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E se ci si innamora dello psicologo?


ARLEY

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Dipende poi dal significato che si attribuisce alla normalità. Io mi sono sempre sentita come Digi, quasi invisibile e tuttavia per niente normale proprio in virtù di questa "invisibilità": forse più insignificante e mediocre che normale. Per me, "normali" erano tutte le persone dotate di pregi e difetti che nel loro insieme costituivano una personalità. A me invece hanno sempre insegnato a non tirarla fuori la personalità: meglio volare bassi e non farsi notare.

Esatto, proprio come mi sono sempre sentita io... io anelavo alla normalità, essere (e soprattutto sentirmi) come gli altri. Ma io non mi sentivo in diritto di essere normale, io dovevo essere come pensavo che gli altri (in particolare i miei) mi volessero... La normalità (intesa come seguire la mia natura) per me era un lusso che non potevo concedermi (a dir la verità io non la vedevo neppure questa possibilità, io dovevo fare le cose giuste, fatte bene, e questo voleva dire fare e essere e desiderare quello che i miei si aspettavano da me)... Io partivo dal presupposto che in me c'era qualcosa che non andava, che ero in qualche modo sbagliata, e quindi dovevo costantemente cercare di correggermi aderendo alle aspettative degli altri...

Ora questo meccanismo lo vedo dal di fuori, mi fa un'immensa tristezza, mi fa tristezza aver sprecato così il mio tempo... per carità, oggi sono soddisfatta della mia vita, delle mie scelte, del mio lavoro... però ho questa sensazione di non aver davvero vissuto, non ho mai fatto pazzie, mai scelte avventate, istintive... e a volte non posso non chiedermi come sarebbe la mia vita se, almeno ogni tanto, avessi seguito l'istinto, la pancia e non sempre e solo "la cosa giusta".

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Che ne sai, magari a modo suo ti voleva davvero un gran bene, poi magari troppo bene e quando se ne e' accorto gli e' preso il panico, ti ha salutata e adesso

se ne sta tremolante a curarsi nello studio del suo Supervisore .... :icon_nav1:

Quanto a te, se sei sicura di amare l'idea e non Lui in persona, sicuramente hai ancora bisogno di portare avanti la terapia e sviscerare con lui questa cosa.

Ovvero che idea ti sei fatta di Lui e perche' etc etc etc... dopotutto questa e' l'analisi del transfer, ed e' una cosa che va fatta in terapia... come si fa'

a troncare prima di averlo fatto???

Comunque sia, qualunque cosa sia successa, mi trovo d'accordo con gli interventi precedenti: devi richiamare e chiedere spiegazioni del perche' di una interruzione

cosi' brusca. Io sono in terapia da due anni e mezzo, e se il mio terapeuta mi dovesse liquidare cosi' da un giorno all'altro senza una chiara motivazione e senza

un debito preavviso, doventerei matta dal dolore... ma come si fa'...???? Sotto Natale poi ... buone ferie comunque ...

Ringrazio tutte per le risposte.

Leggo fra le altre cose che vi trovate tutte d'accordo nel dire che dovrei chiedere chiarimenti.

Forse avete ragione, forse dovrei chiamarLo e chiedere spiegazioni.

Ma...non lo farò mai, non chiederò mai spiegazioni, per me non ci sono ragioni che potrebbero allievare l'enorme rabbia che provo.

Io vorrei urlargli contro l'enorme dolore che provo, io sono sicura che non riuscirei a sostenere una discussione civile.

Vedi Afri, Lui non se ne sta tremolante davanti al suo supervisore, no quella che piange la fine sono soltanto io. Che cretina!

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Davvero interessante, questa discussione, che ci crediate o no le ho dedicato un paio d'ore. Sono arrivato da poco, ho l'istinto errabondo e non so quanto mi fermerò in questo sito, ma questo è un dettaglio di scarso rilievo. Vorrei, piuttosto, porre una domanda: e se fosse lo/la psicoterapeuta a innamorarsi del/della paziente? :boink:

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Accade spessissimo, Klaus. Gli psi di solito vivono questo come una colpa. Spesso è un controtransfert negativo, cioè una reazione di compiacimento di sè per il fatto che qualche bella paziente si innamori di loro.

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Accade spessissimo, Klaus. Gli psi di solito vivono questo come una colpa. Spesso è un controtransfert negativo, cioè una reazione di compiacimento di sè per il fatto che qualche bella paziente si innamori di loro.

Grazie, Roby, dell'attenzione.

Addirittura molto spesso? Cavoli! Vorresti ampliare il concetto?

Non si può negare che la vanità svolga un ruolo importante nel nostro rapportarci al prossimo: non so se hai visto il film L'avvocato del diavolo con un mitico Al Pacino nella parte del diavolo, che un istante prima dei titoli di coda sogghigna: "Vanità..il mio peccato preferito!"

Per altro verso, si supporrebbe che chi esercita quel mestiere debba essere tetragono e impermeabile a un certo genere d'emozioni; dov'è l'incrinatura, a parte la debolezza umana?

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Come ho scritto nel topic sulla validità di una psicoterapia, non è l'umanità ad essere cattiva cosa anzi è ammirevole. Ma dove si vedono dottori che sentano di poter ammettere se non al paziente, almeno a sè stessi di essersi presi una colossale sbandata? A volte può accadere che per difendere una propria immagine professionale e impeccabile facciano più casini che altro. A volte, eh.

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Come ho scritto nel topic sulla validità di una psicoterapia, non è l'umanità ad essere cattiva cosa anzi è ammirevole. Ma dove si vedono dottori che sentano di poter ammettere se non al paziente, almeno a sè stessi di essersi presi una colossale sbandata? A volte può accadere che per difendere una propria immagine professionale e impeccabile facciano più casini che altro. A volte, eh.

nn so se lo sai , ma il mio dott praticamente mi è saltato addosso, e io sono scappata dallo studio !

anche loro sono persone e si possono lasciare andare a loroi istinti :icon_twisted:

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è im-po-ssibile...

no no , mi è successo !!!!!

mi oscultava la schiena per sentire i bronchi ....si è seduto sul lettino dietro di me :Straight Face:

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Accade spessissimo, Klaus. Gli psi di solito vivono questo come una colpa. Spesso è un controtransfert negativo, cioè una reazione di compiacimento di sè per il fatto che qualche bella paziente si innamori di loro.

onestamente non lo so se accade "spessissimo"! accade...

il mio terapeuta dice che a lui non è mai capitato, ma a un suo collega è successo una volta. interruppe la terapia con quella donna proprio perchè innamorato, non si videro per lungo tempo e alla fine...si sono sposati!

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rispondevo a Klaus ...con il mio è impossibile, lui ha una gestione pressochè scientifica dei sentimenti...

so che nonostante i miei innumerevoli tentativi di sedurlo non cederà mai....

Patrina il tuo è stato audace!!!

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ma spiegalo che non stai parlando di uno psicologo! :Just Kidding:

no nn parlo dello psi , ma del mio dott della mutua :Batting Eyelashes:

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Grazie, Roby, dell'attenzione.

Addirittura molto spesso? Cavoli! Vorresti ampliare il concetto?

Non si può negare che la vanità svolga un ruolo importante nel nostro rapportarci al prossimo: non so se hai visto il film L'avvocato del diavolo con un mitico Al Pacino nella parte del diavolo, che un istante prima dei titoli di coda sogghigna: "Vanità..il mio peccato preferito!"

Per altro verso, si supporrebbe che chi esercita quel mestiere debba essere tetragono e impermeabile a un certo genere d'emozioni; dov'è l'incrinatura, a parte la debolezza umana?

ti sbagli ...ci provono eccome!!!

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rispondevo a Klaus ...con il mio è impossibile, lui ha una gestione pressochè scientifica dei sentimenti...

so che nonostante i miei innumerevoli tentativi di sedurlo non cederà mai....

Patrina il tuo è stato audace!!!

quando mi ha preso e abbracciata avrei voluto morire :wub:

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ti sbagli ...ci provono eccome!!!

si ma klaus chiedeva degli psicologi (se ho capito bene) non dei dottori in generale.

per i medici (non psicologi o psichiatri) non so se esistano regole di deontologia che vietano di avere relazioni sentimentali coi pazienti... invece per gli psicologi è così!

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Questo mi sembra un altro discorso. Circa trent'anni fa, quando ancora si credeva all'esaurimento nervoso, una mia cugina insistette perchè andassi da una sua amica psichiatra e alla fine l'accontentai di malavoglia. Ma cambiai parere appena vidi la professionista in questione, bellissima a dir poco. Eravamo più o meno coetanei. Iniziammo a chiacchierare in libertà e legammo pure troppo, dal momento che un paio d'ore dopo lei piangeva sulla mia spalla (giuro). A quel tempo ero un bel fico, ma non è che fosse rimasta folgorata dal mio aspetto, piuttosto dovetti ispirarle fiducia. Un matrimonio infelice, innamorata di un altro, una zia impicciona e arpìa che la controllava a vista..

Diventammo amici. Per la verità io mi sarei spinto anche più avanti, ma compresi che non era il caso. Fuori tema, posso aggiungere senza peccare di superbia che alle donne sono sempre andato a genio per il semplice motivo che le ho sempre amate tutte. E questa propensione alle donne non sfugge.

Mi sono allargato, talora sono logorroico, lo ammetto, il senso della mia domanda era: può, un serio professionista, consentirsi certe licenze?

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si ma klaus chiedeva degli psicologi (se ho capito bene) non dei dottori in generale.

per i medici (non psicologi o psichiatri) non so se esistano regole di deontologia che vietano di avere relazioni sentimentali coi pazienti... invece per gli psicologi è così!

lo so ....ma mi piace raccontare questa storia :wub:

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Questo mi sembra un altro discorso. Circa trent'anni fa, quando ancora si credeva all'esaurimento nervoso, una mia cugina insistette perchè andassi da una sua amica psichiatra e alla fine l'accontentai di malavoglia. Ma cambiai parere appena vidi la professionista in questione, bellissima a dir poco. Eravamo più o meno coetanei. Iniziammo a chiacchierare in libertà e legammo pure troppo, dal momento che un paio d'ore dopo lei piangeva sulla mia spalla (giuro). A quel tempo ero un bel fico, ma non è che fosse rimasta folgorata dal mio aspetto, piuttosto dovetti ispirarle fiducia. Un matrimonio infelice, innamorata di un altro, una zia impicciona e arpìa che la controllava a vista..

Diventammo amici. Per la verità io mi sarei spinto anche più avanti, ma compresi che non era il caso. Fuori tema, posso aggiungere senza peccare di superbia che alle donne sono sempre andato a genio per il semplice motivo che le ho sempre amate tutte. E questa propensione alle donne non sfugge.

Mi sono allargato, talora sono logorroico, lo ammetto, il senso della mia domanda era: può, un serio professionista, consentirsi certe licenze?

no, in teoria no. in base al codice deontologico no.

se gli capita di innamorarsi (davvero e non per proiezioni varie che dovrebbe saper gestire) dovrebbe interrompere la terapia con quel paziente.

poi ci sono persone che non rispettano le regole etiche, e questo è un altro discorso...

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lo so ....ma mi piace raccontare questa storia :wub:

ma ascolta... come mai non hai "concluso" con quel dottore, visto che ti piaceva?

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ma ascolta... come mai non hai "concluso" con quel dottore, visto che ti piaceva?

vabbè mi ha preso alla sprovvista .... poi cosi nello studio con la gemte fuori dalla porta ....insomma per lui sarei stata solo una scopata.... :Shame On You:

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secondo me sarebbe stata una scopata appagante, però! ci sta pure quello nella vita, mica è sempre amore...

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Vedo che mentre scrivevo vi siete portate avanti col discorso.

In effetti non parlavo dei medici in generale ma di coloro che si occupano della psiche. Sebbene, per quanto riguarda gli psichiatri, si occupano più che altro della mente. Che, peccando di presunzione - non vorrei offendere alcuno tra i presenti - sostengono di conoscere a menadito.

In ogni caso la domanda è sempre la stessa: può un serio professionista rischiare la radiazione dall'albo per una pulsione che non riesce a controllare? e se così fosse, un tipo del genere può esercitare validamente il suo mestiere?

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secondo me sarebbe stata una scopata appagante, però! ci sta pure quello nella vita, mica è sempre amore...

nn sono daccordo , io ero presa ma cosi sarebbe stato buttarsi via....almeno offrimi un caffè, facciamo due discorsi, e poi si vede !

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io t'ho risposto. se lo fa può venire radiato... ergo l'ordine degli psicologi non lo considera un serio professionista.

non riesco a capire cosa vuoi sapere di preciso oltre a questo...

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