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E se ci si innamora dello psicologo?


ARLEY

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a proposito di mestruazioni a me sono venute questa mattina con 1 settimana d'anticipo e ieri mordevo !! 00035023.gif

Si anche io sono sempre abbastanza...anzi molto inavvicinabile quando stanno x arrivarmi le mestruazioni.....

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io invece sono suscettibile, piango per niente e mi pare che tutto il mono mi odia....insomma faccio la tragica... :Raised Eyebrow:

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nonostante mi stia dopando c'ho un' ansia che m'attanaglia, poi c'ho il magone costante, e il nodo alla gola...piango con tutti: il medico curante, il medico fiscale, la direttrice, mentre alla mia analista mi limito a raccontare che piango con tutti con il medico curante, il medico fiscale, la direttrice...lei mi mette allegria, la sento così vitale, ha una sua carica energetica interiore che vibra nel silenzio fermo della mia apatia.

non so cos'è questo groppo di tristezza che sale alla gola, forse è il dispiacere per una vita che non riesco a rivoluzionare....

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nonostante mi stia dopando c'ho un' ansia che m'attanaglia, poi c'ho il magone costante, e il nodo alla gola...piango con tutti: il medico curante, il medico fiscale, la direttrice, mentre alla mia analista mi limito a raccontare che piango con tutti con il medico curante, il medico fiscale, la direttrice...lei mi mette allegria, la sento così vitale, ha una sua carica energetica interiore che vibra nel silenzio fermo della mia apatia.

non so cos'è questo groppo di tristezza che sale alla gola, forse è il dispiacere per una vita che non riesco a rivoluzionare....

Ila, da quanto mi sembra di capire, è da poco tempo che hai preso a piangere e se ricordo bene inizialmente questo atteggiamento è stato letto positivamente perchè è sintomo di un allentamento delle difese, finalmente ti lasci andare.

Se è veramente così, datti un po' di tempo, può darsi anche che sia una fase, tristezza accumulata che deve trovare la sua giusta espressione.

Se invece è come dici tu, dolore per un cambiamento che non si riesce ad attuare....beh, non so che dire.....mi sa che più o meno siamo sulla stessa barca :icon_confused:

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mi associo al dolore per la mancanza di forze per rivoluzionarmi. Questa per me forse è una delel fasi peggiori dell'analisi, certo riesco a stare al mondo meglio di prima, perchè adesso riesco a sapere per cosa soffro, o meglio non lo so con esattezza ma almeno non proietto su tutto e tutti!

Ma io dentro mi sento svuotata, tanto che i miei disturbi alimentari sono ritornati alla grande, devo riempire, devo sempre riempire!!!

Mi odio per questo odio tutto e tutti e sento una tale invidia per chi nella vita riesce a essere o fare qualcosa! Io mi sento inutile, a trent'anni io sento che per me stessa non ho fatto ancora niente!

Se che può sembrare brutto detto da una madre ma io credo che una madre che pensa che i suoi figli siano tutto, parte già male....

Io non voglio che mio figlio sia tutto...io voglio che lui ci sia ed è importante ma vorrei anche avere qualcosa per me, fare qualcosa per me, che sia solo e soltanto per me, che mi faccia sentire viva, importante e utile a me stessa!

Ho una paura folle di non riuscire a uscire da questa fase, se in passato sentivo i muri di fronte a me ma avevo dentro una forza grande che mi aiutava a superarli....oggi sento che la mia forza non sarà mai in grado di buttare a terra sto caxxo di muro!

Mi sento prigioniera di me stessa...non so se si capisce cosa provo, io oggi vorrei solo dormire....e quando mi sento così le cose non vanno bene, e quando penso al fine settimana che verrà mio marito e non mi sento affatto felice, so che qualcosa non va, so che di fronte a lui non so fingere e che lui vorrà sapere e che io non ho voglia di parlare...perchè tanto non serve a niente...la consapevolezza della situazione c'è....ma dentro non sento alcun cavolo di stimolo a mettere in atto un cambiamento, sento solo un vuoto immane che io devo assolutamente riempire nel modo peggiore che possa conoscere....che schifo!

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Scusate se mi intrometto anche se non sono psicologo-munita… :icon_confused: ficcanasavo e mi sono imbattuta nell’ ultimo post di Digi. Purtroppo pare che la sua situazione sia comune a molti, compresa la scrivente, a tratti… E’ da un po’ che mi ronza questa domanda per la testa e già che ci sono la pongo anche a voi… Ma se il problema non fosse insito in chi lo accusa ma dipendesse da questioni che hanno a che vedere con la concezione di quei valori che ci vengono in qualche modo imposti e da questi dipendesse il fatto di sentirsi… inutili, inadeguati? Cioè, a rischio di diventare blasfema su un forum di psicologia, ma non sarà che c’ è qualcosa di rivedere nelle cause “esterne” invece di ostinarsi a cercare quel qualcosa che non funziona in se stessi? Domanda. :unsure:

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non so ransie...io non mi ritrovo in quello che scrivi. la causa del mio disagio non risiede in valori imposti dall'esterno quindi non saprei risponderti...

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Pensavo magari si potesse, a seconda del caso ovviamente, spostare la propria visuale in modo che si possa essere in grado di trovare una chiave di lettura diversa… che non è detto sia quella giusta ma può essere un’ alternativa “non convenzionale” da valutare …

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ma chi fa una psicoterapia non cerca "una chiave di lettura". o meglio non solo.

quello è più un lavoro da sociologi o da psicologi che scrivono saggi nei quali analizzano le problematiche a un livello di "società". utilissimo, eh ci mancherebbe!

ma a un livello di scala individuale... a me non cambia molto sapere che "la società fa schifo" e "questo mondo è brutto e cattivone"! il mondo è sempre stato brutto e cattivone! anche molto peggio di così...

io, e non solo io, cerco di capire perchè non lo so affrontare sto mondo, e di trovare gli strumenti per poter essere ME STESSA in questo mondo.

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Scusate se mi intrometto anche se non sono psicologo-munita… :icon_confused: ficcanasavo e mi sono imbattuta nell’ ultimo post di Digi. Purtroppo pare che la sua situazione sia comune a molti, compresa la scrivente, a tratti… E’ da un po’ che mi ronza questa domanda per la testa e già che ci sono la pongo anche a voi… Ma se il problema non fosse insito in chi lo accusa ma dipendesse da questioni che hanno a che vedere con la concezione di quei valori che ci vengono in qualche modo imposti e da questi dipendesse il fatto di sentirsi… inutili, inadeguati? Cioè, a rischio di diventare blasfema su un forum di psicologia, ma non sarà che c’ è qualcosa di rivedere nelle cause “esterne” invece di ostinarsi a cercare quel qualcosa che non funziona in se stessi? Domanda. :unsure:

beh non so ransie, mica è tutto interno eh..nel senso che anhe per me ci sono cause esterne difficili da combattere dall'interno, per farti un esempio, c'è la questione lavoro soddisfacente, nel senso che oltre a trovare un lavoro qualsiasi mi piaerebbe anche che mi potesse dare delle soddisfazioni perosnali....questa è uan cosa che non può dipendere solo e soltanto da me, è chiaro a tutti! Mica c'è bisogno di fare analisi...purtroppo!!!! :icon_confused:

Ma il "cambiamento" (che poi magari può sembrare una parola grossa, perchè magari nemmno si vedrà poi agli occhi esterni, ma è così difficile da effettuare che appunto per me equivale proprio a quello), non è solo uan questione pratica per me...ci sono alcuni meccamismi miei interni che mi impediscono di propormi per ciòche sono, difficile insomma adesso da spiegare...dei meccanismi che adesso ho ben chiari che sono proprio deleteri per me...e non per fare o ottenere qualcosa...ma proprio per me....per la maiserenità!

Ecco io è di quelli che parlo ed è a quello che miro, il resto poi è la vita, in cui non conta solo chi sei e come ti poni ma anche il caso, gli eventi e la fortuna...

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io, e non solo io, cerco di capire perchè non lo so affrontare sto mondo, e di trovare gli strumenti per poter essere ME STESSA in questo mondo.

ecco riassumendo è così anche per me....

riguardo alla chiave di lettura, al contrario non se ne cerca una diversa, si cerca la propria che spesso si è persa dietro a mille altre chiavi di lettura che purtroppo abbiamo assimilato per motivi vari....

riscoprire il proprio punto di vista sul mondo, è già una partenza, la famosa consapevolezza d s è...poi però la cosa difficile è sapersi adeguare e vivere anche in un mondo difficile come questo....che non vuol dire appiattirsi ma continuare a essere se stessi nonostante l'appiattimento generale...l'alternativa sarebbe estranearsi da questo mondo cattivo ma questo è un altro modo per "non affrontare"secondo me, pari a quello di appiattirsi allo stesso livello....

In ogni caso è dura...

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mi associo al dolore per la mancanza di forze per rivoluzionarmi. Questa per me forse è una delel fasi peggiori dell'analisi, certo riesco a stare al mondo meglio di prima, perchè adesso riesco a sapere per cosa soffro, o meglio non lo so con esattezza ma almeno non proietto su tutto e tutti!

Ma io dentro mi sento svuotata, tanto che i miei disturbi alimentari sono ritornati alla grande, devo riempire, devo sempre riempire!!!

Mi odio per questo odio tutto e tutti e sento una tale invidia per chi nella vita riesce a essere o fare qualcosa! Io mi sento inutile, a trent'anni io sento che per me stessa non ho fatto ancora niente!

Se che può sembrare brutto detto da una madre ma io credo che una madre che pensa che i suoi figli siano tutto, parte già male....

Io non voglio che mio figlio sia tutto...io voglio che lui ci sia ed è importante ma vorrei anche avere qualcosa per me, fare qualcosa per me, che sia solo e soltanto per me, che mi faccia sentire viva, importante e utile a me stessa!

Ho una paura folle di non riuscire a uscire da questa fase, se in passato sentivo i muri di fronte a me ma avevo dentro una forza grande che mi aiutava a superarli....oggi sento che la mia forza non sarà mai in grado di buttare a terra sto caxxo di muro!

Mi sento prigioniera di me stessa...non so se si capisce cosa provo, io oggi vorrei solo dormire....e quando mi sento così le cose non vanno bene, e quando penso al fine settimana che verrà mio marito e non mi sento affatto felice, so che qualcosa non va, so che di fronte a lui non so fingere e che lui vorrà sapere e che io non ho voglia di parlare...perchè tanto non serve a niente...la consapevolezza della situazione c'è....ma dentro non sento alcun cavolo di stimolo a mettere in atto un cambiamento, sento solo un vuoto immane che io devo assolutamente riempire nel modo peggiore che possa conoscere....che schifo!

Hai descritto bene, nella tua descrizione sembrava parlassi di me......Anche io sono madre, e fino a qualche tempo fa pensavo che la mia vita fosse a posto così, famiglia figli, forse tutto era stato concepito x colmare il vuoto che avevo io, x riempire...tutte le mie carenze affettive.... ho un marito che mi adora, i miei figli sono meravigliosi, ma la mia vita è stata tutta una complicazione, ma fino a quando non mi sono ammalata io andavo avanti con una specie di paraocchi...non so spiegarvi bene... poi dopo al mia malattia la depressione ha preso il sopravvento, ma dentro di me è iniziata una sorta di rivoluzione, tutto quello che ho non mi sembra abbbastanza, mi mancano le cose che non ho avuto ho fatto e sto male perchè non potrò più averle...ho bisogno di parole...ho bisogno di qualcuno che mi metta al centro della propria vita della propria attenzione.Ho sempre dovuto pensare io agli altri.. adeso non lo voglio più fare, ma non è così facile, quando mi sembra di aver trovato un po' di stabilità, basta un niente e ricado nel mio vuoto..L'unica ancora di salvezza è il mio psi., il punto è che non lo potrà essere in eterno. Scusate lo sfogo...a dopo

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io, e non solo io, cerco di capire perchè non lo so affrontare sto mondo, e di trovare gli strumenti per poter essere ME STESSA in questo mondo.

ovvero essere in grado di adattarsi? :icon_confused: Chiedo.

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priscilla per te la molla è stata la malattia, per me la nascita di mio figlio, io penso però che c'era dentor di noi questa depressione, c'era da sempre!

Ha solo trovato il modo epr venir fuori, sotto un certo punto divista, meglio adesso che fra ancora più anni...già adesso mi sembra tutto irrecuperabile, e anzi molte cose lo sono...sono irrecuperabili, ormai, potrei fare un lungo elenco..la verità è che non possiamo vivere semrpe nel dolore e in ciò che "non" è stato...ma rimboccarsi le maniche non è mica facile per noi...che siamo stata abituate a vivere per gli altri...come si fa a proporre sempre noi stesse? come si fa e deisderare qualcosa senza sentirsi in colpa? come si fa a realizzare quel qualcosa???? come si fa a trasformare i sogni in desideri e i desideri in fatti? No, no, troppo difficile!!!

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riscoprire il proprio punto di vista sul mondo, è già una partenza, la famosa consapevolezza d s è...

e perchè non una consapevolezza che riguarda solo il mondo? Ma non può essere il mondo inadeguato? :Straight Face:

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ho scritto essere me stessa.

in realtà tu non conosci le mie "questioni"...nelle mie questioni parlare di adattamento non ha molto senso. io non mi sento schiacciata da un esterno che mi impone qualcosa a cui mi devo adattare. io mi sento schiacciata dall'interno e non riesco a esprimere me stessa.

forse stai parlando di te stessa.

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veramente facevo un discorso molto teorico e generale partendo dalla tua risposta... figurati, mi spiace.

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e perchè non una consapevolezza che riguarda solo il mondo? Ma non può essere il mondo inadeguato? :Straight Face:

e quindi che famo? l'ho già scritto, il mondo è cattivone e andiamo a fare gli eremiti? o entriamo in un gruppo terroristico?

ed entrambe le soluzioni ci renderebbero forse felici?

forse andare a riversare tutte le responsabilità all' esterno non è vincente come carta.

ci vuole un equilibrio nel non colpevolizzarsi di ciò di cui non si è colpevoli (es di digi, non è colpevole della difficoltà di trovare lavoro) ma nemmeno adagiarsi sui fattori esterni per non assumersi mai le proprie responsabilità nell'attuare un cambiamento della propria vita.

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ovvero essere in grado di adattarsi? :icon_confused: Chiedo.

perchè quella faccina? Se tu domani mattina ti svegliassi e ti trovassi in mezzo a una foresta, cosa faresti? Non preveresti a rimboccarti le maniche per sooravvivere nella giungla?

Però mica lo faresti come fossi un primitivo...cercheresti di adeguarti al nuovo "ambiente" cercando però sempre di mettere in atto tutto ciò che tu sai o possiedi per non appiattirti... per non adagiarti...saresti sempre te stessa, una donna del ventunesimo secolo che purtroppo per vari motivi si ritrova dove non vorrebbe....

Ecco io almeno sto cercando di fare questo....nè primitiva, nè troppo controcorrente....altrimenti si rischia di morire nella giungla....

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e perchè non una consapevolezza che riguarda solo il mondo? Ma non può essere il mondo inadeguato? :Straight Face:

certo che può. anzi lo è per molti versi ma bisogna anche capire fin dove è il mondo che ci impedisce di.....e fin dove siamo noi stessi...almeno io parlo per me, magari tu non hai le mie stesse questioni interne....

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piccola precisazione

volevo solo proporvi un' alternativa, una variazione sul tema per poterne discutere assieme. Lungi da me voler entrare nel merito di questioni personali che non è mio interesse indagare e che non sarei in grado di affrontare. Speravo potesse essere interessante potersi confrontare da un punto di vista diverso ma forse ho cannato topic... :sorry:

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Ransie forse in effetti è il topic a far fare confusione ma se parliamo di psicoterapia parliamo di questioni interne.....se poi vogliamo parlare di quanto il mondo faccia schifo, e di quanto ci impedisca di poter reailizzare noi stessi, è un altro discorso...sicuramente valido secondo me ,solo però se si tiene presente che non dipende tutto dal mondo che non funziona, come non dipende tutto da noi stessi..... :):

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sì certo, ma non era esattamente quello di cui parlavo... ma come dicevo, prima di fare la fine dell' elefante in cristalleria, meglio che ne esca senza far cocci...:rolleyes:

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piccola precisazione

volevo solo proporvi un' alternativa, una variazione sul tema per poterne discutere assieme. Lungi da me voler entrare nel merito di questioni personali che non è mio interesse indagare e che non sarei in grado di affrontare. Speravo potesse essere interessante potersi confrontare da un punto di vista diverso ma forse ho cannato topic... :sorry:

non dico che non sia il topic adatto...ma è ovvio che trattandosi di un topic in cui si scambiano esperienze sulla psicoterapia, la nostra attenzione è focalizzata sugli aspetti interni. altrimenti non avremmo intrapreso questo percorso.

c'è anche da dire che l'approccio terapeutico non ignora le difficoltà del mondo esterno, ma l'attenzione è sempre focalizzata su come possiamo riuscire ad affrontarle...

se vuoi puoi aprire un topic, ma credo che potrebbe esser utile anche per te, per una volta, cambiare il punto di vista e valutare quello dei "fattori interni" dato che di solito, negli altri topic "seri" in cui scrivi, il punto di vista è sempre quello dei "fattori esterni".

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