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Perchè ci si illude


miagolina

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Ciao a tutti è la prima volta che scrivo ad un forum e credo ne valga la pena vista l'attenzione e la serietà che ho potuto cogliere dagli argomenti trattati. Non vorrei risultare banale e scontata ma volevo chiedervi: perchè nonostante aver fatto un'esperienza/e negativa a distanza di tempo si rincorre inevitabilmente, inesorabilmente nello stesso errore? E' la nostra miseria umana per chi rincorre nello stesso sbaglio e nel mio caso è la mia miseria umana? Pavese nel suo Mestiere di Vivere diceva così: "non sai quello che ti tocca una volta si ripete? Che come si è reagito una volta, si reagisce sempre? non è mica per caso che ti metti nei guai. Poi ci ricaschi. Perchè quando si è sbagliato si dice "un'altra volta saprò come fare", quando si dovrebbe dire "un'altra volta so già come faro?" (25 aprile 1938).

Ecco la mia vita è sempre andata proprio così. Ho 41 anni, credevo di aver costruito una città, ma mi ritrovo ancora una volta in un deserto attonita e incredula del mio ennesimo errore. Rispondetemi, ditemi cosa ne pensate. Un pò mi aiutereste. Un saluto a tutti.

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è successo mille volte anche ame di sbagliare e risbagliare e sai perchè? perchè in quell'errore vedevo ciò di cui inconsciamente avevo bisogno. Adesso, dopo tanti sacrifici e tanti errori, ho capito che "la prossima volta so già come farò", perchè sono consapevole di me. Adesso ho capito il perchè dei miei errori e mi impegno a non farli più. Adesso finalmente sono consapevole delle mie scelte, prima "credevo" di esserlo....

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Ti ringrazio per avermi risposto.

Ma sai cos'è uno non può passare la vita a fare errori!

E allora se per alcune persone si trattasse di una sorta di "destino" da cui non si può sottrarsi? Anche perchè certe "botte" non si tollerano più come le prime volte e la forza di reagire davvero viene a mancare.

Ovviamente nel mio caso è la solita storia sentimentale che ogni qualvolta mette in gioco te stesso. Ma la storia sentimentale non è solo l'altro che puoi identificare a seconda dei casi come colpevole ecc. E' la tua persona, i tuoi bisogni la tua sfera personale che non puoi compromettere sempre pensando che domani sarà un'altro giorno. Quel giorno potrebbe essere l'ultimo e i tuoi progetti svanire con lui, senza averli potuti realizzare COME TU AVRESTI VOLUTO. Non trovi?

Rispondetemi!!!! :| :?:

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Ciao, ank'io mi ritrovo a fare sempre gli stessi errori, sopratutto quando si tratta di valutare le situazioni e le persone, ma.... spiegati meglio, ke cosa nn va nella tua storia (ma..nn voglio essere indiscreta) se ti va di parlarne.

Ciao

Piccola

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Ciao piccola, ho davvero bisogno di sfogarmi! Però purtroppo adesso non posso (sono al lavoro) e devo chiudere! Appena ho un momento ti rispondo subito! Grazie per avermi risposto! Sono già un pò felice!! Non non è vero, magari bastasse così poco!! CIAO!!

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Infatti hai detto la parola giusta: insostenibile. E non se ne esce fuori. Non ho mai pensato di farmi analizzare, con tutto il rispetto per la materia che apprezzo e ritengo sia utile se svolta bene, ma ho sempre pensato di farcela da sola, sbagliando, ma quale vittoria più bella raggiungere degli obiettivi con le propie forze? Ma stavolta mi arrendo, davvero, da questa storia ultima che mi è capitata, ne esco sconfitta, priva di qualsiasi ragionamento logico. Sicuramente sbaglio in qualcosa, non è possibile incontrare sempre le persone sbagliate o situazioni che a tuo giudizio sono lontane dal tuo mondo. Stò cercando di reagire con le unghie e con i denti, ma è solo reazione, forse spirito di sopravvivenza perchè dentro mi sento morta. Eppure non è da me, scoraggiarmi, amo la vita. Ma ogni qualvolta mi tradisce, non la capisco, ogni volta la devo odiare per risorgere. Stavolta sono stanca, tra l'altro non sono più una bambina. Và a finire che faccio la fine di Pavese. Forse è uno dei pochi atti nobili, non depressione, non viltà. Ma CORAGGIO DI VEDERE IN FACCIA LA REALTA'!! :ciaotutti [/code]

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Io di errori :?: , ogni giorno ne compio tanti e tutti nuovi.

Tampo fa pensavo: "ok Daniele, ora hai capito e non commetterai più lo stesso errore", ma dopo poco sembrava ricadessi nello stesso errore...."

Adesso trovo che giudicarci troppo duramente, (anche se in terza persona :arrow: ) non aiuti a riconscere che ogni giorno siamo diversi, da cui nuove possibilità di interagire con il quotidiano.

Io credo anche che non esista a priori una valenza negativa o positiva di quello che accade :| , come in noi non esiste a priori una definizione del nostro modo di reagire a quello che stimola l'accadimento :| . Che ne pensate?

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Dipende che tipo di errori. Se sono errori che ogni qualvolta investono la tua vita, se ogni volta devi mettere tutto in discussione, ti assicuro non è facile riconoscre che possiamo essere diversi interagendo con il quotidiano. Quale quotidiano? Dipende quello che ti sei costruito, quello che c'è intorno a te, famiglia, affetti ecc. Psicologizzare parlando di valenze positive e negative non aiuta, non ha senso, in quanto è appurato che esistono comportamenti totalmente autodistruttivi, o al contrario costruttivi che anche di fronte alla sorte più nera non si perdono d'animo. Non nascondiamoci per paura di vedere cosa c'è di veramente REALE di fronte a noi. Forse questa consapevolezza se si potesse acquisire ci salverebbe dal sbagliare sempre. Ma siamo pensiero oltre che materia. E questa condizione ci porta lontano, ed è bellissimo, ma a volte ci si allontana troppo ed è dura tornare indietro.

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Dipende che tipo di errori. Se sono errori che ogni qualvolta investono la tua vita, se ogni volta devi mettere tutto in discussione, ti assicuro non è facile riconoscre che possiamo essere diversi interagendo con il quotidiano.

:roll: Certo che sto parlando di errori che toccano la mia vita.

Io credo sia vero che non è facile riconoscere le nostre possibilità, vero è anche il nostro attaccamento verso le nostri modi di essere passati, che anche se li riconosciamo errati in alcuni momenti, ci aiutano a confermare e sostenere quello che siamo ora. Facendo questo non credi si lasci poco spazio ad un eventuale acquisizione di nuove possibilità?

Quale quotidiano? Dipende quello che ti sei costruito, quello che c'è intorno a te, famiglia, affetti ecc..

Il quotidiano, io lo intendo come quello che accade nell'arco della mia vita, esso è composto da momenti. Questi momenti stimolano in me una reazione, realizzare che questa azione è sempre diversa è semplice non credi?, basta pensare che noi, ogni momento che passa ci modifichiamo. Irreale sarebbe pensare che non lo facciamo, saremmo degli essere immutabili, per fortuna non lo siamo, viva la caducità. :D

Psicologizzare parlando di valenze positive e negative non aiuta, non ha senso, in quanto è appurato che esistono comportamenti totalmente autodistruttivi, o al contrario costruttivi che anche di fronte alla sorte più nera non si perdono d'animo. ..

Io non psicologizzo Miagolina, credo di esporre dei punti di vista su cui possiamo confrontarci, se ne hai voglia abbiamo la possibilità di farlo,

Io non credo che le persone che abbiamo intorno, siano in un modo o nell'altro, siamo noi a dotarli di una capacita (positive o negative che siano), proiettando dei nostri modi di essere.. ho letto un libro interessante a riguardo "il piccolo libro dell'ombra" di Bly, te lo consiglio.

Non nascondiamoci per paura di vedere cosa c'è di veramente REALE di fronte a noi. Forse questa consapevolezza se si potesse acquisire ci salverebbe dal sbagliare sempre. Ma siamo pensiero oltre che materia. E questa condizione ci porta lontano, ed è bellissimo, ma a volte ci si allontana troppo ed è dura tornare indietro..

Concordo con te, solo che al contrario :shock: . La nostra essenza è bellissima, noi durante la nostra vita ci allontaniamo da essa, recuperare poi tutto quello che abbiamo allontanato di noi, è un lavoraccio ma qualcuno lo deve pur fare :arrow: ......io ho fatto una terapia psicologica, mi sono appoggiato ad essa per cominciare questo cammino, ora cammino da solo e non ho paura della vita e della sua realtà. Nel momento in cui avrò bisogno di appoggiarmi ad uno psicologo penso di potermelo concedere senza pensare che ho fallito qualcosa.

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