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"(la gelosia)...essa è la paura di una perdita che è già avvenuta,sin dall'inizio dell'amore,sin dal momento in cui sono stato stregato.Bisognerebbe che qualcuno potesse dirmi:Non essere più angosciato,tu l'hai già perduto."

Barthes, Frammenti di un discorso amoroso.

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  • 4 weeks later...

"No, no! - disse la Regina. - Prima la sentenza, poi il verdetto."

"Ma basta con queste sciocchezze!" gridò Alice. "Quando mai si

parla di pena prima del verdetto?"

"Chiudi il becco!" le intimò la Regina.

"Nemmeno per sogno!" osò dire Alice.

"Tagliatele la testa!" urlò la Regina con quanta voce aveva. Ma

nessuno si mosse.

"Ma piantala? Chi credi di essere?" - disse Alice, (era cresciuta fino

alla sua statura naturale.) - Tu non sei altro che la Regina d'un mazzo

di carte."

A queste parole tutto il mazzo di carte si sollevò in aria vorticosamente

e poi si rovesciò sulla fanciulla: essa emise uno strillo di paura e d'ira,

e cercò di respingerlo da sè, ma si trovò sul ruscello, col capo sulle

ginocchia di sua sorella, la quale le toglieva con molta delicatezza alcune

foglie secche che le erano cadute sul viso.

(Lewis Carroll)

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Costor che fan sì gran disputazione

Dell’anima ond’ell’entri o ond’ell’esca,

o come il nocciuol si stia nella pesca,

….Aristotile allegano e Platone

(Luigi Pulci, Sonetti)

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  • 3 weeks later...

"La storia degli oppressi è troppo grande per essere chiusa nei libri-disse Melinda-Solo spezzandole le ossa e tagliandole le ali, riuscite a farcela entrare. La vostra storia è più facile da scrivere.Scava una strada tra le rovine, non conosce soste,curve,dubbi, non torna mai indietro, non soccorre mai i feriti, non ricorda i morti."

S.Benni*Spiriti

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  • 4 weeks later...

“ - Distruzione totale! - esclamò Gaal incredulo. - Ma... ma è impossibile.

Trantor non è mai stata...

Seldon era molto eccitato. La sua mente era lucidissima. Solo il suo corpo

risentiva del peso degli anni. - Ora fate attenzione. Avete visto con i vostri

occhi il risultato. Esprimetelo con parole. Dimenticate per un momento il

simbolismo matematico.

- Più crescerà la specializzazione su Trantor – disse Gaal – più il pianeta

sarà vulnerabile e sarà difficile difenderlo. - Poi aggiunse: - Quanto più vi si

accentrerà l'amministrazione dell'Impero, tanto maggiore sarà la sua importanza

e il suo potere. A poco a poco la successione imperiale diventerà più incerta,

la rivolta fra le famiglie dell'aristocrazia serpeggerà più violenta e la

responsabilità sociale scomparirà.”

(“Fondazione”, Isaac Asimov, 1951)

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"Se stai per metterti a leggere, evita."

Palahniuk all'introduzione del suo libro "Soffocare".

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"Se stai per metterti a leggere, evita."

Palahniuk all'introduzione del suo libro "Soffocare".

Adoro!!!!

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  • 3 weeks later...

La riforma di Clistene rese irreversibile il processo democratico e la

tirannide vera e propria non fece mai più ritorno ad Atene. Per evitare

che ciò potesse verificarsi gli ateniesi si dotarono di una procedura

radicale e in certo modo profondamente ingiusta: l'ostracismo, anch'esso

attribuito all'opera costituente di Clistene. Quando un cittadino diventava

troppo potente e in qualche modo la sua leadership rischiava di diventare

una minaccia per la democrazia, l'Assemblea dei cittadini poteva accogliere

una mozione tendente a mandarlo in esilio. Si procedeva alla votazione

e ciascuno scriveva il nome del personaggio in questione incidendolo sulla

vernice nera di un coccio di ceramica (ostrakon), la carta da minuta degli

antichi greci. Se, alla conta, i cocci superavano il quorum di maggioranza,

l'uomo doveva lasciare la città, pena la morte, e non farvi ritorno per

dieci anni, a meno che non venisse ufficialmente richiamato con un

apposito decreto. Così Atene si privò spesso dei suoi uomini migliori e

addirittura, in tempi di demagogia, l'ostracismo divenne per taluni una

comoda arma per sbarazzarsi degli avversari politici.

Un aneddoto, di matrice conservatrice, è tuttavia illuminante su tale

problema. Si racconta che quando gli ateniesi si riunirono in assemblea

per votare l'ostracismo di Aristide – l'avversario politico di Temistocle -,

un contadino, senza averlo riconosciuto, gli si avvicinò e gli chiese se

potesse scrivere per lui il nome di Aristide essendo egli analfabeta.

Aristide, senza scomporsi, scrisse il proprio nome e riconsegnò il coccio a

quel suo ignoto avversario. Si limitò a chiedergli: “Ma che cosa ti ha fatto

di male questo Aristide che vuoi mandarlo in esilio?”. E il contadino:

“Nulla. Soltanto sono stanco di sentirlo chiamare 'il giusto'”.

L'aneddoto fu chiaramente diffuso per screditare la democrazia; per

dimostrare che quel sistema, nelle mani di ignoranti e incompetenti, era

un'arma pericolosa e dannosa, e comunque resta il fatto che l'ostracismo

era una condanna crudele irrogata sulla base di una pura presunzione,

quello che oggi si direbbe un processo alle intenzioni.

(“Akropolis. La grande epopea di Atene”, di Valerio Massimo Manfredi)

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  • 4 weeks later...

"Se ci riuniamo tutti in una stanza insonorizzata per qualche giorno, sbarrando porte e finestre,

abbassando le tapparelle e tenendo spenti telefonini, radio, televisori e computer, e discutiamo

del tempo che fa, ciascuno potrà legittimamente sostenere che fuori c'è il sole, oppure piove, o

grandina, o nevica. Ciascuna opinione avrà la medesima dignità, credibilità, attendibilità.

E il dibattito potrà proseguire serratissimo per giorni, settimane. Almeno finché uno dei reclusi,

con un blitz, non deciderà di spalancare una porta o una finestra, o di telefonare a qualcuno

all'esterno, o di accendere la tv o la radio o il computer collegandosi a internet per scoprire che

tempo sta davvero facendo. Poniamo che apprenda che sta piovendo: tutti dovranno prenderne

atto e, da quel preciso istante, nessuno potrà più sostenere che fa sole, o nevica, o grandina.

Fine del dibattito e tutti a casa. Se però si riesce a fare in modo che nessuno dei reclusi possa

entrare in contatto con l'esterno, il tempo che fa resterà per sempre oggetto di dibattito fra tesi

contrapposte che, in mancanza di dati di fatto con cui confrontarle, manterranno la loro validità."

("La scomparsa dei fatti. Si prega di abolire le notizie per non disturbare le opinioni", Marco Travaglio).

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"Se ci riuniamo tutti in una stanza insonorizzata per qualche giorno, sbarrando porte e finestre,

abbassando le tapparelle e tenendo spenti telefonini, radio, televisori e computer, e discutiamo

del tempo che fa, ciascuno potrà legittimamente sostenere che fuori c'è il sole, oppure piove, o  

grandina, o nevica. Ciascuna opinione avrà la medesima dignità, credibilità, attendibilità.  

E il dibattito potrà proseguire serratissimo per giorni, settimane. Almeno finché uno dei reclusi,

con un blitz, non deciderà di spalancare una porta o una finestra, o di telefonare a qualcuno

all'esterno, o di accendere la tv o la radio o il computer collegandosi a internet per scoprire che  

tempo sta davvero facendo. Poniamo che apprenda che sta piovendo: tutti dovranno prenderne  

atto e, da quel preciso istante, nessuno potrà più sostenere che fa sole, o nevica, o grandina.  

Fine del dibattito e tutti a casa. Se però si riesce a fare in modo che nessuno dei reclusi possa  

entrare in contatto con l'esterno, il tempo che fa resterà per sempre oggetto di dibattito fra tesi  

contrapposte che, in mancanza di dati di fatto con cui confrontarle, manterranno la loro validità."

("La scomparsa dei fatti. Si prega di abolire le notizie per non disturbare le opinioni", Marco Travaglio).

Ste è bello sapere che leggi Travaglio

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"Se ci riuniamo tutti in una stanza insonorizzata per qualche giorno' date=' sbarrando porte e finestre,

abbassando le tapparelle e tenendo spenti telefonini, radio, televisori e computer, e discutiamo

del tempo che fa, ciascuno potrà legittimamente sostenere che fuori c'è il sole, oppure piove, o

grandina, o nevica. Ciascuna opinione avrà la medesima dignità, credibilità, attendibilità.

E il dibattito potrà proseguire serratissimo per giorni, settimane. Almeno finché uno dei reclusi,

con un blitz, non deciderà di spalancare una porta o una finestra, o di telefonare a qualcuno

all'esterno, o di accendere la tv o la radio o il computer collegandosi a internet per scoprire che

tempo sta davvero facendo. Poniamo che apprenda che sta piovendo: tutti dovranno prenderne

atto e, da quel preciso istante, nessuno potrà più sostenere che fa sole, o nevica, o grandina.

Fine del dibattito e tutti a casa. Se però si riesce a fare in modo che nessuno dei reclusi possa

entrare in contatto con l'esterno, il tempo che fa resterà per sempre oggetto di dibattito fra tesi

contrapposte che, in mancanza di dati di fatto con cui confrontarle, manterranno la loro validità."

("La scomparsa dei fatti. Si prega di abolire le notizie per non disturbare le opinioni", Marco Travaglio).[/quote']

Ste è bello sapere che leggi Travaglio

:shock: Grazie. Vabbè... è uno degli scrittori più letti d'Italia...

Ho sottolineato questa parte perché leggendola m'aveva ricordato

un'allegoria... Vediamo se indovini quale? :p

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immagino sia quella della caverna.

Platone,se non sbaglio

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immagino sia quella della caverna.

Platone' date='se non sbaglio[/color']

:LOL:

La prima volta che si viene a conoscenza di quell'allegoria ci si immagina

chissà quale verità con la V maiuscola... e invece poi si scopre che la cosa

più pericolosa in questo mondo del c***o è provare a parlare del tempo

*anche* aprendo la finestra :(

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immagino sia quella della caverna.

Platone' date='se non sbaglio[/color']

:LOL:

La prima volta che si viene a conoscenza di quell'allegoria ci si immagina

chissà quale verità con la V maiuscola... e invece poi si scopre che la cosa

più pericolosa in questo mondo del c***o è provare a parlare del tempo

*anche* aprendo la finestra :(

Vero.

anche se personalmente le Verità un pò mi fanno paura,preferisco tante piccole verità..

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immagino sia quella della caverna.

Platone' date='se non sbaglio[/color']

:LOL:

La prima volta che si viene a conoscenza di quell'allegoria ci si immagina

chissà quale verità con la V maiuscola... e invece poi si scopre che la cosa

più pericolosa in questo mondo del c***o è provare a parlare del tempo

*anche* aprendo la finestra :(

Vero.

anche se personalmente le Verità un pò mi fanno paura,preferisco tante piccole verità..

Infatti è proprio di quelle che è pericoloso parlare... non si trova mica

le prove dell'esistenza dell'inconscio collettivo, guardando fuori dalla

finestra ma si constata se piove o se fa sole :p :wink:

http://it.wikipedia.org/wiki/Mito_della_caverna

Interessante, oltre ai motivi per cui il discgraziato di turno dovrebbe

essere fatto fuori, è anche la storia delle ombre proiettate sul fondo

della caverna. Mi ricorda qualcosa... l'olografia forse?

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  • 1 month later...

"Certamente Radio Magallanes sarà messa a tacere e il timbro tranquillo della mia voce non vi giungerà. non importa. continuerete a sentirlo. sarà sempre accanto a voi. almeno il mio ricordo sarà quello di un uomo degno, che fu leale alla leltà dei lavoratori...Hanno la forza, potranno soggiogarvi, ma non si arrestano i processi sociali nè col delitto nè con la forza.la storia è nostra e la fanno i popoli...Lavoratori della mia terra: ho fede nel Cile e nel suo destino. altri uomini supereranno questo momento grigio e amaro in cui iltradimento pretende di imporsi. resistete sapendo che presto si apriranno le grandi strade per cui passerà l'uomo libero, per costruire una società migliore. Viva il Cile!Viva il popolo!Viva i lavoratori!"

Salvador Allende, poco prima di morire assassinato. In seguito al colpo di stato organizzato dagli stati uniti per mettere il dittatore Pinochet al potere in Cile.

tratto da "Paula" di Isabel Allende

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  • 4 weeks later...

Si parla di crisi del cinema. Per capire qualcosa bisogna prima chiedersi

che cosa è un film. E' un'opera d'arte... eccetera.

In più c'è da osservare che è l'unica forma d'arte nella quale le opere si

muovono e lo spettatore resta immobile.

Può succedere il contrario: che l'opera eccetera. E allora si ha la crisi.

Cioè, il film non interessa più. Lo spettatore si distrae in altri modi. Viaggi,

esperienze di vita, va persino a teatro e legge, nei casi peggiori.

Il film si ferma. perché? Per varie ragioni. Una certa avidità di guadagno da

parte di chi li fa non è da escludersi. Ma vediamo la ragione più importante.

Si tende a ripetere il successo precedente. Cioè si pensa che il pubblico sia

uno scimmione che voglia sempre le stesse noccioline.

Ma il pubblico cambia. C'è ancora lo spettatore che va sempre al cinema,

ma c'è lo spettatore che ci va ogni tanto e questo giudica. Non si va più al

cinema, ma a vedere il film, ogni volta.

E' una differenza enorme.

La crisi è dunque questa, nello spettatore.

Le idee. Si sente parlare di mancanza di idee. Ma le idee sono tutte lì.

Bisogna saperle vedere e avere il coraggio di realizzarle. Ci sono registi

che lo fanno, produttori che hanno questo coraggio, altri no.

La mia esperienza mi insegna che la maggior parte dei produttori temono le

idee nuove o sono legati da interessi troppo forti e mettono le idee nuove in

otri vecchi, ossia, i divi, i registi che danno affidamento di successo, eccetera.

(Ennio Flaiano, "Diario degli errori")

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  • 2 weeks later...

Capote, L'arpa d'erba

Quando ho sentito parlare per la prima volta dell’arpa d’erba? Molto tempo prima di quell’autunno in cui andammo ad abitare sul sicomoro. In un autunno molto remoto, dunque; e certo fu Dolly a parlarmene, perché nessun altro avrebbe pensato a quel nome: arpa d’erba.

Se, uscendo dalla città, imboccate la strada della chiesa, rasenterete di lì a poco una abbagliante collina di pietre candide come ossa e di scuri fiori riarsi: è il cimitero Battista. Vi sono sepolti i membri della nostra famiglia, i Talbo, i Fenwick. Mia madre riposa accanto a mio padre e le tombe dei parenti e degli affini, venti o più, sono disposte intorno a loro come radici prone di un albero di pietra. Sotto la collina si stende un campo di alta saggina, che muta di colore ad ogni stagione; andate a vederlo in autunno, nel tardo settembre, quando diventa rosso come il tramonto, mentre riflessi scarlatti simili a falò ondeggiano su di esso e i

venti dell’autunno battono sulle foglie secche evocando il sospiro di una musica umana, di un’arpa di voci.

Al di là del campo le tenebre del Bosco del Fiume. Fu certo in una giornata di settembre, mentre raccoglievano radici nel bosco, che Dolly disse: “Senti? E’ l’arpa d’erba, che racconta qualche storia.

Conosce la storia di tutta la gente della collina, di tutta la gente che è vissuta, e quando saremo morti racconterà anche la nostra”.

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  • 4 weeks later...

Questione di soramanego

In questo periodo, molti clienti vincono la loro storica timidezza e iniziano a fare domande

molto dettagliate sulla preparazione dei piatti. "Io non ho mai avuto segreti - dice Nicola -

né ho mai risposto omettendo maliziosamente ingredienti o passaggi. Per me è una gioia

spiegare le ricette... perché in fondo so che nessuno riuscirà a riprodurle uguali! In cucina

non manca mai la personalizzazione, vale a dire l'utilizzo di una quantità impercettibilmente

maggiore o minore ma comunque incalcolabile di olio, droghe, vini o verdure rispetto a ciò

che sta scritto sul ricettario".

Anche all'esecuzione perfetta mancherà sempre el soramanego, quell'ingrediente impalpabile

capace di dare ad ogni pietanza un gusto unico e inconfondibile. Questo vocabolo, tipico del

nostro dialetto, non ha sinonimi in italiano, ma spiega con sintetica chiarezza per quale motivo

ad esempio non potremo più assaporare alcuni cibi che rappresentavano la specialità di qualche

componente della nostra famiglia ormai scomparso.

Adesso, al solo pensiero, ci si stringe la bocca in un misto di commossa malinconia e sano

appetito, eppure sappiamo che in futuro avremo a disposizione solo copie più o meno fedeli.

("Pensieri e ricordi della vita e della cucina di Nicola Boschin", Alessia Pavan)

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Esiste un dolore che non fa più male, perché è tutto. Aria. Terra. Acqua. Ogni boccone. E ogni respiro, ogni movimento. No, è indescrivibile. Non ne parlai mai. Nessuno me ne domandò.

Christa Wolf, Cassandra

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"...io preferisco dare alle mie teorie il nome di "psicologia analitica", intendendo con quest'espressione un concetto generale che comprende "psicoanalisi", "psicologia individuale" e altre tendenze nell'ambito della "psicologia dei complessi".

[..] Esistono infatti molti diversi metodi, punti di vista, opinioni e convinzioni,che si contrappongono l'uno all'altro soprattutto perchè, non comprendendosi a vicenda, non si concedono reciprocamente il diritto di esistere.La varietà e multiformità delle odierne opinioni in fatto di psicologia è davvero sorprendente e tale da sconcertare il profano, che non riesce a pervenire ad una visione di insieme.[..] Se per avvicinarci alla psiche ,ci engono additate molte vie differenti ,possiamo tranquillamente presumere che nessuna di queste raggiunga il suo scopo[..]. Lo stesso numero delle forme contemporanee di psicologia tradisce la confusione esistente..A poco a poco ci rendiamo conto che l'accesso alla psiche,anzi la psiche stessa, è un problema di notevole complessità [..] non vi è da stupirsi se si moltiplicano i tentativi di risolvere l'inafferrabile enigma partendo da lati diversi e sempre nuovi.Donde l'inevitabile contraddittorietà e molteplicità dei punti di vista e delle opinioni.

Mi si concederà che nel parlare di "psicoanalisi" non ci si debba limitare alla sua definizione in senso stretto, ma ci si possa riferire in generale ai successi e agli insuccessi di tutti i tentativi che vengono oggi intrapresi per risolvere i problemi della psiche e che noi comprendiamo nel concetto di psicologia analitica. "

Jung,Problemi della pscioterapia moderna, 1929

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Il silenzio della neve, pensava l’uomo seduto dietro all’autista del pullman. Se questo fosse stato l’inizio di una poesia, avrebbe chiamato “silenzio della neve” ciò che sentiva dentro.

Orhan Pamuk, Neve

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"...io preferisco dare alle mie teorie il nome di "psicologia analitica", intendendo con quest'espressione un concetto generale che comprende "psicoanalisi", "psicologia individuale" e altre tendenze nell'ambito della "psicologia dei complessi".

[..] Esistono infatti molti diversi metodi, punti di vista, opinioni e convinzioni,che si contrappongono l'uno all'altro soprattutto perchè, non comprendendosi a vicenda, non si concedono reciprocamente il diritto di esistere.La varietà e multiformità delle odierne opinioni in fatto di psicologia è davvero sorprendente e tale da sconcertare il profano, che non riesce a pervenire ad una visione di insieme.[..] Se per avvicinarci alla psiche ,ci engono additate molte vie differenti ,possiamo tranquillamente presumere che nessuna di queste raggiunga il suo scopo[..]. Lo stesso numero delle forme contemporanee di psicologia tradisce la confusione esistente..A poco a poco ci rendiamo conto che l'accesso alla psiche,anzi la psiche stessa, è un problema di notevole complessità [..] non vi è da stupirsi se si moltiplicano i tentativi di risolvere l'inafferrabile enigma partendo da lati diversi e sempre nuovi.Donde l'inevitabile contraddittorietà e molteplicità dei punti di vista e delle opinioni.

Mi si concederà che nel parlare di "psicoanalisi" non ci si debba limitare alla sua definizione in senso stretto, ma ci si possa riferire in generale ai successi e agli insuccessi di tutti i tentativi che vengono oggi intrapresi per risolvere i problemi della psiche e che noi comprendiamo nel concetto di psicologia analitica. "

Jung,Problemi della pscioterapia moderna, 1929

:Batting Eyelashes:

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La gran cosa è resistere e fare il nostro lavoro e vedere e udire e imparare e capire, e scrivere quando si sa qualcosa; e non prima; e, porco cane, non troppo dopo.

Ernest Hemingway, Morte nel pomeriggio

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