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E se ci si innamora dello psicologo?


ARLEY

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Ora è possibile che loro vengano dalle mie parti e aleggia l'idea di incontrarsi, magari a pranzo. Però ovviamente io mi rimetto a quello che lui vuol fare. Solo mi domandavo se la cosa va bene o no dal punto di vista dell'analisi.

E' solo che sono una bella coppia e a me vanno entrambi molto a genio.

Magari invece è meglio mantenere un certo distacco?

Mi colpisce questo post perche' e' la prima volta che sento una cosa del genere. Normalmente pare che sia assolutamente impossibile intrattenere

rapporti di qualunque tipo col proprio analista anche se lo si deve incontrare per motivi di lavoro.

Questo invece ti presenta la famiglia e ti invita a pranzo.

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Passo di qui veloce veloce, non vi ho letto. Io mi arrendo a questo transfert che non so se riuscirò ad elaborare, o rischio di sentirmi maggiormente frammentata. Grazie alla Fede (non mi addentro troppo in questa intima motivazione) ho però trovato un poco più di serenità e senz'altro anche condividere il dolore con qualcuno aiuta tantissimo. Ho in ballo molti progetti per un futuro che prima non consideravo. Buona serata.

Roby la Fede e' una gran bella cosa, del resto la religione ha tenuto dacconto per secoli la salute mentale degli umani, prima che

arrivasse la psicologia a farle concorrenza. Ho letto da qualche parte che le persone che hanno la Fede vivono piu' a lungo e in

migliori condizioni di salute di chi non ce l'ha e affrontano meglio gli stress della vita. Credo che sai un'ottima alternativa/

complemento di una terapia. Anzi, forse e' proprio l'evoluzione naturale di una terapia.

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Ciao ragazze,

ho tardato a rispondere perchè ho lavorato tantissimo,

allora, letto qua e la...

dunque tengo a precisare che prima che io inizi soltanto a pensarmi come un'analista passerà tanto di quel tempo che non ne avete idea, tuttavia sulla carta potrei già iniziare ad esercitare, (in supervisione e sotto l'egidia della scuola) per il fatto che sono iscritta ad una scuola di specializzazione...

ovviamente nella realtà ciò è altamente sconsigliabile perchè mi manca sia il background ( culturale e sociale) e, soprattutto e attualmente, la motivazione per crearmelo (poichèio sono una che ha studiato per il conservatorio e andava all'uni, - si - impegnandosi, ma soltanto per finire)!

Un giorno sono andata a vedere l'appartamento per farci lo studio, presa dall'amor proprio e dalla voglia di determinarmi, ho preso contatti, mi sono informata su come iniziare ma sto abbandonando l'idea, e dato che un minimo di sale in zucca mi resta per quest'anno evito di fare il tirocinio, l'anno scorso ho preso servizio in un csm ma ero distratta, non c'ero con la testa, per cui, per il momento, almeno fino a quando non riuscirò ad avere un atteggiamento più distaccato e meno emotivo verso il mio analista, ( il tirocinio mi porterebbe a vedere pazienti in struttura), atteggiamento che ora mi invade la mente e che non mi permette di lavorare con lucidità in un campo tanto delicato e impegnativo, lontano da quello artistico, nel quale mi sono formata, più familiare.

Judy e Froggy I vostri commenti non fanno una piega, aggiungo che per essere analisti bisogna essere già analisti, vivere da analisti, crederci e solo poi studiare...essere appunto lucidi, strutturati, solidi, nulla di più lontano da me, dato che in questa fase di vita non sono neanche capace di uscire con un ragazzo, (pensate che i miei colleghi riescono ad essere già ben funzionanti, ci riescono, ci credono...mi viene da piangere se ci rifletto)...Io invece a differenza dei colleghi attualmente sono solo una paziente-musicista innamorata del suo analista che, non si capisce come, è rientrata in una scuola di specializazione per diventare analisti.

Non posso che appoggiarmi a zazà, in futuro, se forse riesco a rinsavire e se mi viene passione, non per il terapeuta ma per la terapia, potrei diventare io stessa una brava terapeuta: dovrà passare moltissimo tempo, per il momento mi vivo la nostra coppia, lui mi vuole bene, si emoziona, si accalora, patisce con me questo transfert, per il momento non voglio rompere il ''noi due'' e capisco perchè mi tiene ancora nonostante le mie richieste di cambiare analista, ormai ho smesso di chiederglielo e mi fido di lui. Stamattina pergiunta gli ho chiesto scusa di essere una paziente così pessima...

Sapete, finito il percorso universitario, cioè dopo la laurea, i tirocinii e ad un passo dall'esame di stato invece di scegliere il biennio di perfezionamento nel conservatorio e fare un salto di qualità, (erò già in analisi e innamorata ), ho deciso di imitare il mio analista e seguirlo in tutto e per tutto, inoltre ho fatto questa scelta per trovare il pretesto, davanti alla mia famiglia, di andare in seduta 3 volte a settimana anzichè due, ho capito che la scelta di intraprendere questo percorso è stata dettata soprattutto dall'amore verso di lui. Lui sa del mio mega acting, ne abbiamo parlato fino a stamattina, ma ha sempre approvato la mia scelta, non tanto della scuola ma di aver fatto questo per lui, anzi, sembra quasi compiaciuto, ed è forse una spinta in avanti verso qualcosa di costruttivo.

sono tanto empatica riguardo alle cose che hai scritto qui... mi ci ritrovo tantissimo, sicuramente proiettando di brutto

io ho scelto il percorso di studi assolutamente alla cacchio, e nel tempo mi sono resa conto di come a me mancasse la predisposizione e soprattutto l'entusiasmo per quel tipo di lavoro. entusiasmo e talento che so bene riconoscere negli altri.

non sapendo riconoscere dentro di me quali erano i miei talenti e la mia predisposizione ho fatto una scelta che ora pago. mi manca tanto il non aver avuto delle figure con le quali confrontarmi nel momento di quella scelta, se avessi potuto parlare coi miei genitori sia prima di scegliere, che dopo quando sono emersi i primi dubbi... forse le cose sarebbero andate diversamente. ora direi che è abbastanza tardi!

tra l'altro, e qui proietto di brutto, ho scelto proprio quel tipo di studi perchè era ciò che aveva fatto il ragazzo di cui ero innamorata in quel periodo.

se allora avessi avuto la possibilità di fare un percorso di psicoterapia credo che avrei evitato questi clamorosi errori, e qui sta la differenza tra il mio e il tuo percorso, tu stai facendo analisi, e sono sicura che grazie a questo percorso riuscirai a capire qual'è la tua vera strada, il lavoro per il quale sei predisposta e soprattutto il lavoro che ti appassiona!

ovviamente tutto ciò che ho scritto sono mie riflessioni molto personali e non ho l'intendo ne di confondere ne di seminare dubbi. (mi sembra assurdo doverlo precisare, ma visto il tono di alcuni interventi, preferisco farlo)

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forse le cose sarebbero andate diversamente. ora direi che è abbastanza tardi!

tra l'altro, e qui proietto di brutto, ho scelto proprio quel tipo di studi perchè era ciò che aveva fatto il ragazzo di cui ero innamorata in quel periodo.

fare scelte dettate dal sentimento verso un altro piuttosto che da un sentimento verso se stessi è un fatto che a quanto pare accade...

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nel mio caso fu proprio una boiata! non potevo innamorarmi di uno che faceva economia e commercio?

che poi tra l'altro era un sentimento molto immaturo e idealizzato che non ha retto alla prova del tempo.

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intervento minchione del giorno

pensavo che io ho dato al mio psi lo pseudonimo di giovanni, ma mo' mi sono resa conto che è il nome di un altro psi ( :Whistle: )

forse lo dovrei ribattezzare... potrei chiamarlo Adriano! :Thinking:

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nel mio caso fu proprio una boiata! non potevo innamorarmi di uno che faceva economia e commercio?

che poi tra l'altro era un sentimento molto immaturo e idealizzato che non ha retto alla prova del tempo.

Se la tua passione e' economia e commercio, ti prego, iscriviti adesso! Studierai di sera, di notte,

soffrirai le pene dell'inferno per farcela, ma realizzerai qualcosa per te. Non e' mai troppo tardi,

pensa a quanti anni ancora prima della pensione... se in futuro esisteranno ancora le pensioni...

dai, ricomincia adesso che sei consapevole di quello che vuoi!

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in realtà non è la mia passione, ma almeno è una facoltà che mi avrebbe dato più opportunità di lavoro... :icon_neutral:

io ancora non lo so qual'è la mia passione.

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Roby la Fede e' una gran bella cosa, del resto la religione ha tenuto dacconto per secoli la salute mentale degli umani, prima che

arrivasse la psicologia a farle concorrenza. Ho letto da qualche parte che le persone che hanno la Fede vivono piu' a lungo e in

migliori condizioni di salute di chi non ce l'ha e affrontano meglio gli stress della vita. Credo che sai un'ottima alternativa/

complemento di una terapia. Anzi, forse e' proprio l'evoluzione naturale di una terapia.

Allora...mi confermi una mia impressione. Afri secondo te dunque che tipo di visione ha uno psi? a volte la psicologia mi sta un poco stretta, eppure moltissimi psi hanno una ottima sensibilità, aperta alle cose. Cosa spinge una persona ad accollarsi determinati pesi? Cosa spinge il mio dottore a sopportarmi? Che cosa singolare, gli e lo chiederò al dottor R. prima o poi...magari potrebbe rigirarmi la domanda come al solito.

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intervento minchione del giorno

pensavo che io ho dato al mio psi lo pseudonimo di giovanni, ma mo' mi sono resa conto che è il nome di un altro psi ( :Whistle: )

forse lo dovrei ribattezzare... potrei chiamarlo Adriano! :Thinking:

Ammettilo, dai, che il suo vero nome è Ugo :Batting Eyelashes:

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intervento minchione del giorno

pensavo che io ho dato al mio psi lo pseudonimo di giovanni, ma mo' mi sono resa conto che è il nome di un altro psi ( :Whistle: )

forse lo dovrei ribattezzare... potrei chiamarlo Adriano! :Thinking:

OKKUPATO :LMAO:

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Mario Rossi, judi, tutti Mario Rossi e Giuseppe Bianchi.

A Napoli Gennaro Esposito, è lo psi di Zazà. :Just Kidding:

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A un cero punto punto avete detto a Eurì che lei è una terapeuta e quindi è alla pari con l'analista e lo mette in discussione.

Secondo me è una cavolata, perchè il rapporto è sempre asimmetrico lì dentro, uno dei due fa funzione di analista,e l'altro è il paziente, anche se è un'analisi didattica.

Cosa metti in discussione, casomai metti in discussione te stesso, non ilterapeuta, che è una funzione.

No?

Umpf, io non entro con l'intento di creare casini, non sono mica cretina!

light scusa, ma se la mia psi dice una cosa su cui non sono d'accordo la metto in discussione eccome

non è che perchè lei è la psi e io la paziente metto in stand by il cervello e accetto passivamente tutto quello che mi dice

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light scusa, ma se la mia psi dice una cosa su cui non sono d'accordo la metto in discussione eccome

non è che perchè lei è la psi e io la paziente metto in stand by il cervello e accetto passivamente tutto quello che mi dice

no, ma certo, non ci piove!

però questo mettere in discussione non riguarda tanto la sua figura, che per te piò essere o non in discussione in quel momento,quanto che cosa sta accadendo tra te e lei, cioè che tipo di relazione si configura, e che cosa ne può scaturire di costruttivo per te, nel qui e ora del vostro rapporto.

E altresì, quali altri rapporti si configurano del tuo passato e del tuo presente, e come puoi sfruttare a tuo vantaggio le scoperte che ne vengono.

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certo posso utilizzare quello che vien fuori per analizzare rapporti e comportamenti del mio passato

ma è accaduto (tra l'altro anche recentemente) che io mettessi in discussione proprio lei come psi adatta a me per alcune cose che aveva detto e che potevano rendere di fatto inconciliabili i nostri punti di vista su una questione centrale

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no invece hanno stimolato il verbalizzare l'euridice-story, sono venuti fuori dei contenuti importanti per me... sai che scrivo soprattutto per aiutarmi a mettere ordine tra i pensieri

e per avere dei confronti

sono contenta che quello che ti avevamo scritto ti sia stato utile e sono ancora più contenta che tu abbia inteso nel modo giusto il senso delle nostre parole !

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certo posso utilizzare quello che vien fuori per analizzare rapporti e comportamenti del mio passato

ma è accaduto (tra l'altro anche recentemente) che io mettessi in discussione proprio lei come psi adatta a me per alcune cose che aveva detto e che potevano rendere di fatto inconciliabili i nostri punti di vista su una questione centrale

Adatta a te..

questo mi turba, froggy, vedi.

Non ho mai pensato che esistesse lo psy adatto a me,non mi sono mai posta il problema, ecco.

Forse ho sempre inconsciamente pensato che era l'unico "adatto".

Un grande amore, ecco.Un grande odio, anche.

Era l'unico che mi capisse.

L'unico, primo "amico", con cui parlare.

Ho respinto qualsiasi altra idea.

Va beh, io sono un po' autistica, non ho mai avuto amici con cui parlare, per cui è diverso.

La mia è stata la solitudine interiore più profonda, sempre.

Ho chiuso i rapporti con il prossimo in tenera età.

Ho cambiato famiglia, non ho mai avuto qualcuno con il quale accoccolarmi a parlare.

La mia famiglia ero io, e basta.

Ho vissuto sola, nonostante i rapporti con i familiari, ee, si può dire che nessuno mi conosce all'infuori di lui.

Per cui si può parlare di miracolo, ci ha messo tre anni per aprirmi.:))

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Mi colpisce questo post perche' e' la prima volta che sento una cosa del genere. Normalmente pare che sia assolutamente impossibile intrattenere

rapporti di qualunque tipo col proprio analista anche se lo si deve incontrare per motivi di lavoro.

Questo invece ti presenta la famiglia e ti invita a pranzo.

Da una parte mi conferma la teoria che questo distacco e' una misura tesa a proteggere piu' l'analista che il paziente, dall'altra parte, non

sapendo nulla di psicodrammi ed altro, puo' essere che nel tuo caso la conoscenza extra-setting sia una cosa 'consentita'... non so davvero nulla

a riguardo. Comunque sia si tratterebbe di una frequentazione 'familiare' piu' che 'personale', e forse qui sta anche la differenza.

Del resto anche la Frogga credo che incontri di tanto in tanto la sua psico in occasione di seminari e/o situazioni 'pubbliche', stessa cosa

ho sentito anche da altre (forse Stellina?) che hanno partecipato a seminari o stage tenuti dai loro psi.

Non so, comunque e' interessante sapere che questi psi, quando vogliono loro, gli extrasetting li ammettono eccome.

Credo che alla fine ogni situazione va da se' e che se per te non e' un problema (per me lo sarebbe!) ai fini dell'analisi non dovrebbe cambiare

nulla se non in positivo (una simpatia personale non puo' che migliorare i rapporti tra due persone).

si credo che come hai detto la conoscenza extra moenia sia consentita da lui, a seconda dei casi.

Io penso semplicemente che quando ci sia chiarezza sul ruolo e posizioni di ciascuno, e credo ci sia da entrambi i lati, non dovrebbe esserci nulla di sbagliato, se ci si incontra di tanto in tanto.

E' una frequentazione come un altra, credo.

Magari pregiata per il fatto di avere interlocutori coi quali si condivide un certo mondo, senza dover parlare di calcio, cellulari. berlusconi si berlusconi no, belen e simili idiozie passeggere. Purtroppo anche nel mio ambiente predomina una povertà di argomenti che non ti dico. Ed io sono arcistufo di subire l'ascolto di certi discorsi.

E poi te l'ho detto, a me da più fiducia la persona vista come essere umano, con tutti i suoi pregi e difetti, che però è dotata di un bagaglio di conoscenze ed esperienze tecniche che utilizza come tuo alleato, piuttosto che un qualcuno investito di un aura magica o di chissà quale ruolo salvifico.

Per me lui è un copilota, un navigatore, un assistente al volo. Insomma siamo un team.

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Non ho mai pensato che esistesse lo psy adatto a me,non mi sono mai posta il problema, ecco.

Forse ho sempre inconsciamente pensato che era l'unico "adatto".

Un grande amore, ecco.

Era l'unico che mi capisse.

L'unico, primo "amico", con cui parlare.

Ho respinto qualsiasi altra idea.

La mia è stata la solitudine interiore più profonda, sempre.

Ho chiuso i rapporti con il prossimo in tenera età.

Ho cambiato famiglia, non ho mai avuto qualcuno con il quale accoccolarmi a parlare.

La mia famiglia ero io, e basta.

Ho vissuto sola, nonostante i rapporti con i familiari, ee, si può dire che nessuno mi conosce all'infuori di lui.

Per cui si può parlare di miracolo, ci ha messo tre anni per aprirmi.:))

Quoto in pieno Light, fulminanti le cose che hai scritto.

Sembra un frammento della mia storia infantile e adolescenziale.

Il miracolo consiste nell'essere 'entrati in profonda intimità emotiva con una persona' (lo psi).

Nonostante non ci sia contatto fisico, quello è il rapporto più intimo che abbia mai avuto ( e che ho).

Permettere a qualcuno di toccarci dentro così in profondità, è questo il prodigio che facciamo sì che si realizzi in quella stanza.

Tanto più prodigioso quanto più profondo è stato l'isolamento affettivo patito.

Buona serata a Voi tutti.

Sono sempre contenta di leggervi..

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Allora...mi confermi una mia impressione. Afri secondo te dunque che tipo di visione ha uno psi? a volte la psicologia mi sta un poco stretta, eppure moltissimi psi hanno una ottima sensibilità, aperta alle cose. Cosa spinge una persona ad accollarsi determinati pesi? Cosa spinge il mio dottore a sopportarmi? Che cosa singolare, gli e lo chiederò al dottor R. prima o poi...magari potrebbe rigirarmi la domanda come al solito.

Non essendo una psi faccio fatica ad immaginarmi che tipo di visione possa avere uno psi... inoltre non penso che gli psi debbano

necessariamente avere tutti la stessa visione. Posso solo fare delle ipotesi. Posso pensare che nutrano un profondo interesse per

l'essere umano e che piaccia loro il "prendersi cura di"... le stesse motivazioni che puo' avere una madre nei confronti dei propri

figli per intendersi. Chi glielo fa' fare ad una madre di passare notti insonni accanto al proprio bambino piangente, di pulire cacche

e vomiticci ogni giorno, con rinnovato affetto ...? E' l'Amore che ognuno esprime nel contesto che piu' gli e' congeniale.

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a me da più fiducia la persona vista come essere umano, con tutti i suoi pregi e difetti, che però è dotata di un bagaglio di conoscenze ed esperienze tecniche che utilizza come tuo alleato, piuttosto che un qualcuno investito di un aura magica o di chissà quale ruolo salvifico.

Per me lui è un copilota, un navigatore, un assistente al volo. Insomma siamo un team.

E' molto bello quello che dici sul tuo psi, spero di arrivarci anche io prima o poi. Io sono ancora in una fase in cui sono dominata da un immane

senso di inferiorita' ... forse lui e' il pilota e io quella che pulisce i cessi di bordo... pero' intanto ho messo piede sull'aereo e frequento

la scuola serale di volo, poi si vedra'...

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ieri per la prima volta la nuova psi, mi ha chiesto cosa sogno!

io ho iniziato a raccontare i miei sogni del terrore :ph34r:

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