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Sondaggio: dislessia


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C'è qualcuno di voi che si interessa di problemi di bambini dislessici?

Fatemi sapere.

Ciao Piccola

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Ho dei piccoli con questo disturbo di apprendimento.Per questo ho appena fatto un corso che mi è discretamente servito e mi ha dato diversi esempi operativi.Che vuoi sapere in particolare?? Se posso esserti d aiuto !! :D

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Me ne interesso come insegnante, ma non per effettuare interventi specialistici sui bambini dislessici.

Perchè ? 8)

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Mio figlio di 11 anni che frequenta la 1° media è dislessico.

Lo hanno scoperto le maestre alla fine della quarta elementare. Mi sono rivolta subito al servizio sanitario e me lo Hanno preso in cura a metà della quarta el. con la diagnosi fatta dalla neurospichiatra infantile. E' stato in cura fino adesso. Per il servizio sanitario lui è guarito, perchè i test risultano al di sopra della loro linea, ma per le insegnanti, e lo vedo anch'io, ha ancora molte difficoltà. A scuola gli lasciano più tempo rispetto agli altri per terminare i compiti, soprattutto in italiano che è il suo tallone d'achille. Non penso che venga bocciato perchè ha solo due non sufficienze, una in italiano e l'altra in scienze anche perchè non la vuole studiare, ed è un ragazzino molto tranquillo e con la situazione che c'è in quella scuola, ma penso dappertutto, sia un punto a favore.

Ci mette troppo a fare i compiti, tutto il pomeriggio e addirittura tutto il fine settimana, perde tempo in cose da niente, a parte le sue difficoltà ma ora mi rendo conto che ci marcia un pochino sul fatto della dislessia, lo vedo svogliato e con poca voglia. Vorrei aiutarlo e soprattutto spronarlo, ma tutto ciò che dico o che faccio vedo che gli entra da un orecchia e gli esce dall'altra. Mio marito dice che gli devo stare dietro, lo devo seguire di più, io vorrei che imparasse ad arrangiarsi da solo, a prendersi le sue responsabilità sennò non se la caverà mai, forse sbaglio?

Ho un'altra figlia di 10 anni in quarta elementare, non è dislessica, ma mi sta facendo impazzire perchè quando spiego qualche cosa all'altro lei vuole che le spieghi la sua lezione, è un pò gelosina.

Grazie per l'interessamento.

Ciao Piccola

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Se la neuropsichiatra infantile che l'ha seguito lo ha poi "dimesso" io credo che bisogna forse pensare che i problemi a cui il ragazzo ora fa fronte siano piuttosto gli effetti collaterali della dislessia.Per questo mi chiedo se non segua una programmazione individualizzata.

Fino alla quarta elementare il bambino ha vissuto l'esperienza di non riuscire in una cosa -la lettura e la scrittura- in cui tutti i suoi compagni non incontravano nessuna difficoltà.Io penso che anche il bambino più sicuro di sè, più sostenuto dai genitori risenta di un confronto di questo tipo .

C'è poi un altro aspetto, secondo me : buona parte delle sue energie sono state assorbite nella risoluzione del suo problema principale ed è evidente che ora deve sviluppare anche tutte quelle competenze "secondarie" che derivano dal saper scrivere e leggere:annotare, riassumere, fare mappe, leggere e "interpretare criticamente" ciò che si legge; tutti esercizi e strumenti utili per lo studio.

Sui compiti di italiano,poi, mi appare chiaro che possa gravare tutto il peso della sua esperienza essndo la tipologia di compiti che lo riporta immediatamente a confrontarsi con le difficoltà "tecniche" appena superate. Forse bisognerebbe partire da un punto diverso , dal "piacere di scrivere" per esprimersi e comunicare,libero da valutazioni,...e piano piano arrivare al compito in classe.

Non lo so. Che ne dici?

Ciao :D

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La circolare del Ministero della pubblica istruzione del 5/10/2004 parla molto chiaro in proposito .

I bambini dislessici ,pur non essendo riconosciuti portatori di alcun handicap hanno diritto a tutta una serie di MISURE E STRUMENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI.obbligatori per legge e ai quali le insegnanti di tuo figlio dovrebbero adeguarsi.

Per i dislessici è consigliato ,anzi spesso assegnato dall asl l uso del computer

e li li esime dallo scrivere manualmente. Non possono fare dettati o produrre lunghi testi,Le verifiche devono essere orali o a scelta multipla.Esiste il programma "carlo" che è un lettore sintetico che aiuta il bambino nella fruizione di qualsiai testo

La dislessia è una difficoltà a decodificare simboli,pertanto il bambino deve essere alleggerito con tutti i modi possibili:Calcolatrice,cartelloni,pc,tabelle,tavole pitagoriche.

Il fatto di aver affrontato una terapia non mette il ragazzo in una condizione di "normalità"La terapia è un primo approccio,ma dalla dislessia non si guarisce in modo radicale.

Puoi cercare on line la circolare citata o andare sul sito dell unione italiana dislessia :www.dislessia.it

Spero ti sia servito,il mio consiglio è non portare il bambino a demotivarsi,essere dislessici non vuol dire essere svogliati.E cerca nel circolo didattico di tuo figlio un referente al problema,perchè mi sembra che sia stato affrontato un po tropp osuperficialmente. CIAO!! :D

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Si Ilaria hai perfettamente ragione, lui fa fatica ad elaborare quello che gli viene chiesto. Ieri sera doveva fare un analisi testuale di una poesia,Il Tuono, mi ci sono dovute due ore per fargli analizzare le parole del poeta, spiegandogliela più volte e non riusciva a mettere in parole sue ciò che io gli dicevo.

Il fatto è che i professori non hanno il tempo per concedergli "il piacere di scrivere", loro vogliono tutto e subito con valutazione ed io a casa non riesco a culcargli il piacere di scrivere come per esempio scrivere il suo diario personale o semplicemente anche una storiella inventata, la prende come una punizione, un compito.

Abbiamo aquistato parecchi programmi per il compiuter che lo possono aiutare ma dopo un pò sono ripetitivi e si annoia. Abbiamo anche il programma che leggei testi ma il lavoro precedente alla lettura è molto lungo e difficile soprattutto se il testo è stato sottolineato quindi deve perdere molto tempo.

Vedo che se ha uno stimolo come quello di raggiungere gli amici al parchetto si velocizza, ma è una cosa che deve decidere lui, deve essere di suo interesse, senno non c'è niente da fare, si perde.

Ciao

Piccola

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Si Ilaria hai perfettamente ragione, lui fa fatica ad elaborare quello che gli viene chiesto. Ieri sera doveva fare un analisi testuale di una poesia,Il Tuono, mi ci sono dovute due ore per fargli analizzare le parole del poeta, spiegandogliela più volte e non riusciva a mettere in parole sue ciò che io gli dicevo.

ok, certo che iniziare col doversi leggere arduo dirupo... rimareggiò rinfrantonon è certamente la roba più motivante

in generale e adatta al caso specifico...ma stai tranquilla che analogo problema, stavolta, l'avranno avuto tutti gli undicenni che,alla stregua di tuo figlio, si son dovuti sorbire Pascoli,piovutogli addosso nelle loro vite tra capo e collo...

qui si entra in un altro paradosso della scuola...ma evitiamo di sparare sulla croce rossa.

Il fatto è che i professori non hanno il tempo per concedergli "il piacere di scrivere", loro vogliono tutto e subito con valutazione

E questo pure non è un problema unicamente di tuo figlio.Il "piacere di scrivere" come quello di leggere è l'unico garante di successo nella lettura e scrittura.Di tutti.

Molto dipende dal "metodo", dalla motivazione, e dalla scelta di contenuti significativi per i ragazzi.Ci sono senz'altro le difficoltà personali ma ci sono molte difficoltà comuni e condivise e su questo si può intervenire a beneficio del singolo e di tutti.

Io credo molto nel fatto che se i genitori si uniscono, chiedono assemblee magari convocando anche il Preside si può fare e ottenere qualcosa.Armarsi di spirito di iniziativa, capacità propositive, e scendere in pista..quando si smuovono le acque possono sbocciare fiori dove meno te l'aspetti.

Ti dico questo perchè proprio quest'anno l'ho visto verificarsi a scuola mia.Una prima elementare da urlo che ha fatto fuori due maestre in un sol colpo (una, di religione, in senso stretto, s'è beccata un libro in fronte,e un'altra ha chiesto il trasferimento).Quei bimbetti tremendi hanno smosso una scuola intera: tutti ci siamo interessati di loro, abbiamo fatto riunioni, incontrato Preside ed esperti, consolato maestre acciaccate ed affrante, escogitato le più assurde stramberie per interessare e addolcire quei pestiferi e...ti assicuro è diventata la classe più divertente e gasante dove andare a lavorare: ma questo perchè tutti ci siamo sentiti coinvolti:genitori, insegnanti, esperti ecc..

Questo esempio è solo per dirti : se fare la rivoluzione a 6 anni è possibile vedrai che, muovendosi bene, sarà possibile anche a 11.

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Secondo me aspettarsi che un dislesico abbia piacere a scrivere è pensare il ragazzo tale e quale agli altri.!!

Invece lui ha sicuramente piacere a fare tremila alte cose:dipingere,ascoltare etc.. In genere i dislessici sono molto creativi e intelligenti,ma il problema è che poi tutti insegnanti e genitori tendiamo all omologazione dell individuo..

Non dico che debba essere esonerato ,ma che si debba limitare molto il lavoro di scrittura,perchè didatticamente una brava insegnante sa che NON TUTTO PASSA DALL ITALIANO SCRITTO! :shock:

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Certo coccy,

io credo, da quanto dice Piccola, che il ragazzo,nel corso di questi due anni, abbia acquisito delle competenze nella letto-scrittura che verranno esercitate anche negli anni a venire.Quando parlo di "piacere di scrivere e/o di leggere" libero da valutazione intendo che sia comunque importante scegliere occasioni di scrittura/lettura, di qualsiasi tipo ed entità siano, che muovano dal coinvolgimento del ragazzo.Ci sono ragazzi dislessici che tengono blog,ad esempio, non hanno difficoltà a inviare e-mail ad amici lontani e così via.Partendo da qui si può poi arrivare a valutare, visto che tocca farlo, il ragazzo sulla base di compiti adatti al percorso individualizzato svolto. Ma partire col dover fare l'analisi testuale di una poesia di Pascoli o col tema di italiano,se ancora esiste,è quanto di meno adatto ci possa essere.

E' importante il metodo: sostenere nelle fragilità, rinforzare le abilità, e valorizzare le peculiarità. Nella logica della "resilienza". Fatto che può valere per tutti e per ciascuno.Per questo penso che Piccola non debba sentirsi sola nel suo problema.

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