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GLI INTELLETTUALI


coccynella

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Ma ogni situazione richiede almeno un pò di apertura mentale e non un arroccarsi su pregiudizi o giudizi formatesi a priori. Il discernimento è la parola che uso spesso.

Posso trovarmi in compagnia di persone con cui non ho nulla da spartire, ma non per quello dovrò sentirmi superiore, mettermi in disparte e dare giudizi.

Gli psicologi sociali lo chiamano "sospensione del giudizio", in relazione all'attribuzione di significato che inevitabilmente diamo alle cose.

Cristianamente qualcuno semplicemente dice "non giudicare, se non vuoi essere giudicato"

Per farlo però occorre maggiore forza, perchè ci si sente rassicurati dall'aver categorizzato qualcuno o qualcosa in qualche ambito. Il non farlo, lascia in una situazione di incertezza più difficile da gestire.

Non a caso, diversi ipnotisti giocano proprio sulla sorpresa per entrare nelle difese delle persone. E mentre il soggetto cerca di dare un senso-significato alla novità proposta dall'ipnologo, (fa una ricerca trasderivazionale, ovvero da dove deriva sta cosa?), lui gli propone la prima scelta plausibile ma che conviene a lui, anche se non necessariamente quella esatta. - Che ora è? - E l'ipnotista gli da una mela, invece di dirgli l'ora - per distrarlo e spingerlo ad una confusione (tecnica di confusione di ricerca di significati sensati) che ne indebolisce le resistenze.

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Gli psicologi sociali lo chiamano "sospensione del giudizio", in relazione all'attribuzione di significato che inevitabilmente diamo alle cose.

Cristianamente qualcuno semplicemente dice "non giudicare, se non vuoi essere giudicato"

Per farlo però occorre maggiore forza, perchè ci si sente rassicurati dall'aver categorizzato qualcuno o qualcosa in qualche ambito. Il non farlo, lascia in una situazione di incertezza più difficile da gestire.

Non a caso, diversi ipnotisti giocano proprio sulla sorpresa per entrare nelle difese delle persone. E mentre il soggetto cerca di dare un senso-significato alla novità proposta dall'ipnologo, (fa una ricerca trasderivazionale, ovvero da dove deriva sta cosa?), lui gli propone la prima scelta plausibile ma che conviene a lui, anche se non necessariamente quella esatta. - Che ora è? - E l'ipnotista gli da una mela, invece di dirgli l'ora - per distrarlo e spingerlo ad una confusione (tecnica di confusione di ricerca di significati sensati) che ne indebolisce le resistenze.

interessante, mi affascinano queste tecniche!!!!

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interessante, mi affascinano queste tecniche!!!!

Ci sono i libri gialloni dell'astrolabio, per es. di Erickson e Rossi sulle suggestioni ipnotiche, se ti interessano ste cose... :innocent:

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Ho sempre amato la cultura, sono un'insegnante.Ma l'altra sera a cena a casa mia ........................."Ne ha uccisi piu la cultura...della bomba atomica!"

La cultura...., è oggettivamente importante il fatto che abbiamo imparato ad accendere un fuoco?

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Come ho detto sopra, la maggior parte degli individui chi più e chi meno (per un motivi psicologici diversi) "alzano la loro immagine" cercando di apparire agli altri per darsi un valore. Chi lo fa con la cultura, chi con la sensualità, chi con tanti altri espedienti. Dietro a questi atteggiamenti ovviamente c'è un terreno di non accettazione di se stessi e di una falsa immagine (o un'immagine) creata, che l'individuo follemente cerca di adattare, creare e dare in pasto aglia altri. Tra lui è il resto dell'umanità si crea una discrepanza, una separazione netta. L'individuo cerca follemente di darsi un valore, attraverso il paragone con gli altri e lo sminuimento degli altri. "io sò questo è valgo più di questa gente", "io ho gente che mi rispetta è valgo più di loro"...Questa è la follia che mettono in circolo nella propra testa le persone succubi dei propri pensieri e della propria mente. Gli uomini che seguono il gioco della società, si illudono che questo sia il vivere. Non a caso basano tutto sul valore, sul paragone, sul giudizio, sul "sentirsi migliori" moralmente, intellettualmente, fisicamente.....Queste sono le basi del viver male o del non vivere, proprio perchè ci si separara dagli altri e ci si sente in tensione nel raggiungimento di qualcosa che non esiste se non nella propria mente....ecco allora che una persona che ha un'immagine di se dell"intellettuale" non si adatterà e non proverà mai e poi mai a legare con persone "semplici" (come le hai definite tu)....Per darsi un valore e posizionarsi sul una propria immaginaria classifica mentale, si paragona e si vede superiore, snobba e denigra gli altri...Ecco la separazione che non conta dell'unicita e dell'unione intima delle persone e delle cose. La mente tende a separare, specialmente se usata in modo poco appropriato.

sono d'accordo su alcune cose che hai scritto, soprattutto con la prima parte del tuo messaggio, ma proprio non riesco a capire la frase "la mente tende a separare, specialmente se usata in modo poco appropriato."

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sono d'accordo su alcune cose che hai scritto, soprattutto con la prima parte del tuo messaggio, ma proprio non riesco a capire la frase "la mente tende a separare, specialmente se usata in modo poco appropriato."

Forse semplicemente... il cuore unisce le persone e la mente, se usata male le separa, anche da ciò che si è in realtà, come nel caso di questo topic

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Vorrei porre l' attenzione su un problema di carattere forse un po' più pragmatico ovvero l' inaccessibilità al sapere in generale.

E questo a parer mio a causa della dispersione del valore stesso del sapere, come se la verità fosse sempre opinabile e ricostruibile a propria discrezione. I detentori della verità prima pensano di poterne propinare un' altra versione, poi diventano schiavi anch' essi della menzogna che hanno generato.

Per quanto riguarda i rapporti fra le persone non molti riescono a cedere, condividere ciò che sanno e che ostentano senza lasciare spazio al dialogo. In un confronto a due, in questo caso, diventa un circolo vizioso salvo poi incontrare degli edonisti della parola che fanno altro che adularsi facendone un discorso da èlite colta.

E io, con le mie risposte lapidarie.

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E questo a parer mio a causa della dispersione del valore stesso del sapere, come se la verità fosse sempre opinabile e ricostruibile a propria discrezione. I detentori della verità prima pensano di poterne propinare un' altra versione, poi diventano schiavi anch' essi della menzogna che hanno generato.

Per quanto riguarda i rapporti fra le persone non molti riescono a cedere, condividere ciò che sanno e che ostentano senza lasciare spazio al dialogo.

Il relativismo mascherato da oggettività, da certezza. L'inopinabilità da sicurezza... ci si sente Dei...

o no? :huh:

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