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farmaci, omeopatia o agopuntura


esdra

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Ciao a tutti!! come state?! è da tanto che non vengo così per rimettermi la testa a posto!

Vado da qualche mese dallo psicologo dell'università, ha capito che avevo solo un vespaio negativo in testa e visto che gli sbalzi sono diventati troppo forti mi ha consigliato di prendere psicofarmaci. Ne abbiamo discusso ma io non sono tanto convinta: ci ho messo mesi per riaggiustarmi i pezzi e non vorrei che gli psicofarmaci mi creassero vuoti di memoria o mi rallentasse le capacità intellettive. So che può succedere solo che non ne posso più!

Chi di voi prende o ha preso farmaci per la depressione? Sapete dirmi qualcosa sull'omeopatia o sull'agopuntura, se come cure funzionano veramente?

Grazie mille!

...per il resto la situazione è la stessa ma non voglio più farmi avvelenare. Non volevo ammazzare nessuno e mi sono rovinata la testa per niente...

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...forse volevo dire anche un'altra cosa...non ho paura di essere giudicata...so che avete una certa immagine di me, ma tanto è tutto virtuale...Avevo pensato di andare via di casa, non giustifico il suicidio ma ci penso in continuazione come se fosse la cosa più razionale, so che il mio dolore non è più grande di quello degli altri, non è questo. Mi sento tutta rovinata, prima avevo amici, avevo una testa e un cuore adesso mi sento violentata dentro non so più voler bene e non so più scherzare anche se mi sforzo e se conosco le risposte. Forse sì è questione di squilibrio di sostanze...non volevo "diventare" come alcune persone della mia famiglia non perché le disprezzi ma perché sentivo l'identità trabballare, ero da sola con quattro persone diverse! Ho iniziato a rispondere ai confronti con arroganza, pensano di avere la verità in tasca, giudicano chiamando i giudizi opinioni, altre cose non so più chi scrive e chi parla al posto mio, è come se fossi morta con mia madre non sopporto compiangermi ma nemmeno non riuscire a controllarmi bene. Comprendevo il dolore altrui ma non ho visto compreso il mio dalle persone a cui voglio bene, non lo pretendevo, ma intanto i rapporti sono rotti, anche se ai miei familiari non riesco a non voler bene. Non ho mai dovuto giudicare nessuno ma ho perso indipendenza ed ho assorbito questi modi di fare, ho perso umanità ma riesco a malapena ad esprimere un sentimento, ogni volta che ci provo sono terrorizzata. Prima non ero così e sono impazzita quello che la gente ti viene a dire è: devi metterti in discussione, sei immatura, sei egocentrica, sei una testa di piombo...So di esserci diventata, non è la consapevolezza che mi manca, ma non volevo succedesse. Non do la colpa agli altri, ma quando si è in uno stato vulnerabile senza volerlo succede, non c'è nessuno da condannare. Ho un blocco incomprensibile appena cerco di discutere, di parlare di scherzare come fate tutti delle questioni che ci pone l'attualità, o solo che ne so, degli europei, della vita, dei problemi degli altri, prima ero quello che riuscite ad essere ancora voi, ero come i miei coetanei. Non so spiegarmi. Scusate lo sfogo...è un ennesimo monologo.

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Ciao, io non mi ricordo bene la tua storia purtroppo..

In quanto a farmaci io non posso aiutarti visto che non ne ho presi(almeno fino ad ora).

Volevo solo dirti che le sensazioni che provi sono dovute alla malattia.

Ognuno reagisce in modo diverso ed ognuno ha storie diverse, ma ci sono delle sensazioni di base che sono molto comuni.

Anche io sono cambiata molto negli anni, e nei periodi in cui sto male mi sento completamente disinteressata al mondo.

Tendo ad isolarmi, non ho voglia di uscire, di fare..

Ho la sensazione che nessuno mi capisca, vorrei chiedere aiuto ma non lo faccio ed allo stesso tempo me la prendo con gli altri perchè non mi sono vicini.

Quando si sta male si provano queste cose..

Ripeto, non ricordo la tua storia, ma se il problema è nella famiglia e tu credi che andare via di casa possa aiutarti, e ne hai la possibilità, perchè non provare?

Il tutto con l'appoggio della terapia che stai seguendo..

Con il terapeuta ne hai parlato?Cosa ne pensa?

A me aveva aiutato molto staccarmi dalla famiglia.

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