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Psicoterapia breve strategica


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Salve a tutti,

è un po' che non posto sul forum. Cmq da maggio ho intrapreso una psicoretapia breve strategica. Ho ottenuto dei buoni risultati, ma volevo cmq sapere se seconod voi sia una psicoterapia che può portare alla guarigione definitiva del paziente.

Grazie.

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se posso essere curiosa...in che consiste questa ' psicoretapia breve strategica'?! :wink:

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Ciao, se posso fare una domanda anche io, cosa intendi per

guarigione "definitiva"?

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mi pare strano che non sappiate cosa sia....:| Cmq sarebbe, a quanto ho capito, una variante della psicoterapia cognitivo comportamentale.

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  • 4 weeks later...
mi pare strano che non sappiate cosa sia....:| Cmq sarebbe, a quanto ho capito, una variante della psicoterapia cognitivo comportamentale.

beh, precisiamo...

anche se ha delle somilianze con la cognitivo-comportamentale se ne differenzia sostanzialmente...

detto in poche parole, il concetto base e' che ci sono delle risposte non funzionali (le tentate soluzioni) che tendiamo a ripetere per determinate problematiche... cosi' creando una sorta di circolo vizioso che si autoalimenta.

per rompere il circolo serve un intervento che provenga dall'esterno di tale sistema perche' le leggi interne (volenti o nolenti) tendono all'omeostasi...

rispetto all'approccio cognitivo si nota subito come il cambiamento venga proposto prima a livello emozionale-esperenziale, e successivamente a livello cognitivo (un po come gli stadi di Piaget...)

per quanto concerne la "definitivita'" della terapia, i dati forniti dai followup sono molto confortanti... specialmente perche' attualmente si da molta importanza alla fase di consolidamento dei risultati ottenuti dal paziente.

dr.B

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  • 1 year later...
Salve a tutti,

è un po' che non posto sul forum. Cmq da maggio ho intrapreso una psicoretapia breve strategica. Ho ottenuto dei buoni risultati, ma volevo cmq sapere se seconod voi sia una psicoterapia che può portare alla guarigione definitiva del paziente.

Grazie.

Sì. Peccato che nessuno possa sapere quale sia PER LUI. Occorre provarle tutte, fino a che non trovi quella giusta. Dopo 16 anni ancora ci sto provando. Per fortuna che siamo eterni. Per la prossima incarnazione mi auguro di nascere per lo meno in Germania. Qui in Italia di bravi analisti non se ne trovano. Molti avrebbero bisogno di uno psicologo. Alcuni scoppiano a piangere all'improvviso. Altri vogliono essere pagati in anticipo. Altri ancora si addormentano fissando un punto sul muro. Strana gente, gli analisti. :;):

P.S. La guarigione definitiva è la morte. Almeno fino a che non ti reincarni...

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Sì. Peccato che nessuno possa sapere quale sia PER LUI. Occorre provarle tutte, fino a che non trovi quella giusta. Dopo 16 anni ancora ci sto provando. Per fortuna che siamo eterni. Per la prossima incarnazione mi auguro di nascere per lo meno in Germania. Qui in Italia di bravi analisti non se ne trovano. Molti avrebbero bisogno di uno psicologo. Alcuni scoppiano a piangere all'improvviso. Altri vogliono essere pagati in anticipo. Altri ancora si addormentano fissando un punto sul muro. Strana gente, gli analisti. :;):

P.S. La guarigione definitiva è la morte. Almeno fino a che non ti reincarni...

Secondo me la qualità degli analisti va di pari passo con la qualità della cultura riguardo lo sviluppo dell'intelligenza emotiva, qui in Italia è arretrata rispetto che in altri paesi, da quello che vedo in giro (in tv spuntano da ogni parte psicologi da avanspettacolo) qualcosa se sta muovendo, chissa magari te basta solo una reincarnata per trovare un analista con i controcojoni...facciamone due così stiamo sicuri :(:

P.s.: io per non sbagliare mi sono rivolto direttamente alla fonte (la facolta di psicologia della Sapienza) e mi sono capato uno degli assistenti più bravi alla cattedra di psicofisiologia. Lui non fissa punti punti sul muro e non si addormenta, mi fa addirittura pagare alla fine della seduta (qualche volta ho anche rateizzato).

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Ciao, se posso fare una domanda anche io, cosa intendi per

guarigione "definitiva"?

ecco la domanda esatta, mi accodo a ste, non quotandolo per evitare di contaminarlo....

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ecco la domanda esatta, mi accodo a ste, non quotandolo per evitare di contaminarlo....

Diceva un tale che la vita stessa è una lunga malattia dalla quale ci GUARISCE la morte. :Yawn:

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  • 3 months later...

Non amo criticare ciò che non conosco bene, mi limito quindi ad esporre una breve riflessione.

Poiché sintomi, elementi di disagio e aree della vita in cui siamo disfunzionali (lavoro, coppia, rapporto con genitori o figli, fobie ... ) sono espressioni dell'intera nostra personalità nel suo incontro (o scontro) con la realtà, ho l'impressione che lo sfondo biografico e psicologico dal quale il singolo elemento disfunzionale emerge resti quasi del tutto inesplorato da questa tipologia d'intervento. Per questo motivo, il rischio è che il nostro disagio non incontri quella restituzione di senso più globale e profonda che sarebbe necessaria per superare in maniera sostanziale il nostro impasse. In qualche modo, mi pare che la visione della psicologia umana che si propone sia quella di una sommatoria di elementi separabili secondo la quale curando il pezzo disfunzionale, gli altri pezzetti, che invece funzionano, riprenderebbero a lavorare correttamente. Il terapeuta sarebbe un pò come un meccanico che smonta il carburatore lo pulisce, e reinserendolo correttamente, fa ripartire l'auto oppure un elettrauto che, cambiando un fusibile, restaura l'intero apparato elettrico.

La mia opinione è che il sintomo o la disfunzione comportamentale non siano frutto di una "cellula" della mente impazzita, ma il risultato di uno scarto esistenziale che investe l'intera biografia e personalità del soggetto. L'intervento dovrebbe rispettare, dunque, la complessità dell'essere umano si siede davanti ad un terapeuta.

Esprimo poi perplessità su questi studi di follow up perché seppure il sintomo non riprende, rimanendo sostanzialmente invariato lo sfondo psicologico da cui esso è emerso, il disagio si limiterà ad assumere altre forme che non verranno considerate delle ricadute in quanto sostanzialmente diverse. La realtà è, a mio avviso, che questa "assenza del sintomo" o diversità del disagio sussista unicamente su un piano fenomenologico.

Scusate se mi sono dilungato, aspetto le vostre controcritiche.

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La terapia breve strategica più che con la cognitivo comportamentale ha strette parentele con la terapia sistemico relazionale o terapia della famiglia, sempre più in voga anche qui in italia. I risultati più confortanti provengono dagli studi sui disturbi d'ansia, specialmente panico e fobie. Anche se viene utilizzata in altri ambiti.

Si tratta di cicli di 10/15 incontri in cui si mira alla risoluzione del sintomo, ma i terapeuti sistemici sostengono non essere una terapia solamente sintomatica. Su questo punto c'è una grande discussione in ambito scientifico decisamente lontana dal conoscere la parola fine.

Si può dire che la terapia breve strategica è una terapia focalizzata sul disturbo che porta il paziente. Interpretazionismo e approfondimenti del vissuto storico del paziente ed emotivo sono lasiati ampiamente ai margini se non trascurati in quanto considerati di poco conto.

Per quanto non sia un sostenitore di questo approccio confesso che se applicato ad hoc i risultati sono impressionanti. Ho altri scetticismmi su tipologie di pazienti che non portano in terapia un disturbo specifico, specialmente se non riguarda la sfera dell'ansia.

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  • 2 years later...

salve a tutti, a distanza di quasi tre anni vi va di riprendere questo argomento?

se è rimasto confinato in fondo magari non molti sono interessati a ciò, ma magari nel frattempo c'è qualcuno che può avere ulteriori informazioni per proseguire la valutazione di questa metodica.

salut.

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mi sa che io avrei bisogno di questo...credo che vada ad agire sui meccanismi d'azione della persona rispetto alla realtà, da questo attiva il cambiamento

e non credo risolva solo i sintomi, zero dipendenza dal terapeuta, zero pasticci affettivi, lavoro mirato e responsabile...soldi veramente spesi bene, prima o poi mi farò un regalo così

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ah no, senti, ci combina sempre il transfert!

Io l'ho provata, anvedi il damerino tutto vestito che fa finta di ipnotizzarti!

Che regalo e regalo!

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Prima si accetta lo psicologo, e poi quel che fa.

Te puoi andare pure dal mago zurlì, ma se ti pare un cretino, non funzionerà un bel nulla!

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Poi dopo l'esperienza, vai dall'analista che ti dtrà che sei una stronxa coi ragazzi, come è successo a me, e che sei castrante e li tratti da cretini :icon_surprised:

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