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E se ci si innamora dello psicologo?


ARLEY

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Scusateee, me so persa il discorso, mo cerco de recuperà :wub: , allora:

Datango, con il discorso del pagamento e quindi della storia con la tua psicologa intendi dire che quindi io ad esempio, che non vivo bene il momento del pagamento, non riesco a vedere lo psicologo in quanto tale e cioè non vivo il nostro rapporto come professionale ma lo confondo con qualcos'altro?

Poi secondo me anche il discorso del sesso è interessante, nel senso che spesso si sceglie il terapeuta del sesso opposto proprio per superare alcune difficoltà che si hanno avute nel rapporto con il genitore di quel sesso o con persone del sesso opposto in generale.

A me ad esempio il terapeuta uomo ha svoltato nel senso che solo con lui sono riuscita a raggiungere certi risultati e mi è stato detto che ovviamente al di là della sua bravura, in parte il merito è anche del suo sesso (che detta così pare brutto, ma voi non siete maliziosi :blush: )

Poi è vero che si può provare un'attrazione anche per lo stesso sesso, pur essendo etero, perchè il transfert appunto ci porta a questo la maggior parte delle volte..ma secondo me è oggettivo che se ho un terapeuta poco più grande di me ed esteticamente per me attraente, di sesso opposto..bhe, non è poi così assurdo che la mia attrazione possa diventare per me più realistica e sfociare in un innamoramento.

Cioè con questo non voglio dire che Arley o juditta sono davvero innamorate del loro terapeuta, dico che è più facile nel loro caso sentire "possibile" che qualcosa sconfini al di là del rapporto professionale in quanto il loro psico è pur sempre un uomo e loro pur sempre donne, questo rende più difficoltoso a mio parere capire che ciò che si prova è dovuto all'uomo in quanto loro psicologo e non in quanto tale.

Anche io ho avuto questa sorta di "invaghimento" per il mio terapeuta, ma non è durato nulla perchè se solo mi immaginavo di sfiorarlo in quel senso mi veniva da :;): , non so sinceramente se fosse stato attraente e mio coetaneo cosa avrei potuto provare. :icon_mrgreen:

Scusate, son solo riflessioni :B):

Arley comunque tu non prendere subito la palla al balzo con questa cosa dell'abbraccio eehh!! :LMAO::rolleyes:

Juditta, in bocca al lupo per la seduta e fai la brava anche tu!! :D:

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Scusateee, me so persa il discorso, mo cerco de recuperà :icon_mrgreen: , allora:

Datango, con il discorso del pagamento e quindi della storia con la tua psicologa intendi dire che quindi io ad esempio, che non vivo bene il momento del pagamento, non riesco a vedere lo psicologo in quanto tale e cioè non vivo il nostro rapporto come professionale ma lo confondo con qualcos'altro?

Aspett. Trixi :rolleyes: ;

Adesso devo scappare all'appuntamneto con il mio psico, ma stasera parliamo di questa sensazione, che in parte condivido del momento del pagamento della seduta...

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Aspett. Trixi :icon_mrgreen: ;

Adesso devo scappare all'appuntamneto con il mio psico, ma stasera parliamo di questa sensazione, che in parte condivido del momento del pagamento della seduta...

Ok, allora buona seduta anche a te :rolleyes:

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Giusi, ormai è quai un anno che ci leggiamo su questo forum, ti volevo scrivere che ti sento una amica affidabile e sincera :):

grazie Daniele, è bello che me lo dica, per me vale lostesso..... :Rose:

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In realtà non l'ho scelto.

C'era solo lui, un nome su una targa, del quale non sapevo niente e tutt'ora non so assolutamente niente.

So che è al di là della porta che aprii quel giorno di due anni fa.

"Esiste" nelle mie fantasie, si "materializza" nella stanza dell'analisi, poi scompare.

Uomo, donna.... non fa molta differenza....

Ti quoto Sea , una sensazione che condivido, quella del "non luogo"; un po nel mio immaginario quando lo evoco un po nella realtà apro il cancello di quella che sembra una baracca abbandonata, che per dirla tutta mi evoca in questo momento questa metafora:

noi siamo le baracche abbandonate e il nostro terapeuta impersonifica quello che di noi abbiamo sepolto la dentro.

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....Scusa nè ma ci dici queste cose perchè secondo te dei libri noi guardiamo solo le figure?? Uè? Come ti permetti??

E non fare il professorino rompiballe eh....

Vabbè...se sono dei mattoni noiosi e semi incomprensibili leggiteli tu comunque eh...meglio Vanity Fair..che cacchio

Ah...ultima cosa: come faccio a capire se è lacaniano??????????? da come si veste????

:D:

Ciao Arley la dinamica del professorino è qualcosa che ho messo in cantiere, ogni tanto mi esce fuori e molesta i malcapitati...scusami se ti ho fatto sentire a disagio :D:

Ma torniamo sull'oggetto del post...che tipo di approccio terapico usa lo psico ^_^ con quel poco che conosco, faccio un sondaggione alla Vanity Fair...

Durante la seduta lui e difronte o dietro di te?

Nel caso sieda dietro di te - male; la stretta di mano ed eventuale bacio di striscio sarà l'unica aspettativa

Nel caso sieda davanti - bene; le chance dell'abbraccio aumentano

Avete una scrivania o altre barriere architettoniche fra di voi??

Si lui siede dietro una scrivania - male; mette quindi una barriera fra voi due vale sempre la stretta di mano e bacetto di lato

Tra voi c'è solo aria - bene poi considerarlo aperto a qualsiasi proposta di contatto

Ti ha mai fatto sperimentare delle esperienze guidate in cui entrava in contatto fisico con te? :8P:

Nel caso positivo io credo che puoi concederti di abbracciarlo quando ti senti di farlo. :abbr:

Nel caso negativo (cioè che durante il setting terapico non vi siste mai sfiorati) credo che puoi parlargli di questa necessità, come puoi concederti di parlargli della tuo sentire nei suoi confronti, lui è li per te e non il contrario. :D:

Apparte 'sta cosa del sondaggio, sottoscrivo che lui è li per te, per fornirti un appoggio utile affinche tu comprenda le tue dinamiche psicologiche e riesca a far addormentare quel giudice che mette in discussione i tuoi sentimenti, è il suo lavoro ed è pagato per questo.

Sai che ti compatisco Arley, io di barriere che le mie sconosciute emozioni creano ne ho erette tante, ogniuna richiede uno sforzo per essere scavalcata, ma una volta fatto quella che sembrava l'insormontabile diventa un gradino che possiamo concederci di salire.

La vita è anche questo e per me è bello riconoscerlo.

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:D:

Ciao Arley la dinamica del professorino è qualcosa che ho messo in cantiere, ogni tanto mi esce fuori e molesta i malcapitati...scusami se ti ho fatto sentire a disagio :D:

Ma torniamo sull'oggetto del post...che tipo di approccio terapico usa lo psico ^_^ con quel poco che conosco, faccio un sondaggione alla Vanity Fair...

Durante la seduta lui e difronte o dietro di te?

Nel caso sieda dietro di te - male; la stretta di mano ed eventuale bacio di striscio sarà l'unica aspettativa

Nel caso sieda davanti - bene; le chance dell'abbraccio aumentano

Avete una scrivania o altre barriere architettoniche fra di voi??

Si lui siede dietro una scrivania - male; mette quindi una barriera fra voi due vale sempre la stretta di mano e bacetto di lato

Tra voi c'è solo aria - bene poi considerarlo aperto a qualsiasi proposta di contatto

Ti ha mai fatto sperimentare delle esperienze guidate in cui entrava in contatto fisico con te? :abbr:

Nel caso positivo io credo che puoi concederti di abbracciarlo quando ti senti di farlo. :D:

Nel caso negativo (cioè che durante il setting terapico non vi siste mai sfiorati) credo che puoi parlargli di questa necessità, come puoi concederti di parlargli della tuo sentire nei suoi confronti, lui è li per te e non il contrario. :D:

Apparte 'sta cosa del sondaggio, sottoscrivo che lui è li per te, per fornirti un appoggio utile affinche tu comprenda le tue dinamiche psicologiche e riesca a far addormentare quel giudice che mette in discussione i tuoi sentimenti, è il suo lavoro ed è pagato per questo.

Sai che ti compatisco Arley, io di barriere che le mie sconosciute emozioni creano ne ho erette tante, ogniuna richiede uno sforzo per essere scavalcata, ma una volta fatto quella che sembrava l'insormontabile diventa un gradino che possiamo concederci di salire.

La vita è anche questo e per me è bello riconoscerlo.

bella l'ultima frase Daniele e la sento anche un pò mia (se permetti.... ^_^ ), riguardo al tipo di terapia, la mia è sicuramente di quelle che non permettono contatti che vadano oltre a una stretta di mano o una pacca sulla spalla....

La mia dott. stava dietro a una scrivania.....

Però si tratta di psicologa asl, in realtà nella stanza c'è anche una poltrona (che non è il massimo ma essendo asl credo che sia già tanto che ci sia...so che alcuni mobili se li è portati la psic. da casa...figuriamoci), magari fa accomodare i pazienti che necessitano di un approccio più intimo o diretto? Boooo ^_^

Comunque ti dirò, credo che io in fondo in fondo, senza quella scrivania a separarci mi sarei illusa di qualcosa che non esisteva....invece avercela davanti mi faceva ricordare ogni volta che il nostro era un rapporto professionale e niente di più....

Devo andare a trovarla , sarei dovuta andare per le feste, almeno gli auguri e non l'ho fatto....ho sempre la sensazione di dar fastidio.....ummmm sarebbe da psicanalizzare....?????? :8P:

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Ospite sea
Ti quoto Sea , una sensazione che condivido, quella del "non luogo"; un po nel mio immaginario quando lo evoco un po nella realtà apro il cancello di quella che sembra una baracca abbandonata, che per dirla tutta mi evoca in questo momento questa metafora:

noi siamo le baracche abbandonate e il nostro terapeuta impersonifica quello che di noi abbiamo sepolto la dentro.

Sì, molto bello e vero, datango.

Una volta.. mi hai fatto ricordare... la porta dello studio non era aperta come al solito, ma accostata.

Appoggiai la mano sul battente, poi la ritrassi, poi la riappoggiai con poca forza e non si apriva. Una scenetta comica.

Ma quant'era pesante! Pensavo: e sì che nuoto, vado in bici... :D:

Alla fine mi decisi ad afferrare la maniglia, ma ce ne volle...

Secondo me si trattava di fifa blu, e il terapeuta, come il mio passato sepolto, è anche questo.

Chiedo venia per l'aria fritta.

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Comunque ci sono sempre le eccezioni, una persona molto vicina a me con impostazione Freudiana, ha un rapporto confidenziale enorme con i pazienti (cosa che, a mio parere, se supera certi limiti è anche controproducente), non so se avrà fatto qualche corso alternativo che promuoveva questo metodo, anche alcuni suoi colleghi sono così.

Il mio è di base junghiana, comunque non è portato all'approccio fisico, anzi..lo vedo anche un pò "rigido" quindi non ce lo vedo proprio ad abbracciare i pazienti :shok: , a me va benissimo così devo dire :rolleyes:

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Poi è vero che si può provare un'attrazione anche per lo stesso sesso, pur essendo etero, perchè il transfert appunto ci porta a questo la maggior parte delle volte..ma secondo me è oggettivo che se ho un terapeuta poco più grande di me ed esteticamente per me attraente, di sesso opposto..bhe, non è poi così assurdo che la mia attrazione possa diventare per me più realistica e sfociare in un innamoramento.

Cioè con questo non voglio dire che Arley o juditta sono davvero innamorate del loro terapeuta, dico che è più facile nel loro caso sentire "possibile" che qualcosa sconfini al di là del rapporto professionale in quanto il loro psico è pur sempre un uomo e loro pur sempre donne, questo rende più difficoltoso a mio parere capire che ciò che si prova è dovuto all'uomo in quanto loro psicologo e non in quanto tale.

Questo è proprio il mio dubbio...so che nella mia attrazione c'è tanto transfert, però il mio psicologo è di suo un uomo attraente :huh: Non che sia Brad Pitt ^_^ però ha delle caratteristiche che me lo farebbero piacere anche se non fosse il mio psicologo...questo complica un pò il tutto e rende più imbarazzante affrontare il discorso :huh:

Durante la seduta lui e difronte o dietro di te?

Nel caso sieda dietro di te - male; la stretta di mano ed eventuale bacio di striscio sarà l'unica aspettativa

Nel caso sieda davanti - bene; le chance dell'abbraccio aumentano

Avete una scrivania o altre barriere architettoniche fra di voi??

Si lui siede dietro una scrivania - male; mette quindi una barriera fra voi due vale sempre la stretta di mano e bacetto di lato

Tra voi c'è solo aria - bene poi considerarlo aperto a qualsiasi proposta di contatto

Ti ha mai fatto sperimentare delle esperienze guidate in cui entrava in contatto fisico con te?

Nel caso positivo io credo che puoi concederti di abbracciarlo quando ti senti di farlo.

Nel caso negativo (cioè che durante il setting terapico non vi siste mai sfiorati) credo che puoi parlargli di questa necessità, come puoi concederti di parlargli della tuo sentire nei suoi confronti, lui è li per te e non il contrario.

Apparte 'sta cosa del sondaggio, sottoscrivo che lui è li per te, per fornirti un appoggio utile affinche tu comprenda le tue dinamiche psicologiche e riesca a far addormentare quel giudice che mette in discussione i tuoi sentimenti, è il suo lavoro ed è pagato per questo.

Sai che ti compatisco Arley, io di barriere che le mie sconosciute emozioni creano ne ho erette tante, ogniuna richiede uno sforzo per essere scavalcata, ma una volta fatto quella che sembrava l'insormontabile diventa un gradino che possiamo concederci di salire.

La vita è anche questo e per me è bello riconoscerlo.

Rispondo al sondaggione... Lo psicologo si siede di fronte a me, abbiamo fatto sia sedute in cui tra di noi c' era una scrivania che sedute durante le quali non c' erano "barriere" architettoniche tra di noi. Contatti fisici: strette di mano, bacetto sulla guancia, e abbraccio (da parte sua) inteso come :lui mi accompagna alla porta e mi cinge le spalle, io che mi godo il contatto fisico :LOL: ma faccio finta di nulla e rimango assai rigida non ricambiando l'abbraccio :huh:

Riguardo alla mia seduta... :shok:

Tra i miei problemi, lo psicologo che mi "tartassava" e i discorsi affrontati qui sul forum, avevo in testa un gran marasma :shok: , avevo mille argomenti importanti da tirare fuori...e non sapevo da che parte cominciare...

Dirgli dell'attrazione fisica che provo, probabilmente mi terrorizza ancora troppo :shok:

Fatto sta che alla fine gli ho parlato di un argomento molto impegnativo... che dentro di me dubitavo sarei mai riuscita ad affrontare con lui (come con chiunque altro del resto...rimango sul vago perché non è il caso che ne parli qui)

Per me è stato un successone :rolleyes: sono stupita di me stessa per essere riuscita a tirare fuori questa cosa, senza averlo neanche deciso prima...

Quindi, per quanto riguarda l'argomento del topic... sono ancora in alto mare, ma per quanto riguarda la terapia sento di aver fatto un bel passo avanti :D: E vedo più vicina la possibilità di parlargliene!

Un bacione a tutti!

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Riguardo alla mia seduta... :shok:

Tra i miei problemi, lo psicologo che mi "tartassava" e i discorsi affrontati qui sul forum, avevo in testa un gran marasma :shok: , avevo mille argomenti importanti da tirare fuori...e non sapevo da che parte cominciare...

Dirgli dell'attrazione fisica che provo, probabilmente mi terrorizza ancora troppo :shok:

Fatto sta che alla fine gli ho parlato di un argomento molto impegnativo... che dentro di me dubitavo sarei mai riuscita ad affrontare con lui (come con chiunque altro del resto...rimango sul vago perché non è il caso che ne parli qui)

Per me è stato un successone :rolleyes: sono stupita di me stessa per essere riuscita a tirare fuori questa cosa, senza averlo neanche deciso prima...

Quindi, per quanto riguarda l'argomento del topic... sono ancora in alto mare, ma per quanto riguarda la terapia sento di aver fatto un bel passo avanti :huh: E vedo più vicina la possibilità di parlargliene!

Un bacione a tutti!

bè complimenti juditta, da espereinza personale le sedute migliori, quelle che lasciano il segno (in senso positivo), sono proprio quelle in cui si tirano fuori argomenti non programmati, e specialmente se questi argomenti come dici tu sono anche difficili da rivelare a chiunque....a me in tutto è successo tre quattro volte e ogni volta mi sentivo davvero sollevata e come se il cammino verso la fine della terapia fosse più vicino.....buon per te....

un abbraccio

Ciao

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Questo è proprio il mio dubbio...so che nella mia attrazione c'è tanto transfert, però il mio psicologo è di suo un uomo attraente :shok: Non che sia Brad Pitt :huh: però ha delle caratteristiche che me lo farebbero piacere anche se non fosse il mio psicologo...questo complica un pò il tutto e rende più imbarazzante affrontare il discorso :huh:

Rispondo al sondaggione... Lo psicologo si siede di fronte a me, abbiamo fatto sia sedute in cui tra di noi c' era una scrivania che sedute durante le quali non c' erano "barriere" architettoniche tra di noi. Contatti fisici: strette di mano, bacetto sulla guancia, e abbraccio (da parte sua) inteso come :lui mi accompagna alla porta e mi cinge le spalle, io che mi godo il contatto fisico ma faccio finta di nulla e rimango assai rigida non ricambiando l'abbraccio :huh:

Riguardo alla mia seduta...

Tra i miei problemi, lo psicologo che mi "tartassava" e i discorsi affrontati qui sul forum, avevo in testa un gran marasma :shok: , avevo mille argomenti importanti da tirare fuori...e non sapevo da che parte cominciare...

Dirgli dell'attrazione fisica che provo, probabilmente mi terrorizza ancora troppo :shok:

Fatto sta che alla fine gli ho parlato di un argomento molto impegnativo... che dentro di me dubitavo sarei mai riuscita ad affrontare con lui (come con chiunque altro del resto...rimango sul vago perché non è il caso che ne parli qui)

Per me è stato un successone :rolleyes: sono stupita di me stessa per essere riuscita a tirare fuori questa cosa, senza averlo neanche deciso prima...

Quindi, per quanto riguarda l'argomento del topic... sono ancora in alto mare, ma per quanto riguarda la terapia sento di aver fatto un bel passo avanti :LOL: E vedo più vicina la possibilità di parlargliene!

Un bacione a tutti!

Brava! Ottimo lavoro!

E' questa la cosa importante: le sedute e i progressi. E quella di venerdì è stata certamente una seduta importantissima. ne sono davvero contenta! ^_^

Ce la facciamo. A fare (e a dire) tutto.

Bacio grandissimo!

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^_^

Ciao Arley la dinamica del professorino è qualcosa che ho messo in cantiere, ogni tanto mi esce fuori e molesta i malcapitati...scusami se ti ho fatto sentire a disagio :shok:

Ma torniamo sull'oggetto del post...che tipo di approccio terapico usa lo psico :LOL: con quel poco che conosco, faccio un sondaggione alla Vanity Fair...

Durante la seduta lui e difronte o dietro di te?

Nel caso sieda dietro di te - male; la stretta di mano ed eventuale bacio di striscio sarà l'unica aspettativa

Nel caso sieda davanti - bene; le chance dell'abbraccio aumentano

Avete una scrivania o altre barriere architettoniche fra di voi??

Si lui siede dietro una scrivania - male; mette quindi una barriera fra voi due vale sempre la stretta di mano e bacetto di lato

Tra voi c'è solo aria - bene poi considerarlo aperto a qualsiasi proposta di contatto

Ti ha mai fatto sperimentare delle esperienze guidate in cui entrava in contatto fisico con te? :huh:

Nel caso positivo io credo che puoi concederti di abbracciarlo quando ti senti di farlo. :huh:

Nel caso negativo (cioè che durante il setting terapico non vi siste mai sfiorati) credo che puoi parlargli di questa necessità, come puoi concederti di parlargli della tuo sentire nei suoi confronti, lui è li per te e non il contrario. :huh:

Apparte 'sta cosa del sondaggio, sottoscrivo che lui è li per te, per fornirti un appoggio utile affinche tu comprenda le tue dinamiche psicologiche e riesca a far addormentare quel giudice che mette in discussione i tuoi sentimenti, è il suo lavoro ed è pagato per questo.

Sai che ti compatisco Arley, io di barriere che le mie sconosciute emozioni creano ne ho erette tante, ogniuna richiede uno sforzo per essere scavalcata, ma una volta fatto quella che sembrava l'insormontabile diventa un gradino che possiamo concederci di salire.

La vita è anche questo e per me è bello riconoscerlo.

Ciao!! Eccomi qua a rispondere anche io al sondaggione!!! Allora...vediamo un po':

Durante la seduta mi siede di fronte. Siamo seduti entrambi su due poltrone abbastanza vicine. Non ci sono barriere di nessun tipo e non abbiamo mai fatto una seduta con una scrivania in mezzo.

Non mi ha mai fatto sperimentare esperienze "fisiche" (...che detta cosi'.... :rolleyes: )....e quando ci salutiamo, a seduta terminata, ci diamo la mano. Mai, mai, mai abbracci o bacetti sulle guance. Zero. Solo due volte, quando gli ho dato la mano x salutarlo me l'ha "stretta" fra le sue per un istante...ed è stato l'unico gesto "affettuoso" che ho ricevuto.

....Pero' devo segnalare una cosa importante: nella stanza non ci sono solo due poltrone.....c'è anche un lettino ( :shok: )....magari è quello che mi turba eh...puo' essere.....

S C H E R Z O!!!!!!!

Eh Daniele caro...mi compatisco anche io...da sola.... :shok: .

E oggi non sono neanche particolarmente ottimista e propositiva...anzi, è una di quelle giornate dove tutto è nero.

Buona giornata a tutti!

Ciao!

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Ospite sea

Nella nostra stanza c'è una scrivania e chissà che c'è nei cassetti!

Quello che c'è nella stanza mi serve per quando non ho niente da dire: ci faccio su i commenti per migliorare la "sdraiata", e si ride.

L'analista siede dietro di me e io sono sul lettino che poi è una specie di sdraio appunto. :rolleyes:

Non ci sono contatti, all'infuori di una stretta di mano che è il rituale di fine sdraiata.

Non c'è versi di sapere che analista è. Dai vestiti non si capisce, nemmeno dalla faccia o da come cammina.

Forse è marziano o venusiano.

Arriva, parcheggia l'astronave e riparte. I vigli urbani per lui chiudono un occhio.

E anch'io...

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bè complimenti juditta, da espereinza personale le sedute migliori, quelle che lasciano il segno (in senso positivo), sono proprio quelle in cui si tirano fuori argomenti non programmati, e specialmente se questi argomenti come dici tu sono anche difficili da rivelare a chiunque....a me in tutto è successo tre quattro volte e ogni volta mi sentivo davvero sollevata e come se il cammino verso la fine della terapia fosse più vicino.....buon per te....

un abbraccio

Ciao

Brava! Ottimo lavoro!

E' questa la cosa importante: le sedute e i progressi. E quella di venerdì è stata certamente una seduta importantissima. ne sono davvero contenta! :shok:

Ce la facciamo. A fare (e a dire) tutto.

Bacio grandissimo!

Grazie a digi79 e ad Arley per gli incoraggiamenti!

:rolleyes:

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Carissima Juditta.....io non finiro' mai di incoraggiarti..... :huh: ...mai!

( :rolleyes::shok::shok::shok: )

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............Datango, con il discorso del pagamento e quindi della storia con la tua psicologa intendi dire che quindi io ad esempio, che non vivo bene il momento del pagamento, non riesco a vedere lo psicologo in quanto tale e cioè non vivo il nostro rapporto come professionale ma lo confondo con qualcos'altro?

.....................

Ciao Trixy, ho lanciato la questione pagamento qualche post fa e adesso approfondisco,

Se sono liberi professionisti, alla fine o all'inizio della seduta date loro il compenso pattuito ; in quel momento che sensazione avvertite?

Anche io ho sentito quella sensazione di potenza nel momento in cui pago lo psicoterapeuta per il suo lavoro, questo credo sia dovuto ad un condizionamento instillato dalla societa dei consumi, in cui tutto ha un prezzo. Questa percezione però nel tempo si è modificata, anche grazie a lui a cui non sfugge proprio niente :shok: . Ultimamente ha stabilito che: il compenso pattuito tre anni fa rimmarrà lo stesso anche tra ventanni, però glielo devo ricordare io :rolleyes: .

Ho compreso che non è possibile quantificare il prezzo per la sua arte, creare la porta per entare in quel non luogo e guidarmi attraverso i vortici della mia coscienza, è una cosa che va altre la comprensione, è una cosa marziana o venusiana come dice Sea :shok: .

Comunque il discorso del pagare la seduta secondo me è legato al discorso dell'identificazione del ruolo, importantissimo affinche il setting terapico non diventi una rimpatriata tra amici .

Noi non andiamo a fare una chiacchierata con l'amico/a, che ha delle risorse per metterci a nostro agio e vuotare il sacco. Per riconoscere questo basta osservare che il 98% del tempo, il sacco lo vuotiamo sempre e solo noi non il terapeuta. Tra amici i sacchi si vuotano vicendevolmente, anche perchè nessuno (apparte i martiri verso i quali nutro terrore) ci sta ad accollarsi solamente le tensioni altrui che vengono fuori durante una relazione.

Gli psicoterapeuti si beccano il nostro bel saccone di tensioni, create dal nostro vissuto in cui non è stato lasciato molto spazio per educarci alla comprensione delle emozioni. Loro ci appoggiano per aiutarci a portare il pesante fardello, a volte lo allegeriscono. Mi viene in mente un immagine del film "Il miglio verde" in cui un omone inspirava dentro di se le malattie altrui e espirava moschini che con uno scintillio si dissolvevano.

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Questo è proprio il mio dubbio...so che nella mia attrazione c'è tanto transfert, però il mio psicologo è di suo un uomo attraente ..........

Rispondo al sondaggione... Lo psicologo si siede di fronte a me, abbiamo fatto sia sedute in cui tra di noi c' era una scrivania che sedute durante le quali non c' erano "barriere" architettoniche tra di noi. Contatti fisici: strette di mano, bacetto sulla guancia, e abbraccio (da parte sua) inteso come :lui mi accompagna alla porta e mi cinge le spalle, io che mi godo il contatto fisico ma faccio finta di nulla e rimango assai rigida non ricambiando l'abbraccio

Credo che l'abbraccio quando ti sentirai di concedertelo sarà molto utile per te, il fatto sta prorio nel come interpretiamo le sensazioni percepite.

Il fatto che lui è un bell'uomo, ad esempio, non è oggettivo; così come l'abbraccio potrebbe non essere considerato un gesto sessuale. Tutto questo è sempre parte del nostro bel sacco di condizionamenti.

Tra i miei problemi, lo psicologo che mi "tartassava" e i discorsi affrontati qui sul forum, Riguardo alla mia seduta... avevo in testa un gran marasma , avevo mille argomenti importanti da tirare fuori...e non sapevo da che parte cominciare...

........alla fine gli ho parlato di un argomento molto impegnativo... che dentro di me dubitavo sarei mai riuscita ad affrontare con lui (come con chiunque altro del resto...rimango sul vago perché non è il caso che ne parli qui)

Per me è stato un successone .... sono stupita di me stessa per essere riuscita a tirare fuori questa cosa, senza averlo neanche deciso prima...

Quindi, per quanto riguarda l'argomento del topic... sono ancora in alto mare, ma per quanto riguarda la terapia sento di aver fatto un bel passo avanti :huh: E vedo più vicina la possibilità di parlargliene!

Un bacione a tutti!

Io penso che a prescindere dall'argomento del topic, hai fatto una seduta segnare nel tuo calendario biologico.

Meravigliarsi di se stessi ha che fare con il liberare le nostre tante ombre che abbiamo relegato in angoli oscuri della nostra coscienza, loro per ringraziarci regalano un energia meravigliosa.

Anche io venerdì sono andato alla seduta con una tempesta nella testa, ho cominciato dicendogli che in me andava tutto bene... :rolleyes:

alla fine mi sono ritrovato a osservare per la prima volta, il mio bambino interiore che è sfinito dallo sforzo per cercare di essere riconsciuto ed è abbandonato su quel gradino che non riesce a salire. :shok:

Alla fine della seduta lui mi ha detto che nella seduta si era verificata un ottima gestalt e che le notti successive avrei sognato molto... così è stato :shok: ...boh ma come fa?:shok: ...forse è maggico :huh:

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Credo che l'abbraccio quando ti sentirai di concedertelo sarà molto utile per te, il fatto sta prorio nel come interpretiamo le sensazioni percepite.

Il fatto che lui è un bell'uomo, ad esempio, non è oggettivo; così come l'abbraccio potrebbe non essere considerato un gesto sessuale. Tutto questo è sempre parte del nostro bel sacco di condizionamenti.

In realtà io non percepisco il suo l'abbraccio come sessuale. Anzi resto ammirata per come lui riesca a instaurare un contatto fisico senza risultare inopportuno o invadente. :shok: E mi piace che mi tocchi (oh l' ho detto :shok: ) anche se non c'è niente di sessuale in questo. Non mi lascio andare, perché io (al contrario di lui) temo di trasmettere un certo tipo di trasporto :huh: .Insomma, come al solito, non mi voglio far scoprire...

Io penso che a prescindere dall'argomento del topic, hai fatto una seduta segnare nel tuo calendario biologico.

Meravigliarsi di se stessi ha che fare con il liberare le nostre tante ombre che abbiamo relegato in angoli oscuri della nostra coscienza, loro per ringraziarci regalano un energia meravigliosa.

Anche io venerdì sono andato alla seduta con una tempesta nella testa, ho cominciato dicendogli che in me andava tutto bene... :rolleyes:

alla fine mi sono ritrovato a osservare per la prima volta, il mio bambino interiore che è sfinito dallo sforzo per cercare di essere riconsciuto ed è abbandonato su quel gradino che non riesce a salire.

Alla fine della seduta lui mi ha detto che nella seduta si era verificata un ottima gestalt e che le notti successive avrei sognato molto... così è stato :huh: ...boh ma come fa?:huh: ...forse è maggico ^_^

Anch'io spesso ho questa sensazione di essere una bimba bloccata davanti a un ostacolo...solo che la vivo male, mi causa molta disistima :LOL:

Comunque è vero...dopo la seduta mi sono sentita molto più leggera e piena di energia (mentre tante volte ne esco con le ossa rotte...) e in queste notti stò sognando molto, anche se faccio fatica a ricordare i sogni al mattino...

Un bacione :shok:

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Ospite sea

Anch'io dimentico i sogni.

Ma negli sprazzi che ricordo c'è quasi sempre la terapia.

I più belli sono quelli della notte precedente le sedute.

Una volta sola li ho scritti nella notte, con calligrafia assonnata, ma è meglio quando li racconto così come vengono, a tratti.

La volta dopo li racconto diversamente magari, ci aggiungo particolari nuovi e parole nuove, così rinverdiscono. :birthday:

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Comunque ci sono sempre le eccezioni, una persona molto vicina a me con impostazione Freudiana, ha un rapporto confidenziale enorme con i pazienti (cosa che, a mio parere, se supera certi limiti è anche controproducente), non so se avrà fatto qualche corso alternativo che promuoveva questo metodo, anche alcuni suoi colleghi sono così.

Il mio è di base junghiana, comunque non è portato all'approccio fisico, anzi..lo vedo anche un pò "rigido" quindi non ce lo vedo proprio ad abbracciare i pazienti :;): , a me va benissimo così devo dire :birthday:

...Mah...io non so esattamente il mio che impostazione abbia....

so solo che è figo :;):

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Ciao Trixy, ho lanciato la questione pagamento qualche post fa e adesso approfondisco,

Anche io ho sentito quella sensazione di potenza nel momento in cui pago lo psicoterapeuta per il suo lavoro, questo credo sia dovuto ad un condizionamento instillato dalla societa dei consumi, in cui tutto ha un prezzo. Questa percezione però nel tempo si è modificata, anche grazie a lui a cui non sfugge proprio niente ^_^ . Ultimamente ha stabilito che: il compenso pattuito tre anni fa rimmarrà lo stesso anche tra ventanni, però glielo devo ricordare io :;): .

Ho compreso che non è possibile quantificare il prezzo per la sua arte, creare la porta per entare in quel non luogo e guidarmi attraverso i vortici della mia coscienza, è una cosa che va altre la comprensione, è una cosa marziana o venusiana come dice Sea :;): .

Comunque il discorso del pagare la seduta secondo me è legato al discorso dell'identificazione del ruolo, importantissimo affinche il setting terapico non diventi una rimpatriata tra amici .

Noi non andiamo a fare una chiacchierata con l'amico/a, che ha delle risorse per metterci a nostro agio e vuotare il sacco. Per riconoscere questo basta osservare che il 98% del tempo, il sacco lo vuotiamo sempre e solo noi non il terapeuta. Tra amici i sacchi si vuotano vicendevolmente, anche perchè nessuno (apparte i martiri verso i quali nutro terrore) ci sta ad accollarsi solamente le tensioni altrui che vengono fuori durante una relazione.

Gli psicoterapeuti si beccano il nostro bel saccone di tensioni, create dal nostro vissuto in cui non è stato lasciato molto spazio per educarci alla comprensione delle emozioni. Loro ci appoggiano per aiutarci a portare il pesante fardello, a volte lo allegeriscono. Mi viene in mente un immagine del film "Il miglio verde" in cui un omone inspirava dentro di se le malattie altrui e espirava moschini che con uno scintillio si dissolvevano.

Sono d'accordo con te nel discorso del condizionamento e l'identificazione del ruolo, io però questa percezione non l'ho modificata a distanza di tre anni, forse una "pecca" del mio analista è anche il lasciare molte cose sottointese e non esplicitamente dette, probabilmente perchè se non sono io ad aprire certi discorsi lui non li apre spontaneamente. Quindi ad esempio di questa cosa del pagamento non ne abbiamo mai parlato come altre cose che riguardano il nostro rapporto terapeutico.

Comunque per il discorso dei sogni non puoi sottovalutare il condizionamento, il potere che hanno sulle nostre menti è notevole :;):

Juditta ti faccio le mie congratulazioni per la seduta, sono contenta che sia andata bene, poi vedrai che piano piano riuscirai a dirgli anche ciò che ti frulla in testa nei suoi riguardi :birthday:

Arley..ma non l'avevo mica capito che è figo!! :D:

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Aggiornamento seduta di ieri sera:

E' stata una seduta normale normale. Molto rilassata e positiva. Bacio grande grande a tutti e buona giornata! :good:

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Aggiornamento seduta di ieri sera: Neutra :D: .

E' stata una seduta normale normale. Molto rilassata e positiva. Ma non sono riuscita assolutamente ad "infilare" il discorso che avrei voluto fargli.

E oggi mi sento sciocca e sono nervosa perchè prima di tutto sento di aver perso un'occasione e poi perchè non riesco + a sostenere tutto questo terremoto....è tanto tempo ormai che taccio e faccio finta di niente. Non riesco + e sento la assoluta necessità di liberarmi ed alleggerirmi di questo fardello.

Spero, con tutta me stessa, nella seduta di Giovedì...

Bacio grande grande a tutti e buona giornata! ^_^

Ciao Arley, secondo me non sei sciocca e non hai perso nessuna occasione, forse quel discorso non è realmente importante per il tuo benessere.

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