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richiesta di aiut(ino) seria


esdra

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Un passo avanti è quello che fa mio padre lasciandomi in pace. Un passo avanti è quello che faccio io creandomi una indipendenza e lasciando chi mi disprezza. Prima avevo le mie passioni, i miei principi, e tutto tranne un finto altruismo o una finta sensibilità. Anche dopo esser caduta così gli amici che ho non mi hanno abbandonata e si occupano di me e se penso che razza di fortuna è questa non mi permetto nemmeno un secondo di lamentarmi. Anche se sono stata scema, se sono stata una palla, se sono stata confusa, se le ho fatte tutte per perdermi la stima. E' come se fossi in mezzo ad una bilancia nera e ad una bianca. Da un lato ci sono io con i miei 20 anni e le mie idee, come tutti quelli della mia età, dall'altro tutto quello che mi distrugge gratuitamente.

I parenti sono fissati che io faccia le cose per essere una falsa opportunista individualista, che vedo solo me stessa (lo dice mio padre imprenditore che ha quattro miliardi e una moglie morta di fronte al cui dolore le ha dato della rompic* ecc. perché LUI SOFFRIVA SOLO LUI E GLI ALTRI SONO SOLO DEGLI EGOISTI ha aspettato che morisse per mettersi in discussione, scusate il veleno...), altri tirano fuori le teorie della vera personalità, del vero sé mentre ritengo che se uno a 20 è se stesso completamente è un genio e che con quante cose puoi scoprire dentro di te forse non ti bastano nemmeno quarant'anni. C'è chi ci arriva prima, chi dopo, c'è chi è più semplice, chi più complesso. Ma no che ora sia una falsa, non abbia formulato una minima domanda sulla vita, e via dicendo. E' un tartassamento distruttivo e potete anche farmi le critiche che volete ma se penso a come sono diventata...non è stato neanche un insegnamento, è stata una cosa completamente vana e gratuita, come un buco...solo adesso riesco ancora a rileggere una poesia nello stesso modo di prima per dire!

Non mi interessa se ho vissuto l'adolescenza da adulta, utlizzo quello che ho costruito senza lamentarmi di quello che ho perso, stavo facendo questo, e lo stavo utilizzando senza vanità e senza orgoglio, insieme ad altre persone con cui si sono trovati interessi comuni, come fanno gli esseri umani, come tanti altri miei coetanei, mi vergogno anche di scrivere questa banalità, mi sentivo fortunata per quello che ho avuto dalla vita, per tutto quello che ero riuscita a superare, compresi gli abusi sessuali. Non mi sono mai permessa di lamentarmi per rispetto a chi soffriva più di me, forse sì, questo è stato un difetto, forse ne avevo bisogno...ora mi viene almeno quattro volte al giorno da sfogarmi.

Mi fa schifo l'ipocrisia di chi ti distrugge, se ne compiace, e poi fa il santo e l'empatico davanti a te e davanti ai parenti. Mi fa veramente schifo. E spiegarlo è inutile, tanto chi la passa son sempre "quelli" e tu passi dalla parte del torto e ti bollano come "fragile" o "immaturo" o "cattivo", della serie "è troppo facile dare la colpa agli altri". Forse è così... Mi dispiace solo per mio fratello che ha sopportato e sostenuto tutti e quattro...!

Scusate il tono e lo sfogo...sicuramente leggeranno anche loro...

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