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Laurea Honoris Causa in Psicologia al premio Nobel per l’economia Daniel Kahneman


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Dott.ssa Carmen Pernicola

L’Università di Roma La Sapienza il 18 giugno 2007 alle ore 11.00 ha conferito la Laurea honoris Causa a Daniel Kanheman, l’economista celebre per le sue ricerche a cavallo tra psicologia ed economia che gli sono valse nel 2002 il premio Nobel.

In concomitanza con il conferimento della laurea si è svolto il convegno internazionale Psicologia ed Economia della Felicità. Verso un cambiamento dell’agire politico. Sviluppatosi intorno a uno dei temi centrali degli studi del professor Kahneman, la felicità.

Il convegno, organizzato dalla scuola di Specializzazione in psicologia della Salute della sapienza Università di Roma, dalla Società Italiana di Psicologia della Salute, con la collaborazione dell’Ordine degli psicologi del Lazio si è articolato in due giornate, tra l’Aula Magna della Sapienza e la Promoteca del Campidoglio.

Intorno agli interventi di Kahneman “Steps toward a Science of Well-Being” (Passi verso la scienza del benessere) e “Psychology and Policy” (Psicologia e Politica) si sono articolati altri interessanti interventi tra cui quello di Felicia Huppert (University of Cambridge) su “Sustainable happiness: its causes and how to promote it”( Ben-Essere sostenibile: quali determinanti e come promuoverlo), di Gianvittorio Caprara (Sapienza, Università di Roma) su “Indicatori e determinanti del benessere soggettivo: pensiero positivo e convinzioni di efficacia personale”.

Il convegno si è chiuso con la Tavola Rotonda “Il futuro della politica: quale spazio per la qualità della vita” alla quale sono stati invitati Paolo Franchi (direttore de Il Riformista), Gianni Alemanno (Onorevole Alleanza Nazionale), Piero Fassino( Segretario DS), Mariapia Garavaglia (Vice Sindaco di Roma), Ermete Realacci (Senatore Margherita).

I soldi non danno la felicità…ma aiutano!

La mancanza di qualcosa che si desidera è una parte indispensabile della felicità. (Bertrand Russel)

Negli ultimi anni l’economia della felicità è diventata un tema di grande interesse per l’economia politica.

Kahneman ha presentato gli studi ultradecennali che ruotano attorno al cosiddetto “paradosso della felicità” e che negli ultimi anni hanno attratto l’interesse dell’economia politica a livello internazionale.

Queste ricerche hanno rilevato che la valutazione che le persone fanno della propria felicità non sembra aumentare con l’aumento del reddito.

Le ricerche presentate da Kahneman, in particolare, mostrano che l’indice di benessere soggettivo medio (SWB) utilizzato non aumenta con l’aumentare del reddito procapite ma tende a restare costante e in alcuni casi a diminuire.

Tutti gli indicatori di benessere utilizzati dalle ricerche, dalla felicità percepita alla diffusione di malattie mentali, alcolismo, tossicodipendenza, suicidi, mostrano il fallimento della teoria economica tradizionale che predice una crescita del benessere proporzionale alla crescita del reddito.

Kahneman ha illustrato, in particolare, la teoria del set point, secondo cui esistere un livello di felicità che resta pressoché costante durante tutta la vita, in quanto è legato a caratteristiche personali degli individui, affermando che le persone esposte a importanti cambiamenti dopo un periodo più o meno lungo dall’evento shock tornano al livello di benessere che caratterizza la loro personalità (set point).

E se la personalità ha una struttura depressa dopo lo shock emotivo che fa vivere una sensazione di felicità la persona ritorna alla sua depressione.

Come accade nelle società del benessere in cui molto di frequente e soprattutto più spesso di quanto le teorie economiche tradizionali prevedevano le persone mostrano un umore depresso, denunciano la difficoltà a provare interesse o piacere per le attività quotidiane, rivelano sempre più disturbi alimentari, disturbi del sonno, ansia, agitazione, affaticabilità, e soprattutto sentimenti di autovalutazione o eccessivi e inappropriati sensi di colpa, sensazione di perdita di controllo sulla propria persona e il proprio futuro, introversione, poca fiducia in se stessi.

In alcuni casi l’elevata ricchezza di alcuni sembra legarsi a filo doppio con la loro tendenza ad...

http://www.psiconline.it/article.php?sid=6374

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