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" La mala educacion " di Almodovar


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Un Almodovar cerebrale, che unisce amore, ricordi impossibili, pederastia, omosessualità, stupidità e conflittualità fraterna. Enrique ed Ignacio sembrano rincontrarsi con il pretesto d'una sceneggiatura. Lo stralcio della loro vita in collegio. Del loro primo amore. Ma poi appare la magnifica Zaara, versione travestita dell'uno, che vuole far pagare al prete, direttore del collegio, i soprusi sessuali e psicologici subiti. Sembra solo un film nel film, ma in realtà è molto di più. La storia assume il tono del thriller psicologico e Ignacio si rivela essere suo fratello Juan, che assieme a padre Manolo, forse discreto professore di Lettere, ma indubbiamente "cattivo maestro di vita", innamoratosi perdutamente di quest'ultimo, ordisce, assieme e succube di Juan, la morte per overdose di Ignacio, proprio nel momento in cui sembrava aver deciso di disintossicarsi dalla droga. Juan continua a fingersi suo fratello agli occhi di Enrique, divenuto regista, fino all'ultima scena del loro film, in cui Zaara/Ignacio viene ucciso all'interno del collegio da padre Manolo. Un film nel film, dove la verità è addirittura più cruda della finzione. Un film senza parole, dove alla fine ognuno si toglie la sua maschera e mostra le proprie inutili giustificazioni. Padre Manolo, da pederasta lascivo, ma profondamente innamorato, si trasforma in semplice e dissennato omosessuale alla ricerca della più superficiale manifestazione della bellezza virile. Juan vive la catarsi del suo omicidio nell'ultima scena del film, dimostrandosi però disposto a tutto pur di arrivare e fare cassetta. Enrique rimane sospeso nella sua disgustata indifferenza Solo Ignacio, forse, ce l'avrebbe potuta fare, ma rimane travolto dalla "mala educacion". Un film scomodo, a tratti strano, politicamente e religiosamente scorretto (non per la questione omosessuale). Un film che si capisce quasi a frammenti, mentre le inquadrature no. Quelle sono sempre spettacolari. Come il cancello verde che nell'ultima scena si chiude lasciando lo spettatore ad una lenta, ma necessaria rielaborazione di immagini e concetti.

Grande Almodovar!

:ciaotutti

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non credo che sarei riuscita a farne una descrizione altrettanto analitica....ma sono d'accordo con te.

oltretutto è meraviglioso, il che non guasta mai

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Lo vidi appena uscì, sono daccordo: meraviglioso...

La scena che mi è rimasta è quella nella piscina quando un dei due è in acqua e l'altro si tuffa e viene ripreso dal basso...

Però anche un po articolato, dovrei rivederlo per leggere meglio i vari temi...

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A me, invece, ricordo che convinse meno di altri film di Almodovar proprio per l'aspetto cerebrale.

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