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E se ci si innamora dello psicologo?


ARLEY

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allora, guarda, mettiamoci a studiare tutti ingegneria o analisi matematica e vedrai come ci si attivano i processi di pensiero....

Quelle non sono cose che si fanno all'università... (sia essa ingegneria, psicologia, giurisprudenza, economia davanti e

commercio dietro, medicina, lettere o filosofia)... All'università per "formazione" si intende "insegnamento di materie".

O almeno... spero che sia ancora così anche se non ne sono tanto sicuro viste le manine fatate che girano...

Per quelle cose lì, attivazioni e disattivazioni e menate simili, bisogna fare corsi tipo quello di Mario Cemento. :D:

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Quelle non sono cose che si fanno all'università... (sia essa ingegneria, psicologia, giurisprudenza, economia davanti e

commercio dietro, medicina, lettere o filosofia)... All'università per "formazione" si intende "insegnamento di materie".

O almeno... spero che sia ancora così anche se non ne sono tanto sicuro viste le manine fatate che girano...

Per quelle cose lì, attivazioni e disattivazioni e menate simili, bisogna fare corsi tipo quello di Mario Cemento. :D:

Eh, secondo me ci inzuppi! :He He:

Stanno sempre a dì di fare il vuoto.... :icon_biggrin:

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Che ci trovi da fare sfottò perchè dico a judi che mi interessa il suo commento , boh.

Comunque, contenta te.

Ti chiedo scusa, ilaria, dovrei analizzare il mio transfert nei tuoi confronti.... :icon_surprised::Four Leaf Clover:

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Mettiamo che io non riesca a pensare qualcosa, quindi a dargli forma dentro di me, questo qualcosa però c'è

ed immancabilmente mi influenza, influenza il mio agire, gli altri miei pensieri, il mio relazionarmi, le mie scelte.

Se non riesco a pensare ''questo qualcosa'' non riesco a vederne neanche i contorni che lo separano da me,

non riesco a percepirne le distanze. Alla pari di un oggetto appannato, è come se non potesse essere detto, nominato, senza forma nè prospettiva.

Che avviene nel mio essere nel mondo? Nel rapporto con gli altri, con me stesso e con le cose davanti alle quali mi pongo? Il mio essere sarà per forza influenzato, sarà per forza bloccato nella sua espansione, stancato da questo ''non pensato''.

Da sola non riesco a dare una forma a questo qualcosa, provo perchè sento che le cose non sono a posto, ma i processi...che banalità... sono scollegati, riprovo ma è difficile allora non riesco a desiderare, a pormi, ad agire liberamente rispetto a questo qualcosa. Rispetto a questo qualcosa io non funziono bene.

Ecco i sintomi: mi si chiude la gola, mi sento strozzare, non riesco a telefonare, non riesco a guidare nella galleria, non dormo, non mangio, sento dei peli in gola, ho la febbre, non faccio la pipì..(questi sono i miei)

Poi succede che qualcuno dall'esterno trova una via, una via di dicibilità, una strada per cui io possa riuscire

piano piano ad interagire con queste mie parti, a vederle, a maneggiarle, finalmente riesco ad intravedere

quel non pensato, finalmente apprendo come pensarlo, ne vedo i contorni, la distanza. Riesco a pormi, a rapportarmi con esso, riesco a desiderare, a motivarmi, ad agire, si sono attivati dei pensieri (ma anche emozioni e affetti) che prima erano fermi, morti, scollegati, immobili.

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Ah, allora, beh, si... potrebbe essere un modo anche questo. In effetti ce ne sono tanti... pensa ad esempio alle

esperienze spirituali, o a quelle emotive fortuite.

quoto

Però il punto che volevo fare è che probabilmente quando uno ha

sognato, questa cosa di guardare alle cose del sogno con un occhio meno vincolato dalla razionalità l'ha già fatta...

cioè... guardando le cose dal punto di vista "analitico", che il sogno potrebbe essere visto come l'approdo di un'analisi

anziché come il punto di partenza.

mettiamo che il sogno fotografi uno stato emotivo per quello che è. in analisi tu (cioè, io) porti grazie al sogno quell'emozione. prendiamo ad esempio un sogno, a cui ho già accennato, in cui la mia emozione è così intensa da farmi raffigurare me stessa addirittura come una povera innocente bambina vestita di bianco che viene perseguitata da un'ascia che la vuole colpire e, probabilmente, uccidere. e tutto questo ambaradan solo perchè ho subito nella realtà un certo attacco verbale.

dico che l'analisi parte dal sogno perchè il sogno ha posto al centro dell'attenzione mia e dell'analista quell' emozione e il disagio che ho avvertito nel provarla soprattutto se ne rapporto l'intensità con la banalità dell'episodio che l'ha provocata. è evidente che l'obiettivo mio sarà quello di rendermi un po' meno permeabile a questi ordinari intoppi che accadono nelle relazioni. pertanto a partire dal sogno, che ha offerto il "tema emotivo" alla seduta si va...in mille direzioni diverse grazie alle associazioni, al modo di immaginarsi e così via.

quindi, il sogno in sè ha esaurito il suo compito d'informazione, diciamo, ma grazie a lui si procede "dinamicamente" oltre, più in profondità, all'indietro nel tempo, a seconda. in questo senso penso sia un punto di partenza.

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mettiamo che il sogno fotografi uno stato emotivo per quello che è. in analisi tu (cioè, io) porti grazie al sogno quell'emozione. prendiamo ad esempio un sogno, a cui ho già accennato, in cui la mia emozione è così intensa da farmi raffigurare me stessa addirittura come una povera innocente bambina vestita di bianco che viene perseguitata da un'ascia che la vuole colpire e, probabilmente, uccidere. e tutto questo ambaradan solo perchè ho subito nella realtà un certo attacco verbale.

dico che l'analisi parte dal sogno perchè il sogno ha posto al centro dell'attenzione mia e dell'analista quell' emozione e il disagio che ho avvertito nel provarla soprattutto se ne rapporto l'intensità con la banalità dell'episodio che l'ha provocata. è evidente che l'obiettivo mio sarà quello di rendermi un po' meno permeabile a questi ordinari intoppi che accadono nelle relazioni. pertanto a partire dal sogno, che ha offerto il "tema emotivo" alla seduta si va...in mille direzioni diverse grazie alle associazioni, al modo di immaginarsi e così via.

quindi, il sogno in sè ha esaurito il suo compito d'informazione, diciamo, ma grazie a lui si procede "dinamicamente" oltre, più in profondità, all'indietro nel tempo, a seconda. in questo senso penso sia un punto di partenza.

Però non mi convince la prima frase. la premessa. Ad esempio l'esperienza dell'attacco verbale è verosimile che ti sia

rimasta impressa (cioè l'hai fotografata) quando l'hai vissuta, non nel sogno. Il sonno lo vedrei meglio come camera

oscura dove le cose rimaste impresse le si sviluppano, che come momento in cui le si fotografano.

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ciao ragazze, vi saluto di volata da un internet point....

come primo bilancio devo dire che quest'anno è andata decisamente meglio dell'anno scorso,

il mio stato d'animo è migliore...direi che è un passo avanti anche questo, no?

a presto.

:abbr::abbr::abbr:

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a rieccomi... tornata ieri dalle ferie mi ci vuole un po' per rimettermi in carreggiata!

ciao a tutte!!!

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Ti chiedo scusa, ilaria, dovrei analizzare il mio transfert nei tuoi confronti.... :icon_surprised::Four Leaf Clover:

forse dovresti analizzare pure il transfert che hai nei miei di confronti. e se ce l'hai ben chiaro, invece, potresti farlo capire pure a me (magari in forma privata) di modo che possa capirlo, visto che le motivazioni di certi tuoi atteggiamenti mi risultano davvero oscure.

se invece ti sto semplicemente antipatica, fattene una ragione, dobbiamo convivere in questo "spazio". io problemi non ne ho.

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aspetto..

la cosa bella è che ora non me lo ricordo più che ti volevo scrivere!

ho proprio scollegato il cervello in queste vacanze (ed è un bene)

ti riporto la sensazione che mi è rimasta addosso leggendo questa parte:

Proprio ultimamente, confrontavo me stessa con una mia ex compagna di classe delle elementari di cui ho ritrovato in internet degli scritti in cui raccontava di aver intrapreso l'analisi a 19 anni. Poi ha fatto filosofia, si è specializzata in psicoanalisi e si è messa a scrivere delle robe molto giuste e interessanti. Mi sono fatta l'idea che lei abbia realizzato se stessa molto più compiutamente di quanto io non sia stata capace. E proseguendo con i confronti sono arrivata alla conclusione che ci sono contesti familiari ( e anche delle botte di c.ulo esistenziali ) capaci di fornire strumenti di crescita ed emancipazione migliori . Io ho sempre sentito che lei aveva qualche marcia in più.

ci ho ritrovato il tipo di pensieri che faccio anch'io. o meglio, forse ti sto attribuendo quei pensieri, ora provo a spiegarmi meglio...

mi sento sempre in ritardo rispetto agli altri. sono convinta di aver fallito il raggiungimento di obiettivi che la maggioranza delle persone alla mia età hanno raggiunto. obiettivi lavorativi e familiari. anch'io penso che il mio contesto familiare non mi abbia fornito degli strumenti adeguati... il mio psi lotta per scardinare queste mie convinzioni, finora abbastanza in modo fallimentare...

comunque.

leggendoti ho pensato: "vabbè il lavoro o la famiglia...ma perchè dobbiamo darci dei tempi prestabiliti anche riguardo alla consapevolezza e alla crescita interiore? "

lei ci sarà arrivata prima perchè ha cominciato a 19 anni, tu hai cominciato più tardi, ma non è mai tardi per crescere ed emanciparsi e gli strumenti che non avevi te li stai conquistando.

insomma, non sentirti in ritardo!

mi rendo conto di averti fatto aspettare giorni per una riflessione molto banale, ma oggi non riesco a dare molto di più. (è un casino riattivare il cervello...)

poi c'è una cosa che trovo carina. non mi sbilancio sui sogni, anche perchè non facendo analisi, quello che posso dire io riguardo ai sogni è molto personale e senza particolari fondamenti... e le poche conoscenze che ho, le traggo dalla lettura del forum e dal dialogo con alcuni di voi...

ho pensato un po' al tuo sogno, a come anch'io spesso abbia fatto sogni nei quali la "discesa nell'inconscio" veniva rappresentata come qualcosa di pericoloso... in realtà, pensandoci bene, nel tuo sogno il pericolo è dato dall'uso di strumenti inadeguati, mentre nei miei sogno il pericolo è rappresentato in maniera molto più violenta e melodrammatica. spesso faccio sogni da "horror"...

per farla breve ti volevo raccontare un sogno che ho fatto proprio in quei giorni e che rappresenta una mia "discesa nell'inconscio", per una volta non in una maniera spaventosa, anzi tutt'altro...

nel mio sogno c'era jonhy depp nella parte del cappellaio matto (sta per uscire Alice in wonderland di Tim Burton, questo scicuramente mi ha influenzata). beh nel sogno assomigliava di più a willy wonka, ma tant'è... aveva una specie di bancherella, gli davi una moneta e se vincevi ti portava nel paese delle meraviglie. bene, gli do la moneta e track...lui mi afferra per la mano e mi tira giù: ho vinto! praticamente mi tirava giù lungo uno stretto tunnel buio e poi arrivavamo a una scala a chiocciola che dovevamo percorrere per arrivare al paese. c'erano insegne rosa al neon che indicavano la strada... poi il sogno s'è interrotto, però mi ha lasciato una sensazione positiva addosso sognare in termini così positivi l'inconscio. tra l'altro non avevo mai pensato a questa lettura di Alice nel paese delle meraviglie.

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cos'è questo "gulp"?

forse perchè riprende le sedute??? :icon_question:

quanto all'altro post.. il mio rammarico è che più tardi cominci l'analisi (o qualunque cosa tu ritieni opportuna per una crescita personale) più ristretti sono i margini che hai per impostare la tua vita in un modo che risponda più compiutamente alle tue esigenze reali.

faccio un esempio banale: metti che uno è condizionato da un certo genitore in particolare, metti che è quel genitore che, senza saperlo, ha ricercato in ogni legame che ha costruito, metti che inevitabilmente quei legami hanno inscenato ogni volta di nuovo i tormenti di quella originaria relazione...ecco: quanto prima divieni consapevole dei meccanismi coattivi che stanno dietro quelle scelte "malate" quanto prima sarai libera di sceglierti dei legami autenticamente tuoi e crescerci dentro. più tardi questa consapevolezza arriva meno spazio per vivere realmente "secondo te" ti rimane.

(il tu è retorico, ovviamente)

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la penso esattamente come te...solo che questo pensiero diventa per me una trappola. inizio a pensare al tempo perduto, "è tardi, è TROPPO tardi!!!", e l'angoscia sale in maniera mostruosa. facendomi stare male e bloccandomi, per di più.

un mio fioretto post vacanze è proprio questo: cercare di evitare il più possibile questo tipo di pensieri.

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faccio un bilancio post vacanze. sarà sintetica perchè oggi non mi riesce di scrivere, ma voglio fissare le idee.

vacanze.

per la strada mentre arrivavo in paese sono stata travolta da un' angoscia devastante, che è durata per 2/3 giorni. probabilmente quella stessa angoscia che cercava di tenere a bada il mio psi...

per fortuna sono state vacanze in compagnia e questo è stato determinante per il mio umore: appena sono arrivati gli amici l'angoscia si è dissolta.

sono state delle vacanze davvero positive, come non mi capitava da anni. tra maltempo, problemi di salute, mancanza di compagnia, le ferie degli ultimi anni sono state deludenti. quella dell'anno scorso terribile, come ho già accennato...

ho realizzato solo oggi che era dalla morte di un amica con la quale ho condiviso varie vacanze, che non passavo più un agosto così piacevole. non me ne ero resa conto. questa è una cosa che voglio dire a giovanni.

avevo davvero bisogno di staccare e di ricaricare le energie mentali. ci sono riuscita.

la terapia non mi è mancata per niente. o dovrei dire non mi è mancato lo psicologo. ho pensato pochissimo a lui, tranne nei momenti in cui mi veniva in mente qualcosa che gli avrei voluto raccontare a settembre. ma questo mi capita sempre, ormai è come un mio "interlocutore interno", penso a come raccontargli le cose. a volte mi immagino pure come mi risponderebbe...

sono contenta di questo mio distacco. l'anno scorso pensavo tantissimo a lui, mi mancava. quest'anno no, ho realizzato che la mia terapia è a un punto nel quale non c'è più dipendenza. i miei problemi sono ancora li e ho bisogno di lui per risolverli ma nella mia quotidianità non ho bisogno della sua presenza. lui è la persona che ho scelto, di cui ho bisogno, per affrontare questo percorso, non una persona dalla quale dipendo.

non pensate che questi pensieri corrispondano a un rinnovato ottimismo. su alcune questioni in realtà sono giunta a conclusioni molto amare...però consapevole di come stanno le cose ho deciso di concentrarmi su quelle cose che effettivamente posso cambiare con la mia volontà. basta!inutile fissarmi sulle cose che non posso modificare. ci sono dei margini di miglioramento nella mia situazione e su questi voglio lavorare col suo aiuto. con questo spirito riprenderò la terapia fra un decina di giorni.

ps. con tutto questo non è che non voglia più bene al mio caro giovanni. gliene voglio eccome, e sono convinta di avere con lui un bel rapporto umano, al di là della terapia.

gli voglio bene in una maniera non dipendente, ecco.

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la penso esattamente come te...solo che questo pensiero diventa per me una trappola. inizio a pensare al tempo perduto, "è tardi, è TROPPO tardi!!!", e l'angoscia sale in maniera mostruosa. facendomi stare male e bloccandomi, per di più.

un mio fioretto post vacanze è proprio questo: cercare di evitare il più possibile questo tipo di pensieri.

Brava! Il sistema giusto per accrescere le angosce! :LMAO:

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inizi a farci una brutta figura, io t'avviso, se poi vuoi continuare sei adulta e vaccinata...

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Una brutta figura?

Mi sembra di averle già sentite queste parole....

E chi decide se è brutta o bella?

Hai preparato il comitato?

Sono ammesse le telefonate in diretta, o si decide tutto nelle segrete stanze dove si puote ciò che si vuole?

Mi appello alla clemenza della commissione..

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è in questo che sbagli: non c'è una commissione.

ma evidentemente ne sei convinta, vista anche la risposta ad ilaria...

credi che io scriva alle altre in privato: "guardate che cattivona nome"?

che non hai stima di me s'era capito, ma a questo punto dimostri non avere stima neanche delle altre persone che scrivono qui.

usi ciò che scrivo qui per attacchi personali, ritengo di avere il diritto di difendermi. e mi sembra di averlo fatto senza perdere ne la calma ne l'educazione.

ma tu continui. e io continuo a non capire il perchè di questo tuo comportamento...

l'unica cosa che mi viene da pensare è che tu ti sia legata al dito un certo screzio che risale a più di un anno fa.

è davvero questo il motivo?

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Ma che c'entrano i pm, juditta?

L'espressione è dantesca, significa "così vuole chi ha il potere di decidere".

Quello che volevo dirti è che pensieri considerati "brutti, sporchi e cattivi" possono essere lasciati fluire libera-mente, appassionata-mente, senza bloccarli, e poi portati nelle stanze degli psicologi....

Buonanotte.....

ho molta stima di te, altrimenti non dialogherei...è chiaro....

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Allora.....non voglio entrare nelle questioni vostre ma vorrei buttar lì due o tre cose che mi fanno pensare...l'importante che nessuno la prenda male.....

ora, al di là dell'atteggiamento di Nome che credo faccia parte un pò del suo modo di fare, noto che questa esclusività di Judi e di iIaria tenda un pò a tagliar fuori gli altri.

Mi faccio un'autocritica: mi sento tagliata fuori???Sì dai!!......(è che c'avete pure ragione di tagliar fuori "i somari"!!!.).....Sicuramente è un problema mio su cui dovrei lavorare ma in genere piuttosto che parlare al vento tendo a ritirarmi (ho varie patologie ma l'autismo non me l'hanno ancora diagnosticato).....è che mancano le mediatrici: Zazà, Digi, Froggy, ecc..ognuna nel loro modo esclusivo , creativo ad altruista.

Io comunque ora scrivo ma, tranquille, non occorre per forza pigiare "REPLY" qui sotto per uno straccio di replica......(questo è un pò provocatorio :teasin1125tc: ...ma dai. forza, concedetemelo!!!)

Baci per medicare!

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Allora.....non voglio entrare nelle questioni vostre ma vorrei buttar lì due o tre cose che mi fanno pensare...l'importante che nessuno la prenda male.....

ora, al di là dell'atteggiamento di Nome che credo faccia parte un pò del suo modo di fare, noto che questa esclusività di Judi e di iIaria tenda un pò a tagliar fuori gli altri.

priscilla ma che stai a dì????? io e ilaria non abbiamo nessun tipo di esclusività, non ci scriviamo neanche messaggi privati, come invece faccio con altre persone.

vi fate i film. e il tutto per cosa? perchè in un messaggio scritto al volo dal mare ho scritto che l'avrei commentata con più calma?

bah.

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Ma che c'entrano i pm, juditta?

L'espressione è dantesca, significa "così vuole chi ha il potere di decidere".

Quello che volevo dirti è che pensieri considerati "brutti, sporchi e cattivi" possono essere lasciati fluire libera-mente, appassionata-mente, senza bloccarli, e poi portati nelle stanze degli psicologi....

dimentichi un particolare: gli psicologi sono pagati per ricevere questi pensieri. io (gli altri in generale) no.

quindi riflettici un po' prima di far fluire i tuoi pensieri cattivi contro un'altra persona.

e nel caso tu scelga di farlo aspettati una reazione.

that's life!

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e comunque torniamo a ciò che mi premeva comunicare, cioè questo:

faccio un bilancio post vacanze. sarà sintetica perchè oggi non mi riesce di scrivere, ma voglio fissare le idee.

vacanze.

per la strada mentre arrivavo in paese sono stata travolta da un' angoscia devastante, che è durata per 2/3 giorni. probabilmente quella stessa angoscia che cercava di tenere a bada il mio psi...

per fortuna sono state vacanze in compagnia e questo è stato determinante per il mio umore: appena sono arrivati gli amici l'angoscia si è dissolta.

sono state delle vacanze davvero positive, come non mi capitava da anni. tra maltempo, problemi di salute, mancanza di compagnia, le ferie degli ultimi anni sono state deludenti. quella dell'anno scorso terribile, come ho già accennato...

ho realizzato solo oggi che era dalla morte di un amica con la quale ho condiviso varie vacanze, che non passavo più un agosto così piacevole. non me ne ero resa conto. questa è una cosa che voglio dire a giovanni.

avevo davvero bisogno di staccare e di ricaricare le energie mentali. ci sono riuscita.

la terapia non mi è mancata per niente. o dovrei dire non mi è mancato lo psicologo. ho pensato pochissimo a lui, tranne nei momenti in cui mi veniva in mente qualcosa che gli avrei voluto raccontare a settembre. ma questo mi capita sempre, ormai è come un mio "interlocutore interno", penso a come raccontargli le cose. a volte mi immagino pure come mi risponderebbe...

sono contenta di questo mio distacco. l'anno scorso pensavo tantissimo a lui, mi mancava. quest'anno no, ho realizzato che la mia terapia è a un punto nel quale non c'è più dipendenza. i miei problemi sono ancora li e ho bisogno di lui per risolverli ma nella mia quotidianità non ho bisogno della sua presenza. lui è la persona che ho scelto, di cui ho bisogno, per affrontare questo percorso, non una persona dalla quale dipendo.

non pensate che questi pensieri corrispondano a un rinnovato ottimismo. su alcune questioni in realtà sono giunta a conclusioni molto amare...però consapevole di come stanno le cose ho deciso di concentrarmi su quelle cose che effettivamente posso cambiare con la mia volontà. basta!inutile fissarmi sulle cose che non posso modificare. ci sono dei margini di miglioramento nella mia situazione e su questi voglio lavorare col suo aiuto. con questo spirito riprenderò la terapia fra un decina di giorni.

ps. con tutto questo non è che non voglia più bene al mio caro giovanni. gliene voglio eccome, e sono convinta di avere con lui un bel rapporto umano, al di là della terapia.

gli voglio bene in una maniera non dipendente, ecco.

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