Disoccupazione e legge Biagi

[Ste 0]

si a pensarci forse è così, però io intendevo che per un'azienda atta alla macellazione c'è si bisogno di un certo numero di persone fidelizzate (che forse è iltermine più opportuno in effetti) ma che la restante parte debba essere sempre come dire un pò al di fuori estranea al vero fine dell'impresa.

Un'impresa invece che tende a lavorare più onestamente (evitando termini bovini!) e puntando a risultati costanti ma duraturi, ha anch'essa bisogno di persone fedeli su cui contare ma per il resto il personale è comunque parte integrasnte del sistema impresa, perchè conosce la sua vera "natura"..

Ah, ma basta non dirlo qual'è il vero fine dell'impresa... le persone fidelizzate poi - soprattutto se tante - si

guarderebbero bene dal mettere in discussione ciò che viene dichiarato al posto e dall'accettare che qualcuno

lo faccia! Anzi... se sono tante, fidelizzate e se si estraniano possono servire soprattutto a questo, e, perché

no, nella fase di "resuscitazione della vacca" (il pubblico salvator interviene soprattutto quando c'è da salvare

tanti posti di lavoro... per pochi non ha senso... è meglio lasciar morire la vacca e ricollocare altrove...).

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Ah, ma basta non dirlo qual'è il vero fine dell'impresa... le persone fidelizzate poi - soprattutto se tante - si

guarderebbero bene dal mettere in discussione ciò che viene dichiarato al posto e dall'accettare che qualcuno

lo faccia! Anzi... se sono tante, fidelizzate e se si estraniano possono servire soprattutto a questo, e, perché

no, nella fase di "resuscitazione della vacca" (il pubblico salvator interviene soprattutto quando c'è da salvare

tanti posti di lavoro... per pochi non ha senso... è meglio lasciar morire la vacca e ricollocare altrove...).

sono daccordo, anche se sto perdendo il filo del discorso tra vacche da macellare e resuscitare mi sta venendo un pò di nausea!!!

Ritornando in tema, tu credi che se cifossero maggiori controlli verso le imprese e il loro effettivo lavoro, si potrebbe anche capire meglio in che modo intervenire legiferando sul mondo del lavoro?

[Ste 0]

sono daccordo, anche se sto perdendo il filo del discorso tra vacche da macellare e resuscitare mi sta venendo un pò di nausea!!!

Ritornando in tema, tu credi che se cifossero maggiori controlli verso le imprese e il loro effettivo lavoro, si potrebbe anche capire meglio in che modo intervenire legiferando sul mondo del lavoro?

Se ci fossero maggiori controlli, probabilmente non ce ne sarebbe nemmeno grande bisogno. Nel senso che

checché ne dicano i proclami autocelebrativi, un'impresa ma anche un singolo lavoratore tende sempre a fare

le cose che ritiene più economicamente convenienti, cioè quelle che fanno guadagnare di più con minor rischio

e costo (o fatica). Tra i vari rischi si considera anche quello di essere beccati a fare qualcosa di non consentito

e di dover pagarne il prezzo (=costo).

In realtà i controlli ci sono...

[Ste 0]

Proseguo con le citazioni perché questa è proprio gustosa, nella sua drammaticità,

e visto che siamo su un sito di psicologi magari interessa a qualche studente...

Ancora, dal bog di Grillo:

Tre gradi d’affitto

“Carissimi,

vorrei far luce su un altro aspetto che le varie riforme del mercato del lavoro hanno fatto emergere.

Io mi sono laureata a 24 con una buona votazione, i vari contratti in forma di stage e progetto hanno

fatto sì che la mia professionalità mutasse radicalmente: dalla laurea in psicologia del lavoro ora mi

trovo...(qui...)"