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Paura della psicologia


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Io sono convintissimo che fondamentalmente la psicologia somiglia più ad un'arte che ad una qualsiasi scienza.

L'analista deve essere capace di CREARE una personalità diversa e positiva che ovviamente non sia artefatta, costruita, ma provenga dall'essenza profonda della persona in analisi. Nientemeno. Spero che un giorno non troppo lontano ci avvicineremo a questa utopia.

Oggi lo psicologo migliore riesce a mettere delle toppe al copertone consumato della mente, per permettere al paziente di percorrere qualche chilometro in più, facendo in modo che si adatti al normale vivere sociale (quasi tutte le crisi sono crisi di adattamento). Troppo poco anche se è già molto. E ogni psicologo ha la SUA scienza, junghiana, freudiana, reichiana, il suo vangelo da seguire...

Appunto. Questa non è "psicologia". Può essere vista come "psicoterapia", ma più banalmente è "formazione" o altro,

"indottrinamento"... boh? Anche perché... poi... in teoria... una terapia serve per curare ("terapia") qualcosa di disfunzionale.

Il fatto poi che quasi tutte le crisi siano di adattamento dovrebbe far pensare molto. Magari non sono crisi disfunzionali ma

al contrario, crisi tese ad affrontare le disfunzioni (non c'è scritto da nessuna parte che adattarsi sia buona cosa per forza).

Se non è rotto...

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Io sono convintissimo che fondamentalmente la psicologia somiglia più ad un'arte che ad una qualsiasi scienza.

L'analista deve essere capace di CREARE una personalità diversa e positiva che ovviamente non sia artefatta, costruita, ma provenga dall'essenza profonda della persona in analisi. Nientemeno. Spero che un giorno non troppo lontano ci avvicineremo a questa utopia.

Oggi lo psicologo migliore riesce a mettere delle toppe al copertone consumato della mente, per permettere al paziente di percorrere qualche chilometro in più, facendo in modo che si adatti al normale vivere sociale (quasi tutte le crisi sono crisi di adattamento). Troppo poco anche se è già molto. E ogni psicologo ha la SUA scienza, junghiana, freudiana, reichiana, il suo vangelo da seguire...

Su quali nozioni basi queste tue convinzioni (superlative)? potresti argomentarle Turbo?

L'analista dal mio punto di vista (rima baciata hihi :icon_confused: ), non ha lo scopo di creare una personalità, piucchealtro da la possibiltà, di aiutare a comprendere quello che di noi non è realizzato, a causa di un errata educazione o anche per esperienze vissute.

Curiosa la metafora del gommista, te ne propongo un altra tratta liberamente da uno dei tanti artisti della psicologia :icon_confused: : quando siamo nati siamo come una sfera di energia, la vita con la sua educazione e le sue esperienze eclissa questa energia sino a diventare uno spicchio, che è quello che identifica il nostro modo di essere quando siamo adulti, quando questo spicchio combacia con un altra persona è possibile una relazione, ma sara limitata a solo questo spicchio che col passare degli anni diventerà sempre più stretto sino alla chiusura e alla morte.

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eppure tutti hanno paura della morte ....appunto ...non la si conosce,,,,

La morte non fa paura.

E' il contorno che ci turba.

Pochi anni fa "sfidavo la vita", non avevo nulla da perdere, e nessuno mi avrebbe perso.

Oggi è diverso. Se dovessi morire domani lascerei una figlia piccola. E' quello che mi fa paura oggi. Ho paura di morire perchè non potrei insegnarle null'altro.

E della morte fa paura la sofferenza.

Certe volte penso e mi chiedo "se morisse mia figlia come la prenderei?".

Sono cose tristi, uno non dovrebbe mai pensarci. La paura più grande per me è che lei soffra. Non che lei muoia.

Non fraintendetemi. ;D

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Su quali nozioni basi queste tue convinzioni (superlative)? potresti argomentarle Turbo?

L'analista dal mio punto di vista (rima baciata hihi :p: ), non ha lo scopo di creare una personalità, piucchealtro da la possibiltà, di aiutare a comprendere quello che di noi non è realizzato, a causa di un errata educazione o anche per esperienze vissute.

Curiosa la metafora del gommista, te ne propongo un altra tratta liberamente da uno dei tanti artisti della psicologia :icon_confused: : quando siamo nati siamo come una sfera di energia, la vita con la sua educazione e le sue esperienze eclissa questa energia sino a diventare uno spicchio, che è quello che identifica il nostro modo di essere quando siamo adulti, quando questo spicchio combacia con un altra persona è possibile una relazione, ma sara limitata a solo questo spicchio che col passare degli anni diventerà sempre più stretto sino alla chiusura e alla morte.

Hai perfettamente ragione. L'analista la personalità non la CREA, piuttosto la fa venire alla luce con operazione maieutica. Ma QUALE personalità? E qui sta il problema. E qui sta anche l' "arte" dell'analista, perché se si tratta solo di favorire un processo di adattamento sociale è un po' pochino, anche se non è affatto facile neanche questo...L'arte, caro Datango, è soprattutto amore, sensibilità, capacità di comprendere (prendere dentro di sé), puoi capire quanto sia difficile se certe cose non riescono spontanee (e allora vai con gli schemi comportamentistici, bioenergetici, psiconeurolinguistici ecc.).

Riguardo alla tua metafora, è suggestiva, io nel mio piccolo aggiungerei solo che da bambini il nostro io è vergine ed aperto ad infinite possibilità, quando poi abbiamo preso la nostra strada ci restringiamo, in effetti, entro un ambito dove escludiamo molto più di quanto non siamo capaci di accettare. Che è solo un altro modo di dire quello che hai detto tu... :icon_confused:

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...io non ho mai avuto (per quello che so) problemi che mi portassero a spedere 100 euro per una chiaccherata, ma sinceramente ho visto ottimi risultati a persone che per un motivo o un'altro avevano "blocchi" di vario genere, dall'insicurezza all'incapacità di relazione...

Vale il discorso che se ho il raffredore vado dal medico, ma visto che godo di ottima salute no!

Certo potrei avere un male nascosto....rischierò!

Apparte che 100€ è una tariffa esagerata, ce ne sono anche di più economici, nonche le ASL.

Io comunque non volevo parlare del perchè Mimmo non va dallo psico!! La convinzione di non averne bisogno di mettersi in dubbio è un po limitante...a mio parere.

Tornando in topic e parlando della cultura italiana, che a differenza di quella riscontrata in altri paesi, è ancorata a dei preconcetti verso chi parla di processi connitivi, i maghi, occhio malocchio prezzemolo e finocchio :icon_confused:

Come è possibile per te un reale cambiamento della società, atto a creare una volontà comune al fine di spendere in reale unione per tutti gli uomini la vita? Per me non certo assecondando questi limiti archetepici.

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La morte non fa paura.

E' il contorno che ci turba.

Pochi anni fa "sfidavo la vita", non avevo nulla da perdere, e nessuno mi avrebbe perso.

Oggi è diverso. Se dovessi morire domani lascerei una figlia piccola. E' quello che mi fa paura oggi. Ho paura di morire perchè non potrei insegnarle null'altro.

E della morte fa paura la sofferenza.

Certe volte penso e mi chiedo "se morisse mia figlia come la prenderei?".

Sono cose tristi, uno non dovrebbe mai pensarci. La paura più grande per me è che lei soffra. Non che lei muoia.

Non fraintendetemi. ;D

Ciao Mandorla, però in quello che scrivi tu io ci leggo un attacamento che potrebbe essere condizionato da quel che conosci tu della vita, e se tua figlia una volta che muori tu incontra comunque una o più persone valide che possono fornirle appoggio e insegnamento alla vita, avresti sempre questa sensazione di malessere creata da quasta paura?

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Apparte che 100€ è una tariffa esagerata, ce ne sono anche di più economici, nonche le ASL.

Io comunque volevo parlare del perchè Mimmo non va dallo psico!! La convinzione di non averne bisogno di mettersi in dubbio è un po limitante...a mio parere.

Tornando in topic e parlando della cultura italiana, che a differenza di quella riscontrata in altri paesi, è ancorata a dei preconcetti verso chi parla di processi connitivi, i maghi, occhio malocchio prezzemolo e finocchio :icon_confused:

Come è possibile per te un reale cambiamento della società, atto a creare una volontà comune al fine di spendere in reale unione per tutti gli uomini? Per me non certo assecondando questi limiti archetepici.

ho detto 100 euro per dire.....

Mimmo non va dallo psicologo perchè afferma di non averne bisogno, ma se qualcuno gli fa notare qualche squilibrio sarebbe pronto al confornto e se emergesse la ragione di chi pone il suggerimento non esiterebbe arecarcisi....

Per me la società potrà combiare solo se comprende la realtà delle cose senza giudizio, ma se da un lato c'è compassione per un mondo alla deriva, dall'altro c'è la consapevolezza che cio che è non potrebbe essere diverso visto cio che lo ha prodotto. Io rifiuto il concetto di società, lo trovo un'idea, non un fatto, in quanto ad oggi siamo individui frammentati, quando tale stato di frammentazione sarà compreso e scomparirà forse il concetto di scietà sara realistico e potrà cambiare, ma fino a che si pensa che ambizione ed egoismo , in tutti i loro aspetti , sono atti ad un miglioramento dell'uomo cio non sarà mai possibile.....

come i molti che dicono "amo il mondo" ma non amano l'individuo e come amare il mare e odiare le goccie........

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Apparte che 100€ è una tariffa esagerata, ce ne sono anche di più economici, nonche le ASL.

Io comunque volevo parlare del perchè Mimmo non va dallo psico!! La convinzione di non averne bisogno di mettersi in dubbio è un po limitante...a mio parere.

Tornando in topic e parlando della cultura italiana, che a differenza di quella riscontrata in altri paesi, è ancorata a dei preconcetti verso chi parla di processi connitivi, i maghi, occhio malocchio prezzemolo e finocchio :icon_confused:

Come è possibile per te un reale cambiamento della società, atto a creare una volontà comune al fine di spendere in reale unione per tutti gli uomini la vita? Per me non certo assecondando questi limiti archetepici.

per il resto vivo nel dubbio,,,,il presente è sempre incerto , dubbioso, nuovo e chi ha preconcetti a cercare la sicurezza, è il passato la loro sicurezza.....

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Ciao Mandorla, però in quello che scrivi tu io ci leggo un attacamento che potrebbe essere condizionato da quel che conosci tu della vita, e se tua figlia una volta che muori tu incontra comunque una o più persone valide che possono fornirle appoggio e insegnamento alla vita, avresti sempre questa sensazione di malessere creata da quasta paura?

Qua ci sta un po' di egoismo..o come dire..di presunzione.

La mamma sono io. So che potrebbero esserci altre persone in grado di crescerla ed educarla. Ma allora perchè devo sempre scontrarmi con tutti quando si parla della sua alimentazione, della sua educazione, delle regole che deve seguire? Me lo spieghi?

Credo che nel contesto familiare io sia l'unica persona in grado di avere polso : Sono l'unica persona autorevole che le stia vicino. Gli altri ostentano autorità, invece. Il che non va bene.

Credo di essere l'unica.

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Mimmo non va dallo psicologo perchè afferma di non averne bisogno, ma se qualcuno gli fa notare qualche squilibrio sarebbe pronto al confornto e se emergesse la ragione di chi pone il suggerimento non esiterebbe arecarcisi....

Beh, se uno va dallo psicologo solo perché qualcuno gli fa notare uno squilibrio, è la prova evidente che ne ha bisogno.

Equilibrio... questa parola ricorre spesso... :evil:

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Beh, se uno va dallo psicologo solo perché qualcuno gli fa notare uno squilibrio, è la prova evidente che ne ha bisogno.

Equilibrio... questa parola ricorre spesso... :evil:

dunque tu suggerisci una visita tipo "fare un controllo degli esami del sangue o andare dal dentista per sicurezza" oppure o capito male....

però se è così cosa succede,,,,vai li è gli racconti le barzellette.....cosa dovrei dire,....raccontare cosa faccio ...ma se io vivo bene cio che faccio in che modo potrebbe aiutarmi??

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dunque tu suggerisci una visita tipo "fare un controllo degli esami del sangue o andare dal dentista per sicurezza" oppure o capito male....

però se è così cosa succede,,,,vai li è gli racconti le barzellette.....cosa dovrei dire,....raccontare cosa faccio ...ma se io vivo bene cio che faccio in che modo potrebbe aiutarmi??

In un tal caso ipotetico potrebbe aiutarti a rafforzarti, in modo che la prossima volta che qualcuno ti farà notare uno

squilibrio e ti consiglierà per questo di andare da uno psicologo, invece che andare da uno psicologo inizierai a mettere

questo qualcuno alla prova facendogli un po' di domande e verificando se, magari, quello che lui vede in te come

squilibrio è invece altro. Non so quanti psicologi lo farebbero, però non sarebbe un'idea malvagia.

L'equilbrio... :evil:

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Apparte che 100€ è una tariffa esagerata, ce ne sono anche di più economici, nonche le ASL.

Io comunque non volevo parlare del perchè Mimmo non va dallo psico!! La convinzione di non averne bisogno di mettersi in dubbio è un po limitante...a mio parere.

Tornando in topic e parlando della cultura italiana, che a differenza di quella riscontrata in altri paesi, è ancorata a dei preconcetti verso chi parla di processi connitivi, i maghi, occhio malocchio prezzemolo e finocchio :evil:

Come è possibile per te un reale cambiamento della società, atto a creare una volontà comune al fine di spendere in reale unione per tutti gli uomini la vita? Per me non certo assecondando questi limiti archetepici.

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Io comunque volevo parlare del perchè Mimmo non va dallo psico!! La convinzione di non averne bisogno di mettersi in dubbio è un po limitante...a mio parere.

L'idea che mettersi in dubbio significa sentire il bisogno di andare dallo psico, e che non sentire il bisogno

di andare dallo psico significa non mettersi in dubbio, non è un preconcetto un po' limitante?

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In un tal caso ipotetico potrebbe aiutarti a rafforzarti, in modo che la prossima volta che qualcuno ti farà notare uno

squilibrio e ti consiglierà per questo di andare da uno psicologo, invece che andare da uno psicologo inizierai a mettere

questo qualcuno alla prova facendogli un po' di domande e verificando se, magari, quello che lui vede in te come

squilibrio è invece altro. Non so quanti psicologi lo farebbero, però non sarebbe un'idea malvagia.

L'equilbrio... :evil:

infatti ste, ho detto che se qualcuno me lo facesse notare lo ascolterei sarei pronto al confronto e SE avesse ragione andrei.....non andrei indistintamente...

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infatti ste, ho detto che se qualcuno me lo facesse notare lo ascolterei sarei pronto al confronto e SE avesse ragione andrei.....non andrei indistintamente...

Ok, allora iniziamo :evil: . Vedo in te un po' di squilibrio. :spiteful:

L'equilibrio... :new_bluegrab: Stavo pensando... che differenza c'è tra l'equilibrio di una persona che sta seduta

su una sedia o su un divano, e l'equilibrio di una persona che sta camminando, correndo, ballando, andando

in bici, camminando su un'impalcatura, ecc.?

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Bhe...credo che chi sta seduto non corre il rischio di perdere l'equilibrio.

Invece chi cammina-corre-balla deve fare i conti con gli ostacoli che si trova sotto i piedi, e intorno, e davanti.

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L'idea che mettersi in dubbio significa sentire il bisogno di andare dallo psico, e che non sentire il bisogno

di andare dallo psico significa non mettersi in dubbio, non è un preconcetto un po' limitante?

Ste ho corretto il post inviato prima in risposta a Mio, perchè era quello che intendevo daltronde basta leggere il post per rendersi conto che mancava qualcosa ovvero del fatto che non voglio parlare in questo topic del perchè mio non va dallo psicologo. Lui ha gia espresso il suo parere, che risponde alla domanda che ho posto, ed è favorevole alla psicologia come terapia in caso di sofferenze psicologiche inabilitanti che inducano alla terapia, se lui non se le riconosce ok, però citando Mio "attenti saccenti...etc etc" soprattutto se non hai sperimentato di persona ma parli per sentito dire.

Nel caso tu abbia un parere su questo argomento Ste, mi interessa conoscerlo.

Riguardo al gioco di parole sopraccitato, capirai da solo che è inutile approfondirne l'utilità.

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Ste ho corretto il post inviato prima in risposta a Mio, perchè era quello che intendevo daltronde basta leggere il post per rendersi conto che mancava qualcosa ovvero del fatto che non voglio parlare in questo topic del perchè mio non va dallo psicologo. Lui ha gia espresso il suo parere, che risponde alla domanda che ho posto, ed è favorevole alla psicologia come terapia in caso di sofferenze psicologiche inabilitanti che inducano alla terapia, se lui non se le riconosce ok, però citando Mio "attenti saccenti...etc etc" soprattutto se non hai sperimentato di persona ma parli per sentito dire.

Nel caso tu abbia un parere su questo argomento Ste, mi interessa conoscerlo.

Riguardo al gioco di parole sopraccitato, capirai da solo che è inutile approfondirne l'utilità.

Non era un gioco di parole.

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Bhe...credo che chi sta seduto non corre il rischio di perdere l'equilibrio.

Invece chi cammina-corre-balla deve fare i conti con gli ostacoli che si trova sotto i piedi, e intorno, e davanti.

Giusto! :evil: Entrambi sono in equilibrio, solo che il primo è in equilibrio "statico" mentre il secondo è

in equilibrio "dinamico", e rischia di più. Ma non solo... approfondendo un po' il significato di equilibrio "dinamico",

ci si può rendere facilmente conto che è un continuo passare da una situazione di equilibrio ad un altra, cioè

lasciarne una per raggiungerne un'altra (per rendersene conto basta provare a camminare molto lentamente).

Ora, se siamo d'accordo su questo, possiamo chiederci cosa c'è nel mezzo...

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Bhe...credo che chi sta seduto non corre il rischio di perdere l'equilibrio.

Invece chi cammina-corre-balla deve fare i conti con gli ostacoli che si trova sotto i piedi, e intorno, e davanti.

E gia Mandorla, basta avere voglia di alzarsi e correre e non stare a guardare gli altri che corrono e magari dire ma che correte a fare?

Comunque prima quello che volevo scriverti riguardava la possibilità di avere un punto di vista diverso riguardo alla paura di morire e lasciare la tua figliola, non ho idea della tua situazione familiare se hai voglia di parlarne puoi aprire un topic a riguardo, io saro lieto di leggerlo con attenzione. :evil:

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Non era un gioco di parole.

Sisi lo so che non lo era Ste :evil:

Se vuoi possiamo parlare dell'argomento proposto? lo riscrivo così torna di attualità.

Apro questo topic per cercare di comprendere insieme, a chi parteciperà, questa dinamica che ho riscontrato relazionandomi in questi ultimi anni della mia vita. Scrivo la alcune ipotesi che secondo il mio parere alimentano questa paura:

La convinzione che la terapia psicologica sia di sola pertinenza di persone con disturbi a livello connitivo;

La convinzione che mettere in dubbio il proprio meccanismo psichico possa in qualche modo farci perdere riferimenti sui quali si basa il nostro modo di essere;

La convinzione che un punto di vista differente non è poi utile così utile per vivere al meglio delle proprie possibilita terrene;

Gli psicologi sono tutti strambi e magari la stramberia è contagiosa?

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Dicevo, non era un gioco di parole. Intendeva mettere in dubbio una convinzione abbastanza diffusa, che è

quella che emerge abbastanza chiaramente da qui:

Scrivo la alcune ipotesi che secondo il mio parere alimentano questa paura:

La convinzione che la terapia psicologica sia di sola pertinenza di persone con disturbi a livello connitivo;

... e cioè la convinzione che chi è dell'opinione che la terapia psicologica serve per curare disturbi, veri disturbi,

e che è fuori luogo per far altro da questo (a meno che uno proprio non voglia), avrebbe paura della psicologia.

Questa fobomania dilagante... meriterebbe un approfondimento da parte di qualche esperto in materia spicologica!

Se fosse localizzata in pochi soggetti non desterebbe preoccupazione...

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