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***ABORTO***


Sei favorevole o contrario per quanto riguarda l'aborto?  

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  1. 1.

    • Assolutamente contrario
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    • Assolutamente favorevole
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    • Dipende, solo in casi di gravi malformazioni o di malattie genetiche
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A 18-25 giorni dopo il concepimento il cuore batte già,  

A 6 settimane si può misurare la frequenze delle onde cerebrali  

A 8 settimane gli organi interni sono funzionanti e le impronte digitali sono visibili  

A 9 settimane il feto percepisce dolore  

Il bambino strizza gli occhi, ingoia e può formare un pugno e anche sorridere, si muove e da calci, percepisce caldo, luce e rumore, si succhia il pollice.

Bella lista della spesa, ma secondo me va considerata esclusivamente per stabilire un limite legale entro il quale consentire l'aborto. Anche in un tizio in coma col cervello mezzo spappolato a volte il cuore continua a battere per un po', eppure io non lo definirei più un essere vivente. Si può discutere su basi scientifiche, per chi ne ha la competenza, se il limite di 3 mesi sia giusto o vada modificato (in un verso e nell'altro), ma penso che il diritto all'aborto vada concesso.

La ragazza della storia ha scelto di tenere il bambino, meglio per lei se adesso è serena (anche se non posso fare a meno di pensare che schifo di geni che avrà ereditato quel povero cristo, compresi quelli della madre, se ha deciso di perdonare lo stupratore, comunque sono affari suoi), però non capisco perché la sua scelta deva valere per tutte.

:LOL::LOL::evil::evil::evil:

Ciao Bello_e_Impossibile,

lista della spesa??? :shock: :shock: Sono dati scentifici e tutti noi dovremmo portarci infinito rispetto, questi dati devono far riflettere.

La tua frase "anche se non posso fare a meno di pensare che schifo di geni che avrà ereditato quel povero cristo, compresi quelli della madre", mi colpisce e soprattutto mi dispiace molto per come la pensi.

Un saluto.

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bè,se non altro fa piacere sapere che nessuno vuole mettere in discussione la legge sull'aborto.

ma io penso ci siano situazioni in cui discutere da un punto di vista etico equivalga a discutere solo in teoria.e non credo che questo argomento si possa affrontare adeguatamente solo con la teoria.

la maggior parte di voi sta considerando soltanto il vissuto di un feto di tre mesi, o meno, senza minimamente occuparsi del vissuto di una persona adulta, che deve fare una scelta, che possibilmente sia libera.che non rinuncerà all'aborto solo perchè considerata un mostro quasi da tutti. sarà semplicemente più doloroso per lei. senza il vissuto di chi lo affronta, di chi lo ha affrontato, di chi ha visto da vicino il dilemma, i dubbi, il dramma di una persona in queste condizioni, l'etica è vuota teoria.

e brutale.spesso.

Personalmente lo scritto di Marina mi sembra poco più di un messaggio promozionale.usare una povera creatura innocente per perdonare il proprio stupratore?se non è fantascienza è follia.

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Non credo che una persona che abortisce "venga considerata un mostro quasi da tutti", semmai verrà vista da qualcuno come una persona poco matura (a mio avviso la maturità di una persona si vede soprattutto nella capacità di assumersi le responsabilità delle proprie azioni e delle proprie scelte).

Non sono d'accordo sul fatto che l'etica sia pura teoria, sganciata dai fatti, perché alla fine ognuno di noi, nel suo intimo, si trova a dover fare i conti con la propria coscienza.

E' molto pericoloso dire che l'etica è solo "vuota e brutale teoria", soprattutto se consideriamo che oggi tantissime persone sono non-credenti e non derivano certo i propri valori dalla religione.

Se togliamo anche l'etica che cosa rimane? L'individuo che, da solo, stabilisce ciò che è giusto e ciò che è sbagliato?

Oppure c'è chi sostiene che non esiste qualcosa di giusto o di sbagliato e che tutto è relativo, e questa secondo me è la mentalità più pericolosa di tutte, perché non è vero che tutto è relativo, esistono dei valori di base che vanno difesi, e guai se non lo si fa, arriveremo ad ammazzarci gli uni con gli altri...

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X Sara

Quella che ha fatto Alessandro non mi pare affatto una "lista della spesa": stiamo parlando di una questione molto delicata, non mi pare che parlare di un cuore che batte sia lo stesso che parlare della frutta e della verdura!  

No, certo, però se quella lista vuole delegittimare l'aborto facendo leva sull'emotività allora non sono d'accordo. Come ha scritto AlessandroMartinelli sono dati scientifici e vanno letti come tali, senza lasciarsi trasportare da sentimenti fuorvianti. Ripeto, potrebbero andare bene nel momento in cui si discutesse sul limite dei 3 mesi.

 

Sul discorso dei geni, vorrei farti notare come vivere in una società influenzi tantissimo il bambino, quindi il fatto che abbia, come dici tu "uno schifo di geni", ammesso che sia così, non significa che diventerà automaticamente un criminale!  

La biologia per fortuna non determina le persone al 100%!

Per fortuna sì, altrimenti ci vorrebbe una legge che imponesse l'aborto in quelle circostanze.

X AlessandroMartinelli

Sono dati scentifici e tutti noi dovremmo portarci infinito rispetto, questi dati devono far riflettere.  

La tua frase "anche se non posso fare a meno di pensare che schifo di geni che avrà ereditato quel povero cristo, compresi quelli della madre", mi colpisce e soprattutto mi dispiace molto per come la pensi.  

Perché ti dispiace? Dovresti dispiacerti per quelle povere donne costrette a portare avanti gravidanze non volute... (le pressioni familiari e sociali sono spesso più forti delle leggi)

:down :down :down :down

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Pericolosissimo,Sara. ma non ho sostenuto che l'etica sia "vuota e brutale teoria" in assoluto. diventa tale nel momento in cui,per un discorso di etica, si è portati a giudicare gli altrui vissuti senza minimamente conoscerli, senza alcuna sensibilità nei confronti di altri esseri umani.

ripeto, per me è assurdo che ci si preoccupi così tanto di quello che può provare un feto(che non è un bambino, non piange, non prova dolore,senso di abbandono), e si trascuri quello che una persona già formata prova.

chi si tiene il figlio derivante da uno stupro è una santa. chi resta incinta(magari nonostante le precauzioni) e non se la sente di tenere un bambino è una bestia.

per me tutto ciò è,e resta allucinante

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Io non penso affatto che chi resti incinta e abortisca sia una bestia, però chi, dopo uno stupro, accetti di tenere un figlio, per me nè in qualche modo una santa, fa un gesto coraggioso e pieno di generosità.

Non dico di trascurare la persona adulta e formata, ma il problema è che nella nostra società avviene quasi sempre il contrario, cioè che la vittima è il feto.

La persona adulta può scegliere, può difendersi, mentre il bambino è completamente indifeso.

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X BELLO.

Rispetto la tua opinione,in quanto rispecchia i caratteri somatici del tuo avatar, senza offesa... ma sa molto di scimpanzè metropolitano. :wink::carnevale:carnevale

La donna che sceglie di dare alla luce il proprio bambino,non è una santa, ma è semplicemente un essere umano, che nonostante le sue insicurezze e i suoi errori, fa una scelta d' amore, verso la propria creatura, al di là, delle modalità del concepimento. E'una donna coraggiosa, che sceglie la

vita, anche di fronte, alle mille difficoltà, una donna che sa amare....

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X magda25

Scimpanzé metropolitano è carino, non sarebbe stato male sceglierlo come nick

La donna che sceglie di dare alla luce il proprio bambino,non è una santa, ma è semplicemente un essere umano, che nonostante le sue insicurezze e i suoi errori, fa una scelta d' amore, verso la propria creatura, al di là, delle modalità del concepimento. E'una donna coraggiosa, che sceglie la

vita, anche di fronte, alle mille difficoltà, una donna che sa amare....

Tornando al discorso, una donna che si tiene un figlio concepito in quel modo, compie, a mio avviso, un atto di amore ottuso, quasi meccanico (in modo analogo a quanto fanno i passeriformi vittime del cuculo). Se la sfortunata riuscisse a capire che abortire in una fase molto precoce della gravidanza non costituisce omicidio (perché un bambino esiste solo in potenza), secondo me si comporterebbe in modo diverso. Invece, probabilmente, sarà sopraffatta dall'istinto materno (comprensibile) e da pensieri del tipo "il bambino non ne ha colpa" o "perché riversare su di lui gli errori altrui?" (meno comprensibile e certamente non condivisibile). Allora perché non lasciamo da parte queste amenità pseudo filosofiche e ammettiamo che una decisione del genere presa in quel contesto è quantomeno discutibile?

:bboni :bboni :bboni :bboni

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Non penso proprio che sia un atto d'amore "ottuso e meccanico".

Gli atti d'amore non sono mai ottusi e meccanici.

Ho l'impressione che viviamo in un mondo sempre più materialista, popolato di gente egoista che pensa solo ai propri comodi e non sa guardare oltre i propri interessi. Che tristezza...

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Non penso proprio che sia un atto d'amore "ottuso e meccanico".

Gli atti d'amore non sono mai ottusi e meccanici.

Ho l'impressione che viviamo in un mondo sempre più materialista, popolato di gente egoista che pensa solo ai propri comodi e non sa guardare oltre i propri interessi. Che tristezza...

Concordo.

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Tornando al discorso, una donna che si tiene un figlio concepito in quel modo, compie, a mio avviso, un atto di amore ottuso, quasi meccanico (in modo analogo a quanto fanno i passeriformi vittime del cuculo). Se la sfortunata riuscisse a capire che abortire in una fase molto precoce della gravidanza non costituisce omicidio (perché un bambino esiste solo in potenza), secondo me si comporterebbe in modo diverso. Invece, probabilmente, sarà sopraffatta dall'istinto materno (comprensibile) e da pensieri del tipo "il bambino non ne ha colpa" o "perché riversare su di lui gli errori altrui?" (meno comprensibile e certamente non condivisibile). Allora perché non lasciamo da parte queste amenità pseudo filosofiche e ammettiamo che una decisione del genere presa in quel contesto è quantomeno discutibile?  

:bboni  :bboni  :bboni  :bboni

concordo profondamente.

"Non c'è volontà di comprendere

e questo corrompe la società,

cui riesce più semplice credere

che i buoni son qua e i cattivi là"

non male...vero?

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bè, io credo invece che tenere un figlio dopo uno stupro sia una scelta, come qualunque altra scelta.

Inoltre credo che bisognerebbe imparare a rspettare le scelte degli altri senza ricorrere al giudizio: persone ignoranti, ottuse ecc.

Io ho subito uno stupro e fortunatamente non sono rimasta incinta e credo anche che se fosse succecco, allora avrei abortito.

Adesso che ho un figlio e so cosa significa portarlo in grmbo per nove mesi non saprei cosa fare all'occasione, perchè mi fa paura l'idea di dover avere un figlio che crescendo cominci a diventare uguale a l'uomo che mi ha stuprato.

Però, poi mi viene da pensare che è solo un bambino e che non ha chiesto certo di venire al mondo e che io non ho alcun diritto di farlo morire.

Forse partorire e lo darei in adozione ad una coppia che lo possa amare per quello che è. Io non sono cattolica ma l'idea di uccidere anche solo un feto mi fa star male. Sono ottusa e ignorante? O forse è solo il mio parere?

Io rispetto chi abortisce, e chi tiene un figlio anche in condizioni disperate solo perchè crede che anche se è un embrione è vita.

Per me ignoranti e ottusi potrebbero essere quelle mamme che partoriscono e poi buttano i loro figli nei cassonetti....eppure bisognerebbe sapere cosa le spilnge a fare una cosa così terribile. La mente umana a volte, dettata dalla disperazione e solitudine ci fa fare cose che non avremmo mai pensato di fare.....

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Tornando al discorso, una donna che si tiene un figlio concepito in quel modo, compie, a mio avviso, un atto di amore ottuso, quasi meccanico (in modo analogo a quanto fanno i passeriformi vittime del cuculo). Se la sfortunata riuscisse a capire che abortire in una fase molto precoce della gravidanza non costituisce omicidio (perché un bambino esiste solo in potenza), secondo me si comporterebbe in modo diverso. Invece, probabilmente, sarà sopraffatta dall'istinto materno (comprensibile) e da pensieri del tipo "il bambino non ne ha colpa" o "perché riversare su di lui gli errori altrui?" (meno comprensibile e certamente non condivisibile). Allora perché non lasciamo da parte queste amenità pseudo filosofiche e ammettiamo che una decisione del genere presa in quel contesto è quantomeno discutibile?  

:bboni  :bboni  :bboni  :bboni

Non ho bisogno della protezione di nessuno...........

Ribadisco la mia contrarietà all'aborto: è una soluzione a cui, mi auguro, nella mia vita di non dover mai ricorrere; la mia educazione cattolica,mi porta a valorizzare la vita sin dal concepimento e a considerarla un bene

prezioso; questo non esclude il fatto che sono vicina e comprendo, tutte quelle donne che per VALIDI MOTIVI, come può essere quella a seguito di una violenza, scelgono di dire no, anche la loro scelta richiede un grande coraggio, perchè è una decisione che lascia una profonda cicatrice nell' anima.

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Santa o non santa, secondo me l'importante è che si dia la possibilità di scegliere alle dirette interessate (purtroppo il 61% dei votanti la pensa diversamente).

drive

ma coloro che hanno dato un voto hanno votato per se stessi, per ciò che loro farebbero, almeno io l'ho fatto in quel senso, gli altri sono liberi di fare ciò che vogliono, è solo il mio parere rispetto alla mia persona. Nonn giudicherei una scelta così difficile come l'aborto, da parte di un'altra persona...e non me la sentirei di dare consigli a nessuno, tanto che io sono favorevole alla legge sull'aborto attualmente in vigore.

La parola d'ordine è LIBERTà INDIVIDUALE SENZA LEDERE QUELLA ALTRUI!!!! :wink:

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questo non esclude il fatto che sono vicina e comprendo, tutte quelle donne che per VALIDI MOTIVI, come può essere quella a seguito di una violenza, scelgono di dire no, anche la loro scelta richiede un grande coraggio, perchè è una decisione che lascia una profonda cicatrice nell' anima.

e a chi spetta stabilire quali siano i validi motivi?a chi si basa su posizioni esclusivamente teoriche,etiche o religiose per giudicare un argomento ingiudicabile?

o forse a chi si trova in questa condizione, ed ha il sacrosanto diritto di essere protetta e aiutata?

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Siamo sempre al punto di partenza!

Per te, S., solo la persona adulta e formata ha il diritto di essere difesa e aiutata, invece il feto non ha alcun diritto!

Te la prendi con chi è contro l'aborto, senza accorgerti che tu estremizzi dal lato opposto!

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bè,sara,se devo scegliere tra una persona già formata e senziente,ed un feto che è vita solo in potenza,scelgo la prima.

ed un figlio indesiderato è una cosa tremenda, sia per la madre, che per il feto-futuro bambino.

non so se questo significhi estremizzare

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e a chi spetta stabilire quali siano i validi motivi?a chi si basa su posizioni esclusivamente teoriche' date='etiche o religiose per [b']giudicare[/b] un argomento ingiudicabile?

o forse a chi si trova in questa condizione, ed ha il sacrosanto diritto di essere protetta e aiutata?

S.. partiamo dal fatto che l' aborto è un argomento, talmente delicato da essere considerato, giustamente, ingiudicabile.

Non ci sono validi motivi, che possono essere generalizzati; l' aborto è una scelta personale e cosciente, consentita alla donna, dove le motivazioni sono prettamente soggettive e legate alla sfera privata di una persona. Nessuno intende giudicare, si esprimono solo opinioni, sulla base delle proprie considerazioni personali.

Io ho espresso la mia contrarietà all'aborto, dove ho spiegato che scegliere " la vita ", è un grande atto di amore, che alcune donne coraggiosamente attuano, alle quali va tutta la mia stima e ammirazione.

Non condivido, invece,chi utilizza l' aborto, come contraccettivo, perchè a questo punto, ritengo che la prevenzione va fatta prima di giungere a questa tragica soluzione.

In ogni caso, le donne che si trovano ad affrontare questo bivio, vanno aiutate moralmente,perchè è una scelta estremamente importante per la loro vita.

Ti riporto una bellissima frase, tratta da " Lettera a un bambino mai nato",

di Oriana Fallaci, che mi ha colpita particolarmente:

" …Una volta nato non ti dovrai scoraggiare, dicevi: neanche a soffrire, neanche a morire. Se uno muore vuol dire che è nato, che è uscito dal niente, e niente è peggiore del niente: il brutto è dover dire di non esserci stato. "

Oriana Fallaci

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S HA DETTO:

bè,sara,se devo scegliere tra una persona già formata e senziente,ed un feto che è vita solo in potenza,scelgo la prima.

/quote]

Dissento totalmente dal tuo concetto di FETO / VITA IN POTENZA.

L'embrione o feto è considerato un essere umano a tutti gli effetti, in quanto è dotato di un patrimonio genetico proprio, cioè diverso da quello dei suoi genitori, e dopo un certo stadio di sviluppo , di un sistema nervoso centrale, ritenuto sede di coscienza.

L' evolversi dell' embrione/ feto è un progressivo sviluppo continuo e graduale, che si protrae sin dopo la nascita, per cui si parla di CONCEPITO, figura giuridica riconosciuta, come dimostrato dalla legislazione.

Comitato Nazionale di Bioetica (parere del 22 giugno 1996)

Nel documento «Identità e statuto dell'embrione umano» il Comitato nazionale per la bioetica, concordemente ad analoghi pronunciamenti del Consiglio d'Europa, ha definito la questione in questi termini: «l'embrione è uno di noi». Si afferma inoltre: «L'embrione [...] non è una cosa [...]; nessuna proposta ontologica colloca l'embrione sul piano delle cose, dal momento che la sua stessa natura materiale biologica lo colloca tra gli appartenenti alla specie umana [...]; non si può accettare la legittimità di una discriminazione tra gli esseri umani sulla base del possesso di certe capacità o funzioni [...]; non si può non sentire che l'embrione è un nostro simile».

Nelle conclusioni del documento infine si legge: «Il Comitato è pervenuto alla unanimità a riconoscere il dovere morale di trattare l’embrione umano fin dalla fecondazione, secondo i criteri di rispetto e tutela che si debbono adottare nei confronti degli individui umani a cui si attribuisce comunemente la caratteristica di persone."

Comitato Nazionale di Bioetica (parere dell'11 aprile 2003)

In tale documento il Comitato Nazionale di Bioetica si è espresso in questi termini: «Gli embrioni umani sono vite umane a pieno titolo [...]; esiste quindi il dovere morale di sempre rispettarli e sempre proteggerli nel loro diritto alla vita indipendentemente dalle modalità con cui siano stati procreati e indipendentemente dal fatto che alcuni di essi possano essere qualificati - con una espressione discutibile, perché priva di valenza ontologica - soprannumerari».

Corte Costituzionale (sentenza n. 35 del 10/2/97)

Ha riaffermato il diritto alla vita del concepito fin dalla fecondazione interpretando la legge 194/78 come diretta a tutelare non solo la donna incinta, ma anche il figlio, attraverso il criterio del "bilanciamento" degli opposti e concorrenti interessi dei due, in quanto uno vive dentro l'altra. In questa sentenza si utilizza per ben sei volte l'espressione «diritti del concepito».

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e dopo un certo stadio di sviluppo , di un sistema nervoso centrale, ritenuto sede di coscienza.

già.dopo quale stadio di sviluppo?

Magda,i testi che hai riportato sono molto interessanti, ma non dimentichiamoci che risentono moltissimo della non laicità che è tipica di questo paese.ed è un vizio di forma notevole. non dimentichiamoci che questo è il paese dove è vietata la sperimentazione sulle cellule staminali, dove la fecondazione assistita è un percorso allucinante,se non impossibile. vietata quella eterologa.

tutto perchè la chiesa ha ingiunto(con metodi peraltro disonesti e poco scientifici) che non si potessero uccidere degli embrioni.capisco le potenzialità di vita del feto,ma dire che un embrione sia senziente è oscurantismo.stiamo parlando di 4 cellule...

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Alcuni sostengono che il Papa è il cardinale più grande' date=' ma altri insistono che non può essere, dal momento che ogni Papa ha un successore.

COSA SIGNIFICA QUEL CHE SCRIVI NELLA FIRMA!!!!! :D

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