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felicità


felicità è...  

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  1. 1.

    • 1) Una lunga vacanza;
      3
    • 2)La moglie fuori casa;
      0
    • 3) Fare pipì in mezzo al bosco;
      3
    • 4) Un barattolo di Nutella;
      4
    • 5) Una bomba su Saxa Rubra e Mediaset;
      0
    • 6) Il carcere per Vespa, Costanzo, Ferrara, Bonolis etc...
      0


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intanto chiariamoci subito: la felicità non è la gioia...

sono due cose molto molto differenti...per chiarire ancora meglio, la felicità non c'entra proprio nulla con la gioia...anche se comunemente i due termini vengono usati come sinonimi....

non è mai una singola cosa che ti può dare la felicità...ovvero nessuna cosa può darti la felicità...la felicità è dentro di noi...bisogna solo andarla a cercare...scoprire in quale anfratto di noi stessi si è nascosta...o meglio l'abbiamo ricacciata nascosta...ma noi la cerchiamo in qualche cosa che avviene all'esterno....vana ricerca in questo modo...

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intanto chiariamoci subito: la felicità non è la gioia...

sono due cose molto molto differenti...per chiarire ancora meglio, la felicità non c'entra proprio nulla con la gioia...anche se comunemente i due termini vengono usati come sinonimi....

non è mai una singola cosa che ti può dare la felicità...ovvero nessuna cosa può darti la felicità...la felicità è dentro di noi...bisogna solo andarla a cercare...scoprire in quale anfratto di noi stessi si è nascosta...o meglio l'abbiamo ricacciata nascosta...ma noi la cerchiamo in qualche cosa che avviene all'esterno....vana ricerca in questo modo...

Caro Aioblu, che la felicità non sia uguale a gioia un concetto chiaro alla stragrande maggioranza di persone ma, per me, non credo che una singola cosa non possa darti la felicità, perchè no?! Nascita di un figlio= felicità; il medico ti dice che sei sano (ma tu credevi di no)= felicità. Mentre, se come credo intenda tu, parli della felicità interiore, spirituale be'....altro paio di maniche. Dici che la felicità sia dentro di noi.....la dobbiamo cercare.......ma dove? Cosa vuol dire? Qual'è la ricetta con gli ingredienti giusti? Credo che neanche tu, che sei grande, possa dare una risposta soddisfacente.

Un caro abbraccio, Lorella.

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intanto chiariamoci subito: la felicità non è la gioia...

sono due cose molto molto differenti...per chiarire ancora meglio, la felicità non c'entra proprio nulla con la gioia...anche se comunemente i due termini vengono usati come sinonimi....

non è mai una singola cosa che ti può dare la felicità...ovvero nessuna cosa può darti la felicità...la felicità è dentro di noi...bisogna solo andarla a cercare...scoprire in quale anfratto di noi stessi si è nascosta...o meglio l'abbiamo ricacciata nascosta...ma noi la cerchiamo in qualche cosa che avviene all'esterno....vana ricerca in questo modo...

Caro Aioblu, che la felicità non sia uguale a gioia un concetto chiaro alla stragrande maggioranza di persone ma, per me, non credo che una singola cosa non possa darti la felicità, perchè no?! Nascita di un figlio= felicità; il medico ti dice che sei sano (ma tu credevi di no)= felicità. Mentre, se come credo intenda tu, parli della felicità interiore, spirituale be'....altro paio di maniche. Dici che la felicità sia dentro di noi.....la dobbiamo cercare.......ma dove? Cosa vuol dire? Qual'è la ricetta con gli ingredienti giusti? Credo che neanche tu, che sei grande, possa dare una risposta soddisfacente.

Un caro abbraccio, Lorella.

Nascita di un figlio="gioia immensa" ( non "felicità"...)

il medico ti dice che sei sano (ma tu credevi di no)= è quello che ho davvero voluto per me (Malattia e destino - T. Dethlefsen - R. Dahlke), un'altro modo per dire"sono meglio di quel che temevo...", solo che avevo bisogno di preoccuparmi un pò... :wink:

Una risposta davvero soddisfacente ognuno l'ha dentro di sè, per sè...

Tutti gli ingredienti della ricetta sono altrettanto dentro di noi....stanno tutti nella nostra natura umana e nel modo in cui ci ha concepiti...accettare come siamo fatti, accettare quello che sentiamo, sia essa gioia o dolore o qualsiasi altra cosa...riuscire a vedere queste cose ti da un senso profondo dell'esistenza...quando non sei più schiavo dei tuoi conflitti ma vedendoli ci parli...te ne liberi in fondo...e ti resta nient'altro davvero che quello che sei realmente, semplicemente, ed in questa semplicità scopri che dentro di te ci sono sempre stati sia la felicità che amore: ecco, questa è per me la felicità...e, cara Lorella, io la vedo...è stata sempre dentro di me, ma ora posso dire che la vedo...

la felicità è riuscire a vedere la sincerità ed il calore del tuo abbraccio...è riuscire a vedere di essere vicini.

Ricambio tutto quello che senti, ricambio il tuo abbraccio.

Aio.

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Caro Aioblu, come sempre grazie.

Accettare, accettare, accettare......per me e' difficile ed impossibile. Non riesco a vedere cosa c'è veramente dentro di me, non ho questa possibilità e, per cui, non mi accetto e faccio cose che non sono coerenti con il mio essere (reale o no che sia). Se parlo con te (e con pochi altri) sono io, io fragile ma alcune volte capace di una cattiveria che provoca dolore, sono io, stupida e imbecille che si emoziona per il tuo abbraccio in risposta al mio. La mia felicità lè a compartimenti stagni, come se il mio corpo fosse formato da tanti cassetti ed ognuno ha una propria emozione ma......li devo aprire uno per volta.

Caro Aioblu, ti voglio bene.

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Beh, cara Lorella, non è facile per nessuno...ma siamo sulla buona strada...quando le emozioni sono vere...di qualunque segno siano non fanno altro che parlarci della nostra felicità. A me "mi si sono aggrovigliate le budella" alla tua risposta...ricordi il film "Pretty woman"? Ed ho anche sentito un forte formicolio nei capelli...si chiamano brividi...ma a volte qualcuno le scambia per sciocchezze...si chiamano invece emozioni vere...e solo quella la strada per la felicità...sentirle...vederle...se riesci a metterle sempre fuori sarà molto più semplice accettare come siamo fatti...

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Nutellomane a rapporto...che mondo sarebbe senza nutella???? Personalmente la preferisco nel pan di spagna al cioccolato... :p

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Ti offro una fetta virtuale di torta alla nutella!! (Beh, lo so che un po' insipida via internet...ma 'nsomma...) :D

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non esprimo il mio parere sull' argomento per non entrare in conflitto ...

E perché mai? Mi sembra che ci sia ancora libertà di opinione, oltretutto va a vedere che la tua sia vicina alla mia... :wink: Certo Aio, "felicità" è solo un'iperbole ironica, accostata a cose come la Nutella...però c'è un po' di verità nel dire che la felicità sta nelle piccole cose. Ma più che nelle piccole cose, nella PERSONA che sa apprezzare le piccole cose...

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per me la felicità è riuscire a giore... riuscire a percepire noi stessi, il lieve e brevissimo sussulto che in noi genera un'emozione. in fondo felici sono colori che sono contenti di essere al mondo, comunque sia... comunque vada.

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non esprimo il mio parere sull' argomento per non entrare in conflitto ...

E perché mai? Mi sembra che ci sia ancora libertà di opinione, oltretutto va a vedere che la tua sia vicina alla mia... :wink: Certo Aio, "felicità" è solo un'iperbole ironica, accostata a cose come la Nutella...però c'è un po' di verità nel dire che la felicità sta nelle piccole cose. Ma più che nelle piccole cose, nella PERSONA che sa apprezzare le piccole cose...

io mi rendo conto di quanto non sia per nulla semplice distinguere tra gioia e felicità...ed ogni volta che si parla della felicità questo termine viene sistematicamente equivocato con la gioia...e così si finisce per parlare di momenti di gioia confondendoli con la felicità...ma è pur sempre gioia, non felicità...

Felice è colui che riesce a vedere la bellezza del dolore...la bellezza della tristezza...la bellezza della paura...la bellezza della rabbia...la profonda bellezza di ogni cosa che sente...di ogni più apparentemente insignificante emozione o sensazione...la vita ha impiegato milioni di anni per farci essere così come siamo...ha fatto un lavoro immane...e noi spesso non facciamo altro che svilirne il significato...il discorso sulla felicità è un discorso davvero perverso...la si scambia con la gioia e facciamo un mito della gioia...dei brevi momenti di gioia come breve è qualsiasi emozione che sentiamo...e vorremmo che fosse sempre gioia...come una droga...la gioia...questo ci spinge a far diventare quasi dei mostri la tristezza, il dolore...a ricacciarli immediatamente, oramai si confonde (perversione delle perversioni) il dolore con la malattia...ma solo quando invece li accoglieremo eviteremo la sedia del terapeuta...e non c'è bisogno di "riuscire" a gioire, o ad essere tristi, o addolorati...la gioia viene da sè, come la tristezza...come ogni emozione...basta vederli, viverli, esprimerli...

riflettiamo un pò...se la natura ci ha regalato la gioia o parimenti la tristezza, o la paura...mica è cretina che ci ha fatti così...cerchiamo di capire perchè ci ha fatto così...e se non li viviamo in profondità questi sentimenti come potremmo mai conoscerli, come potremmo mai conoscere cosa è la vita sul serio...e allora dap, nevrosi, psicosi, psicofarmaci e quant'altro per non vivere quello che la natura ci offre...

io dico che ci fa paura anche la gioia, non solo la tristezza...ci fa paura qualsiasi emozione, qualsiasi sensazione...anche mangiare nutella....

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Nel Vangelo è detto "siate COME bimbi". Penso che quel "come" equivalga a dire che, pur con tutto il nostro patrimonio di conoscenze da adulti, occorrerebbe essere capaci di vivere le esperienze con quell'incantata meraviglia che è propria dei bambini che scoprono il mondo, così come anche noi, in fondo, scopriamo sempre cose nuove. Ecco, questa "felicità" sta forse proprio nella meraviglia della scoperta, e nella capacità -che hanno i bambini- di vivere fino in fondo l'attimo, sia un attimo di gioia, di rabbia, di paura, di amore...lo zen del bambino insomma, che ancora ricordo con tanta nostalgia...

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io credo esistano differenti tipi di felicità a seconda di come sei in un certo momento della tua vita....se ti senti solo la felicità sta nel condividere, nel trovare...se invece stai bene con te stesso la felicità sta nel sentire. parti di te.

condividere e sentire. questa credo sia la felicità...credo.

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oggi.

giocare a nascondino in un paesino vuoto e desolato,mentre altrove tutti sono azzeppati nel solito locale, a dirsi le solite cose

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io credo esistano differenti tipi di felicità  a seconda di come sei in un certo momento della tua vita....se ti senti solo la felicità sta nel condividere, nel trovare...se invece stai bene con te stesso la felicità sta nel sentire. parti di te.

condividere e sentire. questa credo sia la felicità...credo.

Quindi è, per te, l'appagamento di un bisogno?

L'altra sera a "Che tempo che fa" c'era Zeffirelli che non è esattamente un mio idolo, ma tant'è che ne ha detta una che mi ha convinta. E ha detto una cosa tipo: noi nasciamo con un potenziale e abbiamo una vita per svilupparlo e poi arriva il tempo in cui doniamo quel che abbiamo realizzato.Ecco secondo me è questa la felicità, è la sensazione di muoversi nella direzione giusta, che si sta vivendo la vita giusta per noi e che si sta costruendo qualcosa per noi stessi, di noi stessi e che questo ha un senso e che alla fine i conti torneranno.La disperazione,per me, viene dal sentirsi fuori da un proprio percorso, dalla sensazione che si sta tirando avanti, fuori da questa sensazione di pienezza.

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per una persona nevrotica la felicità è un mito irraggiungibile.

la felicità è la cosa negata a chi soffre di disturbi mentali .

la possiamo vedere negli altri come dalla sponda opposta di un fiume ..

essere spensierati ... è l' opposto esatto di essere nevrotici .

essere felici l' esatto opposto di essere depressi ..

io ho votato il viaggio .. perchè viaggiare aiuta a essere spensierati e quindi disposti alla felicità..

ma non sempre basta un viaggio a scrollarsi di dosso la preoccupazione il peso e l' angoscia .

peraltro adesso io nn potrei viaggiare perchè sto troppo male ..

troppa paura troppa ansia .. invincibili .. spero per ora .. spero per il momento .

lo so che è un discorso pessimistico il mio .. ma dal punto di vidta di chi sta uno schifo .. la felicità è un miraggio .

ammiro invidio le persone che riescono ad essere felici .

spensierate sane vivaci .. bene .. bene.

io appartengo a quell' altra categoria .. non dovrei scrivere in questo topic.. perchè lo sto sporcando ..

chiedo scusa, si tratta di uno sfogo .

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Letfield, lo sai che io ho ancora un rapporto ansiogeno di odio amore con i viaggi? E che la mia ansia va a chilometraggio, nel senso che più lungo è il viaggio, più lontano mi porta da casa e più diventa per me insostenibile? A volte perfino quando esco da scuola, e devo fare un lungo tragitto in autobus per tornare a casa, mi prende il panico...di solito quando faccio il turno serale, e devo tornare che è già notte... :(

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Quindi è, per te, l'appagamento di un bisogno?

L'altra sera a "Che tempo che fa" c'era Zeffirelli che non è esattamente un mio idolo, ma tant'è che ne ha detta una che mi ha convinta. E ha detto una cosa tipo: noi nasciamo con un potenziale e abbiamo una vita per svilupparlo e poi arriva il tempo in cui doniamo quel che abbiamo realizzato.Ecco secondo me è questa la felicità, è la sensazione di muoversi nella direzione giusta, che si sta vivendo la vita giusta per noi e che si sta costruendo qualcosa per noi stessi, di noi stessi e che questo ha un senso e che alla fine i conti torneranno.La disperazione,per me, viene dal sentirsi fuori da un proprio percorso, dalla sensazione che si sta tirando avanti, fuori da questa sensazione di pienezza.

si, credo sia l'appagamento di un bisogno.. per me naturalmente.

credo di avere bisogno di "qualcosa", molte cose che faccio e sento me lo fanno capire...

alla fine anche ciò che descrivi tu è appagamento. appagamento nel seguire la propria strada, il proprio progetto. trovare appagamento nel semplice sentire/si..

per quello che mi rigurda so di non aver trovato la mia strada, di non percorrerne una, decisa, voluta, sognata. so di non muovermi in una direzione giusta, in una direzione. tutto è come lasciato al caso..brutto da dirsi ma è così.

so che è una mia scelta, come tutto del resto.

so che i progetti mi fanno paura.. perchè non voglio crescere, perchè crescere significa anche progettare, costruire qualcosa per noi stessi. credo di essere rimasta la bambina di molti, molti anni fa..adesso vorrei raggiungere quella bambina per chiedergli alcune cose. ma non so se ha memoria.

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Letfield, lo sai che io ho ancora un rapporto ansiogeno di odio amore con i viaggi? E che la mia ansia va a chilometraggio, nel senso che più lungo è il viaggio, più lontano mi porta da casa e più diventa per me insostenibile? A volte perfino quando esco da scuola, e devo fare un lungo tragitto in autobus per tornare a casa, mi prende il panico...di solito quando faccio il turno serale, e devo tornare che è già notte...  :(

io ora non so se riuscirei a fare un viaggio, penso di no .. se guarisco pero' e la prima cosa che faccio .

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