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libertà di stampa


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oggi in italia l alibertà di stampa è seriamente compromessa.

ecco cosa succede :

Una decina di finanzieri ha frugato per ore negli uffici del giornale

La giornalista Cristina Zagaria risulta indagata dalla procura di Brescia

Abu Omar, dopo la fuga di notizie

redazione di Repubblica perquisita

Dura nota della direzione: "Vogliono intimidire la libertà di stampa"

Fiamme gialle a caccia di documenti anche nella sede del Piccolo di Trieste

Il capo del Sismi Nicolò Pollari

MILANO - Le redazioni di Roma e Milano di Repubblica e quella del Piccolo di Trieste sono state perquisite a lungo oggi su ordine della procura di Brescia. Il provvedimento è legato all'indagine sulla fuga di notizie relative all'inchiesta sul sequestro dell'ex imam milanese Abu Omar nell'ambito della quale risultano indagati i giornalisti Cristina Zagaria e Claudio Ernè.

I magistrati bresciani procedono per le ipotesi di reato di pubblicazione arbitraria e ricettazione di atti coperti da segreto in seguito a un esposto presentato dal capocentro Sismi di Trieste, Lorenzo Pillini. In particolare alla giornalista di Repubblica viene contestata la pubblicazione di un articolo in cui si riportavano le dichiarazioni rese da Pillini nel suo interrogatorio davanti ai pm milanesi che indagano sul sequestro Omar. Cristina Zagaria è già stata interrogata su questo punto dagli inquirenti, avvalendosi della facoltà di non rispondere.

Pillini, che è indagato nella inchiesta milanese per concorso in sequestro di persona, così come il direttore del Sismi, Niccolò Pollari, durante il suo interrogatorio del 6 luglio scorso a Milano aveva sostenuto la sua estraneità alla vicenda del rapimento di Abu Omar, avvenuto il 17 febbraio del 2003. I pm milanesi gli avevano contestato la sua permanenza all'hotel Mediolanum dal 28 gennaio al 2 febbraio 2003, in contemporanea alla presenza, nello stesso albergo, di alcune persone che si rivelarono esser agenti Cia.

Gli inquirenti oltre alle sedi dei due quotidiani hanno perquisito anche le abitazione di Ernè e Zagaria. "Sono indagato della ricettazione di un atto che sarebbe formalmente frutto di reato, che la Guardia di finanza ha cercato e non ha trovato", ha spiegato il giornalista triestino.

Preoccupazione per la scelta della procura di Brescia di procedere alle perquisizioni è stata espressa oggi sia dalla direzione di Repubblica che dal sindacato dei giornalisti. "Ancora una volta - recita un nota della direzione del quotidiano - una Procura cerca a casa di giornalisti e nella redazione di quotidiani la 'prova' di fughe di notizie". "Per tutta la giornata - prosegue il comunicato - è stata scomodata una squadra di una decina di finanzieri che ha perquisito la sede di Repubblica a Milano, le abitazioni della collega Cristina Zagaria, sequestrando i suoi fascicoli, le sue mail e i suoi appunti elettronici".

"E difficile non insospettirsi davanti a tanto accanimento - prosegue la nota - e a un tale dispiegamento di uomini: non si può non leggere la perquisizione di ieri come un tentativo di intimidire la libertà di stampa, bene essenziale della democrazia. E' grottesco poi che di fronte ad un caso come quello del sequestro di Abu Omar, che vede coinvolti uomini dei nostri servizi segreti, gli inquirenti si dedichino al lavoro quotidiano dei giornalisti, il cui dovere, come anche la procura di Brescia dovrebbe sapere, è quello di pubblicare tutte le notizie che meritano di essere pubblicate. Cosa che Repubblica continuerà regolarmente a fare".

"Forte preoccupazione per la perquisizione di questa mattina" è stata espressa anche dal Comitato di redazione di Repubblica. "Denunciamo e condanniamo fermamente questo ennesimo attacco alla libertà di stampa - recita ancora una nota del Cdr- e all'indipendenza della professione giornalistica da parte della magistratura. Perseguito oltretutto ancora una volta con un metodo inaccettabile".

Dal canto suo il segretario della Federazione nazionale della stampa Paolo Serventi Longhi ha affermato: "Condivido la preoccupazione del Cdr della Repubblica. Ormai la magistratura, quando non riesce e trovare i responsabili per le violazioni del segreto non ha che una strada: perseguire e intimidire giornalisti e giornali". "C'è un clima nel paese di caccia al giornalista e si nega il diritto alla segretezza delle fonti e quindi alla libertà di informazione", ha aggiunto Serventi Longhi.

(11 agosto 2006)

sono segnali molto gravi.

la stampa è e deve restare un potere autonomo e libero .

per il bene di tutti .

a garanzia del diritto di essere informati.

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