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chiedo un consiglio....


kris1

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Sono una mamma, sono una nonna...

La mia vita è stata costellata di doveri, pesanti problematiche, responsabilità. Mi sono sposata giovanissima.Ho cresciuto 4 figli, lavorando contemporaneamente fuori casa, con lo scarso apporto di un marito che mi ha sempre accollato ogni responsabilità, forse mai cresciuto.

Ho 60 anni; lavoro ancora, per necessità: ho ancora un figlio "da sistemare", impegnato negli studi. E il mio lavoro è pesante, (soprattutto mentalmente) , di grande responsabilità e mi impegna persino il sabato.

Devo, altresì occuparmi di un nipotino adolescente autistico, con problemi di schizofrenia, che lo portano ad essere violento ed a compiere azioni sconsiderate per se stesso e per gli altri. Ha sprazzi di aggressività che mi spaventano e va tenuto costantemente a bada, come un bimbo di due anni perchè tende a fuggire dal controllo..

I genitori, per avere un po' di pace (fine settimana) me lo affidano alcune ore ed il peso ricade unicamente su di me come un macigno, oltre al senso di responsabilità estremo. Mi sento distrutta, braccata.

Comprendo che anche loro hanno il santo diritto di andare a mangiare una pizza, a passare una serata con amici; ma io non gliela faccio più! Il mio piccolissimo spazio di fine settimana (lavoro mezza giornata il sabato) che vorrei dedicare al mio riposo mentale e fisico, di cui ho estremo bisogno, occupandomi anche delle faccende tralasciate durante la settimana, mi viene scippato.

Non me la sento di rifiutare il mio aiuto, sono una mamma e pertanto, antepongo (come ho sempre fatto) le esigenze dei figli alle mie, ma davvero sono molto provata, sono stanca davvero.

Inoltre, fungo da baby sitter telefonica, il bimbo mi viene affidato per intrattenimento, in qualsiasi momento della giornata (al bisogno) anche mentre sono al lavoro, a cena o in situazioni empiriche. Questo bimbo mi cerca continuamente ed io mi sento dentro una trappola....

Ditemi una parola qualsiasi, un consiglio, quello che volete.

Grazie

Cristina

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Ciao, è veramente degna di rispetto la tua situazione e molto difficile.

L'unica cosa che mi sento di consigliarti è di riunire i punti fermi della tua famiglia e spiegare con calma la situazione facendo continuamente presente il fatto che tu per loro hai dato e desideri ancora dare la tua vita però hai bisogno di un pò di spazio in piu'.

In questo modo rischi solo una crisi nervosa fai attenzione!

In bocca al lupo. Stive :!:

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non penso che a parlarne cambierà qualcosa.

Anche se mi verrebbe da dare lo stesso consiglio di Steve22, ti direi di prendere in considerazione la possibilità di essere considerata un'ingrata.

Altra amara considerazione: nel momento in cui la coppia fa un figlio...non dovrebbe contare su un appoggio esterno, se non in casi eccezionali.invece ancora una volta nella vita, c'è mammà che garantisce il weekend di vacanza per la coppia afflitta da un figlio...e non sto parlando solo di figli problematici, ma di figli in genere.

Il loro comportamento nei tuoi confronti non è giusto, per me. Dovrebbero capire che di una nonna (o di un nonno) NON SI DEVE abusare, il loro compito l'hanno fatto, ora tocca a loro.

Sono stata dura...e non credo proprio di averti confortato...ma la penso così...

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GRAZIE carissimi per le vostre risposte, è sempre un sollievo potersi relazionare con qualcuno.

Non credo che si possa parlare di durezza, ma di realismo. Naturalmente ho omesso molti paricolari relativi alle pesanti problematiche derivanti dall'accudimento di un ragazzo con handicap.

Dal di fuori, non si renderà mai concretamente l'idea di quanto sia stressante, paralizzante.

Trattandosi di una persona tanto amata e così vicina, la cosa è ancor più destabilizzante perchè ti si ingenera un senso di colpa, mescalato a tanti sentimenti contraddittori...

Confido soltanto nel loro senso umanitario (se così posso definirlo)affinchè comprendano che al di là di un certo punto non gliela posso fare, a livelli sia fisici che psichici.

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No, non volevo essere insensibile verso il bambino...so solo da lontano cosa vuol dire avere un cucciolo con handicap...

...ed è bello che il bimbo ti cerchi...vuol dire che ha un buon rapporto con te...no?

Ti abbraccio virtualmente e ti auguro davvero di avere riconosciuto qualche momento per te, senza colpevolizzazioni...tutti abbiamo bisogno dei nostri-anche piccoli-spazi...è questione di sopravvivenza personale, quasi...come dire...di igiene mentale (brutta espressione) non è tanto giusto che ci debba sentire in colpa...

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Devo, altresì occuparmi di un nipotino adolescente autistico, con problemi di schizofrenia, che lo portano ad essere violento ed a compiere azioni sconsiderate  per se stesso e per gli altri. Ha sprazzi di aggressività che mi spaventano e va tenuto costantemente a bada, come un bimbo di due anni perchè tende a fuggire dal controllo..

I genitori, per avere un po' di pace (fine settimana) me lo affidano alcune ore ed il peso ricade unicamente su di me come un macigno, oltre al senso di responsabilità estremo. Mi sento distrutta, braccata.

Comprendo che anche loro hanno il santo diritto di andare a mangiare una pizza, a passare una serata con amici; ma io non gliela faccio più! Il mio piccolissimo spazio di fine settimana (lavoro mezza giornata il sabato) che vorrei dedicare al mio riposo mentale e fisico, di cui ho estremo bisogno, occupandomi anche delle faccende tralasciate durante la settimana, mi viene scippato.

Cristina

Sei una donna di cuore. Però non capisco perchè i genitori hanno dei diritti e tu no. Pensi che sia più importante che loro vadano a divertirsi invece che accudire al proprio figlio?

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Avere un ragazzo con tale handicap è terribilmente faticoso e stressante: capisco i genitori che cercano di trovare sollievo a tale condizione, ma non è giusto che sistematicamente lo affidino a te, tenuto anche conto,che con l'adolescenza i problemi si aggravano sempre più.

Esistono dei centri che si prendono cura di tali ragazzi,riuscendo spesso a migliorare le loro condizioni....potrebbero affidarlo periodicamente a tali centri, ne trarreste beneficio tutti.

Ce ne sono vicino a voi?

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scusa kris, mi sbaglio o sei tu quella che una volta mettesti un post

" in quale posto romantico mi porteresti e perche' "?

io ti risposi e ti dissi che ti avrei portato ad aruba . adesso leggo che hai 60 anni, nn ho niente contro quelli della tua eta' ma io credevo che ne avevi 30-35 al massimo. si infiammarono le meningi a scrivere e pensare

a tutte le cose belle che scrissi, infatti yy (un vecchio utente) si complimento' com me per aver scritto una cosa del genere!!!

ma vedi tu!!!! :wink::LOL:

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Sono una mamma, sono una nonna...

La mia vita è stata costellata di doveri, pesanti problematiche, responsabilità. Mi sono sposata giovanissima.Ho cresciuto 4 figli, lavorando contemporaneamente fuori casa, con lo scarso apporto di un marito che mi ha sempre accollato ogni responsabilità, forse mai cresciuto.

Ho 60 anni; lavoro ancora, per necessità: ho ancora un figlio "da sistemare", impegnato negli studi. E il mio lavoro è pesante, (soprattutto mentalmente) , di grande responsabilità e mi impegna persino il sabato.

Devo, altresì occuparmi di un nipotino adolescente autistico, con problemi di schizofrenia, che lo portano ad essere violento ed a compiere azioni sconsiderate  per se stesso e per gli altri. Ha sprazzi di aggressività che mi spaventano e va tenuto costantemente a bada, come un bimbo di due anni perchè tende a fuggire dal controllo..Ciao Cristina... Intanto complimenti davvero per tutto ciò che sei riuscita e riesci a fare. Ti parla una persona che ha un senso del dovere e di responsabilità marcati e abbastanza evidenti. Tra l' altro in ogni cosa che faccio ci metto attenzione, precisione,ordine e organizzazione. In casa mia non manca mai niente... la spesa sempre fatta, tutto sempre pronto lavato e stirato, la casa in ordine sempre pulita, il cucinare, i piatti sempre lavati, bollette, affitto pagati ecc. Sono così anche nel lavoro e nello studio (credimi... senza ossessioni... con naturalezza). Non ho figli (una disgrazia me l' ha portato via poco più di dieci anni fa). Ho due cani ( i miei "bimbi speciali") che anche se non sono bambini ti danno un impegno notevole. Loro, a differenza dei bambini che crescono e si rendono autonomi, hanno sempre bisogno del padrone fino a che restano in vita. Ti aspettano per mangiare, per uscire, devono essere pettinati, puliti, curati, "educati", coccolati, amati. Ho 5 nipoti (sono una zia) tra i quali uno purtroppo, per motivi di lontananza e di tempo, vedo poco... una che ho in qualche modo cresciuto, ora ha 26 anni e vive con il suo ragazzo a due passi da casa mia... una piccolissima che sta sempre con i genitori mentre la sorella di 12 anni e un nipote di 14 anni da quando sono piccoli vengono spessissimo da me. Quasi tutti i sabati e le domeniche (che sono i miei giorni un pò più tranquilli) sono a cena da me. Con loro parlo di tantissime cose: la scuola, i professori, i compagni, gli amici, il "loro mondo", le loro paure, insicurezze... loro vogliono risposte, attenzione, comprensione, affetto, sicurezza, amore e io cerco di trasmettere loro qualcosa di sano, costruttivo naturalmente evitando di "scontrarmi" con certi atteggiamenti educativi dei loro genitori (non sempre è facile ma confido nel mio rapporto speciale con loro e spesso si notano i buoni risultati). Capisco che accudire un bambino con i problemi di tuo nipote non è di certo la stessa cosa. Ho una zia che ha lo stesso problema... anzi peggio!!..Lei ha dovuto adottare il nipote perchè la madre l' ha rifiutato e se ne è andata, il padre (suo figlio) l' ha "abbandonato" anche lui e l' ha lasciato a lei (lo va solo a trovare...ora è grande).Comunque, ti ho raccontato tuto questo non di certo per mettermi in mostra o farmi "ammirare"... so che nessuno mi darà mai una medaglia per tutto ciò che ho fatto e che continuo a fare e in fondo non devo dimostrare niente a nessuno (al limite solo a me stessa)ma credimi... in qualche modo vorrei farti capire l' importanza di certe cose. So benissimo che ci sono momenti in cui (specialmente arrivati a una certa età... io sinceramente sono una donna giovane) ci si sente davvero stanchi, affaticati e in casi come il tuo ti sembra di aver perso di vista tè stessa, ma voglio dirti una cosa. Io ogni sera, ogni giorno che passa mi sento soddisfatta anche solo "vivendo" la serenità stessa di mio marito che mi guarda con amore ma soprattutto per il semplice motivo che sono coerente... sono completamente in sintonia con me stessa e non potrei mai fare diversamente. L' incoerenza porta alla contraddizione e la contraddizione è lotta, conflitto, angoscia. Questo è il mio modo non solo per poterti incoraggiare ma soprattutto per farti riflettere... cerca di capire fino in fondo cosa cerchi da te stessa soprattutto, e dagli altri... solo quando avrai capito profondamente saprai sicuramente cosa fare e sentirai finalmente cosa significa essere soddisfatti di sè stessi. Comunque ti faccio ancora i miei più sinceri complimenti e non dimenticare che prima o poi si raccoglie ciò che si è seminato (non sempre dagli altri).  Ciao Cristina

I genitori, per avere un po' di pace (fine settimana) me lo affidano alcune ore ed il peso ricade unicamente su di me come un macigno, oltre al senso di responsabilità estremo. Mi sento distrutta, braccata.

Comprendo che anche loro hanno il santo diritto di andare a mangiare una pizza, a passare una serata con amici; ma io non gliela faccio più! Il mio piccolissimo spazio di fine settimana (lavoro mezza giornata il sabato) che vorrei dedicare al mio riposo mentale e fisico, di cui ho estremo bisogno, occupandomi anche delle faccende tralasciate durante la settimana, mi viene scippato.

Non me la sento di rifiutare il mio aiuto, sono una mamma e pertanto, antepongo (come ho sempre fatto) le esigenze dei figli alle mie, ma davvero sono molto provata, sono stanca davvero.

Inoltre, fungo da baby sitter telefonica, il bimbo mi viene affidato per intrattenimento, in qualsiasi momento della giornata (al bisogno) anche mentre sono al lavoro, a cena o in situazioni empiriche. Questo bimbo mi cerca continuamente ed io mi sento dentro una trappola....

Ditemi una parola qualsiasi, un consiglio, quello che volete.

Grazie

Cristina

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Sono una mamma, sono una nonna...

La mia vita è stata costellata di doveri, pesanti problematiche, responsabilità. Mi sono sposata giovanissima.Ho cresciuto 4 figli, lavorando contemporaneamente fuori casa, con lo scarso apporto di un marito che mi ha sempre accollato ogni responsabilità, forse mai cresciuto.

Ho 60 anni; lavoro ancora, per necessità: ho ancora un figlio "da sistemare", impegnato negli studi. E il mio lavoro è pesante, (soprattutto mentalmente) , di grande responsabilità e mi impegna persino il sabato.

Devo, altresì occuparmi di un nipotino adolescente autistico, con problemi di schizofrenia, che lo portano ad essere violento ed a compiere azioni sconsiderate  per se stesso e per gli altri. Ha sprazzi di aggressività che mi spaventano e va tenuto costantemente a bada, come un bimbo di due anni perchè tende a fuggire dal controllo..

I genitori, per avere un po' di pace (fine settimana) me lo affidano alcune ore ed il peso ricade unicamente su di me come un macigno, oltre al senso di responsabilità estremo. Mi sento distrutta, braccata.

Comprendo che anche loro hanno il santo diritto di andare a mangiare una pizza, a passare una serata con amici; ma io non gliela faccio più! Il mio piccolissimo spazio di fine settimana (lavoro mezza giornata il sabato) che vorrei dedicare al mio riposo mentale e fisico, di cui ho estremo bisogno, occupandomi anche delle faccende tralasciate durante la settimana, mi viene scippato.

Non me la sento di rifiutare il mio aiuto, sono una mamma e pertanto, antepongo (come ho sempre fatto) le esigenze dei figli alle mie, ma davvero sono molto provata, sono stanca davvero.

Inoltre, fungo da baby sitter telefonica, il bimbo mi viene affidato per intrattenimento, in qualsiasi momento della giornata (al bisogno) anche mentre sono al lavoro, a cena o in situazioni empiriche. Questo bimbo mi cerca continuamente ed io mi sento dentro una trappola....

Ditemi una parola qualsiasi, un consiglio, quello che volete.

Grazie

Cristina

Ciao kris1,

aiutare gli altri è molto bello, ma è anche molto importante trovare tempo anche per noi stessi.

Cerca di riprenderti uno spazio...

Un saluto.

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Penso che uno dei problemi sia anche l'età ed il fatto che questa situazione duri da molto tempo e non se ne veda una fine...

Si sente il bisogno di avere un po' di tranquillità, anche perchè le forze non sono più quelle di prima e si vorrebbe poter fare qualcosa di diverso, senza sentirsi costretti dalle necessità altrui.

Cerca di parlare con tua figlia, per trovare una soluzione diversa, che ti lasci un tuo spazio libero, e non sentirti in colpa se qualche volta pensi più a te che a loro.

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Cara Kris1, perchè non una fine settimana per uno? Si capisce benissimo quanto tu tenga a questo nipote ma........parla loro chiaramente e se non ci riesci, scrivilo.

Un forte abbraccio. Lorella

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Quoto lorella a pieno. Fate un po' per uno. Pratico e non troppo doloroso. Devi calcolare anche che tu hai una certa età...i tuoi figli dovrebbero avere più energia di te...senza offesa eh :).

Cmq mi rendo conto che sono situazioni difficilissime. Quindi credo si debbano trovare die compromessi molto pratici, senza questioni di giudizi su chi soffre di più o di meno. Magari x qualche ora potrebbero cercare una persona qualificata...avranno dei contribuiti credo...

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