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la felicità si trova nel dolore?


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ho subito tre anni fa un gravissimo lutto, il mio amatissimo uomo con cui stavo da 12 anni è morto all'improvviso lasciandomi con una bimba piccola. Non sto a spiegare la mia sofferenza straziante.

inaspettata è stata invece la mia reazione intima.

Quando dovevo crollare (ero la classica persona cui non mancava nulla: marito premuroso, figlia stupenda, disponibilità economica, amore e aiuto dalle nostre famiglie) perchè in un secondo ho perso ciò che avevo costruito per anni, invece mi è venuta una carica nell'affrontare la vita, una nuova filosofia interiore che tuttora mi fa minimizzare i problemi di tutti i giorni e mi fa godere con consapevolezza di ogni minima cosa bella che la vita può offrirmi.. penso a volte a quanto diamo peso alle scemenze, pur vivendo in un luogo e in un periodo storico privilegiato.. eppure tanta gente vive e ha vissuto povertà, guerre, malattie, soprusi... ben più gravi di una multa o di una litigata.. eppure trovava il sorriso!

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ciao primula,

mi spiace per il lutto, non so come reagirei io se mi accadesse una cosa simile. Sono reazioni soggettive che è difficile prevedere, però volendo generalizzare, anch'io credo che alcuni episodi o traumi della nostra vita, ci aiutano a guradare il mondo e noi stessi in un modo totalmente diverso.

Anche io ho subito un trauma, tempo fa, e sono certa che sono la persona che sono anche grazie a quello che mi è accaduto, certo sarebbe stato preferibile non accadesse, ma la realtà è che se nella vita, almeno una volta si affrontano difficoltà così grosse, i nostri occhi vedono tutto senza il velo della superficialità alla quale ci adagiamo quando non abbiamo pensieri o crucci particolari.

Io ho imparato, col tempo, perchè la prima reazione non è stata come la tua, che voglio godere il meglio della mia breve esistenza e voglio farlo con le persone che amo, non mi toccano più le parole della gente, i piccoli problemi quotidiani e gli inconvenienti vari. Cerco di ottimizzare tutto consapevole che domani potrei non esserci più!!!

Giusy

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Probabilmente è indispensabile percorrere la via del dolore per poter essere realmente consapevoli di se stessi, delle proprie pieghe, quelle che restano nascoste fino a che non vengono solleticate e sollecitate.

Nell'arco della vita, tra problemi più o meno pesanti da sopportare e risolvere, ci siamo noi con il nostro bagaglio di conoscenza ed esperienza tramandata dalla famiglia, siamo il risultato del vissuto che ci portiamo appresso... ma solo lo scontro con la realtà a volte funge da molla di noi stessi. Troviamo stimoli e forza sconosciute all'interno di noi, soffriamo e soffrendo metabolizziamo la sofferenza e nel contempo rivisitiamo il significato della felicità.

Cos'è alla fine la felicità se non "l'essere contenti e soddisfatti ci diò che siamo e abbiamo"?. Quante volte abbiamo notato che ci sono persone che dispongono di tutto quanto è desiderabile, eppure vivono profondamente insoddisfatte?

Il dolore in se stesso credo non piaccia a nessuno, ma nel dolore si comprende cosa rappresenta ed è per noi singolarmente il "benessere". Per alcuni resta qualcosa di superficiale, per altri è la pienezza, la centratura del nostro Essere. Non siamo una mano o una gamba o la sola bellezza, o l'intelligenza... siamo l'insieme di quanto rende noi, le persone che siamo, dentro quanto fuori certo, ma dentro soprattutto !

Momenti brevissimi di gioia possono rendere noi tutti felici, qui, ora, guizzi da carpire al volo... chi non ha occhi per vedere, non vede.

Buona giornata a tutti.

P.S. Ho conosciuto la sofferenza e quello che mi ha lasciato, passata la tragicità degli eventi, è il sorriso verso tutto e tutti.

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Se riusciamo a non farci annientare dal dolore, allora forse potremo arrivare a servirci dell'insegnamento che esso può fornirci, insieme all'idea della relatività di tutte le cose, della vanità degli attaccamenti, della falsa credenza nei nostri "io"... :Talk to the Hand:

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Io penso che la capacità di affrontare il dolore, di superarlo dipende molto da come ci arrivi all'esperienza dolorosa.

La differenza tra il rimanerne sopraffatti e trovare, al contrario, la forza di reagire credo risieda nella nostra struttura di personalità, dipende delle risorse che abbiamo accumulato nel tempo, dalla fiducia e dalla speranza che siamo stati capaci di coltivare in noi, sempre.

Credo che le prove difficili della vita ci rivelino per come siamo realmente: forti, fragili, ottimisti, depressi...nel normale tram tram della vita ste cose vengono fuori molto attenuate.

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per dolore si intende tristezza?

E non è forse il mancato raggiungimento di un desiderio o la distruizione della possibilità di raggingerne uno che provoca dolore?

Mia madre muore.......

mi lascia la ragazza o la moglie

mi muore un figlio

avrei voluto vivesse con me più a lungo.....volevo farmi una famiglia.....avrei voluto vederlo grande e avere dei nipoti........non sono desideri divenuti irrealizzabili.....non è il pensiero a creare tutto cio? Non è il pensiero che essendo inquieto crea di continuo immagini di futuro diverso dal presente attuale.....Oggi sono violento .....domani realizzerò la mia non -violenza.......atrito tra cio che è, e cio che vorrei fosse......

Mi muore un figlio,.....stop...... non ci sarà un futuro con lui, non avro nipoti!?! Perchè devo pensare a che bello se fosse.......NON SARA' E' MORTO questa è la realta....dunque che fare..? SOFFRIRE! Sì! soffrire senza fughe dalla sofferenza .......dovete soffrire! non sostituisco il presente con un'illusione del passato non voglio fuggire voglio capire perchè soffro! Poi se siete anche in grado di osservare la sofferenza , quel mostro da cui fuggivate , creandone di nuova, bhe capirete che voi siete la sofferenza, non esiste senza di voi nessuna sofferenza ,,,,,,,

bhè se capite tutto cio , se vedete che l'osservatore è la cosa osservata, se dei due farete uno....allora la sofferenza scomparirà, è verrà in voi una trasformazione che non è felicità, ma gioia, la gioia di regnare su tutto....

buongiorno a tutti!

:Batting Eyelashes:

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