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PACS agli uomini di buona volontà


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da "Repubblica" del 10 dicembre 2006

"Il fatto nuovo e rilevante di questi giorni è l'accordo tra il governo e la sua maggioranza, per una volta unanime, sul tema delle coppie di fatto.(...)

Sarò magari un laicista vituperando, di quelli contro i quali il papa non cessa di lanciare ogni giorno il suo monotono anatema, ma a me pare che quell'accordo sulle coppie di fatto rappresenti una svolta positiva della quale si sentiva urgente bisogno.(...)

L'accordo sulle coppie di fatto ha suscitato consensi e dissensi di vario tipo e colore.C'è chi l'ha giudicato un pericoloso arretramento dal punto di vista laico, chi una forzatura irritante e controproducente rispetto alla lenta evoluzione del costume e chi vi ha visto addirittura la mano del diavolo col suo puzzo di zolfo e le impronte del suo piede caprino.(...)

L'accordo prevede che entro il 31 gennaio sia presentato un disegno di legge sulle coppie di fatto nel quale vengano riconosciuti i diritti degli individui che abbiano deciso di vivere insieme stabilmente al di fuori del vincolo matrimoniale. Questi diritti riguardano aspetti rilevanti della convivenza, dall'assistenza reciproca tra i conviventi alle decisioni da prendere in casi di malattie di uno di essi, alla successione ereditaria, alla reversibilità della pensione, al pagamento degli alimenti in caso di separazione, all'uso comune dell'abitazione, ai diritti e doveri verso i figli e la loro educazione. Insomma tutti gli aspetti che configurano i rapporti interpersonali di una convivenza duratura, quale che sia l'età, la razza, la religione e il sesso dei due conviventi.(...)

A me pare, da vecchio e vituperato laicista, che si tratti di un ottimo accordo nè mi sembra che possa essere criticato lo stralcio di un articolo della Finanziaria sulla fiscalità successoria che il governo ha ritirato per reinserirlo più coerentemente nel disegno di legge in questione.

Capisco che i laicisti "arrabbiati" temano che il disegno di legge sia stravolto nel suo iter parlamentare(...). Li capisco perchè i laici di delusioni analoghe ne hanno sofferte non poche.Penso però che in questo caso il gioco valga la candela.Per due motivi importanti:è stato deciso di presentare una legge sulle coppie di fatto e di non considerarle vincolate soltanto da un semplice contratto privato;si è deciso altresì all'unanimità che la legge e le sue norme regolino tutti i tipi di convinvenza indipendentemente dal sesso dei conviventi, riguardino cioè eterosessuali e omosessuali.L'unanimità raggiunta su questi due punti è essenziale.E' chiaro che se qualcuna delle forze politiche si ritirasse dall'accordo già sottoscritto-obbedendo agli anatemi lanciati anche ieri dall'Osservatore Romano-ciò segnerebbe la fine dell'Unione e del governo che ne è l'espressione.

Perchè la chiesa cattolica dovrebbe opporsi ad una legge ispirata a questi principi?Perchè non dovrebbe considerarla anzi come parte integrante e conforme al messaggio che emana dalla predicazione evangelica?Non è la tutela dei diritti individuali uno dei cardini di quel messaggio?Non è il rispetto della persona e la sua dignità?Non è l'includere una finalità dell'amore del prossimo e l'escludere un vero e proprio peccato di egoismo e di superbia?Non fu Gesù di Nazareth a salvare la peccatrice, a riscattare gli schiavi, ad amare i diversi e i deboli?Non è l'amore del prossimo ad aver reso grande il cristianesimo e affidabili i veri cristiani anche da parte di chi non ne condivide la fede?

Ho letto ieri sulle pagine di Repubblica l'intervista di Ferzan Ozpetek, il regista di Le fate ignoranti, che pone appunto queste domande. Le condivido in pieno e penso che dovrebbero condividerle tutti i cristiani e tutti i cattolici.In particolare- e non si dica che è un pradosso-la gerarchia, i vescovi successori degli apostoli, il papa vicario di Cristo. Dov'è l'amore?Dov'è l'inclusione?Dov'è la pietà?

I sacerdoti con cura di anime dovrebbero far sentire la loro voce su temi così coinvolgenti che arrivano nell'intimo della carne e dell'anima.Il laicato cattolico dovrebbe parlare e agire nella propria autonomia per il bene della chiesa. Dov'è il coraggio cristiano per la difesa del prossimo?

S'invoca la famiglia, ma una legge equa sulla convivenza non mette a repentaglio alcuna famiglia. Io non credo che le famiglie in quanto tali si sentano in pericolo per la convivenza in quanto tale.Non credo che esista un problema di supremazia sociale tra famiglia e convivenza, tanto più di fronte ad una legge che non pretende di parificare questi due istituti.Non credo che i figli nati o comunque esistenti all'interno di una convivenza debbano suscitare affetti e diritti minori dei figli nati all'interno di una famiglia.E perciò(...) resto stupefatto e dolorosamente colpito dall'egoismo e dalla superbia e dalla sfrontata certezza con cui la gerarchia e coloro che ne seguono le prescrizioni si schierano in battaglia contro il riconoscimento di un fatto che esiste, è un prodotto d'amore e che è ispirazione del diavolo voler cancellare,disconoscere, discriminare, punire.

Benedetto XVI parlando ieri ai giuristi cattolici ha pronunciato parole e concetti in gran parte già noti, sui quali ormai ritorna con insistenza.

Ha detto che la religione non può più essere considerata un fatto privato ma ha diritto di esprimersi nello spazio pubblico.Nessun laico dotato di ragione ragionante contesta questa affermazione(...).

Noi, laicisti vituperati, non solo non impediamo(non lo potremmo e non lo vogliamo)ma anzi desideriamo che la chiesa parli e i cattolici si esprimano. Ci stupiamo anzi del loro silenzio ostile e del silenzio altrettanto ostile della gerarchia e del clero che cura(dovrebbe curare) le anime per il silenzio e l'ostilità contro i conviventi. Contro i diversi. Non sono anch'essi da considerare figli dell'unico dio?C'è un'inquietante e ottusa mancanza di amore in questa brutale crociata indetta dalla gerarchia, che mette in dubbio l'autenticità del messaggio cristiano e rischia di trasformarlo in un fondamentalismo della peggiore specie.

Di questo noi non credenti ci rammarichiamo;in questo, lo ripeto, vediamo un peccato mortale di superbia e di orgoglio, una lacuna d'amore, una ferita profonda di quel messaggio che Gesù lasciò come retaggio ai suoi discepoli.

Mi stupisce che questo messaggio così platealmente tradito venga fatto proprio da cattolici che dicono di esser pervasi dalla fede ancorchè l'abbiano a loro volta tradita nei comportamenti della loro vita privata. L'hanno tradita in nome dell'amore e non saremo certo noi laici a censurarli. Tutt'altro.M non comprendiamo perchè l'amore che li ha ispirati sia da essi stessi negato a tutti gli altri simili a loro. Questo sì, resta incomprensibile a meno di non pensare che la convenienza politica li accechi e getti polvere nei loro occhi.

Così ho ascoltato con stupore l'anatema di Pier Ferdinando Casini contro ogni legge che si occupi delle coppie di fatto e in particolare contro le coppie di fatto omosessuali.Quasi che l'omosessuale fosse un reietto, un individuo residuale, una fonte di male per definizione,un aborto biologico da isolare.E tutt'al più da curare e redimere biologicamente.

E' questo il preteso leader dei moderati e anzi dei liberali moderati?Se non mi trattenesse la tolleranza che è propria molto più dei laici che non dei cattolici ossessionati, pensando a personaggi che fanno della lotta alla convivenza uno slogan per una vergognosa crociata reazionaria direi "libera nos a diabolo".Non è con questo tipo di fedeli che la religione entrerà in contatto con la modernità e arginerà la secolarizzazione. Non è odiando l'amore diverso che si possa diffondere amore, perchè l'amore non sopporta aggettivi come non li sopporta la libertà.L'amore è uno, è un sentimento ineffabile, nasce come e dove nasce e va sempre rispettato.Così come la persona. Avete combattuto per secoli, voi cattolici, contro lo schematismo dei manichei.State dunque attenti a non resuscitarlo nella vostra stessa anima, della quale forse dovreste avere maggior cura."

Eugenio Scalfari

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da "Repubblica" del 10 dicembre 2006

"Poveri cattolici conservatori, terrorizzati dall'idea che qualche timida concessione statale alle coppie irregolari e alle coppie gay(regolarissime,in genere)possa mettere a repentaglio la loro Sacra Famiglia Tradizionale.Devono avere ben poca fiducia nei loro sacramenti,nel loro dio, nel loro amore, nei loro mariti e nelle loro mogli per reagire con tanta piccineria e iracondia al bisogno di legge e di rispetto di chi non è come loro, non vive come loro, non ama come loro.Il rispetto degli altri è sempre direttamente proporzionale alla fiducia in se stessi.Evidentemente non hanno molte certezze sulla propria morale, questi tremebondi tutori della tradizione.Se non odiano gli omosessuali come i giovinastri rapati che ululano contro i "culattoni" inalberando le loro croci celtiche e al riparo delle piazze "liberali" che li ospitano, è solo perchè trovano più socialmente conveniente provare pena, e oggettivo disprezzo. Ma è la loro, non quella dei fascisti,la discriminazione più pesante e più violenta.E' quella dei conformisti spaventati,insicuri dei loro sentimenti, sgomenti di fronte all'eros che scompagina la vita,chiusi a riccio attorno a un disamore che nessun dio vorrebbe mai ospitare nella propria casa, che è senza porte e senza inferriate."

Michele Serra

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Scusate, ma un single non potrebbe sposarsi con se stesso ed avere le agevolazioni di legge? Non ha diritto anche lui alla sua felicità? Perchè deve essere condannato a sentirsi sempre solo? A me queste discriminazioni mi danno su i nervi... :D :D

W il matrimonio dei single!!!

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personalmente apprezzerei molto vivere in in Paese "tollerante" che tuteli i diritti di tutti.

Respirare aria libera da condizionamenti cattolici.

Auspico un futuro progressista in molti ambiti, come la ricerca sulle staminali, l'eutanasia come scelta libera, accettazione di tutte le coppie, a prescindere da religione, nazionalità, e orientamento sessuale.

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Chissà perchè l'influenza della religione si chiama condizionamento e l'influenza del pensiero laico si chiama libertà, progressismo... :roll:

perchè non diciamo che entrambe possono essere violenza o affermazione di "valori" (dipende dal caso specifico o dalla inevitabile compresenza di bene e male in ogni cosa)? Così mi sembrerebbe meno violento che essere di parte...

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diciamo che il pensiero laico non cerca di imporsi su altri in genere, mentre certe forme di pensiero cattolico ci provano costantemente.

e ciò detto quoto Delia

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non avevo dubbi sulla quotatura... :D ( però mi manca un tuo emoticon ... :) )

chi non si impone scagli la prima pietra...

tu non ti imponi? Già il tuo respirare ( come quello di ognuno di noi) è un'imporsi alla vita...al mondo...

secondo me usi due pesi e due misure...l'altro fa quello che tu non fai ...quanto di proiettivo, quanto di "strade" c'è in questo discorso?

E pensare che so che è difficile credere a volte a quello che noi stessi diciamo....sei tu che mi parlavi delle strade...

ma davvero pensi che il pensiero laico non sia una fede, una religione, una filosofia?

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da un punto di vista psicologico il tuo discorso non fa una grinza,aio, ma dal punto di vista sociale, la situazione è la seguente:

io, laico, non imporrei mai a te,cattolico, di abortire, divorziare, fare la fecondazione eterologa, farti staccare il respiratore o le macchine che ti tengono in vita, vivere al di fuori dal sacro vincolo del matrimonio.

per quale motivo tu laico dovresti impormi di sposarmi, restare in vita quando non lo desidero più?impedirmi di abortire, divorziare, scegliere se,come,quando mettere al mondo dei figli?

secondo me il punto è questo

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capisco il tuo punto di vista che è sia psicologico che sociale...però dovresti prendere un pò in considerazione l'ultima domanda che ti ponevo... (ma davvero pensi che il pensiero laico non sia una fede, una religione, una filosofia?)

...sei proprio sicura che il laicismo non imponga alcunchè a chi non la vede come lui?

Parliamone....

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da un punto di vista psicologico il tuo discorso non fa una grinza' date='aio, ma dal punto di vista sociale, la situazione è la seguente:

io, laico, non imporrei mai a te,cattolico, di abortire, divorziare, fare la fecondazione eterologa, farti staccare il respiratore o le macchine che ti tengono in vita, vivere al di fuori dal sacro vincolo del matrimonio.

per quale motivo tu laico dovresti impormi di sposarmi, restare in vita quando non lo desidero più?impedirmi di abortire, divorziare, scegliere se,come,quando mettere al mondo dei figli?

secondo me il punto è questo[/color']

Anche il laicismo è una dottrina, ma politica e sociale, la quale per definizione sancisce e motiva la totale separazione tra stato e chiesa.

Nel mondo occidentale, la fede appare in declino, per cui stati progressisti come la francia e recentemente la spagna, hanno politicamente preso atto di questo e rilevato che la religione non è più percepita come un bisogno tra giovani e meno giovani.

La società quindi non è più condizionata dai dogmi della chiesa e tutti i valori vengono a modificarsi.

Le persone odiano la sofferenza, e cercano strade che l'attutiscano, vedi largo uso di oppiacei per la terapia del dolore, l'eutanasia...!

Si anche i laici sbagliano, e impongono le loro scelte.

Ma personalmente ritengo il loro "sbagliare" umano e per un fine più giusto, in coerenza con i desideri degli individui.

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capisco il tuo punto di vista che è sia psicologico che sociale...però dovresti prendere un pò in considerazione l'ultima domanda che ti ponevo... (ma davvero pensi che il pensiero laico non sia una fede, una religione, una filosofia?)

...sei proprio sicura che il laicismo non imponga alcunchè a chi non la vede come lui?

Parliamone....

non so se sono capace di rispondere alla tua domanda....il pensiero laico è probabilmente una filosofia, io credo nella libertà delle persone di pensare e agire secondo le proprie scelte,ed in tal senso potrebbe trattarsi di una fede.non religione,forse,perchè il pensiero laico non si propone di *convertire* nessuno.

e qui sta il bello.

attento a non confondere laicità con laicismo però. il laicismo è una perversione della laicità, è un "ismo" che di tutti gli ismi ha i difetti(Jung ha scritto una cosa meravigliosa sugli ismi....appena la trovo te la posto!).

un laico no, non impone proprio niente,un laicista forse si

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Un laico non so... ma sono abbastanza certo che uno Stato laico impone

espressamente (o si propone di imporre) il rispetto di alcuni principi di

fondo e di qualche regola, ammettendo espressamente l'uso di metodi

coercitivi. L'arresto, per esempio, o la sanzione.

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Un laico non so... ma sono abbastanza certo che uno Stato laico impone  

espressamente (o si propone di imporre) il rispetto di alcuni principi di  

fondo e di qualche regola, ammettendo espressamente l'uso di metodi  

coercitivi. L'arresto, per esempio, o la sanzione.

ma questo è un altro discorso ste.

stiamo parlando di coppie.

uno stato laico non ti impedisce di sposarti in chiesa, nè di professare la tua religione

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Perfettamente d'accordo con lo stato laico....la religione non dovrebbe minimamente influenzare le scelte politiche.... lo diceva già Dante (religiosissimo) 700 anni fa...se siamo ancora a quel punto mi pare che siamo messi molto male... :roll:

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c'era pure un'altro che diceva "Date a Dio quel che è di Dio e date a Cesare quel che è di Cesare"

A pollicì, e non sta sempre a fa il catastrofista...faccè parlà senza i tuoi 'piteti...

Afferma quello che pensi tu nel merito, non giudicare chi scrive...(vedi regolamento del forum) magari cerca pure di capire un pò meglio cosa uno dice...senza sparare subito a raffica...

prova...che ci riesci anche tu... :wink:

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c'era pure un'altro che diceva "Date a Dio quel che è di Dio e date a Cesare quel che è di Cesare"  

A pollicì, e non sta sempre a fa il catastrofista...faccè parlà senza i tuoi 'piteti...  

Afferma quello che pensi tu nel merito, non giudicare chi scrive...(vedi regolamento del forum) magari cerca pure di capire un pò meglio cosa uno dice...senza sparare subito a raffica...  

prova...che ci riesci anche tu...

Aio mi sa che proietti più tu di una cinepresa.... :roll: dove le hai lette queste offese e questi giudizi? non ho fatto riferimenti a nessuna persone e non ho nemmeno riportato le parole di nessuno... Mi sa che hai letto proprio male... ora mi spieghi cha hai capito.... :wink:

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capisco il tuo punto di vista che è sia psicologico che sociale...però dovresti prendere un pò in considerazione l'ultima domanda che ti ponevo... (ma davvero pensi che il pensiero laico non sia una fede, una religione, una filosofia?)

...sei proprio sicura che il laicismo non imponga alcunchè a chi non la vede come lui?

Parliamone....

Anzitutto bisognerebbe intendersi sul significato di questa abusata e generica parola "laicismo"...che potrebbe comprendere sia le dottrine totalitarie-antireligiose che il moderno concetto di democrazia...altrimenti, di cosa stiamo parlando? :wink:

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Un laico non so... ma sono abbastanza certo che uno Stato laico impone

espressamente (o si propone di imporre) il rispetto di alcuni principi di

fondo e di qualche regola' date=' ammettendo espressamente l'uso di metodi

coercitivi. L'arresto, per esempio, o la sanzione.[/quote']

ma questo è un altro discorso ste.

stiamo parlando di coppie.

uno stato laico non ti impedisce di sposarti in chiesa, nè di professare la tua religione

Beh, mi riallacciavo alla distinzione tra laico e laicista e al dibattito

su imposizioni da una parte o dall'altra (laici e credenti). In realtà

uno stato laico, e in particolare lo "stato di diritto" che ne è la

attuazione pratica, si propone si, di tutelare il diritto a professare la

propria religione e in particolare di sposarsi secondo i suoi riti, ma

impone dei vincoli a tali diritti. Questi vincoli derivano da dei principi

che sono principi laici. In gran parte sono terreno comune con quelli

della maggior parte delle religioni, ma in alcuni punti non lo sono.

Le diatribe sui temi etici come questo, come l'eutanasia, l'inizio della

vita (aborto, fecondazione artificiale ecc) sono molto delicate e aspre

proprio perché sono sul confine tra i principi condivisi e i principi non

condivisi dal laicismo (oppure semplicemente non condivisibili come

principi in quanto particolari di uno o dell'altro culto).

Di fatto, o almeno sulla carta, i laici sono l'establishment e sono in

difesa dei principi laici, mentre le confessioni e gli idealismi vari

(senza accezione negativa sull'"-ismo") sono all'attacco per imporre

i loro. Questo nei cosiddetti "stati di diritto" laici come il nostro...

mentre negli stati teocratici è il viceversa.

Tutti cercano di imporre i propri valori come "principi", sia chi è in

difesa che chi è in attacco.

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Io penso che un qualsiasi ente ecclesiastico possa intromettersi solo quando è in ballo un DOVERE sociale, non quando si parla di DIRITTI ovviamente non vincolanti. Io non accetto che alcuna chiesa possa togliermi un diritto, magari organizzando un referendum! Altra cosa è naturalmente, per chiunque, poter esprimere liberamente la propria opinione. In fondo, la questione non è affatto complicata, almeno in certi casi. L'accettazione di un nuovo DIRITTO resta naturalmente vincolata all'approvazione del parlamento eletto dal popolo.

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quella del laicismo è una conquista storica .

progresso vuol dire proprio conquistare diritti e il laicismo è la conquista da parte del mondo religioso di potersi esprimere liberamente in uno stato laico ed è la conquista di chi non è religioso di poter vivere secondo la propria idea della vita .

in effetti è una conquista di libertà per ognuno .

l' italia è uno stato laico quindi se sei mussulmano puoi esserlo se sei cristano lo stesso se sei ateo va bene uguale..

libertà..

ci sono voluti molti secoli per raggiungere questa libertà ..

e da noi ancora non ha trionfato perchè il vaticano ha un grosso peso politico .

sul laicismo si puo' essere o non essere daccordo ma è un principio fondamentale della nostra società ..

spesso pero' chi non è daccordo e solo perchè non ne ha compreso il significato .

la separazione tra stato e chiesa mi pare solo una conquista il laicismo rappresenta solo la libertà, in uno stato, di avere differenti orientamenti religiosi .. nel rispetto di tutti .

l' alternativa al laicismo mi sembra davvero un vicolo cieco ..una strada impercorribile oggi per uno stato moderno .

immaginare che le leggi debbano essere scritte con il consenso delle autorità religiose mi pare qualcosa di assolutamente inconcepibile.

..

laicismo non vuol dire impedire qualcosa a qualcuno al contrario significa rispettare chi è diverso e chi sente in modo diverso ..

il rispetto per le minoranze e per le diversità mi pare un pilastro della coscienza moderna .

il laicismo è una filosofia certamente non va confuso con l' ateismo .

laico vuol dire solo rispetto e tolleranza .

in uno stato laico convivono tutte le religioni e ognuno è libero di aderire a quella che piu' lo rappresenta.

oppure a nessuna.

in una parola .. libertà...

quella della rivoluzione francese esattamente..

con la lrivoluzione francese la religione ha iniziato a perdere la propria condizione aristocratica e politica ed è diventata fede.

quindi ci si puo' sposare in chiesa o in comune .

bello no poter scegliere..

la scelta è sempre una conquista .

non credo che la destra italiana immagini uno stato non laico .

fini bossi berlusconi casini .. sono tutti ispirati ad un proncipio di libertà e di laicismo .

non è in discussione il laicismo in questo paese.

magari il nostro problema è la presenza dello stato vaticano e l' influenza che quest' ultimo ha nella vita politica italiana ..

spesso ci si dimentica che si tratta di uno stato a se .. con una sua costituzione diversa dalla nostra .. profondamente.

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un medico cattolico non potrebbe mai praticare l' eutanasia ..

ma un medico laico si ...

certo imporre l' eutanasia ad un medico cattolico non sarebbe laico ..

quindi ci sarebbero medici che la praticano e medici che non la praticano per motivi religiosi .

cioè non è mai pensabile in uno stato laico un imposizione contro dei pricipi .

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Perfettamente d'accordo con lo stato laico....la religione non dovrebbe minimamente influenzare le scelte politiche.... lo diceva già Dante (religiosissimo) 700 anni fa...se siamo ancora a quel punto mi pare che siamo messi molto male...  

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aioblu

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Inviato: Mer Dic 13, 2006 19:41    Oggetto:    

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c'era pure un'altro che diceva "Date a Dio quel che è di Dio e date a Cesare quel che è di Cesare"  

A pollicì, e non sta sempre a fa il catastrofista...faccè parlà senza i tuoi 'piteti...  

Afferma quello che pensi tu nel merito, non giudicare chi scrive...(vedi regolamento del forum) magari cerca pure di capire un pò meglio cosa uno dice...senza sparare subito a raffica...  

prova...che ci riesci anche tu...  

 

 

Mi sono riletto e ti ho riletto....

1 Dove è che giudico chi scrive?

2 Che c'entra il regolamento del forum con quanto ho scritto?

3 Che vuol dire "cerca di capire meglio cosa uno dice"?

Io ho solo espresso la mia... non ho fatto riferimento alle parole di nessuno...

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Aio sei un bel provocatore... davvero... complimenti... uno che dice delle cose dopo deve chiarirle... altrimenti è subdolo... credo che la comunicazione è fatta per mettere in chiaro le cose non per fare giochetti sensa senso... vedi per me la categoria peggiore sono i subdoli peggio di tutte... meglio quelli che ti mandano a quel paese senza problemi... forse pensi che la violenza si esprime solo con la fisicità o con le parolacce... invece si esprime pure in modo subdolo.... come hai fatto tu in questo caso... dicendo delle cose e poi arrogandoti il diritto di nemmeno chiarile come fossè la verità assoluta e io che dovrei pensarci capire i miei errori e "illuminarmi"....

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