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Spiegare la violenza famigliare a una figlia...


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Esprimo in questo spazio il mio cruccio, sperando di riuscire a spiegarlo in modo chiaro, dovendo per forza riassumere...

Convivo ormai da tre anni con un nuovo compagno, dopo diversi anni dalla separazione, insiema a mia figlia, 13 anni.

La situazione nostra è, vista dal di fuori, idilliaca, e devo dire che anche da dentro non avrei potuto chiedere di più. Il rapporto tra di loro è ottimo, sereno, talmente buono che all'inizio ho captato qualche "irrigidimento" da gelosia nel padre della ragazzina, con cui comunque riusciamo a tenere rapporti corretti e abbastanza sereni, e che lei frequenta regolarmente senza problemi.

Ora, mi direte: che vuoi qui? :roll:

Il mio compagno ha un fratello di 40 anni, divorziato anche lui, con due figlie coetanee della mia. Due cugine acquisite con cui lei ha un rapporto splendido. E fin qui, tutto fila ancora liscio. Per tutta una serie di dinamiche familiari (qualche problema nuore-ex nuore-suoceri) mi son trovata a frequentare abbastanza la mamma delle due ragazzine, la quale mi ha segnalato di recente oltre ai soliti problemi di gestione-figlie con l'ex marito (con alcuni problemi di aggressività repressa, depressione e sostanziale immaturità) alcuni sospetti sui rapporti tra lui e le figlie, in particolre la più grande. Lei teme che lui si possa comportare così come faceva con lei: ricattandola con atteggiamenti restrittivi (non si esce, niente pizza, niente cinema) o altro per ottenerne dei favori "fisici". In effetti pare che spesso tenda a pacioccarla, improvvisando(anche per strada, visti coi miei occhi) delle schermaglie come tra fidanzatini.. solletico, abbracci...ecc... solo che lei ormai non è più bimba, anzi, è una splendida "lolita". E lui sembra non rendersi conto che non è normale..lei,invece, tende a fare smettere il padre quando si accorge che qualcuno li sta guardando, come fosse cosciente di doverlo proteggere.

Ora, poichè la sensazione è che lei sia complice, e che abbia bisogno di aiuto per gestire diversamente la situazione in modo da non farla degenerare, e da vivere in maniera sana anche le future relazioni, da grande, la madre si è rivolta a uno sportello apposito presso i servizi sociali, e sta iniziando un lungo percorso. Forse salterà fuori che la faccenda era solo agli inizi e non è successo ancora nulla di irreparabile, o forse no....in ogni caso, l'attenzione verrà rivolta alla ragazza più che al padre, il quale se non intende farsi curare, ahimè, non lo si obbliga facilmente.

Il mio problema è: io ho una figlia della stessa età, che frequenta abbastanza spesso le cugine. Difficile che corra rischi anche perchè non si ferma mai a casa loro a dormire, dunque su questo sono tranquilla. Però sta captando, anche dai discorsi che si fanno col mio compagno, che c'è qualcosa che non va. Se poi la cosa andrà avanti, mi dovrò trovare a spiegarle come una ragazzina come lei può avere un padre che le fa del male, fisico e psicologico, comunque una violenza. Sarà inevitabile che lei pensi a suo padre in cerca di un possibile confronto,e che magari le vengano delle paure. E poi spiegarle che certe cose le leggiamo sui giornali e sentiamo alla TV pensando che capitino sempre ad altri, e poi invece ce le ritroviamo in famiglia...

Insomma, già non so come gestire io la cosa: abbiamo insiem il dispiacere e l'imbarazzo per il fatto che quest'uomo è sempre il fratello del mio compagno! e in più mi chiedo come spiegarla a lei...

E non solo, mentre ci siamo, approfitto della vostra disponibilità: quale supporto dare alla cuginetta, e pure alla sorella che ha due anni in meno ma si sta trasformando anche lei, pian piano, in una donnina "appetibile" :? Tenendo presente che le due piccole adorano il mio compagno e anche nei miei confronti pare abbiano crescente affetto e stima, facendomi sentire in qualche modo un ruolo di responsabilità nei loro confronti che non vorrei disattendere.

Chiedo scusa se ho fatto un romanzo, ma non è facile da riassumere.... :(

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io non ho capito.. :oops:

che cosa è successo ?.. esattamente, per far supporre che il papa' delel ragazzzine sia una persona pericolosa ???.

nn capsico ...

poi una domanda, hai parlato col tuo compagno della situazione ? lui che dice ?..

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:? sapevo io che era un casino..

allora:

per quanto riguarda i problemi del papà, già quando si separò dalla moglie, a suo carico c'era, da parte di lei, una denuncia per violenze. Poi ritirata per quieto vivere al momento dell'udienza, perchè lei aveva paura di ripercussioni sulle figlie. Col tempo questa paura era passata, anche se lui non ha mai dimostrato di eccellere nella gestipne delle piccole, delegata spesso e volentieri ai nonni paterni, di vedute non particolarmente "elastiche" e obiettive (han sempre negato gli evidenti problemi depressivi del figlio, facendo che sostituirsi a lui nella gestione delle bambine piuttosto che aiutarlo a tirarsi fuori dal limbo e a tirarsi su le maniche lui, ma va beh...)

Ora ci sono stati invece nell'ultimo anno dei segnali di disagio delle figlie ogni volta che trascorrevano con lui il w-end. Segnali di disagio della più grande in particolare, per esempio nelle situazioni in cui sono entrambi i genitori presenti. Segnali di disagio nei confronti di discorsi sul sesso (noi mamme "moderne" cerchiamo di arrabattarci meglio delle nonne, ma mica è facile!), disagio che rasenta il disgusto, mentre l'altra, o per esempio la mia, partecipano ai discorsi con aria più che altro divertita, ammiccante... Segnali di esagerato "lolitismo" (non so come chiamarlo) nei confronti di amici adulti o colleghi della madre, e dei professori di sesso maschile... Più altre cosette assortite che a detta di avvocati e assistenti sociali possono essere sintomatici di qualcosa di negativo nel rapporto col padre. Magari non arriverà mai a fare fisicamente del male alla figlia, ma certo è che psicologicamente le sta facendo del danno.

La mamma non vuole aspettare che capiti il peggio per muoversi, come le han detto alcuni tra gli esperti che, pare, possono intervenire solo quando le cose son già successe :LOL: e così ora cerca di supportare la figlia in modo che superi la fase di accondiscendenza nei confronti del padre e si tiri fuori il più possibile con le proprie forze da questa situazione. Il passare del tempo, e l'età, dovrebbero fare il resto.

Questo nella migliore delle ipotesi, e cioè che non esca fuori qualcosa di peggio.

Il mio compagno è perfettamente al corrente di tutto. Ritiene inutile e rischioso parlare in qualsiasi modo col fratello, che si chiuderebbe a riccio e non ci permetterebbe più di frequentare le figlie quando sono con lui, togliendoci ogni possibilità di monitorare la situazione.

parlarne coi genitori...ci ha provato. Loro dicono che è colpa di quell'arpia che se ne è andata, se lui non sta bene, ma sostanzialmente sottovalutano il "non star bene" e negano gli aspetti pericolosi per le figlie..Ci ha parlato anche la madre, in modo molto diretto,senza risultato alcuno :roll: e con noi lei è un po' in imbarazzo perchè lui ovviamente è il fratello, e io sono la nuova "nuora" senza diritto alcuno, almeno per "la famiglia". Per fortuna lei è contraria e mi aggiorna sempre, anche solo per sfogarsi e assicurarsi che un occhio benevolo controlli un po' la situazione quando le figlie sono in zona nostra.

Per cui siamo entrambi qui, ad attendere l'evolversi della situazione, e i risultati dei colloqui della ragazzina con gli specialisti...senza sapere cosa fare... chiedendoci quanto dovremmo spiegare, e come, alla nostra.

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non ho capito se stai velatamente acccusando il papa' delle bambine di pedofilia o cosa ?...

perchè non cechi di usare poche e precise parole ?..

qui nessuno si scandalizza..

Dont Worry... :LOL:

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non ho capito se stai velatamente acccusando il papa' delle bambine di pedofilia o cosa ?...

perchè non cechi di usare poche e precise parole ?..

qui nessuno si scandalizza..

Dont Worry... :LOL:

ohhhhhhh. che nessuno si scandalizzi lo immagino!

vedi, al momento non si possono fare accuse del genere, nel senso che di certo non c'è nulla.

Di certo c'è una serie di atteggiamenti suoi problematici (dalla depressione in su) da cui non apre abbia tanta voglia di schiodarsi.

E poi ci sono gli atteggiamenti nei confronti delle figlie, che sono troppo affettuosi e fuori posto, visto che non son più piccole. I segnali che elencavo sopra sono stati riconosciuti dagli esperti come segnali "importanti" di un rapporto comunque malsano, al di là del fatto che si possa o no etichettare come pedofilia. C'è qualcosa che non va.

Nell'arco di una cena, non va che lui a ogni occasione allunghi le mani verso la figlia con la scusa del solletico... e che finisca guarda caso sempre in zone del corpo dove il solletico di solito non si soffre... è come se avesse un bisogno compulsivo del contatto fisico.

Stessa cosa era con la madre, e a seconda della disponibilità di lei finiva in sesso, o in botte. Per questo lei ha molta paura, teme che con le figlie finisca di nuovo così

Oltretutto lui è molto rancoroso nei suoi confronti (è lei che se ne è andata) e la figlia più grande le somiglia molto fisicamente. Lei teme che in qualche modo lui "continui" una sorta di rivalsa, una sorta di possesso...

Però, ti ripeto, a parte dei segnali, di prove ce ne son poche. La ragazzina si trincera dietro al silenzio se la amdre prova ad affrontare l'argomento, anche alla lontana... :(

Che si debba aspettare davvero che capiti qualcosa?

e mi chiedo: se anche non capita "quel" qualcosa, non è forse comunque una forma di violenza? che conseguenze avrà sulla vita sessuale e sentimentale di questa ragazza, che a 14 anni non vede i compagni ma solo i professori...??

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:? mi rendo conto che è una situazione un po' particolare, ma nessuno ha un consiglio, un'idea?

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beh che sia complessa lo posso capire, che magari non sia riuscita a riassumere in modo chiarissimo, posso anche capirlo, ma non volevo fare un romanzo... ma proprio da non aver capito nulla... vabbè..

faccio uno schemino? :roll:

1) io, mio compagno, mia figlia adolescente----> tutto ok

2) suo fratello, due figlie adolescenti, segnali sospetti di atteggiamenti incestuosi da parte del padre, stranamente assecondati (per ora) dalla figlia più grande.

3) indagini psicologiche in corso sulla ragazza più grande, che è quella maggiormente fatta oggetto di attenzioni.

4) Causa intensa frequentazione delle cugine, mia figlia ha captato qualcosa di anomalo.

5) Mi toccherà molto presto affrontare una spiegazione di quel che capita, o di quel che non è capitato ma ahimè sarebbe pure possibile.

Quest'ultimo passaggio rappresenta il mio dubbio, riassunto nel titolo.

Come spiegare le violenze (anche psicologiche) famigliari alla propria figlia, quando queste riguardano non noi direttamente ma una fetta"vicina" della propria famiglia

Detto questo, non vorrei farvi perdere tempo..... ho visto il forum e mi sembrava il posto giusto per avere pareri e confronti... :grazie lo stesso.

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francamente se pensi che la ragazza possa subire dal padre degli abusi sessuali .. mi domando la mamma della ragazza dove cavolo sta ?

e poi .. solo adesso che la ragazza ha 14 anni vi viene sto ' dubbio ????

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Scusa Fat ma esprimerò il mio parere con la massima franchezza.

Trovo che sia il tuo atteggiamento e quello della madre della ragazzina ad essere violento, non quello del padre . Non si possono fare insinuazioni di tale gravità, come tu fai, basandolo su supposizioni, che non si fondano su alcun dato oggettivo. Nè credo che i malesseri di quel papà vadano ricercati solo nelle sue dinamiche, perchè temo che con questi "trattamenti" che gli riserva ancora la ex moglie, e sicuramente gli avrà propinato pure durante il matrimonio, anch'io finirei col mettere fuori la mia parte violenta, come del resto violento si dimostra chi accusa ( od anche semplicemente insinua) una persona di pedofiia senza alcuna prova.

Te l'avevo detto, scusami la durezza e la franchezza, ma il tuo atteggiamento e quello della mamma della ragazzina lo trovo davvero non accettabile. Credo altrettanto che dovresti aggiungere un "presunta " al termine violenza del titolo del tuo topic, che daltronde vedrei più trasformato in "che fare quando le mamme hanno paura delle ombre e tirano calci agli ex mariti?"

Se qualcuno ha un dubbio:

1) cercare di capire se si sta ancora continuando a fare la guerra all'ex consorte:

2) cercare di ottenere una prova di quello su cui si nutrono dubbi, senza fare insinuazioni, ed affrontando a quel punto la situazione, altrimenti i violenti siamo noi.

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per cuorenero: la madre sta da unìaltra aprte, sono divorziati, e la figlia, anzi le figlie stan col padre i classici w-end alternati, una sera a settimana e metà delle feste, vacanze ecc..

il sospetto è venuto solo ultimamente perchè solo ultimamente ci sono stati questi comportamenti strani della ragazza, e del padre verso di lei anche davanti a estranei (anche se celati da coccole)

peer aioblu: non aggiungo nessun "presunta" nel titolo e non accetto da te che non mi conosci della "violenta" o chessò altro.

Il poveruomo che tanto difendi ha un passato da paziente psichiatrico, ha rischiato una perizia in fase di separazione visto che aveva già delle denunce della moglie per violenza. Nota che la moglie non lo ha maltrattato né lo sta facendo ora. Quelle denunce le ha dovute fare perchè arrivta al pronto soccorso piena di bozzi in modo inequivocabile, Ma poi al momento della separazione in tribunale ha ritirato tutto per poter finire in fretta quel passaggio, e per non rovinarlo.

Quindi prima di giudicare chi fa male a chi, pensaci bene.

E cerca di capire ciò che leggi.

Non si stan facendo insinuazioni nè violenza da parte nostra.

Avevamo dei dubbi, la madre ne ha parlato con specialisti dei servizi sociali, con psicologi e con dei legali. Sono tuti d'accordo che qualcosa è successo. Che non è dett che sia una penetrazione, ma qualcosa sì. Non è suficiente per parlare di violenza? per me sì, per gli psicologi anche, per gli avvocati pure.

Poi tu pensala come ti pare.

i "trattamenti" a cui ti riferisci non capisco quali siano. La ex moglie ti assicuro che ha fatto di tutto per giustificarlo, per assecondarlo e renderlo "dignitoso" davanti alle figlie. Io al suo posto credo sarei intervenuta prima, su altre cose, che non sto a dirti. QUindi davvero, lascia perdere queste tiritere da paladino dei padri separati perchè questo proprio non le merita.

"sicuramente gli avrà propinato durante il matrimonio"...ma che caspita ne sai??? "

Ma come ti permetti di fare certe affermazioni??

Ha preteso da lei due figlie una in fila all'altra, convincendola che avrebbero avuti tutti gli aiuti di questo mondo, mentre i nonni si sono prontamente girati dall'altra parte mentre lei lavorava e si sbatteva dal nido all'asilo. Lui non si è mai mosso tra lavoro e casa, mai cucinato, mai cambiato un pannolino. Ma se lei non gli si concedeva quotidianamente la menava, sempre con le bambine in casa, in modo che lei non potesse grdare per non spaventarle....

Quidi ripeto, non permetterti più di fare illazioni di quel tipo sulle persone e sui fatti.come questa."che fare quando le mamme hanno paura delle ombre e tirano calci agli ex mariti?"

Per cortesia, non rispondermi nemmeno più.

Non ti auguro di ritrovarti con le stesse ombre perchè certi mali e certe situazioni non si augurnao a nessuno.

In più, non so tu, ma io ho sempre comunque la mia famiglia, mia figlia, il mio lavoro, e se fossero state solo ombre come dici, non avrei sprecato tempo a venire qui a raccontare i xxxx miei.

Tempo sprecato ugualmente, mi sembra.

Ti tranquillizzo su una cosa, le prove abbiamo iniziato a cercarle. E le stiamo trovando.

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La situazione che descrivi è molto meno infrequente di quanto sembri. E' evidente che sia tu che la mamma della ragazzina abbiate notato qualcosa che non funziona. Il dilemma è: come spiegarlo a tua figlia? Penso che la schiettezza sia l'unica cosa. Con tatto, cerca di farle vedere che la situazione che vivono le sue cugine non è del tutto ortodossa. Probabilmente tua figlia potrebbe anche aver raccolto qualche confidenza della cugina, in breve potrebbe saperne più di quanto non appaia. Lasciare zone d'ombra può essere deleterio. L'età di tua figlia ti consente di parlarle con delicatezza ma con chiarezza. Intavola con lei una conversazione sul tema, partendo magari da lontano, da un fatto di cronaca e vedrai che sarà lei stessa a confidarsi ed a parlarne.

Mi preoccuperei invece di vedere come possono essere influenzati da questi fatti i rapporti tra te ed il tuo compagno e tra lui e tua figlia. In bocca al lupo. :wink:

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