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perdono


lorella

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Cari amici virtuali, apro questo new topic con questo titolo che va oltre il senso del perdono ma chi perdona, un esempio:

nello, aioblu, s. ,bosko e chiunque voglia rispondermi, chi perdonereste?

Pensate che il torto subito vada a braccetto con il perdono?

Un torto subito da un amico e' più forte di uno subito da un fratello?

Diciamo che il vostro/a amico vi abbia interesse per il vostro compagno , ma anche vostro fratello/sorella ha interesse per il vostro compagno, chi perdonereste? e chi perdona? Scusate le domande e datemi risposte.

Lorella.

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Cara Lorella perdonare cosa,perdonare chi...troppo poco per rispondere,sembrerebbe che una persona a te vicina,forse cara,(amica?sorella?),abbia interesse per il tuo compagno e tu sia indecisa se e chi perdonare...ma perdonare cosa,l'interesse e da subito una colpa e quindi contempla la possibilità-necessità di perdonare o c'è altro oltre all'interesse?cos'è che ti ferisce il tuo compagno che si è lasciato "interessare" o l'amica/sorella che si è interessata a lui?

Se non capisci prima chi o cosa ti ha ferito credo sia difficile anche solo pensare a perdonare.

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Ciao Lorella; anch'io mi trovo in una situazione analoga.......perdonare è difficile e logorante, ma se vuoi recuperare l'affetto e il rapporto, io ti consiglierei di perdonare il compagno, dandogli 1 scians; che ti permetta di capire ciò che ha veramente nel cuore.

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Io credo che perdonerei

- qualcuno che mi ha ferito ma che ha capito di aver sbagliato e si è scusato

- qualcuno che mi ha fatto del male ma che poi mi ha dimostrato di volermi davvero bene.

Però è molto generico come discorso... Bisogna sempre vedere le circostanze precise.

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Chi perdonerei?

Il perdono è bene che non sia revisione, cioè una sorta di replay comportamentale per far si chè l'insuccesso del mancato perdono porti ad una scelta meno radicale.

Perdono mia madre che non si è adeguatamente curata il diabete quando sapeva di averlo ma ero troppo giovane per potere farle cambiare le sue condotte sanitarie.

Perdono mia moglie anche se non mi ama più perchè è un suo diritto amare chi vuole.

Perdono la mia ultima morosa che ha scelto di non perdonare la mia ira funesta.

Perdono l'allenatore che mi escluse dal Calcio Como perchè nella vita si può sbagliare....

Perdono le mie ginocchia che ogni tanto scricchiolano ma che mi danno sempre tanta autonomia.

Perdono le donne che non mi vogliono più.

Perdono me stesso per la mia forza.

Non perdonerei mai chi potrebbe fare del male ai miei figli.

Ciao....non so se ho risposto bene.....va beh perdonami. Ciao Lorella. 8)

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Credo che il perdono possa essere dato a chiunque....bisogna vedere come riuscirci...secondo me è sempre la soluzione migliore

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anche se nn sono stato invitato mi azzardo a dare il mio contributo.

la parola perdono e' molto usata con sottigliatezza, anche se' perdoni una persona , la cicatrice e' sempre li' a ricordati...almeno per me!!

come si puo' perdonare i bastardi della nostra storia :?:

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anche se nn sono stato invitato mi azzardo a dare il mio contributo.

la parola perdono e' molto usata con sottigliatezza, anche se' perdoni una persona , la cicatrice e' sempre li' a ricordati...almeno per me!!

come si puo' perdonare i bastardi della nostra storia :?:

infatti non è facile curarsi le ferite...

ma è inevitabile farsi male, e non sempre chi ti fa male lo fa con cattiveria.

bisogna saper distinguere.

io non so perdonare la violenza psicologica che mi fu inflitta con il catechismo .

quella non perchè l' intento è perverso, è una violenza con un fine assurdo .

secondo loro cosi' io sarei diventato un mansueto agnellino del gregge, fedele frequentatore di messe e devoto donatore .

in parte ci sono riusciti , sapeste quanto mi costa ancora oggi di analisi ..

non è facile lavarsi di dosso le boiate che ti infilano in testa ..

costa un botto.

no non perdono il clero .

del resto il clero non perdona .. siamo pari.

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anche se nn sono stato invitato mi azzardo a dare il mio contributo.

la parola perdono e' molto usata con sottigliatezza, anche se' perdoni una persona , la cicatrice e' sempre li' a ricordati...almeno per me!!

come si puo' perdonare i bastardi della nostra storia :?:

Tex, ma di che invito parli? :shock:

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Cari amici virtuali, vi ringrazio delle vostre risposte che come sempre sono lì pronte a sorreggermi in questo sentiero buio che ho davanti a me. Non riesco a perdonare mia sorella che un giorno ha acconsentito di iniziare un rapporto di amicizia profonda con mio marito il quale ha voluto dimostrarle che al mondo se c'era una persona che poteva aiutarla era proprio lui, non riesco a perdonare le sue vanità di donna ogni volta che si incontravano per parlare dei "suoi" problemi esistenziali, non riesco a perdonare che come donna e soprattutto come sorella non abbia capito che l'amicizia può essere vissuta alla luce del sole e non di nascosto come se fosse rubata o sporca, non riesco a perdonarmi perchè non riesco a perdonare, non riesco a perdonare cosa, mi chiedo? Non sono innamorati, non hanno una storia, non hanno fatto nulla di male......E allora? Lorella.

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Quel che è fatto è fatto. Perdonare non ha senso.Come pure avere sensi di colpa. Ma ha anche senso accettare tutto ciò che capita, perchè nulla potrà modificarlo, nemmeno il perdono.

Perdonare è da chi si ritiene "superiore", capace di giudicare, ma visto che in ogni cosa c'è il bene e c'è insieme il male, preferisco cercare di vedere da quale dinamica scaturisca un evento...in quale modo ho addirittura desiderato anch'io che accadesse.... Perdonare è dare un giudizio...ma qualcuno disse "non giudicate perchè sarete giudicati", e non mi sembra una fesseria, "anche" se si trattava del "titolare" della religione cattolica....e anche se non ho mai capito perchè disse "perdona loro che non sanno quel che fanno"...ah, si...pensandoci ora, perchè solo Lui può giudicare l'animo umano....

Perdonare è manipolare.

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Per Aioblu...non sono d'accordo con quello che dici. Il tuo perdono può esistere, giudico qualcuno inferiore a me e mi dico...poverino non sapeva ciò che faceva. In ciò non c'è nulla di difficile. Il perdono più arduo è quello che perdona il male autentico: accetto quello che mi è stato fatto, non svalutando la persona che mi ha danneggiato ma cercando di comprendere il motivo (anche se non è sempre necessario), il perdono serve per andare avanti e per ricostruire se necessario (a volte lo è) il rapporto alla pari con chi ci ha fatto del male. Non si giudica nel perdono, semmai si accetta, come del resto dicevi anche tu.

Per Lorella...che dire, credo che perdonare tua sorella non serva se prima non capisci perchè sei arrabbiata con lei :). Sei una gelosona mi pare :)

In ogni caso può succedere che una persona abbia un legame di particolare intesa con qualcuno, senza che ci siano mire strane, è possibile soprattutto fra uomo e donna proprio perchè le mire iniziano, ma poi si fermano...c'è un'apertura maggiore secondo me. Però posso capire che la cosa può dare molto fastidio...mi spiace tanto...parlo anche per esperienza personale e sappi anche che se tu volessi rompere la loro intesa, ne soffrirebbero molto...e se magari si nascondono proprio perchè pensano che tu non possa capire. .. e in effetti cosa sta succedendo :)

Ehhh la questione è molto delicata in cui la ragione centra poco....cerca di capire che cosa c'è davvero tra di loro. Un abbraccio.

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Per Aioblu...non sono d'accordo con quello che dici. Il tuo perdono può esistere, giudico qualcuno inferiore a me e mi dico...poverino non sapeva ciò che faceva. In ciò non c'è nulla di difficile. Il perdono più arduo è quello che perdona il male autentico: accetto quello che mi è stato fatto, non svalutando la persona che mi ha danneggiato ma cercando di comprendere il motivo (anche se non è sempre necessario), il perdono serve per andare avanti e per ricostruire se necessario (a volte lo è) il rapporto alla pari con chi ci ha fatto del male. Non si giudica nel perdono, semmai si accetta, come del resto dicevi anche tu.

Mi sembra quindi che qualche cosa invece condividi... :wink:

Ma devo chiederti, tu sei in grado di distinguere il bene dal male? O ancora, conosci qualche azione in cui non vi sia anche del male, oltre ad un possibile bene? E se no, allora ogni nostra azione dovrebbe essere oggetto del perdono di qualcuno o di noi stessi...Mi sembra inoltre che il concetto di bene o male siano relativi ad una certa cultura che li ritenga tali: non c'è niente di male che il pensiero non renda tale...

meglio essere realistici invece e passare oltre, magari dopo aver capito le complesse dinamiche che avvolgono ogni nostra azione...come ogni buon psicologo cerca di fare...e senza dare giudizi etici, cosa che esula appunto dalla psicologia...quella è l'etica, la legge, o la religione....

scusami Rain , ma come psicologa ti trovo un pò moraleggiante... :wink: :)

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Aoiblu spiegami, c'e' "speculazione" (anche sana) nelle azioni che commettiamo e che sono caratterizzate comunque dal male e dal bene?

La penso come te nei momenti che il mio cervello non e' costretto a subire p.....mentali riguardo questa storia che credimi e' particolare perchè siamo tutte persone adulte e non 15enni che con la loro rivoluzione ormonale non hanno (beati loro) la giusta saggezza nel giudicare, questa storia mi e' apparsa strana proprio per le nostre età, adulti e con figli.

Quello che non riesco a capire di me stessa (tu già mi avevi dato risposta di questo),è che ho passato momenti brutti nella mia vita e comunque anche se non li ho dimenticati li ho chiusi in un cassetto del quale ne tengo gelosamente la chiave , sono si dolori, ma sempre miei ma non mi rabbuiano giornate intere, non permetto loro di tormentarmi, mentre di questa storia non mi vanno diversi fatti: il nascondersi, il non dire subito e se non fosse stato per mio marito io lo avrei solo immaginato, mia sorella più grande e più saggia per la quale provo un immenso bene, fa finta che non sia successo niente accettando anche le mie frecciatine ed io accettando i suoi cambiamenti di umore se discute con mio marito, tieni presente che io ora sono sempre presente e una volta ho tentato di chiederle spiegazioni ma non mi risponde, mia sorella che e' un leone diventa una piccola pecorella docile docile ma non parla.

Per Rain: tra di loro non c'e' stato amore e neanche sesso questa idea non li ha sfiorato neanche lontanamente .

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Il perdono è un percorso difficile a volte richiede molto tempo.

Il fatto che la "ferita" sia inferta da un amico o da un fratello/sorella nn fà differenzanza, il danno è quantificato dalla fiducia/rispetto/stima che noi avevamo verso quella persona.

Al di là di questo, tu ti senti tradita xhè?

Tu affermi che tua sorella nn fa lecose alla luce del giorno, fammi alcuni esempi.

E poi, tu hai detto di questo tuo disagio a tuo marito?

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Cara Lorella, mi sembra di aver capito che il tuo incubo abbia le sembianze di un rapporto improvviso tra due delle persone che più ti sono vicine...la confidente di sempre,la guida,forse il o un modello...il compagno di vita col quale condividi amore,figli,momenti,passioni...forse è proprio questo che non riesci ad accettare,questi simulacri ordinatori che,forse da sempre rappresentano,insieme ad altro,la poligonale delle forze,il riferimento interpersonale che ci consente,mentre interagiscono,di decodificare gli eventi,di programmare momenti,di azzardare previsioni...

forse è questa congiunzione,forse improvvisa,che ha spostato i tuoi paradigmi,che ti sta costringendo a rivedere le tue regole e insieme i tuoi sentimenti...forse non è neanche questione che riguardi il perdono,cosa perdonare un amicizia,una complicità, o la tua incapacità di reagire ad un piccolo-grande cambiamento delle tue regole...

le persone che ci amano non ci amano un po meno se amano(amichevolmente) chi amiamo...

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Aoiblu spiegami, c'e' "speculazione" (anche sana) nelle azioni che commettiamo e che sono caratterizzate comunque dal male e dal bene?

La penso come te nei momenti che il mio cervello non e' costretto a subire p.....mentali riguardo questa storia che credimi e' particolare perchè siamo tutte persone adulte e non 15enni che con la loro rivoluzione ormonale non hanno (beati loro) la giusta saggezza nel giudicare, questa storia mi e' apparsa strana proprio per le nostre età, adulti e con figli.  

Quello che non riesco a capire di me stessa (tu già mi avevi dato risposta di questo),è che  ho passato momenti brutti nella mia vita e comunque anche se non li ho dimenticati li ho chiusi in un cassetto del quale ne tengo gelosamente la chiave , sono si dolori, ma sempre miei ma non mi rabbuiano giornate intere, non permetto loro di tormentarmi, mentre di questa storia non mi vanno diversi fatti: il nascondersi, il non dire subito e se non fosse stato per mio marito io lo avrei solo immaginato, mia sorella più grande e più saggia per la quale provo un immenso bene, fa finta che non sia successo niente accettando anche le mie frecciatine ed io accettando i suoi cambiamenti di umore se discute con mio marito, tieni presente che io ora sono sempre presente e una volta ho tentato di chiederle spiegazioni ma non mi risponde, mia sorella che e' un leone diventa una piccola pecorella docile docile ma non parla.

Per Rain: tra di loro non c'e' stato amore e neanche sesso questa idea non li ha sfiorato neanche lontanamente .

Una azione o è desiderio di controllo o è manifestazione di ciò che si sente, cioè autenticità); il primo nasce da processi "mentali", il secondo da dinamiche emotive...

"speculare" in genere è collegabile alla prima, "capire il senso" invece è più riferibile alla seconda, ovvero all'insieme mente/corpo/sfera emotiva, insomma la comprensione del senso degli accadimenti passa per una indagine "profonda" delle dinamiche correlate, sia personali che interpersonali.

Faccio un'esempio: se tu ti sei mostrata sempre come "più capace" di tua sorella nel rapporto con lei, lei potrebbe utilizzare questo rapporto "approfondito" con tuo marito, per darti un messaggio...il messaggio che ci sono forse livelli che a te sfuggono e che invece lei conosce...come dire: "smettila per favore di volerti mostrare sempre come più capace, più brava degli altri..." in questo senso sarebbe effettivamente una dimostrazione di affetto...un modo, forse opinabile, ma per dirti una cosa utile...

dico, potrebbe essere questo, come potrebbe essere qualche altra cosa che lei ti rimprovera...magari,chessò. il fatto di essere rigida, sospettosa, poco gioviale...

farsi le pippe, compreso il "perdonare", allora, serve unicamente a non voler vedere queste realtà (che tanto spesso esistono nei rapporti) dei messaggi che potremmo definire "trasversali"...e comunque è in quella direzione che bisognerebbe secondo me fare luce, più che sul fatto se uno "sgarro" c'è stato o meno...magari pensa a quello che avrebbe potuto essere considerato per loro un tuo sgarro, un tuo modo forse non positivo di esserti rapportata a loro/lei/lui...

Insomma, quale messaggio stanno cercando di darti con questo loro atteggiamento?

Un pò come la barzelleta che ho appena postato:

http://www.psiconline.it/forum/viewtopic.p...ighlight=#71788

P.S.: come vedi, il perdono non c'entra nulla... :wink:

P

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Caro Bosko, con mio marito ne parlo moltissimo ad arrivare allo sfinimento. Mia sorella non e' certo una donna poco raccomandabile ci mancherebbe, ma e' una pesona che queste amicizie chiamamole pure particolari, le ha sempre volute vivere nel segreto come chissà che e invece....ha sempre creato casini per nulla e gà questo e' stupido.

Carlo M1lo forse hai ragione. E' il momento di crescere.

Caro Aioblu hai quasi centrato il punto e ti spiego il quasi: la persona che nella vita fa' ciò che decide, quella persona che non ha mai avuto paura ad affrontare le cose e' proprio lei, quella che al lavoro arriva prima di tutti ad una giusta soluzione, quella che pensa sempre prima di parlare per paura di offendere, quella che adora i miei figli come fossero i suoi, quella che mentre rischiavo la vita in sala operatoria era lì fuori che mi aspettava, vedi da qui quanto ci possiamo amare, ma e' quella persona che vorrebbe avere quello che ho io, e non mio marito perche' tale ma una persona come lui che ha saputo cogliere un attimo doloroso della sua vita. Non lo avevo capito io che ci lavoro insieme e il marito che ci vive insieme, ma lo ha capito mio marito. Vedi Aioblu, in questi momenti mi vergogno se per un attimo ho dubitato di queste due importanti persone, ha ragione M1lo quando scrive che sono persone nelle quali mi ci rifletto, persone che ho sempre prese a modello, ed ora forse non più e non perchè non li ami ma perchè ho capito che devo lasciarli in pace e credere in me. Lorella.

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Cari amici virtuali, vi ringrazio delle vostre risposte che come sempre sono lì pronte a sorreggermi in questo sentiero buio che ho davanti a me. Non riesco a perdonare mia sorella che un giorno ha acconsentito di iniziare un rapporto di amicizia profonda con mio marito il quale ha voluto dimostrarle che al mondo se c'era una persona che poteva aiutarla era proprio lui, non riesco a perdonare le sue vanità di donna ogni volta che si incontravano per parlare dei "suoi" problemi esistenziali, non riesco a perdonare che come donna e soprattutto come sorella non abbia capito che l'amicizia può essere vissuta alla luce del sole e non di nascosto come se fosse rubata o sporca, non riesco a perdonarmi perchè non riesco a perdonare, non riesco a perdonare cosa, mi chiedo? Non sono innamorati, non hanno una storia, non hanno fatto nulla di male......E allora?  Lorella.

lorella, secondo me più che di perdono dovresti parlare di gelosia dato che lo riconosci pure te che non c'è nulla da perdonare...non logorarti così se non ci sono motivi.. :wink:

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Caro Bosko, con mio marito ne parlo moltissimo ad arrivare allo sfinimento. Mia sorella non e' certo una donna poco raccomandabile ci mancherebbe, ma e' una pesona che queste amicizie chiamamole pure particolari, le ha sempre volute vivere nel segreto come chissà che e invece....ha sempre creato casini per nulla e gà questo e' stupido.

Carlo M1lo forse hai ragione. E' il momento di crescere.

Caro Aioblu hai quasi centrato il punto e ti spiego il quasi: la persona che nella vita fa' ciò che decide,   quella persona che non ha mai avuto paura ad affrontare le cose e' proprio lei, quella che al lavoro arriva prima di tutti ad una giusta soluzione, quella che pensa sempre prima di parlare per paura di offendere, quella che adora i miei figli come fossero i suoi, quella che mentre rischiavo la vita in sala operatoria era lì fuori che mi aspettava, vedi da qui quanto ci possiamo amare, ma e' quella persona che vorrebbe avere quello che ho io, e non mio marito perche' tale ma una persona come lui che ha saputo cogliere un attimo doloroso della sua vita. Non lo avevo capito io che ci lavoro insieme e il marito che ci  vive insieme, ma lo ha capito mio marito. Vedi Aioblu, in questi momenti mi vergogno se per un attimo ho dubitato di queste due importanti persone, ha ragione M1lo quando scrive che sono  persone nelle quali mi ci rifletto, persone che ho sempre prese a modello,  ed ora forse non più e non perchè non li ami ma perchè ho capito che devo lasciarli in pace e credere in me. Lorella.

Cara Lorella se c'è qualcosa di veramente doloroso è il processo di crescita,quasi che liberarci della nostra crisalide sia un po strapparci i tessuti...non credo che si possa vivere attimi di puro terrore come nello scoprire in un attimo che tuo padre non è più così alto come sembrava ieri,che non sa più tutto quello che c'è da sapere,forse il tuo percorso di crescita è arrivato un po troppo tardi,quando ormai gli steccati sembravano inamovibili,quando il giorno sembrava arrivare sempre lo stesso giorno e la notte non fa più così paura come la ricordavi...

cresci piccola Lorella e usa il tuo dolore non per perdonare ma per chiederti se qualcuno ti stia rubando qualcosa...perdonati.M1lo

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Insomma tua sorella ti sta dicendo "sbrigati le tue cose da sola e non avere aspettative sugli altri, nemmeno e soprattutto se quelli sono i tuoi cari..." e ancora " lasciami vivere il mio modo di essere e cercati il tuo " e ancora " e magari fidati pure un pò più di quello che senti che di quello che pensi....cioè puoi contare sul mio affetto, cioè ti voglio bene, ma non posso essere io a risolvere i tuoi problemi..." il che è un grosso insegnamento secondo me...ci fa capire molto di te stessa e delle vostre dinamiche...

ma insomma, il perdono non c'entra proprio nulla, come dicevamo e come abbiamo visto chiaramente a questo punto...ma non perchè non c'entra in questo specifico caso...ma è sempre così...se si abbandona l'idea del perdono e si va sulle dinamiche che si nascondono si riescono sempre a vedere molte cose, cose molto interessanti...

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Insomma tua sorella ti sta dicendo "sbrigati le tue cose da sola e non avere aspettative sugli altri, nemmeno e soprattutto se quelli sono i tuoi cari..." e ancora " lasciami vivere il mio modo di essere e cercati il tuo "  e ancora " e magari fidati pure un pò più di quello che senti che di quello che pensi....cioè puoi contare sul mio affetto, cioè ti voglio bene, ma non posso essere io a risolvere i tuoi problemi..." il che è un grosso insegnamento secondo me...ci fa capire molto di te stessa e delle vostre dinamiche...

ma insomma, il perdono non c'entra proprio nulla, come dicevamo e come abbiamo visto chiaramente a questo punto...ma non perchè non c'entra in questo specifico caso...ma è sempre così...se si abbandona l'idea del perdono e si va sulle dinamiche che si nascondono si riescono sempre a vedere molte cose, cose molto interessanti...

Caro aioblu,credo che il caso di Lorella sia complicato dalla struttura delle forze in gioco:

se il rapporto sorella maggiore/minore è incentrato su schemi pedagogici il minore vive il rapporto punizione/premio senza distanza critica dal maggiore ma assimilando,in qualche modo,il suo concetto di morale,di giusto o sbagliato,fino,all'auspicabile, superamento del modello e l'entrata nel mondo del giudizio attraverso i sistemi rituali riconoscibili dalla struttura sociale nella quale si vive.

E se il matrimonio segna uno dei passaggi il compagno rappresenta la possibilità del superamento di tale passaggio,non è solo un compagno/marito ma una possibilità/realizzabilità...

quindi mi/ti chiedo quando due hub del sistema di regole riconusciute interagiscono in maniera impropria,quale la distanza,quale la possibilità del giudizio?

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