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Senza emozioni


Icy

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Salve, sono nuova. Mi sono iscritta prevalentemente per porre questa domanda, che non sapevo a chi porre:

premetto che soffro lievemente di depressione, e per questo faccio psicoterapia già da qualche mese con uno psichiatra. Ci vado già da un po', e parlando con lui ho capito una cosa che mi ha lasciata molto perplessa: non provo emozioni. Lo so che detta così sembra una stupidaggine, ma pensandoci mi sono resa conto che effettivamente è così, le uniche emozioni che mi riesce bene di provare sono un po' di allegria quando succede qualcosa che mi diverte, poi solo angoscia e paura. Per il resto non amo, non odio, non sono felice, non provo affetto per le persone che mi stanno vicine, non mi arrabbio ecc.

Diciamo che io so razionalmente che c'è dentro di me una determinata emozione, ma non la "sento". Il mio psichiatra lo chiama un "non essere in contatto con le mie emozioni". Adesso, io ho capito cosa ho, e spero l'abbiate capito anche voi dopo questa spiegazione, la mia domanda è: come faccio a porvi rimedio? Ho provato timidamente a chiederlo al mio psichiatra, che mi ha risposto che per riuscirci devo riuscire a mettere da parte quella parte dentro di me che vuole impedirmi di provare emozioni, peccato che io non abbia la benchè minima idea di come si faccia. Quindi provo a chiederlo a voi: che devo fare?

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o forse non hai ancora trovato lo "stimolo" adatto a scatenarti queste emozioni... :?

a questo posso pensarci io 8) :wink:

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soffro anch'io di depressione. per quanto ne so la depressione porta all'apatia e alla indifferenza nei confronti della vita. ma può andare anche peggio... quindi tu sei fortunata perchè non hai raggiunto il fondo del baratro.

qualche volta le emozioni, i sogni, le speranze sembrano spegnersi, bisogna trovare il modo di rianimarle. tu hai dei sogni? quando le cose vanno male questi restano l'unica vera forza trainante.

scusa, volevi una risposta e io ti faccio una domanda. quello che hai scritto è un po' poco, se ti va di raccontare qualche altra cosa di te posso cercare di aiutarti a trovare la risposta. certo, non sono uno psichiatra. ci sono cose che ancora ti piace fare? lavori, studi? c'è stato qualche evento sgradevole che ti ha fatto perdere le emozioni?

uhm... quante domande.

benvenuta!

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ciao Icy, sai anche io avrei potuto scrivere un post molto simile al tuo...in questi casi nn ci sono veri e propri consigli....io mi limito a raccontarti solo come sto vivendo questo periodo.....anche io credevo di nn avere emozioni...provavo (e provo ancora tutt'ora) noia per tantissime cose...anche parlare cn la gente...nn mi và....anzi certe volte mi da anche fastidio, e mi stanca....sto tentando di superare questa fase...aggrappandomi alle cose che mi danno anche solo un minimo di emozione...e preferisco portare a termine tali cose...per sentirmi realmente realizzato (emotivamente parlando)...tentando una lenta risalita...le cose che faccio sono ad esempio, concentrarmi di + sul lavoro (mi aiuta a nn lavorare troppo col cervello, nn so se sono chiaro), oppure suonare...o ancora scambiare 2 chiacchire qui o in chat...sfogarsi...comunque, e in qualche modo...

Questa è la mia esperienza :)

Ricorda che tutti abbiamo delle emozioni...resta solo a noi riuscire ad esprimerle.

Ciao e in bocca al lupo!!!

:abb

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soffro anch'io di depressione. per quanto ne so la depressione porta all'apatia e alla indifferenza nei confronti della vita. ma può andare anche peggio... quindi tu sei fortunata perchè non hai raggiunto il fondo del baratro.

Ecco, apatia è la parola esatta per descrivermi. Se per fondo del baratro intendi il suicidio io mi ci sono avvicinata, ma questo tanti anni fa, con gli anni la mia condizione è lentamente migliorata, ma mi vedo ancora molto lontana dal vivere serenamente, anche per questo sto ricorrendo alla psicoterapia.

qualche volta le emozioni, i sogni, le speranze sembrano spegnersi, bisogna trovare il modo di rianimarle. tu hai dei sogni? quando le cose vanno male questi restano l'unica vera forza trainante.

Sono una grande sognatrice, ma nel senso negativo del termine, cioè tendo ad isolarmi nel mio mondo piuttosto che affrontare la realtà, infatti sto cercando di smettere. Non ho vere aspirazioni, non ho la più pallida idea di cosa fare della mia vita, ho tante cose che mi piacerebbe (non che voglio) fare ma non ho nessuna voglia di intraprendere un cammino verso di esse.

scusa, volevi una risposta e io ti faccio una domanda. quello che hai scritto è un po' poco, se ti va di raccontare qualche altra cosa di te posso cercare di aiutarti a trovare la risposta. certo, non sono uno psichiatra. ci sono cose che ancora ti piace fare?

Giocare alla PlayStation è l'unica cosa che davvero mi prende, ma non lo faccio più da parecchi mesi, perchè entra in contrasto col fatto che studio e se mi metto a giocare so che non la smetto per ore, quindi alla consolle non mi ci avvicino neppure. Poi guardo alcuni cartoni animati, tipo Dragon Ball e i Simpson, e ogni tanto delle serie televisive tipo Smallville. Per il resto nulla mi stimola.

lavori, studi?

Lavoro a tempo pieno per tre giorni al mese per raccimolare qualche soldino, poi studio ingegneria informatica all'università. Essere impegnata in qualcosa mi aiuta, per cui sono contenta se c'è qualcosa che mi porta a stare fuori di casa, perchè ho notato che quando sto fuori sto molto meglio. Purtroppo ora le lezioni sono finite, devo prepararmi per degli esami, e anche se ho da fare con lo studio il fatto di stare in casa mi deprime abbastanza.

c'è stato qualche evento sgradevole che ti ha fatto perdere le emozioni?

Mi piacerebbe tanto saperlo, ti dico solo che sto così da quando ho memoria.

uhm... quante domande.

benvenuta!

Grazie.

ciao Icy, sai anche io avrei potuto scrivere un post molto simile al tuo...in questi casi nn ci sono veri e propri consigli....io mi limito a raccontarti solo come sto vivendo questo periodo.....anche io credevo di nn avere emozioni...provavo (e provo ancora tutt'ora) noia per tantissime cose...anche parlare cn la gente...nn mi và....anzi certe volte mi da anche fastidio, e mi stanca....sto tentando di superare questa fase...aggrappandomi alle cose che mi danno anche solo un minimo di emozione...e preferisco portare a termine tali cose...per sentirmi realmente realizzato (emotivamente parlando)...tentando una lenta risalita...le cose che faccio sono ad esempio, concentrarmi di + sul lavoro (mi aiuta a nn lavorare troppo col cervello, nn so se sono chiaro), oppure suonare...o ancora scambiare 2 chiacchire qui o in chat...sfogarsi...comunque, e in qualche modo...

Questa è la mia esperienza :)

Salve thewall, anch'io spesso provo noia a parlare con la gente, e spessissimo mi trovo a non sapere proprio cosa dire, a parlare così, senza dire realmente niente, tanto per non rimanere in silenzio, poi anche quando la gente mi chiama non ho voglia di uscire, quando la gente mi si avvicina per parlare, se non sono quelle due persone in croce con cui ho confidenza, tendo ad allontanarle. Mi è chiarissimo il tuo discorso sul "non lavorare troppo col cervello", sto cercando di non farlo anch'io perchè mi sono resa conto che fa malissimo, però è dura, specie quando ci si ritrova chiusi in casa. E cerco anche di portare a termine gli obiettivi che mi prefiggo, ma tanto più sono lunghi tanto più è dura, col passare del tempo divento sempre più cedevole e in genere mollo intorno alla metà dell'opera. Sfogarmi su Internet cerco di non farlo perchè l'ho fatto per molto tempo e mi sono resa conto che è controproducente, perchè spesso ti prende la mano e finisci con l'isolarti lì e col non affrontare la realtà. Infatti in teoria non dovrei essere qui, ma in pratica io sono a un punto morto nella psicoterapia per il motivo detto nel primo post e non so proprio che fare per sbloccarmi.

Ricorda che tutti abbiamo delle emozioni...resta solo a noi riuscire ad esprimerle.

Ciao e in bocca al lupo!!!

:abb

Grazie. Ecco, mi riallaccio a questo per riportare la mia domanda dell'inizio, qualcuno di voi sa come si combatte l'apatia? Ci sono delle cose che, se fatte, possono aiutare a ritrovare il contatto con le proprie emozioni? Cosa cavolo devo fare quando sono lì, seduta, davanti al mio psichiatra, quando mi chiede: "cosa provi in questo momento dentro di te verso di me?", per riuscire a trovare quel contatto con le mie emozioni che il mio psichiatra desidera vedere da parte mia (e che pretende da parte mia)?

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Grazie. Ecco, mi riallaccio a questo per riportare la mia domanda dell'inizio, qualcuno di voi sa come si combatte l'apatia? Ci sono delle cose che, se fatte, possono aiutare a ritrovare il contatto con le proprie emozioni? Cosa cavolo devo fare quando sono lì, seduta, davanti al mio psichiatra, quando mi chiede: "cosa provi in questo momento dentro di te verso di me?", per riuscire a trovare quel contatto con le mie emozioni che il mio psichiatra desidera vedere da parte mia (e che pretende da parte mia)?

ma tu 6 + interessata a stare meglio o a cosa dire al tuo psy?...secondo me (nn sono mai stato sotto psicoanalisi)...ma penso che uno psy nn dovrebbe pretendere a forza delle risposte, anzi dovrebbe riuscire a tirartele fuori cn le parole...o sbaglio..?cmq da quanto ho capito...sembri infastidita dallo stare in casa...com'è casa tua? hai i tuoi spazi? ti va di parlarne?.....

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Grazie. Ecco, mi riallaccio a questo per riportare la mia domanda dell'inizio, qualcuno di voi sa come si combatte l'apatia? Ci sono delle cose che, se fatte, possono aiutare a ritrovare il contatto con le proprie emozioni? Cosa cavolo devo fare quando sono lì, seduta, davanti al mio psichiatra, quando mi chiede: "cosa provi in questo momento dentro di te verso di me?", per riuscire a trovare quel contatto con le mie emozioni che il mio psichiatra desidera vedere da parte mia (e che pretende da parte mia)?

Quando le cose vengono impostate così si finisce per sentirsi "in dovere" di fare i compiti da portare allo psi.

Le emozioni non si può sentirle perchè ce lo ordina il dottore..e nemmeno si può vivere questa difficoltà come un difetto da ovviare con la buona volontà o con la ragione.Forse bisogna iniziare accorgendosi che le emozioni le si allontanano, le si controllano, si teme di mostrarle e si ha paura che ci travolgano.

Tu senz'altro hai delle emozioni verso il tuo psi ..prova a pensarci,prova a vederti come sei nella relazione con lui: disinvolta, aperta, chiusa, diffidente, fiduciosa....e a riportare a lui direttamente le considerazioni che tu fai.

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Grazie. Ecco, mi riallaccio a questo per riportare la mia domanda dell'inizio, qualcuno di voi sa come si combatte l'apatia? Ci sono delle cose che, se fatte, possono aiutare a ritrovare il contatto con le proprie emozioni? Cosa cavolo devo fare quando sono lì, seduta, davanti al mio psichiatra, quando mi chiede: "cosa provi in questo momento dentro di te verso di me?", per riuscire a trovare quel contatto con le mie emozioni che il mio psichiatra desidera vedere da parte mia (e che pretende da parte mia)?

Quando le cose vengono impostate così si finisce per sentirsi "in dovere" di fare i compiti da portare allo psi.

Le emozioni non si può sentirle perchè ce lo ordina il dottore..e nemmeno si può vivere questa difficoltà come un difetto da ovviare con la buona volontà o con la ragione.Forse bisogna iniziare accorgendosi che le emozioni le si allontanano, le si controllano, si teme di mostrarle e si ha paura che ci travolgano.

Tu senz'altro hai delle emozioni verso il tuo psi ..prova a pensarci,prova a vederti come sei nella relazione con lui: disinvolta, aperta, chiusa, diffidente, fiduciosa....e a riportare a lui direttamente le considerazioni che tu fai.

straquoto in pieno!!!

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vuoi venire a fare un giro in moto con me? ti assicuro che a 200 all'ora in impennata è una bella botta di adrenalina!! scherzo.

prima di cadere in depressione mi piaceva andare in moto, mi ha sempre emozionato, fin da bambino. un giorno di questi riprendo.

adesso penserai:"e a me che me frega?" assolutamente niente, è una mia digressione.

spero di non averti già annoiato con le mie domande perchè ne avrei altre: quindi passi molto tempo in casa da sola e non ami molto stare con la gente a meno che non si tratta delle due solite vecchie amiche di sempre?

ti prego di rispondermi anche se sono un ostinato rompi palle.

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  • 1 month later...

Scusate il ritardo ma ho avuto problemi col computer

ma tu 6 + interessata a stare meglio o a cosa dire al tuo psy?...secondo me (nn sono mai stato sotto psicoanalisi)...ma penso che uno psy nn dovrebbe pretendere a forza delle risposte, anzi dovrebbe riuscire a tirartele fuori cn le parole...o sbaglio..?cmq da quanto ho capito...sembri infastidita dallo stare in casa...com'è casa tua? hai i tuoi spazi? ti va di parlarne?.....

A stare meglio... ma per stare meglio devo cercare di seguire la strada che mi indica lo psico, no?

Per quanto riguarda lo star in casa sì, mi infastidisce, perchè so che quando sto in casa finisco quasi sicuramente a letto a non far niente a parte rimuginare. Il mio spazio ce l'ho, è una stanzetta piuttosto piccola (6x2 m o poco più), diciamo che il fatto di avere una stanza piccola un po' mi deprime, perchè non so mai dove mettere la mia roba, infatti è spesso in disordine.

Quando le cose vengono impostate così si finisce per sentirsi "in dovere" di fare i compiti da portare allo psi.  

Le emozioni non si può sentirle perchè ce lo ordina il dottore..e nemmeno si può vivere questa difficoltà come un difetto da ovviare con la buona volontà o con la ragione.Forse bisogna iniziare accorgendosi che le emozioni le si allontanano, le si controllano, si teme di mostrarle e si ha paura che ci travolgano.

Tu senz'altro hai delle emozioni verso il tuo psi ..prova a pensarci,prova a vederti come sei nella relazione con lui: disinvolta, aperta, chiusa, diffidente, fiduciosa....e a riportare a lui direttamente le considerazioni che tu fai.

In effetti è proprio così, io mi sento in dovere di fare qualcosa perchè lo psico me lo chiede. Quello che dici tu lo provo a fare tutto le volte, ma quando lo faccio non sembra sufficiente, lui mi chiede che cosa sento dentro di me verso di lui, io gli rispondo, e lui mi dice che è solo una parola, che non mi vede in contatto con l'emozione di cui parlo, e mi rifà la domanda, tutto d'accapo. E' sempre così. E dopo un po' che non rispondo come vorrebbe lui mi fa il solito discorso che so ormai a memoria sul fatto che dentro di me sento l'esigenza di mettermi in una posizione spenta e senza energia, non reattiva, e mi chiedo che intendo fare, se voglio liberarmene o no.

spero di non averti già annoiato con le mie domande perchè ne avrei altre: quindi passi molto tempo in casa da sola e non ami molto  stare con la gente a meno che non si tratta delle due solite vecchie amiche di sempre?

ti prego di rispondermi anche se sono un ostinato rompi palle.

In effetti no, non amo molto stare con la gente, però amo ancora meno lo stare da sola. Quando sto con qualcuno mi sento in obbligo di comportarmi a una certa maniera, cerco di essere loquace perchè se resto zitta e non dico niente la gente non vorrà stare in mia compagnia. Non parlo con nessuno dei miei problemi, neanche con la mia migliore amica, perchè quelle poche volte che ho provato a farlo ho visto un atteggiamento evasivo tipico di chi ha imbarazzo a trattare certi argomenti. E poi ho paura di essere giudicata negativamente, di essere considerata una "diversa" se dico le cose come stanno. Quindi no... non amo stare con le persone, ma allo stesso tempo non posso farne a meno perchè sola sto peggio. Per questo motivo non allargo facilmente il mio giro ed esco sempre con quell'amica solita e rare volte con altre persone. Per concludere: ultimamente la sera non esco mai, e di giorno ho vari impegni tra università e cosucce che faccio per cercare di riempire la giornata e non chiudermi in casa.

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Salve, sono nuova. Mi sono iscritta prevalentemente per porre questa domanda, che non sapevo a chi porre:

premetto che soffro lievemente di depressione, e per questo faccio psicoterapia già da qualche mese con uno psichiatra. Ci vado già da un po', e parlando con lui ho capito una cosa che mi ha lasciata molto perplessa: non provo emozioni. Lo so che detta così sembra una stupidaggine, ma pensandoci mi sono resa conto che effettivamente è così, le uniche emozioni che mi riesce bene di provare sono un po' di allegria quando succede qualcosa che mi diverte, poi solo angoscia e paura. Per il resto non amo, non odio, non sono felice, non provo affetto per le persone che mi stanno vicine, non mi arrabbio ecc.

Diciamo che io so razionalmente che c'è dentro di me una determinata emozione, ma non la "sento". Il mio psichiatra lo chiama un "non essere in contatto con le mie emozioni". Adesso, io ho capito cosa ho, e spero l'abbiate capito anche voi dopo questa spiegazione, la mia domanda è: come faccio a porvi rimedio? Ho provato timidamente a chiederlo al mio psichiatra, che mi ha risposto che per riuscirci devo riuscire a mettere da parte quella parte dentro di me che vuole impedirmi di provare emozioni, peccato che io non abbia la benchè minima idea di come si faccia. Quindi provo a chiederlo a voi: che devo fare?

ciao Icy, ben venuta ! :LOL:

io sono Chiara :LOL:

anche io sono in psicoterapia, da 1 anno e mezzo !

ti racconto cosa mi è capitato quest'estate:

io 4 anni fa ho avuto un fidanzato in vacanza a cui ho voluto molto bene, lui abita a milano e io a ROMA, siamo rimasti in contatto per 4 anni fino a quando i miei sono partiti per una settimana e io ero sola a ca con mia sorella.

..quale opportunità migliore per rivederci e farlo dormire da me ?

ero entusiasta di tutto, felicissima e in ansia !

la mattina prestissimo è arrivato a ROMA, con una scusa sono uscita di casa e sono andata a prenderlo alla metro.

ecco...

io l'ho visto, ho sentito come un forte rifiuto emozionale, ho parcheggiato il motorino, ero impaurita e quando mi ha abbracciato nn ho provato nulla.. zero.. mi ono spaventata moltissimo... quasi mi irritava la sua presenza dopo poche ore che stavamo insieme..

durante il resto dei giorni che stavamo insieme se ci rivolgevamo parol era per urlare, prenderci a parolacce e bestemmiarli addosso !

non lo sopportavo, quasi lo odiavo !

..da quel giorno che è partito non ci siamo più sentiti, non gli ho fatto gli auguri, nn lo contatto su msn, niente, zero.

la mia terapeuta mi ha detto che invitandolo volevo ritornare al passato e quando quest'ultimo l'ho guardato in faccia l'ho rifiutato !

ci osno stati anche dei giorni avvenire dove io nn sentivo emozioni, non le provavo..

io penso che sia stato per quel salto al passato...

ascoltami Icy, cme ha detto ilaria, non è un compito assegnato dal tuo psichiatra, richiede tempo e lo si fa in due...

pensa che io ancora non lo sò come ne sono uscita fuori ! :shock: :cry:

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Grazie per avermi risposto.

Ma come stai adesso? E il rapporto con il tuo psichiatra?

L'ultima volta che sono andata da lui gli ho parlato delle mie perplessità e gli ho chiesto se velatamente se si poteva cambiare tipo di terapia (adesso non so e uno psicoterapeuta sia specializzato in uno o più tipi di terapia), cmq mi ha fatto capire che secondo lui era meglio continuare con questo sistema. Diciamo che i rapporti sono lievemente tesi da parte mia perchè non capisco come quello che stiamo facendo possa aiutarmi... cioè, lo so che scopo ha... ma è il modo in cui lo facciamo che mi lascia perplessa.

ciao Icy, ben venuta !  :wink:  

io sono Chiara  :LOL:  

anche io sono in psicoterapia, da 1 anno e mezzo !

ti racconto cosa mi è capitato quest'estate:

io 4 anni fa ho avuto un fidanzato in vacanza a cui ho voluto molto bene, lui abita a milano e io a ROMA, siamo rimasti in contatto per 4 anni fino a quando i miei sono partiti per una settimana e io ero sola a ca con mia sorella.

..quale opportunità migliore per rivederci e farlo dormire da me ?

ero entusiasta di tutto, felicissima e in ansia !

la mattina prestissimo è arrivato a ROMA, con una scusa sono uscita di casa e sono andata a prenderlo alla metro.

ecco...  

io l'ho visto, ho sentito come un forte rifiuto emozionale, ho parcheggiato il motorino, ero impaurita e quando mi ha abbracciato nn ho provato nulla.. zero.. mi ono spaventata moltissimo... quasi mi irritava la sua presenza dopo poche ore che stavamo insieme..

durante il resto dei giorni che stavamo insieme se ci rivolgevamo parol era per urlare, prenderci a parolacce e bestemmiarli addosso !

non lo sopportavo, quasi lo odiavo !

..da quel giorno che è partito non ci siamo più sentiti, non gli ho fatto gli auguri, nn lo contatto su msn, niente, zero.

la mia terapeuta mi  ha detto  che invitandolo volevo ritornare al passato e quando quest'ultimo l'ho guardato in faccia l'ho rifiutato !

ci osno stati anche dei giorni avvenire dove io nn sentivo emozioni, non le provavo..

io penso che sia stato per quel salto al passato...

ascoltami Icy, cme ha detto ilaria, non è un compito assegnato dal tuo psichiatra, richiede tempo e lo si fa in due...

pensa che io ancora non  lo sò come ne sono uscita fuori !  :shock:  :wink:

Un anno e mezzo? Come fai a resistere? :shock:

Cmq, tu dici che non è un compito assegnato dallo psichiatra, ma è difficile non percepirlo come tale proprio perchè, durante le sedute, continua a ripetermi sempre la stessa domanda (cosa provi dentro di te verso di me), e dopo un po' che non rispondo riparte con la solita solfa (c'è una parte dentro di te che si mette in una posizione passiva blablabla, hai tutte le capacità per metterla da parte blablabla, che cosa ne vuoi fare di questa parte di te?). Dice che l'unico compito che ha lui è identificare tutti i miei atteggiamenti che nascono dalla parte "autodistruttiva" di me e farmelo rpesente affinchè eviti di farli (praticamente quasi tutti).

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