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paura di morire


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chi ha paura della morte??

Non vi pare assurdo avere paura di una cosa che non si conosce....ma è possibile?

Non è che la morte in realtà è solo un'idea?

E' possibile avere paura di una non-idea, ossia di un fatto?

ma qualcuno ha pensato cosa muore.....oltre al corpo e al pensiero c'è qualcosa??

dai sparate!

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chi ha paura della morte??

Non vi pare assurdo avere paura di una cosa che non si conosce....ma è possibile?

Non è che la morte in realtà è solo un'idea?

E' possibile avere paura di una non-idea, ossia di un fatto?

ma qualcuno ha pensato cosa muore.....oltre al corpo e al pensiero c'è qualcosa??

dai sparate!

Bum :Four Leaf Clover:

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Scherzavo...

Riguardo alla morte...io provo fastidio al pensiero che tutto continui senza che io sappia mai come è andata a finire...

C'è stato un momento molto brutto della mia vita in cui credo di essere stata vicino a qualcosa di simile alla morte...non fisicamente intendo...ma mentalmente...era il mio primo attacco di panico e allora non sapevo nemmeno cosa fosse...ricordo ancora quella precisa sensazione di "nulla" il nulla eterno come in quel momento mi venne in mente di chiamarlo...comunque qualsiasi cosa c'è o non c'è dopo la morte sicuramente è meglio di quel "nulla"...

Ciao :Four Leaf Clover:

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Scherzavo...

Riguardo alla morte...io provo fastidio al pensiero che tutto continui senza che io sappia mai come è andata a finire...

C'è stato un momento molto brutto della mia vita in cui credo di essere stata vicino a qualcosa di simile alla morte...non fisicamente intendo...ma mentalmente...era il mio primo attacco di panico e allora non sapevo nemmeno cosa fosse...ricordo ancora quella precisa sensazione di "nulla" il nulla eterno come in quel momento mi venne in mente di chiamarlo...comunque qualsiasi cosa c'è o non c'è dopo la morte sicuramente è meglio di quel "nulla"...

Ciao :Four Leaf Clover:

CONCORDO IN PIENO E LA PENSO COME TE.

INOLTRE, la morte anche se non la si conosce fa paura, anche per il modo in cui la vedrai in faccia, se con sofferenze più o meno lunghe, o non capirai nulla perchè prima andrai in coma.

Preferisco l'ipotesi due, morire senza saperlo-

la morte è un evento:

assoluto

finale

inevitabile

incontrovertibile

ignoto

buio (nessuno è tornato per dirti che c'è qualcosa dopo).

solitario (si nasce soli e si muore da soli)

cacchio come fa paura, la subisci e basta, quando tutta la vita lottiamo magari per non subire.

Si parla molto in questo periodo di Tiziano Terzani malato di tumore che ha passato gli ultimi anni in India ed ha scritto un libro.

Dicono che lui abbia sconfitto la morte in questa maniera, se imparerai a vivere imparerai anche a morire.

Purtroppo chi soffre come me e oltreleapparenze, non riesce a vivere, e l'attacco che ci porta a questa pesudo morte, vuole farci 'morire' per poi farci rinascere, ma spesso i meccanismi sono cosi' radicati che non si riesce a prendere la via giusta, e si sta male come in prossimità della morte ogni volta.

Chiudendo la mia discussione potrei dire che esistono tante morti, e forse chi come me ha gli attacchi di panico si rifiuta di cambiare cioè 'morire'. Se si teme la 'morte' virtuale dell'attacco di panico come si puo' accettare la morte vera???

In fondo nulla si crea e nulla si distrugge, potremmo 'vivere' sotto altre forme, ma questa esperienza sconosciuta è sconvolgente comunque, perchè l'ignoto fa paura.

E poi noi cambiamo ogni giorno, viviamo e moriamo ogni giorno ma non lo sappiamo.

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ma cosa muore? Siamo solo materia? Ma la materia si trasforma? ......

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io invece voglio essere presente alla mia morte... sarà un passaggio importantissimo della mia vita... certo mi spaventa... ma non voglio che mi sciovoli addosso senza che me ne accorga... io sono convinta che in quel momento riusciremo davvero a cogliere il senso di tutto ciò che abbiamo vissuto e di quel "tutto" da dove veniamo....

cosa muore? la nostra identità di singolo, il confine definito del nostro essere... il resto semplicemente si trasforma....

la cosa che mi spiazza è proprio questa: l'idea che tutti i miei ricordi, pensieri, sogni, emozioni si disperdano... e la dispersione anche se in realtà non lo è, mi da un senso di cancellazione... vorrei poter trattenere tutto questo... ma forse lasciarsi "andare" sarà ancora meglio...

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A me la morte fa paura, fa paura anche a qualsiasi animale, tutti noi lottiamo per sopravvivere. La morte non è secondo natura, ma contro natura. E' vero nei cicli cosmici è naturale, ma l'uomo la percepisce come un qualche cosa che si spezza.

A me terrorizza l'ignoto, quasi più che l'inferno. L'ignoto significherebbe che la mia vita non ha avuto alcun senso, e questo pensiero mi angoscia. Ora sto pensando che non ha senso preoccuparsi se ci fosse il nulla, tanto...sarebbe così e basta. Ma sto cercando anche di fare del mio meglio per guadagnare il paradiso :)...è vero bisogna vivere bene per morire bene (amo molto anche io Terzani).

E poi mi spaventa il dolore. Il dolore mi mette un'angoscia che mi annulla.

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ma cosa muore? Siamo solo materia? Ma la materia si trasforma? ......

A mio modestissimo parere il corpo sicuramente muore o meglio va incontro ad un processo di decomposizione che lo porta pian piano a scomparire...uomo, polvere eri e polvere ritornerai...disse qualcuno... :ola (1):

Però credo altresì che noi non siamo composti di sola carne ma anche di energia...e l'energia subisce delle trasformazioni...quali nel nostro caso non saprei proprio dirti...si potrebbe ipotizzare...ma di solito finisco sempre per ipotizzare ciò che desidero...così mi astengo... :ola (1):

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io invece voglio essere presente alla mia morte... sarà un passaggio importantissimo della mia vita... certo mi spaventa... ma non voglio che mi sciovoli addosso senza che me ne accorga... io sono convinta che in quel momento riusciremo davvero a cogliere il senso di tutto ciò che abbiamo vissuto e di quel "tutto" da dove veniamo....
cosa muore? la nostra identità di singolo, il confine definito del nostro essere... il resto semplicemente si trasforma....

la cosa che mi spiazza è proprio questa: l'idea che tutti i miei ricordi, pensieri, sogni, emozioni si disperdano... e la dispersione anche se in realtà non lo è, mi da un senso di cancellazione... vorrei poter trattenere tutto questo... ma forse lasciarsi "andare" sarà ancora meglio...

dunque perdere la memoria è la medesima cosa.......

so che mi prenderai per pazzo, e non sarai la sola, ma dopo è meglio....io ci convivo da mesi oramai.....

vedi tutto cio che tu dici morirà, ricordi, pensieri, esperienze, lo percepisci tramite un centro "l'io" che è il contenuto della memoria,

più sai e più ti senti "grande" sembra "crescere il tuo io"che poi è.....si è la sensazione del tempo......Se comprendi che tu non sei il contenuto della memoria, non comprendi scusa ,il che sarebbe altro accumulo, ma se lo vedi......bene il tempo non si ferma, ma perde ogni logica......ogni attimo è morte ed è vita......non esiste il prima e neppure il dopo se non c'è un contenuto che vuole continuare per avere un'immagine di se....... :ola (2): ho già detto troppo!

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A mio modestissimo parere il corpo sicuramente muore o meglio va incontro ad un processo di decomposizione che lo porta pian piano a scomparire...uomo, polvere eri e polvere ritornerai...disse qualcuno... :wink:

Però credo altresì che noi non siamo composti di sola carne ma anche di energia...e l'energia subisce delle trasformazioni...quali nel nostro caso non saprei proprio dirti...si potrebbe ipotizzare...ma di solito finisco sempre per ipotizzare ciò che desidero...così mi astengo... :ola (2):

in effetti la vita è energia......e quell'energia nei passaggi crea cio che chiamiamo vita e morte......

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A me la morte fa paura, fa paura anche a qualsiasi animale, tutti noi lottiamo per sopravvivere. La morte non è secondo natura, ma contro natura. E' vero nei cicli cosmici è naturale, ma l'uomo la percepisce come un qualche cosa che si spezza.

A me terrorizza l'ignoto, quasi più che l'inferno. L'ignoto significherebbe che la mia vita non ha avuto alcun senso, e questo pensiero mi angoscia. Ora sto pensando che non ha senso preoccuparsi se ci fosse il nulla, tanto...sarebbe così e basta. Ma sto cercando anche di fare del mio meglio per guadagnare il paradiso :)...è vero bisogna vivere bene per morire bene (amo molto anche io Terzani).

E poi mi spaventa il dolore. Il dolore mi mette un'angoscia che mi annulla.

dunque è l'assenza di sicurezza che ti spaventa....sai perchè? La mente è meccanica cerca sicurezza per esistere....

ma pensa....hai paura di una cosa che non conosci, dunque hai paura dell'idea che ne hai, è l'idea non è forse pensiero .....ma aspetta aspetta.....non siamo noi il nostro pensiero.....dunque ti spaventi da sola volutamente perchè?????

Bhè io direi che il tuo "contenuto" cio che chiamiamo "me" si ostina a credere di essere dunque si inventa che deve morire......ma questo lo direi io penso che ognuno deve scoprirlo da se.... :ola (2):

se cerchi il paradiso , sbrigati fino a che sei in vita.......a tal proposito uno che solo adesso comprendo inmaniera totale, disse:

"Se vi diranno il regno è in cielo....allora arriveranno prima gli uccelli, .....se vi diranno che è in mare arriveranno forse prima i pesci che voi? In verità vi dico che è qui in mezzo a voi e qqui è sempre stato, solo che voi non avete occhi per vederlo.....

Ma chi cerca troverà e poi regnerà su tutto e non assaporerà la morte......"

uno che fino a ieri pensavo non fosse mai esistito,,,,,,,ma chiunque abbia detto cio ha detto il vero, a meno che io sia schizzofrenico!

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dunque perdere la memoria è la medesima cosa.......

so che mi prenderai per pazzo, e non sarai la sola, ma dopo è meglio....io ci convivo da mesi oramai.....

vedi tutto cio che tu dici morirà, ricordi, pensieri, esperienze, lo percepisci tramite un centro "l'io" che è il contenuto della memoria,

più sai e più ti senti "grande" sembra "crescere il tuo io"che poi è.....si è la sensazione del tempo......Se comprendi che tu non sei il contenuto della memoria, non comprendi scusa ,il che sarebbe altro accumulo, ma se lo vedi......bene il tempo non si ferma, ma perde ogni logica......ogni attimo è morte ed è vita......non esiste il prima e neppure il dopo se non c'è un contenuto che vuole continuare per avere un'immagine di se....... :ola (2): ho già detto troppo!

in effetti tendo ad essere troppo cerebrale... come se l'anima di ogni cosa risiedesse nella mente...

se perdessi la memoria avrei la sensazione di perdere la mia identità, che si è definita nel tempo attraverso le esperienze fatte...

ma questo in effetti perderei soltando l'idea che ho di me e non me stessa...

quindi per percepirsi davvero non occorre pensare ma sentire...

il problema è che sono legatissima ai miei pensieri e questo probabilmente mi allontana dal mio vero centro...

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a me non fa paura la morte in se .. ma le malattie si .. quelle mi fanno terrore..

è l a sofferenza fisica che porta alla morte a farmi paura..

in se per se la morte fa parte della vita ..

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in effetti tendo ad essere troppo cerebrale... come se l'anima di ogni cosa risiedesse nella mente...

se perdessi la memoria avrei la sensazione di perdere la mia identità, che si è definita nel tempo attraverso le esperienze fatte...

ma questo in effetti perderei soltando l'idea che ho di me e non me stessa...

quindi per percepirsi davvero non occorre pensare ma sentire...

il problema è che sono legatissima ai miei pensieri e questo probabilmente mi allontana dal mio vero centro...

NO SCHIOCCA!!! :wink::wink::ola (2): e' proprio l'idea che debba avere un centro a renderti frammentaria ....non il pensiero o il sentire.....

pensa senti ma non dal centro.....ma cos'è il centro? E' l'accumulo del nostro conosciuto che aumenta , aumenta ad ogni esperienza che crea un "me" un centro più grande, più potente, più vecchio-.......

se tu non avessi memoria non avresti neppure pensiero.........il pensiero è un movimento della memoria che o ricorda o proggetta.....essere attenti al presente senza rivangare o immaginare e programmare , senza ditrazione......

ti faccio un esempio....se vedi per la prima volta un film che ti amazza dalle risate.....pensi? Eppure ridi, senza ricordare....in quel momento è presente l'io.......no! Eppure ci sei....e allora? Semplicemente non sei più identificata a cio che sai , ossia al centro perchè sei attenta.......sei attenta al presente...

siamo in un continuo ruotare di causa - effetto ( che poi diventa causa)......senza centro ogni azione muore senza effetto,,,,,e nasce da cio che è no ha cause (idee)....

Il problema è rendere centro cio che non lo è.....il conosciuto , il me....non esiste centro...non ha nessun valore.....

pensa a cosa comporta tutto cio ......adesso ti lancio uno spunto.....tempo e spazio esistono come misurazione , giusto?

Ma è possibile misurare senza un centro....cos'è lo spazio senza centro.....

tutto ti sembra inconcepibile perchè parti comunque da un centro......eppure ti garantisco che il concetto di spazio e tempo non hanno valore senza centro , è il termine infinito diventa fin banale..........

adesso la domanda sarebbe bhe ma se la rana che mi chiacchera in testa non sono "io" chi sono.........ma sono individuo o le pareti che rendono l'idea del me non esistono.....

Uno scioccho direbbe allora sono "il Tutto" .........ma allora è proprio sciocco a semplicemente allargato e ingrandito il suo "io" adesso è pure onnipotente,.............imbattibile............ma falso......

io come ho detto nell'altro topic direi che solo il tutto puo dire "io sono" .........

il resto ognuno lo scopra da se

:shok: delirii di un povero pazzo

ps per left....

vita e morte sono lo stesso fenomeno....come due faccie della stessa moneta, senza una l'altra non solo non c'è ma diventa inconcepibile!

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Maslow parlava del bisogno di trascendenza, ovvero la credenza in qualcosa o in qualcuno che illuminasse il significato dell'esistenza... questo per la paura della morte che si ha

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io non ho paura della morte, è un pensiero che non mi tocca, mi è capitato di credermi vicina alla morte e non ne ho sentito il peso, semmai mi fa paura la vita, ma questo è un altro discorso!!!

Se mi dicessero domani devi morire, mi spiacerebbe solo non vedere mio figlio crescere, però ne approfitterei per dirgli ancora una volta che lo amo immensamente....adesso mi viene da piangere però :rflmao::new_lips:

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Paura di morire, dato che riconosco inevitabilità di tale evento, mi interessa dippiù la possibilità di vivere scoprendo l'amore che permea il tutto. :new_lips:

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Maslow parlava del bisogno di trascendenza, ovvero la credenza in qualcosa o in qualcuno che illuminasse il significato dell'esistenza... questo per la paura della morte che si ha

non bisogno, ma necessità.....tornare alla verità,

non è credenza o meglio lo è se no non lo vivi......io direi che l'uomo , vive nell'oscurità creata dal suo pensiero , dal falso se, è la comprensione di cio , è come un lampo di luce che caccia "per sempre" l'oscurita e permette la visione chiara, ordinata, razionale ovvia della vita.....che non è schiava del tempo come il pensiero c'è la mostra....

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io non ho paura della morte, è un pensiero che non mi tocca, mi è capitato di credermi vicina alla morte e non ne ho sentito il peso, semmai mi fa paura la vita, ma questo è un altro discorso!!!

Se mi dicessero domani devi morire, mi spiacerebbe solo non vedere mio figlio crescere, però ne approfitterei per dirgli ancora una volta che lo amo immensamente....adesso mi viene da piangere però :cray::icon_mrgreen:

così dovresti vivere ogni giorno , ricorda è sempre adesso fino alla morte.....dunque qualsiasi cosa faresti l'ultimo giorno falla ora.....non c'è differenza..! :icon_surprised:

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così dovresti vivere ogni giorno , ricorda è sempre adesso fino alla morte.....dunque qualsiasi cosa faresti l'ultimo giorno falla ora.....non c'è differenza..! :icon_surprised:

si è vero questa è una cosa a cui mi capita di pensare spesso, e se vivessi sempre come se fosse l'ultimo giorno? Sarebbe meglio!!!! Mamma mia però quanto è difficile metterlo in atto!!!! :icon_mrgreen:

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NO SCHIOCCA!!! :wink::wink::LOL: e' proprio l'idea che debba avere un centro a renderti frammentaria ....non il pensiero o il sentire.....

il centro è la sensazione di avere un punto in cui la mia energia vitale si irradia ed attorno a cui ruota tutto il resto... cercare il centro quindi rappresenta per me il bisogno di trovare il punto di equilibrio ti tutte le energie che mi si muovono dentro...

pensa senti ma non dal centro.....ma cos'è il centro? E' l'accumulo del nostro conosciuto che aumenta , aumenta ad ogni esperienza che crea un "me" un centro più grande, più potente, più vecchio-.......

se tu non avessi memoria non avresti neppure pensiero.........il pensiero è un movimento della memoria che o ricorda o proggetta.....essere attenti al presente senza rivangare o immaginare e programmare , senza ditrazione......

ti faccio un esempio....se vedi per la prima volta un film che ti amazza dalle risate.....pensi? Eppure ridi, senza ricordare....in quel momento è presente l'io.......no! Eppure ci sei....e allora? Semplicemente non sei più identificata a cio che sai , ossia al centro perchè sei attenta.......sei attenta al presente...

siamo in un continuo ruotare di causa - effetto ( che poi diventa causa)......senza centro ogni azione muore senza effetto,,,,,e nasce da cio che è no ha cause (idee)....

Il problema è rendere centro cio che non lo è.....il conosciuto , il me....non esiste centro...non ha nessun valore.....

quindi secondo te non esiste un centro?

pensa a cosa comporta tutto cio ......adesso ti lancio uno spunto.....tempo e spazio esistono come misurazione , giusto?

Ma è possibile misurare senza un centro....cos'è lo spazio senza centro.....

tutto ti sembra inconcepibile perchè parti comunque da un centro......eppure ti garantisco che il concetto di spazio e tempo non hanno valore senza centro , è il termine infinito diventa fin banale..........

come centro intendi noi? se rapportiamo ogni cosa al nostro essere lo spazio e tempo vengono inevitabilmente percepiti come delimitati, finiti...

ma come riuscire a non percepirsi come un centro? annullando la coscienza? oppure semplicemente spostando l'attenzione dall'interno all'esterno? o ancora limitandosi a percepire il presente? quest'ultima sembra una cosa quasi ovvia, ma in realtà sono poche le situazioni in cui si vive in quella condizione... di conseguenza mi viene da pensare che la percezione dell'infinito e di essere parte di un unico grande movimento possa essere solo momentanea e non continua (almeno a me effettivamente capita così)

adesso la domanda sarebbe bhe ma se la rana che mi chiacchera in testa non sono "io" chi sono.........ma sono individuo o le pareti che rendono l'idea del me non esistono.....

Uno scioccho direbbe allora sono "il Tutto" .........ma allora è proprio sciocco a semplicemente allargato e ingrandito il suo "io" adesso è pure onnipotente,.............imbattibile............ma falso......

io come ho detto nell'altro topic direi che solo il tutto puo dire "io sono" .........

il resto ognuno lo scopra da se

ma allora l'io cos'è?

ecco qualunque definizione gli si può dare, sempre che lo si voglia/possa fare... è proprio ciò che mi spiace maggiormente lasciare nel momento della morte...

:8P: delirii di un povero pazzo

delirio e illuminazione viaggiano sempre insieme 18.gif

ps per left....

vita e morte sono lo stesso fenomeno....come due faccie della stessa moneta, senza una l'altra non solo non c'è ma diventa inconcepibile!

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