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E se ci si innamora dello psicologo?


ARLEY

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Ragazze...ragazze....dobbiamo metter su uno spettacolo teatrale...dei monologhi...ALLA RICERCA DELL'AMORE....Ma mi chiedo: quale amore?..Un amore non è solo un compagno, gli affetti sono molteplici...perchè l'amore inteso come coppia? Per paura della solitudine?...No, perchè vedo qui che chi cerca l'amore ha spesso già un compagno. Io ho amato molto...e sono stata amata intensamente...Ma il tempo passa e gli attimi fuggono via. Stasera ho visto il film IL MISTERIOSO CASO DI BENJAMIN BUTTON(ma quant è bello Brad Pitt..recita con gli occhi)...tristissimo ma così vero: un film sull'amore (che nella sua completezza vive solo di momenti), sulla vita e sul senso della stessa. ....E allora mi chiedo: l'amore cos'è? Così come lo leggo qui sembra la savezza...ma salvezza non è!...Poi non dura, ed allora si fanno i conti con l'abbandono o con la noia, o con le convenzioni....perchè ricercare una cosa destinata a finire...e poi soffrire??!!!....Zazà, hai ragione, il nucleo vitale a cui attingere: è forse la nostra essenza che ama ma non vive per forza per essere amata??.....Il nucleo sano per me è staccarmi dal sentire ed andare avanti come un automa, anestetizzata..lo riesco a fare nei momenti più dolorosi...per un pò, abbastanza per poi ricominciare. E la terapia?? Una goccia d'amore per noi stessi....e lo psicoterapeuta il subacqueo che ha il coraggio di tuffarsi nel nostro vasto e sconosciuto mare...ma non lo fa per amore...questo dovremmo tenerlo ben presente!

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andrò con una maglietta con scritto ricordati che devi morire davanti

e dietro...si mo' me lo segno...bagnata però

:icon_surprised:

ecco....proprio cosi!post-6-1195013080.jpg

:D:

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Ragazze...ragazze....dobbiamo metter su uno spettacolo teatrale...dei monologhi...ALLA RICERCA DELL'AMORE....Ma mi chiedo: quale amore?..Un amore non è solo un compagno, gli affetti sono molteplici...perchè l'amore inteso come coppia? Per paura della solitudine?...No, perchè vedo qui che chi cerca l'amore ha spesso già un compagno. Io ho amato molto...e sono stata amata intensamente...Ma il tempo passa e gli attimi fuggono via. Stasera ho visto il film IL MISTERIOSO CASO DI BENJAMIN BUTTON(ma quant è bello Brad Pitt..recita con gli occhi)...tristissimo ma così vero: un film sull'amore (che nella sua completezza vive solo di momenti), sulla vita e sul senso della stessa. ....E allora mi chiedo: l'amore cos'è? Così come lo leggo qui sembra la savezza...ma salvezza non è!...Poi non dura, ed allora si fanno i conti con l'abbandono o con la noia, o con le convenzioni....perchè ricercare una cosa destinata a finire...e poi soffrire??!!!....Zazà, hai ragione, il nucleo vitale a cui attingere: è forse la nostra essenza che ama ma non vive per forza per essere amata??.....Il nucleo sano per me è staccarmi dal sentire ed andare avanti come un automa, anestetizzata..lo riesco a fare nei momenti più dolorosi...per un pò, abbastanza per poi ricominciare. E la terapia?? Una goccia d'amore per noi stessi....e lo psicoterapeuta il subacqueo che ha il coraggio di tuffarsi nel nostro vasto e sconosciuto mare...ma non lo fa per amore...questo dovremmo tenerlo ben presente!

Io direi che quella goccia d'amore per se stessi dovrebbe diventare un mare, cioè il punto è proprio saper amare se stessi....parti belle di se stessi.

Credo sia anche vero che per noi donne è naturale vivere nella relazione e allora si finisce per fare gran confusione....

Dici bene che non bisogna vivere per essere amati per forza e però credo nemmeno sia giusto amare senza essere ricambiati (sa troppo di amore santo...lasciamolo a Gesù)

Ma non so se è proprio sano staccarsi dal sentire, anestetizzarsi, anche se spesso è funzionale al campare più o meno decentemente, una specie di tregua necessaria, ma non credo sia la soluzione.

Riguardo l'affetto dell'analista...per me, se si tuffa senza affetto non è coraggioso davvero.

A onor del vero devo raccontarti che io provengo dall'amorismo. Cosi enzo definì il mio modo di fare ed essere nel mondo, diceva che senza l'amor-card io non andavo da nessuna parte. Ho dovuto guarire da questo...ma non so fino a che punto ci sono riuscita!

Lui mi voleva bene ed è un fatto. Ora mi sto autoconvincendo di essere simpatica a ric (o forse ho ragione, forse l'ho intuito veramente) e se prima o poi le cose non cambiano, se prima o poi lui non si mostrerà a me in quanto essere umano con proprie caratteristiche io me ne vado da lì.

Perchè mi conosco, so che non posso pretendere chissà quale coinvolgimento affettivo o conoscenza dell'individuo, ma non posso nemmeno pretendere da me stessa di snaturarmi completamente, di stare in un'analisi e un giorno concluderla senza sapere con chi ho trascorso tanto tempo.

Piuttosto me lo mangio vivo! :icon_twisted:

sorry....i' so fatta accussì :unknw:

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.....stavo continuando a pensare....

....in questo momento, per me il nucleo vitale è esprimere me stessa in tutti i miei molteplici aspetti

:woot_jump::carnevale:attack::yahoo::Devil::LMAO::bash::cray::40::sex:

....tanto per esprimerne alcuni....

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uffi...che tristezza non poter partecipare alle vostre chiaccherate notturne...

è vero anche a me dispiace non riuscire a incontrare in tempo reale alcune utenti.... :(:

E a me dispiace tantissimo non riuscire a svegliarmi all'alba e fare una bella chiacchierata con voi verso le 8 con la colazione davanti :Cuppa:

miauahuahuuuuuuuuu (immaginate una specie di gatto-lupacchiotto che si lamenta)

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Oggi faccio l'autistica più del solito -_- , ma voglio scriverlo in modo da non negare come faccio spesso....ebbene oggi per la prima volta mi sono ritrovata a provare gelosia nei confronti del mio adorato psi :im Not Worthy: !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!gelosia, capite? cosa per me inconcepibile!!!! Ebbene si, ero alla mia scrivania, quando dai piani alti ti arriva la capa superiore e ti fa alla segretaria: "chiamami il Dot. Tal dei Tali, perché ho urgenza di vederlo, anche domani mattina" ed io ho pensato "Si mo' alle 7,30 ti da un appuntamento per domani mattina...illusa...............................stai a vedere che a lei glielo da per questa sera stessa...stai a vedere che alla super vip glielo da (l'appuntamento, che pensavate...?) ora....Dio quanto mi sta sul xxxx...". Oh mio Dio!!!!! io invece di andare avanti, nel mio transfert e conseguentemente nella mia aterapia, vado indietro!!! Mi serva da monito

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mi viene in mente :LOL:

ARLEY:::::::::::

6 5 2008, 10:53

A proposito delle scenate di gelosia mi viene in mente che io gli ho fatto anche quella! :icon_mrgreen: ...subito dopo la seduta dove gli avevo detto che lui fisicamente mi smuoveva pulsioni e sentimenti che poco c'azzeccavano con sentimenti fraterni, materni o paterni.....ma quale materno?! Gli avevo detto....e lui s'è fatto tante di quelle risate....ci divertivamo tanto quando sparavo più xxxxxxx....he he.... :db::evil: ).comunque, tornando alla possessività, eravamo belli tranquilli a fare la nostra seduta...a un certo punto suonano alla porta..e lui dici "Scusi vado a vedere chi è perchè non aspetto nessuno..." si alza e va. Io dalla mia poltrona potevo soltanto :girl_devil: sentire le voci...alla fine era una voce di donna ( ma di donna mooolto furba che naturalmente aveva fatto finta di aver sbagliato giorno....(seeeeeeeeeee) e allora lui le dice "No ma il suo appuntamento era x domani...buonasera...arrivederci" - se lui ci ha creduto non lo so.Ma di sicuro non c'ho creduto io. Secondo me "la tipa" moriva dalla voglia di rivederlo a llora c'ha provato...quella dice "Io passo, magari se non ha nessuno in seduta siede me!" - Abbellaaaaaa....levati dalle palle!!!

Comunque quando lui torna nella stanza io faccio finta di niente e lui mi dice..."Era una paziente che ha sbagliato giorno" - E a me è scappata la voce della verità "Sìsì certamente...pero' vada a farsi un giro che adesso è la MIA seduta...e poi scommetto che tutte quelle che sbagliano sono femminucce, vero dottore??" - Lui è scoppiato a ridere ed è diventato tutto rosso....miiiii, quant è figo! .

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Io direi che quella goccia d'amore per se stessi dovrebbe diventare un mare, cioè il punto è proprio saper amare se stessi....parti belle di se stessi.

Credo sia anche vero che per noi donne è naturale vivere nella relazione e allora si finisce per fare gran confusione....

Dici bene che non bisogna vivere per essere amati per forza e però credo nemmeno sia giusto amare senza essere ricambiati (sa troppo di amore santo...lasciamolo a Gesù)

Ma non so se è proprio sano staccarsi dal sentire, anestetizzarsi, anche se spesso è funzionale al campare più o meno decentemente, una specie di tregua necessaria, ma non credo sia la soluzione.

Riguardo l'affetto dell'analista...per me, se si tuffa senza affetto non è coraggioso davvero.

A onor del vero devo raccontarti che io provengo dall'amorismo. Cosi enzo definì il mio modo di fare ed essere nel mondo, diceva che senza l'amor-card io non andavo da nessuna parte. Ho dovuto guarire da questo...ma non so fino a che punto ci sono riuscita!

Lui mi voleva bene ed è un fatto. Ora mi sto autoconvincendo di essere simpatica a ric (o forse ho ragione, forse l'ho intuito veramente) e se prima o poi le cose non cambiano, se prima o poi lui non si mostrerà a me in quanto essere umano con proprie caratteristiche io me ne vado da lì.

Perchè mi conosco, so che non posso pretendere chissà quale coinvolgimento affettivo o conoscenza dell'individuo, ma non posso nemmeno pretendere da me stessa di snaturarmi completamente, di stare in un'analisi e un giorno concluderla senza sapere con chi ho trascorso tanto tempo.

Piuttosto me lo mangio vivo! :icon_twisted:

sorry....i' so fatta accussì :unknw:

No no...non intendevo l'amore dei Santi...ma dicevo una sorta d'ammmmore universale...del tipo peace end love dei figli dei fiori....guardare il mare e sentire unione con l'universo...compresi se stessi....Forse pretendo troppo perchè qui si entra nella pace, nel "risveglio", nell'illuminazione...ed io so' troppo terra terra per questa roba....Io invece mi sto difendendo dal "volergli bene"(a Stefano, il mio psi), fuggo ma con difficoltà...lo sento più intenso e pericoloso del transfert stesso...Oggi in seduta, gli ho spiegato la storia dei regalini che gli faccio...che secondo me sono semplicemente un'invasione mia del suo spazio, un modo per aggirare le regole...beh, mi è parso deluso, ha voluto rificcarci dentro la componente affettiva, e mi ha stupita.........L'amor-card (stupenda affermazione)....la quoto, la promuovo...e la darei in omaggio all'uscita di scuole fabbriche e chiese.....SENZA AMORE NON SI PUò CIRCOLARE...lo slogan!..........................................................Senti, e come te lo magni 'sto Ric????

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".....L´analista non è questo, per Lacan. Né uno psicoterapeuta, né un medico. Semmai, un chirurgo. O ancora meglio, in questo seminario si chiarisce che se v´è una figura a cui Lacan si ispira, un´immagine in cui si specchia, è quella di Socrate. Socrate - il sileno ricco di tesori - è la sua controfigura: il maestro senza maestro è lui. E come tutti sappiamo il vanto di Socrate è di non insegnare niente. Lui non ha altro desiderio che la domanda dell´altro.

Lacan parla. A chi? Perché? E´ lì per insegnare come si conduce un´analisi? O c´è dell´altro? Mai come in questo seminario, centrato sul transfert, la domanda sul desiderio campeggia, prendendo la forma di atti e movimenti quali ascoltare, lasciarsi trasformare; lasciare aperta in sé, dentro di sé, la disponibilità perché un altro essere entri, questa la scommessa e il rischio dell´analisi. Una situazione erotica, senz´altro. Che andrà a buon fine se l´analista e il paziente sapranno scambiarsi le posizioni di amante e amato, se il paziente saprà farsi amante, e lo psicoanalista saprà decadere dalla posizione di amato; e soprattutto se accoglierà in sé «una mutazione nell´economia del suo desiderio». Mutation - proprio questa parola usa Lacan. E fedelmente Di Ciaccia traduce "mutazione", trattenendo il senso biologico che Lacan intende. Se di una mutazione biologica si tratta, di essa è soggetto lo psicoanalista: un nuovo tipo d´uomo, capace di un «desiderio più forte». Più forte, viene da chiedere, di quello sessuale?

Ma se esiste un desiderio più forte, essendo Lacan freudiano, non potrà che essere quello di morte; ovvero, un desiderio che abolisce l´analista in quanto desiderante, e lo fa sparire come soggetto. E´ di questa morte - la morte dell´analista - che alla fine Lacan celebra il lutto in pagine meste, e coraggiose. La posizione dell´analista, rivela nell´ultima seduta del 28 giugno 1961, è al cuore della questione del transfert: e se prima l´ha descritta dal punto di vista del desiderio, perché di amore si tratta, ora la guarda da un altro verso e denuncia la «perfetta distruttività» del desiderio più forte, di cui ha dotato lo psicoanalista. Chi si avvinghia al transfert come fosse un potere, chi si arrocca nella posizione di colui che sa come si fa a mettere a posto l´altro, a dargli il suo bene, non ha compiuto il giusto percorso. Se c´è un epilogo, è dell´ordine del suicidio.

Da parte dell´analista.

(da La Repubblica 05 dic 2008)...

L ho trovato girovagando...sicuramente molti di voi l'hanno già letto...che ne pensate?.....si riferisce a "Il seminario. Libro VIII".......Zazà, ci ho pensato su parecchio prima di riportarlo qui...avevo paura di poterti ferire, che fosse un'indelicatezza....poi ho pensato che forse sei già molto avanti nell'elaborazione ed il punto di vista è un'altro.(chetelodicoaffare) ovviamente metaforico....

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Oggi faccio l'autistica più del solito -_- , ma voglio scriverlo in modo da non negare come faccio spesso....ebbene oggi per la prima volta mi sono ritrovata a provare gelosia nei confronti del mio adorato psi :im Not Worthy:

mi viene in mente :LOL:

ARLEY:::::::::::

6 5 2008, 10:53

A proposito delle scenate di gelosia mi viene in mente che

...e che dire di quando esco dalla seduta e trovo fuori la strafiga di turno...(e la incontro quasi sempre :starwars: ), messa giù da combattimento???? Lì ad aspettare la fine della mia seduta per cominciare la propria...così la odio doppiamente: io dovrò aspettare una settimana lei entra proprio in quel momento ....inoltre è carina da far ribrezzo!!!!

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sarà anche una gnocca ma intanto è lì.

Quindi anche le gnocche piangono. E magari si sente brutta.

Così lui troverà e proverà ogni mezzo per alzarle l'autostima :sex: e farla sentire finalmente per quella che è: GNOCCA!!!.....un successone di psicoterapia!!!................Hei, Corinna, ma come hai fatto a ripescare questa esilarante Arley? te la ricordavi?

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Arley è un mito .

Ho riletto tutto il topic, non ho parole.

Per me dovrebbero pubblicarlo, sarebbe un successo mondiale.

Mi ha fatto molto riflettere anche Oscar.

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No no...non intendevo l'amore dei Santi...ma dicevo una sorta d'ammmmore universale...del tipo peace end love dei figli dei fiori....guardare il mare e sentire unione con l'universo...compresi se stessi....Forse pretendo troppo perchè qui si entra nella pace, nel "risveglio", nell'illuminazione...ed io so' troppo terra terra per questa roba....Io invece mi sto difendendo dal "volergli bene"(a Stefano, il mio psi), fuggo ma con difficoltà...lo sento più intenso e pericoloso del transfert stesso...Oggi in seduta, gli ho spiegato la storia dei regalini che gli faccio...che secondo me sono semplicemente un'invasione mia del suo spazio, un modo per aggirare le regole...beh, mi è parso deluso, ha voluto rificcarci dentro la componente affettiva, e mi ha stupita.........L'amor-card (stupenda affermazione)....la quoto, la promuovo...e la darei in omaggio all'uscita di scuole fabbriche e chiese.....SENZA AMORE NON SI PUò CIRCOLARE...lo slogan!..........................................................Senti, e come te lo magni 'sto Ric????

".....L´analista non è questo, per Lacan. Né uno psicoterapeuta, né un medico. Semmai, un chirurgo. O ancora meglio, in questo seminario si chiarisce che se v´è una figura a cui Lacan si ispira, un´immagine in cui si specchia, è quella di Socrate. Socrate - il sileno ricco di tesori - è la sua controfigura: il maestro senza maestro è lui. E come tutti sappiamo il vanto di Socrate è di non insegnare niente. Lui non ha altro desiderio che la domanda dell´altro.

Lacan parla. A chi? Perché? E´ lì per insegnare come si conduce un´analisi? O c´è dell´altro? Mai come in questo seminario, centrato sul transfert, la domanda sul desiderio campeggia, prendendo la forma di atti e movimenti quali ascoltare, lasciarsi trasformare; lasciare aperta in sé, dentro di sé, la disponibilità perché un altro essere entri, questa la scommessa e il rischio dell´analisi. Una situazione erotica, senz´altro. Che andrà a buon fine se l´analista e il paziente sapranno scambiarsi le posizioni di amante e amato, se il paziente saprà farsi amante, e lo psicoanalista saprà decadere dalla posizione di amato; e soprattutto se accoglierà in sé «una mutazione nell´economia del suo desiderio». Mutation - proprio questa parola usa Lacan. E fedelmente Di Ciaccia traduce "mutazione", trattenendo il senso biologico che Lacan intende. Se di una mutazione biologica si tratta, di essa è soggetto lo psicoanalista: un nuovo tipo d´uomo, capace di un «desiderio più forte». Più forte, viene da chiedere, di quello sessuale?

Ma se esiste un desiderio più forte, essendo Lacan freudiano, non potrà che essere quello di morte; ovvero, un desiderio che abolisce l´analista in quanto desiderante, e lo fa sparire come soggetto. E´ di questa morte - la morte dell´analista - che alla fine Lacan celebra il lutto in pagine meste, e coraggiose. La posizione dell´analista, rivela nell´ultima seduta del 28 giugno 1961, è al cuore della questione del transfert: e se prima l´ha descritta dal punto di vista del desiderio, perché di amore si tratta, ora la guarda da un altro verso e denuncia la «perfetta distruttività» del desiderio più forte, di cui ha dotato lo psicoanalista. Chi si avvinghia al transfert come fosse un potere, chi si arrocca nella posizione di colui che sa come si fa a mettere a posto l´altro, a dargli il suo bene, non ha compiuto il giusto percorso. Se c´è un epilogo, è dell´ordine del suicidio.

Da parte dell´analista.

(da La Repubblica 05 dic 2008)...

L ho trovato girovagando...sicuramente molti di voi l'hanno già letto...che ne pensate?.....si riferisce a "Il seminario. Libro VIII".......Zazà, ci ho pensato su parecchio prima di riportarlo qui...avevo paura di poterti ferire, che fosse un'indelicatezza....poi ho pensato che forse sei già molto avanti nell'elaborazione ed il punto di vista è un'altro.(chetelodicoaffare) ovviamente metaforico....

Anch'io sono lontana dall'illuminazione....tant'è che oggi il mio caro Ric me lo farei allo spiedo....sai....come il pollo.....che lo infili col ferro da parte a parte.... :icon_twisted:

Oggi è stato un tantino rigido, credo perchè ho tentato di nuovo di "vederlo" come individuo, gli ho parlato di questo forum, di quanto sia importante il confronto con l'altro in generale e che vorrei farlo con lui. Lui mi ha chiesto se lo desidero (il confronto, hehe) perchè cosi posso evitare il confronto con me stessa....o una boiata del genere....certe volte mi fa cadere le zizze a terra. Gli ho chiesto se sarebbe disposto a confrontarsi con me sulla sessualità maschile, se mi racconterebbe il suo punto di vista. Non mi ha risposto. Non ho capito se si irrigidisce perchè ci vede un tentativo d'invasione da parte mia o perchè non può permettersi di uscire da quelli che mi sembrano i suoi schemi analitici.

Lui sostiene di darmi il suo punto di vista su ciò che dico ogni volta, a me sembrano solo suggerimenti.....bah!!

Io sono fissata con l'amore e vabbè, però è verissimo che ce n'è veramente poco in giro, spesso si spaccia come tale ciò che non lo è affatto.

Priscilla, ma perchè hai paura a voler bene al tuo stefano?

Grazie per la delicatezza, a volte ce l'ho io al contrario. Una volta ho pensato che avrei voluto aprire un topic sulla morte dell'analista, casomai passasse di qui qualcuno a cui è capitata la stessa esperienza, ma non l'ho fatto più perchè avevo paura di funestare l'atmosfera del forum e anche parlarne qui mi ha creato il timore di insinuare altri incubi nelle persone che sono in analisi.

In generale per me si può parlare di tutto, reggo tranquillamente.

Riguardo l'articolo, non c'ho capito granchè. Perchè il desiderio di morte dovrebbe essere più forte di quello sessuale? .....forse è un articolo per iniziati, che conoscono tutta una teoria che c'è dietro una parola che invece noi leggiamo nel senso comune. Non ho capito cosa significa avvinghiarsi al transfert.....trovo il discorso troppo sintetico.

Tu che ci hai visto?

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"Lui non ha altro desiderio che la domanda dell´altro.

Che l'analista non abbia altro desiderio che la domanda dell'altro la vedo come un'utopia, un'estrema idealizzazione a cui neanche io posso arrivare.

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Così lui troverà e proverà ogni mezzo per alzarle l'autostima :sex: e farla sentire finalmente per quella che è: GNOCCA!!!.....un successone di psicoterapia!!!

Già......

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Arley è un mito .

Oltre ad essere un mito, perché fondamentalmente questo topic lo doviamo a lei, Arley scrive anche molto bene, con una leggerezza, scorrevolezza e chiarezza nell'esprimersi che è un piacere leggerla.

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ooddiooo perdona le mie colpe,

preservami dal fuoco del transfert,

porta in cielo la mia anima, specialmente

se bisognosa degli oggetti primari...

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...e che dire di quando esco dalla seduta e trovo fuori la strafiga di turno...(e la incontro quasi sempre :starwars: ), messa giù da combattimento???? Lì ad aspettare la fine della mia seduta per cominciare la propria...così la odio doppiamente: io dovrò aspettare una settimana lei entra proprio in quel momento ....inoltre è carina da far ribrezzo!!!!

Quanto è vero. C'è sempre qualche gnocca nella sala d'attesa, sembra che lo facciano di proposito a metterle. Poi, chissà perchè, sembra che siano più complici, più affiatati; non riesco a capire come faccia ad avere un rapporto esclusivo con tutti i suoi pazienti, dovrà pur avere uno/a preferito. Io non sono gelosa, però penso che menta a volte durante la seduta, che dica certe cose più per compiacermi, per darmi la forza e la "carica" e non creda realmente a ciò che dice. Ma, nonostante ciò, non posso fare a meno di volergli bene...di pensare a lui e di sentirlo vicino come una presenza incoraggiante e accogliente, senza desiderare di averlo tutto per me, ma solo di continuare a vederci, a parlare.

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