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s.o.s. tata


ilaria

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Qualcuno vede questa serie televisiva di la7? Sono "casi" di famiglie in crisi perchè alle prese con figli pestiferi e che decidono di rivolgersi a delle educatrici.

La "tata" di turno dopo un periodo di "osservazione" dà il suo parere che in genere coinvolge la comunicazione tra adulto e bambino, cattive abitudini e stili di vita inadeguati e problemi di relazione entro la coppia...

La trovo una trasmissione schietta e interessante con un approccio "psicologico" che, non saprei, ma mi pare "sistemico"...

Osservando quelle educatrici ho pensato alla scuola e sono sempre più convinta che molte competenze prettamente psicologiche dovrebbero essere patrimonio certo anche degli insegnanti: la capacità di condurre osservazioni, di utilizzare tecniche di conduzione di colloqui negli incontri con i genitori, un "sapere" relazionale e comunicativo, la gestione delle dinamiche di gruppo ecc.ecc.

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As essere sincera,pur condividendo spesso le diagnosi" che le tate riescono a fare ,coinvolgendo le famiglie in cambiamenti relazionali,di abitudini e comunicazione,la trasmissione non mi convince affatto.

Secondo me rientra a pieno titolo nei "reality" che io tanto aborro!!

Qualcosa mi dice che certe famiglie si rivolgono ad sos tata come le coppie si rivolgono a"Stranamore".Sostanzialmente per apparire in tv. I media possono ottenere il coivolgimento dei singoli o dei gruppi famiglia e interagire con loro con una facilità che spesso viene negata ad insegnanti, operatori psicopegagogici .E questo mi fa un po' irritare.... :wink:

Inoltre ho poca fiducia nei cambiamenti prodotti da una simile esperienza.

Credo che cambiare dall 'interno richieda un serio lavoro di analisi costante e faticoso.Non certo l' avvento di una favolistica Mary Poppins!!!

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Ci sono alcune cose che capitano a scuola e che trovo imputabili a una scarsa preparazione psicologica e che a modo suo quella trasmissione mi ha riportato alla mente.

Penso ai colloqui con i genitori: spesso sono sfilacciati,straripanti, troppo lunghi senza essere "centrati" rispetto a quel che si dovrebbe dire, intrusivi .Spesso c'è una confusione tra i ruoli e le rispettive competenze, tra le attese reciproche di quello che si vorrebbe/dovrebbe fare. Le occasioni di incontro con i genitori non sono molte e andrebbero sfruttate bene per fare un "contratto" di collaborazione e attenersi a quello.

Spesso i colloqui con i genitori sono anche un momento "difensivo" per l'insegnante il quale elencando le carenze dell'alunno mette a riparo se stesso, anzichè far passare un messaggio di "presa in carico" e condivisione dei problemi e delle difficoltà.Imparare a gestire queste difficoltà e i rischi connessi sarebbe senz'altro utile.

Sempre nell'ambito della comunicazione: una volta durante un collegio dei docenti una insegnante psicoanalista proiettò un video che mostrava una simulazione: un gruppo di adulti era ripreso mentre partecipava a un seminario/pretesto gestito da un facilitatore il quale utilizzava molte espressioni ( di derisione, di sarcasmo, di rimprovero "inibente") in cui la rilevazione di un errore era tracimata in una serie di rilievi critici sulla persona con effetti deleteri sia sulla partecipazione che sull'apprendimento.

L'altra questione è quella dell'"osservazione": sarebbe davvero importante assimilare con sicurezza delle tecniche di osservazione e saper mettere in relazione tra di loro delle variabili di comportamento "giuste". Spesso si sentono le insegnanti, e non solo, affermare: il bambino fa così perchè è colpa della televisione, dei genitori separati, della trascuratezza, ecc... Certo, son tutti fattori che possono orientare il comportamento ma vengono chiamati in causa spesso volte sulla base di impressioni, di deduzioni personali.

Forse a noi dovrebbe essere più chiaro cosa osservare e quali variabili dover mettere in relazione tenendo presente il contesto in cui osserviamo e lo scopo.

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  • 2 weeks later...

Un'altra cosa mi è venuta in mente guardando questa trasmissione : se un bambino fa qualcosa che non va e si pensa di doverlo "sgridare" ma quanto è importante fargli capire che quello che non va bene non è lui ma la cosa che ha fatto: meglio dire "hai fatto una cosa che non va bene ", ed evitare espressioni tipo:"sei cattivo perchè hai fatto questa cosa."

Nel primo caso è l'azione che viene messa in discussione e su di essa si può intervenire facilmente: spiegando perchè la cosa non andava bene in un modo comprensibile per un bambino. E se al bambino una cosa è chiara e la comprende non ha difficoltà a tenerla presente,che sia una regola o un suggerimento di qualsiasi altro tipo.Ma se l'appunto investe la sua persona e un accumulo di appunti di questo tipo vengono raccolti nel tempo, questi rischiano di intridere la sua identità con un forte senso di inadeguatezza :e inculcare in un bambino la vergogna di sè è un vero delitto.

Proprio di recente leggevo del differente grado di gravità che c'è tra senso di colpa e vergogna. Senza sottovalutare le implicazioni negative del senso di colpa tuttavia esso è "più sano": in effetti si tratta di risolvere un conflitto tra comportamento e coscienza...magari allargando o modificando i confini della propria moralità,magari rendendola più autonoma rispetto all'esterno e meno rigida. Ma la vergogna,invece, riguarda lo schifo che ha la persona verso se stessa reputandosi indegna ed è intuibile quanto sia più difficile cambiare questo modo di percepirsi.

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:D ...sono tornata dalle vacanze di Pasqua!

Fra poco avremo i colloqui e tutti gli annessi e connessi che si portano dietro...Io con l esperienza di ex specialista di lingua inglese con 120 genitori ...ho imparato ad essere sintetica.

Mi fanno un po' irritare le colleghe che si dilungano e ti fanno fare le otto per parlarsi addosso in un linguaggio"pseudopsicologico"....

In genere con i "bravi" non mi dilungo molto ,pur riconoscendo le loro doti, ma preferisco dedicare il mio tempo a chi ne ha bisogno.In genere se il bambino fa degli errori cerco di specificare quali fa , se ci sono problemi nello studio cerco di suggerire di cambiare metodo,se ,come a volte capita intuisco che ci sono problemi psicologici cerco di chiedere informazioni a riguardo.

Chiedo collaborazione e mi sono accorta che ,se richiesta nel modo giusto viene data volentieri.A volte capita che i genitori non siano propensi ad accettare i problemi dei figli.Li vorrebbero tutti bravi e buoni e l insuccesso non lo contemplano.Ma cerco di essere sincera,suggerendo a volte visite ll asl

che tanto preoccupano!

Il problema maggiore ce l ho con alcune colleghe che, per non avere rogne definiscono "vivace" un bimbo con sospetta ADHD o "svogliato " un altro che invece ha già avuto dal pediatra il consiglio di rivolgersi al neuropsischiatra infantile.

Quanti problemi si potrebbero risolvere se presi in tempo .La scuola elementare è cosi ricca di possibilità! :!: :!: Quello che mi auguro in un rapporto con i genitori è che , insieme a noi insegnanti le sappiano vedere nei loro figli.Ciao ilaria!

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:D ...sono tornata dalle vacanze di Pasqua!

Fra poco avremo i colloqui e tutti gli annessi e connessi che si portano dietro...Io con l esperienza di ex specialista di lingua inglese con 120 genitori ...ho imparato ad essere sintetica.

Mi fanno un po' irritare le colleghe che si dilungano e ti fanno fare le otto per parlarsi addosso in un linguaggio"pseudopsicologico"....

In genere con i "bravi" non mi dilungo molto ,pur riconoscendo le loro doti, ma preferisco dedicare il mio tempo a chi ne ha bisogno.In genere se il bambino fa degli errori cerco di specificare quali fa , se ci sono problemi nello studio cerco di suggerire di cambiare metodo,se ,come a volte capita intuisco che ci sono problemi psicologici cerco di chiedere informazioni a riguardo.

Chiedo collaborazione e  mi sono accorta che ,se richiesta nel modo giusto viene data volentieri.A volte capita che i genitori non siano propensi ad accettare i problemi dei figli.Li vorrebbero tutti bravi e buoni e l insuccesso non lo contemplano.Ma cerco di essere sincera,suggerendo a volte visite ll asl

che tanto preoccupano!

Il problema maggiore ce l ho con alcune colleghe che, per non avere rogne definiscono "vivace" un bimbo con sospetta ADHD o "svogliato " un altro che invece ha già avuto dal pediatra il consiglio di rivolgersi al neuropsischiatra infantile.

Quanti problemi si potrebbero risolvere se presi in tempo  .La scuola elementare è cosi ricca di possibilità! :!:  :!:  Quello che mi auguro in un rapporto con i genitori è che , insieme a noi insegnanti le sappiano vedere nei loro figli.Ciao ilaria!

Io per quest'anno ho fatto la specialista d'inglese. E oggi ho saltellato di classe in classe perchè ci sono state le assemblee con i genitori al posto dei colloqui individuali.A conclusione del mio tour sono planata in una quarta e ho assistito a un incontro pessimo.

Tre insegnanti, una a fianco dell'altra allineata,hanno dato veramente il peggio di sè. Ho sentito il gelo calare nell'aula, e ho visto dei veri delitti compiersi. Dei delitti simili a tanti altri delitti quotidiani che si compiono in molte aule scolastiche.

Bene le tre fesse hanno esordito dicendo che i bambini non fanno la lezione a casa, che non studiano, che sono superficiali, che devono organizzarsi, che devono diventare capaci di fare tutto: palestra, gioco, e lezione; che devono stabilire degli orari e rispettarli, che devono...

i genitori col capo chino...sì, è vero, son superficiali, ma studiano, sui libri ci stanno, però pensano ad altro.....e così via a tracciare un solco sempre più profondo tra quei bimbi e i loro genitori e la scuola.

senz'anima,un orrore ottocentesco, un incubo...un ghiaccio polare senza via di scampo...la mia analista è anche neuropsichiatra infantile e le ho raccontato e le si sono gonfiate le vene del collo !!!

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Io ho appena finito i colloqui.Tiste a dirsi ma di quarte cosi ce n è un visibilio...E anche di terze e di seconde.....A me ha stupito un genitore che di fronte alla riduzione della lezione scritta per la figlia dislessica ne vorrebbe di piu perchè se no perde l allenamento!

Mi sa che anch io dovrei ricominciare un po di analisi ,sono un tantino esaurita.. :roll:

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:wink: dimenticavo ..Io ho amato tanto fare la specialista,mi divertiva da morire.. Poi le specializzate mi hanno mangiato le classi e il sogno è svanito... Tu che preferisci?
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:wink: dimenticavo ..Io ho amato tanto fare la specialista,mi divertiva da morire.. Poi le specializzate mi hanno mangiato le classi e il sogno è svanito... Tu che preferisci?

Anch'io so' esaurita...balbetto pure..perchè piazzare un "no" in quelle situazioni è di un faticoso....

Anche a me è piaciuto molto fare la specialista quando ero ancora supplente e per un anno avevo quel tipo d'incarico:avevo 18 ore di lingua e il resto a completamento e sole 6/7 classi,non ricordo.Ne conservo un ottimo ricordo: potevo approfondire una sola materia, seguire lo sviluppo in verticale del programma, e poi inglese è vista come una materia divertente dai bimbi , gli piace..Inoltre, lo dico sinceramente, fare la specialista ti leva dagli incistamenti nelle dinamiche del team che a seconda dei casi- vedi l'esempio sopra- sono da incubo.

Quest'anno di ore ne faccio 24 e ho 10 classi: sono troppe...è stancante da morire.. Il prossimo anno torno a fare l'insegnante di classe. Staremo a vedere..

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HI!! :D Ho passato una domenica agli Uffizi!

Domani porto la classe in gita a Volterra...Faccio la turista alla grande...

Dieci classi sarebbero troppe davvero anche per una come me che adorava fare la zia che diverte, canta ,balla ed è una festa per tutti!

Il team mi sta mooooolto stretto,ma la maestra unica anche di piu..la riforma Mortti con il suo tutor mi sembrava improponibile...E allora :?:

Io sono sempre per il vecchio caro tempo pieno :wink: And u?

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Bè io ho avuto la sfortuna (ma tutte io ???) di lavorare in una scuola dove avevano introdotto l'insegnante prevalente per 18 ore e il resto laboratori, alternativa ecc., un ex modulo riadattato on moratti mode: è stato un incubo, non foss'altro per la quantità di materie che dovevamo insegnare.

Per fortuna il prossimo anno andrò a lavorare in una scuola dove i tipi di organizzazione sono:il modulo tradizionale( che, anche se in teoria non dovrebbe esistere più di fatto c'è sempre) e il tempo pieno. Sinceramente sto ancora valutando dove augurarmi di capitare.

Siamo un po' ot però mi piacerebbe sapere le vostre motivazioni a favore del tempo pieno piuttosto che del modulo. Se qualcuno ha voglia di rispondere magari potrebbe aprire un topic apposta...

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  • 2 months later...
Qualcuno vede questa serie televisiva di la7? Sono "casi" di famiglie in crisi perchè alle prese con figli pestiferi e che decidono di rivolgersi a delle educatrici.

La "tata" di turno dopo un periodo di "osservazione" dà il suo parere che in genere coinvolge la comunicazione tra adulto e bambino, cattive abitudini e stili di vita inadeguati e problemi di relazione entro la coppia...

La trovo una trasmissione schietta e interessante con un approccio "psicologico" che, non saprei, ma mi pare "sistemico"...

Osservando quelle educatrici ho pensato alla scuola e sono sempre più convinta che molte competenze prettamente psicologiche dovrebbero essere patrimonio certo anche degli insegnanti: la capacità di condurre osservazioni, di utilizzare tecniche di conduzione di colloqui negli incontri con i genitori, un "sapere" relazionale e comunicativo, la gestione delle dinamiche di gruppo ecc.ecc.

IL PROGRAMMA è DAVVERO MOLTO CARINO MA PENSO CHE LE TATE (PARTENDO DAL PRESUPPOSTO CHE LA TRASMISSIONE NN SIA UNA MESSA IN SCENA) SIANO IN UNA POSIZIONE PRIVILEGIATA PERCHè OTTENGANO OBBEDIENZA DALLE "PESTI" DI TURNO! QUESTO DIMOSTRA QUANTO SIA VERAMENTE IMPORTANTE NON DARE NULLA PER SCONTATO CON I PROPRI BEBè

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IL PROGRAMMA è DAVVERO MOLTO CARINO MA PENSO CHE LE TATE (PARTENDO DAL PRESUPPOSTO CHE LA TRASMISSIONE NN SIA UNA MESSA IN SCENA) SIANO IN UNA POSIZIONE PRIVILEGIATA PERCHè OTTENGANO OBBEDIENZA DALLE "PESTI" DI TURNO! QUESTO DIMOSTRA QUANTO SIA VERAMENTE IMPORTANTE NON DARE NULLA PER SCONTATO CON I PROPRI BEBè

Io non so se sia tutta una messa in scena, penso che ci sia senz'altro della manipolazione...

Tuttavia ho trovato in ogni caso interessanti i suggerimenti che venivano dati dalle tate che coprivano un loro preciso e circoscritto ruolo senza sovrapporsi a quello dei genitori...

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