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Pensi di essere vittima di Mobbing?


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Ciao a tutti,

Sono una nuova iscritta, poichè navigando per un problema di mobbing sul lavoro sono approdata sul vostro sito. Il mio problema si sta verificando sul posto di lavoro. Pur cercando di poter superare tutte le difficoltà giornaliere dovute agli scontri sistematici con la proprietà sono arrivata ad intuire che forse è proprio un comportamente studiato e atto a farmi redigere le mie dimissioni. Io per contro ne sto subendo le conseguenze a livello psichofisico con pressione circolatoria altissima, attacchi di panico, insicurezze inspiegabili, amnesie varie e inspiegabili ed infine dei comportamenti che non riconosco nel mio normale essere. Tengo a precisare che sono una donna di mezz'età con anni di esperienza lavorativa soddifacente alle spalle. E' mai possibile che possa essere ridotta a pensare che io non sono più buona a nulla??

Mi sono rivolta al mio medico di base che mi ha consigliato di ricercare uno psichiatra del lavoro per potergli esporre tutto quanto mi sta accadendo e quindi anche ricevere le cure del caso.

Per il suddetto motivo avrei bisogno di conoscere a chi rivolgermi per assistenza psichiatrica circa quanto mi sta attualmente accadendo sul posto di lavoro nel comprensorio di Firenze.

Ringrazio tutti per l'attenzione gentile ed eventuali risposte a quanto sopra.

frlg

Ciao, ma il tuo medico di base non è stato in grado di darti un'indicazione? Il nome di uno psichiatra, o l'indicazione di

una struttura alla quale rivolgerti? Orpo... sarebbe parte del suo compito, credo! :rolleyes:

Non limitarti a cercare assistenza psichiatrica, eh! Se è davvero mobbing, l'assistenza psichiatrica è un supporto che

può senza dubbio servire, ma sempre tenendo presente che la vera malattia è altrove, non tua, e necessita di cure

di altra natura (legali, gestionali, politiche, eccetera...).

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Il "mobbing" come categoria giuridica secondo me è evanescente. L'"intenzione" del datore del lavoro di allontanare la persona attraverso la pratica del "mobbing" è difficilissima da dimostrare. L'azienda, ahinoi, ha ben altri strumenti per allontanare le persone. In moltissimi casi di fatto la reale "intenzione" di allontanare il lavoratore attraverso vessazioni o demansionamento non c'è, tanto più nelle grandi aziende con diversi livelli organizzativi, dove ciascun livello ha piena autonomia nel gestire le "risorse umane" che gli sono affidate, e l'"azienda", la persona giuridica che detiene il pacchetto azionario, neanche sa che il lavoratore esiste. Non a caso spesso le cause intentate per "mobbing" vengono perse. Gli stessi avvocati dei sindacati tremano quando qualche lavoratore mostra l'intenzione di intentare causa per "mobbing". Sanno che è una causa persa. Piuttosto, conviene ed è giusto intentare una causa per "demansionamento", quando il fatto sussiste. Cioè fare causa quando le mansioni assegnate non corrispondono a quelle del livello contrattuale nel quale si è inseriti, ma sono quelle di un livello inferiore.

In caso di vessazioni secondo me conviene innanzitutto farsi rispettare; poi: esporre lucidamente i fatti al proprio capo in caso di persistenti vessazioni da parte dei colleghi (è suo compito 'istituzionale' risolvere il problema), al capo del proprio capo se è il capo a vessare; e all'ufficio del personale, accompagnati dai propri rappresentanti sindacali, se il problema persiste e non si risolve. Insomma, è questione di far rispettare all'azienda e ai suoi funzionari i suoi doveri e le sue responsabilità nei confronti del lavoratore.

La responsabilità dell'azienda nei cosiddetti casi di "mobbing" può stare nel non favorire condizioni di lavoro serene e di convivenza civile e il rispetto della dignità della persona in una realtà complessa com'è quella lavorativa, dove diversi fattori incidono sulle relazioni tra colleghi, con i superiori e sulle dinamiche di gruppo all'interno dell'azienda. Faccio un esempio. Stabilendo obiettivi e incentivi personali o di gruppo al raggiungimento dell'obiettivo di fatto l'azienda crea un clima di competizione o pressione spesso decisamente "insano", ma difficilmente potrà essere indicata come responsabile dei casi di "mobbing", quando si verificano in questo contesto.

Come categoria psicologica quella del "mobbing" è secondo me superflua (perdonatemi). L'ennesimo neologismo per indicare qualcosa che è sempre esistito e sempre ci sarà fintanto che non si diventa pienamente consapevoli delle dinamiche di gruppo, del proprio ruolo nell'alimentarle, e degli strumenti reali ed efficaci che si hanno a disposizione per sottrarsi a questi "giochi" di cui a volte anche i "mobbizzanti" sono inconsapevoli.

E' chiaro che la persona che si sente "mobbizzata" spesso è "il capro espiatorio" in una dinamica di gruppo "insana". Su di lei si concentra tutta l'aggressività generata dalla pressione implicita che una situazione lavorativa comporta (mancanza di libertà, di autonomia decisionale, misconoscimento delle proprie capacità, stipendio legato ad obiettivi, logica della competizione e del profitto, precarietà del posto di lavoro, etc. etc.).

Però bisogna essere molto accorti e consapevoli nel gestire queste situazioni, evitare di colludere col gioco mettendosi nel ruolo di "vittima", farsi rispettare da colleghi e superiori (certe intemperanze sono intollerabili e vanno fatte rientrare con decisione), far valere i propri diritti previsti dal contratto e giocare il ruolo assegnato nell'organizzazione aziendale a prescindere dall'atteggiamento di colleghi e superiori, così nessuno potrà dire che non si è fatto il proprio lavoro.

Per rispondere alla domanda: mi è capitato diverse volte, non tanto di essere pressata a dare le dimissioni (questo al limite era un sentimento mio, che tra me e me dicevo: "ma chi me lo fa fare di rimanere qui in queste condizioni"), semmai di essere lasciata senza lavoro, trascurata dai piani organizzativi, pressata implicitamente ed esplicitamente da colleghi (maschi) più "aggressivi" di me a mettere da parte le mie idee e proposte, indicata al capo come "persona che non sta facendo il suo lavoro", invitata a fare dagli stessi colleghi "aggressivi" cose che non mi competevano e dequalificanti, veder di fatto misconosciuto persino il piccolo ruolo tecnico assegnatomi dall'organizzazione aziendale ... non so se tutto questo possa chiamarsi "mobbing", certo il sentimento che ha accompagnato queste situazioni è stato molto penoso. Una volta che un collega si è accanito con particolare impegno nei miei confronti, e senza che il nostro comune capo di fatto facesse nulla per fermarlo, non ho dormito per due mesi.

Tutte le volte che si sono verificate queste situazioni, in particolare quelle di 'pressione' a farmi da parte, la situazione si è risolta con una gran strillata che facesse valere le mie ragioni. Mi spiace dirlo, ma è così. Purtroppo alcune persone particolarmente prepotenti sono sensibili solo ad argomenti 'forti', cioè esposti con un tono di voce molto forte. Peccato, credevo di vivere in un mondo civile dove non fosse necessario arrivare a questo.

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Molte Grazie per le vostre gentili risposte. Il mio medico curante mi ha demandato al CUP di zona che mi ha in seguito demandato al CUP interno dell'ospedale di Careggi Firenze dove sono riuscita a prenotare per il prossimo 20/10.

Grazie tantissime per l'esposizione delle vostre esperienze. Sono convinta anch'io che sarà tutto molto difficile a provare. Per quanto al rispetto questo non lo lasciato in secondo ordine perchè è proprio perchè esigo rispetto che la proprietà ha deciso di volermi schiacciare. Il mio problema non è con i colleghi dato che con tutti ho dei buonissimi rapporti bensì con i titolari che hanno una visione estremamente schiavizzante dei loro impiegati.

Nuovamente vi ringrazio e vi auguro tante belle cose, come si dice qui a Firenze!

Saluti,

frlg

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  • 2 weeks later...

Ho subito Mobbing in passato, che affermazione enorme che ho fatto, perchè dico cosi, per il motivo che non mi sono mai rivolta a nessun esperto ne psicologo o altro, però so di aver subito vessazzioni, so di essere stata molto male.

Il punto è che non me ne sono accorta fino a quando non sono "scoppiata", non c'è la facevo più e alla fine mi sono licenziata con l'idea che ero una incapace buona a nulla.

Oggi so che non è cosi che sono brava nel mio lavoro, che sono capace e competente, però accidenti quanto ci sono stata male!

Riporto qui sotto uno stralcio del mio diario dove in parte spiego quello che mi è accaduto:

Dover affrontare un cambiamento radicale come la trasformazione in toto dell’azienda dove lavoravo da sempre con tutti i cambiamenti che questo comporta, potete immaginare lo stress che avevo addosso, a questo dovete aggiungere l’aver subito il mobbing da parte dei miei nuovi datori di lavoro, ma questo è il finale perché all’inizio non avevo capito cosa mi stavano facendo, pensavo che ero io che sbagliavo, ho capito quello che mi hanno fatto solo dopo 2 anni di torture e 6/8 mesi dopo aver lasciato il lavoro, e si mi hanno portato a licenziarmi, io che ero felice quando mi alzavo al mattino per andare in ufficio, che fin da quando aprivo gli occhi mi programmavo la giornata su cosa dovevo fare perché per me era bello, invece loro mi hanno portato a dovermi fermare per strada in macchina al rientro a casa perché non riuscivo a trattenere le lacrime, mi hanno quasi spezzato portandomi a pensare di essere un’incapace idiota buona a nulla li solo per rubare lo stipendio.

Per anni dopo averlo capito tutte le volte che ci pensavo mi mettevo a piangere, ci sono voluti circa 4 anni per uscirne almeno in parte, oggi sto bene so che hanno sbagliato loro e lo superato, riesco a “parlarne” anche se in realtà non lo sa nessuno quello che mi è accaduto, neanche la mia famiglia, mio padre avrebbe fatto uno sproposito non potevo dirglielo.

Ho sbagliato a non chiedere aiuto, lo so, ma la paura è una bestia orrenda, ti fa fare cose impensabili, se non ci sei passata non lo puoi capire.

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  • 3 weeks later...

IO SONO VITTIMA DEL MOBBING STE. IN QUESTO FORUM TUTTI M'INCOLPANO DI QUALCHE COSA

ANCHE PER I LORO QUAI IN FAMIGLIA. MA VEDI TU!!

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IO SONO VITTIMA DEL MOBBING STE. IN QUESTO FORUM TUTTI M'INCOLPANO DI QUALCHE COSA

ANCHE PER I LORO QUAI IN FAMIGLIA. MA VEDI TU!!

Mi dispiace, Tex! Prova a rivolgerti a Martinelli, saprà sicuramente come aiutarti...

lui lo fa di lavoro sul luogo di lavoro... :lazy:

PS: Molti nemici, molto onore...

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Mi dispiace, Tex! Prova a rivolgerti a Martinelli, saprà sicuramente come aiutarti...

lui lo fa di lavoro sul luogo di lavoro... :lazy:

PS: Molti nemici, molto onore...

Scusa scusa non ricordo,chi diceva :Molti nemici,molto onore......

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Scusa scusa non ricordo,chi diceva :Molti nemici,molto onore......

Lo diceva un idiota, ma anche gli idioti ogni tanto dicono qualcosa di sensato :lazy:

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Mi dispiace, Tex! Prova a rivolgerti a Martinelli, saprà sicuramente come aiutarti...

lui lo fa di lavoro sul luogo di lavoro... :huh:

caspita ste' ma sei un ig-nobile!!

PS: Molti nemici, molto onore...

mozart e dalla porta diceva

molto onor poco contante.

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Mi dispiace, Tex! Prova a rivolgerti a Martinelli, saprà sicuramente come aiutarti...

lui lo fa di lavoro sul luogo di lavoro... :huh:

caspita ste' ma sei un ig-nobile!!

PS: Molti nemici, molto onore...

mozart e dalla porta diceva

molto onor poco contante.

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mozart e dalla porta diceva

molto onor poco contante.

Già... :huh:

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  • 5 months later...

Ciao a tutti, navigando in internet cercandoo il vero significato della parola mobbing mi sono imbattuto in questo forum, e ho deciso di raccontarvi la mia storia.

Da 5 anni oramai sono dipendente di un'azienda nel settore vendita automobili. Ho sempre portato a casa ottimi risultati , anche tra i primi per quanto riguarda obiettivi raggiungi.

l'anno scorso mi viene fatta una proposta interessante da un altro concessionario, prima di accettare ne ho parlato con i miei capi, perchè allora stavo veramente bene dov'ero e volevo vedere se si poteva giungere ad un accordo.

Mi vengono fatte promesse interessantissime riguardo al mio futuro e alla mia carriera lavorativa (ma dove vai......resta qui, presto per te ci saranno responsabilità, farai carriera......etc etc)

Decido di non accettare l'offerta dell'altro concessionario, 3 mesi dopo, dato che il mio collega ed io eravamo anche ottimi amici, decidono di separarci, perchè secondo loro non andava bene questo rapporto di amicizia.

Vengo spostato in una filiale e da li ho iniziato non solo a demoralizzarmi ma anche a vendere meno.

Premetto che da contratto sono pagato 8 ore al giorno per 5 giorni la settimana, anche se dal momento dell'assunzione ho sempre fatto 9 ore e 1/2 al giorno per 6 giorni la settimana e gli straordinari non sono mai stati retribuiti.

Il titolare ha sempre giustificato tutto questo dicendo che ci dava l'auto aziendale come benefit (talmente mi piaceva il lavoro che avevo mandato giu anche questo).

Ad un certo punto, un bel giorno, mentre ero in ferie, vengo chiamato al cellulare da uno dei responsabili che mi diceva che dalla sera stessa avrei dovuto lasciare la macchina aziendale. Era dicembre e i 3 giorni successivi sono dovuto andare a lavoro a piedi.......

Non appena sono riuscito a comprarmi una macchina, sono andato dai capi dicendo che data la loro decisione io iniziavo a lavorare per le ore che ero pagato, ovvero 8 ore al giorno per 5 giorni lavorativi e che se avessero voluto che facessi degli straordinari avrebbero dovuto pagarmeli.

Sono stato l'unico ad avere questo coraggio, ed ora capisco perchè.

Da quel giorno ho iniziato ad essere un bersaglio e fra le tante angherie voglio raccontarvi quest'ultima, accaduta non più di 2 settimane fa.

Passeggiavo in salone aspettando che arrivassero dei clienti. Il titolare era anche lui li che parlava con un mio collega.

Mi viene vicino e mi dice :" vai pure al tuo posto! stai lontano dai loro uffici e lasciali lavorare" , risposi che non ero obbligato a starmene seduto e che in quel momento preferivo stare in piedi........ora arriviamo al punto saliente...

Lui mi guarda, mi si avvicina a meno di un centimetro dalla faccia e portandosi il pugno chiuso sotto il naso, digrignando i denti, mi dice : "Ti darei un pugno sul naso che ti rovinerei", attonito io chiedo "COSA??" e lui ripete " ti darei un pugno sul naso che ti rovinere, e poi sai che soddisfazione? Poi mi farei una bella pippata di coca" (il tutto davanti a 2 miei colleghi che assistevano alla scena).

Lo guardai e gli dissi di levarsi la soddifazione, di tirarmi il pugno, ma lui rispose che il problema è che poi avrebbe dovuto pagarmi.

Ecco, scusate se sono stato lungo. Questo è il MOSTRO per il quale lavoro.

Quel pomeriggio sono stato tutto il tempo con l'adrenalina che scorreva nelle vene, con tanta voglia di rispondere a quelle provocazioni, ma sono riuscito a trattenermi.

Mi sta rovinando la vita, e da qualche giorno inizio a sentirlo anche a livello fisico e mentale.

Ha fatto in modo che sul lavoro fossi "emarginato" facendo capire agli altri colleghi che non dovevano parlare con me più di tanto.

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Ciao Nash, riconosco diversi schemi nel tuo racconto...

Posso chiederti come ti stai muovendo?

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Ciao Nash, riconosco diversi schemi nel tuo racconto...

Posso chiederti come ti stai muovendo?

Ciao Ste, che tra l'altro ti chiami come me :)

In primis mi sono rivolto ai sindacati, che hanno stimato quanto non mi è stato pagato di interessi fino ad ora.

Dal 10/2004, periodo di assunzione non mi sono stati pagati 19.500,00 € di straordinari.

Dopo diche sono andaato dal capo del personale dandogli un out out. O si cercava un compromesso per una buona uscita o gli avrei fatto causa. Non si sono spaventati più di tanto sembra. Cosi pochi giorni fa' ho chiamato il sindacato dicendogli di procedere.

Nel frattempo lunedi ho un appuntamento con uno psichiatra. Anche se ho un ottima famiglia, una ragazza stupenda e degli amici fantastici attorno, non voglio assillarli, ho bisogno di sfogarmi con qualcuno.

Ora staremo a vedere....

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Confidi di conservare il tuo lavoro lì o sei già nell'ordine di idee di cambiare?

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sono gia nell'ordine di cambiare, purtroppo non sarà possibile mantenerlo, a livello morale intendo, dato che a livello pratico non gli è possibile licenziarmi.

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se hai consigli di qualsiasi sorta sono pronto ad ascoltare.

Molti fuori dall'azienda mi ammirano per quello che ho avuto il coraggio di fare, anche se devo ammettere non è facile.

Ma dato che ancora non ho ne famiglia e ne figli, se devo mandare giu dei bocconi amari lo farò proprio quando sarà indispensabile.

Non sopporto le ingiustizie.

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No, nessun consiglio... non credo di essere la persona più indicata: ho passato una cosa simile e

non ne sono ancora uscito anche se sono anni che sono ai margini del mondo del lavoro, ormai.

Anche io ero apprezzato e lo sono tutt'ora, ma non mi è servito a molto, se non a peggiorare le cose.

Raccogliere apprezzamenti è quasi come provocare la gente, di questi tempi. Non mi sorprenderebbe

se tra le motivazioni del tuo capo ci fossero un po' di invidia, ed il timore che tu gli faccia le scarpe.

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Ripensandoci, Nash... è vero che non sono indicato io a dare consigli... posso parlare della cosa con

una certa cognizione di causa, ma è diverso dall'essere in grado di dare consigli. Però posso girartene

un po' di quelli che ho raccolto in questi anni. Nessun consiglio è risolutore di per sè, il fenomeno è

molto complesso e può risolversi magicamente in tempi brevi (ad esempio se trovi una porta aperta),

oppure durare anni (ma mai mollare!!!). Ciò non significa però che i consigli raccolti non siano validi:

vanno valutati adattandoli al caso tuo, a te stesso e ai tuoi obiettivi, le tue risorse eccetera.

Ne trovi diversi in questi topic (in particolare se segui i link). Ti segnalo ad esempio questo articolo, che

avevo già segnalato in precedenza da qualche parte: http://www.7magazine.it/new.asp?id=1307

ed in particolare il consiglio di chiusura, che riporto qui:

Infine, se mi permetti, vorrei dare un consiglio a chi sta vivendo in questo momento una simile situazione:

anche nel dubbio scrivete tutto quello che vi sta succedendo e magari lasciate una copia del vostro diario o

memoriale in un cassetto della vostra scrivania. Se vi trovate sotto mobbing, magari qualcuno “casualmente”

aprirà quel cassetto e vedrà che state registrando tutto: nulla spaventa di più i mobber del pericolo di essere

scoperti e additati a tutti.

Mi piace perché aiuta dal punto di vista psicologico. Se fatto bene e con correttezza (meno facile di ciò che

può sembrare), mal che vada uno si può portare dietro la soddisfazione di aver contribuito a bonificare o ad

affondare una barchetta appestata (la scelta tra la bonifica e l'andare a fondo non è a carico suo ma di chi

rimane a bordo!).

E' un po' come lasciarsi alle spalle un po' di zavorra, senza doversi sforzare di dimenticare, che non è mai

un'operazione agevole e non sempre del tutto sana.

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  • 1 month later...
Importante è non avere paura di rivolgersi anche ai Sindacati.

La prima segnalazione presso un Sindacato, a mio giudizio è molto importante.

Ai sindacati? Guarda io mi sono rivolto a loro e quallo di zona sai cosa mi ha detto ?

Premetto che sono anche tesserato al sindacato.

"la tua azienda ha dei giri che neanche ci immaginiamo poi il problema è che sei solo tu che hai questo problema,se ci fossero altre persone nella tua situazione potremmo fare qualcosa ma così non è possibile.

Allora mi sono rivolto alla sede provinciale e loro " ti devi rivolgere alla tua sede di zona" e quando gli dissi la risposta che mi avevano fornito mi disse " e io che ci posso fare?". Allora alla luce di questi fatti penso che sia ovvio che il sindacato di categoria ha paura a mettersi contro l'azienda. L'avvocato che ho per le mani e del del sindacato ma lo pago io . Quando andai a fare la visita a per lo stess occupazionale,trovai una persona tralaltro anche RSU dell'azienda che la mobbizzava che mi diede il numero di telefono del sindacato di categoria della città in cui abitava.Gli telefonai e gli spiegai che eero associato regolarmente con addebito in busta paga,che il sindacato di zona non voleva fornirmi nel il supporto legale ne quello sindacale perchè ero da solo,che l'avvocato lo stavo pagando io perchè il supporto sindacale per esso mi era stato negato. Lui mi disse " Paolo è molto strano perchè tutte le vertenze che abbiamo e che sto seguente anche io sono tutte individuali."

Non c'è da escludere che tra i motivi ci possa essere anche quello dell'aderenza politica a cui sono soggetti il datore di lavoro e il sincato.Ambedue rossi ? .

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"la tua azienda ha dei giri che neanche ci immaginiamo poi il problema è che sei solo tu che hai questo problema,se ci fossero altre persone nella tua situazione potremmo fare qualcosa ma così non è possibile.

Son capace anche io di fare il sindacalista, così...

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Son capace anche io di fare il sindacalista, così...

Secondo me quà non è un problema di caoacità ma di volontà.

Lo conferma il fatto che anche la sede provinciale se ne lava le mani.

Sono quelle cose ti ti fanno venire forti dubbi su questo tipo di istituzioni e con loro, anche le altre.Tribunali compresi.

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Secondo me quà non è un problema di caoacità ma di volontà.

Lo conferma il fatto che anche la sede provinciale se ne lava le mani.

Sono quelle cose ti ti fanno venire forti dubbi su questo tipo di istituzioni e con loro, anche le altre.Tribunali compresi.

Le istituzioni sono un male necessario, l'alternativa è una giungla o una società di clan. Però è chiaro che se nel momento in cui

c'è bisogno della tutela che sulla carta garantiscono, ci si ritrova di fronte a un muro d'omertà, è peggio che se non ci fossero...

Senza incudine, le martellate fanno meno male!

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Ma appunto. Questo è il problema . Alla fine davanti alla legge vince o chi ha più soldi o chi ha avuto la fortuna di trovarsi con degli strumenti affidabili ( sindacato,avvocati,specialisti vari senza escludere ovviamente chi decide cioè il giudice).

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