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Ancora un week end a casa


Aldus

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Non ne posso più di stare a casa. Ormai sono mesi che il week end sto a casa. La mattina vado a fare un paio di compere e la sera sto a casa. Venerdì, sabato e domenica. Un vero incubo. Ciò che per gli altri è sano divertimento per me è un vero incubo. Pensate che la domenica non desidero altro che arrivi lunedì per poter andare a lavorare. Il non fare nulla e stare a casa mi angoscia a tal punto da desiderare il lavoro. Tristissimo lo so ma è così.

Ormai sono troppo vecchio per fare nuove amicizie. Non esiste più la scuola, l'università...al lavoro son tutti sposati con figli e ognuno ha la sua vita. Ho provato a fare un paio di corsi per il tempo libero ma l'interazione è stata molto bassa e finito il corso...ognuno per la sua strada. Ho provato a chattare ma ho ricevuto solo indifferenza.

Questa vita purtroppo non ti permette di rimetterti in carreggiata, se ne esci fuori per qualche motivo...sei fuori!

Ieri al supermercato guardavo le coppie che felici (non è un'idea mia, erano veramente felici, sorridevano e si baciavano!) compravano la roba. Abito in una zona dove ci sono pub e ristoranti. E la sera dalle finestre si sentono i rumori della gente che sorride e scherza dopo una bella serata.

E ci resto sempre più di merda.

Sapete come mi sento? Mi sento rifiutato dal mondo. Mi sento inutile. Mi sento una merda. Perchè questa vita non ti dà la possibilità di avere un'altra chance.

Quanto dovrò aspettare per avere una relazione normale con una donna oppure un minimo di vita sociale che così mi distraggo e non penso alle mie sconfitte con l'altro sesso?

Quanto dovrò aspettare per avere degli amici con cui uscire al week end?

Tanto non cambia mai nulla. Passano i giorni, i mesi, gli anni ma non cambia mai nulla. Quante volte vi sarà capitato di pensare a proposito della politica "tanto son sempre i soliti, o gli uni o gli altri, non cambia mai niente e tutto resta come prima..."

Bene voi lo pensate della politica? Io lo penso della mia vita.

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Non ne posso più di stare a casa. Ormai sono mesi che il week end sto a casa. La mattina vado a fare un paio di compere e la sera sto a casa. Venerdì, sabato e domenica. Un vero incubo. Ciò che per gli altri è sano divertimento per me è un vero incubo. Pensate che la domenica non desidero altro che arrivi lunedì per poter andare a lavorare. Il non fare nulla e stare a casa mi angoscia a tal punto da desiderare il lavoro. Tristissimo lo so ma è così.

Ormai sono troppo vecchio per fare nuove amicizie. Non esiste più la scuola, l'università...al lavoro son tutti sposati con figli e ognuno ha la sua vita. Ho provato a fare un paio di corsi per il tempo libero ma l'interazione è stata molto bassa e finito il corso...ognuno per la sua strada. Ho provato a chattare ma ho ricevuto solo indifferenza.

Questa vita purtroppo non ti permette di rimetterti in carreggiata, se ne esci fuori per qualche motivo...sei fuori!

Ieri al supermercato guardavo le coppie che felici (non è un'idea mia, erano veramente felici, sorridevano e si baciavano!) compravano la roba. Abito in una zona dove ci sono pub e ristoranti. E la sera dalle finestre si sentono i rumori della gente che sorride e scherza dopo una bella serata.

E ci resto sempre più di merda.

Sapete come mi sento? Mi sento rifiutato dal mondo. Mi sento inutile. Mi sento una merda. Perchè questa vita non ti dà la possibilità di avere un'altra chance.

Quanto dovrò aspettare per avere una relazione normale con una donna oppure un minimo di vita sociale che così mi distraggo e non penso alle mie sconfitte con l'altro sesso?

Quanto dovrò aspettare per avere degli amici con cui uscire al week end?

Tanto non cambia mai nulla. Passano i giorni, i mesi, gli anni ma non cambia mai nulla. Quante volte vi sarà capitato di pensare a proposito della politica "tanto son sempre i soliti, o gli uni o gli altri, non cambia mai niente e tutto resta come prima..."

Bene voi lo pensate della politica? Io lo penso della mia vita.

Aldus!!!!

Forse non ci siamo mai incrociati sul forum (anche perche' è da poco che sono iscritta) ma questo commento sulla tua vita è subito da discutere!!!

Prima di tutto vorrei sapere quanti anni hai (se possibile), secondo anche io che ho solo 28 anni ho passato un periodo in cui il week end mi trovavo sola a casa e non avevo nessuno con cui uscire, terzo non serve a niente piangersi addosso, l'ho fatto anch'io e credimi non ha dato risultati!!!

Certo che se aspetti che la donna dei tuoi sogni venga a suonarti il campanello allora continua a sperare e a passare i week end a casa da solo xche l'attesa sarà lunga!!!

Non hai qualche hobby? Pratichi qualche sport?

Dai raccontami un po' di te, mi sembra di capire che la tua vita è cambiata a un certo punto, divorzio??

Attendo tua risposta!!!Ciao!

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Da quello che ho capito... sei di Milano (o perlomeno abiti in una zona molto trafficata nei pressi di Milano)... mmm.... il caos della città non ti lascia il tempo per guardare dentro te stesso? No non credo, sia questo il problema… tu credi di aver già guardato dentro te stesso è invece ti stai sbagliando, se lo avessi fatto davvero non saresti qui a piangerti addosso… hai 34 anni se non sbaglio (ho letto molte tue discussioni e quindi i particolari della tua vita li evinco da ciò…), bhè io ne ho 23 e posso dirti che qualche capello bianco sui lati della testa comincia a spuntarmi, mi ritroverò tra un po’ di anni ad avere già una miriade di sfumature sul bianco/grigio a tingermi il cranio (sempre se non mi cadano prima tutti i capelli…), tu dirai: “e che me ne frega?”

Bravo, la domanda è giusta perché me la pongo anch’io...: che me ne frega se sto invecchiando?

Non posso di certo sfuggire alla legge universale del CAMBIAMENTO!

Non si è mai troppo vecchi per dire che non si possono avere nuove amicizie anche se io non so dirti bene cosa sia l’amicizia: me lo puoi spiegare tu? (te lo chiedo seriamente, vorrei che mi facessi capire cosa brami…)

Poi… Avrai un hobby? Cosa ti piace fare? Ti piace leggere? Che cosa leggi? …rispondi anche a tutte le domande che non ti ho fatto ma che tu ipotizzi che io ti possa fare… (dovresti ridere alla precedente frase: è un modo per farti capire che vorrei conoscere qualcosa di te oltre a quello che ho estrapolato dalla tua triste descrizione…)

Dai dai… Non esitare… Scherzaci su se vuoi… Per le cose serie c’è sempre tempo…

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Da quello che ho capito... sei di Milano (o perlomeno abiti in una zona molto trafficata nei pressi di Milano)... mmm.... il caos della città non ti lascia il tempo per guardare dentro te stesso? No non credo, sia questo il problema… tu credi di aver già guardato dentro te stesso è invece ti stai sbagliando, se lo avessi fatto davvero non saresti qui a piangerti addosso… hai 34 anni se non sbaglio (ho letto molte tue discussioni e quindi i particolari della tua vita li evinco da ciò…), bhè io ne ho 23 e posso dirti che qualche capello bianco sui lati della testa comincia a spuntarmi, mi ritroverò tra un po’ di anni ad avere già una miriade di sfumature sul bianco/grigio a tingermi il cranio (sempre se non mi cadano prima tutti i capelli…), tu dirai: “e che me ne frega?”

Bravo, la domanda è giusta perché me la pongo anch’io...: che me ne frega se sto invecchiando?

Non posso di certo sfuggire alla legge universale del CAMBIAMENTO!

Non si è mai troppo vecchi per dire che non si possono avere nuove amicizie anche se io non so dirti bene cosa sia l’amicizia: me lo puoi spiegare tu? (te lo chiedo seriamente, vorrei che mi facessi capire cosa brami…)

Poi… Avrai un hobby? Cosa ti piace fare? Ti piace leggere? Che cosa leggi? …rispondi anche a tutte le domande che non ti ho fatto ma che tu ipotizzi che io ti possa fare… (dovresti ridere alla precedente frase: è un modo per farti capire che vorrei conoscere qualcosa di te oltre a quello che ho estrapolato dalla tua triste descrizione…)

Dai dai… Non esitare… Scherzaci su se vuoi… Per le cose serie c’è sempre tempo…

ciao sospiro, hai 23 anni?? pensavo fossi piu' grande! (hai visto non ho usato vecchio!!)

Speriamo che aldus si faccia vivo xche' mi farebbe piacere parlare un po' con lui del suo stato d'animo......

Buona serata ragazzi!!!!!

Baci Stellina ^_^

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Sono cose che succedono nella vita, e bisogna prenderli come cambiamenti Aldus...Cosa aspetti, che gli amici ti cadano dal cielo? Che una donna venga a casa tua appositamente per conoscerti? Dai su, rimettiti in carreggiata. Comincia a praticare qualche sport, potresti andare in palestra... Ci vuole forza di volontà... molta... Tu ce l'hai?

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Aldus, ti capisco e concordo, parola per parola.

Capisco anche il fastidio che dà sentirsi dire "datti da fare", "trovati un hobby", "non piangerti addosso".

Credete che non siamo consapevoli che la nostra situazione di solitudine dipende da noi, dal nostro modo di affrontare la vita, i rapporti, i cambiamenti?

Possiamo fare dei tentativi: Aldus ne ha citati alcuni (corsi per il tempo libero, chat), io potrei citarne altri.

Tuttavia ci poniamo di fronte al fatto che la volontà non sempre basta. Ci scontriamo con la difficoltà pratica di dare effetto alla nostra volontà: fallito un certo numero di tentativi, come ne inventiamo di nuovi?

Come possiamo dalla nostra esperienza dedurre la possibilità di un cambiamento?

Non è la solitudine in sé il problema, possiamo sopravvivere senza contatti umani per un certo periodo: è la stabilità di questa condizione, il fatto che tutto ritorna sempre come prima, vediamo il mondo cambiarci intorno, le persone che ci circondano crescono, accumulano esperienze, vivono... mentre noi rimaniamo sospesi nella nostra eternità, dove non facciamo altro che invecchiare senza distinguere un anno dall'altro, ogni tanto ci sembra di vedere un elemento di discontinuità ma inevitabilmente lo assorbiamo senza minimamente variare il nostro stato di inerzia.

Siamo in un circolo vizioso in cui la solitudine genera solitudine, più ci isoliamo meno troviamo argomenti da condividere, più ci appare difficile creare punti di contatto meno siamo stimolati a metterci in gioco e più facilmente falliscono i nostri tentativi, più passa il tempo più la nostra situazione innaturale e scomoda si fa un modo di vita e ancora di più un modo di essere, le prospettive per il futuro diminuiscono e la fiducia nel cambiamento cala inesorabilmente.

Forse -per essere propositivi- può essere d'aiuto individuare le circostanze che hanno innescato questo meccanismo: può darsi che ci sono stati degli eventi casuali e delle scelte subite ma sicuramente questa condizione è influenzata da tante scelte, consapevoli o no, che probabilmente continuiamo a fare. Anche il fatto stesso di selezionare i tentativi, stabilire quando possono essere considerati conclusi e interpretare il loro risultato è legato alla nostra percezione personale pertanto fa parte di quello stesso meccanismo. Almeno per me è così.

Non so se questo possa applicarsi al tuo caso Aldus, per quanto mi riguarda credo che la terapia che ho iniziato qualche mese fa stia andando in questa direzione. Sono ben lontana dalla soluzione e non so se la direzione è giusta, a volte tendo a vedere la terapia stessa come un tentativo ma è talmente a lungo termine che il non poterne prevedere il fallimento imminente mi dà fiducia (poca, ma meglio di niente).

Mi sono permessa di parlare al plurale perché ho trovato il tuo sfogo molto vicino al mio modo di sentire.

Mi sono sentita chiamata in causa e mi sono imbucata, non ho saputo resistere!

Se ho frainteso ti chiedo scusa, consideralo uno sfogo personale.

Un abbraccio

P.S. Non voglio polemizzare con chi, con intento costruttivo, ha risposto suggerendo di darsi una mossa. Avete ragione, assolutamente ragione, io concordo e anzi vi ringrazio (anche se non era rivolto a me) perché è giusto sentirsi dire queste cose e forse a lungo termine fa anche bene. Ma non saper mettere in pratica questi giusti consigli è proprio il nocciolo della questione, sentirselo ricordare non è gradevole.

Scusate lo sfogo

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Aldus, ti capisco e concordo, parola per parola.

Capisco anche il fastidio che dà sentirsi dire "datti da fare", "trovati un hobby", "non piangerti addosso".

Credete che non siamo consapevoli che la nostra situazione di solitudine dipende da noi, dal nostro modo di affrontare la vita, i rapporti, i cambiamenti?

Possiamo fare dei tentativi: Aldus ne ha citati alcuni (corsi per il tempo libero, chat), io potrei citarne altri.

Tuttavia ci poniamo di fronte al fatto che la volontà non sempre basta. Ci scontriamo con la difficoltà pratica di dare effetto alla nostra volontà: fallito un certo numero di tentativi, come ne inventiamo di nuovi?

Come possiamo dalla nostra esperienza dedurre la possibilità di un cambiamento?

Non è la solitudine in sé il problema, possiamo sopravvivere senza contatti umani per un certo periodo: è la stabilità di questa condizione, il fatto che tutto ritorna sempre come prima, vediamo il mondo cambiarci intorno, le persone che ci circondano crescono, accumulano esperienze, vivono... mentre noi rimaniamo sospesi nella nostra eternità, dove non facciamo altro che invecchiare senza distinguere un anno dall'altro, ogni tanto ci sembra di vedere un elemento di discontinuità ma inevitabilmente lo assorbiamo senza minimamente variare il nostro stato di inerzia.

Siamo in un circolo vizioso in cui la solitudine genera solitudine, più ci isoliamo meno troviamo argomenti da condividere, più ci appare difficile creare punti di contatto meno siamo stimolati a metterci in gioco e più facilmente falliscono i nostri tentativi, più passa il tempo più la nostra situazione innaturale e scomoda si fa un modo di vita e ancora di più un modo di essere, le prospettive per il futuro diminuiscono e la fiducia nel cambiamento cala inesorabilmente.

Forse -per essere propositivi- può essere d'aiuto individuare le circostanze che hanno innescato questo meccanismo: può darsi che ci sono stati degli eventi casuali e delle scelte subite ma sicuramente questa condizione è influenzata da tante scelte, consapevoli o no, che probabilmente continuiamo a fare. Anche il fatto stesso di selezionare i tentativi, stabilire quando possono essere considerati conclusi e interpretare il loro risultato è legato alla nostra percezione personale pertanto fa parte di quello stesso meccanismo. Almeno per me è così.

Non so se questo possa applicarsi al tuo caso Aldus, per quanto mi riguarda credo che la terapia che ho iniziato qualche mese fa stia andando in questa direzione. Sono ben lontana dalla soluzione e non so se la direzione è giusta, a volte tendo a vedere la terapia stessa come un tentativo ma è talmente a lungo termine che il non poterne prevedere il fallimento imminente mi dà fiducia (poca, ma meglio di niente).

Mi sono permessa di parlare al plurale perché ho trovato il tuo sfogo molto vicino al mio modo di sentire.

Mi sono sentita chiamata in causa e mi sono imbucata, non ho saputo resistere!

Se ho frainteso ti chiedo scusa, consideralo uno sfogo personale.

Un abbraccio

P.S. Non voglio polemizzare con chi, con intento costruttivo, ha risposto suggerendo di darsi una mossa. Avete ragione, assolutamente ragione, io concordo e anzi vi ringrazio (anche se non era rivolto a me) perché è giusto sentirsi dire queste cose e forse a lungo termine fa anche bene. Ma non saper mettere in pratica questi giusti consigli è proprio il nocciolo della questione, sentirselo ricordare non è gradevole.

Scusate lo sfogo

Non potevi descrivere al meglio la situazione…

Il fatto è che la vostra vena sovrasensibile (mi rivolgo anche a Aldus) prende il sopravvento: così facendo il vostro modo di vedere le cose è molto limitato. C’è un aggrapparsi quasi ossessivo agli stati d’animo conseguiti dopo una certa situazione: è come se vi avessero insegnato ad usare solo un colore per pitturare la vostra vita e di conseguenza non riuscite a distinguere le cose (né distinguete più una forma, tenete in voi soltanto ciò che vi hanno insegnato senza aprirvi ad un mondo di infinità.).

Non avetene a male per i miei commenti: li considero pura osservazione interiore che espongo a voi senza mezzi termini e/o barriere.

Ahimè io non posso aiutare, posso solo far ragionare…

Il problema non è tanto il fatto che possiate riprendervi dal vostro stato di solitudine da quello che ho capito, ma il problema sta nel fatto che avete paura del ritorno in questa solitudine, in questa vacuità…

Tenete troppo a cuore ciò che non sentite vostro…

Ci sono due vie diametralmente opposte: una è la percezione soggettiva e l’altra è la vera comprensione oggettiva.

Non posso dirvi cosa sia la vera comprensione ma posso spiegarvi cos’è la percezione (come se volessi farti conoscere l’amore attraverso l’odio: essi sono interdipendenti come tutti i sentimenti).

Forse sbaglio ma io vi pongo esattamente al centro della percezione soggettiva, legati ai sentimenti, avvolti da una barriera che non vi può far vedere oltre, e poiché nessuno vi ha mai detto che c’è qualcosa oltre, voi nemmeno pensate a questa eventualità di poter davvero guardare senza il velo che vi copre lo sguardo…

Se poi andiamo ad analizzare a fondo mi sembra di capire che la solitudine non sia la causa del vostro malessere, ma solo l’effetto: la vera causa è una scorretta interpretazione della realtà ed una conseguente noia nata dal quello che sostenete essere un continuo susseguirsi di identici eventi.

Noto anche una sfumatura di pigrizia che non fa altro che peggiorare la situazione, come se steste pensando che non ne vale la pena di ricercare qualcosa: tanto non gioverebbe a nulla.

Ora posso dirvi una cosa: immaginate che il vostro stato d’animo non sia altro che il mescolarsi di eventi reali filtrati attraverso le vostre esperienze, attraverso il vostro giudizio…

Esattamente cosa vi rimane in mano? Sicuramente non la realtà stessa, bensì una visione della realtà, come un quadro impressionista non troppo particolareggiato… Concretizzate ciò che avete in testa e astraete ciò che è nel mondo: ecco da dove deriva la sofferenza.

Bisognerebbe buttare via tutto ciò che si ha compreso e tutte le esperienze che si ha vissuto…

Il puro atto di osservare con gli occhi la realtà (pur avendo ipoteticamente la mente vuota) è già di per sé una comprensione non completa di quest’ultima, perché ci si limita solo al campo visivo, e lo stesso vale per tutti gli altri sensi.

Allora la via giusta è buttare via anche i sensi… tutto: lasciar spazio solo alla comprensione oggettiva!

E’ giusto che ci sia qualcuno che reputi impossibile quello che dico, ma così facendo non si accorge che sta affrontando l’argomento con un pregiudizio nella mano: quanto costa lasciar andare questo pregiudizio? La mia risposta è: UNO SFORZO IMMANE!, anche perché c’è chi si aggrappa a ciò che conosce per paura di sprofondare una volta abbandonato tutto…

Siamo (mi ci metto anch’io in quest’insieme) troppo condizionati…

PS per JuliaBrownings :

soltanto il fatto che tu ti sia sporta a scrivere un messaggio in questo topic (sfogandoti o meno…) ha fatto sì che il tuo stato mentale sia cambiato (non importa se da male in peggio o da male in meglio, fatto sta che un cambiamento è avvenuto: hai combattuto la noia che ti circondava poiché in te è scattato qualcosa che ti ha fatto valere la pena di rispondere…)

Ti sei accorta di questo mentre scrivevi? Ti sei accorta che ti ponevi al di fuori di te stessa pur mentre scrivevi di te stessa? O forse non l’hai fatto? Analizzavi la tua situazione quindi per forza in te in alcuni istanti non c’era spazio per il tuo supposto malessere, ma solo per l’analisi di te stessa! :abbr:

Ah un ultima cosa: non voglio offendere nessuno con quello che ho detto... se sono sembrato troppo drastico con le mie supposizioni me ne scuso...

Una volta lessi di un uomo che andò dal Buddha chiedendogli se poteva curare la sua anima in preda alla sofferenza.

Il Buddha gli disse che se gli avesse portato la sua anima, egli l'avrebbe guarita.

Allora l'uomo disse: "Come posso portarti qui la mia anima: essa è sfuggevole e non sta in nessun luogo, non posso di certo afferrarla!"

Il Buddha replicò: "Allora essa è già in pace!"

Che faticaccia… sono stanco! :LMAO:

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bisogna avere la forza di "cadere " e "rialzarsi"... e combattere..

scusa ma non so se hai già parlato della tua storia su un'altro topic, ma una domanda che mi viene da farti:

non hai amicizie che magari ti porti avanti dall'infanzia?

non è facile trovarsi e farsi degli amici, ma neanche impossibile... basta mettersi a disposizione delle persone per permetterti di conoscerti.. frequenterai dei posti di ritrovo?

cerca di aprirti.... e vedrai che si sistemerà tutto :flowers2:

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Ragazzi tutto vero quello che dite...ma non e' così facile nella realta' vera e propria...Capisco perfettamente Angus...quando ti ritrovi che le tue amicizie hanno ormai la loro vita ovvero mogli/mariti, fidanzate/i

, figli...Quando ti rendi conto che si ne hai di amici ma giustamente occupati nella loro vita e ti ritrovi i week-end a casa è normale sentirsi soli, è facile dire esci, conosci...Ma dove vado da solo? Vado a ballare da solo? O in qualche altro locale dove si incontrano le compagnie??? La palestra o posti del genere si è facile conoscere gente ma non è così scontato come dite voi, nel senso che anche in palestra ognuno ha la sua vita, sicuramente si conosce, passi qualche ora in compagnia ma fuori di li ognuno ha la sua vita...e ti ritrovi di nuovo i week-end a casa...

E' proprio difficile crearsi amicizie quando non si va più a scuola o all'università...e ci si sente come in un circolo vizioso più sei solo e più resti solo...

Questo non e' per contraddire quello che avete scritto voi che è giustissimo ma credo che adesso il suo problema sia reale ed oggettivo il resto viene dopo, adesso lui vuole uscire dalla sua solitudine nel vero senso della parola ossia vedere gente...

PAT

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CONCORDO PIENAMENTE CON PAT ED ALDUS.

NN HO MAI AVUTO DIFFICOLTà NEL FARE NUOVE AMICIZIE E TUTT'ORA MI VIENE PROPRIO FACILE...

MA DA QUI A CREARSI UNA NUOVA CERKIA DI AMICIZIE CE NE VUOLE....

SONO 3 ANNI E MEZZO KE MI SONO LAUREATA E SONO TORNATA NELLA MIA CITTà E ANCORA NN RIESCO A CREARMI UNA CERKIA DI AMICIZIE CON CUI USCIRE, NONOSTANTE CONOSCA UNA MAREA DI GENTE....

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Prima di tutto vorrei sapere quanti anni hai

Ho quasi 35 anni, una brutta età per fare nuove amicizie. Alla mia età non è facile fare nuove conoscenze e anche frequentando corsi per il tempo libero, non si riesce cmq a far sì che quelle che si è conosciuti al corso diventino degli amici stabili con cui uscire normalmente.

Mi è capitato. Magari si fa pure un'uscita post corso ma se li chiami normalmente per uscire il venerdì o il sabato hanno sempre problemi.

Certo che se aspetti che la donna dei tuoi sogni venga a suonarti il campanello allora continua a sperare e a passare i week end a casa da solo xche l'attesa sarà lunga!!!

Non è vero che sono stato con le mani in mano. Adesso vivo in solitudine ma in passato ho frequentato amici, corsi, chat, speed date, feste...ho ricevuto solo indifferenza perchè io non so come si fa ad interessare una donna, non ho un briciolo di fantasia, non ho palle, non mi decido, sono un eterno timido, a te piacerebbe un uomo così? Credo di no ma io sono fatto così! E allora che devo fare, devo continuare così fino alla fine dei miei giorni?

Non hai qualche hobby? Pratichi qualche sport?

Non pratico sport perchè non mi piace. Mi piace il cinema, ci vado spesso e ovviamente ci vado solo perchè non ho con chi andarci. Ma per mia sfortuna il cinema non è un hobby che consente l'interazione. Si va, si guarda il film e poi si esce.

Dai raccontami un po' di te, mi sembra di capire che la tua vita è cambiata a un certo punto, divorzio??

Divorzio? Magari...vuol dire che in un tempo lontano avrei trovato una tipa che mi piace e con cui sono stato sposato. Ciò che posso dire di me: sono un ragazzo normale, fisicamente normale, intellettualmente normale, ho un buon lavoro, mi piacciono i film e i libri ma sono timidissimo, non so come farmi avanti, non so come si fa a conquistare una donna, non sono sicuro di me, non guido, mi sento solissimo sentimentalmente, non so dire le battute che ci vogliono per far ridere una ragazza, in poche parole non so fare un caxxxxo.

diciamo che rispetto a prima qualche amico per uscire e per distrarmi dal fatto che mi sento solo ce l'avevo. Adesso neanche più quello e il mio isolamento è diventato totale.

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Tuttavia ci poniamo di fronte al fatto che la volontà non sempre basta. Ci scontriamo con la difficoltà pratica di dare effetto alla nostra volontà: fallito un certo numero di tentativi, come ne inventiamo di nuovi?

Vero. Il problema è che la forza di volontà può cambiare le cose quando sei tu che decidi di cambiare una situazione che riguarda solo te come ad esempio il lavoro.

Non si possono cambiare le cose quando la tua volontà dipende dalla volontà di una altro. Tipo stringere amicizie o relazioni sentimentali. Se gli altri non vogliono, non vogliono, puoi metterci tutto quello che vuoi, farai solo un buco nell acqua.

è la stabilità di questa condizione, il fatto che tutto ritorna sempre come prima, vediamo il mondo cambiarci intorno, le persone che ci circondano crescono, accumulano esperienze, vivono... mentre noi rimaniamo sospesi nella nostra eternità, dove non facciamo altro che invecchiare senza distinguere un anno dall'altro, ogni tanto ci sembra di vedere un elemento di discontinuità ma inevitabilmente lo assorbiamo senza minimamente variare il nostro stato di inerzia.

Siamo in un circolo vizioso in cui la solitudine genera solitudine, più ci isoliamo meno troviamo argomenti da condividere, più ci appare difficile creare punti di contatto meno siamo stimolati a metterci in gioco e più facilmente falliscono i nostri tentativi, più passa il tempo più la nostra situazione innaturale e scomoda si fa un modo di vita e ancora di più un modo di essere, le prospettive per il futuro diminuiscono e la fiducia nel cambiamento cala inesorabilmente.

Forse -per essere propositivi- può essere d'aiuto individuare le circostanze che hanno innescato questo meccanismo: può darsi che ci sono stati degli eventi casuali e delle scelte subite ma sicuramente questa condizione è influenzata da tante scelte, consapevoli o no, che probabilmente continuiamo a fare. Anche il fatto stesso di selezionare i tentativi, stabilire quando possono essere considerati conclusi e interpretare il loro risultato è legato alla nostra percezione personale pertanto fa parte di quello stesso meccanismo. Almeno per me è così.

Verissimo confermo tutto. Hai fatto un'analisi molto lucida.

Non so se questo possa applicarsi al tuo caso Aldus, per quanto mi riguarda credo che la terapia che ho iniziato qualche mese fa stia andando in questa direzione.

Ho fatto un anno di terapia con due diversi specialisti. Ho lasciato. L'esperienza è stata negativa. No la terapia non fa per me.

Mi sono permessa di parlare al plurale perché ho trovato il tuo sfogo molto vicino al mio modo di sentire.

E' vero, hai detto delle cose che sono molto simili a ciò che provo.

Un abbraccio

Anche a te.

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non hai amicizie che magari ti porti avanti dall'infanzia?

Si ma vivono nella mia città di origine che è molto lontana da dove vivo adesso. Raramente torno a casa e li vedo ma sono tutti fidanzati, hanno le loro cose ed è difficile vederli anche quando torno. Nel resto dell'anno però sono solo.

non è facile trovarsi e farsi degli amici, ma neanche impossibile... basta mettersi a disposizione delle persone per permetterti di conoscerti.. frequenterai dei posti di ritrovo?

cerca di aprirti.... e vedrai che si sistemerà tutto :hi:

E' semplice solo a parole. Considera che per un uomo è molto più difficile. Facciamo un esempio, entro in un bar e mi avvicino a un gruppo e dico..."ciao sono Aldus" Mi guarderebbero come un marziano dai....

In discoteca il problema non si pone proprio perchè essendo solo non mi fanno proprio entrare... :Sick:

Ma anche avvicinarsi al parco...mi prenderebbero per maniaco....

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  • 2 weeks later...

Oggi sono andato al cinema. Solo. E' da quasi un anno che ci vado solo. Ed è sempre la stessa angoscia. Tutti che si conoscono, tutti che commentano, amici, tante coppie. Io solo.

Non si può andare avanti così. COSA HO FATTO PER MERITARMI QUESTO? COSA?

Perchè tutti gli altri vivono le loro relazioni e io no? Ma sapete quanto è difficile fare nuove amicizie? E io mi ritrovo solo al cinema. Sempre. Ma perchè questa sorte è toccata a me? Perchè?

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Aldus, sei esattamente l'opposto di me, ho 46 anni non mi sono mai sentita sola e domani lunedì che noia si torna a lavoro.

Sono praticamente single e non me ne vergogno, frequento un amico un tantino più intimo, qualche amica e poco caos intorno a me.

Mi sento bene quando sono sola...

Si può stare in mezzo alla gente e sentirsi profondamente soli, ci hai mai pensato?

Caspita sei giovanissimo, prova ad iscriverti a dei club, associazioni, ma quello che dovresti fare è soprattutto amare te stesso.

In bocca al lupo, vivi la vita con gioia. ^_^

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Aldus, sei esattamente l'opposto di me, ho 46 anni non mi sono mai sentita sola e domani lunedì che noia si torna a lavoro.

Sono praticamente single e non me ne vergogno, frequento un amico un tantino più intimo, qualche amica e poco caos intorno a me.

Mi sento bene quando sono sola...

Si può stare in mezzo alla gente e sentirsi profondamente soli, ci hai mai pensato?

Caspita sei giovanissimo, prova ad iscriverti a dei club, associazioni, ma quello che dovresti fare è soprattutto amare te stesso.

In bocca al lupo, vivi la vita con gioia. :give_rose:

Ciao Nuccia. Sì tu sei single come me, è vero. E hai un amico intimo e qualche amica. E secondo te è poco? Sinceramente. Se non avessi neanche queste persone vicino a te (la mia situazione) come ti sentiresti?

Ho cercato di iscrivermi a enti e corsi per il tempo libero. A parte l'interesse per la materia in questione, non ne ho cavato niente a livello di amicizie. Ti spiego perchè.

Sai Nuccia qual'è il problema della vita moderna e di chi ha già una certa età (over 30)? E' difficilissimo fare nuove amicizie. Spiego un concetto. Un conto è frequentare delle persone. Un conto è avere delle amicizie. Sono due cose completamente diverse. Frequentare gente non è per niente difficile. Ti iscrivi a uno dei tanti corsi per il tempo libero (quello che più ti aggrada o che più si avvicina alle tue attitudini) e inizi a frequentare da subito persone nuove. Poi però che succede. Alcune persone sono interessate solo al corso, preferisocno non avere interazione e dopo il corso spariscono. Con altre invece c'è più interazione, si organizza anche qualche uscita o la cena post-corso, si dicono interessate a proseguire l'amicizia e poi....spariscono anche loro dopo un pò di tempo che è finito il corso (tipo le amicizie estive che durano il tempo di una vacanza, non so se hai presente). Tutte queste cose le ho provate sulla mia pelle. Ognuno pensa ai fatti suoi, alle cose sue, poi se sono accoppiati è peggio perchè sono presi dalla loro storia (un pò li capisco) e non hanno mai tempo. E quello che resta solo alla fine sono io.

Cmq tutto questo per dirti che frequentare persone è una cosa, avere amicizie è un'altra e soprattutto la seconda è una vera rarità a 35 anni.

E poi mica posso fare corsi per tutta la vita....

Sì io non amo me stesso. Ma sai perchè? Perchè di batoste ne ho ricevute tali e tante che non credo più in me stesso.

Per me amare me stesso non ha più valore perchè i risultati non li ho ottenuti quando mi stimavo, a questo punto a che mi serve amarmi? Per avere altre delusioni?

Io non chiedevo altro alla vita di essere felice con una ragazza accanto. Una donna che mi piacesse. E a cui io piacessi. Dimmi se chiedo troppo.

No mi dispiace. Sono fatto troppo male e ho troppo sbagliato per continuare ad amarmi. Adesso non credo più.

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Ciao aldus, forse non sono la persona adatta per darti un consiglio.....sai, il punto per me non è solo avere amici con cui uscire (anche se è già qualcosa). Per esempio io ho degli amici (e mio "marito") con i quali esco, ma sai cos'è? io mi sento sola anche quando sono con loro....e questo è piu' o meno come non avere amici. So che puo' sembrare assurdo ma è così. :give_rose:

Anche io non ho la vaga autostima di me e questo mi rende sola, comunque. Sai, una persona puo' avere ricchezza materiale, amici, una bella casa, ma se dentro di lei c'è il vuoto, tutte queste cose non potranno colmare quel vuoto. Quindi prima di cercare la ricchezza al di fuori di noi (es. amici o fidanzato/a) occorre trovarla dentro di noi, capire chi siamo veramente e volerci bene. Ti assicuro che non è facile anche per me!

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Non ne posso più di stare a casa. Ormai sono mesi che il week end sto a casa. La mattina vado a fare un paio di compere e la sera sto a casa. Venerdì, sabato e domenica. Un vero incubo. Ciò che per gli altri è sano divertimento per me è un vero incubo. Pensate che la domenica non desidero altro che arrivi lunedì per poter andare a lavorare. Il non fare nulla e stare a casa mi angoscia a tal punto da desiderare il lavoro. Tristissimo lo so ma è così.

Ormai sono troppo vecchio per fare nuove amicizie. Non esiste più la scuola, l'università...al lavoro son tutti sposati con figli e ognuno ha la sua vita. Ho provato a fare un paio di corsi per il tempo libero ma l'interazione è stata molto bassa e finito il corso...ognuno per la sua strada. Ho provato a chattare ma ho ricevuto solo indifferenza.

Questa vita purtroppo non ti permette di rimetterti in carreggiata, se ne esci fuori per qualche motivo...sei fuori!

Ieri al supermercato guardavo le coppie che felici (non è un'idea mia, erano veramente felici, sorridevano e si baciavano!) compravano la roba. Abito in una zona dove ci sono pub e ristoranti. E la sera dalle finestre si sentono i rumori della gente che sorride e scherza dopo una bella serata.

E ci resto sempre più di merda.

Sapete come mi sento? Mi sento rifiutato dal mondo. Mi sento inutile. Mi sento una merda. Perchè questa vita non ti dà la possibilità di avere un'altra chance.

Quanto dovrò aspettare per avere una relazione normale con una donna oppure un minimo di vita sociale che così mi distraggo e non penso alle mie sconfitte con l'altro sesso?

Quanto dovrò aspettare per avere degli amici con cui uscire al week end?

Tanto non cambia mai nulla. Passano i giorni, i mesi, gli anni ma non cambia mai nulla. Quante volte vi sarà capitato di pensare a proposito della politica "tanto son sempre i soliti, o gli uni o gli altri, non cambia mai niente e tutto resta come prima..."

Bene voi lo pensate della politica? Io lo penso della mia vita.

scusa, ma il fatto di fare codesta vita è un incubo solo perchè lo paragoni a cio che ti è stato insegnato su come dovrebbe o tu lo ritieni , lo senti come opprimente??

Se lo senti tale perchè lo fai?

Se invece è puro paragoni , perchè ti ci crucci??

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  • 2 weeks later...
Ciao Nuccia. Sì tu sei single come me, è vero. E hai un amico intimo e qualche amica. E secondo te è poco? Sinceramente. Se non avessi neanche queste persone vicino a te (la mia situazione) come ti sentiresti?

Ho cercato di iscrivermi a enti e corsi per il tempo libero. A parte l'interesse per la materia in questione, non ne ho cavato niente a livello di amicizie. Ti spiego perchè.

Sai Nuccia qual'è il problema della vita moderna e di chi ha già una certa età (over 30)? E' difficilissimo fare nuove amicizie. Spiego un concetto. Un conto è frequentare delle persone. Un conto è avere delle amicizie. Sono due cose completamente diverse. Frequentare gente non è per niente difficile. Ti iscrivi a uno dei tanti corsi per il tempo libero (quello che più ti aggrada o che più si avvicina alle tue attitudini) e inizi a frequentare da subito persone nuove. Poi però che succede. Alcune persone sono interessate solo al corso, preferisocno non avere interazione e dopo il corso spariscono. Con altre invece c'è più interazione, si organizza anche qualche uscita o la cena post-corso, si dicono interessate a proseguire l'amicizia e poi....spariscono anche loro dopo un pò di tempo che è finito il corso (tipo le amicizie estive che durano il tempo di una vacanza, non so se hai presente). Tutte queste cose le ho provate sulla mia pelle. Ognuno pensa ai fatti suoi, alle cose sue, poi se sono accoppiati è peggio perchè sono presi dalla loro storia (un pò li capisco) e non hanno mai tempo. E quello che resta solo alla fine sono io.

Cmq tutto questo per dirti che frequentare persone è una cosa, avere amicizie è un'altra e soprattutto la seconda è una vera rarità a 35 anni.

E poi mica posso fare corsi per tutta la vita....

Sì io non amo me stesso. Ma sai perchè? Perchè di batoste ne ho ricevute tali e tante che non credo più in me stesso.

Per me amare me stesso non ha più valore perchè i risultati non li ho ottenuti quando mi stimavo, a questo punto a che mi serve amarmi? Per avere altre delusioni?

Io non chiedevo altro alla vita di essere felice con una ragazza accanto. Una donna che mi piacesse. E a cui io piacessi. Dimmi se chiedo troppo.

No mi dispiace. Sono fatto troppo male e ho troppo sbagliato per continuare ad amarmi. Adesso non credo più.

Forse, per amarsi, non bisogna aver paura di morie: intendo sentirsi morie dentro quando cerchiamo lo sguardo di un'altra persona, che secondo noi ha il nostro stesso desiderio, e non riusciamo a fare il primo passo, o ci rendiamo conto che non corrisponde quello che cerchiamo, o ci sono altri motivi, per esempio derivanti dalla situazione, che ci impediscono l'incontro.

Tuttavia l'unico modo è dare sè stessi, donarsi, anche quando questo può risultare fuori luogo, anche quando purtroppo c'è sempre qualcuno che ha paura, e diffidenza, delle persone sole. Dobbiamo pure difenderci, preservarci, perchè non disponiamo di un "sistema immunitario". Penso però che, per avera una relazione che ci allontani dalla siolitudine, l'unico modo sia condividere con l'altro il bello e il brutto che abbiamo: se no non vale. E soprattutto, non essere centrati solo su di sè, ma saper ascoltare.

Io spesso mi vergogno di essere solo. Faccio una vita, un pò per scelta un pò per necessità, dove ho rinunciato ai miei precedenti interessi e ho interrotto le mie precedenti relazioni. Una vita, la mia, a volte anonima.

Questo è derivato anche da un forte sconforto di diversi anni fa, dopo il quale ho voluto cambiare quasi radicalmente molte cose: sono più volte entrato nella situazione di circolo vizioso di cui si parlava nei precedenti interventi. Mi succede, e forse mi risuccederà. Mi rendo però conto anche di quante sono le cose a cui rinuncio continuando così, e a quante sono forse le persone che con sincerità hanno voluto mandarmi un segnale, sentendo forse il mio stesso bisogno, e io non me ne sono nemmeno accorto.

Ciao.

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