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Dio....ho peccato.


lorella

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Dio, ho peccato. Ho provato il dolore ed ho detto cattiverie, ho sorriso ad un uomo ma ne ho pensato male, ho creduto di capire ma ho solo frainteso...

A chi vi appellate per espiare i vostri peccati? Dio o la coscienza, che poi sono la stessa cosa?

Un abbraccio, Lorella.

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Cioè deriva dalle norme sociali che abbiamo interiorizzato... non esiste di per sè.... credo che la coscienza di un americano non è uguale a quella di un iracheno o italiano o buddista o cristiano etc... dipende appunto da questi fattori

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Dio, ho peccato. Ho provato il dolore ed ho detto cattiverie, ho sorriso ad un uomo ma ne ho pensato male, ho creduto di capire ma ho solo frainteso...

A chi vi appellate per espiare i vostri peccati? Dio o la coscienza, che poi sono la stessa cosa?

Un abbraccio, Lorella.

Nessuno ha peccati

L'uomo non pecca. L'uomo sbaglia punto.

L'uomo vive.

Non accetto la cultura della colpa nè dell'espiazione.

Le contriture morali non le accetto per me,

fare è decidere.

La coscienza viene sempre prima dopo dnon serve a nulla...o meglio serve solo per giustificare se stessi.

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Dio, ho peccato. Ho provato il dolore ed ho detto cattiverie, ho sorriso ad un uomo ma ne ho pensato male, ho creduto di capire ma ho solo frainteso...

A chi vi appellate per espiare i vostri peccati? Dio o la coscienza, che poi sono la stessa cosa?

Un abbraccio, Lorella.

Penso che di ciò che si fà, si risponde a noi stessi, alla nostra coscienza, quindi. Dio, è al di sopra ed è colui che perdona, ci insegna il perdono. E' che spesso, siamo proprio noi che troviamo difficoltà a perdonarci. Ma se siamo pentiti di ciò che si è fatto, possiamo anche venirci incontro e imparare a farlo. Quello che tu hai provato, detto non credo che possano chiamarsi "peccati", se ci guardiamo intorno..bè c'è così tanta cattiveria..ecco, quelli sono i "peccati".

Un sorriso!

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Dio, ho peccato. Ho provato il dolore ed ho detto cattiverie, ho sorriso ad un uomo ma ne ho pensato male, ho creduto di capire ma ho solo frainteso...

A chi vi appellate per espiare i vostri peccati? Dio o la coscienza, che poi sono la stessa cosa?

Un abbraccio, Lorella.

Non mi appello a nessuno.Quando faccio qualcosa che mi fa sentire a disagio, mi confronto con questo disagio personale.Se proprio ne sento il bisogno, cerco di parlarne con qualcuno per vedere l'effetto che fa e magari per ridimensionare un po' la faccenda,alla fine.

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".. la coscienza è un prodotto sociale credo"

cum-scientia: sapere insieme e dunque è la integrazione fra socialità e predazione e cioè autocoscienza riflessiva strettamente correlata al senso del pericolo dove il dolore è tale e non piacevole...la cosciezna serve a discriminare il dolre dla piacere...il peccato dovrebbe essere (nelle intezioni) equiparabile al sintomo...o segnale di pericolo..credo...

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per esperienze personali posso assicurarvi che la coscienza esiste

ma e' lenta , aspetta ma ti colpisce quando l'infallibilta' che proviamo

da giovani...svane...puff...puff :!: :!:

attento ego :!: :!: :riso :riso :bash

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Dio, ho peccato. Ho provato il dolore ed ho detto cattiverie, ho sorriso ad un uomo ma ne ho pensato male, ho creduto di capire ma ho solo frainteso...

A chi vi appellate per espiare i vostri peccati? Dio o la coscienza, che poi sono la stessa cosa?

Un abbraccio, Lorella.

secondo me la coscienza è una cosa più umana, è dentro di noi e sono d'accordo con pollicino che cmq è modellata dalla società..

dio è un'altra cosa, a lui ti ci puoi appellare o no, ma alla coscienza non scappa nessuno

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Credo che la coscienza esista, ma sono d'accordo con Pollicino e Chicca sul fatto che essa è modellata dalla società e dalle norme che interiorizziamo fin da bambini, prima di tutto in famiglia.

Io ad esempio da bambina ho ricevuto un'educazione molto severa e di stampo religioso, e ora, da adulta, mi accorgo che sono continuamente attanagliata dai sensi di colpa, non riesco a compiere liberamente certe scelte e sono insicura.

E' difficilissimo liberarsi dagli stereotipi che vengono inculcati fin dall'infanzia.

Mi sono convinta che la religione cristiana abbia la caratteristica di far sentire sempre alle persone un forte senso di colpa (vedi discorso del peccato originale e via dicendo).

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="Pollicino"]Cioè deriva dalle norme sociali che abbiamo interiorizzato... non esiste di per sè.... credo che la coscienza di un americano non è uguale a quella di un iracheno o italiano o buddista o cristiano etc... dipende appunto da questi fattori"

Insomma la coscienza di un americano è diversa dlal coscienza di un iraqueno?? E la coscienza dell'american x è eguale alla coscenza dell'americano y? Per favore pollicino rifletti un po: cum-scientia vuol dire "mettere insieme".......due tre cosette....una di fornte all'altra e poi tarrre una sensazione...

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Insomma la coscienza di un americano è diversa dlal coscienza di un iraqueno?? E la coscienza dell'american x è eguale alla coscenza dell'americano y?

La prima cosa è vera.... la seconda no.... infatti non lo ho mai detto....

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="Pollicino"]

Insomma la coscienza di un americano è diversa dlal coscienza di un iraqueno?? E la coscienza dell'american x è eguale alla coscenza dell'americano y?

"La prima cosa è vera.... la seconda no.... infatti non lo ho mai detto...."

Grazie della risposta....

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prima parla con te stessa, se sei realmente credente rivolgiti a un prete di fiducia

Cara ChiaraBaggins, non ho capito se la tua risposta era rivolta alla mia domanda di apertura del topic, se così fosse la mia riflessione é:

si, sono credente ma non realmente, non mi sono mai confessata e non lo farò mai perchè non credo alle istituzioni ecclesiastiche, pensa che buonissima parte del mio lavoro lo svolgo proprio con la chiesa, non vado a messa perchè ogni sacerdote che stà li' sull'altare, lo confondo con un politico che cerca tra i suoi fedeli i suoi elettori, il prete di fiducia ù facile trovare un medico. La coscienza, quella mi preoccupa più del giudizio di Dio. E' vero come dice t-e-x-. è appollaiata tipo condor ed al momento che ti trova più fragile, ti becca e ti fa sanguinare.

Un abbraccio, Lorella.

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