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Il vero ascolto porta con sé la libertà


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Il vero ascolto porta con sé la libertà*

State davvero ascoltando quando vi sforzate di farlo? E vostro sforzo non è forse una distrazione che impedisce l'ascolto? Dovete forse sforzarvi per ascoltare qualcosa che vi rallegra? Finché la vostra mente sarà impegnata a fare sforzi, a confrontare, a giustificare, a condannare, non potrete rendervi

conto della verità, non potrete vedere il falso per quello che è...

L'atto di ascoltare è completo in se stesso; il semplice atto di ascoltare porta con sé la libertà. Ma a voi interessa veramente ascoltare? Oppure quello che vi importa è intervenire per tentare di modificare la confusione che vi portate dentro? Se ascoltaste... cioè se vi rendeste conto delle vostre

contraddizioni, dei vostri conflitti, senza preoccuparvi di costringerli a entrare in un particolare schema di pensiero, forse questi finirebbero.

Vedete, noi stiamo sempre cercando di essere qualcosa, di raggiungere uno stato particolare; vorremmo fare determinate esperienze ed evitarne accuratamente altre. Ma in questo modo la nostra mente rimane sempre occupata, non è mai tranquilla, non è mai in grado di ascoltare il rumore delle sue lotte e delle sue pene. Siate semplici... non cercate di diventare qualcosa o di aggrapparvi a qualche esperienza.

di j.k.

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:;): ????? sei molto filosofico... forse troppo per la mia scarsità in fatto di letterattura/filosofia.

Mico ho capito cosa vuoi dire

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il conceto di quello che dici

insomma tutto

credo che non lo sappia neanche lui il senso di quello che scrive.

se no lo metterebbe in pratica.. o almeno ci proverebbe..

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il testo parla dell'ascolto....

ascoltare ?

oppure ascoltare per giudicare quanto ascoltato?

il secondo caso è il caso di tutti, quando non è importante ascoltare ma vedere se quanto ascoltiamo è consono o contrario a quanto sappiamo...questo impedisce l'ascolto...

il vero ascolto è totale apertura senza giudizio che ti permette di capire, conosce, in totalità la cosa ascoltata tanto da non poterla nemmeno più giudicare, come se fossi tu stessa.....

in un caso l'ascolto ha un motivo, il sapere, il giudicare, il commentare, il raffrontare e paragonare, nel secondo è semplicemente ascolto per osservare, per comprendere...

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si ma c' è il filtro..

sempre..

ognuno ascolta la stessa cosa in modo differente..

ed è questo il bello dell' essere umano .

non esiste una verità assoluta.. ma miliardi. di verità tutte diverse..

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credo che non lo sappia neanche lui il senso di quello che scrive.

se no lo metterebbe in pratica.. o almeno ci proverebbe..

^_^ siamo in brutta eh! vabbè...ti capisco anch'io sono acido quando mi capita....come tutti :D:

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si ma c' è il filtro..

sempre..

ognuno ascolta la stessa cosa in modo differente..

ed è questo il bello dell' essere umano .

non esiste una verità assoluta.. ma miliardi. di verità tutte diverse..

sempre

non esiste

sembra tu l'abbia una verità assoluta....

cosa che mi pare di non aver citato....

dici che una cosa è ascoltata in 6 miliardi di modi diversi....chissa? Ma comunque essa è una...no?

cosa mi sfugge?

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^_^ siamo in brutta eh! vabbè...ti capisco anch'io sono acido quando mi capita....come tutti :D:

era solo una constatazione .. il fatto che tu non applichi le teorie di cui parli a te stesso . fa strano .

tutto qui..

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sempre

non esiste

sembra tu l'abbia una verità assoluta....

cosa che mi pare di non aver citato....

dici che una cosa è ascoltata in 6 miliardi di modi diversi....chissa? Ma comunque essa è una...no?

cosa mi sfugge?

ti sfugge il filtro.. che è la percezione . la cosa piu' importanmte..

milioni di persone possono percepire una realtà .. in modo sbagliato ..

oppure giusto . dipende dal punto di vista..

cioè dal filtro percettivo di chi guarda..

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ti sfugge il filtro.. che è la percezione . la cosa piu' importanmte..

milioni di persone possono percepire una realtà .. in modo sbagliato ..

oppure giusto . dipende dal punto di vista..

cioè dal filtro percettivo di chi guarda..

non ci capiamo...

una donna urla "non mi lasciare....non mi abbandonare!"

tu pensi..."xxxx sui, chissa cosa ha fatto per farlo andare via..." e non ascolti

caio pensa " che bastardo lasciare moglie e figli..." e non ascolta

tizio "mi ricorda mia madre quando mio padre se ne ando" e non ascolta...

nessuno è interessato , ma è diretto solo a paragonare cio che sente a se stesso...

Mio che era li....(nome a caso) ascolta "non mi lasciare....non mi abbandonare" ...senza paragonarlo a nulla di quanto conosciuto...in quel ascolto c'è la totale comprensione di quanto accade...la sua attenzione è per le urla della donna, per la manifestazione della disperazione, e come se fosse lui ad urlare....

ma tutto cio non è comprensibile , anche ora non stai ascolto ....altrimenti avresti subito capito cosa intendevo.... :Big Grin:

ma essendo una visione, un mio modo di osservare la vita....non vuole essere una regola, non deve interessare, non è chiamato al giudizio....perchè comunque per me ed in me è. :rolleyes:

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certo .. magari tu ti percepisci in modo diverso. chissà

io ti vedo in totale disarmonia con cio' che scrivi .

bhè, sei in gamba a dare i giudizi con poco o nulla ti fai un idea....io non sono capace, o forse non mi interessa valutare cio che vivo, resto attento al viverlo... :rolleyes:

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l' esempio . .è interessante..

una donna urla..

alcune persone passano . e tutte percepiscono il fatto in modo diverso..

cioè . .una prova un senso di angoscia..

un' altra prova un senso di commozione

un' altra ancora prova disinteresse.. totale..

poi.. e solo .. dopo aver provato qualcosa. elaborano un pensiero...

ma quel che conta è il vissuto . .emotivo degli astanti .

quello che dici tu . è solo una delle possibili reazioni emotive ad un evento . .

ma attenzione .. noi non possiamo sapere come reagiremo finchè non lo viviamo direttamente..

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bhè, sei in gamba a dare i giudizi con poco o nulla ti fai un idea....io non sono capace, o forse non mi interessa valutare cio che vivo, resto attento al viverlo... :rolleyes:

il mio non era un giudizio . ma una fotografia.. prendila cosi '. .

i giudizi .. in genere sei tu che li dai . su tutti e su tutto . ma non prenderla come polemica. .

il mio è solo un tentativo di farti cogliere un aspetto di te,. che non riesci a vedere..

non è negativo . attenzione.

tutti esprimiamo dei giudizi su cio' che vediamo e leggiamo e ascoltiamo .

ed è giusto che sia cosi ' .

il proprio giudizio sulle cose . costituisce l' insieme delle nostre scelte. .e dei nostri gusti .

cioè racconta la nostra personalità ..

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l' esempio . .è interessante..

una donna urla..

alcune persone passano . e tutte percepiscono il fatto in modo diverso..

cioè . .una prova un senso di angoscia..

un' altra prova un senso di commozione

un' altra ancora prova disinteresse.. totale..

poi.. e solo .. dopo aver provato qualcosa. elaborano un pensiero...

ma quel che conta è il vissuto . .emotivo degli astanti .

quello che dici tu . è solo una delle possibili reazioni emotive ad un evento . .

ma attenzione .. noi non possiamo sapere come reagiremo finchè non lo viviamo direttamente..

no tutti hanno una reazione emotiva in base al loro vissuto...uno in base a cio che accade, uno ne coglie la realtà, altri distratti intepretano....

io dico questo....tu puoi non ritrovartici...ma dico questo :rolleyes:

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il mio non era un giudizio . ma una fotografia.. prendila cosi '. .

i giudizi .. in genere sei tu che li dai . su tutti e su tutto . ma non prenderla come polemica. .

il mio è solo un tentativo di farti cogliere un aspetto di te,. che non riesci a vedere..

non è negativo . attenzione.

tutti esprimiamo dei giudizi su cio' che vediamo e leggiamo e ascoltiamo .

ed è giusto che sia cosi ' .

il proprio giudizio sulle cose . costituisce l' insieme delle nostre scelte. .e dei nostri gusti .

cioè racconta la nostra personalità ..

concordo con la descrizione dei giudizi...

su quanto riguarda me, bhè che dire è la tua fotografia....anche se hai appena detto che è sempre filtrata...ma va be questa affermi non esserla, riflettero su quanto dici chissa magari mi verrà utile :rolleyes:

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no tutti hanno una reazione emotiva in base al loro vissuto...uno in base a cio che accade, uno ne coglie la realtà, altri distratti intepretano....

io dico questo....tu puoi non ritrovartici...ma dico questo :rolleyes:

dici una cosa inesatta..

tutti hanno una reazione emotiva in base a cio' che vivono in quel momento .

possono non essere in contatto con le loro emozioni . questo si .

ma le provano .

raccontandole . poi . rielaborerebbero proprio il loro vissuto emotivo .

in questo modo ristabilirebbero un contatto con le prorpie emozioni .

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concordo con la descrizione dei giudizi...

su quanto riguarda me, bhè che dire è la tua fotografia....anche se hai appena detto che è sempre filtrata...ma va be questa affermi non esserla, riflettero su quanto dici chissa magari mi verrà utile :rolleyes:

ogni fotografo interpreta il soggetto in un modo diverso .

anche nel fare una foto . vi è soggettività ..

io ti vedo . in un certo modo . da cio' che scrivi mi sono fatto un idea di te..

sicuramente sarà un idea persoanlissima mia. ma è pur sempre un idea. .

e credo che non farsi un idea sia pura utopia ..

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ripeto ognuno vede come può e cio che può...io ho già detto troppo...

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La fotografia è oggettiva?

L'interpretazione sensoriale e il senso che ciascuno di noi le da invece è soggettivo.

Qualunque astrazione concettuale, mentre la si descirve, porta con se delle semplificazioni e limitazioni soggettive. Da questo discorso potremmo non uscircene più. La stessa convenzione del linguaggio è intrisa di soggettività. Uno degli inganni più comuni del linguaggio è proprio il dare troppo peso all'univocità del senso delle parole. Si fa un bilancio fra il costo della "specificazione ulteriore di ogni singola parola", e il costo dell'imprecisione. Come un bilancio costi/benefici. Altrimenti non si dialogherebbe più.

Rispetto all'ascolto, io direi consentire di "farsi attraversare". Spogli da sè. Peccato che però ognuno di noi è fatto di esperienze e di una materia diversa, e per quante siano sempre diverse le forme dei nostri fori, il risultato di ciò che passa sarà sempre diverso. Se inteso come atteggiamento per ridurre queste differenze, per assorbire il più possibile e correttamente il messaggio altrui, allora si. Può diventare una cosa verso cui tendere.

Rispetto alla connessione con la libertà, dipende da cosa si intende con essa in questo contesto. La semplice "decisione" di ascoltare in piena libertà ne è una forma. Ma dietro ogni scelta c'è una forma di libertà. Più sono le possibilità di scegliere, più ci si avvicina ad essa.

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La fotografia è oggettiva?

L'interpretazione sensoriale e il senso che ciascuno di noi le da invece è soggettivo.

Qualunque astrazione concettuale, mentre la si descirve, porta con se delle semplificazioni e limitazioni soggettive. Da questo discorso potremmo non uscircene più. La stessa convenzione del linguaggio è intrisa di soggettività. Uno degli inganni più comuni del linguaggio è proprio il dare troppo peso all'univocità del senso delle parole. Si fa un bilancio fra il costo della "specificazione ulteriore di ogni singola parola", e il costo dell'imprecisione. Come un bilancio costi/benefici. Altrimenti non si dialogherebbe più.

Rispetto all'ascolto, io direi consentire di "farsi attraversare". Spogli da sè. Peccato che però ognuno di noi è fatto di esperienze e di una materia diversa, e per quante siano sempre diverse le forme dei nostri fori, il risultato di ciò che passa sarà sempre diverso. Se inteso come atteggiamento per ridurre queste differenze, per assorbire il più possibile e correttamente il messaggio altrui, allora si. Può diventare una cosa verso cui tendere.

Rispetto alla connessione con la libertà, dipende da cosa si intende con essa in questo contesto. La semplice "decisione" di ascoltare in piena libertà ne è una forma. Ma dietro ogni scelta c'è una forma di libertà. Più sono le possibilità di scegliere, più ci si avvicina ad essa.

ciao testone giallo! :icon_mrgreen:

allora inizio dalla fine...

per me il dover sceglie è sintomo di indecisione, è l'indecisione nasce da "preconcetti-catene"..

colui che è libero è libero in ogni condizione non deve scegliere, fa.

tu dici "farsi attraversare" si mi piace...vedi ascoltare un'uomo significa anche comprenderlo, mettersi nella condizione di vederlo per quello che è, non voler ascoltarlo per poi dirgli la nostra, per poi dimostrargli la nostra verità, per mostrargli la giustezza delle nostre convinzioni che resuscitano ogni qual volta è il pensiero e non il cuore ad ascoltare.....

dopo l'ascolto non c'è la sentenza, ma la comprensione ecco cosa divide l'ascolto dal sentire...o cercare di capire...ma le parole limitano anche quanto dico ora, lo capirai solo se ascolterai.

E' vero anche la comprensione sarà soggettiva , porterà in noi parte dell'altro, ma attenzione si parla di ascolto di altre persone, che già nel comunicare perdono parte della verità che è loro, qui c'è l'impossibilità dell'unione...e comunque crea la comunione che è amore tra gli uomini...

ma la cosa che è impossibile è che io capisca intellettualmente quanto ho appensa ascoltato, ma mentre ascolto , ascolto la totalità senza giudizio, sono te, e come te cambio visione dall'ascolto alla rielaborazione postuma....

lo scopo non è l'oggettività o la verità razzionalizzata....ma la verità, la sua comprensione, la sua sensazione ed sopratutto il poter cibarsi del suo frutto l'amore.

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