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NOI RAGAZZI DELLO ZOO DI BERLINO


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rientro nel topic...non me ne ero proprio accorta...mi era sfuggito...

beh io mi vergogno molto di ciò che sto per dire ma è così...non posso farci niente...anzi forse mi potete aiutare a capire il perchè mi è successo...

allora io ho visto prima il film...crudo, molot crudo e mi ha laasciato abbastanza perplessa...

in un secondo momento, dopo uno/due anni, ho letto il libro...la cosa vergognosa è che mi era venuta voglia di provare...si è un pensiero assurdo...ma mi è successo questo...il libro porta ad allontanarsi ulteriormente dal mondo della droga, invece a me ha fatto l'effetto contrario...ripeto me ne vergogno e non poco...ma è stato solo un pensiero ovvio...almeno le mie vene sono salve, almeno quelle...

joker...

p.s spero non mi disprezziate per questo...

Perchè disprezzare?

A me viene in mente la difficoltà della nostra mente a gestire le negazioni. Prima ti devi visualizzare le situazioni e poi le devi "razionalmente" cancellare. Cosa assai difficile e possibile solo grazie al raziocinio, dimenticando che esistono emozioni...

Pierino giocava tranquillo sotto l'ombrellone della mamma, quando dopo un'ora di serenità, la mamma finì le sue parole crociate, alzò lo sguardo verso il resto della spiaggia e notò che lì vicino c'era un grosso canotto e un gonfiatore di quelli metallici e di legno.

"Perinoooo! Non ti permettere di toccare quel gonfiatore! E' pericoloso!" - gridò la mamma con tono imperativo. Ritornò poi a fare altre parole crociate.

Inutile dire che dopo un pò a Pierino venne la curiosità di vedere cos'era quello coso strano...

- "schiaaaaff"! - E il ceffone partì subito dalla mamma, provocando il pianto del bambino...

Chi se lo sarebbe meritato il ceffone?

Purtoppo siamo un pò "sordi e ciechi" alle negazioni e ai NON. Come i sassi dai cavalcavia, per ridurre l'emulazione, meglio tacere. Lo sanno bene i giornalisti dove spesso, smentire una notizia è come darla la seconda volta.

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Perchè disprezzare?

A me viene in mente la difficoltà della nostra mente a gestire le negazioni. Prima ti devi visualizzare le situazioni e poi le devi "razionalmente" cancellare. Cosa assai difficile e possibile solo grazie al raziocinio, dimenticando che esistono emozioni...

Pierino giocava tranquillo sotto l'ombrellone della mamma, quando dopo un'ora di serenità, la mamma finì le sue parole crociate, alzò lo sguardo verso il resto della spiaggia e notò che lì vicino c'era un grosso canotto e un gonfiatore di quelli metallici e di legno.

"Perinoooo! Non ti permettere di toccare quel gonfiatore! E' pericoloso!" - gridò la mamma con tono imperativo. Ritornò poi a fare altre parole crociate.

Inutile dire che dopo un pò a Pierino venne la curiosità di vedere cos'era quello coso strano...

- "schiaaaaff"! - E il ceffone partì subito dalla mamma, provocando il pianto del bambino...

Chi se lo sarebbe meritato il ceffone?

Purtoppo siamo un pò "sordi e ciechi" alle negazioni e ai NON. Come i sassi dai cavalcavia, per ridurre l'emulazione, meglio tacere. Lo sanno bene i giornalisti dove spesso, smentire una notizia è come darla la seconda volta.

quanta verità!!!!!!

Joker ma perchè pensi che ti disprezziamo per queste sciocchezze, sapessi quante cose "vergognose" pensa la mia mente ogni giorni!!!! :ola: Sei troppo severa con te stessa, non giudicarti, non sentirti diversa.... credimi molte cose che tu non sopporti di te ti accomunano a tutti gli latri e nemmeno te ne accorgi....

Riguardo alla droga, bè chi non ha mai avuto la curiosità di provare...adesso te ne dico io una cosa vergognosa, che pensavo nei momenti più neri della mia depressione-bulimia....

Pensavo che se invece di essere bulimica fossi stata anoressica, di quelle carne e ossa, da ricovero, sicuramente sarei stata meglio.... :ola: , figuriamoci!!!!! Ha ragione oscar, senza raziocinio tutti siamo portati a fare pensieri "assurdi".... Che poi tra l'altro sono quelli (se confessati) che permettono agli psicologi di capirci meglio e aiutarci a stare bene con noi stessi......

Abbraccio grande ad entrambe....

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verissimo ciò che dice oscar...si credo anch'io che siamo un pò troppo sordi e ciechi alle negazioni...credo che spesso quando ci accorginamo che invece queste NEGAZIONI riescono ad intrufolarsi io noi, lì scatta il senso di colpa..."come posso pensare una cosa tale..." e via discorrendo...

digi vedi...credo che chi si ammala di un disturbo alimentare aspira a vedere il suo corpo esile...il tuo pensiero è il mio...io ancora lo penso...e il pensiero non cambia di fronte magari a immagini di ragazze anoressiche, anzi...e qui mi fermo...

c'è molto da imparare dalla vita e nella vita....

joker...

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Il pensiero non cambia di fronte a loro perché ci si sente capite nel tormento in cui si è scivolate senza quasi accorgercene e paradossalmente per nostra scelta...attenua, è un calore che chi non ha quella malattia non può minimamente capire, anche se non possiamo giustificarci, la negazione alla vita è l'unica negazione che dobbiamo combattere...il dramma scatta quando perdiamo fiducia...scelta o cecità? Drogarsi è sciocco, ma chi mantiene alta la nostra speranza, in un ambiente statico dove forse anche la cecità dell'altro ha la sua responsabilità? non dovremmo impegnarci ad essere una comunità e cambiare anche grazie al dolore e al disagio degli altri?

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  • 1 month later...

ho letto il libro, e adesso vorrei proprio vedere il film (sto aspettando che si liberi in biblioteca :49: ) e devo dire che mi ha colpito moltissimo e l'ho letto d'un fiato.

sono molto vicina alla tematica della droga, poichè ho conosciuto e conosco persone che purtroppo ne fanno parte. ho vissuto sulla mia pelle questa terribile esperienza (ma non per volere mio) e una sola volta ho capito cosa signifa "essere fatti" di una droga pesante ed è un'esperienza che NON VORREI RIPETERE PER NULLA AL MONDO.

solo chi non ha fiducia nella vita e sente un profondo odio verso se stesso può fare la scelta della tossicodipendenza, perchè è un modo apparentemente molto comodo PER USCIRE DALLA REALTA' e DA SE STESSI. E' essere codardi, è non amare, è avere grossi problemi con la vita.

Non si scappa, no. Si combatte. E l'ho capito sulla mia pelle.

COnsiglio questo libro (e poi dopo aver visto il film, forse anche quello) a tutti, non solo per la tematica che oggi ci riguarda molto da vicino, ma anche perchè fa riflettere su tante altre cose..il rapporto con se stessi, con le persone, e soprattutto come la società possa influenzare le nostre scelte.

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