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Autostima e super io


Willy_Coyote

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I miei rapporti sono fortemente condizionati da una scarsa autostima e da una forte sensibilità al rifiuto, caratteristici del disturbo evitante. Il fatto è che sono dotato di una scarsa autostima, creata da un super io che è da premi nobel e da un io che risulta essere limitato mentalmente nel confronto degli altri. Questa situazione fa si che il mio super io mi faccia vedere solo i lati negativi di me stesso disprezzandomi e negativizzandomi. Quando sono con gli altri vedo negli altri la proiezione in loro del mio super io immaginario, ma c’è un meccanismo: Gli altri alimentano il mio super io e i miei deficit mentali negativizzano il mio io rendendomi impermeabile ai complimenti e alle buone osservazioni, facendomeli vedere ostili e superbi come il mio super io. Il mio super io si crea come risposta ai miei deficit cognitivi e anche se è un prodotto di potere della mia fantasia, la mia immaginazione risulta più forte della realtà che mi circonda, per cui l’immagine della realtà risulta deformata e instabile, perché non sempre la mia immaginazione è più forte, ci sono dei punti in cui essa cede dando respiro al mio io, come la sensibilità di alcuni e verso le attenzioni che mi danno instaurando un rapporto di fiducia senza creare un problema affettivo nei loro confronti. Io non so cosa sarei senza i miei deficit e la mia mente limitata, ma questa scissione tra io e super io e il confronto negativo con gli altri porta la mia autostima a zero impedendomi di essere me stesso spontaneo limitando il miei rapporti sociali con gli altri. Imbarazzo vergogna e umiliazione sono il prodotto della scarsa autostima che ho di me stesso e il contato con gli altri la maggior parte delle volete rende questi sentimenti ingestibili e come difensiva sono costretto a limitare il rapporto per non distruggere me stesso.

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Di primo acchito mi vengono in mente due soluzioni:

1) Evitare se stessi

2) Evitare gli altri

... ma magari ce ne sono altre. L'importante è non smettere di cercarne!

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Alla faccia della "mente limitata"... :D:

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Di primo acchito mi vengono in mente due soluzioni:

1) Evitare se stessi

2) Evitare gli altri

... ma magari ce ne sono altre. L'importante è non smettere di cercarne!

:D:

non mi sembrano due soluzioni molto praticabili...la prima no di sicuro, la seconda solo a costo di sofferenza, solitudine, e isolamento...

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:D:

non mi sembrano due soluzioni molto praticabili...la prima no di sicuro, la seconda solo a costo di sofferenza, solitudine, e isolamento...

Erano solo le prime... solo un punto di partenza per ragionarci su! Da qualche bandolo la si dovrà pur prendere la matassa... :D:

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I miei rapporti sono fortemente condizionati da una scarsa autostima e da una forte sensibilità al rifiuto, caratteristici del disturbo evitante. Il fatto è che sono dotato di una scarsa autostima, creata da un super io che è da premi nobel e da un io che risulta essere limitato mentalmente nel confronto degli altri. Questa situazione fa si che il mio super io mi faccia vedere solo i lati negativi di me stesso disprezzandomi e negativizzandomi. Quando sono con gli altri vedo negli altri la proiezione in loro del mio super io immaginario, ma c’è un meccanismo: Gli altri alimentano il mio super io e i miei deficit mentali negativizzano il mio io rendendomi impermeabile ai complimenti e alle buone osservazioni, facendomeli vedere ostili e superbi come il mio super io. Il mio super io si crea come risposta ai miei deficit cognitivi e anche se è un prodotto di potere della mia fantasia, la mia immaginazione risulta più forte della realtà che mi circonda, per cui l’immagine della realtà risulta deformata e instabile, perché non sempre la mia immaginazione è più forte, ci sono dei punti in cui essa cede dando respiro al mio io, come la sensibilità di alcuni e verso le attenzioni che mi danno instaurando un rapporto di fiducia senza creare un problema affettivo nei loro confronti. Io non so cosa sarei senza i miei deficit e la mia mente limitata, ma questa scissione tra io e super io e il confronto negativo con gli altri porta la mia autostima a zero impedendomi di essere me stesso spontaneo limitando il miei rapporti sociali con gli altri. Imbarazzo vergogna e umiliazione sono il prodotto della scarsa autostima che ho di me stesso e il contato con gli altri la maggior parte delle volete rende questi sentimenti ingestibili e come difensiva sono costretto a limitare il rapporto per non distruggere me stesso.

non comprendendo anzi negando l'esistenza di un super io non posso aiutarti....

sinceramente credo che tutto nasca proprio a causa di questa separazione, illusoria che ti sei creato e ora ti domina.....

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caro willy...

io capisco e condivido la tua analisi ..

ma escludi la parte della propria responsabilità di vita..

una cosa che stà sotto a tutto il discorso ..

mi sembra che hai formulato un teorema invalidante in cui escludi la tua responsabilità .

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Devo premettere che ci sono problemi neurologici, percepisco molto più forte quello che viene dal mio interno che dall'esterno a causa di un deficit di attenzione e concentrazione. Questio scarso contatto di realtà e il mio sentire me stesso se non inibito dal risperdal mi permette di analizzare me stesso e spingermio a cercare di capire le cause del problema. Si è vero mi deresponsabilizzo, ma c'è da dire che responsabilizzarsi richiede di avere una cognizxione del reale che non posso avere con la cosenguienza di sensi di colpa e di suicidio se sono forti. L aresponsabilità l'ho, infatti molte volte mi sento male, ma queste analisi che faccio di me stesso mi aiutano a sopravvivere alla mia patologia che mi porterebbbe al suicidio.

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attento perchè l' isolarsi . .con la patente che ti sei creato puo' essere rischioso .

te lo dico perchè anche io tendo malamente a fare lo stesso .

anche io mi sono creato mille giustificazioni pe evitare il prossimo.

ma .. per quanto malati possiamo essere .. siamo sempre noi . a decidere. .

la responsabilizzazione non deve servire a farci stare male . .ma a sostenere atti di forza nel tentare delle mediazioni ..

io ti dico questo . ma in realtà io mi sono stancato di cercare mediazioni ..

non sono proprio la persona giusta per rispondere a questo tuo topic..

pero' mi ha colpito la tua analisi . .perchè assomiglia ad un mio modo di pensare che non pone vie di uscita-.. ma io in questo rintraccio un pericolo non una via di salvezza.

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Credo che una possibilità ci sia, il mio super io è creato dai miei deficit e non poò essere che una persona deficitaria, adesso non la so ancora ma forse una strada c'è anchge se la mia immaginazione fa da capostipite.

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tutti vediamo negatività in noi e soffriamo perchè vorremmo essere perfetti. Non sono lati che dobbiamo combattere, ma accettarli e imparare a conviverci.

vergogna, umiliazione: non fartene una colpa di come sei e di quello che provi. Ci sono momenti in cui si sta male, ma passano. Quando arrivano ricordati che come sono venuti se ne andranno. Non torturarti inutilmente.

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Credo che una possibilità ci sia, il mio super io è creato dai miei deficit e non poò essere che una persona deficitaria, adesso non la so ancora ma forse una strada c'è anchge se la mia immaginazione fa da capostipite.

si ma chi lo stabilisce chi è deficitario e chi no . .

cioè -- secondo me sono deficitarie quelle persone superficiali che non si fanno problemi mai di nulla.

si anche secondo me una strada ci deve essere..

io credo che la via maestra sia quella di accettare le proprie responsabilità come parte cosciente nel conflitto.

e agire in quegli spazi di realtà di cui uno ancora gode..

cercando di chidere in un baule tutto questo arrovellante discorso sul io e il super io .

rifiutarlo come realtà .. metterlo al bando . invece di accoglierlo .

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Un io ideale che vorremmo assomigliare e ci spinge a muoverci in quella direzione esiste, di solito nelle persone il io ideale è più realistico e si avvicina più all'io della persona, quando nasce una scissione come in me nascono problemi comporyamentali gravi per cui credo invede di cercare meglio di capire questo discorso e non chiuderlo in un baule, non è la soluzione al problema ma se reiesco a frae una acuta analisii forse riesco avere anche idee di come gerstire questo problema e vedere se ci sono spirgali non di uscita ma di una migliore convivenzsa con questa mia difficoltà.

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