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Uorscià (Una lustratina alle parole?)


Ste

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a|dùl|to

agg., s.m.

AU

1a agg., s.m., che, chi ha raggiunto il completo sviluppo fisico e psichico: persona adulta, il mondo, le responsabilità degli adulti

1b agg., di piante o animali, completamente sviluppato

2a agg., estens., tipico di una persona matura: comportamento a., scelta adulta

2b agg., fig., perfezionato, progredito: stile a., società adulta

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Top Posters In This Topic

bam|bì|no

s.m., agg.

FO

1a s.m., l’essere umano tra la nascita e l’inizio della fanciullezza: i bambini giocano nel parco, libri, film, giochi per bambini | fare il b., comportarsi in modo infantile; non sono più un b., sono adulto | fam., al pl. può indicare collettivamente figli e figlie: ho due bambini, la stanza dei bambini

1b s.m., l’essere umano maschio tra la nascita e l’inizio della fanciullezza | fam., figlio maschio: ho un b. e due bambine

1c s.m., come appellativo affettuoso o ironico riferito ad adulti di sesso maschile: b. mio, cosa vuoi farci?

2 s.m., adulto molto ingenuo

3 s.m., solo sing., per anton., con iniz. maiusc., Gesù Bambino

4a agg., molto giovane: sposa bambina

4b agg., fig., di qcn., ingenuo, semplice: Carlo è ancora molto b. | fig., di qcs., immaturo, non compiutamente sviluppato: mente bambina; civiltà bambina, agli albori

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in che senso Ste? :oops: :oops:

Volevo solo dirvi di non aggredirvi con le parole, ammetto che è un modo intellettuale di litigare :wink: ma l'effetto che si ottiene è sempre lo stesso, ogniuno rimane delle proprie idee, quindi meglio lasciar perdere no? :wink:

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ar|rab|biàr|si

v.pronom.intr.

FO  

1 essere preso dalla collera, adirarsi: a. con qcn., per qcs.  

2 estens., fam., dedicarsi con caparbietà a un’attività, perseguire con accanimento uno scopo: a. ad accumulare ricchezza  

3 TS agr., di frumento e sim., perdere vigore

Questa è interessante e merita di essere lustrata (bravo :wink: ).

Hai mai notato, soprattutto su internet dove non ci si vede (ma accade

anche dal vivo), come si tende ad attribuire emozioni agli altri per poi

screditarli? E come spesso se si osserva bene l'emozione è di chi

l'attribuisce? Da un punto di vista pissicologico è... fenomenale! :shock:

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Questa è interessante e merita di essere lustrata (bravo :wink: ).

Hai mai notato, soprattutto su internet dove non ci si vede (ma accade

anche dal vivo), come si tende ad attribuire emozioni agli altri per poi

screditarli? E come spesso se si osserva bene l'emozione è di chi  

l'attribuisce? Da un punto di vista pissicologico è... fenomenale!  :shock:

Si accade di frequente quello che dici, accade anche che volte però si dice così perchè non vogliamo accogliere dei pareri esterni. :shock: :wink:

Io non voglio screditarti e attribuirti emozioni, mi è sembrato lo facessi tu dal momento che ho suscitato in te questa immagine di me come santone dell'are Krisnha o della congregazione della fava alla quale non appartengo :D

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se|guà|ce

s.m. e f., agg.

1 s.m. e f. CO chi segue i dettami di una religione, di una dottrina, di una scuola di pensiero, di un maestro e sim.

2 s.m. LE affluente: su la marina dove ’l Po discende | per aver pace co’ seguaci sui (Dante)

3 agg. LE che segue: chi è servo è come quello ch’è s. | ratto a segnore e non sa dove vada (Dante) | successivo: simil battaglia fa la mosca audace | contra il mastin nel polveroso agosto | o nel mese dinanzi o nel s. (Ariosto)

4 agg. LE che presta estrema attenzione: «le tue parole ’l mio s. ingegno» | rispuos’io lui, «m’hanno amor

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lì|be|ro

agg., s.m.

FO

1a agg., che non è in una condizione di schiavitù o servitù; che gode della libertà di agire e dei diritti legali e politici: tutti gli uomini nascono liberi | anche fig.: sono finalmente l. dalla droga

1b agg., non imprigionato o detenuto: finalmente il sequestrato è tornato l., grazie all’amnistia sarà presto l. | liberi tutti, nel gioco infantile del nascondino, formula con cui chi non è ancora stato scoperto può liberare tutti i compagni fatti prigionieri

1c agg., che può decidere e agire senza costrizioni materiali o morali: essere l. di pensare, di fare, di andare; l. come l’aria, completamente senza vincoli; avere le mani libere, fig., poter agire in piena autonomia | al superl., con valore raff.: se vuoi andartene, liberissimo!

1d agg., emancipato, aperto: oggi i giovani sono più liberi; mentalità libera; vita libera, non condizionata da vincoli o pregiudizi; con connotazione spreg., spec. di donna, di facili costumi

2a agg., che non ha particolari obblighi o impegni: sarò l. tra un minuto; lasciare libera la servitù, la segretaria, non tenerli impegnati per un certo periodo | di periodo di tempo, in cui non si hanno particolari impegni: domani avrò una giornata libera

2b agg., che non ha legami familiari o sentimentali; non fidanzato o sposato: con il divorzio sono tornato l.

2c agg., privo, esente: l. da pregiudizi, da vizi

2d agg., comodo, a proprio agio: in tuta mi sento più l.

3 agg., di animale, non legato; non in cattività: attento, il cane è l. in giardino; i leoni vivono liberi nella savana

4a agg., in senso politico, che non è soggetto a dominio esterno e gode di propria autonomia: territorio l.; popolo l., che può eleggere i propri rappresentanti e i cui diritti sono garantiti dalle leggi

4b agg., non sottoposto a ostacoli o impedimenti di carattere politico, economico o fiscale spec. da parte dello stato: economia libera, commercio l.; proprietà libera da ipoteche, merce libera da imposte; televisione libera, emittente commerciale privata

4c agg., che si svolge od opera in un regime di piena libertà politica e civile: libere elezioni, l. voto, stampa libera e indipendente

4d agg., compiuto spontaneamente, senza costrizione della volontà: libera scelta, libera decisione, l. consenso

4e agg., indipendente, autonomo; privato: la libera università di Urbino; scuola libera

5a agg., non vietato o sottoposto a particolari restrizioni: l’orario di entrata è l.; avere l. accesso a documenti riservati | non obbligatorio: frequenza libera

5b agg., non vincolato da schemi prefissati; dipendente esclusivamente dalla scelta del singolo: libera interpretazione, l. adattamento di un testo, tema, argomento l.; traduzione libera, non letterale

5c agg., di una parte del corpo, spec. un arto, non impedito; non impegnato: lasciami l. il braccio!; prendi tu il pacco se hai le mani libere

5d agg., di linguaggio, atteggiamento e sim., disinibito, audace: è molto l. nel parlare; sboccato, volgare; anche in funz. avv.: parlare l.

6a agg., non occupato o impegnato da altri: in albergo non ci sono più camere libere, scusi è l. quel posto?

6b agg., non ostruito, sgombro: strada libera, lasciare l. il passaggio

6c agg., gratuito: parcheggio l.

7 agg. TS bot., di parte od organo, non unito a nessun altro: ovario, pistillo l.

8 agg. TS entom., di pupa, le cui ali, zampe e altre appendici sporgono liberamente verso l’esterno e sono dotate di una certa libertà di movimento

9a agg. TS chim., fis. ⇒allo stato libero

9b agg. TS chim. ⇒nativo

10 agg. TS ling. ⇒aperto | non com., di vocale, che si trova in una sillaba aperta

11 s.m. TS stor., in Roma antica, cittadino che godeva di pieni diritti civili

12a s.m. TS sport, nel calcio, difensore che non ha compiti di marcatura e che quindi può coprire altri ruoli

12b s.m. TS sport, nella pallavolo, giocatore che può entrare in campo nella linea difensiva in qualunque momento della partita, senza però poter battere o schiacciare

13 s.m. TS sport ⇒tiro libero

Caspita quanto è lunga come definizione :wink:

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in che senso Ste? :oops:  :oops:  

Volevo solo dirvi di non aggredirvi con le parole, ammetto che è un modo intellettuale di litigare  :wink: ma l'effetto che si ottiene è sempre lo stesso, ogniuno rimane delle proprie idee, quindi meglio lasciar perdere no?  :wink:

Nel senso che l'uso delle parole è l'unico modo per difendere ciò in cui

si crede o (peggio, se si rende necessario) i propri confini personali, anche

dal punto di vista psicologico ma non solo. L'unico oltre alla violenza fisica

e al silenzio, che non sempre è consigliabile.

Definire "aggressione" un confronto verbale senza nemmeno entrare

nel merito è un modo piuttosto infantile di intervenire. Ma non per questioni

di principio... è conflittogeno perché sposta eventuali dissidi (che se non

si entra nel merito non si può nemmeno sapere se esistono e di che

natura sono) su piani più cruenti.

E' strano, conosco pochi adulti che se ne rendono conto... Da qualche

anno a questa parte è tutto un "moderiamo i toni", qualunque cosa accada... :shock:

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mo|de|ra|zió|ne

s.f.

CO

1 capacità di moderare e regolare gli impulsi, i desideri, gli istinti naturali: m. nel bere, nel mangiare | atteggiamento improntato all’uso della ragione e al senso della misura: comportarsi con m.

2 spirito di tolleranza e mitezza: usare m. con il nemico sconfitto

3 CO TS polit., atteggiamento che rifugge da eccessi ideologici ed estremismi di qualsiasi natura

o vediiiiiii :wink:

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mo|de|ra|zió|ne

s.f.

CO  

1 capacità di moderare e regolare gli impulsi, i desideri, gli istinti naturali: m. nel bere, nel mangiare | atteggiamento improntato all’uso della ragione e al senso della misura: comportarsi con m.  

2 spirito di tolleranza e mitezza: usare m. con il nemico sconfitto  

3 CO TS polit., atteggiamento che rifugge da eccessi ideologici ed estremismi di qualsiasi natura

o vediiiiiii :wink:

:wink: Questa parola mi fa pensare a quelle anatre d'alto bordo che

appena qualcuno fa loro notare qualcosa di vero ma scomodo saltano

su stizzose e irate a dire "ABBASSATE I TONI NO A POLEMICHE!".

Si definiscono "moderati", ma è solo una posa di comodo. :wink:

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ma|ni|po|la|zió|ne

s.f.

CO

1 il manipolare, l’essere manipolato e il loro risultato

2 fig., modifica indotta nei valori e nei bisogni di un individuo o di un gruppo di individui, spec. servendosi dei mezzi di comunicazione di massa, allo scopo di esercitare un controllo in determinati settori sociali: m. dell’opinione pubblica, dell’informazione

3 TS med., in fisioterapia, movimento passivo forzato di un’articolazione che supera il limite del suo movimento attivo

4 TS genet. ⇒manipolazione genetica

5 TS telecom., formazione di segnali telegrafici mediante manipolatore

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mi|sti|fi|ca|zió|ne

s.f.

CO il mistificare; alterazione, deformazione della realtà, operata spec. allo scopo di trarre in inganno qcn.: restare vittima di una m.

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vit|ti|mì|smo

s.m.

CO tendenza ad atteggiarsi a vittima delle circostanze o dell’ostilità altrui e a lamentarsene: il suo v. è esasperante

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:LOL: Questa parola mi fa pensare a quelle anatre d'alto bordo che

appena qualcuno fa loro notare qualcosa di vero ma scomodo saltano

su stizzose e irate a dire "ABBASSATE I TONI NO A POLEMICHE!".

Si definiscono "moderati", ma è solo una posa di comodo.  :wink:

Ma io sono dei bassifondi, e modero quando c'è da moderare e mi incazzo quando c'è da incazzarsi.

Ste, sai che vuol dire dinamica del distanziamento in psicologia?

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Vai così, Daniele! Stai tirando fuori proprio le più attuali! :D :wink:

Però rallenta un po', sennò nessuno legge le definizioni e allora

il giochino perde la sua utilità... :(

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:LOL: Questa parola mi fa pensare a quelle anatre d'alto bordo che

appena qualcuno fa loro notare qualcosa di vero ma scomodo saltano

su stizzose e irate a dire "ABBASSATE I TONI NO A POLEMICHE!".

Si definiscono "moderati", ma è solo una posa di comodo.  :wink:

Ma io sono dei bassifondi, e modero quando c'è da moderare e mi incazzo quando c'è da incazzarsi.

Ste, sai che vuol dire dinamica del distanziamento in psicologia?

No, ma posso immaginarmela. Vediamo se indovino: uno è in terapia,

e diventa come una specie di satellite che gravita attorno al terapeuta.

Quando inizia a stare meglio deve trovare il modo di distaccarsene.

Uno dei modi e cercare altri centri di gravità...

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Evvabbe Ste io fra poco vado a casa, e li non ho internette flat :wink:

:LOL: Un paio di parole al gg possono bastare e non ti distolgono troppo

dal lavoro. Esagerare non fa bene... moderazione ci vuole. :LOL:

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:LOL: Un paio di parole al gg possono bastare e non ti distolgono troppo

dal lavoro. Esagerare non fa bene... moderazione ci vuole.  :wink:

Hai ragione, ma anche riconoscere quello che hai voglia di fare in quel momento è importante.

Fai bene preouccuparti se non lavoro non guadagno, ma io sono un poco matto sai, preferisco assecondarmi per non creare aneurismi celebrali :LOL: .

a|neu|rì|sma

s.m.

TS med., dilatazione anomala di un’arteria per alterazione di una sua parete | estens., rottura dell’arteria in seguito a tale dilatazione, che causa un’emorragia mortale

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aneurismi celebrali  :wink:

Hai postato solo la prima parola. Non ti preoccupare, che completo io :LOL:

ce|le|brà|re

v.tr.

(io cèlebro) AU

1 commemorare, festeggiare solennemente: c. un anniversario, una vittoria

2 estens., officiare secondo il rito: c. la messa; ass., dire messa: il

sacerdote celebra ogni sera alle sei | svolgere secondo la procedura,

spec. un atto giuridico: c. un processo a porte chiuse, c. un matrimonio in municipio

3 fig., esaltare, glorificare: c. le gesta di un eroe

http://www.demauroparavia.it/20629

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in che senso Ste? :oops:  :oops:  

Volevo solo dirvi di non aggredirvi con le parole, ammetto che è un modo intellettuale di litigare  :LOL: ma l'effetto che si ottiene è sempre lo stesso, ogniuno rimane delle proprie idee, quindi meglio lasciar perdere no?  :wink:

Nel senso che l'uso delle parole è l'unico modo per difendere ciò in cui

si crede o (peggio, se si rende necessario) i propri confini personali, anche

dal punto di vista psicologico ma non solo. L'unico oltre alla violenza fisica

e al silenzio, che non sempre è consigliabile.

Definire "aggressione" un confronto verbale senza nemmeno entrare

nel merito è un modo piuttosto infantile di intervenire. Ma non per questioni

di principio... è conflittogeno perché sposta eventuali dissidi (che se non

si entra nel merito non si può nemmeno sapere se esistono e di che

natura sono) su piani più cruenti.

E' strano, conosco pochi adulti che se ne rendono conto... Da qualche

anno a questa parte è tutto un "moderiamo i toni", qualunque cosa accada... :shock:

scusami ste, ma io non volevo moderare niente, ho solo detto quello che vedevo io dal di fuori, non mi piace la polemica, ma il sano confronto, credo comunque che in effetti siano fatti vostri, grazie per l'oca comunque (se era riferita ame)!!!! A sto punto non sapendo di che parlate non posso sapere a chi ti riferivi!

Ricordatevi che siete su un forum e c'è gente che vi legge, e non potete prendervela se dice la sua. Ciao a tutti e due e buon dialogo!

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aneurismi celebrali :wink:

Hai postato solo la prima parola. Non ti preoccupare' date=' che completo io :LOL:

Invece mi preoccupo, ho scrtto celebrale al posto di cerebrale,

ingnorate però me lo sono già scritto. :LOL:

[b']ce|re|brà|le[/b]

agg., s.f.

1 agg. TS anat., med., relativo al cervello o all’encefalo: lesione c.

2a agg. CO di opera d’arte o di pensiero in cui la razionalità e l’intelletto prevalgono in modo eccessivo sulla spontaneità del sentimento e della fantasia: musica c., un romanzo freddo e c.

2b agg. CO di qcn., che ha comportamenti caratterizzati da un eccesso di intellettualismo: artista c.; anche s.m. e f.: è una c., non si entusiasma facilmente

3a agg. TS fon. ⇒retroflesso

3b s.f. TS fon. ⇒retroflessa

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aneurismi celebrali  :wink:

Hai postato solo la prima parola. Non ti preoccupare, che completo io :wink:

Invece mi preoccupo, ho scrtto celebrale al posto di cerebrale,

ingnorate però me lo sono già scritto. :wink:

là|psus

s.m.inv., lat.

CO errore involontario consistente nel sostituire od omettere una lettera o

una parola nello scrivere e nel parlare | estens., errore di distrazione: è

stato un l.!

Polirematiche

lapsus freudiano loc.s.m. TS psic., l. dovuto, secondo Freud, a motivi

inconsci, che rivelano un conflitto tra ciò che si dice e ciò che si sarebbe

voluto dire.

http://www.demauroparavia.it/62145

La psicologia è come l'AIDS... se la conosci la eviti... :cry:

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Questa la lustriamo per bene, perché dopo questo ventennio di

berluscodalemismo è naturale e fisiologico che la si confonda con la

parola "ruffianeria" :(

Ma basta una lustratina e tutto si mette a posto. :wink:

sà|ti|ra

s.f.

TS lett.

1a composizione poetica che elabora con intenti moraleggianti e critici,

aspetti, figure e ambienti culturali e sociali, con toni che variano

dall’ironia, all’invettiva, alla denuncia: le satire di Orazio, di Ariosto |

l’insieme dei componimenti satirici di un poeta, di una letteratura, di

un’epoca: la s. latina, la s. moderna | il tono, il carattere che informa tali

componimenti: la s. pungente di Giovenale

1b genere letterario cui appartengono tali componimenti

2 CO estens., scritto, spettacolo o anche comportamento, discorso e sim.,

che mette in ridicolo comportamenti o concezioni altrui: s. di costume, s.

politica; fare oggetto di s., fare la s. di qcs., mettere in s.

http://www.demauroparavia.it/101179

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ma|li|gni|tà

s.f.inv.

AU

1 l’essere maligno; cattiva disposizione d’animo, propensione al male, consapevolezza e volontà di danneggiare: non è vero ciò che pensi, la tua è solo m.!, sia detto senza alcuna m.

2 azione, discorso o pensiero maligno: non crederò mai a queste m.!

3 BU lett., l’essere avverso, sfavorevole: la m. della sorte | l’essere nocivo, impuro: la m. dell’aria | inclemenza: m. del tempo, della stagione

4 LE solo sing., per anton., il demonio: la m. dal ciel bandita, | che sempre vorria sangue e strage e fuoco, | prese la via donde più Carlo afflisse, | poi che nessuna il mastro gli prescrisse (Ariosto)

5 TS med., carattere maligno di una malattia | caratteristica di un tumore di crescere infiltrandosi nei tessuti circostanti e di diffondersi per metastasi

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