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l'ultimo metrò


mio

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ultimamente leggo molti significati nascosti in queste canzoni di E. ramazzotti....

sarò io, sara lui, sarà il vino , ma resto sospeso a mezz'aria....

se a "qualcuno" interessa condividerla....io evidenzio cosa mi colpisce maggiormente.....

Lei di corsa salì quando arrivò l'ultimo metrò

c'èra lui seduto lì

nei suoi occhi precipitò

tutto il resto sparì

ed in quell'attimo a lui sembrò che la fatalità passasse di là

con la velocità di quel treno che attraversa la città

lui la vide e pensò che fosse un angelo sceso giù fino a quell'ultimo metrò per volare con lui più su

fotogrammi di un film dove correva la fantasia e con lei immaginò di andarsene via.

poi la mente fermò ma una voce dentro gli parlò

era il cuore che diceva...

vivi questo istante se lo vuoi veramente

vivi questo tempo finchè puoi

non rimpiangerlo mai

devi prendere o lasciare

come se il più grande amore fosse lei

è la vita che hai

devi andare fino in fondo e lo saprai

e lo saprai

poco tempo passò tra una stazione e una galleria

gli occhi con gli occhi lei gli rubò e in un lampo lì portò via

una porta si aprì e da quel sogno lo risvegliò

lei non era più lì

ma mon la fermò quando lei se ne andò

ed intanto l'ultimo metrò la sua corsa continuava...

vivi questo istante se lo vuoi veramente

vivi questo tempo finchè puoi

non rimpiangerlo mai

devi prendere o lasciare

come se il più grande amore fosse lei

mostra quello che sei

non aver paura di sbagliare

vivi quest'istante prima che sia passato

vivi mentre tempo ancora c'è

non rimpiangerlo mai

devi credere e sognare

come se il più grande amore fosse lei

è la vita che hai

devi andare fino in fondo e lo saprai

devi prendere o lasciare come se il più grande amore fosse lei

mostra quello che sei

non aver paura di sbagliare mai

devi prendere o lasciare come se il più grande amore fosse lei...

incontra l'"attimo" nel qui e ora...che è amore....

ma non lo vive...lo fugge con il desiderio...

quando se ne accorge....se ne è andato....

non si accontentava di quell'attimo ,

quella gioia si è fatta desiderio ...

e tutto svanisce

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che bella... è nuova?

io ci ho visto:

lui seduto=il metrò è la sua vita

ultimo metrò=la sua vita adesso, nè il ricordo nè il futuro

lei=non necessariamente una donna ma ciò che la vita gli propone

il resto è palese.

Bella, la cercherò.

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che bella... è nuova?

io ci ho visto:

lui seduto=il metrò è la sua vita

ultimo metrò=la sua vita adesso, nè il ricordo nè il futuro

lei=non necessariamente una donna ma ciò che la vita gli propone

il resto è palese.

Bella, la cercherò.

ok intendevo la stessa cosa....più o meno...

la sua vita di adesso= l'attimo che è = amore...per me (sai come la penso)

lui se lo perde se fai attenzione per il desiderio di fantasticare e andare oltre....

te ne propongo un'altra che avevo proposto a un'utente in Mp----

si intitola "favola"

E raccontano che lui si trasformò

in albero e che fu

per scelta sua che si fermò

e stava lì a guardare

la terra partorire fiori nuovi

così

fu nido per conigli e colibrì

il vento gl'insegnò i sapori di

di resina e di miele selvatico

e pioggia lo bagnò

la mia felicità - diceva dentro se stesso -

ecco... ecco... l'ho trovata ora che

ora che sto bene

e che ho tutto il tempo per me

non ho più bisogno di nessuno

ecco la bellezza della vita che cos'è

"ma un giorno passarono di lì

due occhi di fanciulla

due occhi che avevano rubato al cielo

un po' della sua vernice"

e sentì tremar la sua radice

quanto smarrimento d'improvviso dentro sé

quello che solo un uomo senza donna sa che cos'è

e allungò i suoi rami

per toccarla

capì che la felicità non è mai la metà

di un infinito

ora era insieme luna e sole

sasso e nuvola

era insieme riso e pianto

o soltanto

era un uomo che cominciava a vivere

ora

era il canto che riempiva

la sua grande

immensa solitudine

era quella parte vera

che ogni favola d'amore

racchiude in sé

per poterci credere

per me

che narra di un uomo che decise di divenire "albero"....credette di aver trovato la grazia, io l'ho intesa come la pace dell'autoconoscenza.....la canzone dice

"ecco...ecco il bello della vita che cosa è? Ora l'ho trovato ed ho tutto il tempo per me, non ho più bisogno di nessuno, ecco la bellezza della vita che cos'è.....

poi si ferma e dice parlando

"ma un giorno passaro di li due occhi di ragazza , due occhi aveva rubato al cielo un pezzo della sua vernice....."

e dice che l'albero tremo fino alle radici, trovandosi smarrito....

io interpreto come la scoperta dell'esterno....della dualità e della completezza ..aggiunge infatti

"scoprì che la felicità non è mai la metà di un'infinito....."....

ehhhh....

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E raccontano che lui si trasformò

in albero e che fu

per scelta sua che si fermò

e stava lì a guardare

la terra partorire fiori nuovi

così

fu nido per conigli e colibrì

il vento gl'insegnò i sapori di

di resina e di miele selvatico

e pioggia lo bagnò

la mia felicità - diceva dentro se stesso -

ecco... ecco... l'ho trovata ora che

ora che sto bene

e che ho tutto il tempo per me

non ho più bisogno di nessuno

ecco la bellezza della vita che cos'è

"ma un giorno passarono di lì

due occhi di fanciulla

due occhi che avevano rubato al cielo

un po' della sua vernice"

e sentì tremar la sua radice

quanto smarrimento d'improvviso dentro sé

quello che solo un uomo senza donna sa che cos'è

e allungò i suoi rami

per toccarla

capì che la felicità non è mai la metà

di un infinito

ora era insieme luna e sole

sasso e nuvola

era insieme riso e pianto

o soltanto

era un uomo che cominciava a vivere

ora

era il canto che riempiva

la sua grande

immensa solitudine

era quella parte vera

che ogni favola d'amore

racchiude in sé

per poterci credere

eeeh... questa Michelle l' ha fatto sognare davvero..

dico la mia poi leggo la tua...

"la gioia non è bella se non è condivisa"

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Ciao...

...comincio dalla fine (del primo post)... :Sleepy:

incontra l'"attimo" nel qui e ora...che è amore....

ma non lo vive...lo fugge con il desiderio...

quando se ne accorge....se ne è andato....

non si accontentava di quell'attimo ,

quella gioia si è fatta desiderio ...

e tutto svanisce

...perché soltanto l'attimo "presente" è eterno... è per sempre... il tempo e lo spazio si annullano perché sono solo tentativi di ingabbiare la libertà dell'essere nella creazione concettuale... ma l'essere non può essere rinchiuso in gabbia perché "presente" ovunque e in nessun posto, in ogni tempo e mai... quindi dire "in questo posto" o "in quell'altro posto" vuol dire la stessa cosa, dire "oggi" o dire "domani" vuol dire la stessa cosa... la vita è sinonimo di sé stessa... e contrario di sé stessa... il desiderio non è... ovvero appartiene alla manifestazione "apparente" quindi, com'essa, è impermanente...

...in realtà (secondo me) non si "accontentava di quell'attimo" perché non sapeva cosa è la vera gioia, se lo avesse saputo dubito che si sarebbe "accontentato" del desiderio... come quella parabola della bibbia che dice di quel'uomo che "trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra"... chi conosce la vera gioia, non se la fa sfuggire tanto facilmente... perché sa... :):

ultimamente leggo molti significati nascosti in queste canzoni di E. ramazzotti....

sarò io, sara lui, sarà il vino , ma resto sospeso a mezz'aria....

se a "qualcuno" interessa condividerla....io evidenzio cosa mi colpisce maggiormente.....

Lei di corsa salì quando arrivò l'ultimo metrò

c'èra lui seduto lì

nei suoi occhi precipitò

tutto il resto sparì

ed in quell'attimo a lui sembrò che la fatalità passasse di là

con la velocità di quel treno che attraversa la città

lui la vide e pensò che fosse un angelo sceso giù fino a quell'ultimo metrò per volare con lui più su

fotogrammi di un film dove correva la fantasia e con lei immaginò di andarsene via.

poi la mente fermò ma una voce dentro gli parlò

era il cuore che diceva...

vivi questo istante se lo vuoi veramente

vivi questo tempo finchè puoi

non rimpiangerlo mai

devi prendere o lasciare

come se il più grande amore fosse lei

è la vita che hai

devi andare fino in fondo e lo saprai

e lo saprai

poco tempo passò tra una stazione e una galleria

gli occhi con gli occhi lei gli rubò e in un lampo lì portò via

una porta si aprì e da quel sogno lo risvegliò

lei non era più lì

ma mon la fermò quando lei se ne andò

ed intanto l'ultimo metrò la sua corsa continuava...

vivi questo istante se lo vuoi veramente

vivi questo tempo finchè puoi

non rimpiangerlo mai

devi prendere o lasciare

come se il più grande amore fosse lei

mostra quello che sei

non aver paura di sbagliare

vivi quest'istante prima che sia passato

vivi mentre tempo ancora c'è

non rimpiangerlo mai

devi credere e sognare

come se il più grande amore fosse lei

è la vita che hai

devi andare fino in fondo e lo saprai

devi prendere o lasciare come se il più grande amore fosse lei

mostra quello che sei

non aver paura di sbagliare mai

devi prendere o lasciare come se il più grande amore fosse lei...

...insegna sicuramente qualcosa di importante il testo di questa canzone... almeno per come la vedo io...

...e in fondo, ora che ci penso, anche lei avrebbe potuto restare e continuare il viaggio guardando gli occhi di lui...

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E raccontano che lui si trasformò

in albero e che fu

per scelta sua che si fermò

e stava lì a guardare

la terra partorire fiori nuovi

così

fu nido per conigli e colibrì

il vento gl'insegnò i sapori di

di resina e di miele selvatico

e pioggia lo bagnò

la mia felicità - diceva dentro se stesso -

ecco... ecco... l'ho trovata ora che

ora che sto bene

e che ho tutto il tempo per me

non ho più bisogno di nessuno

ecco la bellezza della vita che cos'è

"ma un giorno passarono di lì

due occhi di fanciulla

due occhi che avevano rubato al cielo

un po' della sua vernice"

e sentì tremar la sua radice

quanto smarrimento d'improvviso dentro sé

quello che solo un uomo senza donna sa che cos'è

e allungò i suoi rami

per toccarla

capì che la felicità non è mai la metà

di un infinito

ora era insieme luna e sole

sasso e nuvola

era insieme riso e pianto

o soltanto

era un uomo che cominciava a vivere

ora

era il canto che riempiva

la sua grande

immensa solitudine

era quella parte vera

che ogni favola d'amore

racchiude in sé

per poterci credere

..quell'uomo ha potuto comprendere cos'è l'Amore nella manifestazione creata (=energia femminile) solo dopo aver raggiunto la pace nel suo Centro, in sé stesso... l'esperienza di "trasformarsi" in "albero" (qualcosa che rappresenza l'imperturbabilità divina) era indispensabile per riconoscere la complementarietà degli opposti... riconoscere l'altra parte di sé stesso nel sé stesso dell'altro... il centro del cerchio è come la sua periferia...

'notte :Sleepy:

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la gioia è completa solo quando è completa la comprensione...

comprendere noi stessi porta a comprendere il nostro "esterno" e rendere il dentro come fuori, finchè non unisci dentro è fuori la felicità è presunta.

dice la "felicità non è mai la metà di un infinito??"

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la gioia è completa solo quando è completa la comprensione...

comprendere noi stessi porta a comprendere il nostro "esterno" e rendere il dentro come fuori, finchè non unisci dentro è fuori la felicità è presunta.

dice la "felicità non è mai la metà di un infinito??"

...esatto (ovvio che ti quoto, per me è sempre sottinteso eh eh)... e quando si verifica a livello Totale questo, dentro unito al fuori, avviene la Realizzazione...

...troppa gioia sei... ciao :)

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