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Transfert erotico


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Scusa S. ho estrapolato solo alcune parole dal tuo post e quindi ho compreso erroneamente quello che intendevi esprimere.

Mi sono permessa di formulare un consiglio nonostante non desideravo più partecipare al forum, comunque affinchè non venga travisata la mia storia e per amore di verità vorrei precisare alcuni punti:

1. non ero e non sono innamorata del mio expsic, verso di lui ho provato affetto come lo provo nei confronti dei miei amici e amiche, non ho mai lontanamente avvertito attrazione fisica nei suoi confronti nonostante in quel periodo avessi la necessità di una conferma della mia femminilità: ero e sono sposata e allora avevo una pseudo storia (tanto per chiudere quei cerchi che ricorrono spesso nella mia vita) con il mio ex ragazzo, troncata da me sul nascere;

2. dopo un anno di terapia proficua ho avuto il sospetto che l'innamorato fosse lui e lo chiesi direttamente senza tanti giri di parole, decisi pure di chiudere l'analisi, ma fui convinta a prendermi solo una pausa di 4 mesi, poi durò ancora 1 anno saltuariamente e spesso mi sentii investita del suo ruolo. Le sue risposte e giustificazioni furono molto confuse e passarano dal inno al mistero, ad altre in contraddizione.

3. lui apparentemente agì secondo la corretta deontologia: "lei", nessun incontro all'esterno dello studio, anche se ricevetti regali e lettere (lo scambio fu reciproco);

4. non mi sono mai sentita dipendente dalla sua figura, quello che dovevo risolvere era stato risolto in un anno, avevamo interessi comuni di natura intellettuale;

5. ritengo che in una relazione terapeutica esista una dualismo di "aiutare e ricevere aiuto", di "gratificare e sentirsi gratificati", è necessario che questo dualismo sia perfettamente bilanciato, lo squilibrio creerebbe solo danni. L'io egocentrico/narcista dello psicologo, anche il tuo S., per quanto possa conoscerti dal tempo in cui venimmo pesantemente attaccate, è particolarmente spiccato. E' il lato che compensa un lavoro molto duro dal punto di vista emozionale per una persona, per la sua stabilità;

6. personalmente pecco anch'io di un io egocentrico/narcisista , pecco pure di testardaggine nel verificare l'esattezza delle mie opinioni;

7. il rapporto terapeutico è un campo saponato, i limiti per quanto stabiliti dalla deotologia sono molto labili, basta poco per valicarli e in quel caso imputo una maggior responsabilità al terapeuta non al paziente, spetta al terapeuta non commettere errori che finirebbero per creare danni anche gravi nel paziente;

8. si può usare il "Lei", non incontrarsi al di fuori del contesto nel quale nasce il rapporto, ma il paziente in quanto tale (la sofferenza arcuisce il sentire) percepisce lo stato confusionale del proprio terapeuta, non vedo nulla di male, se il rapporto è sano, incontrarsi all'esterno,

9. non è mia intenzione mettere in croce una persona che con me si è dimostrata debole, mentre può essere stata e sicuramente è un ottimo terapeuta con altre.

10. ciò che non sopporto è il riconoscimento dei suoi errori giustificandoli sempre con i miei

anche a distanza di anni, non ultimo alcuni mesi fa. Questo mi fa incazzare di brutto! Sono consapevole dei miei errori non occorre che mi vengano rifacciati come concausa di errori altrui: infondo ero una paziente.

Desideravo portare la mia eperienza affinchè altre non commettessero gli stessi errori: ho sbagliato, è giusto non lasciarsi influenzare e seguire la propria strada.

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Scusa S. ho estrapolato solo alcune parole dal tuo post e quindi ho compreso erroneamente quello che intendevi esprimere.

Mi sono permessa di formulare un consiglio nonostante non desideravo più partecipare al forum, comunque affinchè non venga travisata la mia storia e per amore di verità vorrei precisare alcuni punti:

1. non ero e non sono innamorata del mio expsic, verso di lui ho provato affetto come lo provo nei confronti dei miei amici e amiche, non ho mai lontanamente avvertito attrazione fisica nei suoi confronti nonostante in quel periodo avessi la necessità di una conferma della mia femminilità: ero e sono sposata e allora avevo una pseudo storia (tanto per chiudere quei cerchi che ricorrono spesso nella mia vita) con il mio ex ragazzo, troncata da me sul nascere;

2. dopo un anno di terapia proficua ho avuto il sospetto che l'innamorato fosse lui e lo chiesi direttamente senza tanti giri di parole, decisi pure di chiudere l'analisi, ma fui convinta a prendermi solo una pausa di 4 mesi, poi durò ancora 1 anno saltuariamente e spesso mi sentii investita del suo ruolo. Le sue risposte e giustificazioni furono molto confuse e passarano dal inno al mistero, ad altre in contraddizione.

3. lui apparentemente agì secondo la corretta deontologia: "lei", nessun incontro all'esterno dello studio, anche se ricevetti regali e lettere (lo scambio fu reciproco);

4. non mi sono mai sentita dipendente dalla sua figura, quello che dovevo risolvere era stato risolto in un anno, avevamo interessi comuni di natura intellettuale;

5. ritengo che in una relazione terapeutica esista una dualismo di "aiutare e ricevere aiuto", di "gratificare e sentirsi gratificati", è necessario che questo dualismo sia perfettamente bilanciato, lo squilibrio creerebbe solo danni. L'io egocentrico/narcista dello psicologo, anche il tuo S., per quanto possa conoscerti dal tempo in cui venimmo pesantemente attaccate, è particolarmente spiccato. E' il lato che compensa un lavoro molto duro dal punto di vista emozionale per una persona, per la sua stabilità;

6. personalmente pecco anch'io di un io egocentrico/narcisista , pecco pure di testardaggine nel verificare l'esattezza delle mie opinioni;

7. il rapporto terapeutico è un campo saponato, i limiti per quanto stabiliti dalla deotologia sono molto labili, basta poco per valicarli e in quel caso imputo una maggior responsabilità al terapeuta non al paziente, spetta al terapeuta non commettere errori che finirebbero per creare danni anche gravi nel paziente;

8. si può usare il "Lei", non incontrarsi al di fuori del contesto nel quale nasce il rapporto, ma il paziente in quanto tale (la sofferenza arcuisce il sentire) percepisce lo stato confusionale del proprio terapeuta, non vedo nulla di male, se il rapporto è sano, incontrarsi all'esterno,

9. non è mia intenzione mettere in croce una persona che con me si è dimostrata debole, mentre può essere stata e sicuramente è un ottimo terapeuta con altre.

10. ciò che non sopporto è il riconoscimento dei suoi errori giustificandoli sempre con i miei

anche a distanza di anni, non ultimo alcuni mesi fa. Questo mi fa incazzare di brutto! Sono consapevole dei miei errori non occorre che mi vengano rifacciati come concausa di errori altrui: infondo ero una paziente.

Desideravo portare la mia eperienza affinchè altre non commettessero gli stessi errori: ho sbagliato, è giusto non lasciarsi influenzare e seguire la propria strada.

Tu ti rivolgi a S. Scusa, non sono lei ma vorrei capire una cosa...spero di aver capito male: cioe, LUI ha giustificato i suoi errori e la sua mancanza di trasparenza, ributtando la responsabilità di questi ultimi su di te?!!! No, perchè se è così, è semplicemente inqualificabile e hai ragione a incazzarti di brutto!

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In taluni passi mi rivolgo a S., in altri a coloro che hanno iniziato il topic.

Non travisiamo: fra di noi si determinò un concatenarsi di eventi spiacevoli che alimentarono altri eventi. Ogni volta che lui cerca di scusare o meglio analizzare i propri errori, rinvanga i miei come se i miei fossero una concausa dei suoi.

Questa è una mia conclusione, nel senso che personalmente la recepisco in questo modo e invece di sentirmi "gratificata" di veder finalmente riconosciuta la mia ragione, m'arrabbio poichè non mi sembra il caso di ritrovarmi l'elenco delle miei peccati.

Forse semplicemente questa mia conclusione è determinata dalla perdita di fiducia nei suoi confronti.

E' mia opinione che se, ad un certo punto, ci fossimo seduti davanti ad una tazzina di caffè per discutere senza andare oltre, invece che scriverci, telefonarci, accusarci, ci saremmo feriti molto meno, è mia opinione che se non fossi stata tanto debole nell' accettare la pausa invece che chiudere com'era mia intenzione (non molto forte però) avrei avuto un ottimo psicoterapeuta da ricordare e meno problemi.

Infondo ogni esperienza per bella o brutta che sia ci porta a crescere, almeno spero!

Lui, sono sicura, è un ottimo psicoteraputa, ma è anche un essere umano, ha sbagliato, ma ritengo che il suo lavoro lo svolge bene e con passione. Penso che accada sovente di commettere errori soprattutto a coloro che ci mettono troppa passione.

Fai solo attenzione farfalla62: innamorarsi è già un rischio, innamorarsi del proprio psicologo è un doppio rischio........pensa prima a te stessa e auguri!

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:Shame On You:

In taluni passi mi rivolgo a S., in altri ha coloro che hanno iniziato il topic.

Non travisiamo: fra di noi si determinò un concatenamento di eventi spiacevoli che alimentarono altri eventi. Ogni volta che lui cerca di scusare o meglio analizzare i propri errori, rinvanga i miei come se i miei fossero una concausa dei suoi.

Questa è una mia conclusione, nel senso che personalmente la recepisco in questo modo e invece di sentirmi "gratificata" di veder finalmente riconosciuta la mia ragione, m'arrabbio poichè non mi sembra il caso di ritrovarmi l'elenco delle miei peccati.

Forse semplicemente questa mia conclusione è determinata dalla perdita di fiducia nei suoi confronti.

E' mia opinione che se, ad un certo punto, ci fossimo seduti davanti ad una tazzina di caffè per discutere senza andare oltre, invece che scriverci, telefonarci, accusarci, ci saremmo feriti molto meno, è mia opinione che se non fossi stata tanto debole nell' accettare la pausa invece che chiudere com'era mia intenzione (non molto forte però) avrei avuto un ottimo psicoterapeuta da ricordare e meno problemi.

Infondo ogni esperienza per bella o brutta che sia ci porta a crescere, almeno spero!

Lui è un ottimo psicoteraputa, ma è anche un essere umano, ha sbagliato, ma sono sicura che il suo lavoro lo svolge bene e con passione. Penso che accada più sovente commettere errori soprattutto a coloro che ci mettono troppa passione.

Fai solo attenzione farfalla62: innamorarsi è già un rischio, innamorarsi del proprio psicologo è un doppio rischio........pensa prima a te stessa e auguri!

Grazie Liliana, è davvero bello che tu voglia condividere la tua esperienza con noi...è vero: tutti siamo esseri umani e fallibili e tutti abbiamo diritto alla comprensione e alla " compassione " ( qui è il mio io buddista che parla )...quindi anche il tuo expsi...ma un conto è comprendere la sua umanità e il suo coinvolgimento nei tuoi confronti, un conto è giustificare il fatto che lui non sia pienamente consapevole della sua debolezza tanto da giustificare quest'ultima con i tuoi presunti errori.

Così non va...davvero! Adesso capisco il tuo consiglio a tagliare immediatamente...ettecredo!!!

:Shame On You:

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il transfert erotico lo provo con qualsiasi donna

che mi piaccia mentalmente

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E' una cosa bellissima quella che hai scritto

Ti ringrazio......

è un vero sentimento interiore

quando mentalmente comunico con una donna interessante mentalmente

provo un profondo intimo piacere di potere condividere con Lei qualcosa

sul piano erotico.............

poi come tutti i mortali sogno ......... e mi do alla bici mio malgrado.

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  • 3 weeks later...

Ciao a tutti! Mi rivolgo a quanti hanno vissuto o stanno vivendo una situazione uguale alla mia.

Sono innamorata persa del mio ex-psichiatra. Dico ex perchè ho concluso la terapia tre anni fa.

E' stata una terapia cognitivo-comportamentale di solo 6 mesi, che devo dire mi ha cambiato radicalmente in quanto ho raggiunto una maggiore consapevolezza di me stessa. All'inizio non mi sono assolutamente accorta di quello che mi stava succedendo...ero solo felice di aver raggiunto quel grado di empatia con quel tipo cosi affascinante, che vedevo e vedo come l'essere con cui passare il resto della mia vita.

Non so se ha fatto qualcosa per farmi provare quello che provo. So solo che se lo cercavo telefonicamente, tra una seduta e un'altra, mi richiamava immediatamente. Adesso è da tre anni che provo a contattarlo, ma non mi ha mai più richiamata.

Solo una volta l'ho beccato: mi ha risposto che mi avrebbe richiamato appena possibile. Mi ha fatto richiamare dalla segretaria, la quale mi ha detto che era necessario che mi rivolgessi ad un altro psichiatra.

E io lo fatto e questo mi ha risposto che il precedente medico aveva sbagliato tutto, in quanto non aveva saputo gestire il mio affetto per lui...Da allora non voglio più che saperne di psichiatri!

Ma ritrovo sempre più spesso a sognare per me una vita diversa accanto ad un uomo speciale come il mio ex-psichiatra!

Grazie a quanti saranno cosi gentili rispondermi!

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Ciao a tutti! Mi rivolgo a quanti hanno vissuto o stanno vivendo una situazione uguale alla mia.

Sono innamorata persa del mio ex-psichiatra. Dico ex perchè ho concluso la terapia tre anni fa.

E' stata una terapia cognitivo-comportamentale di solo 6 mesi, che devo dire mi ha cambiato radicalmente in quanto ho raggiunto una maggiore consapevolezza di me stessa. All'inizio non mi sono assolutamente accorta di quello che mi stava succedendo...ero solo felice di aver raggiunto quel grado di empatia con quel tipo cosi affascinante, che vedevo e vedo come l'essere con cui passare il resto della mia vita.

Non so se ha fatto qualcosa per farmi provare quello che provo. So solo che se lo cercavo telefonicamente, tra una seduta e un'altra, mi richiamava immediatamente. Adesso è da tre anni che provo a contattarlo, ma non mi ha mai più richiamata.

Solo una volta l'ho beccato: mi ha risposto che mi avrebbe richiamato appena possibile. Mi ha fatto richiamare dalla segretaria, la quale mi ha detto che era necessario che mi rivolgessi ad un altro psichiatra.

E io lo fatto e questo mi ha risposto che il precedente medico aveva sbagliato tutto, in quanto non aveva saputo gestire il mio affetto per lui...Da allora non voglio più che saperne di psichiatri!

Ma ritrovo sempre più spesso a sognare per me una vita diversa accanto ad un uomo speciale come il mio ex-psichiatra!

Grazie a quanti saranno cosi gentili rispondermi!

Allora...ma non c'è nessuno interessato a condividere con me i pensieri che vi ho riportato?

Ciao e ancora grazie!

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Allora...ma non c'è nessuno interessato a condividere con me i pensieri che vi ho riportato?

Ciao e ancora grazie!

Cra Lullula, cose come quella capitata a te sono molto frequenti nel rapporto psicotarapico, purtroppo, in accordo con il secondo psichiatra da te consultato, capita altrettanto frequentemente che lo psicoterapeuta investisto da quanto tecnicamente si chiama "transfert erotico" reagisca con l'inevitabile, per lui-lei, invio ad altro collega lasciando la persona-paziente nel dilemma, senso di colpa di essersi innamorato o di avere rovinato tutto con i suoi sentimenti. Mi spiace che quanto a te accaduto abbia suggellato la giusta tua presa di distanza dalla psicoterapia, con l'idea che dagli psichiatri-psicologici bisogna tenersi lontani. In realtà ed eticamente se il terapeuta viene "investito" da transfert erotico dovrebbe affrontare detto transfert nel rapporto terapeutico permettendo un evoluzione, una crescita e il superamento- cambiamento della persona-paziente e della terapia. un saluto affettuoso.

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Cra Lullula, cose come quella capitata a te sono molto frequenti nel rapporto psicotarapico, purtroppo, in accordo con il secondo psichiatra da te consultato, capita altrettanto frequentemente che lo psicoterapeuta investisto da quanto tecnicamente si chiama "transfert erotico" reagisca con l'inevitabile, per lui-lei, invio ad altro collega lasciando la persona-paziente nel dilemma, senso di colpa di essersi innamorato o di avere rovinato tutto con i suoi sentimenti. Mi spiace che quanto a te accaduto abbia suggellato la giusta tua presa di distanza dalla psicoterapia, con l'idea che dagli psichiatri-psicologici bisogna tenersi lontani. In realtà ed eticamente se il terapeuta viene "investito" da transfert erotico dovrebbe affrontare detto transfert nel rapporto terapeutico permettendo un evoluzione, una crescita e il superamento- cambiamento della persona-paziente e della terapia. un saluto affettuoso.

Grazie per la delicatezza che hai usato nel dare voce ai tuoi pensieri.

Ma è successo anche a te?

Un saluto affettuoso anche a te!

Lullula

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strano che all'inizio ti chiamava, è un errore abbastanza grossolano o no?

voglio dire tra una seduta e l'altra non mi pare proprio il caso :D:

io avevo una psicologa privata che mi chiamava a casa anche se la situazione èp diversa dalla tua...

però mi ha fatto più male che bene e quando ci ripenso la mia mente ricorda quella violenza,

fu davvero tremendo per me :D:

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strano che all'inizio ti chiamava, è un errore abbastanza grossolano o no?

voglio dire tra una seduta e l'altra non mi pare proprio il caso :D:

io avevo una psicologa privata che mi chiamava a casa anche se la situazione èp diversa dalla tua...

però mi ha fatto più male che bene e quando ci ripenso la mia mente ricorda quella violenza,

fu davvero tremendo per me :D:

Anche a me sembrava strano all'inizio e poi è diventata la regola: lo chiamavo quasi tutti i giorni. E mi richiamava immediatamente. Se rientravo in Italia (e durante la terapia è successo almeno due volte), mi chiamava anche in Italia senza problemi.

Tu pensi che sia stato un errore da parte sua o anche questa è una tecnica "per accelerare l'innamoramento"?

E poi, dimmi, c'è qualche cosa nel comportamento che sta assumendo, che lascia pensare che anche lui ha provato qualcosa per me?

Scusami se ti chiedo questo, ma adesso vorrei che anche lui una sola volta avesse pensato a me e non come la paziente che lo faceva ridere un sacco...

Grazie e a presto!

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probabilmente dipende dalle scuole di pensiero... ricordo di un professore che era psicologo iscritto all'albo e psicoterapeuta, insegnava all'accademia di belle arti. I suoi corsi erano pieni di studenti, soprattutto ragazze perchè aveva un grande carisma... andammo anche a casa sua per comprare le sue riviste... una volta lo sentii dire che la paziente guarisce solo se si innamora del terapeuta... disse "se si innamora guarisce, posso salvarla e disse anche "che chi si innamora vince..."

ora io non sono del campo quindi forse parlava nel gergo tra psicologi ma quella frase me la porto dietro...

alla fine abbandonai il corso . Una mia amica lo abbandonò all'inizio dicendomi che aveva troppa carisma per lei....

però in questo caso se il terapeuta applicava una tecnica non poteva inviarti da un altro, è probabile che non riuscisse a gestire "il transfert" :D:

per le telefonate dipende dall'argomento che trattavate ma cmq lui alcuni paletti avrebbe dovuto metterli almeno per difendere la terapia,

c'è differenza tra amore e ossessione, se pensi di non conoscerlo allora mi sembra più una cosa legata al tuo inconscio

io vado da un dottore e anche lui riceve sempre telefonate da pazienti ma sa come rispondere, risponde da professionista, non da amico o altro

ce n'è una che lo chiama sempre ma è molto malata, aggressiva...,

avrei voluto chiamare anche io tutti i giorni ma sapevo che era sbaliato e non lo facevo.... o nn riuscivo....

poi il mio dott. quando lo chiami risponde acido

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Anch'io ho sentito parlare della "necessità dell'innamoramento"...e questo mi fa ancora più rabbia.

Il rapporto tra medico e paziente, già per ovvie ragioni non è paritario...se poi ci metti anche il fatto che il paziente non viene preparato a questa evenienza...Ti dico la verità: avrei affrontato tutto piu' serenamente se già dalle prime sedute lo psichiatra mi avesse "avvertito" della possibilità della nascita di questo sentimento.

Io ad un certo punto mi sono trovata in un mare di confusione. Lentamente cominciavo a venir fuori dalla depressione, aiutata sia dalla terapia farmacologica che dalla psicoterapia; contemporaneamente cominciavo a vedere il mio matrimonio sotto una luce diversa: forse la perfezione che credevo che lo caratterizzasse era solo un'illusione. Nel frattempo nelle pieghe della mia anima prendeva piede il mio medico. Se litigavo con mio marito (e sottolineo che succedeva quasi tutti i giorni) lo chiamavo e lui mi rispondeva con una dolcezza infinita: stavamo al telefono anche una mezzora e lui mi rassicurava, mi consigliava come rilassarmi, come lasciar scivolare via il malessere che mi disturbava.

Era fantastico ed io la persona più felice del mondo. Alcune volte mi sono chiesta se mi chiamasse perchè pensava che potessi farla finita. Ma non poteva essere, perchè la domanda me la fece una volta direttamente. Io non volevo farla finita; volevo solo smettere di provare quel senso di vuoto che ha fatto la sua comparsa dentro di me un giorno di ottobre del 2003.

Adesso il vuoto continuo ad averlo. Fortunatamente per me, non è depressione, ma mancanza del mio oggetto d'amore.

Quello che provo per lui non è ossessione, ma AMORE, quello che ti fa sognare e per cui saresti capace di mandare tutto al diavolo e ricominciare una vita nuova... Ma secondo te, Penny, e secondo voi tutti che state leggendo queste mie parole, non puo' nascere un vero amore tra lo psichiatra e il paziente? Conoscete qualche coppia analoga?

E continuo a sognare di lui....

Ciao,

Lullula

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Ma secondo te, Penny, e secondo voi tutti che state leggendo queste mie parole, non puo' nascere un vero amore tra lo psichiatra e il paziente? Conoscete qualche coppia analoga?

se dicessi che non esiste sarebbe un po' come dire che nell'universo non esistono altre forme di vita, non posso dirlo

uno non va in cura per innamorarsi, non è questo l'obiettivo o il fine, inoltre potrebbe capitare una situazione uomo-uomo e donna -donna e in questo caso il paziente non si cura? :ola (2)::;): allora ogni volta si deve avere il dottore di sesso opposto? :o:

certo è che nella maggior parte dei casi le coppie si incontrano in campo lavorativo quindi perchè la psicoterapia dovrebbe fare eccedzione? :ola:

la psicoterapia è cmq una situazione particolare, in cui il terapeuta ti fa da specchio e c'è una proiezione da parte nostra dovuta anche al lavoro dell'esperto che ci aiuta.

Non conosco nessuna coppia analoga, ho sentito però che in alcuni casi è capitato....

però si deve fare molta attenzione a non illudersi, se senti un sentimento, un innamoramento devi cercare di capire se è una cosa reale, non basta sentirsi in sintonia con quella persona, anche perchè esistono molti tipi di amore...

a me lui sembra sia stato onesto

ti ha mai parlato della sua vita privata? se lo facesse cosa penseresti?

se fossi al tuo posto, la prima cosa che cercherei di capire è se è amore vero quello che provo, più che pensare a quello che può aver fatto o non fatto ^_^

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Sai in caso di sesso opposto, si verificano situazioni in cui c'è comunque un innamoramento, che è ancora più grave se pensi che in quel caso si mette in discussione anche la propria sessualità.

Allora spiegami: come faccio a capire se quello che provo è amore vero? Sono tre anni che non lo vedo e tre anni che riesco a sentire la sua voce registrata, quando mi faccio coraggio e gli lascio un messaggio sulla segreteria telefonica. Non ha mai risposto: io non sono mai stata patetica, ma gli ho solo chiesto di aiutarmi ancora un pò per capire quello che mi sta succedendo...La mia sistuazione non è facile, in alcuni momenti e come se vivessi una doppia vita. Una vita è quella che vivo per la mia famiglia e per tutti coloro che non hanno idea di quello che nascondo dietro un sorriso. L'altra vita è quella che vivo nel mia mente e nel mio cuore sognando di riuscire ad avere ancora una possibilità per essere felice insieme a lui.

E poi hai ragione: si è sempre comportato in maniera corretta ed onesta. Non mi ha mai parlato della sua vita privata, ma ogni volta che gli ho chiesto qualcosa, mi ha sempre risposto con estremo garbo e gentilezza. Io però non sono mai stata invadente come persona...

Un pomeriggio mi colpito il suo comportamento: ho dimenticato, involontariamente un guanto nella sala d'attesa. Quando sono andata via deve essersene accorta la segretaria, che lo ha informato. Lui si è messo a rincorrermi per restituirmelo. Io era già lontanissima e mi sono sentita chiamare a distanza...la scena sembrava ricalcare un film d'amore! E il guanto era un vecchio guanto da quattro soldi!

L'altra cosa che mi da pensare si riferisce al suo comportamento nel giorno della prima visita. Ancora non sia era parlato di terapia, perchè mi ero rivolta a lui solo per una prescrizione di farmaci. L'intera visita è durata 2 ore (e non esagero!). La cosa strana è che è rimasto 2 ore in piedi di fronte a me. Non ho mai capito la ragione. In tutto quel tempo io ho sofferto molto, perchè l'idea di una visita psichiatrica non mi andava particolarmente giù...e poi faceva un caldo terribile: il riscaldamento era la massimo e lui mi ha chiesto se mi dispiaceva spostarmi in una sala riunione a fianco al suo studio...Ci siamo spostati e lui ha continuato a stare in piedi. A quell'epoca ho solo notato che era un bel tipo, ma non avevo provato ancora nessun turbamento anche se mi è piaciuto già a prima vista....

Oggi penso che lo chiamo..., pur sapendo che sto sbagliando!

Ciao,

Lullula

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scusa se sono diretta Lu, ma credi che in 3 anni la vita del tuo ex-terapeuta non sia cambiata in qualche modo?

cerca di non trovare pretesti per confermare che lui ti ama... cerca di fare il contrario,

mi rendo conto della difficile situazione, ne hai parlato con l'altro terapeuta?

chiamalo se senti che non riesci ad uscire da questa situazione.... io sono dalla tua parte, non dalla sua

una persona innamorata secondo te si comporta come lui? :;):

chiamalo se può aiutarti a fare chiarezza

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bene lu, ma se vuoi anche farti un'idea tua su transfert e controtransfert visita il sito di nicola lalli, lo trovi mettendo nome e cognome sul motore di ricerca! Ciao, con affetto siouxie <_<:Four Leaf Clover:

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bene lu, ma se vuoi anche farti un'idea tua su transfert e controtransfert visita il sito di nicola lalli, lo trovi mettendo nome e cognome sul motore di ricerca! Ciao, con affetto siouxie :D::icon_rolleyes:

Grazie ! Accedo subito e poi ti facci sapere!

Lullula

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bene lu, ma se vuoi anche farti un'idea tua su transfert e controtransfert visita il sito di nicola lalli, lo trovi mettendo nome e cognome sul motore di ricerca! Ciao, con affetto siouxie :D::Yawn:

quello che mi chiedo è se i termini e/o i concetti cambiano a seconda del metodo o della scuola di riferimento <_<

possibile che non si è d'accordo neanche sui termini? :huh::acute:

ti passa la voglia di leggere :D:

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