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qualcuno conosce questo massimo fagioli e le analisi collettive?

che ne pensate?

cosa è successo che nessuno dice?

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qualcuno conosce questo massimo fagioli e le analisi collettive?

che ne pensate?

cosa è successo che nessuno dice?

Ciao penny,

di chi parli?

Un saluto, Alessandro.

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Ciao Alessandro...

ho conosciuto un blog di cui si parla di qualcosa simile ad uno scandalo che riguarda lo psicoterapeuta Massimo Fagioli e le sue Analisi Collettive che non ho mai sentito prima di andare sul quel blog,

a me sembra una cosa importante, molto seria, pur non essendo io del campo,

ti lascio il link :antonello armando devi andare nei commenti di "Bollicine 2007"

mi piacerebbe molto sapere che ne pensi....

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Ciao Alessandro...

ho conosciuto un blog di cui si parla di qualcosa simile ad uno scandalo che riguarda lo psicoterapeuta Massimo Fagioli e le sue Analisi Collettive che non ho mai sentito prima di andare sul quel blog,

a me sembra una cosa importante, molto seria, pur non essendo io del campo,

ti lascio il link :antonello armando devi andare nei commenti di "Bollicine 2007"

mi piacerebbe molto sapere che ne pensi....

mi sembra avesse a che fare con Bertinotti....tra dissidenti se la intendono :American Flag:

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Ciao Alessandro...

ho conosciuto un blog di cui si parla di qualcosa simile ad uno scandalo che riguarda lo psicoterapeuta Massimo Fagioli e le sue Analisi Collettive che non ho mai sentito prima di andare sul quel blog,

a me sembra una cosa importante, molto seria, pur non essendo io del campo,

ti lascio il link :antonello armando devi andare nei commenti di "Bollicine 2007"

mi piacerebbe molto sapere che ne pensi....

Ciao Penny,

Ho fatto una breve ricerca in rete, Massimo Fagioli si è laureato all’Università di Roma in Medicina avendo intrapreso tali studi con lo scopo esplicito di interessarsi di realtà psichica e infine specializzatosi in Neuropsichiatria.

Fagioli ha scritto parecchi libri, in particolare uno intitolato "Teoria della nascita e castrazione umana".

Dal 1997 all’Università “La Sapienza” di Roma, le sue teorie hanno dato vita agli “Incontri di ricerca psichiatrica” che si tengono constantemente.

Onestamente non trovo scandalizzanti le sue teorie "dell’Inconscio mare calmo", e la sua battaglia sul conoscere e affrontare i nemici dell’inconscio sano, come l'indifferenza, anaffettività, annullamento, identificazione e rabbia.

Un saluto, Alessandro.

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mi sembra avesse a che fare con Bertinotti....tra dissidenti se la intendono :American Flag:

uuhh, :huh:

è vero ilaria, :icon_mrgreen:

sai proprio tutto

sei un genio :Clown:

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Ciao Penny,

Ho fatto una breve ricerca in rete, Massimo Fagioli si è laureato all’Università di Roma in Medicina avendo intrapreso tali studi con lo scopo esplicito di interessarsi di realtà psichica e infine specializzatosi in Neuropsichiatria.

Fagioli ha scritto parecchi libri, in particolare uno intitolato "Teoria della nascita e castrazione umana".

Dal 1997 all’Università “La Sapienza” di Roma, le sue teorie hanno dato vita agli “Incontri di ricerca psichiatrica” che si tengono constantemente.

Onestamente non trovo scandalizzanti le sue teorie "dell’Inconscio mare calmo", e la sua battaglia sul conoscere e affrontare i nemici dell’inconscio sano, come l'indifferenza, anaffettività, annullamento, identificazione e rabbia.

Un saluto, Alessandro.

Grazie Alessandro :American Flag::icon_mrgreen:

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scusate, ma in quel blog si parla di terapeuti che vanno a letto con le pazineti,

che le portano a casa,

ed anche di specializzande che finisco a letto con i loro supervisori

ma è davvero una cosa così normale? cioè, tutti sanno e nessuno parla? :Shame On You:

ma cos'è quella roba su quel blog????

qualcuno della redazione a visto quel blog?

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scusate, ma in quel blog si parla di terapeuti che vanno a letto con le pazineti,

che le portano a casa,

ed anche di specializzande che finisco a letto con i loro supervisori

ma è davvero una cosa così normale? cioè, tutti sanno e nessuno parla? :Shame On You:

ma cos'è quella roba su quel blog????

qualcuno della redazione a visto quel blog?

Ciao Penny,

scrivere conta poco, bisogna avere purtroppo le prove, bisognerebbe anche parlare direttamente con il dottor Fagioli, per capire bene il tutto.

Un saluto, Alessandro.

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caro penny quello che sta scritto sul blog da te citato è a conoscenza di tutti i numerosi partecipanti della analisi collettiva , puoi sentire chi vuoi non potranno fare altro che confermare quanto leggi lì, il blog è condotto dal professor Antonello Armando che è il primo editore dei libri di Fagioli , su www.antonelloarmando.it e relativo blog sotto la rubrica "bollicine" scirvono anche il professor Lalli della Sapienza di Roma, il dottor Lago, direttore di una Scuola di Psicoterapia, e vari altri professionsti: la dott. Albertina Seta, la prof. Silvia Mazzoni , il dott Romeo Sciommeri,e tanti altri, buona lettura

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Ricordo solo che Massimo Fagioli ebbe il suo quarto d'ora di celebrità negli anni 70, epoca in cui seppi che molti universitari come me lo seguivano come un vero e proprio guru, un maestro spirituale. Era così. Quando mi recai ad una di queste riunioni, vidi in un'aula gente accalcata fin sopra i lampadari per sentire il Verbo. Capii solo che alcuni parlavano in pubblico dei loro sogni, che il Maestro analizzava senza peli sulla lingua. Quando riferii al fanatico che mi aveva consigliato di andare lì che non ero riuscito a seguire un granché, lui si arrabbiò ( :Four Leaf Clover: ) dicendo che se avessi voluto avrei seguito, eccome!

Ora sto Fagioli dovrebbe essere un vecchietto, ma potrebbe avere ancora bollenti spiriti...i suoi adepti venivano chiamati FAGIOLINI. Un suo discepolo famoso fu il regista Bellocchio, che ideò alcuni films insieme a lui. :icon_rolleyes:

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Ricordo solo che Massimo Fagioli ebbe il suo quarto d'ora di celebrità negli anni 70, epoca in cui seppi che molti universitari come me lo seguivano come un vero e proprio guru, un maestro spirituale. Era così. Quando mi recai ad una di queste riunioni, vidi in un'aula gente accalcata fin sopra i lampadari per sentire il Verbo. Capii solo che alcuni parlavano in pubblico dei loro sogni, che il Maestro analizzava senza peli sulla lingua. Quando riferii al fanatico che mi aveva consigliato di andare lì che non ero riuscito a seguire un granché, lui si arrabbiò ( :hi: ) dicendo che se avessi voluto avrei seguito, eccome!

Ora sto Fagioli dovrebbe essere un vecchietto, ma potrebbe avere ancora bollenti spiriti...i suoi adepti venivano chiamati FAGIOLINI. Un suo discepolo famoso fu il regista Bellocchio, che ideò alcuni films insieme a lui. :ciao:

quindi era molto famoso? io all'epoca avevo 2 anni e non so proprio chi sia e perchè si parla tanto di lui.

grazie turbociclo :babe::65:

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caro penny quello che sta scritto sul blog da te citato è a conoscenza di tutti i numerosi partecipanti della analisi collettiva , puoi sentire chi vuoi non potranno fare altro che confermare quanto leggi lì, il blog è condotto dal professor Antonello Armando che è il primo editore dei libri di Fagioli , su www.antonelloarmando.it e relativo blog sotto la rubrica "bollicine" scirvono anche il professor Lalli della Sapienza di Roma, il dottor Lago, direttore di una Scuola di Psicoterapia, e vari altri professionsti: la dott. Albertina Seta, la prof. Silvia Mazzoni , il dott Romeo Sciommeri,e tanti altri, buona lettura

ciao settimo... ma tu chi sei? : :hi:

e come sei arrivato qui? :babe:

ho letto un tuo intervento nel blog del Dott.Lago in cui ringraziavi lui e la moglie, poi da lì ho visto il blog di armando

in quel blog ho cercato di capire ma nn sono riuscita molto bene non solo perchè non avevo mai sentito parlare di analisi collettiva ma anche perchè io non sono del campo,

io ero art, e buio, e virus

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quindi era molto famoso? io all'epoca avevo 2 anni e non so proprio chi sia e perchè si parla tanto di lui.

Ecco un riassunto (neanche fatto troppo bene, ma comunque "ufficiale") del perchè si parla di lui.

Vi incollo un articolo uscito da poco su il giornale.

L'articolo non ha ricevuto smentita sulla sostanza, solo sul fatto che la libreria fosse intestata a un gruppo di "fagiolini" invece che a Fagioli direttamente.

I Fagioli di Bertinotti: ecco il guru che psicanalizza la sinistra chic

di Giancarlo Perna

I Grandi della Terra hanno consiglieri segreti. In passato, lo zar Nicola consultava il veggente Rasputin. Oggi, il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, è ispirato dal santone Massimo Fagioli, uno psichiatra. Mentre la storia dei due russi è nota, quella della coppia italica è ancora da scrivere.

Da alcuni anni, Fausto è spesso in compagnia dello psichiatra Max. Non perché sia in cura, essendo uomo di sperimentata sanità mentale, ma per scambi di vedute che col tempo si sono fatte più avvolgenti fino a raggiungere quello stadio sublime delle relazioni umane detto osmosi. Qualcuno, infatti, parla di «matrimonio» tra Bertinotti e Fagioli. Nozze intellettuali, s’intende, tanto che agli incontri partecipa anche la signora Lella, consorte del presidente da mezzo secolo.

Cosa abbiano da dirsi politico e strizzacervelli resta avvolto nella nebbia per tutti, salvo che per i protagonisti della vicenda. L’intesa, in ogni modo, genera vasti effetti sia in Rifondazione comunista, il partito di Bertinotti, e nella stampa fiancheggiatrice, sia nel mondo dei seguaci di Fagioli, detti «fagiolini».

Per raccapezzarsi, bisogna sapere chi è Fagioli.

Lo psichiatra è una figura molto romana. Pressoché ignoto altrove, nella Capitale è un personaggio. Si cominciò a parlare di Max nel 1976, anno della sua cacciata dalla Società psicoanalitica italiana per due motivi. Il primo è che aveva dato dell’«imbecille» a Freud, che equivale a negare la Trinità in Vaticano. Oggi, affinando il suo giudizio, preferisce dire «quel criminale di Freud». La seconda e decisiva causa dell’ostracismo cui Max andò incontro fu l’Analisi collettiva, una cura dell’anima di sua invenzione, detta anche «psicoterapia di folla», consistente in mastodontiche riunioni di pazienti guidate da lui con pugno di ferro. Gli aderenti alla Società psicoanalitica, considerando questa terapia una buffonata e il suo ideatore un «cialtrone», decisero di espellerlo. Max non fece una piega, proseguì per la sua strada e l’Analisi collettiva festeggia quest’anno il trentaduesimo genetliaco.

Le riunioni dei fagiolini si svolgono quattro volte la settimana in piazza San Cosimato, nel rione Trastevere. Vi partecipano centinaia di persone. Praticamente, il solo a parlare è Max. Lo fa per ore. Non tollera obiezioni, pena il bando dell’insolente o il divieto di fiatare a tempo indeterminato. Le Analisi collettive sono gratuite. Ma è in uso versare un obolo all’ingresso, mediamente di dieci euro. Moltiplicati per diverse centinaia, quattro volte la settimana, da 32 anni, fanno un patrimonio da sceicco. Quella dei fagiolini è una tribù adorante che pencola dalle labbra del settantenne Max. Gli affiliati - qualche migliaio - sono professionisti della buona borghesia, signore snob innamorate in massa della loro guida spirituale e 150 psichiatri adepti del Gran Sacerdote. Su questa piattaforma, Fagioli ha costruito un impero. Possiede una libreria, «Amore & Pische», nei pressi del Pantheon; una casa editrice, Nuove edizioni romane; una rivista trimestrale «Il sogno delle farfalle». Da alcuni anni, l’Università di Chieti ha offerto a Fagioli un corso alla Facoltà di Lettere di 14 sedute l’anno. Da allora, il docente si fregia del titolo di Professore. Alle lezioni chietine non partecipano studenti, ma i soliti fagiolini in trasferta da Roma. Tale è la loro dipendenza dal Maestro che, dopo essersi sciroppati le quattro Analisi collettive della settimana, pellegrinano a Chieti nel week end. La domenica vanno poi al cinema a vedere la pellicola suggerita da Fagioli nei giorni precedenti. Da spararsi.

Max, che è multiforme, ha scritto sceneggiature e girato film. Lo ha fatto con Marco Bellocchio, suo seguace. «Gli incontri con Massimo cambiano le persone», ha detto il regista di lui. Fagioli si tiene stretta la sua legione con diversi espedienti. Una volta che era momentaneamente malato, ha vaticinato durante un’Analisi collettiva che se fosse morto lui tutti i presenti, nonché i fagiolini assenti, sarebbero finiti male.

La sola spiegazione che si possa dare dell’incontro di Bertinotti con un simile uomo è - per essere all’altezza - che si tratti di predestinazione. Qualche contatto c’era già stato negli anni '90, ma la prima vera occasione di confronto tra i due fu nel 2004 a un simposio organizzato da Fagioli sulla «non violenza». I fagiolini, riuniti in villa Piccolomini, tributarono a Fausto un’ovazione. Fausto ne fu commosso alle lacrime. Da allora - si è notato - ha preso le distanze dalla violenza dei no-global e ha emarginato nel partito il muscolare Nunzio D’Erme, celebre per avere sparso letame davanti allo studio del Cav. Nel 2005, Fausto scelse la libreria fagiolina «Amore & Pische», con Max gran ciambellano, per annunciare la propria partecipazione alle primarie dell’Unione contro Prodi. Nell’autunno 2006, alle manifestazioni di «Liberafesta» - il festival di Rc e del suo organo Liberazione - campeggiava la scritta: «Evento prodotto dalla libreria Amore & Psiche». Sotto questa insegna ha sfilato mezzo partito: Franco Giordano, Giuliano Pisapia, Piero Sansonetti, direttore di Liberazione, ecc. L’ultimo incontro pubblico della coppia si è svolto quest’anno, il 2 giugno, all’Auditorium romano. Migliaia di fagiolini, frammisti a rifondazionisti, si sono spellati le mani per entrambi. Fausto e Max, facendosi eco, hanno parlato di «trasformazione», «rapporti interumani», «identità», «realtà umana». Fagioli, nella sua rubrica su Left, settimanale vicino a Rc, ha commentato: «Abbiamo incontrato Bertinotti (plurale maiestatico di Max come incarnazione della comunità fagiolina, ndr), abbiamo parlato; stiamo cercando qualcosa che - superbamente penso - è grande... realtà umana, identità, socialismo, libertà... Mai con socialismo e libertà erano state messe le parole che dicono: realtà umana». Come dire: grazie a noi due, anzi grazie a me, la psiche dell’uomo entra in politica. In altre parole, il comunismo è fallito e io offro a Bertinotti una nuova strada da percorrere: la realtà umana. Gli ha fatto eco Gennaro Migliore, il giovane capogruppo dei deputati di Rc, estimatore dell’Analisi collettiva. In Formiche, rivista di area centrista, ha scritto con accenti fagiolini: «Rc deve diventare un’aggregazione politica che rilanci un nuovo umanesimo, mettendo al centro l’uomo. Paolo di Tarso ci avrebbe fatto dire: “Non ci conformiamo con la mentalità del secolo, ma ci trasformiamo rinnovando la nostra mente”, e il subcomandante Marcos avrebbe detto: “Siamo quelli di ieri, ma siamo diversi”».

È in questo guazzabuglio millenaristico che il Bertinotti fagiolinato sta catapultando il suo partito di sodi comunisti. C’è chi è favorevole, in vista dei tremila voti degli alto borghesi fagiolini su cui Rc potrà contare. Tra questi, Sandro Curzi, Rina Gagliardi, il sen. Bonadonna, altri. Ma c’è anche chi, anonimamente, ritiene questo abbraccio psicopolitico «un nuovo cancro, l’ennesima metastasi nel corpo del partito».

Il connubio Fausto-Max ha plastica evidenza nella libreria «Amore & Pische». In vetrina, c’è l’ultimo libro di Bertinotti, «Alternative per il socialismo», la faccia del predetto, copie di Liberazione e di Left. Accanto, i sei libri di Fagioli, inclusa la raccolta delle lezioni chietine. Sfogliandoli ci si imbatte in acute osservazioni: «Il desiderio di succhiare lo sperma fisico è cecità», o in ammonimenti: «Bisogna distinguere la buccia dal fico, non fare come gli antichi che mangiavano la buccia e buttavano i fichi».

Lo tsunami Fagioli ha intanto messo in ginocchio Left, erede di Avvenimenti che Diego Novelli fondò anni fa. A rilanciare la rivista nel 2006 è stato Luca Bonaccorsi, factotum dell’editoria rifondazionista, che portò come finanziatore il cognato, Ivan Gardini (figlio di Raul), marito di sua sorella Ilaria. I germani Bonaccorsi sono dei fagiolini. Primo direttore di Left è stato Giulietto Chiesa, ex corrispondente da Mosca dell’Unità. Ha però sbattuto la porta quando Bonaccorsi, senza avvertirlo, ha affidato a Fagioli la rubrica. Con lui se ne sono andati Adalberto Minucci, Vauro, Nando Dalla Chiesa, Marco Travaglio. La direzione è passata a Alberto Ferrigolo con Andrea Purgatori come vice. I due hanno cercato di arginare Fagioli che, parlando di sesso degli angeli, è il classico cavolo a merenda in una rivista di inchieste. Bonaccorsi, per reazione, li ha licenziati in giugno e ha assunto la direzione di fatto del giornale. Quella formale è di Pino Di Maula, un portatore d’acqua. Gardini, a sua volta, è uscito da Left.

Il giornale è nelle peste. Ma ogni giovedì, come niente fosse, la riunione di redazione si interrompe alle 16 perché Bonaccorsi, Di Maula e altri devono correre a ritemprarsi nell’Analisi collettiva di Piazza San Cosimato.

All’inizio, c’era Marx. Una leguminosa invadente ha preso il suo posto nel cuore di Bertinotti.

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Insomma, è nata R.F. (Rifondazione Fagiolina). Ma quanti anni ha sto Fagioli, che ho visto già non giovanissimo fare il guru

nel lontanissimo e famoso '77? :im Not Worthy:

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settimo, o chiunque tu sia, perchè nessuno si è mai mosso visto che dici che tutti ne erano a conoscenza? è così potente quel "RF" da mettere a tacere tutto, così implicato nella politica?

che altro c'è da dire per reagire?

un libro sul blog è solo l'inizio, poichè potrebbe sembrare la solita polemica tra scuole...

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Insomma, è nata R.F. (Rifondazione Fagiolina). Ma quanti anni ha sto Fagioli, che ho visto già non giovanissimo fare il guru

nel lontanissimo e famoso '77? :Thinking:

:wub:

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:Praying:

Non è nata nessuna Rifondazione, quella che c'è basta e avanza e ti dico subito perchè.

Allora, seguimi che è un po complicato: il Fagioli fa quello che fa da un numero infinito di anni , al chiuso, nessuno se lo fila e quindi nessun blog è nato prima per combattere questa cosa, in fondo non dava fastidio a nessuno, ma

poi sono accaduti almeno due fatti nuovi importanti che hanno cambiato questo stato di cose:

1 il Fagioli scende in politica influenzando l'acquisto di una rivista della sinistra , si chiamava Avvenimenti, era una bella rivista e molti la compravano, ora si chiama Left, non è bella e pochi la comprano; poi organizza incontri a ripetizione con Bertinotti e questo ha scatenato i primi interventi su vari blog

2 tanto tempo fa l'analisi collettiva, così si chiama questa roba, veniva frequentata dai primi ex sessantottini che non contenti di essersi sbobbato il 68 vollero sbobbarsi anche il Fagioli, ma erano soltanto affari loro, il fatto è che questi hanno avuto dei figli e li portano tutti lì dal Fagioli, che dovrebbe curare malati, non dimentichiamolo, e questi figli , che dovrebbero essere sanissimi in quanto figli di gente che si "cura" da una vita, invece si ammalano più degli altri e ogni tanto qualcuno finisce in clinica.

poi ci sono tante altre cose che puoi leggere sul blog delle bollicine del Prof. Armando www.antonelloarmando.it

Ciao ci vediamo/sentiamo lì

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si, io sono buio, e tu oltre "visitatore" , chi sei? settimo, e poi?

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  • 4 weeks later...

''Scappato (scampato?) da Fagioli'' lettera firmata - 28-8-07

(190 parole totali contate in questo testo)

(8 letture)

Ciao Giulietto Chiesa,

ormai sono 2550 gli interventi (commenti) contro l'analisi collettiva di Massimo Fagioli, contro lo scippo di Left e l'intruglio Left-Bertinotti-Alte rnativa.

Si è parlato della tua posizione di scarso interesse per la vicenda ma per rendere più facile la consultazione del materiale sarà pubblicato un libro da Antonello Armando, primo editore dei libri del Fagioli.

a presto

Caro "scappato",

non ho mai detto che sono disinteressato alla "vicenda". Ho detto, semplicemente, che non ho competenza per entrare nel merito della disputa psicoanalitica e leggendo in parte quel dibattito ho trovato solo tristi vicende umane di persone subordinate, deboli, che erano alla ricerca di una guida e che si sono accorte tardi che quella che credevano di avere trovata non lo era.

Sono invece molto interessato di scoprire a quale livello di degrado intellettuale si può giungere quando ci si mette in mano a personaggi che si circondano di adoratori e poi li sfruttano come marionette appese a fili di illusioni.

Destino ha voluto che m'imbattessi in una piccola setta. Per fortuna socialmente non pericolosa. Preferisco restarne lontano, essendo certo che non ne può venire comunque niente di buono.

E poi non mi arrogo la missione di redimere nessuno. Se saranno capaci di redimersi da soli sarà un bene innanzitutto per loro.

Cordiali saluti

Giulietto Chiesa

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  • 1 year later...

Conosco bene la questione. Credo che il Nostro sia molto più interessato al'autoincensamento ed alla magnificazione della propria storia che alla salute mentale dei suoi pazienti. L'autoreferenzialità è assoluta ed esclude il lavoro sul pensiero e sul rapporto con il mondo scientifico e culturale. Le poche buone idee espresse sono spesso il frutto di operazioni di m,aquillage su concetti di grandi autori del passato (minkowski, klein, freud, fairbairn, bion ...). Il nesso con queste idee del passato, e con il pensiero psichiatrico e psicoanalitico in generale, viene del tutto negato, e sovente questi autori vengono denigrati, ridicolizzati, scotomizzati o se ne nega del tutto l'esistenza. Quest'ultima dinamica ha la finalità di allontanare la possibilità che chi ascolta possa intuire la temutissima somiglianza o derivabilità dei concetti.

Nel rapporto con i suoi pz, poi, cerca di ottenere un consenso assoluto ed acritico rispetto al proprio pensiero mediante l'assoluta rimozione o denigrazione pubblica (anzichè risoluzione dialettica) degli elementi che porterebbero i malcapitati ad un dissenso anche solo parziale. Sfruttando il cliché freudiano (autore definito peraltro "un imbecille") secondo il quale "chi mi critica mette semplicemente in atto delle resistenze" o pratica un transfert negativo, si mette al riparo da qualsiasi ombra di dissenso che potrebbe offuscare l'idea d'infallibilità e grandiosità attorno alla quale riesce a compattare il proprio gruppo e ottenerne l'idealizzazione.

Oltre a rimandare al forum citato da altri partecipanti a questo forum, ti consiglio la lettura di "esperienze nei gruppi" di W. Bion nel quale l'autore spiega, certamente molto meglio di me, la differenza tra un gruppo di lavoro ed un gruppo fondato sugli assunti di base. Ecco, ritengo che Fagioli, almeno in parte coscientemente, ottenga la stabilità dei gruppi ed un consenso colmo di venerazione mediante lo sfruttamento degli assunti di base, in particolar modo, ma non solo, dell'a. d. b. dipendenza.

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in realtà quel libro l'ho letto un po' di tempo fa ma per me era difficile e non sono sicura di averlo capito

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Allora te ne consiglio uno più semplice anche se forse non facilissimo a trovarsi: "Introduzione al pensiero di Bion" di L. Grinberg, D. Sor, E. Tabak de Bianchedi, Armando editore, le prime trenta pagine sono sugli studi di Bion sui gruppi. Buona lettura

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