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POESIE..........


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SOGNATORE

Ti perdi negli occhi delle donne

Tra i tuoi pensieri

Troppo spesso un'emozione mi soffoca il petto

E già

Un nodo in gola

Mi annuncia l'arrivo di una lacrima.

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Mi guardò, s'innamorò m'accarezzò, mi baciò

mi spogliò come una rosa.

Mi portò nella valle

scompigliati i capelli

mi sentii libera libellula

e la bellezza del Creato

negli occhi si specchiò.

Amavo quell'uomo ed egli mi amava

la valle dei nostri sospiri risuonò

udimmo per incanto di Pan

la zampogna e vedemmo

fauni e driadi danzare.

Stanca la libellula sull'erba riposò

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La VERA amicizia non solo resiste alle avversità,ma ne esce rinforzata.......almeno si spera.

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La VERA amicizia non solo resiste alle avversità,ma ne esce rinforzata.......almeno si spera.

.........

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La VERA amicizia non solo resiste alle avversità,ma ne esce rinforzata.......almeno si spera.

si spera... a volte è così difficile...

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se fossi.....(by mio)

se fossi uno spioncino sul mondo sarai felice di osservare

se fossi morente vorrei vivere per vedere i miei cari...

dunque è percio che sono che sono triste....

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se fossi.....(by mio)

se fossi uno spioncino sul mondo sarai felice di osservare

se fossi morente vorrei vivere per vedere i miei cari...

dunque è percio che sono che sono triste....

:Applause:

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Una delle doti principali di

ogni buona relazione

è l'onestà!

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Anelito

Misteriosa, dolce immagine,

chi sei?

Come per incanto mi vieni in mente,

ti sogno e non so dove trovarti.

A volte credo di scorgerti

nascosta dietro il viso d'ogni passante,

altre scolpita sulla roccia

o nelle nuvole disegnata.

M'appari, sempre malinconica, dolorante,

di sicuro per le mille vicende quotidiane,

caotiche e tristi,

di un mondo tribolato e affranto.

Questa tua sofferenza sprona ancor di più

il mio bisogno d'esserti di aiuto.

Di notte guardo il cielo

e alle stelle cadenti esprimo

il desiderio del tuo incontro

per accarezzare i tuoi capelli vellutati

e per udire dalla tua voce

le pene che affliggono il tuo cuore,

le tue esigenze insoddisfatte,

le tue grandi e piccole aspirazioni.

Io, solidale, con le tue mani tra le mie,

ti parlerei delle radici del dolore

e dei sentimenti umani.

Questi, in fondo, in fondo nobili e buoni

ma solamente in superficie degradati.

Infine, con te insieme

cercherei di capire, nell'intimo,

il concetto Amore

che, nella sua interezza, credo,

rimane quasi ignoto

o malamente interpretato.

Vincenzo Dolce

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Sogno di libertà

Sogno spesso un luogo

privo di barriere e di confini,

senza gabbie, sbarre, catene o spinati.

Un luogo dov'è assente la tradizione

e la vita al presente si vive,

senza ancore nel passato,

con ogni ora, ogni giorno agli altri non uguali.

Un luogo nel quale, per il futuro,

sono ignoti desideri e bramosie.

Si, quello che sogno è un posto dove si ama

senza condizioni e senza possedere;

dove non ci schiavizzano leggi, famiglia o riti,

idoli, miti o dei.

Già, sogno sovente un mondo

dove gli umani sono liberi:

liberi di stare da soli o tra la folla,

di abitare in mezzo al deserto,

in collina o sulla montagna,

senza chiedere permesso o grazia

né rendere conto a chicchessia.

Liberi di solidarizzare con ciascun sofferente

o di stringere al petto tutti,

proprio tutti i viventi,

senza traccia di scelta né distinzione.

Liberi di fare l'amore

con chi piace e a cui piaci.

Liberi di volare con la mente,

senza impedimenti di sorta,

sul concreto e sull'astratto,

sulla terra, lassù in cielo

o nell'Infinito eterno

Vincenzo Dolce

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Non importa alcunché

chi veramente tu sia,

cosa fai, cosa dici o cosa pensi,

lo stesso ti amo donna,

ugualmente ti amo uomo.

L'Amore che mi pervade

amando i simili a me

porta gioia al mio cuore,

irradia luce ai miei occhi,

arreca pace alla mia mente.

Vincenzo Dolce

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Non e mai il momento sbagliato per dire una cosa giusta!

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L'amore è compassione,comprensione

e perdono.

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Bisogna avere un caos dentro di se,per generare

una stella danzante.

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"é necessario correre alcuni rischi,

seguire certi cammini e abbandonarne altri,

nessuno è capace di scegliere senza paura!"

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Era d’Agosto e il povero uccelletto

Ferito dallo sparo di un moschetto

Andò per riparare l’ala offesa,

a finire all’interno di una chiesa.

Dalla tendina del confessionale

Il parroco intravvide l’animale

Mentre i fedeli stavano a sedere

Recitando sommessi le preghiere.

Una donna che vide l’uccelletto

Lo prese e se lo mise dentro il petto.

Ad un tratto si sentì un pigolio

Pio pio, pio pio, pio pio. :Doh:

Qualcuno rise a sto cantar d’uccelli

E il parroco, seccato urlò: “Fratelli!

Chi ha l’uccello mi faccia il favore :o:

Di lasciare la casa del Signore!”

I maschi un po’ sorpresi a tal parole

Lenti e perplessi alzarono le suole,

ma il parroco lasciò il confessionale

e: “Fermi - disse - mi sono espresso male! :D:

Tornate indietro e statemi a sentire,

solo chi ha preso l’uccello deve uscire!” :o:

a testa bassa e la corona in mano,

le donne tutte usciron pian piano. :huh:

Ma mentre andavan fuori gridò il prete:

“Ma dove andate, stolte che voi siete!

Restate qui, che ognuno ascolti e sieda,

io mi rivolgo a chi l’ha preso in chiesa!” :LOL:

Ubbidienti in quello stesso istante

le monache si alzarono tutte quante

e con il volto invaso dal rossore

lasciarono la casa del Signore. -_-

“Per tutti i santi - gridò il prete -

sorelle rientrate e state quiete.

Convien finire, fratelli peccatori,

l’equivoco e la serie degli errori:

esca solo chi è così villano

da stare in chiesa con l’uccello in mano. :;):

Ben celata in un angolo appartato

Una ragazza col suo fidanzato,

in una cappelletta laterale,

ci mancò poco si sentisse male. :blush:

e con il volto di un pallore smorto

disse: “Che ti dicevo? Se n’è accorto!” ^__^

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POSSO SCRIVERE I VERSI - PABLO NERUDA

Posso scrivere i versi più tristi questa notte.

Scrivere ad esempio: "La notte è stellata, e tremolano, azzurri, gli astri, in lontananza".

Il vento della notte gira nel cielo e canta.

Posso scrivere i versi più tristi questa notte.

Io l'amai, e a volte anche lei mi amò.

Nelle notti come questa la tenni tra le mie braccia.

La baciai tante volte sotto il cielo infinito.

Lei mi amò, a volte anch'io l'amavo.

Come non amare i suoi grandi occhi fissi.

Posso scrivere i versi più tristi questa notte.

Pensare che non l'ho. Dolermi d'averla perduta.

Udire la notte immensa, più immensa senza lei.

E il verso cade sull'anima come sull'erba la rugiada.

Che importa che il mio amore non potesse conservarla.

La notte è stellata e lei non è con me.

E' tutto. In lontananza qualcuno canta. In lontananza.

La mia anima non si accontenta di averla perduta.

Come per avvicinarla il mio sguardo la cerca.

Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.

La stessa notte che fa biancheggiare gli stessi alberi.

Noi, quelli di allora, più non siamo gli stessi.

Più non l'amo, è certo, ma quanto l'amai.

La mia voce cercava il vento per toccare il suo udito.

D'altro. Sarà d'altro. Come prima dei miei baci.

La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti.

Più non l'amo, certo, ma forse l'amo.

E' così breve l'amore, ed è si lungo l'oblio.

Perchè in notti come questa la tenni tra le mie braccia,

la mia anima non si rassegna di averla perduta.

Benchè questo sia l'ultimo dolore che lei mi causa,

e questi siano gli ultimi versi che io le scrivo.

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Ospite filotea

Siamo solo sassolini buttati nel mare

che fanno increspare l’acqua.

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