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E se ci si innamora dello psicologo?


ARLEY

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basta che ci vai... :Waiting:

ci vado ci vado.......anche se mi dirà di tutto come l'altra volta ph34r.gif

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AIUTO !!!!!!!!!!!!!!!!!

Mail non ha letto :nea: o almeno dice così, ma è stata davero dura con me, :girl_devil: mi ha costretto a dire tutto quello che ho scritto nella mail a PAROLE :Waiting: o mammamia :Nail Biting: dovevo dire per forza la verità, perchè mi ha promesso che la mail la leggerà lo stesso

Ho confessato :(: le ho detto :36_3_14::deadtired: Psi ha detto che se questa cosa mi mette in difficoltà mi manda dal suo collega maschio! :vava:

Adesso devo decidere :Broken Heart: Psi :"se non vole venire per me non ci sono problemi"

:fool: la vita, non ci capisco niente

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sì, è molto importante che le cose vengano dette ad alta voce.

Non c'è nulla di cui vergognarsi a dire i nostri pensieri a voce.

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sì, è molto importante che le cose vengano dette ad alta voce.

Non c'è nulla di cui vergognarsi a dire i nostri pensieri a voce.

Si, hai ragione, anche Psi ha detto cisì, :Waiting:

Ma per chi non ha mai, ma dico MAI parlato con NESSUNO dei suoi problemi, sentimenti e paure non è facile, per non dire che impossibile. :sorry:

Mi faccio prendere dalla paura e voglio scappare, intendo dire non andarci più.

Si, ultima volta dopo litri di sudore :sweat: mi sono aperta un pocchino, ma ora mi sento come un cane bastonato :vava:

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effettivamente... (scusate se intervengo a questo punto della discussione...) hai diverse possibilità:

  1. lasci perdere e scappi a gambe levate (così magari potresti anche accorgerti più avanti di sentire un senso di colpa con te stessa per avere abbandonato la terapia e non essere stata abbastanza forte da reagire... oppure riusciresti pure a negarti di provare sconfitta e preferiresti continuare a pensare che quest'analisi era la cosa più sbagliata... meno male che te ne sei andata! questo potrebbe essere il tuo pensiero risolutivo
  2. rimani e ti dai il tempo giusto per affrontare la cosa... magari ti calmi un secondo, scrivi nel tuo diario segreto le tue sensazioni e magari il tutto può aiutarti a vedere le cose diversamente
  3. ti dai una pausa (ma io quello non lo farei, mio parere personale)

il transfert è una delle cose quotidiane che accade molto spesso... proiettiamo in continuazione, a diversi livelli... le sedute d'analisi sono solo un paio d'occhiali che aiutano a vedere meglio situazioni che viviamo nel quotidiano tutti quanti.

non è una presa in giro l'analisi, lo psichiatra non è stupido e sa come funziona, lui è semplicemente i tuoi occhiali! ti aiuta a vedere meglio una cosa tua e basta, un tuo meccanismo! sono cose che ha vissuto pure lui con il suo analista e le terapie che faceva da paziente/allievo. sono meccanismi mentali di cui non bisogna temere, un po' come quando mettiamo la mano sul termosifone e poi la togliamo subito perché scotta (oddio, non proprio così... ma il mio era solo un esempio per aiutarti a vedere la cosa nella maniera più naturale possibile...)

che poi tu ti senta imbarazzata, infastidita, debole, sporca, è più che normale... ed è normale che emergano le resistenze! come è normale temere di parlarne... io la prenderei più come viene, cercando di sdramatizzare! quando verrà il momento di parlarne accadrà... mi verrebbe da dirti: ridi di più e esci con qualche amicizia o con la tua famiglia che ti aiuta a staccare un po'! la tua famiglia... già! la tua famiglia!!!

non so cosa tu abbia scelto adesso... sappi solo che c'è sempre un modo per tornare indietro, qualunque strada tu abbia intrapreso! a volte questo pensiero alleggerisce l'animo (per lo meno, a me accade)

pensierino tutto mio...

il fatto che invece mi colpisce sempre è che quando uno incomincia a sentirsi meglio, ma non è ancora "guarito", scappa... classico!

e sicuramente lo psicologo si dovrà poi chiedere... ma come mai non ha funzionato in questo caso? ma la risposta già la sa...

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effettivamente... (scusate se intervengo a questo punto della discussione...) hai diverse possibilità:

  1. lasci perdere e scappi a gambe levate (così magari potresti anche accorgerti più avanti di sentire un senso di colpa con te stessa per avere abbandonato la terapia e non essere stata abbastanza forte da reagire... oppure riusciresti pure a negarti di provare sconfitta e preferiresti continuare a pensare che quest'analisi era la cosa più sbagliata... meno male che te ne sei andata! questo potrebbe essere il tuo pensiero risolutivo
  2. rimani e ti dai il tempo giusto per affrontare la cosa... magari ti calmi un secondo, scrivi nel tuo diario segreto le tue sensazioni e magari il tutto può aiutarti a vedere le cose diversamente
  3. ti dai una pausa (ma io quello non lo farei, mio parere personale)

il transfert è una delle cose quotidiane che accade molto spesso... proiettiamo in continuazione, a diversi livelli... le sedute d'analisi sono solo un paio d'occhiali che aiutano a vedere meglio situazioni che viviamo nel quotidiano tutti quanti.

non è una presa in giro l'analisi, lo psichiatra non è stupido e sa come funziona, lui è semplicemente i tuoi occhiali! ti aiuta a vedere meglio una cosa tua e basta, un tuo meccanismo! sono cose che ha vissuto pure lui con il suo analista e le terapie che faceva da paziente/allievo. sono meccanismi mentali di cui non bisogna temere, un po' come quando mettiamo la mano sul termosifone e poi la togliamo subito perché scotta (oddio, non proprio così... ma il mio era solo un esempio per aiutarti a vedere la cosa nella maniera più naturale possibile...)

che poi tu ti senta imbarazzata, infastidita, debole, sporca, è più che normale... ed è normale che emergano le resistenze! come è normale temere di parlarne... io la prenderei più come viene, cercando di sdramatizzare! quando verrà il momento di parlarne accadrà... mi verrebbe da dirti: ridi di più e esci con qualche amicizia o con la tua famiglia che ti aiuta a staccare un po'! la tua famiglia... già! la tua famiglia!!!

non so cosa tu abbia scelto adesso... sappi solo che c'è sempre un modo per tornare indietro, qualunque strada tu abbia intrapreso! a volte questo pensiero alleggerisce l'animo (per lo meno, a me accade)

pensierino tutto mio...

il fatto che invece mi colpisce sempre è che quando uno incomincia a sentirsi meglio, ma non è ancora "guarito", scappa... classico!

e sicuramente lo psicologo si dovrà poi chiedere... ma come mai non ha funzionato in questo caso? ma la risposta già la sa...

Grazie di avermi risposto.

Vedo che hai capito perfettamente tutto - ma non è che sei la mia Psi? - scerzo.

Io vorrei tanto proseguire con la terapia, ma ho tanta paura dove mi porta? che il risultato che otterrò non sarà accettabile per me e che non ci riuscirrò davero sopportarmi più.

La mia vita fino adesso era una grossa menzogna, perchè scappavo dalla realtà.

Psi ha detto che prima o poi la resa dei conti sarebbe arrivata, questo è vero, ma le cose sono andate troppo avanti e non è possibile tornare indietro senza ferire le persone più care.

Mi sono costruita la gabbia da sola, adesso non posso neanche lamentarmi che ci sto imprigionata dentro.

Hai ragione dovrei zdramatizzare un pò, ridere, uscire, ma non ci riesco, sto dentro una fossa profonda, troppo profonda per uscire.

Scusate, lo so che sono pesante, ma vedo tutto nero.

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Perché non puoi più?

per vari motivi......e poi in questo periodo sto cercando di nn pensare Shame%20On%20You.gif

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Si, hai ragione, anche Psi ha detto cisì, :Waiting:

Ma per chi non ha mai, ma dico MAI parlato con NESSUNO dei suoi problemi, sentimenti e paure non è facile, per non dire che impossibile. :sorry:

Mi faccio prendere dalla paura e voglio scappare, intendo dire non andarci più.

Si, ultima volta dopo litri di sudore :sweat: mi sono aperta un pocchino, ma ora mi sento come un cane bastonato :vava:

vi sno fantasie che mai abbiamo espresso a voce o raccontato ad alcuno, ma la terapia è l'UNICA sede adatta e protetta per poter dar voce a ciò che abbiamo dentro.

Consiglio di sfruttare l'opportunità.

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vi sno fantasie che mai abbiamo espresso a voce o raccontato ad alcuno, ma la terapia è l'UNICA sede adatta e protetta per poter dar voce a ciò che abbiamo dentro.

Consiglio di sfruttare l'opportunità.

Si, ma proprio quel che ho dentro che mi terrorizza, che vorrei riuscire a sopprimere, perciò ho tanta paura.

L'opportunità? si, la vorrei sfruttare ma se dopo non sarò più in grado di andare avanti?

Il fatto è che le sedute tengo molto lontane l'una dall'altra - ogni 3/4 settimane quindi: penso, penso e vado sempre più nel pallone e quando arriva il giorno tanto atteso vado in crisi e non riesco ne parlare ne ragionare.

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vi sno fantasie che mai abbiamo espresso a voce o raccontato ad alcuno, ma la terapia è l'UNICA sede adatta e protetta per poter dar voce a ciò che abbiamo dentro.

E perchè non lo abbiamo mai fatto? Per paura di essere giudicati disprezzati respinti o addirittura bastonati. La terapia NON è l'UNICA sede adatta e protetta ma quando non si hanno VERI amici potrebbe diventarlo...

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E perchè non lo abbiamo mai fatto? Per paura di essere giudicati disprezzati respinti o addirittura bastonati. La terapia NON è l'UNICA sede adatta e protetta ma quando non si hanno VERI amici potrebbe diventarlo...

quoto, anche per me NON è l'UNICA sede adatta! è difficile, lo so... ma grazie al cielo esiste la possibilità di comunicare apertamente con qualcuno anche al di fuori di un rapporto terapeutico retribuito.

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quoto, anche per me NON è l'UNICA sede adatta! è difficile, lo so... ma grazie al cielo esiste la possibilità di comunicare apertamente con qualcuno anche al di fuori di un rapporto terapeutico retribuito.

le persone che ti possono capire nn sono poche ma ancora meno.....io credo che solo delle persone qualificate possono entrare in alcune problematiche !

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ma mica parliamo con le persone solo per farci curare!

le amiche nn ti capiscono....anche se ci provano.....

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Purtroppo ci sono i problemi che non si possono confidare neanche con i migliori amici per bene degli altri.

Così si è costretti di allontanare tutti, non poter essere sinceri con loro fa sentire molto male e terribilmente soli.

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non sei pesante... se stessi bene non scriveresti qui e nemmeno ci penseresti! hai bisogno di condividere e confrontarti per chiarire dentro di te cosa fare...

lo facciamo tutti!!!

spero che tu riesca a trovare la tua strada... :D:

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non sei pesante... se stessi bene non scriveresti qui e nemmeno ci penseresti! hai bisogno di condividere e confrontarti per chiarire dentro di te cosa fare...

lo facciamo tutti!!!

spero che tu riesca a trovare la tua strada... :D:

Grazie,

questo topic mi è servito tanto e ancora mi serve , mi dà la carica ad affrontare la terapia e non mi fa sentirsi così sola e isolata.

Grazie di cuore.

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E perchè non lo abbiamo mai fatto? Per paura di essere giudicati disprezzati respinti o addirittura bastonati. La terapia NON è l'UNICA sede adatta e protetta ma quando non si hanno VERI amici potrebbe diventarlo...

La terapia - quando è fatta bene - è uno spazio appositamente studiato per fare in modo che il paziente possa confessarsi l'inconfessabile.

Non giocano solo i timori di giudizi o di non essere accolti, che a mio avviso riguardano solo l'epidermide delle problematiche: c'è un'impossibilità di sviluppare il pensiero in certe direzioni che dà dolore.

L'amicizia è una sede importante in cui sperimentare affetti, sostegno e scambio, però richiede reciprocità per esser tale e quindi è anche giusto che non venga strutturata in funzione di un'attenzione particolare alle problematiche di una sola parte. In terapia, invece, l'assenza di reciprocità permette di concentrarsi e calarsi solo nelle proprie dolorose criticità per poterle fare emergere e quindi, poterle pensare e affrontare.

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confessarsi l'inconfessabile,chè poi davanti allo psy, l'incoffessabile diventa un concetto strettamente "cattolico".

Io mi confesso: ma che cosa confesso, quali peccati ho commesso, quelli delle sovrastrutture sociali, quelli delle convenzioni, della religione, confesso di aver immaginato l'omicidio, l'assassinio,confeso che sono spregevole, kattiva?Confesso che la mia migliore amica è una rompikoglioni che mi scarica addosso i suoi malesseri, mi usa come cesso per vomitare ler sue pene d'amore, il suo "pene d'amore".

Questa è Molly Bloom, sul lettino della psicoanalisi.

Meglio che l'amica non sappia queste cose, per il suo bene.

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e se levassimo di torno il concetto di "confessione"?

il ruolo dello psicoterapeuta qual'è? darci l'assoluzione? pietà!!! sto alla larga dai preti, figurarsi se cerco questo da una figura professionale.

semmai mi può insegnare l'accettazione, e mi può insegnare che sono io a ritenere certe parti di me "segreti inconfessabili".

e mi può insegnare a riconoscere i modi adulti per disvelare queste parti di me.

niente confessione, niente assoluzione.

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infatti secondo me la difficoltà a dire deriva dal fatto che lo vediamo come il confessore, il prete.

oddio, s'addio come ci giudica male il prete giudice che è dentro di noi.

Il sacramento è duro a morire, parlo per me, che il giudice morale ce l'ho sempre avuto ben presente.

a partire dal monsignore del catechismo, dio l'abbia in pace.

come s'incaxxò il mio analista, signora, io non sono un prete!

Ehehehe, chi l'avrebbe mai detto...

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niente è più amaro per me che andare a scoprire senza alibi ciò che penso, amara medicina da sorbire, come Pinocchio burattino che ingoia la medicina ma prima vuole la zolletta di zucchero.

Non v'è zucchero che allevi il dolore di vedere che non sono come avevo sognato, non sono nè buona nè brava come mi avevan fatto credere, sono solo responsabile, e la responsabilità è un carico, mi rende triste anzichè contenta.

sono responsabile di chi mi vuol bene, uhm,dovrei essere al settimo cielo, ma siccome sono fondamentalmente egoista, tendo a a deprimermi di questo grosso carico.

sacrificio, bah, ma ne vale la pena, visto che fra poco muoio?

Mi sbronzo, vah, prima della seduta, è meglio.

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