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cos'è l'educazione? voi come pensate sia giusto educare?

l'educazione è insegnamento didattico e cultura o altro?

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Parlo per ciò che avrei voluto.

Regole chiare e motivate che non cambiano dall' oggi al domani.

L' educazione non è ne cultura ne didattica ma solo linea guida; si stila in buona fede sulla base dei propri principi filtrandola dagli egoismi.

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Parlo per ciò che avrei voluto.

Regole chiare e motivate che non cambiano dall' oggi al domani.

L' educazione non è ne cultura ne didattica ma solo linea guida; si stila in buona fede sulla base dei propri principi filtrandola dagli egoismi.

dunque genitori ed insegnanti (anche loro oltre alla cultura) dovrebbero insegnare cosa sia la vita, come affrontarla, preparare alla rabbia, all'egoismo, alla sofferenza, alla morte, alla solitudine...

solo così sarebbe possibile una nuova generazione pronta a rigirare il mondo.

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Educazione..?!?

Penso sia riuscire a trasmettere al prossimo motivazioni per vivere la vita nel rispetto altrui,ma soprattutto nel rispetto di se stessi..riuscire a trasmettere curiosità nelle cose, per le cose..far sì che l'altro diventi consapevole del mondo che lo circonda e sia capace di entrarci a far parte nel migior modo possibile!

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dunque genitori ed insegnanti (anche loro oltre alla cultura) dovrebbero insegnare cosa sia la vita, come affrontarla, preparare alla rabbia, all'egoismo, alla sofferenza, alla morte, alla solitudine...

solo così sarebbe possibile una nuova generazione pronta a rigirare il mondo.

tu come insegni cosa sia..., come affrontarla...? e come prepari a...?

riuscire a trasmettere motivazioni

far sì che l'altro diventi consapevole

mi son piaciute molto queste frasi

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tu come insegni cosa sia..., come affrontarla...? e come prepari a...?

mi son piaciute molto queste frasi

mentre aspettavo risposte, sono andato a rileggermi una lite su un forum dedicato a K....

ho trovato questo per i suoi fan ,,,,

La funzione dell'educazione è di prepararci, quando siamo giovani, a comprendere il processo della vita nella sua interezza? Avere un lavoro e guadagnarsi da vivere è necessario - ma è davvero tutto lì? E' solo per quello che veniamo educati? Di certo la vita non è fatta soltanto di un lavoro, di un'occupazione. La vita è qualcosa di straordinariamente ampio e profondo, è un grande mistero, un vasto regno in cui agiamo in quanto esseri umani. Se ci prepariamo semplicemente a guadagnarci da vivere, non riusciremo a cogliere il senso della vita; e comprendere la vita è molto più importante che prepararsi per un esame o ottenere ottimi risultati in matematica, fisica e così via.

Dunque, in quanto insegnanti o allievi, non è importante domandarci perché educhiamo o veniamo educati? E qual è il significato della vita? Non è forse la vita una cosa straordinaria? Gli uccelli, i fiori, gli alberi in fiore, il cielo, le stelle, i fiumi e i pesci che ci vivono - tutto questo è vita. La vita sono i poveri e i ricchi; la vita è la perenne battaglia fra gruppi, razze e nazioni; la vita è meditazione; la vita è ciò che chiamiamo religione, ed è anche gli aspetti inafferrabili, nascosti, della mente - le invidie, le ambizioni, le passioni, le paure, le gratificazioni, le angosce.

La vita è tutto questo e molto di più. Ma di solito ci prepariamo a comprenderne solo una piccola porzione. Superiamo certi esami, troviamo un lavoro, ci sposiamo, abbiamo dei figli, e diventiamo sempre più simili a macchine. Continuiamo a essere paurosi, ansiosi, spaventati dalla vita. E allora, la funzione dell'educazione è di aiutarci a comprendere l'intero processo della vita o semplicemente di prepararci a una professione, al miglior lavoro possibile?

Cosa ne sarà di tutti noi quando diventeremo uomini e donne adulti? Vi siete mai chiesti cosa farete quando sarete adulti? Con ogni probabilità vi sposerete e, prima ancora di rendervene conto, sarete madri e padri; a quel punto sarete legati a un lavoro, o alle incombenze domestiche, e così, poco a poco, appassirete. E' tutto qui quello che la vostra vita si avvia a essere? Ve lo siete mai chiesto? Non dovreste interrogarvi a questo proposito? Se la vostra famiglia è agiata, può darsi che abbiate già assicurata una posizione abbastanza buona, che vostro padre vi procuri un lavoro comodo o che facciate un matrimonio ricco; ma anche così andrete incontro al declino, al deterioramento.

Certamente l'educazione non ha senso a meno che non vi aiuti a comprendere la vastità della vita in tutte le sue sfumature, con la sua straordinaria bellezza, i suoi dolori e le sue gioie. Potete avere lauree e titoli accademici, e trovare un ottimo lavoro; e poi? A che serve tutto questo se strada facendo la vostra mente si offusca, si logora, si instupidisce? Non dovreste cercare di scoprire il senso della vita adesso che siete giovani? E non è forse quella la vera funzione dell'educazione, ossia di coltivare in voi l'intelligenza che cercherà di trovare la risposta a tutti questi problemi? Sapete cos'è l'intelligenza? E' la capacità di pensare liberamente, senza paure, senza formule, che ci permette di cominciare a scoprire autonomamente ciò che è reale, ciò che è vero; ma se siete spaventati, non sarete mai intelligenti. Qualunque forma di ambizione, spirituale o terrena, alimenta l'ansia, la paura; ecco perché l'ambizione non aiuta a far sviluppare una mente che sia chiara, semplice, diretta, e quindi intelligente.

Sapete, è molto importante, quando si è giovani, vivere in un ambiente dove non alligni la paura. Andando avanti con gli anni, la maggior parte di noi diventa sempre più timorosa: abbiamo paura di vivere, paura di perdere il lavoro, paura della tradizione, paura di ciò che i vicini o il proprio coniuge diranno, paura della morte. La maggior parte di noi ha paura, in una forma o nell'altra; e dove è presente la paura, non c'è intelligenza. E non è forse possibile per tutti, da giovani, vivere in un ambiente dove non si respiri la paura, bensì la libertà - libertà non di fare ciò che si vuole, ma di comprendere il processo del vivere nella sua interezza? La vita è in realtà bellissima, non è quella brutta cosa a cui noi l'abbiamo ridotta; e se ne può apprezzare la ricchezza, la profondità, la straordinaria bellezza solo quando ci si ribella contro tutto - contro la religione organizzata, contro la tradizione, contro il marcio della società attuale - scoprendo autonomamente, in quanto singoli esseri umani, ciò che è vero. Non imitazione, ma scoperta: è questa l'educazione, non è così? E' molto facile adeguarsi a ciò che la società o i genitori o gli insegnanti vi dicono. E' un modo sicuro e facile di esistere; ma non è vivere, perché in esso si annidano la paura, la decadenza, la morte. Vivere vuol dire scoprire autonomamente ciò che è vero, e questo è possibile soltanto quando si è liberi, quando è in atto una continua rivoluzione interiore.

Ma non siete incoraggiati a muovervi in questa direzione; nessuno vi dice di indagare, di scoprire autonomamente cos'è Dio, perché se mai vi ribellaste, diventereste un pericolo per tutto ciò che è falso. I vostri genitori e la società vogliono che viviate una vita sicura, e anche voi lo volete. In generale, una vita sicura significa una vita di imitazione e, quindi, di paura. Ma la funzione dell'educazione è di aiutare ciascuno di noi a vivere liberamente e senza paura, non è così? E la creazione di un'atmosfera libera da paure richiede un considerevole sforno di riflessione sia da parte vostra, sia da parte dell'insegnante, dell'educatore.

Sapete cosa significa questo - che cosa straordinaria sarebbe creare un'atmosfera libera da paure? Noi dobbiamo crearla perché, come possiamo vedere tutti, il mondo è perennemente in preda alla guerra, è guidato da politici avidi di potere, è un mondo di avvocati, poliziotti e soldati, di uomini e donne ambiziosi che vogliono farsi una posizione e lottano gli uni contro gli altri per affermarsi. Poi ci sono i cosiddetti santi, i guru religiosi con i loro seguaci; anch'essi bramano il potere, il prestigio, adesso o in una vita futura. E' un mondo folle, in preda alla confusione più totale, in cui il comunista combatte il capitalista, e il socialista si oppone a entrambi; tutti hanno nemici e lottano per conquistare la sicurezza, rappresentata da una posizione di potere o di agiatezza. Il mondo è lacerato dai conflitti fra credenze opposte, dalle differenze di casta e di Casse, dai separatismi nazionali, dalle forme più svariate di stupidità e di crudeltà - e voi venite educati a prendere il vostro posto proprio in questo mondo. Venite incoraggiati a inserirvi nel contesto di questa società disastrosa; è questo che vogliono i vostri genitori e che anche voi, in effetti, volete.

Orbene, la funzione dell'educazione è semplicemente quella di aiutarvi ad adeguarvi allo schema di quest'ordine sociale marcio o piuttosto di darvi la libertà - la più completa libertà di crescere e creare una società differente, un mondo nuovo? Noi vogliamo tale libertà non nel futuro, ma adesso, altrimenti corriamo tutti il rischio di distruggerci. Dobbiamo creare subito un'atmosfera di libertà, cosicché voi possiate vivere e scoprire autonomamente ciò che è vero, diventare intelligenti, essere capaci di affrontare il mondo e comprenderlo, anziché semplicemente adeguarvi ad esso; dentro di voi, in profondità, psicologicamente, dovete essere perennemente in rivolta, perché solo coloro che sono sempre in rivolta possono scoprire il vero, non certo coloro che si adeguano, che seguono la tradizione. Solo indagando, osservando, imparando costantemente, potete trovare la verità, Dio o l'amore; ma non potete indagare, osservare, imparare, non potete avere alcuna consapevolezza profonda, se avete paura.

Dunque, la funzione dell'educazione è di sradicare, tanto internamente quanto esternamente, questa paura che distrugge il pensiero, i rapporti umani e l'amore.

Forse possiamo esaminare il problema della paura da un'altra angolazione. La paura produce effetti straordinari sulla maggior parte di noi. Crea ogni sorta di illusioni e di problemi. Se non la esploreremo in profondità fino a comprenderla veramente, la paura distorcerà sempre le nostre azioni. La paura deforma le nostre idee e menoma il nostro modo di vivere; crea barriere fra le persone e certamente distrugge l'amore. Quanto più ci addentriamo nella paura, quanto più la comprendiamo e ce ne liberiamo realmente, tanto maggiore sarà I nostro contatto con tutto ciò che ci circonda. Attualmente i nostri contatti vitali con la vita sono assai pochi, non è vero? Ma se riusciamo a liberarci dalla paura, amplieremo tali contatti, approfondiremo la nostra comprensione delle cose, avremo una reale compassione, una considerazione amorevole per il mondo, e i nostri orizzonti si allargheranno enormemente. Vediamo dunque se possiamo parlare della paura da un diverso punto di vista.

Mi domando se avete mai notato che la maggior parte di noi ricerca un qualche tipo di sicurezza psicologica. Desideriamo la sicurezza, qualcuno a cui appoggiarci. Come un bambino piccolo stringe la mano della madre, così noi vogliamo qualcosa a cui aggrapparci, qualcuno che ci ami. Senza un senso di sicurezza, senza una difesa mentale, ci sentiamo persi. Siamo abituati ad appoggiarci agli altri, a rivolgerci agli altri affinché ci guidino e ci aiutino, e senza tale sostegno ci sentiamo confusi, spaventati, non sappiamo cosa pensare, come agire. Nel momento in cui siamo lasciati a noi stessi, ci sentiamo soli, insicuri, incerti. Da questo nasce la paura, non è così?

Desideriamo qualcosa che ci dia un senso di sicurezza e abbiamo a disposizione difese di vario genere, barriere protettive sia interne che esterne. Quando chiudiamo le finestre e le porte di casa e restiamo dentro, ci sentiamo al sicuro, indisturbati. Ma la vita non è così. La vita bussa in continuazione alla nostra porta, cerca di spalancare le nostre finestre in modo che possiamo vedere di più; e se, spinti dalla paura, chiudiamo a chiave le porte e sbarriamo le finestre, busserà ancora più forte. Quanto più ci aggrappiamo alla sicurezza, sotto qualunque forma, tanto più la vita interviene e ci trascina. Quanto più abbiamo paura e ci chiudiamo in noi stessi, tanto maggiore è la sofferenza, perché la vita non ci lascia in pace. Vogliamo sicurezza, ma la vita dice che non possiamo averla; e così ha inizio la nostra lotta. Cerchiamo la sicurezza nella società, nella tradizione, nel rapporto con il padre e la madre, con il marito o la moglie; ma la vita fa sempre irruzione attraverso le mura della nostra sicurezza.

Anche nelle idee cerchiamo sicurezza o conforto, non è così? Avete osservato come nascono le idee e in che modo la mente ci si aggrappa? Avete l'idea di qualcosa di bello che avete visto durante una passeggiata e la vostra mente torna a quell'idea, a quel ricordo. Leggete un libro e ne ricavate un'idea a cui vi aggrappate. E' indispensabile, dunque, che capiate come nascono le idee e come diventano un mezzo per procurarsi sicurezza e conforto interiore, qualcosa a cui la mente si aggrappa.

Avete mai riflettuto sulla questione delle idee? Se uno di voi ha un'idea e io ho un'idea differente, e ciascuno dei due pensa che la propria idea sia migliore di quella dell'altro, ci accapigliamo, non è così? Io cerco di convincere lui ed egli cerca di convincere me. Il mondo intero è costruito sulle idee e sui relativi conflitti; e se esaminate la questione in profondità, scoprirete che il semplice fatto di aggrapparsi a un'idea non ha senso. Ma avete notato che vostro padre, vostra madre, i vostri insegnanti, i vostri zii e zie, si aggrappano tutti tenacemente alle proprie idee? Orbene, come nasce un'idea? Come vi vengono le idee? Quando ad esempio avete l'idea di andare a fare una passeggiata, come è sorta tale idea? E' molto interessante scoprirlo. Basta osservare - e capirete come sorge un'idea di questo genere, e come la mente si aggrappa ad essa, scartando tutto il resto. L'idea di andare a fare una passeggiata è la risposta a una sensazione, non è così? Già in passato siete andati a passeggio e ve ne è rimasta un'impressione o sensazione piacevole; avete voglia di rifarlo, così l'idea viene creata e poi messa in pratica. Quando vedete una bella automobile, avvertite una sensazione, non è così? Tale sensazione nasce dal fatto stesso di guardare l'automobile. La visione crea la sensazione, da cui nasce l'idea, "Voglio quella automobile, è la mia automobile", e l'idea diventa allora assolutamente predominante.

Cerchiamo sicurezza fuori di noi, nel possesso di oggetti e nei rapporti, e anche internamente, nelle idee e nelle credenze. Credo in Dio, credo nei riti, credo che dovrei sposarmi in base a certi principi, credo nella reincarnazione, nella vita dopo la morte, e così via. Queste convinzioni derivano tutte dai miei desideri e pregiudizi e ad esse mi aggrappo. Ho sicurezze esterne, ossia al di fuori dei confini del mio corpo, e sicurezze interne; toglietemele o mettetele in discussione, e io avrò paura; vi respingerò, vi combatterò se minacciate la mia sicurezza.

Ma esiste davvero questa cosa chiamata sicurezza? Capite Cosa intendo? Noi abbiamo certe idee a proposito della sicurezza. Possiamo sentirci sicuri insieme ai nostri genitori oppure facendo un particolare lavoro. Il nostro modo di pensare, di vivere, di guardare alle cose - tutto questo ci può soddisfare. La maggior parte di noi è ben contenta di rinchiudersi dentro idee sicure. Ma è davvero possibile essere sicuri, malgrado tutte le difese interne ed esterne a nostra disposizione? Sul piano esterno può accadere che domani la nostra banca fallisca, ché nostra madre o nostro padre muoiano, che scoppi la rivoluzione. E c'è forse sicurezza nelle idee? Ci piace pensare di essere al sicuro con le nostre idee, le nostre credenze, i nostri pregiudizi; ma lo siamo davvero? Ci sono muri che non sono reali, che sono semplicemente il frutto delle nostre sensazioni e concezioni. Ci piace credere che esista un Dio il quale vigila su di noi, oppure che rinasceremo più ricchi, più nobili di quel che siamo adesso. Potrebbe essere e potrebbe non essere. E' facile dunque, se consideriamo le certezze sia interne che esterne, accorgersi che nella vita non c'è alcuna sicurezza.

Vedendo tutto questo, una persona profonda inizia a liberarsi di ogni tipo di certezza, interna o esterna. Ciò è estremamente difficile, perché significa essere soli - soli nel senso che non si è dipendenti da nulla. Nel momento in cui si dipende da qualcosa, si ha paura; e dove c'è la paura, non c'è amore. Quando si ama, non si è soli. Il senso di solitudine sorge unicamente quando si ha paura di essere soli e di non sapere cosa fare.

Quando si è controllati dalle idee e isolati dalle credenze, la paura è inevitabile; e quando si ha paura, si è completamente ciechi.

Insieme, insegnanti e genitori devono dunque risolvere questo problema della paura. Ma purtroppo i vostri genitori hanno paura di ciò che potreste fare se non vi sposate o se non trovate lavoro. Hanno paura che prendiate una cattiva strada, paura di ciò che potrebbe dire la gente, e a causa di tale paura vogliono che facciate determinate cose. La loro paura è ammantata di quello che essi chiamarlo amore. Vogliono prendersi cura di voi, dunque dovete fare questo e quest'altro. Ma oltre il muro del loro cosiddetto affetto e attenzione per voi, scoprirete la paura, il timore per la vostra sicurezza e rispettabilità; e anche voi siete spaventati, perché per tanto tempo siete dipesi da altre persone.

Ecco perché è molto importante che, sin dalla più tenera età, cominciate a mettere in discussione e a infrangere questi sentimenti di paura, per non farvi isolare da essi, per non restare rinchiusi nelle idee, nelle tradizioni, nelle abitudini; e siate, invece, esseri umani pieni di vitalità creativa.

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l'educazione dei miei figli io la concepisco come un accompagnamento nella vita, nel rispetto e nella comprensione della libertà propria e degli altri, dei valori che ritengo importanti e della propria univocità.

spero di riuscire a trasmettere loro queste poche regole che secondo me sono indispensabili per una vita vera.

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tu come insegni cosa sia..., come affrontarla...? e come prepari a...?

mi son piaciute molto queste frasi

si scusa non ho risposto...

imparando io stesso attimo per attimo insieme a loro....la vita è verità io ho da imparala continuamente e spero loro facciano uguale.

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imparando io stesso

io ho da imparala continuamente

ecco, segnerò anche queste altre due frasi per quando avrò dei figli

:aggressive:

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ecco, segnerò anche queste altre due frasi per quando avrò dei figli

:aggressive:

quanti anni hai?

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tanto .. si sbaglia comunque.

allora meglio essere sempre se stessi .

e non tentare di inculcare cose..

l' importante è amare con sincerità e incondizionatamente..

questo solo si puo' trasmettere..

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tanto .. si sbaglia comunque.

allora meglio essere sempre se stessi .

e non tentare di inculcare cose..

l' importante è amare con sincerità e incondizionatamente..

questo solo si puo' trasmettere..

quotissimo

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l' importante è amare con sincerità e incondizionatamente..

questo solo si puo' trasmettere..

hai detto niente,,,,,,fossimo capaci il mondo sarebbe l'opposto... :unsure:

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i propri figli intendevo . non l' umanità . .

ma partendo dal principio (mio) che una cosa non può escludere l'altra, è impossibile, ma preferirei non affrontare l'argomento con te,

secondo me non siamo capaci neanche di amare , dove io per amore intendo quanto già detto da me nel topic "amore", non altro dunque non ditemi che non siete capaci a fare cio che per me è egoismo perchè siete , siamo bravissimi a farlo , ma io per amore intendo incondizionato, e pochi lo conoscono pultroppo....

chi vuole il bene del figlio, lo vuole intelligente capace, furbo, e altro è egoista, lo vuole per essere felice lui tramite la felicità del figli il che è sempre egoismo, ma ne abbiamo già discusso io e te e non siamo daccordo dunque non vedo l'utilità di rispondermi ancora, per me è ancora desiderare che è egoismo puro per te è il sale della vita, spero non voglia replicarmi perchè non amo confrontarmi con te. :blink:

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a proposito di educazione....

complimenti....sei molto educato, io ho solo detto che non ho intenzione di discutere con te, mi porti alla maleducazione e io vorrei evitare,

vuoi che te lo chiedo per favore...

per favore mi "molli"

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Sul fatto che educare abbia un senso, dipende spesso da come ci si pone nel contesto, nella società, e quale ruolo rivestiamo. Non è la stessa cosa per un genitore, per un insegnante, un educatore, un artista, uno psicologo ecc... pur essendoci forse alcuni punti in comune. Non è inoltre la stessa cosa a seconda del destinatario, degli obiettivi, del contesto ecc...

Educare è una brutta parola, perchè è spesso connotata da stereotipi e un uso comune ormai consolidato...

Penso che, nonostante i grossi scogli che incontriamo con noi stessi, negli altri, nell'ambiente, educare ed educarsi abbia un senso, perchè risponde a necessità fondamentali. Per me ha a che vedere con la ricerca della felicità e della conoscenza di sè e dell'altro, che non significa perseguire necessariamente l'obiettivo di "star bene", o di affermarsi in questo mondo. Nel mio lavoro di educatore (sottopagato, frainteso, messo ai margini ecc...) significa anche aiutare, o favorire, creare le condizioni per "tirar fuori", "partorire"... essere o diventare ciò che si è....di cose se ne possono dire tante. Il mio è un mestiere a volte logorante, dove mi scontro a volte sul senso che abbia o meno tutto ciò... diffido molto però di chi non ha dubbi o perplessità su questo ruolo... interrogarsi e affrontare le svolte brusche che comporta questo lavoro, fa parte del mestiere. Una stretta di mano a genitori, insegnanti ecc...che faticano e si logorano pur di evitare facili scorciatoie, o scegliere vie più facili nella società in cui viviamo.

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Non ho ancora letto ciò che avete scritto.

Per me una buona educazione è dare un buon esempio da seguire. Quindi bisogna essere educati per poter educare.

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Non ho ancora letto ciò che avete scritto.

bisogna essere educati per poter educare

:;):

Perfetto! E aggiungo qualcosa.

Credo che valga per tutte le cose... è estremamente stupido "professare" qualcosa (che si tratti di insegnamento e qundi educazione, o altro) quando in realtà non si applica la cosa personalmente, o almeno la si pensa realmente così! Altamente inefficace, e a lungo andare lo si capisce! Su buone basi, è difficile "fallire" nell'impresa...

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