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E se ci si innamora dello psicologo?


ARLEY

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secondo me sarebbe stata una scopata appagante, però! ci sta pure quello nella vita, mica è sempre amore...

Ma si, una risata ogni tanto ci vuole, per alleggerire la seriosità di un discorso. Vi racconto una storiella, poi devo lasciarvi perchè ho da scrivere un articolo di economia, una palla..

Casomai riprendiamo domani.

C'è stata una guerra, un armistizio, e il paese perdente è occupato da truppe straniere. Gli ordini impartiti sono severi: le donne non devono venir molestate. Se non che, il mestiere delle armi non è che sforni dei gentiluomini e, approfittando dell'oscurità, cinque o sei di loro forzano la porta di una casa a pianterreno e - orrore! - approfittano di una ottuagenaria.

Un ufficiale passa di lì e sente il trambusto, risate, schiamazzi. Entra e impallidisce alla scena, estrae la pistola d'ordinanza e urla: "Bestie, maiali! allontanatevi immediatamente da quella donna!"

Quelli indietreggiano impauriti; ma la vecchietta, strascicando la voce perchè senza denti, grida con tutto il fiato che le rimane: "Niente affatto, la guerra è guerra.."

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Lo psichiatra forse ha qualche licenza in più ipotizzo perchè ha come strumento di lavoro il dosaggio del farmaco

nelle terapie dove tutto ruota esclusivamente intorno ai sentimenti (cioè il sentimento è lo strumento che cura) il culo diventa sempre più stretto..

Lo psicoanalista non ti salterà mai addosso e se lo farà

(ma non lo farà mai perchè l'analisi ti porta a spezzettare tutte le micromotivazioni che inducono al salarsi addosso)

sarà perchè tu paziente lo hai indotto con le tue identificazioni ed allora il tutto diventerà materiale da analizzare

e farà parte della terapia stessa...non c'è scampo, non c'è speranza...

Inoltre il processo analitico ti fa smosciare i desideri che sbocciano nel qui ed ora per il pensare e analizzare, se la raccontano parlando di spazio d'ascolto, (...e l'eros, il cuore, l'istinto, il sesso, il xxxx, la figa?...) tuttavia nella smosceria e asetticità tu paziente puoi parlare agevolmente dei personali e laidi desideri del profondo...Certi analisti salutano a malapena per strada!! Pensa pensa pensa....io voglio fare l'amore, voglio le coccole che me ne frega di pensà...

Io invece che sono una borderline porto la bandiera contro la psicoanalisi, mi vanno stretti i minuetti e setting, faccio strani pensieri sul lettino,

me ne sbatto delle regole e amo il mio analista!! No scherzo, sono solo un po' oppositiva verso il metodo troppo asettico, troppo neutrale!

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Lo psichiatra forse ha qualche licenza in più perchè ha il dosaggio del farmaco come strumento

nelle terapie dove tutto ruoto intorno ai sentimenti il culo diventa sempre più stretto..

Lo psicoanalista non ti salterà mai addosso e se lo farà (ma non lo farà mai perchè l'analisi ti porta ad spezzettare tutte le micromotivazioni che inducono al salarsi addosso)

sarà perchè tu paziente lo hai indotto con le tue identificazioni ed allora il tutto diventerà materiale da analizzare

e farà parte della terapia stessa...non c'è scampo, non c'è speranza...

Inoltre tutto questo processo analitico ti fa smosciare tutt i desideri nel qui ed ora per il troppo pensare e analizzare

però nella smosceria e l'asetticità puoi parlare agevolmente dei personali laidi desideri del profondo...

Io invece che sono una borderline porto la bandiera contro la psicoanalisi, mi vanno stretti i minuetti e setting, faccio strani pensieri sul lettino,

me ne sbatto delle regole e amo il mio analista!!

:Applause: e fai bene !!!

fin che c'è vita c'è speranza .....nn si sa mai nella vita :D:

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Mi sono imbattuta in questa citazione a proposito dello spazio della normalità dove emerge la personalità:

. ‘’ e’ nel giocare, e soltanto mentre gioca, che l’individuo, bambino o adulto è in grado di essere creativo e di fare uso dell’intera personalità,

ed è solo nell’essere creativo che l’individuo scopre il sé’’ D.W. Winnicot in ''gioco e realtà''

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Ma si, una risata ogni tanto ci vuole, per alleggerire la seriosità di un discorso. Vi racconto una storiella, poi devo lasciarvi perchè ho da scrivere un articolo di economia, una palla..

Casomai riprendiamo domani.

C'è stata una guerra, un armistizio, e il paese perdente è occupato da truppe straniere. Gli ordini impartiti sono severi: le donne non devono venir molestate. Se non che, il mestiere delle armi non è che sforni dei gentiluomini e, approfittando dell'oscurità, cinque o sei di loro forzano la porta di una casa a pianterreno e - orrore! - approfittano di una ottuagenaria.

Un ufficiale passa di lì e sente il trambusto, risate, schiamazzi. Entra e impallidisce alla scena, estrae la pistola d'ordinanza e urla: "Bestie, maiali! allontanatevi immediatamente da quella donna!"

Quelli indietreggiano impauriti; ma la vecchietta, strascicando la voce perchè senza denti, grida con tutto il fiato che le rimane: "Niente affatto, la guerra è guerra.."

ci sta si la risata... infatti credo che questo topic smitizzi molto, è c'è anche molta autoironia...

però è anche un discorso serio, quindi succede che qualche psicologo si innamori, succede pure che si metta con la paziente e la sposi...ma tutto ciò deve avvenire al di fuori della terapia, la terapia va interrotta, si torna a essere uomo e donna e li succeda quel che deve succedere.

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Io invece che sono una borderline porto la bandiera contro la psicoanalisi, mi vanno stretti i minuetti e setting, faccio strani pensieri sul lettino,

me ne sbatto delle regole e amo il mio analista!! No scherzo, sono solo un po' oppositiva verso il metodo troppo asettico, troppo neutrale!

Ma Euridice, il metodo troppo asettico e neutrale svolge anche una funzione di tutela per entrambe le parti. Tu che sei innamorata del tuo analista, ti sei chiesta che ne sarebbe di te (e forse anche dell'analista stesso) se fosse concesso allargarsi un po' di più? Qualche tocco gentile, un abbraccio, un bacetto empatico qua e là? Stimola, eccome se stimola :Frustrated:

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ci sta si la risata... infatti credo che questo topic smitizzi molto, è c'è anche molta autoironia...

però è anche un discorso serio, quindi succede che qualche psicologo si innamori, succede pure che si metta con la paziente e la sposi...ma tutto ciò deve avvenire al di fuori della terapia, la terapia va interrotta, si torna a essere uomo e donna e li succeda quel che deve succedere.

io mi chiedo , ma ci si innamora dell'uomo oppure dello psicologo?

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zazà anche il mio parla così, mi sembra che un po' si difendano dalle nostre avances....

mi viene in mente un episodio in cui volevo donargli una relazione che mi è costata varie notti insonni (insomma averla portata a termine è stato molto per me e volevo donargliela anche per dimostrargli la mia dedizione alla psicoanalisi), lui ha preferito non prenderla ed ha detto quello che ha detto lo psi di zazà, '' è come se me l'avesse data''

mettiamola in questi termini...''dottore voglio fare l'amore con lei''...il pensiero è come se l'avessimo fatto...????!!!

Dal lettino è più facile essere disinibita e dirgli tutto, desideri, abbracci, sesso, relazioni, da in piedi diventa tutto difficilissimo...

:D:

Scherzi a parte, credo si debba vedere caso per caso, se ricordo bene un anno fa un tuo disco se lo prese, non so immaginare perché questa volta non ha voluto prendere la relazione.

quindi è il desiderio di essere rifiutata a muovermi?

zazà forse io mi libererò quando incontrerò un uomo che mi piaccia di più..

Il punto è che devi metterti nelle condizioni di "vederli" gli altri uomini. Il rischio è che tu sia fissata su di lui (faccio solo ipotesi, eh), talmente concentrata su quest'osso che non vuoi mollare che ti perdi tutto il resto del mondo intorno.

Io non so bene cosa dirti, io attualmente non concepisco l'idea di innamorarmi di qualcuno che non mi corrisponde, ma è una cosa che ho acquisito nel tempo, gradualmente, prima ero un po' come te., per questo dico: non può essere che invece si è "innamorati" del rifiuto? un modo per riproporre lo stesso schema di sempre in maniera molto subdola?

buonanotte, a domani.

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Ringrazio tutte per le risposte.

Leggo fra le altre cose che vi trovate tutte d'accordo nel dire che dovrei chiedere chiarimenti.

Forse avete ragione, forse dovrei chiamarLo e chiedere spiegazioni.

Ma...non lo farò mai, non chiederò mai spiegazioni, per me non ci sono ragioni che potrebbero allievare l'enorme rabbia che provo.

Io vorrei urlargli contro l'enorme dolore che provo, io sono sicura che non riuscirei a sostenere una discussione civile.

Vedi Afri, Lui non se ne sta tremolante davanti al suo supervisore, no quella che piange la fine sono soltanto io. Che cretina!

secondo me non sarai mai libera finchè userai la maiuscola nel nominarLo.

c'è un libro che si intitola "se incontri buddha per strada, uccidilo!"

anche gli analisti vanno "uccisi", non devono rimanere delle figure idealizzate irraggiungibili... secondo me.

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Bello Judy, approvo quanto affermi, io ce l'ho ma non ho il coraggio di leggerlo...

ci ho pensato, è possibile, non sono ancora matura per affermare il contrario ma io gli voglio bene realmente... Non li voglio vedere gli altri uomini, vedo solo lui

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a me fate un po' "impressione" (non è la parola più adatta ma non me ne viene una migliore) quando parlate di Eccelsi, Divini... ecc, ecc

sono esseri umani, dei professionisti in gamba (si spera) ma comunque umani. non c'è niente di divino ne in loro ne in quello che fanno...

ringrazio il cielo di avere un terapeuta che si smitizza nella maniera più assoluta e che non ci tiene per niente ad essere divinizzato.

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ciao ragazze ho letto un pò di vostri ultimi commenti, innanzitutto mi congratulo con juditta per l'audacia...a me pare una cosa importante aver "rubato" questo momento!

lo penso anch'io. credo che sia un passo in avanti, viste certe mie problematiche...

in fondo lo dice lui che li "faccio palestra, no?"

quindi avrebbe un senso parlarne in seduta, di questo piccolo episodio...

a questo punto però sono combattuta. da un lato non gliene parlerei per tenermi la porta aperta a strappare qualche altro piccolo contatto fisico... avrei paura che se sapesse, sarebbe prevenuto e parerebbe i "colpi".

del resto però, se metto dell'erotismo in un gesto che l'altro non coglie minimamente... beh forse c'è sempre qualcosa che non va... certi gesti andrebbero fatti per mandare anche dei segnali, no?

un altro motivo per avrebbe senso parlargliene...

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Afri, anche tu fai pensare me. Forse stai dicendo che ho buttato via tre anni e mezzo di terapia :Straight Face:

Niente affatto, l'hai detto tu stessa che quando capirai meglio cosa c'era che non andava con il tuo Eccelso,

tornerai ad affrontarlo! L'hai scritto da qualche parte, non so dove, ma me lo ricordo, e te lo ricordero'

se capitera' l'occasione quando sara' il momento. Non si lasciano mica i lavori a meta'.... :cool:

Sei solo in fase di ricapitolazione. :Just Kidding:

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ciao ragazze ho letto un pò di vostri ultimi commenti, innanzitutto mi congratulo con juditta per l'audacia...a me pare una cosa importante aver "rubato" questo momento!

Poi volevo commentare la storia del "sentirsi normali" di patrina e afri, perchè a me capita il cotnrario...io per tutta la vita mi sono sentita "normale" ma così normale da essere noisa, o almeno da annoiarmi io stessa! Ero normale perchè così dovevo essere secondo me....ed ero sicura di essere trasparente per tutti! A volte ami capitava di non salutare alcune perosne perchè ero convintache loro non mi vedessero, non scherzo, è proprio così...se mi salutavano io ci restavo di sasso! Non me l'aspettavo! A volte risultato addirittura snob...quando io pensavo di non essere vista, che poi se vogliamo è il problema della mai vita, vedasi disturbi alimentari ecc.ecc.

Quindi normale da far schifo!

Adesso che sono cambiata per certi aspetti mi sento speciale, so di esserlo, si di essere "unica" ma non riesco a canalizzare le mie "nuove" energie da nessuna parte... ho paura di rischiare e ritrovarmi ad essere come prima! E come diceva muchacha qualche messaggio più su , mi ritrovo a guardare la vita dalla fienstra...e se vogliamo è anche peggio di prima perchè tutte queste energie sprigionatesi dalal psicoterapia le uso contro di me!

Non trovo che il sentirsi trasparenti coincida con il sentirsi normali. Semmai il contrario. Comunque noto che non solo sola con questa sensazione e che le cause

sono sempre le stesse: essere state educate a non sentire le proprie emozioni, a non rompere le scatole e cercare di non disturbare il mondo con la nostra presenza

e le nostre inutili esigenze.

Bello Digi questa cosa di stupirsi se qualcuno ti saluta... anche a me capita... e' folle non trovi??? Eppure e' cosi' ovvio per me il non esistere a volte... che

mi stupisco davvero se qualcuno mi da' prova del contrario!

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Non trovo che il sentirsi trasparenti coincida con il sentirsi normali. Semmai il contrario. Comunque noto che non solo sola con questa sensazione e che le cause

sono sempre le stesse: essere state educate a non sentire le proprie emozioni, a non rompere le scatole e cercare di non disturbare il mondo con la nostra presenza

e le nostre inutili esigenze.

Bello Digi questa cosa di stupirsi se qualcuno ti saluta... anche a me capita... e' folle non trovi??? Eppure e' cosi' ovvio per me il non esistere a volte... che

mi stupisco davvero se qualcuno mi da' prova del contrario!

Succedeva sempre anche a me di stupirmi quando qualcuno si accorgeva della mia esistenza o, addirittura, mi dava prova di apprezzarla (vi è mai capitato di continuare a sorridere come delle ebeti quando per qualche motivo uno sconosciuto per strada vi sorrideva?). Adesso mi sento molto più a mio agio fra la gente, a volte prendo io stessa qualche iniziativa di socializzazione.

Disgraziatamente mi manca il riconoscimento decisivo: quello dell'Ex-celso, per il quale resto e resterò sempre una ex-paziente.

E' questo il mio cruccio principale, il Grande Nodo che resta ancora da risolvere: con lui non mi sono mai sentita una persona ma sempre e soltanto una povera squilibrata.

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Succedeva sempre anche a me di stupirmi quando qualcuno si accorgeva della mia esistenza o, addirittura, mi dava prova di apprezzarla (vi è mai capitato di continuare a sorridere come delle ebeti quando per qualche motivo uno sconosciuto per strada vi sorrideva?). Adesso mi sento molto più a mio agio fra la gente, a volte prendo io stessa qualche iniziativa di socializzazione.

Disgraziatamente mi manca il riconoscimento decisivo: quello dell'Ex-celso, per il quale resto e resterò sempre una ex-paziente.

E' questo il mio cruccio principale, il Grande Nodo che resta ancora da risolvere: con lui non mi sono mai sentita una persona ma sempre e soltanto una povera squilibrata.

perhè ti faceva sentire una squilibrata??

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Non trovo che il sentirsi trasparenti coincida con il sentirsi normali. Semmai il contrario. Comunque noto che non solo sola con questa sensazione e che le cause

sono sempre le stesse: essere state educate a non sentire le proprie emozioni, a non rompere le scatole e cercare di non disturbare il mondo con la nostra presenza

e le nostre inutili esigenze.

Bello Digi questa cosa di stupirsi se qualcuno ti saluta... anche a me capita... e' folle non trovi??? Eppure e' cosi' ovvio per me il non esistere a volte... che

mi stupisco davvero se qualcuno mi da' prova del contrario!

no probabilmente essere trasparenti non coincide con l'essere normali...forse la mia accezione di "essere normale" è intesa in sneso dispreggiativo..per motivi miei.... però hai ragione...mi hai fatot riflettere su quanto invece da ragazza, forse anche da piccola, m isentissi strana...altrochè normale! Mi ricordo che a volte supplicavo Dio o chi per lui di farmi essere come "le altre ragazze (o babine a seconda dell'età)" che probabilmente tradotto voleva significare "Signore fammi essere normale"!!! Appunto! :Just Kidding:

Che angoscia ricordare queste cose...mi fa una tristezza!

Sull'essere trasparenti guardate potrei fare un trattato, per quante cose avrei da dire....ve le risparmio, tanto a quanto pare ne sapete più di qualcosa anche voi!

Muchacha....bisognerebbe capire chi rappresenta davvero il tuo Ex Celso!

Io non credo che il tuo "vero" cruccio sia proprio lui...

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perhè ti faceva sentire una squilibrata??

"Squilibrata" è una mia definizione forse un po' eccessiva :Just Kidding: Ma "paziente", e quindi "malata, sì. Perché i suoi tentativi non sempre riusciti di accoglimento non mi sono mai sembrati sinceri ma tagliati su misura per me e per le mie nevrosi. Solo quelle poche volte in cui abbiamo litigato mi sono sentita veramente me stessa e trattata alla pari. Ma è anche ovvio: stavo mettendo in dubbio la sua professionalità e minacciavo di andarmene, e lì rischiava di perdere una cliente.

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Muchacha....bisognerebbe capire chi rappresenta davvero il tuo Ex Celso!

Io non credo che il tuo "vero" cruccio sia proprio lui...

Digi, è possibile che tu abbia ragione, infatti ne parlerò con la psi al rientro dalle vacanze. Però mi resta sempre il dubbio di non essergli mai piaciuta (e qui intendo proprio come persona, non come donna) e che quindi si sia fermato agli aspetti patologici senza metterci un po' di cuore.

Ecco, sì, se fossi stata al posto suo probabilmente avrei detto alla paziente Muchacha - con un po' di tatto, è ovvio - che non poteva aiutarmi e le avrei consigliato qualche altro nominativo. Per mancanza di feeling.

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"Squilibrata" è una mia definizione forse un po' eccessiva :Just Kidding: Ma "paziente", e quindi "malata, sì. Perché i suoi tentativi non sempre riusciti di accoglimento non mi sono mai sembrati sinceri ma tagliati su misura per me e per le mie nevrosi. Solo quelle poche volte in cui abbiamo litigato mi sono sentita veramente me stessa e trattata alla pari. Ma è anche ovvio: stavo mettendo in dubbio la sua professionalità e minacciavo di andarmene, e lì rischiava di perdere una cliente.

ma credo che sia normale sentirsi "pazienti", vai da loro per risolvere un problema e sai che loro sono li per curarti, nn potrai mai avere un rapporto paritario :Shame On You:

ti ricordi il topic "le frasi tipiche degli psi" loro seguono per ogni problema uno schema standard !! credo :unsure:

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Digi, è possibile che tu abbia ragione, infatti ne parlerò con la psi al rientro dalle vacanze. Però mi resta sempre il dubbio di non essergli mai piaciuta (e qui intendo proprio come persona, non come donna) e che quindi si sia fermato agli aspetti patologici senza metterci un po' di cuore.

Ecco, sì, se fossi stata al posto suo probabilmente avrei detto alla paziente Muchacha - con un po' di tatto, è ovvio - che non poteva aiutarmi e le avrei consigliato qualche altro nominativo. Per mancanza di feeling.

anche io avevo la sensazione di stargli antipatica , oppure che potevo sembrare stupida a fare certi discori ecc

credo che sia problema di scarsa autostima che noi abbiamo

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