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Adolf Hitler


oltreleapparenze

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oltreleapparenze ha scritto:

Su questo ho qualche dubbio...almeno all'inizio lui non era nessuno in particolare...quindi perchè lui e non un altro?

Ritengo invece che non si possono dare a Hitler tutte le colpe del nazismo...quelle effettivamente le deve condividere con la massa.

Comunque se vuoi ci possiamo aprire un topic a parte onde evitare di creare una discussione nella discussione

Ste ha scritto:

Se vuoi...

Comunque, colpe a parte (perché si finisce sempre lì?), la domanda "perché lui e non un altro?"

è una domanda che per stabilire dove sta la "forza" del singolo.. ha senso solo in gare sportive,

tipo i cento metri piani. Nella società è diverso, il potere è dato essenzialmente dal consenso e

non sono rari i casi in cui il consenso viene riposto in persone molto fragili personalmente, proprio

perché chi dà il consenso scambia i sintomi di fragilità per sintomi di forza. E viceversa.

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:):

Ciao Alessandro,

il topic in questione è il seguito di una discussione iniziata in un altra sezione del forum...inserisco il link per cercare di rendere l'argomento più chiaro...

http://www.psiconline.it/forum/index.php?s...=6354&st=80

Comunque vorrei cercare di delineare la personalità di questo individuo...

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Scrivo questo che ho trovato gogoolando

HITLER E LA SUA POLITICA TOTALITARISTICA

Hitler seppe sfruttare pienamente i mezzi di informazione a sua disposizione per la propaganda della quale si occupò con destrezza Joseph Goebbels. Fu lo stesso Goebbels ad introdurre l'antisemitismo e la concezione della razza tedesca come la migliore e dunque, necessariamente, la dominatrice. Occorreva eliminare e deportare nei lager le "mele marce" della società tedesca: gli ebrei. Una frase che può ben spiegare cosa accadde nelle menti dei despoti del XX secolo è quella di Courtois che, anche se riferita al comunismo, è adattabile anche alla situazione tedesca. Scrive Courtois: "Da una logica di lotta politica si scivola presto verso una logica di esclusione, quindi verso un'ideologia dell'eliminazione e, infine, dello sterminio di tutti gli elementi impuri".

Per esercitare il suo potere, Hitler si servì di alcuni collaboratori. A parte l'astuto Goebbels, già citato, il terrore venne esercitato dal fedelissimo Himmler, capo delle SS, la guardia personale del Fuhrer. Le SS, insieme alla Wehrmacht, crebbero notevolmente poiché Goering, altro fedelissimo di Hitler, decise di arruolare una gran quantità di persone per risolvere il problema della disoccupazione. Questo trasformò la Germania in una gigantesca macchina da guerra.

La figura del Fuhrer è stata molto ben interpretata da Charlie Chaplin nel film "Il grande dittatore" (1940).

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Ste io credo che sia molto più facile migliorare il record dei centro metri piani piuttosto che rendere migliaia di persone complici di un genocidio.

Non è più facile né più difficile: è diverso.

Per migliorare il record dei cento metri piani devi basarti sulla tua forza.

Per condurre una massa di persone da qualche parte devi basarti sulla sua.

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Non è più facile né più difficile: è diverso.

Per migliorare il record dei cento metri piani devi basarti sulla tua forza.

Per condurre una massa di persone da qualche parte devi basarti sulla sua.

Si...ma Hitler non era uno stregone...la forza giustamente non la dava lui alla massa ma in qualche modo è riuscito a convogliarla verso un immenso progetto distruttivo...abominevole...con i mezzi d'informazione e propaganda di allora...non oso pensare a cosa avrebbe potuto fare con quelli di oggi...

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Scrivo questo che ho trovato gogoolando

HITLER E LA SUA POLITICA TOTALITARISTICA

Hitler seppe sfruttare pienamente i mezzi di informazione a sua disposizione per la propaganda della quale si occupò con destrezza Joseph Goebbels. Fu lo stesso Goebbels ad introdurre l'antisemitismo e la concezione della razza tedesca come la migliore e dunque, necessariamente, la dominatrice. Occorreva eliminare e deportare nei lager le "mele marce" della società tedesca: gli ebrei. Una frase che può ben spiegare cosa accadde nelle menti dei despoti del XX secolo è quella di Courtois che, anche se riferita al comunismo, è adattabile anche alla situazione tedesca. Scrive Courtois: "Da una logica di lotta politica si scivola presto verso una logica di esclusione, quindi verso un'ideologia dell'eliminazione e, infine, dello sterminio di tutti gli elementi impuri".

Per esercitare il suo potere, Hitler si servì di alcuni collaboratori. A parte l'astuto Goebbels, già citato, il terrore venne esercitato dal fedelissimo Himmler, capo delle SS, la guardia personale del Fuhrer. Le SS, insieme alla Wehrmacht, crebbero notevolmente poiché Goering, altro fedelissimo di Hitler, decise di arruolare una gran quantità di persone per risolvere il problema della disoccupazione. Questo trasformò la Germania in una gigantesca macchina da guerra.

La figura del Fuhrer è stata molto ben interpretata da Charlie Chaplin nel film "Il grande dittatore" (1940).

Grazie per il contributo storico.

Ciao :drive1:

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Si...ma Hitler non era uno stregone...la forza giustamente non la dava lui alla massa ma in qualche modo è riuscito a convogliarla verso un immenso progetto distruttivo...abominevole...con i mezzi d'informazione e propaganda di allora...non oso pensare a cosa avrebbe potuto fare con quelli di oggi...

Non credo che sarebbe riuscito a fare molto di più, i mezzi di informazione di oggi sono

molto più potenti ma sono anche meno controllabili di quanto si creda (certo, se ci fosse

solo la TV e la carta stampata sarebbe diverso...).

Hitler era riuscito a convogliare la massa verso un progetto distruttivo... vero, ma se ci

si guarda intorno e si guardano i potenti di oggi... sembra più difficile non farlo che farlo...

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Non credo che sarebbe riuscito a fare molto di più, i mezzi di informazione di oggi sono

molto più potenti ma sono anche meno controllabili di quanto si creda (certo, se ci fosse

solo la TV e la carta stampata sarebbe diverso...).

Hitler era riuscito a convogliare la massa verso un progetto distruttivo... vero, ma se ci

si guarda intorno e si guardano i potenti di oggi... sembra più difficile non farlo che farlo...

Proprio per questo ritengo sia utile analizzare la personalità di Hitler...

Perchè la massa lo seguiva?

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Proprio per questo ritengo sia utile analizzare la personalità di Hitler...

Perchè la massa lo seguiva?

Per rispondere a questa domanda è più utile analizzare la massa, a meno che non

si parta dal presupposto che la massa lo seguiva per via della sua personalità...

ma questa la lascerei come possibile conclusione, più che prenderla come premessa

(una conclusione alla quale io credo molto poco, comunque).

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hitler non ha nessun "merito" .

fu solo una marionetta nelle mani di un sistema.

un sistema malato e perverso .

ma questo sistema è sempre in agguato appena si abbasa la guardia e si smette di difendere i diritti si ha la svolta totalitaria.

non è successo solo in germania purtroppo.

non ci sono capi o leader che contano, sono dei movimenti di massa che esigono un leader fantoccio da osannare.

per questo io considero tutti i tedeschi nazisti colpevoli e non solo i gerarchi .

cosi come non è berlusconi bravo ma serve alla gente che lo osanna essi hanno bisogno di uno come lui ce ne sono tanti .. uno vale l' altro .

è la massa che lo esige . che lo vuole e che lo impone.

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hitler non ha nessun "merito" .

fu solo una marionetta nelle mani di un sistema.

un sistema malato e perverso .

ma questo sistema è sempre in agguato appena si abbasa la guardia e si smette di difendere i diritti si ha la svolta totalitaria.

non è successo solo in germania purtroppo.

non ci sono capi o leader che contano, sono dei movimenti di massa che esigono un leader fantoccio da osannare.

per questo io considero tutti i tedeschi nazisti colpevoli e non solo i gerarchi .

cosi come non è berlusconi bravo ma serve alla gente che lo osanna essi hanno bisogno di uno come lui ce ne sono tanti .. uno vale l' altro .

è la massa che lo esige . che lo vuole e che lo impone.

Un intervento da osanna! :drive1:

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Per rispondere a questa domanda è più utile analizzare la massa, a meno che non

si parta dal presupposto che la massa lo seguiva per via della sua personalità...

ma questa la lascerei come possibile conclusione, più che prenderla come premessa

(una conclusione alla quale io credo molto poco, comunque).

Dunque Hitler è stato solo il capro espiatorio ... colui che ordinava al popolo ciò che il popolo voleva sentirsi ordinare ... idem per Mussolini...

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oltreleapparenze ha scritto:

Su questo ho qualche dubbio...almeno all'inizio lui non era nessuno in particolare...quindi perchè lui e non un altro?

Ritengo invece che non si possono dare a Hitler tutte le colpe del nazismo...quelle effettivamente le deve condividere con la massa.

Comunque se vuoi ci possiamo aprire un topic a parte onde evitare di creare una discussione nella discussione

Ste ha scritto:

Se vuoi...

Comunque, colpe a parte (perché si finisce sempre lì?), la domanda "perché lui e non un altro?"

è una domanda che per stabilire dove sta la "forza" del singolo.. ha senso solo in gare sportive,

tipo i cento metri piani. Nella società è diverso, il potere è dato essenzialmente dal consenso e

non sono rari i casi in cui il consenso viene riposto in persone molto fragili personalmente, proprio

perché chi dà il consenso scambia i sintomi di fragilità per sintomi di forza. E viceversa.

cio che accade non si può mai imputare a chi lo compie ma va imputato a tutto l'ambiente che lo ha creato....

domandati:

chi a messo la germania nelle condizioni di appoggiare uno come lui??

Perchè lo hanno appoggiato?

Lui uccideva oppure persone lo facevano per proprie convinzioni che traevano da lui insegnamento??

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Il popolo che appoggia una linea politica o una religione (dico un ovvietà) è formato dal singolo individuo, la questione meno ovvia (che in un sito di psicologia può essere utile approfondire secondo me) è che la mente del singolo, non riconoscendo i suoi confini e la sua unicità, si adegua ad una corrente di pensiero che nell'apparenza sembra appagare le proprie necessità. Facendo questo perde la possibilità di riconoscere i suoi pensieri spontanei, questo perchè detti pensieri avranno un pregiudizio e si adegueranno a quella corrente. :im Not Worthy:

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Dunque Hitler è stato solo il capro espiatorio ... colui che ordinava al popolo ciò che il popolo voleva sentirsi ordinare ... idem per Mussolini...

No, affatto. Cioè... si, entrambi come tutti i leader (negativi ma anche positivi) che ottengono grandi consensi,

sicuramente avevano avuto la capacità di far leva su ciò che la gente si aspettava. Non è tutto ridotto a questo,

naturalmente (anche perché non è proprio vero che avevano poi tutto questo consenso unanime...).

Non vedo invece alcun motivo per considerarli 'capri espiatori'. Erano persone che avevano saputo fare la scalata

al potere, e che una volta ottenuto lo avevano reso assoluto (almeno formalmente) e lo avevano esercitato molto male.

Non me la sento di dipingerli come vittime... anche se in un certo senso lo sono, soprattutto di se stessi e dei loro

supporters più sfegatati e soprattutto dei cortigiani.

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No, affatto. Cioè... si, entrambi come tutti i leader (negativi ma anche positivi) che ottengono grandi consensi,

sicuramente avevano avuto la capacità di far leva su ciò che la gente si aspettava. Non è tutto ridotto a questo,

naturalmente (anche perché non è proprio vero che avevano poi tutto questo consenso unanime...).

Le ipotesi a mio avviso sono due:

1. o la gente seguiva Hitler perchè lui era Hitler (opzione che abbiamo però scartato...)

2. o Hitler aveva la capacità (abominevole) di capire ciò che la gente desiderava (sterminare migliaia di individui considerati inferiori) e di realizzare ciò con il consenso della gente stessa...

Non vedo invece alcun motivo per considerarli 'capri espiatori'. Erano persone che avevano saputo fare la scalata

al potere, e che una volta ottenuto lo avevano reso assoluto (almeno formalmente) e lo avevano esercitato molto male.

Non me la sento di dipingerli come vittime... anche se in un certo senso lo sono, soprattutto di se stessi e dei loro

supporters più sfegatati e soprattutto dei cortigiani.

Assolutamente non intendevo considerare Hitler e Mussolini vittime...solo volevo porre l'accento sull'ipocrisia generale di un'epoca che ha desiderato con tutto il cuore eliminare i dittatori nascondendo le responsabilità personali dei singoli.

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Le ipotesi a mio avviso sono due:

1. o la gente seguiva Hitler perchè lui era Hitler (opzione che abbiamo però scartato...)

2. o Hitler aveva la capacità (abominevole) di capire ciò che la gente desiderava (sterminare migliaia di individui considerati inferiori) e di realizzare ciò con il consenso della gente stessa...

dicendo così tralasciate sempre la causa.......hitler a trascinato la gente , la gente si è fatta trascinare.....ma perchè un'uomo arriva a seguire la rabbia e l'odio? chi ha portato la germania in uno stato di miseria tale da far seguire uno psicopatico......chi??????? :icon_rolleyes:

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sparando un po nel mucchio :icon_rolleyes: credo..ciascuno di quelli che a pensato bene di affidare la propria mente ad un ideologia

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secondo me il "successo" di hitler, fu determinato da diversi fattori, innanzitutto bisogna ricordare il periodo storico, finita da poco la prima guerra mondiale (a cui Hitler aveva preso parte combattendo "valorosamente"), caos politico e pericolo di un sopravvento del comunismo, portarono il popolo a credere nella propaganda nazista che prometteva ordine e regole (ricordiamo che il popolo tedesco è conosciuto per il suo rigore), infine la vincita "regolare" delle elezioni, solo a quel punto hitler inizia la politica del terrore, sciogliendo gli altri partiti e controllando la stampa e la radio!

Inoltre lo sterminio degli ebrei avvenne in modo lento, radicando prima nella gente l'odio verso questa "razza", spesso molto ricca e che occupava posti di rilievo, che sarebbero dovuti toccare ai tedeschi!!!! All'inizio il popolo credeva in quello che hitler diceva perchè voleva farlo, ne aveva bisogno e poi quando cominciò a capire decise di chiudere prima un occhio e poi tutti e due, perchè? Ma, secondo me perchè era più comodo, tanto nessuno toccava i tedeschi, erano considerati uno stato forte in tutta Europa, gli ebrei bè che se la vedessero da soli, infondo aveva ragione Hitler, loro gestivano tutta l'economia tedesca, era forse giusto???? Credo che sia un mecccanismo lento che aiuta la gente a non vedere il male e a farsi una ragione di quello che sta accadendo!

Hitler dal canto suo era un uomo astuto e pieno di odio, che riversò tutto verso chi non era come lui! Era uno psicopatico che si è trovato nel posto giusto al momento giusto, (o dovrei dire sbagliato :Thinking: !?)...

La cosa che invece mi chiedo io è: perchè gli ebrei non si ribellarono mai, abbiamo visto a volte nemmeno quando c'erano le condizioni per farlo, perchè??? :rofl3:

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UNA ANALISI PIU' CHE CORRETTA QUELLA DEL POST PRECEDENTE.

Nulla da dire.

Aggiungerei anche che gli ebrei stavano sulle balle un pò a tutti perchè stavano diventando potenti, quindi di qui il motivo per cui si lasciò stare. Di qui l'idea di mandarli in una loro patria.

Se la Germania e l'antisemitismo sono stati sconfitti perchè mandarli in una loro patria?Il sionismo!

E a rompere ad altri perchè i loro territori li abbandonarono per secoli, come scritto nella Bibbia a proposito nella diaspora. Si nella Bibbia c'era scritto che era terra loro, infatti era, e non lo è più.

I vari stati europei tra cui la Gran Bretagna hanno invece installato li' molta gente a ondate, levando il Regno Unito il protettorato a metà anni '50, fregandosene del fatto che i palestinesi sono stati cacciati da terre che oramai erano loro. Pur non approvando i metodi dei Palestinesi posso dire che gli ebrei sembrano scordare l'olocausto e ne stanno facendo un altro con tanto di Muro.

La vittima diventa carnefice, i governanti incarnano un nuovo Hitler da decenni.

motivo della difesa? Ma se spesso muoiono civili.

Io non sono razzista, ma antisionista si. Il sionismo era un movimento che rivendicava una sua patria.

Però rivendicarla a spese di innocenti, su terre che tu hai lasciato. Non mi pare.

Ma cosa vuoi pretendere? E poi il Muro? E con la ignoranza presunta dell'ONU che li' non interviene perchè non ci sono diritti umani da rispettare, perchè i palestinesi non sono uomini?

Mussulmani ma uomini.

UNA CIVILTA' QUANDO PONE IL MURO INIZIA A CONTARE I GIORNI DELLA SUA FINE.

Lo è stato Per Roma col vallo di Adriano, la muraglia cinese ai tempi di Genghis Khan, e ci sono molti altri muri e altri in costruzione.

In costruzione un muro tra Usa e Messico per contrastare l'immigrazione, 30 km al posto di linee elettrificate, viste le 40 gallerie scoperto solo questo anno per espatriare,

e diversi muri tra india e Banglaadesh, India e Pakistan, sono una quarantina in tutto il mondo.

Chiudo quindi dicendo che dove non è arrivato Hitler, pensano i governanti ebrei da soli.

AUTODISTRUZIONE. :Thinking::rofl3::sex::Pig:

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Le ipotesi a mio avviso sono due:

1. o la gente seguiva Hitler perchè lui era Hitler (opzione che abbiamo però scartato...)

2. o Hitler aveva la capacità (abominevole) di capire ciò che la gente desiderava (sterminare migliaia di individui considerati inferiori) e di realizzare ciò con il consenso della gente stessa...

Non so... non è che Hitler si sia alzato una sera e abbia detto "Oggi sterminiamo eccetera. Chi mi ama mi segua",

e poi tutti i tedeschi l'hanno seguito perché era ciò che volevano. Per comprendere un fenomeno storico di questa portata

e i suoi protagonisti, è più utile un approccio come quello che ha seguito Digi nel suo post... meno improntato su ipotesi di

partenza "esclusive" e più tendente all'analisi.

Hitler cavalcava lo spirito di rivalsa di un popolo in ginocchio. Questo, unito alle sue indubbie capacità di "motivatore",

contribuisce sicuramente a spiegare la sua scalata al potere. L'identificazione di "nemici" del popolo (non solo gli ebrei,

ma anche i comunisti, e altre categorie di persone), come causa di tutti i mali era funzionale alla motivazione delle masse.

Questa è una costante di tutti i regimi totalitari e settari. Anche il culto della personalità del "capo", lo era e lo è.

Secondo me una domanda interessante da farsi per comprendere il personaggio Hitler è questa: fino a che punto le

cose su cui batteva tanto il chiodo erano argomenti di propaganda usati con la consapevolezza che di propaganda si

trattava, e da che punto in poi diventavano convinzioni dello stesso propagandista.

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Non so... non è che Hitler si sia alzato una sera e abbia detto "Oggi sterminiamo eccetera. Chi mi ama mi segua",

e poi tutti i tedeschi l'hanno seguito perché era ciò che volevano. Per comprendere un fenomeno storico di questa portata

e i suoi protagonisti, è più utile un approccio come quello che ha seguito Digi nel suo post... meno improntato su ipotesi di

partenza "esclusive" e più tendente all'analisi.

Hitler cavalcava lo spirito di rivalsa di un popolo in ginocchio. Questo, unito alle sue indubbie capacità di "motivatore",

contribuisce sicuramente a spiegare la sua scalata al potere. L'identificazione di "nemici" del popolo (non solo gli ebrei,

ma anche i comunisti, e altre categorie di persone), come causa di tutti i mali era funzionale alla motivazione delle masse.

Questa è una costante di tutti i regimi totalitari e settari. Anche il culto della personalità del "capo", lo era e lo è.

Secondo me una domanda interessante da farsi per comprendere il personaggio Hitler è questa: fino a che punto le

cose su cui batteva tanto il chiodo erano argomenti di propaganda usati con la consapevolezza che di propaganda si

trattava, e da che punto in poi diventavano convinzioni dello stesso propagandista.

certo ste, questa domanda serve per comprendere la vera personalità del furer (ma come diavolo si scriveva, non lo ricordo più????? :Thinking: ),Hitler, ci era o ci faceva????Bè, secondo il mio mooolto modesto parere, ci era, secondo me, lui credeva in ciò che faceva, ne era convinto!!!!

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certo ste, questa domanda serve per comprendere la vera personalità del furer (ma come diavolo si scriveva, non lo ricordo più????? :Thinking: ),Hitler, ci era o ci faceva????Bè, secondo il mio mooolto modesto parere, ci era, secondo me, lui credeva in ciò che faceva, ne era convinto!!!!

Secondo me si è andato convincendosi sempre di più con il passare del tempo e come effetto di tanti fattori

(i classici "meccanismi di rinforzo", sia personali e che reciproci, che si instaurano nelle e tra le persone).

Riporto una frase chiave (presa dalla pagina di Wikipedia su Hitler) che credo illlustri molte cose:

"I primi trionfi persuasero Hitler di essere un genio della strategia militare, per questo motivo divenne sempre meno

desideroso di ascoltare i consigli dei suoi generali o anche solo di udire cattive notizie."

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