Psicome 0 Share Inserita: 27 agosto 2019 Il 8/8/2019 at 14:16, Stella 88 dice: Ciao, ho letto tante volte quello che hai scritto e volevo dirti che io mi trovo esattamente nella stessa situazione. Ora che ho dovuto interrompere per il periodo estivo sto malissimo, le problematiche che avevo sono peggiorate e mi sembra che mi manca l'aria senza di lui, ti giuro... E' ormai un anno e mezzo che sono in terapia e non ho la forza di non andarci più, al solo pensiero di non vederlo più mi sento a pezzi e non lo sopporterei. Volevo chiederti se nella tua situazione ci sono stati risvolti, se gli hai parlato e cosa è successo dopo....aspetto notizie positive... Si chiama dipendenza non aver la forza di vivere senza una cosa. Amore è non VOLERE vivere senza quella cosa. Non so ...andare in terapia per star peggio....mah Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Holden 0 Share Inserita: 23 dicembre 2019 Da quando ho scoperto questo forum non leggo altro... Centinaia e centinaia di post. Dodici anni di messaggi!!!!!!! E quante persone interessanti che hanno il mio stesso problemino... Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
WindomEarle 0 Share Inserita: 4 gennaio 2020 Sono arrivato sul sito dopo una ricerca su Google e aver scovato questa discussione, che mi appare come un'autentica miniera. L'argomento è molto interessante, anche se per ovvie ragioni mi pare impossibile rileggere tutti gli interventi. Alcune considerazioni in ordine sparso: ci rechiamo da un terapeuta, ma prima di essere pazienti, siamo uomini e donne e, come tali, possiamo innamorarci di chi ci sta di fronte. Dall'altro lato, per quanto forse siano persone con strumenti ed esperienze che noi non possediamo, ci sono uomini e donne e, come tali, fallaci e con dei sentimenti. La scoperta dell'acqua calda, ma è funzionale ricordarlo per capire dove voglio arrivare. Nessuno di noi si diverte ad andare in terapia, lo fa perché ha dei problemi da risolvere e deviare la terapia rispetto a quello che è il suo scopo primario sarebbe controproducente per noi pazienti in primo luogo. Innamorarsi non è una colpa, semmai un diritto e, a volte, non è solo la nostra mente sofferente a generare certe illusioni. L'amore in generale è un'illusione, un'attribuzione di qualità astratte alla persona che amiamo. Il mio consiglio? Parlarne col terapeuta. E non dico questo per la solita lezioncina asettica che il transfert diverrà uno strumento di cura, ma perché sarà un elemento rivelatore di chi avete davanti. Il terapeuta sarà sedotto? lusingato? spaventato? calmo? Tutte queste sono preziose informazioni per voi per capire chi avete di fronte e decidere se quello è il professionista giusto per voi. Vi dico questo perché sentirsi innamorati del nostro/della nostra terapeuta ci fa sentire deboli, dipendenti, a volte anche ridicoli. E perché non provare a capovolgere questo strumento a nostro vantaggio e recuperare una posizione quantomeno di parità? Esiste una secondo possibilità: reprimere. Scelta legittima e, personalmente, è quella che credo prenderò io. Ma la logica conseguenza di questa scelta è cambiare poi terapeuta, perché puoi reprimere un sentimento quanto ti pare, ma fallirai sempre se continuerai a trovarti di fronte quella persona e soffrirai. Un abbraccio a tutti coloro che vivono questo penoso travaglio. Io sono tra questi. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Giucai87 0 Share Inserita: 4 gennaio 2020 É una cosa difficile ma sembra che solo noi ci rincoglionamo verso questi terapeuti Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Giucai87 0 Share Inserita: 4 gennaio 2020 58 minuti fa, WindomEarle ha scritto: Sono arrivato sul sito dopo una ricerca su Google e aver scovato questa discussione, che mi appare come un'autentica miniera. L'argomento è molto interessante, anche se per ovvie ragioni mi pare impossibile rileggere tutti gli interventi. Alcune considerazioni in ordine sparso: ci rechiamo da un terapeuta, ma prima di essere pazienti, siamo uomini e donne e, come tali, possiamo innamorarci di chi ci sta di fronte. Dall'altro lato, per quanto forse siano persone con strumenti ed esperienze che noi non possediamo, ci sono uomini e donne e, come tali, fallaci e con dei sentimenti. La scoperta dell'acqua calda, ma è funzionale ricordarlo per capire dove voglio arrivare. Nessuno di noi si diverte ad andare in terapia, lo fa perché ha dei problemi da risolvere e deviare la terapia rispetto a quello che è il suo scopo primario sarebbe controproducente per noi pazienti in primo luogo. Innamorarsi non è una colpa, semmai un diritto e, a volte, non è solo la nostra mente sofferente a generare certe illusioni. L'amore in generale è un'illusione, un'attribuzione di qualità astratte alla persona che amiamo. Il mio consiglio? Parlarne col terapeuta. E non dico questo per la solita lezioncina asettica che il transfert diverrà uno strumento di cura, ma perché sarà un elemento rivelatore di chi avete davanti. Il terapeuta sarà sedotto? lusingato? spaventato? calmo? Tutte queste sono preziose informazioni per voi per capire chi avete di fronte e decidere se quello è il professionista giusto per voi. Vi dico questo perché sentirsi innamorati del nostro/della nostra terapeuta ci fa sentire deboli, dipendenti, a volte anche ridicoli. E perché non provare a capovolgere questo strumento a nostro vantaggio e recuperare una posizione quantomeno di parità? Esiste una secondo possibilità: reprimere. Scelta legittima e, personalmente, è quella che credo prenderò io. Ma la logica conseguenza di questa scelta è cambiare poi terapeuta, perché puoi reprimere un sentimento quanto ti pare, ma fallirai sempre se continuerai a trovarti di fronte quella persona e soffrirai. Un abbraccio a tutti coloro che vivono questo penoso travaglio. Io sono tra questi. Il 23/12/2019 alle 16:39 , Holden ha scritto: Da quando ho scoperto questo forum non leggo altro... Centinaia e centinaia di post. Dodici anni di messaggi!!!!!!! E quante persone interessanti che hanno il mio stesso problemino... Dovete interrompere la terapia ed andare da un altro Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
WindomEarle 0 Share Inserita: 4 gennaio 2020 17 minuti fa, Giucai87 ha scritto: Dovete interrompere la terapia ed andare da un altro Una possibilità che sto in effetti contemplando. Ho deciso di darmi un po' di tempo in più per capire se questa sensazione dovesse sgonfiarsi da sola. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Giucai87 0 Share Inserita: 4 gennaio 2020 5 minuti fa, WindomEarle ha scritto: Una possibilità che sto in effetti contemplando. Ho deciso di darmi un po' di tempo in più per capire se questa sensazione dovesse sgonfiarsi da sola. Io ero tra virgolette infatuata della mia psicoterapeuta, abbiamo dovuto interrompere, lei non riusciva più ad essere dura con me. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
WindomEarle 0 Share Inserita: 4 gennaio 2020 In questo momento, Giucai87 ha scritto: Io ero tra virgolette infatuata della mia psicoterapeuta, abbiamo dovuto interrompere, lei non riusciva più ad essere dura con me. Mi sembra quindi che abbiate dovuto interrompere più per causa sua che tua. E' lei che non è più riuscita a gestire la situazione Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Giucai87 0 Share Inserita: 4 gennaio 2020 2 minuti fa, WindomEarle ha scritto: Mi sembra quindi che abbiate dovuto interrompere più per causa sua che tua. E' lei che non è più riuscita a gestire la situazione Si io potevo anche stare, tanto non le facevo nulla, ma lei non riusciva più a lavorare. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
turbociclo 0 Share Inserita: 17 gennaio 2020 Il 04/01/2020 alle 19:24 , WindomEarle ha scritto: Sono arrivato sul sito dopo una ricerca su Google e aver scovato questa discussione, che mi appare come un'autentica miniera. L'argomento è molto interessante, anche se per ovvie ragioni mi pare impossibile rileggere tutti gli interventi. Alcune considerazioni in ordine sparso: ci rechiamo da un terapeuta, ma prima di essere pazienti, siamo uomini e donne e, come tali, possiamo innamorarci di chi ci sta di fronte. Dall'altro lato, per quanto forse siano persone con strumenti ed esperienze che noi non possediamo, ci sono uomini e donne e, come tali, fallaci e con dei sentimenti. La scoperta dell'acqua calda, ma è funzionale ricordarlo per capire dove voglio arrivare. Nessuno di noi si diverte ad andare in terapia, lo fa perché ha dei problemi da risolvere e deviare la terapia rispetto a quello che è il suo scopo primario sarebbe controproducente per noi pazienti in primo luogo. Innamorarsi non è una colpa, semmai un diritto e, a volte, non è solo la nostra mente sofferente a generare certe illusioni. L'amore in generale è un'illusione, un'attribuzione di qualità astratte alla persona che amiamo. Il mio consiglio? Parlarne col terapeuta. E non dico questo per la solita lezioncina asettica che il transfert diverrà uno strumento di cura, ma perché sarà un elemento rivelatore di chi avete davanti. Il terapeuta sarà sedotto? lusingato? spaventato? calmo? Tutte queste sono preziose informazioni per voi per capire chi avete di fronte e decidere se quello è il professionista giusto per voi. Vi dico questo perché sentirsi innamorati del nostro/della nostra terapeuta ci fa sentire deboli, dipendenti, a volte anche ridicoli. E perché non provare a capovolgere questo strumento a nostro vantaggio e recuperare una posizione quantomeno di parità? Esiste una secondo possibilità: reprimere. Scelta legittima e, personalmente, è quella che credo prenderò io. Ma la logica conseguenza di questa scelta è cambiare poi terapeuta, perché puoi reprimere un sentimento quanto ti pare, ma fallirai sempre se continuerai a trovarti di fronte quella persona e soffrirai. Un abbraccio a tutti coloro che vivono questo penoso travaglio. Io sono tra questi. Nella mia vita sono stato per almeno 20 anni in terapia, ho provato varie tecniche di varie scuole. Innamorarsi del proprio terapeuta per me implica anzitutto la fine dell'analisi propriamente detta, e questo è ovvio. Perché comincia un gioco di detto e non detto, di imbarazzi, reticenze, lo stato di dipendenza aumenta anziché essere superato. Occorre troncare. A meno che anche il terapeuta non si innamori di te...e allora nasce un altro tipo di rapporto. Che oltretutto ti fa risparmiare i soldi dell'analisi... Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Holden 0 Share Inserita: 18 gennaio 2020 14 ore fa, turbociclo ha scritto: Innamorarsi del proprio terapeuta per me implica anzitutto la fine dell'analisi propriamente detta Infatti. Dolorosamente ho troncato anche per questo motivo. Mi è rimasto il dubbio (o forse l'illusione) che anche lei sia rimasta "toccata" da questo incontro. E adesso? Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Giucai87 0 Share Inserita: 18 gennaio 2020 8 minuti fa, Holden ha scritto: Infatti. Dolorosamente ho troncato anche per questo motivo. Mi è rimasto il dubbio (o forse l'illusione) che anche lei sia rimasta "toccata" da questo incontro. E adesso? Vai da un uomo a me ha troncato lei Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Holden 0 Share Inserita: 18 gennaio 2020 11 minuti fa, Giucai87 ha scritto: Vai da un uomo a me ha troncato lei Ok. Ma dei miei sentimenti che me ne faccio? Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Giucai87 0 Share Inserita: 18 gennaio 2020 2 minuti fa, Holden ha scritto: Ok. Ma dei miei sentimenti che me ne faccio? Purtroppo nulla, anche io per lei provavo dei sentimenti che nulla avevano a che fare con il transfert, ma intanto la relazione terapeutica è terminata. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Holden 0 Share Inserita: 18 gennaio 2020 E lei cosa ha fatto? Tu lo hai mai scoperto? È andata da un supervisor? Non avete avuto più nessuna occasione di contatto? Nemmeno casuale, chessò, camminando in città...? Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Giucai87 0 Share Inserita: 18 gennaio 2020 In questo momento, Holden ha scritto: E li cosa ha fatto? Tu lo hai mai scoperto? È andata da un supervisor? Non avete avuto più nessuna occasione di contatto? Nemmeno casuale, chessò, camminando in città...? E che deve fare, non ci siamo più viste, abitiamo in città diverse, mai vista più da allora, su whatsapp mi ha bloccata, su facebook anche, preciso che ho 2 profili sul secondo profilo ancora non bloccata ogni tanto le scrivo messaggi sulla pagina personale dal mio account bloccato e ogni tanto legge, le scrivo da li proprio perché so che non può rispondere essendo io bloccata ma vedo se legge, ma finisce li. Mi piacerebbe di rivederla anche così solo per un saluto, ma naturalmente ho timore di un rifiuto che mi farebbe male. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Holden 0 Share Inserita: 18 gennaio 2020 Non mi pare che non ne hai fatto nulla dei tuoi sentimenti... Ci vogliamo scrivere in privato? Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Giucai87 0 Share Inserita: 18 gennaio 2020 3 minuti fa, Holden ha scritto: Non mi pare che non ne hai fatto nulla dei tuoi sentimenti... Ci vogliamo scrivere in privato? E che ho fatto dei miei sentimenti nulla. Sono andati persi. OK va bene Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
muchachaenlaventana 0 Share Inserita: 15 aprile 2020 Sono approdata su questo forum anni fa, una decina credo, in preda all'ossessione per il mio psicoterapeuta di allora: un uomo colto, affascinante e ben conscio di esserlo. Io credo che abbia anche un po' giocato a fare il piacione con me, non tanto per interesse nei miei confronti quanto per alimentare questo transfert che era nell'aria ma di cui non riuscivo mai a parlare. Per qualche anno ho lavorato insieme a lui, sofferto, costruito ma mi sono anche tanto divertita come un'adolescente che flirta con il figo di classe. Nel momento in cui ho provato a esprimere il mio stato d'animo, però, è andato tutto a catafascio: mi sono sentita rifiutata e presa in giro perché va bene che il transfert è terapeutico e va stimolato, ma va in ogni caso gestito con delicatezza e rispetto, mentre ho avuto più volte l'impressione di alimentare il suo ego. Rotto il rapporto di fiducia, ho dovuto rompere anche la terapia senza la possibilità di riannodare le lacerazioni e senza il coraggio ricominciarne una nuova di cui avevo un gran bisogno. Solo un anno fa ho trovato il coraggio di riprovare. Adesso sono una matura signora prossima alla menopausa; lui è un signore sulla settantina, tranquillo e rispettoso dei ruoli. Transfert? Boh, non credo. Mi fido, lo ascolto volentieri, mi apro con lui con serenità come con un vecchio amico fidato ma quasi "da pari a pari", non pendo dalle sue labbra, vado alle sedute tranquilla e aspetto senza impazienza la seduta successiva. Sicuramente è un rapporto più confacente all'età di entrambi che lascia poco spazio agli ormoni, o forse sono semplicemente meno tormentata di un tempo, ma sono contenta così. Transfert? No, grazie. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
DolceDormire 0 Share Inserita: 6 settembre 2020 Il 6/12/2007 alle 09:24 , ARLEY ha scritto: Carissimo Oscar, intanto ti ringrazio per la tua bella e chiara risposta (devo dire molto esaustiva). Io pero' sono un po' confusa e richiedo, se ne hai voglia, ancor ail tuo aiuto: questo benedetto transfert è buono? Non è buono? Io credo che forse sia "auspicabile" da parte del terapeuta...pero' se ci pensi da parte del paziente è una sfiga nera! Il terapeuta in fondo sa di "piacere" e di "contare" per il suo paziente e in questo modo allora, forse, riuscirà meglio nel suo lavoro. E va bene. Pero' adesso mettiti dalla parte del paziente per un attimo: cominci ad aspettare con troppa ansia e desiderio la tua seduta. E Cominci a pesnare a lui anche "fuori dalla stanza". Oscar....cosa gli vado a raccontare? Come faccio a dirglielo? Secondo me questo si spaventa e mi da' un calcio nel sedere...oltre a trovarmi assolutament einopportuna. E poi sai cos'è? Io sono orgogliosissima e non mi va di ammettere queste cose. Non mi piace. Che casino...non ne esco più. Ritengo sia una complicazione durissima ma utile; per me è stata un pezzo di vita vera vissuta, con emozioni che oso ipotizzare, quando si presentano di un certo tipo, siano forti nella misura in cui è grande la voragine affettiva ed emotiva! Io scrivevo email al terapeuta, tra una seduta e l'altra, e ho avuto risultati straordinari anche se ci ho messo 18 mesi. Sono stata coraggiosa e ho sopportato di sentirmi messa in croce dal lavoro stesso. Lasciare che accadano anche piccoli cambiamenti dentro di noi non è una cosa indolore e facile. Si, il coraggio credo sia necessario come la voglia assai forte di farsi aiutare . Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Kore 0 Share Inserita: 25 ottobre 2022 Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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