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Come si riconosce la persona giusta???


Sara

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Per Aioblu:

Si, si potrebbe intregare così come dici tu il mio discorso, è vero che la parte che nn piace a noi del nostro partner a volte ci sfugge creando in un futuro una crisi.

E' giusta la tua osservazione dove mi correggi dicendo che è una nostra scelta rinunciare a qualcosa di sè per stare con il partner xhè nessuno credo che ti metta una pistola alla tempia  

non correggevo, cercavo solo di aggiungere qualche mia ulteriore riflessione, partendo dalle quello che dicevi tu. :LOL: In realtà mi riferivo alle parti che non ci piacciono ma che già ci sono note...

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Per Bosko:

Grazie! :grazie

Credo che tu abbia ragione, saper amare non è una cosa da poco. Sicuramente anch'io ho tanto da imparare.

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Bene, allora secondo te Xela, lo stare insieme alla fine si identifica in una gara a chi si stanca per primo?

Io nn credo che sia così...io credo che le crisi esistono xhè ogniuno di noi e costretto a rinuciare ad una parte di se e di accettare una parte del partner che nn ci piace. :wink:

Non ho mai detto che lo stare insieme si identifica in una gara a chi si stanca per primo.... secondo me hai interpretato male ciò che ho scritto.

Io ho detto che secondo il mio punto di vista la persona giusta non esiste, e tu invece hai parlato della crisi di coppia...

Il giusto in quei termini diventa una sorta di medaglia al valore, un idealizzazione e quindi un limite, un raccontarsi delle favole aspettando principi azzurri immaginari.. ci si boicotta da soli.

Un valore che si delega ad una singola persona quando in realtà quel valore potrebbero avercelo tutti o nessuno.

Siamo noi che scegliamo a chi darlo, siamo noi che creiamo principi o principesse, siamo noi che decidiamo di chi innamorarci...la persona giusta esiste perchè siamo noi che decidiamo che lo sia in quel momento, non perchè la è come dato di fatto. E poi cosa significa la persona giusta?? Puoi amare intensamente una persona per una serata, per una settimana, per un secondo, per una parola, per uno sguardo, per la vita, senza per forza costruire un rapporto di coppia, senza per forza investire, e soprattutto senza per forza aspettarsi qualcosa.

Io penso che ricondurre l’amore che si prova verso qualcuno solo ad un rapporto di coppia sia riduttivo e castrante, castri un sentimento che come un camaleonte cambia colore a seconda del momento.... un sentimento libero e non pilotabile, un sentimento che può rigenerati solo sfiornadoti, un sentimento che non è delegabile ad una sola persona.

Rincorre l'illusione del principe azzurro, dell’anima gemella, della persona giusta, per me è vivere i rapporti in modo immaturo, e sopratutto, è perpetuare il samsara dei rapporti simbiotici/tossici/, che se poi, dopo uno o due anni finiscono, ti ritrovi a pronunciare la classica frase: mi ha lasciato, non vivo senza lui/lei...non si vive se non si beve o se non si ha da mangiare, non senza una persona, non senza quella che - noi - credevamo fosse quella “”giusta””.

Per quanto riguarda le crisi di coppia di cui parlavi, io penso che saper rinunciare a qualcosa, o meglio, essere equilibrati e pronti allo scambio reciproco, sia una forma di rispetto e maturità che credo siano fondamentali in qualsiasi rapporto, amicizia e amore indistintamente.

Ma quando la rinucia diventa un peso e grava fortemente sulla nostra vita allora per me significa che c’è qualcosa che non va, e che forse è arrivato il momento di percorrere una nuova strada.

Ripeto, per me, i rappori i coppia non sono eterni, lo è il sentimento, ma la convivenza, come il matrimonio, come il semplice condividere una relazione di coppia, sono un genere di rapporto molto intenso, e in una qualche maniera proprio per questa intensità prosciugante.. come un frutto che fa il suo decorso, come la stessa vita, non hanno durata eterna.

Il trucco, secondo il mio punto di vista, è vivere intensamente tutto senza aspettarsi troppo dagli altri e nemmeno da noi stessi.

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Bene' date=' allora secondo te Xela, lo stare insieme alla fine si identifica in una gara a chi si stanca per primo?

Io nn credo che sia così...io credo che le crisi esistono xhè ogniuno di noi e costretto a rinuciare ad una parte di se e di accettare una parte del partner che nn ci piace. :evil:[/quote']

Non ho mai detto che lo stare insieme si identifica in una gara a chi si stanca per primo.... secondo me hai interpretato male ciò che ho scritto.

Io ho detto che secondo il mio punto di vista la persona giusta non esiste, e tu invece hai parlato della crisi di coppia...

Il giusto in quei termini diventa una sorta di medaglia al valore, un idealizzazione e quindi un limite, un raccontarsi delle favole aspettando principi azzurri immaginari.. ci si boicotta da soli.

Un valore che si delega ad una singola persona quando in realtà quel valore potrebbero avercelo tutti o nessuno.

Siamo noi che scegliamo a chi darlo, siamo noi che creiamo principi o principesse, siamo noi che decidiamo di chi innamorarci...la persona giusta esiste perchè siamo noi che decidiamo che lo sia in quel momento, non perchè la è come dato di fatto. E poi cosa significa la persona giusta?? Puoi amare intensamente una persona per una serata, per una settimana, per un secondo, per una parola, per uno sguardo, per la vita, senza per forza costruire un rapporto di coppia, senza per forza investire, e soprattutto senza per forza aspettarsi qualcosa.

Io penso che ricondurre l’amore che si prova verso qualcuno solo ad un rapporto di coppia sia riduttivo e castrante, castri un sentimento che come un camaleonte cambia colore a seconda del momento.... un sentimento libero e non pilotabile, un sentimento che può rigenerati solo sfiornadoti, un sentimento che non è delegabile ad una sola persona.

Rincorre l'illusione del principe azzurro, dell’anima gemella, della persona giusta, per me è vivere i rapporti in modo immaturo, e sopratutto, è perpetuare il samsara dei rapporti simbiotici/tossici/, che se poi, dopo uno o due anni finiscono, ti ritrovi a pronunciare la classica frase: mi ha lasciato, non vivo senza lui/lei...non si vive se non si beve o se non si ha da mangiare, non senza una persona, non senza quella che - noi - credevamo fosse quella “"giusta””.

FINO A QUI SON D' ACCORDO CON TE. :)

Per quanto riguarda le crisi di coppia di cui parlavi, io penso che saper rinunciare a qualcosa, o meglio, essere equilibrati e pronti allo scambio reciproco, sia una forma di rispetto e maturità che credo siano fondamentali in qualsiasi rapporto, amicizia e amore indistintamente.

Ma quando la rinucia diventa un peso e grava fortemente sulla nostra vita allora per me significa che c’è qualcosa che non va, e che forse è arrivato il momento di percorrere una nuova strada.

Ripeto, per me, i rappori i coppia non sono eterni, lo è il sentimento, ma la convivenza, come il matrimonio, come il semplice condividere una relazione di coppia, sono un genere di rapporto molto intenso, e in una qualche maniera proprio per questa intensità prosciugante.. come un frutto che fa il suo decorso, come la stessa vita, non hanno durata eterna.

Il trucco, secondo il mio punto di vista, è vivere intensamente tutto senza aspettarsi troppo dagli altri e nemmeno da noi stessi

Qui nn siamo + d' accordo. Sinceramente nn vedo xhè il rapporto debba essere sentito come "intenso" o "prosciugante" per me nn lo è mai, per me è come vivere la mia vita in compagnia di un' altra persona, niente di +. Se vivi il rapporto come intenso o prosciugante allora vuol dire che in quel rapporto c'è qualcosa che nn và. Io credo che tu il rapporto lo vivi come una limitazione della tua libertà io lo vivo come un cambiamento della mia vita, nn una rinuncia a qualcosa.

Poi ogniuno la può veder a modo suo...solo che bisognerebbe rispettare le' idee degli altri.

Nel senso metti caso che io e te stavamo insieme, saremo stati insieme "X" tempo e poi tu ad un certo punto mi molli xhè magari provi gli stessi sentimenti che provi con me con un'altro ed io alla fine ci rimango di merda!

Magari se uno è onesto fin dall' inizio sarebbe meglio nn credi? :arrow:

Visto che siamo in tema propongo a tutti di leggere il seguente libro:

http://www.psychostore.net/catalog/product...roducts_id=2835

Io personalmente nn l' ho letto ma sicuramente ci aiuterà a capir meglio le nostre dinamiche. Sicuramente sarà il prossimo libro che leggerò ora sto leggendo "Quando le donne amano troppo".

Datemi solo un po' di tempo 8)

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Bene' date=' allora secondo te Xela, lo stare insieme alla fine si identifica in una gara a chi si stanca per primo?

Io nn credo che sia così...io credo che le crisi esistono xhè ogniuno di noi e costretto a rinuciare ad una parte di se e di accettare una parte del partner che nn ci piace. :wink:[/quote']

Non ho mai detto che lo stare insieme si identifica in una gara a chi si stanca per primo.... secondo me hai interpretato male ciò che ho scritto.

Io ho detto che secondo il mio punto di vista la persona giusta non esiste, e tu invece hai parlato della crisi di coppia...

Il giusto in quei termini diventa una sorta di medaglia al valore, un idealizzazione e quindi un limite, un raccontarsi delle favole aspettando principi azzurri immaginari.. ci si boicotta da soli.

Un valore che si delega ad una singola persona quando in realtà quel valore potrebbero avercelo tutti o nessuno.

Siamo noi che scegliamo a chi darlo, siamo noi che creiamo principi o principesse, siamo noi che decidiamo di chi innamorarci...la persona giusta esiste perchè siamo noi che decidiamo che lo sia in quel momento, non perchè la è come dato di fatto. E poi cosa significa la persona giusta?? Puoi amare intensamente una persona per una serata, per una settimana, per un secondo, per una parola, per uno sguardo, per la vita, senza per forza costruire un rapporto di coppia, senza per forza investire, e soprattutto senza per forza aspettarsi qualcosa.

Io penso che ricondurre l’amore che si prova verso qualcuno solo ad un rapporto di coppia sia riduttivo e castrante, castri un sentimento che come un camaleonte cambia colore a seconda del momento.... un sentimento libero e non pilotabile, un sentimento che può rigenerati solo sfiornadoti, un sentimento che non è delegabile ad una sola persona.

Rincorre l'illusione del principe azzurro, dell’anima gemella, della persona giusta, per me è vivere i rapporti in modo immaturo, e sopratutto, è perpetuare il samsara dei rapporti simbiotici/tossici/, che se poi, dopo uno o due anni finiscono, ti ritrovi a pronunciare la classica frase: mi ha lasciato, non vivo senza lui/lei...non si vive se non si beve o se non si ha da mangiare, non senza una persona, non senza quella che - noi - credevamo fosse quella “"giusta””.

FINO A QUI SON D' ACCORDO CON TE. :)

Per quanto riguarda le crisi di coppia di cui parlavi, io penso che saper rinunciare a qualcosa, o meglio, essere equilibrati e pronti allo scambio reciproco, sia una forma di rispetto e maturità che credo siano fondamentali in qualsiasi rapporto, amicizia e amore indistintamente.

Ma quando la rinucia diventa un peso e grava fortemente sulla nostra vita allora per me significa che c’è qualcosa che non va, e che forse è arrivato il momento di percorrere una nuova strada.

Ripeto, per me, i rappori i coppia non sono eterni, lo è il sentimento, ma la convivenza, come il matrimonio, come il semplice condividere una relazione di coppia, sono un genere di rapporto molto intenso, e in una qualche maniera proprio per questa intensità prosciugante.. come un frutto che fa il suo decorso, come la stessa vita, non hanno durata eterna.

Il trucco, secondo il mio punto di vista, è vivere intensamente tutto senza aspettarsi troppo dagli altri e nemmeno da noi stessi

Qui nn siamo + d' accordo. Sinceramente nn vedo xhè il rapporto debba essere sentito come "intenso" o "prosciugante" per me nn lo è mai, per me è come vivere la mia vita in compagnia di un' altra persona, niente di +. Se vivi il rapporto come intenso o prosciugante allora vuol dire che in quel rapporto c'è qualcosa che nn và. Io credo che tu il rapporto lo vivi come una limitazione della tua libertà io lo vivo come un cambiamento della mia vita, nn una rinuncia a qualcosa.

Poi ogniuno la può veder a modo suo...solo che bisognerebbe rispettare le' idee degli altri.

Nel senso metti caso che io e te stavamo insieme, saremo stati insieme "X" tempo e poi tu ad un certo punto mi molli xhè magari provi gli stessi sentimenti che provi con me con un'altro ed io alla fine ci rimango di m***a!

Magari se uno è onesto fin dall' inizio sarebbe meglio nn credi? :LOL:

Visto che siamo in tema propongo a tutti di leggere il seguente libro:

http://www.psychostore.net/catalog/product...roducts_id=2835

Io personalmente nn l' ho letto ma sicuramente ci aiuterà a capir meglio le nostre dinamiche. Sicuramente sarà il prossimo libro che leggerò ora sto leggendo "Quando le donne amano troppo".

Datemi solo un po' di tempo 8)

Certo che si, l'onestà è la prima cosa.

Infatti io dico: nulla è eterno: niente aspettative, nessuna promessa.

Vivere il rapporto giorno per giorno, vivere il momento, con trasporto e naturalezza, senza mettere al centro della propria vita una persona, che possa poi durare per sempre come solo un'attimo.

Io ho capito che si può amare intensamente lo sguardo di uno sconosciuto, tanto quanto una persona con cui hai una relazione, l'amore secondo me è questo..liberare le emozioni che un qualcosa o qualcuno ti provoca, viverle e goderne, ed bellissimo... innamorarsi cento volte al giorno..

Io il rapporto non lo vivo come limitazione della libertà, tutt'altro, la libertà a mio avviso viene a mancare nel momento in cui si permette a qualcun'altro di privarcene, e io non lo permetto a nessuno.

Grazie per il consiglio, lo leggerò :wink:

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Per poter riconoscere la "persona giusta" io credo che tutti devono sapere che al mondo esistono due tipi di amore. Credo che questo sia già apparso evidente tra i discorsi tra me e Xela, ma nelle mie innumerevoli letture in questi giorni mi sono imbattuto in un libro che nn ha fatto altre che confermare le mie ipotesi. Con MOLTA PAZIENZA ho trascritto le pagine di questo libro.

Buona lettura. :)

Tratto dal libro: "Donne che amano troppo"

Autore: Robin Norwood

Edizioni: Saggi Universale Economia Feltrinelli

Pag 58-60 :

IL LEGME DEL PIACERE

L' atto sessuale, quando è molto gratificante fisicamnete, crea legami molto profondi tra due persone. Specialmente per noi donne l' intensità del nostro conflitto con un uomo può contribuire all' intensità dei nostri rapporti sessuali con lui e così rafforzare il legame. Ed è vero anche il contrario. Quando abbiamo una relazione con un uomo che nn è tanto provocante, anche la dimensione sessuale può mancare di fuoco e di passione. Poichè nn siamo in uno stato di quasi perenne eccitazione, e poichè il sesso nn viene utilizzato per dimostare qualcosa, forse una relazione + facile e tranquilla ci sembrerà un pò insipida. In confronto al carattere tempestoso dei nostri raporti precedenti, questa specie di esperienza + sbiadita ci sembrerà proprio una dimostrazione che solo tensione, contrasti, mal di cuore e drammi rappresentino il "vero amore".

IL VERO AMORE FRA EROS E AGAPE

Il che ci obbliga ad analizzare che cosa sia il vero amore. Anche qui sembra molto difficile definire l' maore, secondo me questo accade xhè la nostra cultura cerca di riunire in una sola definizione due aspetti dell' amore del tutto opposti e che evidentemente si escludono a vicenda. Così, + parliamo dell' amore e + ci contraddiciamo da sole e, quando scoprimao che un aspetto dell' amore è in conflitto con un altro , cediamo alla confusione e alla frustazione e concludiamo che l' amore è troppo personale, troppo personale ed enigmatico per costringerlo in una definizione precisa.

Gli antichi Grchi erano + acuti. Usavano due parole distinte, eros e agape, per distinguere tra due sentimente profondamente diverisi che noi confondiamo comunemente chiamandoli entrabi "amore". Eros, naturalmente, è l' amore-passione, mentre agape indica la relazione stabile, impegnata, libera dalla passione, che esiste tra due individui che si vogliono molto bene e si preoccupano del bene reciproco.

Il contrasto fra Eros e Agape ci permette di comprende meglio il nostro dilemma quando cerchiamo entrambe queste due specie di amore contemporaneamente, in un unica relazione con una persona. Ci aiuta anche a capire come mai Eros e Agape abbiano ogniuno i loro difensori, quelli che proclamano che solo l' uno o solo l' altro è l' unico vere, autentico amore, perchè in realtà ciascuno ha la sua bellezza, la sua verità, il suo valore del tutto particolari. E a ogni uno tipo di amore manca qualcosa di prezioso, che solo l' altro può offrire. Vediamo come i partiginani dell' uno e dell' altro descrivano i due modi di amare.

Amore secondo eros

Vero amore è una brama disperata dell' amato che divora tutto, ed è percepita come qualcosa di arcano, misterioso ed elusivo. La profondità dell' amore si misura dall' intensità dell' ossessione per l' amato. C'è poco tempo o disponibilità per altri interessi o propositi, xhè tutta l' energia è concentrata nel ricordo degli incontri passati e su progetti di incontri futuri.

spesso si devono superare molti ostacoli e così, nel vero amore, c'è un elemento di sofferenza. Un altro indizio di amore profondo è la propensione a sopportare sofferenze e privazioni pur di salvare la relazione. Accompagnano il vero amore i sentimenti di eccitazione, estasi, dramma, ansia, mistero, tensione e struggimento.

Amore appassionato, eros, è ciò che di solito la donna prova per l' uomo impossibile. In realtà, è proprio il fatto che sia impossibile a suscitare tanta passione. Perchè esista la passione, è necessario che ci siano una lotta continua, ostacoli da superare, una smania di avere + di quanto è possibile. Passione, alla lettera, significa sofferenza, e spesso accade spesso che + è grande la sofferenza e + è profonda la passione. La serena dolcezza di una relazione fondata su fedeltà e sicurezza nn regge il confronto con l' intensa eccitazione di una storia d' amore appassionata; così, se accadesse di ricevere finalmente dall' oggetto della passione quello che si desidera con tanto ardore, la sofferenza cesserebbe e la passione svanirebbe. Allora, forse, la donna dovrebbe dire a se stessa che il suo amore nn c'è +, xhè le manca il gusto dolceamaro della sofferenza.

Amore secondo agape

Il vero amore è un asociazione che impegna profondamente due persone che si vogliono bene, hanno in comune molti valori fondamentali, interessi e fini, e tollerano di buon grado le differenze individuali. La profondità del' amore si misura con la fiducia e del rispetto che sentono l' una per l' altra. La relazione consente a ciascuno dei due di esprimere più pienamente se stesso, di essere + creativo e di avere una vita + ricca e feconda. C'è molta gioia nella esperienze condivise,passate e presenti, e nell' anticipazione di quelle future. Ciascuno considera l'altro come l' amico/a + caro e + amato. Ulteriore indice di amore profondo è la volontà di essere sinceri con se stessi per favorire lo sviluppo della relazione e un intimità sempre + autentica e profonda. Accompagnano il vero amore sentimenti di serenità, sicurezza, devozione, comprensione, lealtà, mutuo sostegno e conforto.

UNA PERICOLOSA CONFUSIONE

La società in cui viviamo e i mass media onnipresenti, che assiedano e saturano la nostra coscienza, confondendo continuamente le due specie d' amore. Ci si promette in mille modi che una relazione appassionata (eros) ci darà appagamento e gioia (agape). Infatti, è sottointeso che, se la passsione è abbastanza intensa, ne nascerà un legame duraturo. Tutte le relazione fondate su una sfrenata passione iniziale e in seguito fallite possono testimoniare che questa premessa è falsa. Frustazione, sofferenza e desiderio ardente non favoriscono il nascere di una relazione stabile, duratura e appagante,, anche se sono i fattori essenziali di una relazione appassionata.

Perchè in una coppia il reciproco incanto erotico iniziale possa trasformarsi in fiducia, affetto e devozione capaci di durare nel tempo, è necessario che ci siano interesi, valori e fini condivisi e l' attitudine a reggere un intimità completa e profonda. Invece di solito accade questo: in una relazione appassionata, per quanto possa essere ricca di eccitamento, sofferenza e frustazione per il nuovo amore, c'è la sensazione che manchi qualcosa di molto importante. Si sente la mancanza di un impegno reciproco che possa stabilizzare questa esperienza emotiva piuttosto caotica e darle fiducia e sicurezza. Ma se gli ostacoli che impediscono ai due partner distare insieme fossero superati e potesse nascere tra loro un impegno reciproco genuino, i due forse finirebbero per guardarsi l' un l' altra domandandosi che fine ha fatto la passione. Si sentano sicuri e riscaldati e pieni d' affetto reciproco, ma anche un po' delusi, quasi truffati, perchè il fuoco del desiderio si è spento.

Il prezzo che paghiamo per la passione è l' angoscia; e la sofferenza e il timore autentico che alimentano l' amore appasionato possono anche disruggerlo. Il prezzo che paghiamo per una relazione stabile e tranquilla è la noia, e il sneso di sicurezza che cementa questo rapporto può anche renderlo freddo e senza vita.

Perchè in una relazione stabilizzata possono continuare a esserci eccitamento e attrazione reciproca, essa deve essere fondata nn sulla frustazione o il desideri inappagato, ma su un esplorazione sempre più profonda di quello che D.H. lawrence chiama " i misteri della gioia" tra un uomo e una donna che si sono affidati l' uno all' altra: Come sottintende Lawrence, questa esplorazione forse riesce meglio con un solo partner, se si vuole unire la fiducia e la sincerità dell' agape al coraggio e alla vulnerabilità dell' eros, per creare un intimità autentica. Una volta ho visto un ex alcolista guarito esprimere questo concetto con parole semplici e bellisime: " Quando bevevo andavo a letto con un mucchio di donne e in fondo, per quanto ripetuta, l' esperienza era sempre la stessa. Da quando sono sobrio, sono andato a letto solo con mia moglie, ma ogni volta che stiamo insieme è un' esperienza nuova".

Il brivido che viene dall' eccitare e dal venire eccitati è troppo raro.

Per lo più nelle relazioni stabili e tranquille ci adattiamo alla previdibilità dei nostri rapporti amichevoli, perchè abbiamo paura di eslporare i misteri che incarniamo come uomo e donna che stanno insieme, e di esporre ogniuno il suo se più profondo. E, per la paura dell' ingnoto che sta in ogniuno di noi e fra noi, trascuriamo e perdiamo la vera ricchezza che la fiducia reciproca ci consentirebbe di raggiungere, l' intimità più autentica.

IL MITO DELL' AMORE COME SOFFERENZA

Dalle canzoni popolari all' opera lirica, dalla letteratura classica ai romanzi umoristici, dalle telenovelas quotidiane ai film acclamati dai critici, siamo circondati da amori nn ricambiati e relazioni immature, che vengono glorificate ed esaltate al massimo. Da questi modelli culturali continuiamo a sentirci ripetere che la profondità dell' amore si misura dalla sofferenza inerente e che chi soffre davvero ama di vero amore. Quando un cantante piange in toni sommessi la sua incapacità di smettere d' amare qualcuno anche se la sua sofferenza è tanta , forse per la sola forza della continua ripetizione di questo punto di vista, in noi c'è qualcosa che accetta la canzone come espressione autentica di ciò che l' amore deve essere. Accettiamo che la sofferenza sia una parte naturale dell' amore e che la predisposizione a soffrire in nome dell' amore sia un' attitudine positiva anzichè negativa.

Esistano ben pochi modelli di relazioni paritarie, sane, mature, sincere, sensa manipolazione e prevaricazioni, probabilmente per due motivi; il primo è che, in tutta sincerità, queste relazioni nella vita reale sono piuttosto rare, il secondo è che, poichè nelle relazioni sane la qualità egli scambi emotivi spesso è più sottile ed elusiva che dei drammi fragorosi delle relazioni malate, le loro possibilità teatrali sono trascurati dalla letteratura, dal cinema e dalle canzoni. Se siamo imfestati da storie di relazioni conterte, forse è perchè sono molto vicine a tutto quello che vediamo e conosciamo. Preoccupata dalla scarsezza di esempi di amore maturo e di relazioni sane nei mass media, per anni ho accarezzato l' idea di sostituirmi all' autor dei testi per scrivere l' episodio di una puntata per ogniuno dei telefilm più seguiti. Nel mio episodi tutti i personaggi avrebbero comunicato tra loro in modo sincero, aperto e affettuoso. Niente bugie, niente segreti, nessuna prevaricazione, nessuno desideroso di farsi vittima di qualqun' altro, nessuno a recitare la parte opposta. Invece, per un giorno gli spettatori avrebbero visto persone impegnate in relazioni sane, con fiducia reciproca, fondate su una comunicazione genuina. Questo stile di rapporti nn solo sarebbe stato in netto conflitto con lo schema normale di quei programmi, ma avrebbe anche messo in evidenza, per l' estremo contrasto, quanto siamo saturi delle descrizioni di sfruttamento, manipolazioni, sarcasmo, ricerca di vendetta, di gente che stuzzica deliberatamente persone a animali, che provoca la gelosia, mente, minaccia, costringe, e così via; tutte cose che certamente nn favoriscono lo sviluppo di rapporti sani. Se pensate quanto un solo frammento che descriva un modo di comunicare sincero e un amore maturo potrebbe cambiare la qualità di queste saghe senza fine, considerate anche quali conseguenze può avere per ciascuno noi la stessa correzione del modo di comunicare.

Ogni cosa si realizza in un contesto, compreso il nostro modo di amare. Dobbiamo essere consapevoli della maniera insufficiente e pericolosa con cui la nostra società concepisce l' amore, e opporci all' immaturità superficiale e frustante nelle relazioni personali che esalta. Abbiamo bisogno di impegnarci a sviluppare rapporti personali più aperti e maturi di quelli che inostri media culturali sembrano approvare, e a rinunciare all' agitazione e al tumulto emotivo per avere in cambio un intimità più profonda.

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Grazie Bosko è davvero un brano bellissimo ed illuminante, e grazie anche x la tua pazienza.... ho solo un dubbio interpretativo alla fine del passaggio.....

e a rinunciare all' agitazione e al tumulto emotivo per avere in cambio un intimità più profonda.

ma prima aveva anche detto....

..Perchè in una relazione stabilizzata possono continuare a esserci eccitamento e attrazione reciproca, essa deve essere fondata nn sulla frustazione o il desideri inappagato, ma su un esplorazione sempre più profonda di quello che D.H. lawrence chiama " i misteri della gioia" tra un uomo e una donna che si sono affidati l' uno all' altra: Come sottintende Lawrence, questa esplorazione forse riesce meglio con un solo partner, se si vuole unire la fiducia e la sincerità dell' agape al coraggio e alla vulnerabilità dell' eros.......Il brivido che viene dall' eccitare e dal venire eccitati è troppo raro. Per lo più nelle relazioni stabili e tranquille ci adattiamo alla previdibilità dei nostri rapporti amichevoli, perchè abbiamo paura di eslporare i misteri che incarniamo come uomo e donna che stanno insieme, e di esporre ogniuno il suo se più profondo. E, per la paura dell' ingnoto che sta in ogniuno di noi e fra noi, trascuriamo e perdiamo la vera ricchezza che la fiducia reciproca ci consentirebbe di raggiungere, l' intimità più autentica.

se capisco bene il secondo passaggio l'intimità più profonda nasce dall'unione dell'eros e dall'agape, e poi perchè nega l'eros???? :shock:

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Grazie Bosko è davvero un brano bellissimo ed illuminante, e grazie anche x la tua pazienza.... ho solo un dubbio  interpretativo alla fine del passaggio.....
e a rinunciare all' agitazione e al tumulto emotivo per avere in cambio un intimità più profonda.

ma prima aveva anche detto....

..Perchè in una relazione stabilizzata possono continuare a esserci eccitamento e attrazione reciproca, essa deve essere fondata nn sulla frustazione o il desideri inappagato, ma su un esplorazione sempre più profonda di quello che D.H. lawrence chiama " i misteri della gioia" tra un uomo e una donna che si sono affidati l' uno all' altra: Come sottintende Lawrence, questa esplorazione forse riesce meglio con un solo partner, se si vuole unire la fiducia e la sincerità dell' agape al coraggio e alla vulnerabilità dell' eros.......Il brivido che viene dall' eccitare e dal venire eccitati è troppo raro. Per lo più nelle relazioni stabili e tranquille ci adattiamo alla previdibilità dei nostri rapporti amichevoli, perchè abbiamo paura di eslporare i misteri che incarniamo come uomo e donna che stanno insieme, e di esporre ogniuno il suo se più profondo. E, per la paura dell' ingnoto che sta in ogniuno di noi e fra noi, trascuriamo e perdiamo la vera ricchezza che la fiducia reciproca ci consentirebbe di raggiungere,l' intimità più autentica.

se capisco bene il secondo passaggio l'intimità più profonda nasce dall'unione dell'eros e dall'agape, e poi perchè nega l'eros???? :shock:

Hmmm forse il discorso per te è impostato male vediamo un po se messo sotto un' altra prospettiva ti si chiariscano le idee :wink:

Il brivido che viene dall' eccitare e dal venire eccitati è troppo raro. Per lo più nelle relazioni stabili e tranquille ci adattiamo alla previdibilità dei nostri rapporti amichevoli, perchè abbiamo paura di eslporare i misteri che incarniamo come uomo e donna che stanno insieme, e di esporre ogniuno il suo se più profondo. E, per la paura dell' ingnoto che sta in ogniuno di noi e fra noi, trascuriamo e perdiamo la vera ricchezza che la fiducia reciproca ci consentirebbe di raggiungere, l' intimità più autentica. Perchè in una relazione stabilizzata possono continuare a esserci eccitamento e attrazione reciproca, essa deve essere fondata nn sulla frustazione o il desideri inappagato, ma su un esplorazione sempre più profonda di quello che D.H. lawrence chiama " i misteri della gioia" tra un uomo e una donna che si sono affidati l' uno all' altra: Come sottintende Lawrence, questa esplorazione forse riesce meglio con un solo partner, se si vuole unire la fiducia e la sincerità dell' agape al coraggio e alla vulnerabilità dell' eros

Se nn ti è chiaro nemmeno così il concetto cerco di spiegartelo alla mia maniera. Credo che l' autrice voglia dire che vi è una possibilità di unire sia eros che agape e che tale possibilità passa solo attraverso una volontà profonda di conoscere l'altro fino alla parte + "oscura" di lui/lei (l' eros in questa circostanza).

Difatti nn è difficile vedere chi si comporta come un "angelo" nelle relazioni d' agape e che nel letto "certe cose nn le fà" xhè senno ha paura di passare per un pervertito, mentre nelle relazioni d' eros questo problema nn sussiste xhè è proprio quello che tiene in piedi la relazione.

E' facile vedere queste cose, basti pensare anche a delle famose pornostar come "Selene" o " Claudia Koll" che ora sono passata dalla parte del' agape, per far ciò hanno rinunciato ad una loro parte dell' eros ed ora sembrano due brave bambine. Un esempio pratico vi è pure in questo forum:

http://www.psiconline.it/forum/viewtopic.p...2812&highlight=

E' chiaro che nella storia del Marsigliese lei abbia applicato la famosa "castrazione della sua sessualità" per apparire una "brava bambina" per avere la sua relazione d' agape. Con me Claudia Koll avrebbe potuto tranquillamente continuare a fare sesso come lo faceva nei film porno, nn l' avrei certamente presa per pazza o pervertita.

Quello che mi domando io è: Xhè bisogna per forza rinunciare alla propria sessualità invece di viverla con il proprio partner?

E' questo il nocciolo del problema. Io credo che noi tutti dovremo essere un po' psicologhi, evitanto di prendere per "pazzo" o "depravato" (invito a ricercare la definizione di depravato) una persona per via delle sue fantasie sessuali. Quando ciò avverrà saremo in grado di avere la nostra relazione completa, in caso contrario subiremo sempre una castrazione e nn raggiungeremo mai l' intimità + profonda (come dice nel testo sopracitato) vivendo sempre con "qualcosa che ci manca".

Un ultima annotazione per darvi l' idea della mia teoria leggete cosa dice LORELLA a questa pagina:

http://www.psiconline.it/forum/viewtopic.p...er=asc&start=90

Ho ragione o no? Meno tabù, meno pudori( sessuali)= più apertura di coppia :!:

Per quanto mi riguarda io col sesso nn ho problemi io valuto la coppia al di fuori del letto, da come mi tratta il mio partner nella vita quotidiana di tutti i giorni, anche xhè nel letto c'è ben poco da capire, nn credo che se il mio partner preferisca una posizione piuttosto che un' altra voglia dire che mi ami di + o di meno :wink:

P.s: C'è gente che dice che crede che farlo troppe vole sia da depravati...io gli auguro buona fortuna! :wink:

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Francesco io sono d'accordissimo con te su tutto quello che hai detto e mi era chiarissimo. Quello che trovo strano è l'ultima frase del testo che sembra raccomandare di abbandonare il tumulto per poter godere di una intimità profonda, quando l'autore stesso, poco prima aveva inneggiato ( a santa ragione!!) al connubio tra eros e agape, cioè tra amore puro e tumulto della passione. SOLO QUEsto mi sembra una contraddizione insita nel testo, e non nella mia interpretazione che combacia perfwettamente con la tua..

Rileggendolo però ora, mi viene il dibbio che quel tumulto che bisognerebbe ignorare non sia l'eros con il prorpoio partner, ma l'eros con MOLTI partner, che non porterebbe alla stessa intimità profonda che si può trovare solo con la persona che siama , e non con tutte quelle che si concupiscono..... ( e qui mi ci trovo perfettamente...)

che ne pensi?

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Sono daccordo con te. Se uno cambia partner poi deve ripartire da capo, ricostruendo quello che si è perso nel rapporto precedente.

Di conseguenza, chi cambia spesso partner nn potrà mai avere la stessa profondità di rapporto di una relazione "normale".

Certo che avere profondità nel rapporto a volte è difficile...io nella mia ultima "avventura" mi sono sentito dire dalla mia Ex: " Queste cose nn le devi dire a me, ci sono le amiche per questo!"

Questa è stata la mia faccia-------> :shock:

Alla faccia della profondità del rapporto :LOL:

Vabbè ma nn mi scoraggio :D

Alla fine troverò una "sana" :arrow:

:roll: C'è una cosa che però mi brucia...io so cosa è giusto e cosa no in un rapporto, ma quando cerco di comunicare con la mia ragazza poi mi accorgo che mi guarda con una faccia stralunata come per dire : " E chi lo dice?" E spesso e volentieri le prendono per xxxxxxx.

Ovviamente ho pure la licenza di 3 media che mi pende sulla testa e con tutti i pregiudizzi che ci sono chi vuoi che mi stia ad ascoltare?

Ti faccio un esempio...se dovessi dire ad una mi a eventuale ragazza ciò che penso sull' amore sicuramente mi prenderebbe per pazzo e questo solo xhè magari, secondo lei, nn ho le conoscienze e xhè ho solo la licenza media. Potrei dirgli pure che leggo libri di psicologia dalla mattina alla sera ma credo che nn cambierebbe poi molto, mi sa che penserebbe che :" Si ok li potrai anche leggere, ma avendo la licenza di 3 media che ci vorrai capire mai?"

Sono sicuro che se dicessi di essere uno studente di psicologia la cosa cambierebbe 8)

Tu cosa ne pensi?

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Onestamente temo che un po' tu abbia ragione, anche se davvero non avrei detto che tu abbia solo la licenza di terza media. Sai tutti noi ci lasciamo un po fuorviare dalle apparenze....

Anche a me piacerebbe creare questa intimità profonda, ma nemmeno io l'ho trovata.

Non è semplice. ci vuole una montagna di buona volontà, ed a volte è più semplice ignorare questa esigenza, ed accontentarsi di quello che passa il convento. TAnti auguri a chi ci riesce.

Comunque , una cosa che hai detto mi ha un pochiono stupita.....

C'è una cosa che però mi brucia...io so cosa è giusto e cosa no in un rapporto, ma quando cerco di comunicare con la mia ragazza poi mi accorgo che mi guarda con una faccia stralunata come per dire : " E chi lo dice?" E spesso e volentieri le prendono per xxxxxxx.  

mi sembri un po' presuntuosetto.... davvero, chi ti dice che tu sappia cosa è giusto o meno?, tu hai una tua visione, che non sempre , forse , combacia con quella dell'altra, per milioni di motivi, sia limiti tuoi sia suoi... Sai la teoria è una cosa e magari la conosciamo anche in molti, ma poi farla combaciare con la pratica, con l'interpretazione del reale di ognuno di noi è altra cosa. Ecco che allora scatta la mediazione, scatta il desiderio comunque di stare insieme ( se c'è) e ci si dovrebbe andare incontro anche se lontano dalla teoria.

Salire in cattedra e dire IO LO SO COME SI FA E SI FA COSì, sinceramente non mi sembra una strada facilmente percorribile.

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Certo hai perfettamente ragione. Cmq io nn mi reputo presuntuoso per il semplice fatto che le mie opinoni le vedo confermate anche dai + famosi psicoterapeuti, e solo dopo averli visti confermati li reputo validi :LOL:

Oltretutto le condivido pure su questo forum e nn mi è mai parso di aver imposto qualcosa a qualcuno, io dico la mia se poi è condivisa bene sennò pazienza. Se c'è qualcosa in quello che dico che nn va sono pronto a discuterne.

In fin dei conti poi ho solo detto che io so che cosa è giusto e cosa no in un rapporto, nn ho assolutamente detto che lo impongo alla mia partner, solo che c'è un' altra cosa che mi cruccia...quando magari arriva la fine di un rapporto per lei io nn posso darle una mano con le mie "teorie" xhè per lei io sono di parte, agli occhi suoi sembrerebbe che certe cose le dico solo xer tenerla con me.

Il succo del discorso è che io nn impongo mai nulla, dò una mia visione ma tale visione, proposta ad un eventuale partner, risulta "al di fuori degli schemi" per via dell' educazione che ha ricevuto, per la scarsa propenione a rilfettere su ciò che gli accade (spesso sento dire: "Ma goditi la vita, prendila così come viene, lasciati trasportare") e per via delle amicizie e informazioni che riceve. A volte nascono dei veri e propri litigi xhè come diceva il buon vecchio Freud sbattere in faccia la realtà fa male, molto male, e si rischia di rimanere sul culo, ed è anche per questo che mi esento dal parlarne.

Eli, nn so se ti è mai capitato di aprire un "Top Girl", a me si ed ero rmasto aghiacciato per quello che ci avevo letto! :?

La società, invece di divulgare la "via giusta" da seguire come potrebbe essere il libro di Eric Fromm "L' arte di amare", propone delle boiate assurde come quei giornalini di "Top Girl" dove divulgano solo la via dell' eros! Poi per forza nn si impara ad amare xhè fin dagli 8 anni impari cose sbagliate e correggere qualcosa che proviene dal passato e che si è radicato in te nel profondo come concetti di giusto è dannatamente difficile.

Se mai dovessi avere una famiglia, e vedere un " Top Girl" nelle mani di mia figlia, GIURO CHE LO BRUCIO :!: :wink:

Ti voglio fare un elenco di cose che mi son sentito dire dalle ragazze e che mi si sono rizzati i capelli a sentirle:

1) " Il rapporto può diventare monotono"

2) " Stasera esco con gli amici noi usciremo un' altra volta"

3) " Mi posso fidare di te?"

4) " Fare sesso tutti i giorni può essere brutto xhè poi sai che alla fine della serata ci vai a letto"

5) " Prima di te vengono i miei genitori, la scuola, la mia nonna e la pallavolo" (risultato= si usciva una volta la settimana per 4 ore al massimo, una volta mi chiese pure se poteva tornare a casa prima per poter studiare :!: :shock: )

6) " Sai un ragazzo che ho conosciuto in chatt mi ha chiesto se gli potevo mandare una foto e stamattina per sms mi ha detto che gli sono mancata"

Bhè io credo che questi 6 punti sopracitati nn ci debbono essere in un rapporto, se poi uno vuol contiuare lo stesso che lo faccia pure, basta che poi nn pianga.

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Certo hai perfettamente ragione. Cmq io nn mi reputo presuntuoso per il semplice fatto che le mie opinoni le vedo confermate anche dai + famosi psicoterapeuti, e solo dopo averli visti confermati li reputo validi :LOL:  

Oltretutto le condivido pure su questo forum e nn mi è mai parso di aver imposto qualcosa a qualcuno, io dico la mia se poi è condivisa bene sennò pazienza. Se c'è qualcosa in quello che dico che nn va sono pronto a discuterne.

In fin dei conti poi ho solo detto che io so che cosa è giusto e cosa no in un rapporto, nn ho assolutamente detto che lo impongo alla mia partner, solo che c'è un' altra cosa che mi cruccia...quando magari arriva la fine di un rapporto per lei io nn posso darle una mano con le mie "teorie" xhè per lei io sono di parte, agli occhi suoi sembrerebbe che certe cose le dico solo xer tenerla con me.

Il succo del discorso è che io nn impongo mai nulla, dò una mia visione ma tale visione, proposta ad un eventuale partner, risulta "al di fuori degli schemi" per via dell' educazione che ha ricevuto, per la scarsa propenione a rilfettere su ciò che gli accade (spesso sento dire: "Ma goditi la vita, prendila così come viene, lasciati trasportare") e per via delle amicizie e informazioni che riceve. A volte nascono dei veri e propri litigi xhè come diceva il buon vecchio Freud sbattere in faccia la realtà fa male, molto male, e si rischia di rimanere sul c**o, ed è anche per questo che mi esento dal parlarne.

Eli, nn so se ti è mai capitato di aprire un "Top Girl", a me si ed ero rmasto aghiacciato per quello che ci avevo letto! :?  

io non so nemmeno cosa sia un Top Girl?

ma che ci trovi di così scostumato da non  pterlo soffrire? se poi è x ragazzine che ci sarà mai???

La società, invece di divulgare la "via giusta" da seguire come potrebbe essere il libro di Eric Fromm "L' arte di amare", propone delle boiate assurde come quei giornalini di "Top Girl" dove divulgano solo la via dell' eros! Poi per forza nn si impara ad amare xhè fin dagli 8 anni impari cose sbagliate e correggere qualcosa che proviene dal passato e che si è radicato in te nel profondo come concetti di giusto è dannatamente difficile.

Se mai dovessi avere una famiglia, e vedere un " Top Girl" nelle mani di mia figlia, GIURO CHE LO BRUCIO :!:  :evil:  

Ti voglio fare un elenco di cose che mi son sentito dire dalle ragazze e che mi si sono rizzati i capelli a sentirle:

1) " Il rapporto può diventare monotono"  beh è anche vero se lo lasci diventare  monotono...

2) " Stasera esco con gli amici noi usciremo un' altra volta"  cosa c'è di male se vuole uscire con le amiche...mica si può uscire sempre insieme...

3) " Mi posso fidare di te?"  ti stupisci che non sia sicura di te? chissà quante fregature  si è già presa poverina!!! E tu rassicurala e comportati bene. non arrabbiarti x questo!!

4) " Fare sesso tutti i giorni può essere brutto xhè poi sai che alla fine della serata ci vai a letto" .. questo non lo concepisco....davvero...

5) " Prima di te vengono i miei genitori, la scuola, la mia nondabna e la pallavolo" (risultato= si usciva una volta la settimana per 4 ore al massimo, una volta mi chiese pure se poteva tornare a casa prima per poter studiare :!:  :shock: )   beh ma se deve studiare che ci può fare? il fatto che non tu non abbia studiato non ti da il diritto di criticare i suoi studi. la comprensione ci deve stare anche se costa fatica.... e poi dopo lo studio ... ci si può divertire.. :wink:

6) " Sai un ragazzo che ho conosciuto in chatt mi ha chiesto se gli potevo mandare una foto e stamattina per sms mi ha detto che gli sono mancata"

si qui non si discute.... sono dalla tua integralmente...

Bhè io credo che questi 6 punti sopracitati nn ci debbono essere in un rapporto, se poi uno vuol contiuare lo stesso che lo faccia pure, basta che poi nn pianga.

Alcuni ci possono stare, altri no, quello che conta è trovare la misura della soddisfazione reciproca o ..... cambiare obiettivo... 8)

se ti facessi io l'elenco delle cose che mi sono sentita dire dai maschietti sarebbe anche peggio....credimi..il punto è non generalizzare, come ci sono quelle che non lo farebbero mai, ci sono quelli che se gliela dai ok, altrimenti ti mollano o che cercano ragazze solo con certe misure di seno etc. ma se dovessimo ridurre l'umanità maschile e femminile a queste due tipologie saremmo tutti single. Fortunatamente il mondo è vario e si spera di trovare anche di meglio..... :wink: :D

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Certo hai perfettamente ragione. Cmq io nn mi reputo presuntuoso per il semplice fatto che le mie opinoni le vedo confermate anche dai + famosi psicoterapeuti' date=' e solo dopo averli visti confermati li reputo validi :LOL:

Oltretutto le condivido pure su questo forum e nn mi è mai parso di aver imposto qualcosa a qualcuno, io dico la mia se poi è condivisa bene sennò pazienza. Se c'è qualcosa in quello che dico che nn va sono pronto a discuterne.

In fin dei conti poi ho solo detto che io so che cosa è giusto e cosa no in un rapporto, nn ho assolutamente detto che lo impongo alla mia partner, solo che c'è un' altra cosa che mi cruccia...quando magari arriva la fine di un rapporto per lei io nn posso darle una mano con le mie "teorie" xhè per lei io sono di parte, agli occhi suoi sembrerebbe che certe cose le dico solo xer tenerla con me.

Il succo del discorso è che io nn impongo mai nulla, dò una mia visione ma tale visione, proposta ad un eventuale partner, risulta "al di fuori degli schemi" per via dell' educazione che ha ricevuto, per la scarsa propenione a rilfettere su ciò che gli accade (spesso sento dire: "Ma goditi la vita, prendila così come viene, lasciati trasportare") e per via delle amicizie e informazioni che riceve. A volte nascono dei veri e propri litigi xhè come diceva il buon vecchio Freud sbattere in faccia la realtà fa male, molto male, e si rischia di rimanere sul c**o, ed è anche per questo che mi esento dal parlarne.

Eli, nn so se ti è mai capitato di aprire un "Top Girl", a me si ed ero rmasto aghiacciato per quello che ci avevo letto! :?

io non so nemmeno cosa sia un Top Girl?

ma che ci trovi di così scostumato da non pterlo soffrire? se poi è x ragazzine che ci sarà mai???

La società, invece di divulgare la "via giusta" da seguire come potrebbe essere il libro di Eric Fromm "L' arte di amare", propone delle boiate assurde come quei giornalini di "Top Girl" dove divulgano solo la via dell' eros! Poi per forza nn si impara ad amare xhè fin dagli 8 anni impari cose sbagliate e correggere qualcosa che proviene dal passato e che si è radicato in te nel profondo come concetti di giusto è dannatamente difficile.

Se mai dovessi avere una famiglia, e vedere un " Top Girl" nelle mani di mia figlia, GIURO CHE LO BRUCIO :!: :evil:

Ti voglio fare un elenco di cose che mi son sentito dire dalle ragazze e che mi si sono rizzati i capelli a sentirle:

1) " Il rapporto può diventare monotono" beh è anche vero se lo lasci diventare monotono...

2) " Stasera esco con gli amici noi usciremo un' altra volta" cosa c'è di male se vuole uscire con le amiche...mica si può uscire sempre insieme...

3) " Mi posso fidare di te?" ti stupisci che non sia sicura di te? chissà quante fregature si è già presa poverina!!! E tu rassicurala e comportati bene. non arrabbiarti x questo!! ?

4) " Fare sesso tutti i giorni può essere brutto xhè poi sai che alla fine della serata ci vai a letto" .. questo non lo concepisco....davvero...

5) " Prima di te vengono i miei genitori, la scuola, la mia nondabna e la pallavolo" (risultato= si usciva una volta la settimana per 4 ore al massimo, una volta mi chiese pure se poteva tornare a casa prima per poter studiare :!: :shock: ) beh ma se deve studiare che ci può fare? il fatto che non tu non abbia studiato non ti da il diritto di criticare i suoi studi. la comprensione ci deve stare anche se costa fatica.... e poi dopo lo studio ... ci si può divertire.. :wink:

6) " Sai un ragazzo che ho conosciuto in chatt mi ha chiesto se gli potevo mandare una foto e stamattina per sms mi ha detto che gli sono mancata"

si qui non si discute.... sono dalla tua integralmente...

Questa apparrà assurda ai tuoi occhi ma ti asicuro che chi a detto questa frase è colei che + mi ha dato amore di tutte le altre :D

Dopo che mi aveva mandato un sms io le scrivo una mail con un cazziatone dicendogli che se le sue intenzioni erano quelle di farmi passare da zerbino dicendomi continuamente tutte le avance che gli facevano tutti gli altri ragazzi, com me si poteva chiudere immediatamente xhè io nn ci stavo assolutamente!

Detto questo lei poi mi porge le sue scuse assicurandomi che nn accadra mai + :) Tu pensa che il rapporto con lei era così aperto che siamo arrivati a dirci quante volte ci masturbavamo :!: Ci siamo pure scambiati le nostre esperienze sessuali, nn ti dico che ci siamo detti che con tizio era fantastico o meno, questo nn lo sopporterei proprio, xrò ci siamo detti i posti dove l' abbiamo fatto e credo che in questo nn ci sia niente di male ^^

Bhè io credo che questi 6 punti sopracitati nn ci debbono essere in un rapporto, se poi uno vuol contiuare lo stesso che lo faccia pure, basta che poi nn pianga.

Alcuni ci possono stare, altri no, quello che conta è trovare la misura della soddisfazione reciproca o ..... cambiare obiettivo... 8)

se ti facessi io l'elenco delle cose che mi sono sentita dire dai maschietti sarebbe anche peggio....credimi..il punto è non generalizzare, come ci sono quelle che non lo farebbero mai, ci sono quelli che se gliela dai ok, altrimenti ti mollano o che cercano ragazze solo con certe misure di seno etc. ma se dovessimo ridurre l'umanità maschile e femminile a queste due tipologie saremmo tutti single. Fortunatamente il mondo è vario e si spera di trovare anche di meglio..... :wink: :D

Su un punto son d' accordo con te, basta trovare la soddisfazione però ti voglio dire un' altra cosa. Al punto 5, ora so che questa ragazza sta con un ragazzo da 3 anni, che lei va a vedere lui giocare a calcetto, e che da 2 anni nn gioca + a pallavolo. Ora lei sta offrendo a lui qualcosa che a me nn poteva offrire e questo quando ci lascimmo glie lo dissi mi ricordo ancora le parole: " Di una cosa mi dispiace eramente tanto, che tu ora nn dai a me quello che darai ad un altro nel futuro" e quano gli dicevo queste parole avevo la faccia innondata di lacrime :cry:

ma che ci vuoi fare Eli così è la vita uno strano scherzo, io credo che se nn l' avessi lasciata forse lei a quest' ora nn sarebbe stata in grado di dare a questo ragazzo quello che gli sta dando adesso...chissà, sicuramnete è anche questione di maturità EMOTIVA, nella vita nn ci sviluppiamo tutti allo stesso modo, io ora mi leggo tonnellate di libri, 7 anni fa mi sarebbe venuto il vomito solo a pensarci :evil:

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Bosko, leggendoti ho la sensazione che tu concepisca la relazione come u a fusione totale, a scapito del se stesso. Sono dolente ma non riesco a condividere questa visione, io non rinuncerei a me stessa per un uomo nè potrei desiderare un uomo che rinunciasse a se stesso x me. L'ho provato e mi è risultato fastidioso, noioso e soffocante. Forse ti apparirò egoista, ma un briciolo di sano egoismo non guasta. Vedi se io piaccio è perchè piace la persona che sono diventata, con le mie ferite, i miei interessi, la mia sensibilità, le mie priorità, il mio impegno etc....E così per ogniuno di noi, ovviamente.

Tutto questo fa di me la persona che può piacere, non l'abnegazione per un'altro. Quindi non avrebbe senso rinunciare ai miei interessi per un uomo, smetterei di essere quella che gli è piaciuta, cesserei di apportare novità alla relazione. Le mia parte di contributo in una relazione si fonda anche sui miei interessi, anche se può sembrare a prima viasta egoistico, ma in definitiva non lo è in quanto contribuisce all'arricchimento della coppia. Non mi sognerei mai di chiedere almio lui di prendere voti inferiori x stare con me, anzi lo spronerei a dare il meglio di sè per ottenere una migliore realizzazione. Amare significa, per me, supportare l'altro nella sua realizazione. Anche a costo di sacrifici. Sempre che ci sia amore da ambo le parti... ( non si parla di santi nè martiri...)

Detto questo , è altrettanto ovvio che stare insieme, lo dice la frase, implica anche cercare di "stare insieme" il più possibile, o almeno abbastanza per alimentare la coppia, e va da sè che si dovrebbe trovare spazi comuni. Purtroppo spesso gli orari , gli impegni limitano di molto questi spazi, e talvolta non è proprio possibile conciliarli. Se ne cercano altri se lo si desidera. O si mantengono le proprie priorità, operando scelte anche dolorose.

Come ultima considerazione, va anche detto che il poù delle volte il grado di interesse reciproco non è equivalente, e questo è il nocciolo, a mio avviso: se lei ha scelto di limitarsi per il ragazzo successivo è possibile che fosse più interessata alui che a te ( scusa la franchezza), e non è detto che si tratti di maturità.

Sai il solo consiglio che ti posso dare è ama di più te stesso, non rinunciare a te per un'altra e, di conseguenza , non pretendere che una ragazza rinunci a sè per te. Non è una relazione sana, diventa soffocante. Uscire sempre insieme, non concedersi spazi personali ed esclusivi distrugge le identità, ne inibisce la crescita individuale, soffoca, e regala solo l'illusione di quella fusione che tu desideri tanto.

Per me l'amore è respiro, è lasciare lo spazio all'altro per crescere in libertà, è anche distanza che crea ed alimenta il desiderio ( come si può desiderare qualcosa che hai sempre, senza tregua?? l'unico desiderio che questo crea è il desiderio di distanza, di fuga.. non di vicinanza)

La simbiosi può nascere solo dalla libertà, e la libertà è consapevolezza , e la consapevolezza non ha nulla a che fare con la cecità, e stare appicicati sempre porta alla cecità. Libera le tue ali, impara a volare da solo, impara chi sei tu in relazione a te stesso ( e credimi è un lavoraccio, e non ci sono ancora riuscita alla mia veneranda età di 43 anni...!!!) e nel frattempo tessi reti affettive larghe, mai catene, ali morbide con cui circondare il tuo amore, sorreggilo se cade, sospingilo verso i suoi desideri, coltiva più interessi che puoi per migliorarti ed avere molto da dare, non trattenerlo a te per timore di perderlo, e fa si che il ricordo del tuo abbraccio sia struggente, mai soffocante... :sunny

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Come si riconosce la persona giusta? Semplice. Incontri una che "a pelle" ti piace, le chiedi "Sei la persona giusta?", se ti molla uno schiaffone non lo è, ma se solo si ferma un attimo a riflettere, allora l'hai trovata... :wink:

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:wink: Dopodiché vale la pena di fare la "prova del nove": le si infila

a sorpresa due dita nelle narici. Se dopo questo rimane con te senza

chiedere spiegazioni o arrabbiarsi... è la persona giusta!

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bè,magari anche un rutto in faccia può avere il suo bel potere predittivo....75.gif

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ho capito la lezione.... sono stata melensa, disgustosamente mielosa e melensa.....

perdonatemi...... , ma che ci posso fare se sono stramaledettamente romantica???? non credo che si possa curare.... e a dire il vero , non mi piacerebbe guarire... :LOL:

cercherò comunque di fare tesoro delle vostre "sottili" indicazioni... :LOL::LOL::wink:

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Per Eliotropos:

Son d' accordo sul fatto della libertà, io nn sono oppressivo. Forse ti sei fatta un' idea sbagliata di me o forse nn mi sono espresso male io.

Però forse io ho una visione un po' diversa dalla massa.

Allora ora sono single e per occupare il mio tempo libero devo fare qualcosa.

Se trovo una ragazza io dovrò, per forze di cose, rinunciare a quel qualcosa che occupa il mio tempo, sennò è perfettamente inutile che mi metta assieme ad una ragazza se pretendo di fare tutto quello che facevo prima di conoscerla. Pultroppo una rinuncia ci deve essere, sarebbe bello poter continuare a fare la stessa vita di prima, ma nn è possibile. Quello che mi cruccia a me è che la ragazza del punto 5 nn era disposta a rinunciare a nulla e questo per me nn va bene, xhè io per vederla ero disoposto a rinunciare a qualcosa, ma questa rinuncia per me nn era avvertita come oppressiva o soffocante, lo facevo volentieri. mentre lei no. E' chiaro che all' inizio lo facevo volentieri xhè credevo che pure lei, ma poi col passare del tempo l' ho avvertita come pesantezza xhè vedevo che lei nn era disposta a rinunciare a niente. In una relazione di coppia ci deve pure essere la DISPONIBILITA', se nn c'è nn è possibile avviare un buon raporto di coppia. Spesso ho letto sui giornali di grandi atleti o campioni che sono single e che dicono spesso che nn vogliono un partner xhè nn avrebbero tempo sufficente da dedicarglli. Questo io lo reputo molto maturo da parte di questi ragazzi, che hanno abbastanza intelligenza da capire da soli che per aver un buon rapporto bisogno avere del tempo da investirci. Io stesso ho fatto atletica per 2 anni e in quei due anni nn mi è passato minimamente per la testa di cercarmi un partner xhè tanto sapevo di già che nn sarei stato disposto a "sacrificare" l' atletica per il mio partner.

Forse io ti posso essere sembrato oppressivo quando ho detto che io potrei uscire con la mia ragazza pure tutti i giorni, ma ti assicuro che nn lo sono difatti, anche se il mio desiderio fosse realizzato, il tempo che passerei con quella ragazza si ridurrebbe a 3 ore il giorno. Ora, se per qualcuno è troppo vedere il proprio ragazzo/a per 3 ore al giorno (20:30/23:30, Dalle 23:30 dormo fino alle 6:00 poi vado a lavorare e faccio orario continuato fino alle 20:30) forse sarebbe il caso di farsi una bella analisi e chiedersi il xhè. Ma vedi, il disocrso potrebbe andare pure oltre, xhè per me nn è un disocrso solo di vedersi è proprio un discorso di relazione, ci sono alcune persone che nn riescono porprio a relazionarsi con le altre.

Ti faccio un esempio:

Io sto con una ragazza, un giorno io decido di voler uscire con i miei amici e dico a lei che nn possiamo vederci.

durante la serata che sto con i miei amici io le telefono per sentire come stà, per scambiare due parole, per dirgli che mi manca. Più di una volta è successa la cosa a parti inverse ma da parte di lei nessuna chiamata xhè, giustamente, lei se ne frega. Oppure ti chiamano ma tengono un discorso in stile amicizia del tipo: " Cosa hai fatto ieri, io ho fatto questo ho fatto quello" sensa dirti che magari ti hanno chiamato xhè gli manco ho xhè avevano voglia di sentirmi. E quando succedono cose come questa sinceramente io credo che sia meglio tagliare i ponti.

Ti voglio riportare un concetto che a me mi è piaciuto appena l' ho letto, il concetto del dare secondo Eric Fromm:

Cosa significa “dare”

Che cosa significa dare? La risposta sembra semplice, ma in realtà è piena di ambiguità e di complicazioni. Il malinteso più comune è che dare significhi “cedere” qualcosa, essere privati, sacrificare. La persona il cui carattere non si è sviluppato oltre la fase ricettiva ed esplorativa, sente l'atto di dare in questo modo. Il “tipo commerciale” è disposto a dare, ma solo in cambio di ciò che riceve; dare senza ricevere, per lui significa essere ingannato. La gente arida sente il dare come un impoverimento. La maggior parte degli individui di questo tipo, di solito si rifiuta di dare. Alcuni trasformano in sacrificio l'atto di dare. Sentono che solo per il fatto che è penoso dare, si dovrebbe dare; la virtù, per loro, sta nell'accettare il sacrificio. Per loro, la regola che è meglio dare anziché ricevere significa che è meglio soffrire la privazione piuttosto che provare la gioia.

Per la persona attiva, dare ha un senso completamente diverso. Dare è la più alta espressione di potenza. Nello stesso atto di dare, io provo la mia forza, la mia ricchezza, il mio potere. Questa sensazione di vitalità e di potenza mi riempie di gioia. Mi sento traboccante di vita e di felicità. Dare dà più gioia che ricevere, non perché è privazione, ma perché in quell'atto mi sento vivo.

Nella sfera delle cose materiali, dare significa essere ricchi. Non quello che ha molto è ricco, ma colui che dà molto. L'avaro che è terrorizzato all'idea di perdere qualche cosa è, psicologicamente parlando, un povero essere, per quanto ricco sia. Chiunque sia capace di dare se stesso è ricco. Solo chi avesse appena quanto basti a sopravvivere, sarebbe incapace di godere nell'atto di dare cose materiali. Ma è noto che i poveri sono più ansiosi di dare dei ricchi. Ciò nonostante, la povertà oltre un certo limite può rendere impossibile il dare, ed è assai doloroso, non solo per la sofferenza che provoca direttamente, ma perché toglie al povero la gioia di dare.

La sfera più importante del dare, tuttavia, non è quella delle cose materiali, ma sta nel regno umano. Che cosa dà una persona a un'altra? Dà se stessa, ciò che possiede di più prezioso, dà una parte della sua vita. Ciò non significa necessariamente che essa sacrifichi la sua vita per l'altra, ma che le dà ciò che di più vivo ha in sé; le dà la propria gioia, il proprio interesse, il proprio umorismo, la propria tristezza, tutte le espressioni e manifestazioni di ciò che ha di più vitale. In questo dono di se stessa, essa arricchisce l'altra persona, sublima il senso di vivere dell'altro sublimando il proprio. Non dà per ricevere; dare è in se stesso una gioia squisita. Ma nel dare non può evitare di portare qualche cosa alla vita dell'altra persona, e colui che riceve si riflette in essa; nel dare con generosità, non può evitare di ricevere ciò che le viene dato di ritorno. Dare significa fare anche dell'altra persona un essere che dà, ed entrambi dividono la gioia di sentirsi vivi. Nell'atto di dare qualcosa nasce, e un senso di mutua gratitudine per la vita che è nata in loro unisce entrambe. Ciò significa che l'amore è una forza che produce amore.

Questa è la descrizione di come mi sento io quando so che posso vedere la mia ragazza, quando so che posso stare con lei, xhè per ma vale così: Dare è la più alta espressione di potenza. Nello stesso atto di dare, io provo la mia forza, la mia ricchezza, il mio potere. Questa sensazione di vitalità e di potenza mi riempie di gioia. Mi sento traboccante di vita e di felicità. Dare dà più gioia che ricevere, non perché è privazione, ma perché in quell'atto mi sento vivo.

Invece per molti altri è così: La gente arida sente il dare come un impoverimento. La maggior parte degli individui di questo tipo, di solito si rifiuta di dare. Alcuni trasformano in sacrificio l'atto di dare. Sentono che solo per il fatto che è penoso dare, si dovrebbe dare; la virtù, per loro, sta nell'accettare il sacrificio. Per loro, la regola che è meglio dare anziché ricevere significa che è meglio soffrire la privazione piuttosto che provare la gioia.

Tu dici bene che una ragazza/o deve continuare ad essere se stesso e a sostenere il partner dando il meglio di se, sono d' accordo con te, pure Eric Fromm lo dice nel seguente passaggio:

In contrasto con l'unione simbiotica, l'amore maturo è unione a condizione di mantenere la propria integrità, la propria individualità. L'amore è un potere attivo dell'uomo; un potere che annulla le pareti che lo separano dai suoi simili, che gli fa superare il senso d'isolamento e di separazione, e tuttavia gli permette di essere sé stesso e di conservare la propria integrità. Sembra un paradosso, ma nell'amore due esseri diventano uno, e tuttavia restano due.

Ma io credo che la giusta dose tra "vita di coppia" e vita "privata" sta nel mettere ambedue sullo stesso piano. Solo che la ragazza del punto 5 nn mi metteva sullo stesso piano della scuola o della pallavolo, io venivo dopo, molto dopo. Era evidente che lei prima si faceva gli affari suoi e poi, quando gli avanzava tempo, usciva con me. Io mi sentivo come una ruota di scorta per la quale nn valeva la pena rinunciare a "qualcosa" per stare con me, e, come tu stessa hai detto, sono arrivato alla conclusione che forse, in fin dei conti, nn era poi così "innamorata" di me. Per raggingere un ottimo rapporto "vita di coppia"/"Vita privata" credo che sia importante nn mettersi dei "paletti" nella "vita privata", un qualcosa che sia da fare ad ogni costo, col massimo impegno e dedizione. Se abbiamo una "vita privata" elastica, nn soggetta a restrizioni, saremo in grado di avere una "vita di copia" soddisfacente, nn dovendo soffrire eccessivamente per le nostre abitudini. Chi ha una "vita privata" elastica incontrerà sicuramente meno problemi da chi nn c'è l' ha, potendo amalgamare perfetteamente l' una con l' altra sensa eccessivi sforzi o stravolgimenti. Essere eccessivamente egoisti e nn concedere nulla o molto poco al proprio partner nn va affatto bene. Per farti un esempio riprendiamo la ragaza del punto 5, se lei invece di aver preso con tanta cura ed impegno la scuola l' avesse presa come lo fa l' 80% delle persone italiane, lei nn avrebbe mai avuto problema a rinunciare di prendere sempre 8 e di passare un po' + di tempo con me. Un giusto comportamento sarebbe quello di impegnarsi al massimo a scuola finchè uno/a è sigle ma saper mettere da parte tale impegno quando nn si è + soli.

Voglio aggiungere un mio ultimo pensiero. Io credo che nella vita una persona diventi egoista quante + volte ha preso delle botte in ambito amoroso. Un esempio pratico ne è un mio amcio, lui è stato per due anni con una ragazza e, se nn stavano tutti i giorni assieme, poco ci mancava; poi si sono lasciati.

Dopo che si sono lasciati lui ha fatto un monte di discorsi sulle ragazze dicendo che sono tutte stronze e che bisogna trattarle male, che solo se le tratti male ti vengono dietro. E' entarto nel disocrso degli squilli che una coppia si scambia e disse che se una ragazza gli faceva uno squillo invece di rispondergli subito ( come quando faceva con la ragazza che ci è stato 2 anni) gli rispondeva dopo 10 minuti, per far capire a lei che lui nn era lì a pendere dalle sue labbra, per nn apparire appiccicoso. disse pure che nn sarebbe uscito + tutti i giorni con una ragazza xhè avrebbe pensato + a se stesso.

Ed eccoci arrivati così ad un ragazzo che nn sa + DARE, che ha paura di DARE solo xhè n vuole + sentir male per colpa di una ragazza che poi lo molla. Ragazzi lo so che stabilire un rapporto profondo con un' altra persona è dura e che quando si crea poi se si viene mollati si vive come se fossimo all' inferno, ma nn per questo dobbiamo dobbiamo vivere la "vita di coppia" con egoismo sennò rischiamo di perdere la nostra identità impoverendoci sempre di +.

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tutto questo è giusto, ma hai dimenticato una cosa che ti ho detto: no sempre il livbello di coinvolgimento è uguale per entrambi e simultane. Mi spiego, magai a lei n on importava di te quanto di quello successivo. tutto qui.

poi , se io esco con i miei amici non esiste che telefono al mio lui x dirgli quanto mi manca, se mi manca esco con lui e non con gli amici....

terzo ci sono infiniti gradi di grigio , non solo il bianco e il nero, a trovarne due identici si impazisce!!!!

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  • 2 weeks later...

E' vero, secondo me bisogna cercare di conoscere a fondo la persona per vedere se le piaci sul serio anche se il suo carattere è un po' chiuso, (e allora in questo caso lo star bene insieme dipende dalla compatibilità dei caratteri), oppure se con te si comporta in maniera fredda ma con gli altri no (e allora forse lei non prova le stesse cose che provi tu). Per me la persona ideale è quella che mi cambia in meglio e che io cambio in meglio, poi il resto è secondario.

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E' vero, secondo me bisogna cercare di conoscere a fondo la persona per vedere se le piaci sul serio anche se il suo carattere è un po' chiuso, (e allora in questo caso lo star bene insieme dipende dalla compatibilità dei caratteri), oppure se con te si comporta in maniera fredda ma con gli altri no (e allora forse lei non prova le stesse cose che provi tu). Per me la persona ideale è quella che mi cambia in meglio e che io cambio in meglio, poi il resto è secondario.

Maria mi piace molto questa definizione! ti straquoto. grazie di avermici fatto pensare.

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Ho riconosciuto la persona giusta in un identikit

aveva tutte le caretteristiche formative e compartecipative del prototipo mentale

viaggiavo con un sogno nel cervelletto non nel cassetto e mi sono trovato

con un'ideale riconsolidato a se stesso........

vagavo alla ricerca della figura psicosomatica biologica con cucina macrobiotica portatile e libero da Dio e dal materialismo frugavo nei sentimenti rimossi e remoti dell'Arca l'Umiltà amorosa.....

vivevo in un continuo rimpallo di sentimenti fila e fondi e poi giù in ipercinetiche dimensioni mentali appaganti......poco alla volta mi discostavo dal mondo reale e vivevo nella perpetua ricerca teorica del modello teorico a me stesso

l'amore, la persona giusta era divenuto uno spettro dell'alter ego....

ora mi limito a sognare la Fatina dalle gambe ciclistiche e dal gluteo formato dalla pedalata e dal sorriso ammaliante che mi saluta passando in bicicletta....

sarà MA LA PERSONA GIUSTA NON ESISTE....I GIUSTI DOBBIAMO ESSERE NOI STESSI

Mi sono ora ritrovato in sedimi di vita sentimentale ripercorsa in vago sentimentalismo celebrativo con atmosfere musicali concordanti.

SALUTI DAI MONTI DELLE CINQUE TERRE (le avranno contate le Terre?)

SALUTI DALLA VERSILIA INTERNA

Firmato : UGO DALLE VETTE

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