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Imparare a scrivere


delia

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vorrei capire se è "normale" iniziare la prima settimana di scuola in prima elementare con la scrittura stampato maiuscolo, stampato minuscolo e corsivo, tutte contemporaneamente dando anche i compiti a casa.

grazie

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Non ci ho capito na mazza :shock:

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La presentazione dei tre caratteri contemporaneamente è prevista dalla pedagogia e dai libri di testo per le classi prime.Può esserepiù o meno condivisibile o più o meno utilizzato, rimane comunque un metodo" normale".

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ok grazie. me lo chiedevo perchè la triplice scrittura era stata proposta ai bimbi di prima elementare dai primissimi giorni di inizio scuola, e vedendo le difficoltà di alcuni mi preoccupavo di capire l'adeguatezza della proposta.

Alcuni anni fa la maestra di prima di mio figlio aveva dichiarato in sede di riunione genitori, la sua intenzione di formare prima il gruppo classe, attraverso la socializzazione e la conoscenza reciproca. La proposta mi sembrava adeguata ai bimbi che arrivavano dalla materna, e inoltre aveva dato buonissimi risultati: classe unita, famiglie collaborative e ottima comunicazione scuola famiglie.

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ok grazie. me lo chiedevo perchè la triplice scrittura era stata proposta ai bimbi di prima elementare dai primissimi giorni di inizio scuola, e vedendo le difficoltà di alcuni mi preoccupavo di capire  l'adeguatezza  della proposta.  

Alcuni anni fa la maestra di prima di mio figlio aveva dichiarato in sede di riunione genitori, la sua intenzione di formare prima il gruppo classe, attraverso la socializzazione e la conoscenza reciproca. La proposta mi sembrava adeguata ai bimbi che arrivavano dalla materna, e inoltre aveva dato buonissimi risultati: classe unita, famiglie collaborative e ottima comunicazione scuola famiglie.

Certo, io condivido questo modo di procedere.

Ed è auspicabile, secondo me, svolgere,nel primo periodo, delle prove d'ingresso per valutare i cosiddetti "prerequisiti" e per farsi un'idea delle conoscenze spontanee e informali che i bambini hanno maturato sulla lingua scritta.In base al tipo di conoscenze riscontrate si dovrebbero proporre, poi, delle attività che portino alla scoperta della convenzionalità del codice linguistico e delle sue regole.La presentazione di uno o più caratteri dovrebbe agganciarsi a una premessa di questo tipo.

Ora,rispetto al caso cui ti riferisci,non credo che le insegnanti non facciano le prove d'ingresso che sono il punto di partenza di ogni programmazione didattica e incentrino tutto sulla presentazione della scrittura.

Probabilmente, come alcuni scelgono di fare, fanno l'una cosa contemporaneamente all'altra.

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Non so dire se i prerequisiti sono stati sondati, purtroppo le maestre di cui parlo non hanno ancora incontrato i genitori, ne comunicato loro in alcun modo. Alcune mamme si chiedono se accompagnare il pugnetto dei bimbi mentre scrivono, altre lo fanno, altrimenti i compiti assegnati non vengono svolti.

Grazie delle competenti spiegazioni Ilaria

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Ciao, scusa, io non sono assidua di questo forum... o meglio, vado e vengo!

Anch'io faccio la maestra e condivido in pieno quello che dice Ilaria.

So che alcuni insegnanti presentano i tre caratteri insieme, quindi la cosa non deve preoccupare! L'importante è che ci siano coerenza nel metodo scelto e gradualità.

Anche se capisco che, per chi non fa questo lavoro, può sembrare strano, mi sembra assolutamente necessario accertare la situazione iniziale (prerequisiti, preconoscenze o antecedenti cognitivi, potete scegliere le sfumature che più vi piacciono...). In pratica: vedere se il bambino riconosce le forme (la forma B e la forma P possono essere scambiate a prescindere che siano lettere), se sa riordinare in una sequenza dal più piccolo al più grande, se sa seguire una traccia, se sa copiare una semplice figura, se sa associare disegnini e forme simili, se sa colorare all'interno di una forma chiusa, se distingue una forma chiusa da una aperta... Potrei continuare!!!! Per gli adulti sembra una cosa facile e automatica, tutto questo, ma garantisco che per un bambino non lo è affatto! Tra l'altro, ogni bambino ha tempi propri.... quindi i classici confronti "il mio ha cominciato prima del tuo..." non valgono molto e, soprattutto, non sempre sono indicativi di una buona o pessima riuscita scolastica futura!!!!

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Chiarito che è "normale" proporre tutte e tre le forme di scrittura fin dalla prima settimana di prima, mi sorge un'altro dubbio: è sempre normale chiedere di apprendere a memoria due poesie sull'autunno di cui una abbastanza lunga sempre ai bimbi di prima che non hanno ancora imparato a leggere? leggono e cerchiano le vocali e qualche sillaba: bi, ba, boh!. Me lo chiedo perchè questi compiti pomeridiani in realta li stanno facendo le mamme, o le nonne, e per molte ore al giorno.

N.B. la poesia le mamme l'hanno imparata a forza di leggerla ai bimbi.

Chiedo aiuto non sto criticando.

Che consigli dare a questi genitori?

Non sarebbe più giusto dare ai bimbi dei compiti alla loro portata per insegnare ad apprendere in senso automo e percepire il "conoscere"come bisogno personale?

Se l'autonomia è la motivazione a fare da sè è fondamentale perchè non dare tempo e mezzi ai piccoli di diventare autonomi e motivati?

Come può un compito al di sopra della propria competenza fare acquisire autostima a chi si affaccia per la prima volta nel mondo del sapere?

grazie delle risposte e delle spiegazioni

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Chiarito che è "normale" proporre tutte e tre le forme di scrittura fin dalla prima settimana di prima, mi sorge un'altro dubbio: è sempre normale chiedere di apprendere a memoria due poesie sull'autunno di cui una abbastanza lunga  sempre ai bimbi di prima che non hanno ancora imparato a leggere? leggono e cerchiano le vocali e qualche sillaba: bi, ba, boh!. Me lo chiedo perchè questi compiti pomeridiani in realta li stanno facendo le mamme, o le nonne, e per molte ore al giorno.  

N.B. la poesia le mamme l'hanno imparata a forza di leggerla ai bimbi.

Chiedo aiuto non sto criticando.

Che consigli dare a questi genitori?

Non sarebbe più giusto dare ai bimbi dei compiti alla loro portata per insegnare ad apprendere in senso automo e percepire il "conoscere"come bisogno personale?  

Se l'autonomia è la motivazione a fare da sè è fondamentale perchè non dare tempo e mezzi ai piccoli di diventare autonomi e motivati?

Come può un compito al di sopra della propria competenza fare acquisire autostima a chi si affaccia per la prima volta nel mondo del sapere?

grazie delle risposte e delle spiegazioni

Queste medesime osservazioni andrebbero rivolte direttamente alle insegnanti ;è difficile valutare tramite internet il lavoro dei colleghi, nè forse sarebbe corretto farlo.

Penso che fra breve ci saranno i primi colloqui e in quella sede sarà possibile far presente ogni dubbio.

E' evidente che, in linea generale, non si può che concordare sulla necessità di impegnare i bambini (anche a casa? Solo a scuola?) in compiti coerenti con le attività svolte e le abilità esercitate.

Mi chiedo, tu Delia, in che relazione sei con questi genitori?Come mai si aspettano che tu debba dargli dei consigli?

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sono un genitore, rappresentante d'istituto.

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sono un genitore, rappresentante d'istituto.

Credo che a breve i genitori di questi bambini avranno un loro rappresentante di classe che potrà parlare di tutte le perplessità raccolte tra i genitori con le insegnanti interessate,le quali dovranno essere disponibili a dare tutti i chiarimenti richiesti.

Un confronto diretto con le insegnanti è assolutamente indispensabile proprio per avere un'idea del lavoro che svolgono e del metodo col quale lo svolgono.

Un'ultima cosa e molto importante.

In una scuola in cui ho lavorato ci fu un'iniziativa interessantissima promossa da alcune insegnanti e alla quale ho aderito.Fu organizzata una serie di incontri tra insegnanti e genitori su temi pedagogici e didattici d' interesse comune. Fu un'occasione per noi di far conoscere il nostro lavoro e di "negoziare significati", cioè costruire con i genitori un alfabeto formativo condiviso, nel rispetto della diversità dei reciproci ruoli educativi. Purtroppo le presenze furono pochissime, dato tristissimo anche se a consolare ci fu il fatto che quanti intervennero furono profondamente colpiti dall'importanza di quegli incontri.

Ecco a questo penso, a iniziative che avvicinino e consentano una reciproca conoscenza da cui possa ( o meno) discendere la fiducia necessaria ad ogni relazione per funzionare.Questo poi è assolutamente prioritario nella scuola dell'infanzia e in prima elementare.

Se la fiducia non c'è, si cambia scuola o classe.

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l'esperienza che racconti è entusiasmante e spero condivisa e attuata da molti. I rappresentanti di classe generalmente vengono eletti nel mese di novembre, fino a quel momento i genitori "matricole" dei piccoli di prima che non hanno avuto esperienze passate, brancolano nel buio più fitto. La comunicazione scuola famiglia spesso non è reciprocamente efficace, perciò è normale che nascano quesiti, e come rappresentante d'istituto ho sempre inoltrato le proposte costruttive e le richieste di dialogo. Tanti genitori di prima sono scontenti, è un fatto. Forse si potrebbe migliorare pensando ad un inserimento specifico per le classi prime per dare inizio nel migliore dei modi ad un percorso formativo integrante ed efficace.

Chissà se esiste un progetto formativo e obiettivi generali che prevedano anche l'inserimento e la socializzazione, oltre che la triplice scrittura.

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Ciao Delia!

Personalmente io ho sempre usato metodi che partivano dallo stampato maiuscolo, ma ti garantisco che altre mie colleghe hanno proposto i tre caratteri con ottimi risultati, davvero...

Quasi tutti noi, d'altra parte, hanno imparato a leggere e a scrivere con i tre caratteri contemporaneamente e.... abbiamo imparato, no? :wink:

Considera poi (non per "consolarti", nota bene!!!!) che il processo dell'imparare a leggere e scrivere è abbastanza naturale, ossia: avviene! Quand'è il momento, che usi un metodo o un altro, 'sti bimbi imparano! Detta così, sembra cruda e superficiale, capisco :)

Più che altro, potreste chiedere agli insegnanti di spiegare il metodo che intendono usare: fate loro capire che non si tratta di critiche, ma di stabilire una maggior collaborazione tra genitori e scuola, per aiutare i bambini, solo per quello!

Penso che se non c'è aria di critica dovrebbero essere maggiormente disponibili....

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Io rimasi incantata da una maestra che ho visto all'opera durante il tirocinio.

Aveva disegnato alla lavagna delle "stradine" gialle e i bimbi sul quaderno avevano evidenziato con la matita gialla una serie di righe.

Con un'asticella indicava le varie lettere in corsivo sull'alfabetiere e le fece "analizzare"dai bambini in base alla loro caratteristiche formali.E così finirono per raggruppare insieme quelle che stavano tutte nelle riga, quelle che andavano in su, quelle che andavano in giù.

E loro, con la lingua di fuori, iniziavano a scrivere una serie alla volta: tutte quelle in su, poi tutte quelle in giù e poi quelle che "c'entrano".Infine quelle che ti fregano perchè vanno sia in su, che in giù...

Quando è toccata a me una prima non ho resistito, dovevo fare quella faccenda della stradina. E così ho presentato prima lo stampato maiuscolo, ho zompato a piè pari lo stampato minuscolo,chè che gli frega a loro, mica devono scrivere con quel carattere, gli serve solo leggerlo.E vai con la stradina gialla...al momento del corsivo.

Per Delia, ma certo che è previsto spazio da dedicare all'inserimento,alla socializzazione,alla manualità...se guardi le unità d'apprendimento del primo periodo sta roba c'è tutta. Ovviamente l'efficacia cambierà in relazione ai contesti.

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Io ho fatto le lettere che vanno in su e quelle che vanno in giù quando ho presentato lo stampato minuscolo. Appena hanno memorizzato le lettere anch'io son passata al corsivo in fretta (tanto il minuscolo lo consolidano leggendo...), poi ho tirato fuori le letterine che si davano la mano! L'avevo letta da qualche parte, non la ricordavo bene, così ho preso lo spunto e il resto me lo son inventato!!!!

Sai com'è... alcune si danno la mano e stanno ferme lì, altre si muovono, si contorcono, vogliono ribellarsi ma poi stanno insieme :wink::cry::LOL:

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Belle belle davvero sia la stradina, sia le letterine che vanno per mano.

Racconterò alle mamme di prima queste cose. La pedagogia attraverso il gioco può essere la "stradina" che unisce i piccoli di prima con il mondo oscuro del sapere.

Chissà se questo aiuterebbe una mia piccola amica che grida tutte le mattine:

:grab maaaaaaa perchèèèèèèèèèè devo andare a scuolaaaaaaaaa?

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  • 2 months later...

I bimbi di prima elementare di cui parlavo, sono in vacanza. Ero abbastanza scettica nella proposta contemporanea delle tre modalità di scrittura, in effetti i genitori sono in doppia difficoltà: per prima cosa i bimbi non hanno impararato a leggere, salvo qualche parola, e scrivono solo su copiatura. Molti bambini si appoggiano completamente ai genitori per fare i compiti pomeridiani per la complessità e il "carico pesante". Si parla di 2 ore di compiti ogni pomeriggio dopo la scuola. So che che ogni bimbo ha i suoi tempi di apprendimento, e che è assurdo generalizzare, ma chiedo per capire: generalmente gli alunni di prima elementare non imparano a leggere e scivere entro le vacanze di natale?

:roll:

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  • 4 weeks later...

Senza generalizzare... no, di solito non completano entro Natale l'apprendimento della lettoscrittura, anche se (per ripetersi con le generalizzazioni...) talvolta capita. Molto dipende dal metodo usato: di solito i metodi più analitici affrettano il processo, quelli di stampo più globale appaiono più lenti (ma in alcuni casi possono essere più rispettosi dei ritmi del bambino, anche qui la materia è controversa). Il fatto è che nella fase dicembre - febbraio (oppure novembre - febbraio) i bambini presentano tra loro notevoli differenze nel processo di apprendimento quindi è necessario monitorare costantemente i progressi mettendo in atto anche strategie di tipo individualizzato.

Per quanto riguarda i compiti a casa... dipende dal metodo, dipende dalle scelte, dipende dalla programmazione... Che ti posso dire? Io insegno in un tempo pieno, qualche volta ho sentito la necessità di chiedere ai genitori.... almeno di aprire il quaderno dei loro figli (qualche volta è andata bene, qualche volta meno!). Comunque non sono d'accordo nell'affidare il carico dell'insegnamento ai genitori... Trattare i bambini in modo equo, dare a tutti le stesse possibilità: la famiglia è certo un supporto (magari tutti i bambini fossero stimolati, curati,...), ma non è giusto "tagliar fuori dal gioco" chi non ha mamma e papà lì vicino al quaderno. Almeno, così la penso io

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strano ma vero: nonostante i bimbi abbiamo tempi diversi di apprendimento, sono stati invitati i bambini in "ritardo" a fermarsi 2 ore a lezioni di recupero. Secondo me sono partiti troppo rapidamente e i bimbi più piccoli, o più pigri, non riescono a seguire.

Lezioni di recupero a gennaio.... in prima elementare...... strano ma vero. :shock:

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  • 3 years later...
vorrei capire se è "normale" iniziare la prima settimana di scuola in prima elementare con la scrittura stampato maiuscolo, stampato minuscolo e corsivo, tutte contemporaneamente dando anche i compiti a casa.

grazie

Eiiii sono passati 4 anni da questo topic, ed infatti i bimbi in questione sono in quarta elementare.

Vi sto parlando di una scuola del sud, la situazione dei due scolaretti si è del tutto deteriorata. Alla fine della seconda elementare hanno cambiato scuola.

La femmina ha dei problemi di socializzazione e di apprendimento in particolare non riesce in tutte le materie logico-matematiche. E il Bimbo tutte le mattine lamenta degli strategici mal di pancia nel tentativo di evitare la scuola.

Non era poi tanto normale iniziare la prima elementare senza impostare prima il gruppo ai fini della socializzazione.

Arrivederci fra altri 4 anni !!!

:Batting Eyelashes:

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  • 2 months later...

Sarebbe meglio inseganre ai nostri bambini la scrittura in corsivo piuttosot che in stampatello.Quest'ultima infatti è una scrittura asettica,priva di emozioni e di personalità

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