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E se ci si innamora dello psicologo?


ARLEY

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mi sento un po' un'aliena perchè io non sento nessuna vicinanza verso questa "bambina"? non è nemmeno che mi preoccupo più di tanto di sentirla vicino... l'unica cosa è che ho rivisto certi aspetti sotto altri occhi. nel senso che certe cose, tipo incubi che facevo, mostravano allora un disagio nascente che solo adesso posso riconoscere...

vorrei anche portare una testimonianza un po' diversa riguardo la terapia...la mia procede in maniera molto confliuttuale...talmente conflittuale che mi sento un po' aliena quando leggo dei vostri pacati "spazi di accoglimento".

nel mio setting si guerreggia, altro che...

poi non so se questa differenza è data dal tipo di terapia, oppure se sono io a creare conflitto e riuscirei pure con un pacato analista... boh :unknw:

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vorrei anche portare una testimonianza un po' diversa riguardo la terapia...la mia procede in maniera molto confliuttuale...talmente conflittuale che mi sento un po' aliena quando leggo dei vostri pacati "spazi di accoglimento".

nel mio setting si guerreggia, altro che...

poi non so se questa differenza è data dal tipo di terapia, oppure se sono io a creare conflitto e riuscirei pure con un pacato analista... boh :unknw:

Sei tu. Io guerreggiavo un sacco.

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vorrei anche portare una testimonianza un po' diversa riguardo la terapia...la mia procede in maniera molto confliuttuale...talmente conflittuale che mi sento un po' aliena quando leggo dei vostri pacati "spazi di accoglimento".

nel mio setting si guerreggia, altro che...

poi non so se questa differenza è data dal tipo di terapia, oppure se sono io a creare conflitto e riuscirei pure con un pacato analista... boh :unknw:

Io penso che sia in parte dovuto anche al tipo di terapia. Nell'approccio sistemico - relazionale il/la terapeuta è proprio parte attiva nella relazione con il/la paziente.

Poi magari dipende anche da voi due .... che vi siete trovati ..... :chair:

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mi sento un po' un'aliena perchè io non sento nessuna vicinanza verso questa "bambina"? non è nemmeno che mi preoccupo più di tanto di sentirla vicino... l'unica cosa è che ho rivisto certi aspetti sotto altri occhi. nel senso che certe cose, tipo incubi che facevo, mostravano allora un disagio nascente che solo adesso posso riconoscere...

vorrei anche portare una testimonianza un po' diversa riguardo la terapia...la mia procede in maniera molto confliuttuale...talmente conflittuale che mi sento un po' aliena quando leggo dei vostri pacati "spazi di accoglimento".

nel mio setting si guerreggia, altro che...

poi non so se questa differenza è data dal tipo di terapia, oppure se sono io a creare conflitto e riuscirei pure con un pacato analista... boh :unknw:

La mia vicinanza a questa bambina sta nel fatto, che il dolore che provavo allora è identico al dolore che provo adesso, la differenza sta nel fatto che allora erano certe situazioni che mi facevano soffrire e che riesco sopratutto adesso a riconoscere, oggi provo lo stesso identico dolore, ma è accompagnato dal vuoto...teoricamente non c'è motivo, le situazioni sono differenti io sono adulta, ma il mio dlore non cambia..

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Poi magari dipende anche da voi due .... che vi siete trovati ..... :chair:

può esse' pure che mi voglia "perdere", eh...

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Sei tu. Io guerreggiavo un sacco.

però tu non me la racconti giusta... :Shame On You:

se dici che parlavi pochissimo in seduta...

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però tu non me la racconti giusta... :Shame On You:

se dici che parlavi pochissimo in seduta...

ma quando parlava..... :starwars:

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La mia vicinanza a questa bambina sta nel fatto, che il dolore che provavo allora è identico al dolore che provo adesso, la differenza sta nel fatto che allora erano certe situazioni che mi facevano soffrire e che riesco sopratutto adesso a riconoscere, oggi provo lo stesso identico dolore, ma è accompagnato dal vuoto...teoricamente non c'è motivo, le situazioni sono differenti io sono adulta, ma il mio dlore non cambia..

Hai descritto esattamente quello che provo anch'io

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mi sento un po' un'aliena perchè io non sento nessuna vicinanza verso questa "bambina"? non è nemmeno che mi preoccupo più di tanto di sentirla vicino... l'unica cosa è che ho rivisto certi aspetti sotto altri occhi. nel senso che certe cose, tipo incubi che facevo, mostravano allora un disagio nascente che solo adesso posso riconoscere...

io pure non provo un grande affetto o trasporto nei confronti della bambina che sono stata.....

facendo terapia mi sono resa conto delle pressioni che questa bambina subiva dai genitori (che pressavano sicuramente in maniera inconsapevole, ma che cmq pressavano), ho anche capito quanto sia cambiata la bambina nel giro di poco tempo perdendo il suo aspetto bambinesco per diventare una piccola adulta responsabile delle sue azioni. forse posso arrivare a pensare che quella bambina ha sofferto , ma ha imparato a non dar troppo ascolto al proprio dolore (di fatto la mia infanzia non la ricordo particolarmente dolorosa)

detto ciò quella bambina sta lì, non me ne preoccupo più di tanto e non mi fa manco tanto tenerezza

vorrei anche portare una testimonianza un po' diversa riguardo la terapia...la mia procede in maniera molto confliuttuale...talmente conflittuale che mi sento un po' aliena quando leggo dei vostri pacati "spazi di accoglimento".

nel mio setting si guerreggia, altro che...

poi non so se questa differenza è data dal tipo di terapia, oppure se sono io a creare conflitto e riuscirei pure con un pacato analista... boh :unknw:

è possibile che sia tu a portare il conflitto all'interno della terapia perchè è quello di cui hai bisogno o perchè magari è il tuo modo di rapportarti a giovanni

io alterno momenti di accoglimento e di gran sintonia a momenti di guerriglia più o meno urbana . mi capita di contestare (anche se in maniera pacata) alcune sue affermazioni e in alcuni casi mi sono scagliata contro di lei con gran forza e rabbia . lei reagisce in maniera diversa , alle volte mi contiene, alle volte è dura e alle volte è più "dolce" nella risposta

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La mia vicinanza a questa bambina sta nel fatto, che il dolore che provavo allora è identico al dolore che provo adesso, la differenza sta nel fatto che allora erano certe situazioni che mi facevano soffrire e che riesco sopratutto adesso a riconoscere, oggi provo lo stesso identico dolore, ma è accompagnato dal vuoto...teoricamente non c'è motivo, le situazioni sono differenti io sono adulta, ma il mio dlore non cambia..

la verità è che io ricordo molto poco della mia infanzia... so che c'erano delle situazioni oggettive che mi hanno procurato dolore...diciamo che io non avevo la falsa convinzione di aver avuto un'infanzia felice, perchè so benissimo di aver avuto un'infanzia infelice. solo che quel dolore lo ricostruisco a logica, non me lo ricordo, non riesco ad andare indietro con la memoria per sentirlo! forse sono solo un 3 o 4 gli episodi ai quali collego certi sentimenti...

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però tu non me la racconti giusta... :Shame On You:

se dici che parlavi pochissimo in seduta...

era una battaglia muta

a parte gli scherzi parlavo solo per contestare (svalutare diceva lui)

come ha detto froggy

in quello non ho problemi

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era una battaglia muta

a parte gli scherzi parlavo solo per contestare (svalutare diceva lui)

in quello non ho problemi

non ho problemi a immaginare come tu lo contestassi... :He He:

tra l'altro... non so, ho la sensazione che pure alcune delle mie affermazioni siano suonare come svalutazioni (che non erano, però)

siamo in una fase nella la quale io e il mio terapeuta non ci capiamo per niente.

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non ho problemi a immaginare come tu lo contestassi... :He He:

tra l'altro... non so, ho la sensazione che pure alcune delle mie affermazioni siano suonare come svalutazioni (che non erano, però)

siamo in una fase nella la quale io e il mio terapeuta non ci capiamo per niente.

la verità è che sono loro che svalutano sempre le nostre obiezioni

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la verità è che io ricordo molto poco della mia infanzia... so che c'erano delle situazioni oggettive che mi hanno procurato dolore...diciamo che io non avevo la falsa convinzione di aver avuto un'infanzia felice, perchè so benissimo di aver avuto un'infanzia infelice. solo che quel dolore lo ricostruisco a logica, non me lo ricordo, non riesco ad andare indietro con la memoria per sentirlo! forse sono solo un 3 o 4 gli episodi ai quali collego certi sentimenti...

Ma nemmeno io ho molti ricordi della mia infanzia, ma quei pochi bastano, volevo affetto attenzione e non ne ho avuta, io non ricordo un natale non ricordo una festa di compleanno... Mi piacerebbe ricordare di più, il mio psi. mi disse di parlare con mia madre di chiedere a lei, ma io gli dissi di non non le avrei chiesto nulla.Sono sempre stata considerata nulla, mi sono sempre sentita inutile, mi ricordo di quando me ne stavo da sola a piangere......E oggi a distanza di anni riconosco quella bambina nel dolore...lo stesso..

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ma io proprio non lo sento quel dolore di allora! lo posso ricostruire solo razionalmente, dirmi "immagino che provassi questo e quello....vista la situazione". però non lo ricordo.

si capisce che intendo?

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riguardo a quella bambina che ho recuperato... è stata dura e ci sono voluti ben 3 anni prima di iniziare davvero a toccare con mano quel dolore.

è chiaro che sembra assurdo stare tanto male adesso che uno è adulto ma quella bambina col suo dolore era rimasta inascoltata, muta e finchè non sono riuscita a trovare spazio a quel dolore lasciandolo esprimere dentro di me non trovavo spazio anche per la felicità.

è un discorso contorto ma solo sentendo fino in fondo quel dolore mi sono sentita più libera dentro. all'inizio c'è stato il vuoto perchè da sempre dentro di me il dolore la faceva da padrone... schiacciato, lasciato lì in sordina e alimentato ogni qual volta nella vita quotidiana difendevo gli altri e non me stessa, giustificavo tutti chiedendo a me di essere sempre quella col sorriso, dolce e priva di rabbia.

poi alla fine ho SENTITO dolore, rabbia, invidia, gelosia, fragilità e ho capito che anch'io sono fatta di queste cose e posso sentirle e viverle senza senso di colpa.

ecco, sono entrata davvero in contatto con la mia ombra, quella parte di me che rifiutavo perchè a suo tempo, da bambina, mi era stata presentata come una parte da nascondere pena la perdita di amore.

non crediate che abbia avuto un'infanzia fatta di violenze fisiche o maltrattamenti... eppure ogni giorno c'erano violenze verbali, atmosfere pesanti e sono cresciuta con l'idea che fosse normale. insomma... ascoltare la bambina che è dentro è un percorso davvero lungo e faticoso ma dà la possibilità davvero di conoscere la propria storia, capire i meccanismi che ci sono dietro a tanti comportamenti del presente e con tanto coraggio la speranza di cambiarli.

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Ma nemmeno io ho molti ricordi della mia infanzia, ma quei pochi bastano, volevo affetto attenzione e non ne ho avuta, io non ricordo un natale non ricordo una festa di compleanno... Mi piacerebbe ricordare di più, il mio psi. mi disse di parlare con mia madre di chiedere a lei, ma io gli dissi di non non le avrei chiesto nulla.Sono sempre stata considerata nulla, mi sono sempre sentita inutile, mi ricordo di quando me ne stavo da sola a piangere......E oggi a distanza di anni riconosco quella bambina nel dolore...lo stesso..

il non ricordare è una difesa e per fortuna che c'è... l'attegiamento che ha lo psicoterapeuta verso il paziente è di apertura e accoglienza e quell'attegiamento si vive e si impara in psicoterapia. grazie alla capacità di accettare quello che viene fuori senza giudizi è più facile che i ricordi, le emozioni, le sensazioni emergano.

quante volte mi sono svegliata e mi sono ritrovata accanto a quella bambina che si chiudeva in bagno, piangeva e si lavava il viso per non far capire a nessuno che aveva pianto. erano ricordi che avevo dentro di me ma che avevo lasciato nascosti, celati. e la cosa più dolorosa non è ricordare ma sentire esattamente le stesse emozioni e capire che per un bambino possono essere davvero terribili.

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ma io proprio non lo sento quel dolore di allora! lo posso ricostruire solo razionalmente, dirmi "immagino che provassi questo e quello....vista la situazione". però non lo ricordo.

si capisce che intendo?

per me è chiaro perchè io già adesso sono poco in contatto con le mie emozioni, figurarsio con quelle che provavo da bambina......

io a parte non ricordare dolore/disagio o altre emozioni, non ricordo proprio la mia infanzia

voglio dire a parte qualche episodio sparso qua e là (e sono davvero pochi) non ricordo nulla, come se io non fossì lì mentre ero piccola.....

si capisce cosa voglio dire ? :unsure:

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per me è chiaro perchè io già adesso sono poco in contatto con le mie emozioni, figurarsio con quelle che provavo da bambina......

io a parte non ricordare dolore/disagio o altre emozioni, non ricordo proprio la mia infanzia

voglio dire a parte qualche episodio sparso qua e là (e sono davvero pochi) non ricordo nulla, come se io non fossì lì mentre ero piccola.....

si capisce cosa voglio dire ? :unsure:

Perfettamente.........

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il non ricordare è una difesa e per fortuna che c'è... l'attegiamento che ha lo psicoterapeuta verso il paziente è di apertura e accoglienza e quell'attegiamento si vive e si impara in psicoterapia. grazie alla capacità di accettare quello che viene fuori senza giudizi è più facile che i ricordi, le emozioni, le sensazioni emergano.

quante volte mi sono svegliata e mi sono ritrovata accanto a quella bambina che si chiudeva in bagno, piangeva e si lavava il viso per non far capire a nessuno che aveva pianto. erano ricordi che avevo dentro di me ma che avevo lasciato nascosti, celati. e la cosa più dolorosa non è ricordare ma sentire esattamente le stesse emozioni e capire che per un bambino possono essere davvero terribili.

io mi ritrovo moltissimo in quello che dici, per me è così!

Io non ho molti ricordi di me bambina....però è vero che con il passare del tempo ho distorto di molto la realtà..per difesa ovviamente!

Ho idealizzato un padre che non era poi così Dio, e ho rimosso completamente il dolore scaturito dalla continua opera di appiattimento della mia personalità , attuata da mai madre...e infine al competizione con mia sorella!

La prima a venire a galla è stata proprio la competizione con mia sorella, forse è più facile "attaccare" una sorella che non un genitore!

Poi ho dovuto riportare su un piano "umano" mio padre....e qui non è che abbia proprio completato l'opera....ma il alvoro più doloroso è stato entrare in contatto con il dolore per "l'indifferenza" di mia madre, per il suo continuo paragone (dal quale ne uscivo sempre perdente) con mia sorella!

E se non ci fosse stata di mezzo l'ultima questione con la psi, che purtroppo ( o per fortuna) mi ha buttato la realtà in faccia con violenza, forse non sarei arrivata così facilmente a riappropriarmi di quel pezzo della mia dolora infanzia...

E come dici tu, non era una situazione familiare difficile...dal di fuori la mia famiglia era davvero "senza macchia"...e forse questa è stata la parte peggiore per me...il non ptoer dimostrare, il non poter dire....anche questo mi ha annientato...perchè non potevo far altro che soccombere...

Cercavo "il trauma", perchè mi sembrava più semplice...dire "ecco è accaduto questo" e poter gridare al mondo il mio dolore finalmente!

Invece la dura realtà è che la mia sofferenza era ed è solo mia...non la si può riconoscere dal di fuori, nessun "buono" verrà a salvarmi...nemmeno la psi può....

insomma a volte il dolore è qualcosa che non si può spiegare...almeno adesso con l'analisi posso esprimerlo e riconoscerlo ,almeno a me stessa...posso legittimare quella sofferenza...che oltre a farmi soffrire mi lasciava profondi sensi di colpa.

Io quel dolore di bimba lo sento e come...lo ricordo e come..magari non ricordo episodi speicifici ma ricordo il dolore...ed è esattamente come allora! questo è il mio vuoto!!!

P.s.: scusate ma essendo senza psi...ogni tanto devo pur sfiatare... :pardon:

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e allora io con sto vuoto non ci sono in contatto...perchè non lo sento proprio il dolore passato!

non lo dico per "lamentarmi" della mia terapia, può essere pure che sia diversa, oppure che a quello ci arriverò più avanti non lo so...

no è una lamentela, è una constatazione! sento i sentimenti attuali, forti. sento l'angoscia, la paura... però i sentimenti dell'infanzia non li sento proprio...

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non so che dirti..perchè appunto è difficile dare un giudizio sulla cosa...può essere che magari tu analizzi ciò che attualmente ti fa male, mentre noi scaviamo nel passato..? Boh! Infondo poi sempre là si finisce...ai "soliti" meccanismi...che ci impediscono di condurre una vita serena...non è detto che si debba perforza passare da lì....provando il dolore di quando si era piccoli...penso ai comportamentisti che comunque vanno a lavorare sul presente...

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