mio 0 Share Inserito: 12 dicembre 2007 vorrei aprire una nuovo giro di argomenti su noi stessi..... inizio con uno poi vedremo se continuare o no....? Spesso ci chiediamo chi siamo, io vorrei provare a rispondere in maniera molto semplice, direi terra terra..... le sensazioni da me avute nel corso della vita mi farebbe pensare di essere una delle tra essenze (che io reputo avere) che sarebbero: 1) sicuramente il corpo fisico 2) poi c'è la "psiche" quella che io definisco Ego, ossia il risultato del nostro vissuto mentale. 3) poi c'è quello che alcuni definiscono corpo Astrale, lo spirito, quello che nella nostra epoca è un po messo in cantina per il fatto che viene confuso con l'Ego, ma è quello che diciamo la spinta alla concorrenza, alla supremazia , l'invidia, ma anche all'amore , quello che vive di sensazioni ne mentali ne fisiche, per molti aspetti io lo accomuno al nostro inconscio.... dunque siamo uno di essi, l'insieme dei tre,,,,,bhè io li vedo come strumendi.... il corpo è l'animale che Dio o la vita mi ha dato per manifestarmi, esso a suoi reclami a le sue richieste i suoi vizi.......ma io sarei sempre io anche con un altro corpo......dunque lo escluderei 2) La psiche......bhè una perdita di memoria non mi cancella ne mi uccide......dunque non sono la mia psiche 3) Il corpo Astrale, che sarà il più contestato, io chiedo infatti di argomentare solo a coloro che lo colgono, per gli altri non esiste dunque non si identificheranno in quello, bhè dicevamo il corpo astrale, essendo , per me parte della psiche, L'incoscio, per me non possiamo esserlo per gli stessi motivi ... dunque cosa siamo.... io rispondo che siamo "presenza", intanto almeno questa.......presenza che si manifesta solo tramite tutti i corpi.....ma che non siamo questi.... intando per voi "io cosa sono...." Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
mio 0 Autore Share Inserita: 13 dicembre 2007 DAI SU...VOI COSA VI SENTITE....! Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
oscar 0 Share Inserita: 13 dicembre 2007 Tutti e 4, forse pure 5 e 6 o più, boh? C'è anche la dimensione temporale, trascendentale e non materiale, e chissà quante altre ancora Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
turbociclo 0 Share Inserita: 17 dicembre 2007 Purtroppo mi sento ancora troppo nella mente, con i suoi continui vortici, la mente che mente, la scimmietta impazzita che ammorba il pensiero e rovina la vita. Ma l'Intelletto, il regno delle leggi e delle risposte risolutive, a volte mi aiuta dandomi qualche indicazione per decifrare in modo OGGETTIVO il Grande Libro della Vita. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
ANTIUS 0 Share Inserita: 18 dicembre 2007 ECCO QUA CI RISIAMO,UN ATTACCO DI MIOSOFIA..... Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
mio 0 Autore Share Inserita: 18 dicembre 2007 miofista...! Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Reset 0 Share Inserita: 19 dicembre 2007 Io mi sento un essere vivente come lo può essere un gatto, un cane o una scimmia. Solo che purtroppo sono dotato di pensiero, grande difetto della razza umana. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
datango 0 Share Inserita: 19 dicembre 2007 Io mi sento un essere vivente come lo può essere un gatto, un cane o una scimmia. Solo che purtroppo sono dotato di pensiero, grande difetto della razza umana. Io credo non sia una disgrazia essere forniti di un cervello e del suo immaginario Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
max.nettuno 0 Share Inserita: 19 dicembre 2007 Io cosa sono? Anni fa mi sono avvicinato alle filosofie orientali. Il buddismo mi colpì particolarmente. Qui si parla di: 1) Impermanenza (tutto è impermanente, l’uomo, i suoi desideri, la sua sofferenza) 2) Vacuità (tutto è vuoto, alla fine). La prima riguarda la dimensione temporale (il divenire), la seconda quella spaziale (l’essere). Esiste un vuoto che si trasforma nel tempo, ma che continua ad essere vuoto. La consapevolezza rende liberi dal ciclo di nascita-rinascita, alimentato dai desideri e dalla sofferenza (…il lasciare le cose in sospeso sul letto di morte ci fa rinascere/identificare in una nuova struttura psicosomatica), la consapevolezza di essere vuoto, vuoto delle credenze, opinioni, desideri, paure. Quindi non è proprio un vuoto, è un pieno di qualcosa che non c’entra niente con quello che uno pensa di essere. Io cosa sono? I miei desideri, le mie paure. Senza di essi? Pura essenza, o presenza, come dici tu Mio. Se, per amore di discussione, ammettiamo di non essere il corpo e di continuare ad esistere dopo che il cuore ha smesso di battere, che cosa è che permane? Forse questo coacervo di desideri e paure (non so neanche che forma dargli…un centro magnetico…), attaccamenti in una parola, cose in sospeso. E se non lascio niente in sospeso (una parola!)? Se i desideri e le paure perdono la loro presa, con che cosa mi identifico? Forse cessano le identificazioni e si manifesta la pura essenza. Ma è solo metafisica… IO NON SO COSA SONO. So solo che ogni volta che rispondo a questa domanda, la risposta è insufficiente. Mi chiedo cosa potrebbe capitare se cominciassi a riflettere su “Io, cosa NON sono?”. Magari, ciò che rimane fuori dalla definizione, è la risposta giusta…non verbale. Chissà… Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Reset 0 Share Inserita: 19 dicembre 2007 Io credo non sia una disgrazia essere forniti di un cervello e del suo immaginario Dipende se il cervello ci fa vivere bene o no. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
mio 0 Autore Share Inserita: 19 dicembre 2007 Io cosa sono? Anni fa mi sono avvicinato alle filosofie orientali. Il buddismo mi colpì particolarmente. Qui si parla di: 1) Impermanenza (tutto è impermanente, l’uomo, i suoi desideri, la sua sofferenza) 2) Vacuità (tutto è vuoto, alla fine). La prima riguarda la dimensione temporale (il divenire), la seconda quella spaziale (l’essere). Esiste un vuoto che si trasforma nel tempo, ma che continua ad essere vuoto. La consapevolezza rende liberi dal ciclo di nascita-rinascita, alimentato dai desideri e dalla sofferenza (…il lasciare le cose in sospeso sul letto di morte ci fa rinascere/identificare in una nuova struttura psicosomatica), la consapevolezza di essere vuoto, vuoto delle credenze, opinioni, desideri, paure. Quindi non è proprio un vuoto, è un pieno di qualcosa che non c’entra niente con quello che uno pensa di essere. Io cosa sono? I miei desideri, le mie paure. Senza di essi? Pura essenza, o presenza, come dici tu Mio. Se, per amore di discussione, ammettiamo di non essere il corpo e di continuare ad esistere dopo che il cuore ha smesso di battere, che cosa è che permane? Forse questo coacervo di desideri e paure (non so neanche che forma dargli…un centro magnetico…), attaccamenti in una parola, cose in sospeso. E se non lascio niente in sospeso (una parola!)? Se i desideri e le paure perdono la loro presa, con che cosa mi identifico? Forse cessano le identificazioni e si manifesta la pura essenza. Ma è solo metafisica… IO NON SO COSA SONO. So solo che ogni volta che rispondo a questa domanda, la risposta è insufficiente. Mi chiedo cosa potrebbe capitare se cominciassi a riflettere su “Io, cosa NON sono?”. Magari, ciò che rimane fuori dalla definizione, è la risposta giusta…non verbale. Chissà… Potresti partire dal dire cosa non sei.... Sicuramente per esempio il corpo è mezzo per manifestarsi ma per assurdo io sarei me stesso anche se ne avessi un'altro, comunque basta pensare che non hai una cellula che avevi un'anno fa.....ma pur sempre tu sei.... Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
datango 0 Share Inserita: 20 dicembre 2007 Dipende se il cervello ci fa vivere bene o no. Io credo che ha volte si crei confusione su una questione fondamentale: il cervello non è un'entità autonoma, esso non ha il potere di farci vivere bene o no. La mancata o errata elaborazione di quello che comunica, crea quel malessere che non riusciamo ad identificare, rende le nostre vite prive di passioni, ci rende insensibili agli stimoli. Non sentiamo i bisogni e di conseguenza non fiorisce il nostro gesto spontaneo (naturale e selvaggio), esso appassisce dentro noi andando a creare un marciume di energie inespresse(depressione), che danno poi luogo ad azioni compulsive che spesso sfociano in gesti selvaggi e brutali. L'Italia è dopo gli USA la nazione con il più alto tasso di questi ultimi eventi. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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