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Into the wild di Sean Penn. Qualcuno l ha visto? Che ne pensate? a me è piaciuto anche se ne ho ricavato un senso di sconfitta..C è questa natura enorme che riesca a sopraffare questo essere piccolo e bellissimo..

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  • 2 weeks later...

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Bellissimo.

Attendevo da tanto questo film.

Adoro Sean Penn, sia come attore che come regista, ci mette l'anima. E anche Emile Hirsch, che qui ha dato nuovamente la conferma di non essere uno di quegli attori bellocci che poi non sanno spiccicare mezza battuta.

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  • 4 weeks later...
Into the wild di Sean Penn. Qualcuno l ha visto? Che ne pensate? a me è piaciuto anche se ne ho ricavato un senso di sconfitta..C è questa natura enorme che riesca a sopraffare questo essere piccolo e bellissimo..

L' ho visto proprio ieri e mi ha fatto pensare molto... a quanto pare offre molteplici chiavi interpretative.

Un ragazzo che si laurea e decide di raggiungere la catarsi liberandosi dalla società. Grande ideale, lodevole ricerca dell' immensamente grande ma....per esempio... brucia i soldi perchè si sente superiore alla materialità....ma siccome ha bisogno di percorrere lunghe distanze "scrocca" il passaggio sul treno alla faccia di chi paga...

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anni addietro, ho letto il libro da cui poi è stato tratto il film: NELLE TERRE ESTREME, mi è piaciuto moltissimo.

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:spiteful: L'ho appena finito di leggere! Sia film che libro mi hanno ispirato fortemente a partire e lasciare tutto per girovagare nel mondo...sarebbe stupendo...
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:spiteful: L'ho appena finito di leggere! Sia film che libro mi hanno ispirato fortemente a partire e lasciare tutto per girovagare nel mondo...sarebbe stupendo...

Cavolo se lo sarebbe...magari in modo intelligente..senza disdegnare tutto per poi servirsene in modo subdolo come fece McCandless-Supertramp!

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  • 2 weeks later...
Grande ideale, lodevole ricerca dell' immensamente grande ma....per esempio... brucia i soldi perchè si sente superiore alla materialità....ma siccome ha bisogno di percorrere lunghe distanze "scrocca" il passaggio sul treno alla faccia di chi paga...

Avrei preferito se avessi approfondito il tuo discorso, invece tu lanci una piccola critica, una piccola provocazione, ma subito la chiudi lì, come a voler ritrarre la mano dopo aver scagliato la pietra.

Io invece sarei curioso di capire cosa intendi, dove volevi arrivare...

Intanto ti dico cosa penso io:

Stiamo parlando di una persona vera, che è vissuta realmente e che è morta a causa della sua scelta.

Non parliamo di Buddha, di Gesù, o di qualche altra "infallibile" guida spirituale, ma di un ragazzino americano appena laureato, nato nella nostra epoca, cresciuto nella società occidentale contemporanea e in una famiglia tipica alto/borghese americana.

E tu, in un film del genere, ti soffermi sul fatto che "sfrutta" il passaggio di un treno (oltretutto un treno merci, se non ricordo male) "alla faccia di chi paga"...

E' tutto qui il tuo commento alla storia umana che questo film racconta?

Tra l'altro, il destino lo punisce terribilmente proprio per essere salito su quel treno: picchiato a sangue, minacciato di essere ucciso, lasciato malconcio ai bordi della ferrovia.

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Un Film prezioso... :air_kiss:

LA storia di quel ragazzo, è la storia di tanti di noi che pensano alla libertà ma rimangono vincolati alle loro vite, alle abitudini, alle comodita della società della tecnica, subendo così quella morte interiore che precede l'inesorabile morte del corpo.

Alexander Supertremp prende una decisione estrema perchè qualcosa in lui si è inesorabilmente compromesso, la sua decisione di ritrovare il contatto con la natura presa senza reale coscienza delle proprie capacità e questo lo porterà alla morte, perchè la natura non perdona, la natura anche se decidi di ritornare sui tuoi passi non è clemente, la natura è esatta anche nella crudeltà di un fiore.

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Avrei preferito se avessi approfondito il tuo discorso, invece tu lanci una piccola critica, una piccola provocazione, ma subito la chiudi lì, come a voler ritrarre la mano dopo aver scagliato la pietra.

Io invece sarei curioso di capire cosa intendi, dove volevi arrivare...

Intanto ti dico cosa penso io:

Stiamo parlando di una persona vera, che è vissuta realmente e che è morta a causa della sua scelta.

Non parliamo di Buddha, di Gesù, o di qualche altra "infallibile" guida spirituale, ma di un ragazzino americano appena laureato, nato nella nostra epoca, cresciuto nella società occidentale contemporanea e in una famiglia tipica alto/borghese americana.

E tu, in un film del genere, ti soffermi sul fatto che "sfrutta" il passaggio di un treno (oltretutto un treno merci, se non ricordo male) "alla faccia di chi paga"...

E' tutto qui il tuo commento alla storia umana che questo film racconta?

Tra l'altro, il destino lo punisce terribilmente proprio per essere salito su quel treno: picchiato a sangue, minacciato di essere ucciso, lasciato malconcio ai bordi della ferrovia.

Ciao Tony,

non nego sia un film carino ma personalmente non condivido il principio contradditorio di una vita di quel tipo. Non si può rifiutare tutto per poi prendersi solo ciò che fa comodo... Vuoi vivere a contatto con la Natura solo tu e la Natura? ok perfetto...allora non barare, costrusciti le armi tanto per cominciare. Bruci i soldi? mi va benissimo...allora usa i piedi e i passaggi dei vagabondi come te ma non farmi passare per ingiusto quel povero ferroviere che fa solo il suo lavoro..

Alla fine muore...da eroe?..... non ho paura di esprimere la mia.... direi più da stupido..

Ci sono modi più nobili e coerenti per trovare se stessi... ma in fondo ognuno è un caso a se.

Per concludere piccola pecca cinematografica per rendere ancora più incisivo e giusto il personaggio: incitamento di un vecchio a salire la montagna... nella realtà dei fatti il vecchio si prende un infarto e schiatta... ma ovviamente bisogna far capire che andare controcorrente è giusto...

Facile a dirsi e facile parlare di grandi ideali ma oltre l' ammirazione cosa resta? forse che nella vita di tutti giorni siamo capaci di rinunciare a qualcosa? forse..sicuramente tu stesso sei una persona migliore dopo aver saputo di Christopher McCandless..

Spero di esser stata chiara, ti saluto.

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Scusate l'intrusione ma negli ultimi tempi mi è capitato di ascoltare molti pareri e provocazioni della serie "film superfigo". Attendo delucidazioni, poi semmai vado a vedermi il film (Sean Penn lo stimo molto, il film mi attira, ma molti pareri che ho sentito mi hanno bloccata):

- questo protagonista in qualche modo fa l'eroe o il superiore nella sua scelta?

- gli illuminati in mezzo alla società non sono inesistenti: il racconto della scelta di questo protagonista mi ha dato il sapore di un certo narcisismo celato...per non parlare di un pizzico di facileria. Sola impressione?

- trovare sé stessi ed essere LIBERI in mezzo a certi ostacoli più subdoli invece di scapparsene definitivamente e drasticamente e rispecchiarsi nella natura la trovo una sfida maggiore, giusto per il principio che ci si può e deve rispecchiare solo in sé stessi comunque e dovunque, al di là delle scelte per arrivarci (non apprezzo le scelte drastiche su certe cose, anche se ho passato l'adolescenza con la fantasia di fare quello che ha fatto il protagonista - in salse diverse!). Poi ritengo che il bisogno di una "comunità umana" (come il bisogno di solitudine) sia un bisogno fondamentale dell'uomo dal quale non si può prescindere per essere uomini (e forse, liberi) qualunque sia la comunità che si sceglie.

Forse l'ho fatta troppo seria e potrei esser andata un po' fuori dalla righe o aver parlato a vanvera!! rispondo più a ciò che ho sentito (immagino il film presenti una complessità maggiore)...attendo qualche risposta

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Scusate l'intrusione ma negli ultimi tempi mi è capitato di ascoltare molti pareri e provocazioni della serie "film superfigo". Attendo delucidazioni, poi semmai vado a vedermi il film (Sean Penn lo stimo molto, il film mi attira, ma molti pareri che ho sentito mi hanno bloccata):

- questo protagonista in qualche modo fa l'eroe o il superiore nella sua scelta?

- gli illuminati in mezzo alla società non sono inesistenti: il racconto della scelta di questo protagonista mi ha dato il sapore di un certo narcisismo celato...per non parlare di un pizzico di facileria. Sola impressione?

- trovare sé stessi ed essere LIBERI in mezzo a certi ostacoli più subdoli invece di scapparsene definitivamente e drasticamente e rispecchiarsi nella natura la trovo una sfida maggiore, giusto per il principio che ci si può e deve rispecchiare solo in sé stessi comunque e dovunque, al di là delle scelte per arrivarci (non apprezzo le scelte drastiche su certe cose, anche se ho passato l'adolescenza con la fantasia di fare quello che ha fatto il protagonista - in salse diverse!). Poi ritengo che il bisogno di una "comunità umana" (come il bisogno di solitudine) sia un bisogno fondamentale dell'uomo dal quale non si può prescindere per essere uomini (e forse, liberi) qualunque sia la comunità che si sceglie.

Forse l'ho fatta troppo seria e potrei esser andata un po' fuori dalla righe o aver parlato a vanvera!! rispondo più a ciò che ho sentito (immagino il film presenti una complessità maggiore)...attendo qualche risposta

Guarda il film ed esprimi un parere tuo... come vedi non è detto che una stessa cosa susciti le stesse emozioni..

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  • 2 weeks later...
- trovare sé stessi ed essere LIBERI in mezzo a certi ostacoli più subdoli invece di scapparsene definitivamente e drasticamente e rispecchiarsi nella natura la trovo una sfida maggiore, giusto per il principio che ci si può e deve rispecchiare solo in sé stessi comunque e dovunque, al di là delle scelte per arrivarci (non apprezzo le scelte drastiche su certe cose, anche se ho passato l'adolescenza con la fantasia di fare quello che ha fatto il protagonista - in salse diverse!). Poi ritengo che il bisogno di una "comunità umana" (come il bisogno di solitudine) sia un bisogno fondamentale dell'uomo dal quale non si può prescindere per essere uomini (e forse, liberi) qualunque sia la comunità che si sceglie.

Forse l'ho fatta troppo seria e potrei esser andata un po' fuori dalla righe o aver parlato a vanvera!! rispondo più a ciò che ho sentito (immagino il film presenti una complessità maggiore)...attendo qualche risposta

Ho citato un brano del tuo intervento e ne approfitto per rispondere sia a te che a lapina.

Vorrei premettere che sono d'accordo con lapina quando dice che la stessa cosa può suscitare emozioni diverse a persone diverse, e che, anche se mi piace assumere dei toni provocatori e accesi, io rispetto le opinioni diverse dalle mie e non voglio passare come quello che ha "capito tutto" o che "ha la verità in tasca".

Detto ciò, la sensazione è che nei "riassunti" o commenti a questo film qui forniti vengano spesso omessi alcuni punti fondamentali.

Questo film racconta la parabola di una vita di un giovane. Sappiamo tutti che da giovani si tende ad essere più drastici nelle proprie scelte. L'energia che abbiamo dentro pulsa, preme, e a volte non è facile avere l'equilibrio per orientarla nelle direzioni giuste.

Da qui nasce il detto "Nasci incendiario, muori pompiere".

La scelta del protagonista del film scaturisce da un rifiuto verso i suoi genitori, dal loro modo superficiale e allo stesso tempo opprimente di voler guidare il proprio figlio. Attraverso un tipico esempio di generalizzazione, il rifiuto verso i genitori diventa rifiuto per quel tipo di vita, per quella società.

Così il giovane parte alla ricerca di qualcosa di diverso. Il suo pensiero è che eliminando le contaminazioni e le influenze di una società che lui rifiuta, e intraprendendo un percorso nella natura in compagnia solo degli autori letterari che stima, potrà trovare una dimensione migliore, potrà trovare "il senso della vita" (parole sue).

Quindi il suo cammino è una RICERCA. Un tentativo di trovare la giusta dimensione di essere umano.

Nel raccontarti questa ricerca, Sean Penn non si esime dal darne dei giudizi, ma lo fa con grande sensibilità e grande rispetto.

Ad esempio, proprio nella scena citata da lapina del vecchio che scala la montagna, c'è un momento in cui il vecchio si ferma, ha il fiatone, gli duole il petto, e anche la musica suggerisce che sta per succedere qualcosa di brutto. Un infarto. Poi, per fortuna, il vecchio si riprende e raggiunge la cima.

Io leggo la scena come un monito per quello che succederà: McCandless parte da un'idea nobile, ma le scelte che compie in nome di quest'idea sono scelte pericolose, forse anche sbagliate...

L'idea romantica di spingere il vecchio a raggiungere la cima poteva risolversi drammaticamente.

Da questo punto del film (o forse anche da prima, ora non ricordo, visto che ho visto il film solo una volta ed è passato del tempo...) lo spettatore comincia a intuire che c'è qualcosa di distorto in quello che supertramp sta facendo: da una parte non puoi non ammirare l'intenzione del giovane, ma allo stesso tempo gli eventi stessi suggeriscono che c'è qualcosa di sbagliato. Sono suggerimenti velati, proprio come spesso fa la vita, che il protagonista infatti non coglie.

Perciò il film non è l'esaltazione di quel personaggio e di quello stile di vita.

Sicuramente in certi momenti esalta la bellezza di riappropriarsi di un contatto con la natura, e fa venire anche allo spettatore una gran voglia di viaggiare libero per il mondo, ma allo stesso tempo fa vivere una strana sensazione di disagio: il disagio di "sentire" che c'è qualcosa di profondamente sbagliato in quel tipo di percorso. Ed è esattamente ciò che diceva esdra riguardo al "bisogno di una comunità umana".

E infatti anche lo stesso Supertramp alla fine si rende conto di aver sbagliato percorso: mentre il fisico viene sopraffatto dalla natura, finalmente anche il suo animo capisce che isolarsi non porta risposte.

La sua ultima frase nel diario è qualcosa tipo: "La gioia e la bellezza della vita non hanno senso se non sono condivise". Ecco la chiave del film.

Questa frase è potentissima, perché è l'ammissione del protagonista dei suoi sbagli e contemporaneamente la VERA RISPOSTA! Il senso della vita che aveva cercato!

Io penso che ciò che è mancato a Supertramp sia stato un vero maestro. È difficile interpretare sempre correttamente i libri se si è da soli, senza una guida.

Decidere di isolarsi dal mondo a quell'età significa escludersi la possibilità di incontrare quegli "illuminati in mezzo alla società" di cui parlava esdra, quelle persone da cui si può imparare davvero.

Saluti a tutti. :D:

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Tony seppur di parere discordante dal mio apprezzo molto il tuo pensiero e ti dirò di più sei l' occasione giusta per dire quanto possa essere costruttivo un confronto!

rispetto le opinioni diverse dalle mie e non voglio passare come quello che ha "capito tutto" o che "ha la verità in tasca"

^_^

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Grazie tony per la tua risposta! mi hai fatto venire più voglia di andare a vedermi il film! infatti me l'avevano posto in modo differente da come l'hai posto tu, non sapevo quanto era oggettivo che esaltassero la scelta del ragazzo come rifiuto della sua "vita" precedente, come se fosse un po' la chiave di tutto...

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  • 9 months later...
 
  • 3 years later...

Bellissimo...davvero molto bello!!

Amo di questo film la citazione:

"Ho vissuto molto, e ora credo di aver trovato cosa occorra per essere felici:

una vita tranquilla, appartata, in campagna. Con la possibilità di essere utile

con le persone che si lasciano aiutare, e che non sono abituate a ricevere.

E un lavoro che si spera possa essere di una qualche utilità; e poi riposo,

natura, libri, musica, amore per il prossimo. Questa è la mia idea di felicità.

E poi, al di sopra di tutto, tu per compagna, e dei figli forse.

Cosa può desiderare di più il cuore di un uomo?"

Spettacolare ^^

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  • 4 months later...

E' il film piu bello che io abbia mai visto... qualche buonpensante "amica mia" (che oggi e' rimasta una conoscente...) mi sconsiglio' anni fa (quando presi il dvd in sconto) di guardarlo da sola.... se forse lo guardavo da sola anni fa... avrei reagito in maniera diversa alle oppurtunita che mi sono state presenate di fronte....

la frase migliore?+

I SOLDI RENDONO PRUDENTI...

quanta verita'.... e piu ne hai piu hai motivo di sentirti forti in questo mondo ..... che bello schifo

non approvo assolutamente cio' che dice Lapina...che si e' appesa in maniera straffottente a quell episodio.... per l'amor del cielo...... in un treno merci ragazza... non in secnda sul Trenitalia..... per l'amor del cielo........ e ha fatto bene quell uomo "in nome della legge" a picchiarlo ?! ma ti rendi conto della gravita' di quello che scrivi?Forse sei troppo giovane oppure figlia di questa societa'... quindi ti perdono...

la frase pero' "la felicita' è reale solo se condivisa"... non è del tutto vera... PER NULLA... ma in quei momenti , di disperazione... sei portato a pensare a queste cose... ricordiamoci che al vecchio disse che non dobbiamo basare tutto sui rapporti interpersonali che costruiamo.... BEN DETTO ...LA FELICITA' E' OVUNQUE, DIPENDE DA COME GUARDI

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AD iniziare dall'alba...ai colori del tramonto.. alle macchie della luna......dai.. nessuno sa perche siamo qua...nessuno!!! godiamoci quello che ci hanno dato la possibilita' di guardare...almeno noi possiamo guardare... usare gli occhi..... avereil piacere di distinguere un colore da un altro...... e la natura è ancora tutta bella....... mi spiace per chi verra' dopo di noi......... godiamocela........

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  • 6 months later...

Into the wild di Sean Penn. Qualcuno l ha visto? Che ne pensate? a me è piaciuto anche se ne ho ricavato un senso di sconfitta..C è questa natura enorme che riesca a sopraffare questo essere piccolo e bellissimo..

Bello bello bello, anche se l'ho visto qualche tempo fa e dovrei quindi farmi un piccolo ripasso. Bella l'idea che sta alla base, il percorso del protagonista (tratto da una storia reale) e appunto la natura selvaggia, altrettanto protagonista. Peccato per il finale :(

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