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Distacchi


pallyna

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Vorrei chiedere come ciascuno di voi vive il distacco dopo la fine di una storia. Come si fa a gestire un dolore così lacerante?

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ah, io soffro di crisi di abbandono..

ogni cosa la vedo come un *addio* senza un ritorno....

anche quando un amica parte per un fine settimana in montagna dove ha casa per dirti ¬_¬

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Io ho scoperto che la vivo troppo male.

Anni fa ho lasciato il mio ex dopo 6 anni insieme ma lì il distacco non è stato troppo doloroso,molto probabilmente xchè voluto da me.

Ma quest'inverno ho passato mesi stupendi con un ragazzo,dopo vari tira e molla,ma non stavamo insieme anche se lui era presente proprio come se fosse il mio ragazzo ma un bel giorno è arrivata un'arpia che me l'ha portato via.Io e lui abbiamo iniziato a litigare e lui ha detto che era meglio non sentirci +:io sono stata malissimo,non ce la facevo a stare senza di lui.Per me era difficile xchè qua a Roma ci stavo da poco e ancora non conoscevo molte persone e la maggior parte erano amici in comune e lui era diventato una costante della mia vita,facevamo tutto insieme,stavamo ore al tel,anche quando ci vedevamo...ho passato un mese d'inferno,dove mi alzavo piangendo,vivevo piangendo e andavo a dormire piangendo.Avevo smesso di mangiare,di sorridere e addirittura non riuscivo nemmeno a parlare troppo se non piangendo...i miei amici cercavano di farmi stare meglio ma non ci riuscivano.

Poi sono tornata a casa(io sono di Ancona)e intanto ho riniziato a mangiare giusto x nn sentir parlare mia madre e anche xchè sapevo che così era peggio e un bel giorno ho smesso di piangere e sono tornata a Roma e ho visto che riuscivo a vivere anche senza di lui.

Ora ci siamo riavvicinati,anche se lui continua a dire solo come amici,così dopo varie litigate ho detto che ci dobbiamo anche comportare da amici anche se io non sopporto nessuna donna che gli si avvicina,a parte la madre e la sorella.

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  • 3 weeks later...

:D Bella

Ehm Ehm...

Diciamola così...

Io fino a Marzo la fine di una storia la vivevo in modo drammatico xhè credevo che la ragione di tutto ciò fosse colpa mia, o per lo meno in parte.

Quindi avevo dei sensi di colpa mostruosi, vedevo errorri nel rapporto commessi da parte mia nelle + piccole cose.

Poi, girovagando su internet ho scoperto questo sito e mi sono iscritto nel forum e da lì è cambiato il mio modo di interpretare la fine della storia nel seguente modo:

Se una storia finisce xhè è il mio partner che mi lascia o mi dice il xhè e vediamo se si può risolvere la cosa, oppure al 99,9 % vuol dire che ha trovato un' altro con cui spassarsela e questa cosa mi aiuta moltissimo xhè nn vengo preso dai sensi di colpa xhè io sono come sono e dovrebbe stare a lei accettarmi così come sono mentre in realtà nn ha fatto altro che prendermi in giro e così scoppia in me un senso di rivalsa verso la mia "ex" che mi porta ad affrontare la mia prossima relazione con + determinazione.

Tutto chiaro no? :D

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malissimo non sopporto la fine delle cose.......e tantomeno di una storia d'amore per ora la fine di rapporti sentimentali è la cosa che mi ha fatto soffrire piu al mondo....ora sto insieme ad una persona e le cose nn vanno bene e nonostante cio il pensiero che tra noi possa finire mi distrugge.....io sono in cura da uno psicologo e molto spesso nelle ns sedute parliamo di questo mio problema.....e lui una volta mi ha detto una cosa in cui mi ci sono rotrovata moltissimo:

" se una persona ti lascia o se una soria finisce PER TE è come se perdessi nn solo la persona ma anche tutte le tue risorse di vita...(è così io nn riesco a fare piu nulla), e poi mi ha detto: ma devi stare tranquilla quelle non le perderai mai nessuno le perderà mai quelle sono dentro di noi e prima o poi riusciranno sempre fuori e ci accompagneranno sempre"

ogni volta che ho paura dell'abbandono o della fine di una storia, penso a questa cosa!!!

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L'unltima volta che ho fatto una chiaccherata con uno psicologo, è stato una decina di giorni fa.

Avevo avuto un grave problema con il mio compagno, e il semplice pensiero che la storia potesse finire, mi faceva fare e sentire tutto quello che scrive Raffy e di più perché io non riuscivo nemmeno a dormire, ho passato delle notte con gli occhi spalancati e ogni ora guardavo la sveglia e il cellulare per vedere se per caso mi ero assopita un attimo e lui mi aveva cercato o mandato un sms.

Lo psicologo mi ha suggerire di analizzare il fatto che se il mio mondo crolla senza di lui, forse è perché io vivo attraverso di lui, non vivo per me.

Questa cosa mi ha colpito profondamente.

Credo che sia vero ma non so da che parte cominciare ad affrontarla, non mi posso permettere un percoso psicoterapeutico...

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malissimo non sopporto la fine delle cose.......e tantomeno di una storia d'amore per ora la fine di rapporti sentimentali è la cosa che mi ha fatto soffrire piu al mondo....ora sto insieme ad una persona e le cose nn vanno bene e nonostante cio il pensiero che tra noi possa finire mi distrugge.....io sono in cura da uno psicologo e molto spesso nelle ns sedute parliamo di questo mio problema.....e lui una volta mi ha detto una cosa in cui mi ci sono rotrovata moltissimo:

" se una persona ti lascia o se una soria finisce PER TE è come se perdessi nn solo la persona ma anche tutte le tue risorse di vita...(è così io nn riesco a fare piu nulla), e poi mi ha detto: ma devi stare tranquilla quelle non le perderai mai nessuno le perderà mai quelle sono dentro di noi e prima o poi  riusciranno sempre fuori e ci accompagneranno sempre"

ogni volta che ho paura dell'abbandono o della fine di una storia, penso a questa cosa!!!

ho letto che ogni storia che finisce infligge u no stress pari a quello soffeto per un lutto grave.

Con ogni amore che se ne va muore una parte di noi, ma , credo , al contempo , ne risorgano altre persino più potenti, come la consapevolezza che non crolla il mondo, cambia solo un pochino.

Noi siamo ancora lì, e ne risorgiamo sempre.

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L'unltima volta che ho fatto una chiaccherata con uno psicologo, è stato una decina di giorni fa.

Avevo avuto un grave problema con il mio compagno, e il semplice pensiero che la storia potesse finire, mi faceva fare e sentire tutto quello che scrive Raffy e di più perché io non riuscivo nemmeno a dormire, ho passato delle notte con gli occhi spalancati e ogni ora guardavo la sveglia e il cellulare per vedere se per caso mi ero assopita un attimo e lui mi aveva cercato o mandato un sms.

Lo psicologo mi ha suggerire di analizzare il fatto che se il mio mondo crolla senza di lui, forse è perché io vivo attraverso di lui, non vivo per me.

Questa cosa mi ha colpito profondamente.

Credo che sia vero ma non so da che parte cominciare ad affrontarla, non mi posso permettere un percoso psicoterapeutico...

Per quale motivo il tuo lui ti è così caro?

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L'unltima volta che ho fatto una chiaccherata con uno psicologo, è stato una decina di giorni fa.

Avevo avuto un grave problema con il mio compagno, e il semplice pensiero che la storia potesse finire, mi faceva fare e sentire tutto quello che scrive Raffy e di più perché io non riuscivo nemmeno a dormire, ho passato delle notte con gli occhi spalancati e ogni ora guardavo la sveglia e il cellulare per vedere se per caso mi ero assopita un attimo e lui mi aveva cercato o mandato un sms.

Lo psicologo mi ha suggerire di analizzare il fatto che se il mio mondo crolla senza di lui, forse è perché io vivo attraverso di lui, non vivo per me.

Questa cosa mi ha colpito profondamente.

Credo che sia vero ma non so da che parte cominciare ad affrontarla, non mi posso permettere un percoso psicoterapeutico...

"vivere per sè" si impara a partire dalla autopercezione:

- sensazioni fisiche

- emozioni

- pensieri

per esercitarsi si può cercare di "fermare un 'attimo" e indagare cosa stavamo pensando in quel preciso momento, nello stesso tempo quali erano le nostre sensazioni a livello fisico, nello stesso momento ancora quali erano le nostre emozioni. L'esercizio va ripetuto per un certo numero di volte/attimi.

http://www.psiconline.it/forum/viewtopic.p...t=rilassa#67151

aggiungendo la seguente considerazione:

nel nostro caso non dovremo fare alcunché per rilassare le varie parti del corpo, ma ci interessa invece percepire quale sia la reale sensazione che proviamo.senza fare assolutamente nulla per modificarla.

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Scusa aioblu e scusate se sono out of topic, ma anche nei momenti più belli con il mio amore, mi sono trovata a pensare cosa avrei fatto se fosse finita.

Se hai qualcosa da dirmi sul passo successivo... Nel senso che io sentire mi sento e anche tanto, quello che non voglio sentire è il dolore e soprattutto il vuoto. Non ce la faccio, non lo accetto.

Quando sento questo vuoto, non esiste nulla, che venga da me e che lo possa riempire. Allora vorrei quasi smettere di sentire tanto, vorrei addormentarmi e non sentire più niente...

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Autore Messaggio

betsabea Inviato: Ven Set 29, 2006 15:54 Oggetto:

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Scusa aioblu e scusate se sono out of topic, ma anche nei momenti più belli con il mio amore, mi sono trovata a pensare cosa avrei fatto se fosse finita.

Se hai qualcosa da dirmi sul passo successivo... Nel senso che io sentire mi sento e anche tanto, quello che non voglio sentire è il dolore e soprattutto il vuoto. Non ce la faccio, non lo accetto.

Quando sento questo vuoto, non esiste nulla, che venga da me e che lo possa riempire. Allora vorrei quasi smettere di sentire tanto, vorrei addormentarmi e non sentire più niente...

ti capisco benissimo purtroppo io ci penso ogni secondo e non vivo piu sto sempre male sempre sempre vivo nella paura e piu faccio cosi piu sento che il mio lui si distacca da me.... io sono sempre agitata nervosa ma non si puo vivere cosi???? tu come fai??? forse non siamo sicure di noi stesse bho io ne parlo sempre anche con il mio psicologo ma non mi passa che tristezza..................

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No quando sono con lui va tutto bene.

Ho imparato a dirmi questo:

Non voglio pormi la domanda se lui stà con me perché sono sempre lì ad aspettare, ne tanto meno perché lo cerco in continuazione, voglio essere sicura che sta con me perché mi vuole.

Allora non lo presso, e quindi quando siamo assieme e perché lo vogliamo ma anche perché siamo liberi da impegni e preoccupazioni, e allora è bellissimo.

I momenti più brutti sono quando lui non c'è e io inizio a farmi domande su di noi, sul futuro...allora non lo posso chiamare, non gli posso chiedere di rassicurarmi.

Però poi ci vediamo, lui mi stringe e non ho più bisogno di sapere nulla, quello che voglio lo sento con tutto il corpo, non servono le parole.

Ecco questo è quello che mi succede.

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Vorrei chiedere come ciascuno di voi vive il distacco dopo la fine di una storia. Come si fa a gestire un dolore così lacerante?

male ...molto male...essendo una persona molto abitudinaria odio i cambiamenti e sono sempre na specie di trauma per me e questo vale per la fine di ogni cosa, relazione , amicizia, ecc...

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No quando sono con lui va tutto bene.

Ho imparato a dirmi questo:

Non voglio pormi la domanda se lui stà con me perché sono sempre lì ad aspettare, ne tanto meno perché lo cerco in continuazione, voglio essere sicura che sta con me perché mi vuole.

Allora non lo presso, e quindi quando siamo assieme e perché lo vogliamo ma anche perché siamo liberi da impegni e preoccupazioni, e allora è bellissimo.

I momenti più brutti sono quando lui non c'è e io inizio a farmi domande su di noi, sul futuro...allora non lo posso chiamare, non gli posso chiedere di rassicurarmi.

Però poi ci vediamo, lui mi stringe e non ho più bisogno di sapere nulla, quello che voglio lo sento con tutto il corpo, non servono le parole.

Ecco questo è quello che mi succede.

bhe beata te allora già è tanto che lui ti rassicura!!!!io invece mi rassicuro solo quando litighiaamo e poi facciamo pace li sembra veramente che mi vuole e che nn mi vuole perdere per il resto non mi piace come mi tratta nn penso che sia poi cosi innamorato bho nn lo so

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Ok, avendo iniziato il topic vorrei aggiungere qualche riflessione, ora che ho la mente "più fredda" (per modo di dire..)

Dunque mi ritrovo molto con alcuni di voi nel senso che anche per me quando mi trovo senza l'altro è come se non esistessi più io.

Mi sento non solo dimenticata, ma perfino cancellata.

Perdo il mio essere e il senso della mia esistenza.

Tanto è vero che in questo periodo, anche facendo pokissime cose, dormo tantissimo, penso proprio per il grande stress.

Le emozioni sono tantissime e molte di quelle che voi raccontate le condivido. C'è il senso di vuoto, la disillusione (pensieri tipo: allora non ero davvero importante...allora hai detto sempre cose false etc..)

C'è la tristezza, c'è la rabbia (per fortuna, dico io, perchè la rabbia ci distacca di più della tristezza); c'è la nostalgia e la mancanza.

Poi per me un'altra cosa, e non so se ce l'avete pure voi.

Io sento disagio a comunicare il dolore al diretto interessato.

Anzi a comunicare in assoluto. Non lo cerco, non mando messaggi, anche se vorrei e potrei farlo.

Quello che mi frena è un blocco e una specie di paralisi. Un trovarsi di fronte a qualcosa che non conosco, che mi spaventa, che non so cosa sia. Ecco, se solo riuscissi a dirgli queste cose sarebbe importantissimo per me. Pure qui però...Le convenzioni e il senso di "dignità" direbbero di non fare nulla, di tenersi tutto per se stessi, finchè non passa.

Poi ci sono le domande retoriche del tipo: Mi sembra impossibile che ...oppure: "E' mai possibile che..."

Si ragazzi, è possibile, perchè sta accadendo.

La cosa difficile è prenderne atto.

Voi la sentite questa sensazione di blocco?? Di voler urlare e non sentirsi di farlo? Perchè l'urlo è come cedere a un dannato bisogno??

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In questo non posso essereti di aiuto: io ho il problema contrario, quando qualcosa non va lui si chiude a riccio e io puntualmente rompo il suo silenzio, qualunque fosse la causa, dovuta a me, dovuta a lui o dovuta a fattori esterni.

E' più forte di me cerco sempre il dialogo, eppure so che a volte sarebbe meglio tacere.

Stanotte però ho capito una cosa riguardo al fatto di vivere attravaerso un'altra persona, o semplicemente attraverso l'esistenza di un rapporto.

E' come se fossimo fatti tutti noi credo di due parti, una per così dire buona e una cattiva...Io la mia parte buona la cerco in lui, se rimango sola vedo solo la parte cattiva di me non riesco a trovare nulla di buono all'interno, ho come bisogno di prenderlo fuori...

Non lo so forse non ha nessun senso...

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E' come se fossimo fatti tutti noi credo di due parti, una per così dire buona e una cattiva...Io la mia parte buona la cerco in lui, se rimango sola vedo solo la parte cattiva di me non riesco a trovare nulla di buono all'interno, ho come bisogno di prenderlo fuori...

Non lo so forse non ha nessun senso...

Mumble, mumble, provo a fare un identikit :D

Hai poca autostima di te e la ricerchi negli altri. Ti dai spesso da fare per cercare un complimento, per essere stimata dagli altri.

Ovviamente magari tutto ciò potrebbe essere relazionato anche solo al tuo partner.

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  • 2 weeks later...
Vorrei chiedere come ciascuno di voi vive il distacco dopo la fine di una storia. Come si fa a gestire un dolore così lacerante?

che vuoi gestire ..

stai a pezzi ..

l' unica è avere vicino qualcuno che ti posa lenire il dolore ..

ma se sei da solo è dura .. molto

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mi chiedo perchè il dolore vada necessariamente lenito.perchè trovare qualcuno che ci aiuti nel farlo.

e se fosse più costruttivo semplicemente starci,col dolore?interrogarlo,tenerlo?

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Vorrei chiedere come ciascuno di voi vive il distacco dopo la fine di una storia. Come si fa a gestire un dolore così lacerante?

che vuoi gestire ..

stai a pezzi ..

l' unica è avere vicino qualcuno che ti posa lenire il dolore ..

ma se sei da solo è dura .. molto

Eh... è un cane che si morde la coda perché da un lato hai bisogno

di qualcuno per lenire il dolore, dall'altro proprio questo bisogno

allontana gli altri, e allora il dolore aumenta, e aumenta il bisogno

e aumenta la distanza con gli altri... e a questo punto sei in una spirale.

Non è certo la soluzione del problema, ma cercare di spezzare

questo circolo vizioso in qualche modo (anche con mezzi di fortuna)

può aiutare a recuperare risorse preziose, da spendere poi nella

battaglia principale contro il male oscuro.

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mi chiedo perchè il dolore vada necessariamente lenito.perchè trovare qualcuno che ci aiuti nel farlo.

e se fosse più costruttivo semplicemente starci' date='col dolore?interrogarlo,tenerlo?[/color']

il cuore va curato non lo puoi stracciare troppo .

ci sono dolori insostenibili e laceranti .

l' amore ha in se questo dramma che a volte uccide ci si ammala si muore ....

stare vicino al proprio dolore ?.. è impossibile starci lontani ..

ma se un amico ti da una mano .. fa solo bene .

isolarsi non serve a niente . anche perchè da soli non si va da nessuna parte..

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